NAPOLEONE, IL PICCOLO GRANDE ITALIANO CHE PER DUE MESI NACQUE FRANCESE

di Raffaele d’Argenzio

Dopo i 700 anni di Dante, il grande poeta italiano, è giusto commemorare i duecento anni della scomparsa di Napoleone Bonaparte, il grande genio militare che era italiano ma per soli due mesi fu francese.

Già nel 1768 Genova, cui allora apparteneva la Corsica, aveva concesso alla Francia il diritto di poter occupare quell’isola che pur è così vicina all’Italia, a poche miglia dall’Elba.

La Corsica, più vicina all’Italia che alla Francia

Forse i genovesi lo fecero per risparmiare, dato che tener buona la Corsica gli costava parecchio. Infatti in realtà i Corsi erano ribelli e così fieri della conquistata indipendenza, guidati da Pasquale Paoli, che non aprirono le porte ai francesi, ma anzi li respinsero e solo il 13 giugno 1769, dopo la battaglia di Ponte Nuovo, si potè dire che la Corsica fosse diventata francese.

Sì, il 13 giugno 1769, e dopo due mesi, il 15 agosto, ad Ajaccio nacque Napoleone, figlio di Carlo Buonaparte e Maria Letizia Ramolino.
La famiglia era originaria dalla Toscana, parlava l’italiano e di certo leggeva la Divina Commedia del grande toscano.

Ecco, un filo che unisce questi due grandi uomini: il sangue toscano. Commemoriamoli: Dante 1321, Napoleone 1821.

MILANO E NAPOLEONE: l’Arc de Triomphe e l’Arco della Pace

Una delle più belle strade di Milano è Corso Sempione che porta all’Arco della Pace, il gigantesco arco che fu fatto erigere per onorare la vittoria del Corso nella battaglia di Jena contro i Prussiani.

L’Arco della Pace in Corso Sempione, a Milano

A Napoleone piaceva molto Milano e non c’è dubbio che guardando Corso Sempione e l’Arco della Pace vi par di vedere gli Champs Elysees e l’Arc de Triomphe, voluto dal generale per celebrare la vittoria di Austertlitz.

L’’Arc de Triomphe di Parigi, anch’esso voluto da Napoleone

Passando spesso in Corso Sempione, dato che la redazione di Weekend Premium è a pochi passi (ed anche l’Aquarius, il ristorante dove mi fermo a gustar cotolette) non posso non fantasticare pensando che se la Corsica ribelle fosse rimasta autonoma, ma nell’orbita italiana forse avremmo avuto un Napoleone che avrebbe accelerato la formazione dell’unità d’Italia, con uno stato più forte e meno diviso.

Veduta di Corso Sempione con l’Arco della Pace

Ma la Storia non si fa nè con i forse nè con i se.
Fatto sta che non riesco a non pensare che quell’italiano, che per due mesi nacque francese, era senza dubbio un genio anche se egocentrico, tanto che contribuì ad abbattere la monarchia in nome del popolo per poi diventare egli stesso re e perfino imperatore.

Ritratto di Napoleone Bonaparte imperatore

Pare fosse di bassa statura, un altro esempio di come i piccoli possono diventare Grandi ed è meglio non farli incavolare. Ed io so perché lo dico.

Raffaele d’Argenzio