WEEKEND & TRAVEL

Milano in libertà. Passeggiare nel centro (quasi) in solitudine

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Di Franca Dell’Arciprete Scotti

Torniamo a goderci le nostre città che sono tra le più belle del mondo e che, proprio in questo periodo, sono svuotate dalla folla di turisti e acquistano un nuovo fascino. Approfittiamone per rivederle belle, eleganti e armoniose nel silenzio, o per riscoprire angoli dimenticati eppure preziosi. Possiamo contribuire così anche a rivitalizzare il mondo del turismo che soffre, dai piccoli bar curatissimi, ai ristoranti caratteristici, ai locali intriganti.

È il caso di Milano, città da anni salita moltissimo nel gradimento del turismo nazionale e internazionale e abituata a grandi numeri di visitatori in tutti i mesi dell’anno. All’improvviso scopriamo una Milano insolita, dove si riesce a passeggiare in lentezza, soffermandoci a lungo nelle piazze, a visitare chiese e monumenti senza fare la fila, a fotografare in libertà. Approfittiamo dunque di questa estate un po’ surreale per scoprire con occhi nuovi la nostra Milano. Cominciando proprio dai luoghi di solito più affollati.

La Galleria Vittorio Emanuele e Piazza Duomo

La Galleria Vittorio Emanuele rivela tutta la sua elegante maestosità di “Salotto di Milano”, come fu definita fin dall’inaugurazione nel 1878: grandiosi mosaici, balaustre, colonne di marmo, un pavimento a smalti finalmente visibile nel suo splendore, compreso il famoso toro su cui si affollano sempre gruppi di turisti.

E poi i caffè storici. Il Camparino aperto nel 1915 merita una visita per scoprire con tutta calma gli arredi liberty, i legni intarsiati, i ferri battuti e il famoso mosaico simbolo del cosiddetto Bar di Passo.

L’Arco trionfale della Galleria si apre in Piazza del Duomo che rivela all’improvviso la sua grandezza e le sue proporzioni, che furono studiate proprio dall’architetto della Galleria, Giuseppe Mengoni, autore delle demolizioni degli isolati popolari che soffocavano il Duomo. Al centro della piazza la grande mole di marmo bianco incorniciata da mille guglie, di fronte la statua a cavallo di Vittorio Emanuele II, ai lati i portici simmetrici.

All’Arco della Galleria si contrappone l’Arengario degli anni Trenta, rivestito col marmo rosa di Candoglia, sede del Museo del Novecento, dove brilla, all’ultimo piano, la spirale di luce di Lucio Fontana. E, visto che lo sguardo spazia ovunque senza ostacoli, non perderemo i bei bassorilievi di Arturo Martini in facciata con raffinati motivi vegetali.

Ricordiamo anche che per le fotografie bisogna essere in piazza al tramonto per cogliere il Duomo in tutta la luce dorata del marmo, mentre la mattina sarà splendido l’abside.  È questo un punto di vista più insolito che coglie il movimento armonioso   delle nicchie, delle statue, delle vetrate colorate dei finestroni.

Già in questo scorcio centralissimo osserviamo una interessante caratteristica di Milano: l’intreccio di architetture e stili antico/moderno quasi sovrapposti.

…scopri i quartieri di tendenza nella 2° pagina…