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LIGURIA SEGRETA. IL BORGO DI TRIORA (IM) ALLA RICERCA DI STREGHE E TESTIMONIANZE MEDIEVALI

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Di Benedetta Rutigliano

Con le sue case che paiono arrampicarsi sempre più in alto sulle fiancate scoscese di una delle collinette della Valle Argentina, nella Liguria orientale, Triora, piccolo borgo di quattrocento abitanti in provincia di Imperia, ha già a prima vista un’aria intrigante e misteriosa, fomentata poi dal soprannome di “paese delle streghe”. 

La nomea nacque verso la fine del Cinquecento (1587-1589), quando a Triora si scatenò una carestia che portò gli amministratori del tempo, il Consiglio degli Anziani e infine i cittadini, a credere che tale disgrazia fosse stata causata da alcune donne, considerate alla pari delle “streghe”.

Essendo il tempo della Santa Inquisizione, cominciarono gli imprigionamenti, le torture e le condanne a morte: oggi sappiamo che davvero poco bastava perché una donna innocente venisse additata come strega, solamente per questioni di controllo o di potere. Il Museo Etnografico e della Stregoneria visitabile nel borgo ne è un’interessante testimonianza.

Come in molti borghi liguri, anche a Triora i carugi, tipici vicoli stretti, scaraventano il visitatore nel cuore del paese, dove è ancora possibile scovare e riconoscere i segni dell’era napoleonica o quelli dell’ultima guerra mondiale, quando i nazisti incendiarono parte del borgo. Decisamente suggestivo è il quartiere Sambughea, con stradine strette e lastricate, archi, scalinate di pietra e un labirinto di vicoli illuminati da lanterne anche di giorno.

Oltre a respirare queste atmosfere antiche e misteriose, è possibile ammirare la collegiata di Nostra Signora Assunta con il Battesimo del pittore senese Taddeo di Bartolo, i resti dell’antico Castello feudale e, nella parte bassa di Triora, la chiesa di San Bernardino, un edificio religioso campestre di età medievale con un bellissimo portico a tre arcate e all’interno antichi affreschi.

COME ARRIVARE

Triora si raggiunge in auto dall’autostrada dei Fiori A10 (Genova – Ventimiglia). L’uscita consigliata è al casello di Arma di Taggia (Sanremo est).

DOVE MANGIARE

*L’Erba Gatta, via Roma 6, Triora (IM), tel 0184//94392, www.erbagatta.it .In questo ristorante osteria, vino e cucina di alta qualità.

 *La Fontana dell’Olmo, via Regina Margherita 14, Molini di Triora (IM), tel 349/7895886, www.fontanadellolmo.altervista.org.  Agriturismo rustico, ma elegante. Il punto ristoro, aperto solo nel weekend, offre piatti di una volta serviti sotto arcate e volte di pietra.

DOVE DORMIRE

*B&B La Tana delle Volpi, Largo Tamagni 5, Triora (IM), tel 339/7764198, www.latanadellevolpi.it. Struttura ricavata in una casa torre del 1400 dove si è cercato di preservare l’originale struttura in pietra, con volte e soffitti lignei, arredi d’epoca e terrazze che si affacciano sulla vallata

*B&B La Stregatta, via Camurata 24, Triora (IM), tel 340/5592494, http://lastregatta.weebly.com. Al centro del borgo, il B&B è accogliente e tipico, con volte alto, soffitto in rovere, stufa a pellet e un’ospitalità unica.

INFO

www.comune.triora.im.it