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Le 7 meraviglie del mondo moderno

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Terzo e ultimo appuntamento, questa settimana, con le “7 meraviglie del mondo”. Dopo avervi presentato le 7 Meraviglie Naturali del Mondo, e le 7 Città Meraviglia del Mondo , andiamo alla scoperta delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno, anch’esse selezionate attraverso il concorso internazionale promosso dalla società svizzera “New Open World Corporation”. Si tratta di opere architettoniche scelte, come le altre categorie, attraverso una votazione popolare che ha coinvolto tutto il mondo.

Le 7 Meraviglie del Mondo Antico

Idealmente, poi, richiamano le 7 Meraviglie del Mondo Antico, quelle che Greci e Romani ritennero le opere più belle e straordinarie della storia dell’uomo. Molte di esse, oggi, sono scomparse.

  • Piramide di Cheope, in Egitto, l’unica ancora esistente
  • I Giardini pensili di Babilonia, in Mesopotamia, fatti costruire dalla regina Semiramide
  • La statua di Zeus a Olympia, in Grecia, capolavoro di Fidia
  • Il Tempio di Artemide a Efeso, in Turchia, distrutto e ricostruito più volte
  • Il Colosso di Rodi, in Grecia, una gigantesca statua di bronco situata all’ingresso del porto dell’isola
  • Il Mausoleo di Alicarnasso, in Turchia, costruito in onore del satrapo Mausolo
  • Il Faro di Alessandria, in Egitto, che illuminava la via ai navigatori che entravano nel porto.

Vediamo, invece, quali sono le 7 opere architettoniche elette “Meraviglie del Mondo Moderno”. La bella notizia è che esistono ancora tutte, sono visitabili alimentano i flussi turistici dei Paesi in cui si trovano.

1.Petra (Giordania)

Situata a 250 km dalla capitale Amman, il sito archeologico di Petra è considerato tra i più belli del mondo e dal 1985 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Abbracciata tra le montagne a est del Wadi Arab, la grande valle che si estende dal Mar Morto al Golfo di Aqaba, nel Mar Rosso, l’antica capitale dei Nabatei, popolo di guerrieri e commercianti, è un capolavoro variopinto intagliato nella roccia. Nel VIII secolo è stata abbandonata in seguito a crisi economica e catastrofi naturali e questo abbandono l’ha lasciata praticamente intatta nei secoli.

Riscoperta nel 1812 dall’orientalista svizzero Burckhard, oggi Petra lascia a bocca aperta il visitatore che l’ammira per la prima volta. Vi si accede attraversando il Siq, una gola di 1,2 km e larga appena pochi metri che si apre davanti all’immensa facciata dalle sfumature rosa. A Petra si trova il famoso Al Khazneh (Il Tesoro), ma anche numerose tombe decorate, templi, un Teatro, il Tempio Corinzio, il Tempio del Leone Alato. Per raggiungere il Monastero, anch’esso incluso nell’area archeologica, bisogna invece, percorrere una lunga scalinata che si inerpica tra le montagne. Ma ne vale la pena.

2. La Grande Muraglia Cinese (Cina)

Tra le 7 Meraviglie del Mondo Moderno c’è anche la Grande Muraglia Cinese, un capolavoro dell’ingegno umano che si estende per 6350 km dal Passo dello Shanhaiguan, sulla costa orientale, al Passo del Jiayuguan, nel Deserto dei Gobi. L’altezza, invece, varia dai 7 agli 8 metri, mentre la larghezza è di 6,5. Tuttavia, ulteriori misurazioni effettuate nel 2012 con strumentazioni tecnologiche, tra cui GPS e Infrarossi, la Grande Muraglia risulterebbe lunga ben 8850 km, di cui 350 di trincee e 2250 di difese naturali.

La sua costruzione è iniziata nel 215 a.C, sotto l’imperatore Qin Shinhuang (lo stesso che si fece costruire il celebre Esercito di Terracotta) ed è terminata sotto la dinastia Ming, nel XIV secolo. La sua funzione era quella di difendere l’impero dalle invasioni dei barbari e dei nomadi del nord e divenne anche una delle vie di comunicazioni più sicure, poiché costantemente protetta dai soldati. Oggi, la Grande Muraglia si può visitare solo per pochi tratti.

Uno di questi è quello di Badaling, risalente all’epoca Ming, da cui si ammirano le meravigliose vallate e le montagne circostanti. Oppure il tratto di Simatai, della stessa epoca, che include 135 torrette di avvistamento e i “muri di ostacolo”, mura dentro le mura, un ulteriore linea di difesa contro i nemici che riuscivano a salire sulla Muraglia. Dal 1987 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

3. Colosseo (Roma, Italia)

Tra le 7 Meraviglie del Mondo Moderno ce n’è anche una italiana, è il nostro Colosseo, nome che ha soppiantato quello originale, cioè Anfiteatro Flavio. Situato nel centro di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo, capace di contenere fino a 87 mila spettatori. Addirittura, poteva essere riempito d’acqua per svolgervi le cosiddette Naumachie, battaglie navali spettacolo per intrattenere il popolo romano.

La sua costruzione è iniziata nel 70 d.C, sotto l’imperatore Vespasiano, della dinastia Flavia, e fu portata a termine da Tito, che lo inaugurò ufficialmente il 21 aprile dell’80 d.C. Nel 90 d.C, Domiziano ne fece ancora qualche miglioria. Il nome “Colosseo” gli venne invece attribuito nel Medioevo e deriva da una deformazione dell’aggettivo latino “colosseum”, cioè “colossale”. È Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1980.

4. Chichén Itzà (Yucatan, Messico)

È uno dei siti archeologici più visitati del Messico e del Sud America. Chichén Itzà è situato a nord della penisola dello Yucatan ed è stata la capitale della civiltà Maya di quella regione tra il VI e il XI secolo d.C. Le rovine si estendono su un’area di 3 kmq e includono diversi edifici, di cui il più celebre e rappresentativo è sicuramente la Piramide di Kukulklan, nota come El Castillo.

Altre splendide vestigia sono il Tempio dei Guerrieri, il Pozzo dei Sacrifici, e un campo per il gioco della pelota, tra i più grandi e meglio conservati dello Yucatan, e il Caracol, l’osservatorio astronomico. Chichén Itzà è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1988.

5. Machu Picchu (Cusco, Perù)

È la più importante e famosa attrazione turistica del Perù, nonostante per raggiungerla ci si debba cimentare in un trekking impegnativo. La città perduta di Machu Picchu si trova a 119 km da Cusco a 2430 metri sul livello del mare. Il suo nome significa “montagna vecchia” in lingua quechua ed è stata scoperta nel 1911 da Hiram Bingham, uno studioso di Yale che stava cercando l’antica capitale inca Vilcabamba. Si pensa che questa città nascosta sia stata fatta costruire attorno al 1440 dall’imperatore inca Pachacùtec e sia rimasta abitata fino alla conquista spagnola, nel 1532.

Pare inoltre che la sua posizione fosse un “segreto militare” e che la sua migliore difesa fossero i dirupi da cui era circondata, al punto da rimanere nascosta per ben quattro secoli. Oggi, a metterla a rischio è proprio il gran numero di turisti che ogni anno si “arrampicano” fin qui per respirare la leggenda di Machu Picchu, al punto che da tempo si parla di costruire una teleferica e di contingentare gli accessi. È tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2007.

6. Taj Mahal (Agra, India)

È considerato, oltre che tra le 7 Meraviglie del Mondo Moderno, anche uno dei luoghi più romantici del mondo. Il Palazzo del Taj Mahal di Agra, in India, il cui nome significa “palazzo della corona” è stato infatti fatto erigere dall’imperatore Shah Jahan in memoria dell’amatissima moglie Mumtaz Mahal, morta di parto dopo aver dato alla luce il loro 14° figlio, nel 1631. I lavori del complesso, che include il mausoleo, una moschea e altri edifici, iniziarono nel 1632 e si protrassero per 22 anni.

Venne terminato, infatti, nel 1654 e vi lavorarono ben 20 mila persone, tra cui molti artigiani provenienti dall’Europa e dall’Asia centrale, tra cui l’Italiano Geronimo Veroneo. Il Taj Mahal, poi, venne costruito utilizzando materiali provenienti da tutta l’India e dall’Asia: il marmo bianco venne portato da Makrana, il diaspro dal Punjab, la giada e il cristallo dalla Cina, i turchesi dal Tiber, i lapislazzuli dall’Afghanistan, gli zaffiri dallo Sri Lanka e la corniola dall’Arabia. Nei lavori vennero impiegati anche 1000 tra elefanti e bufali. Anche il Taj Mahal è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1983.

7. Cristo Redentore (Rio de Janeiro, Brasile)

Chiude la TOP 7 delle “7 Meraviglie del Mondo Moderno” la statua del Cristo Redentore di Rio del Janeiro, uno dei simboli della città. Situata sulla cima del monte Corcovado, è alta 38 metri, di cui 8 di basamento. È stata costruita tra il 1922 e il 1931, in calcestruzzo e pietra saponaria. La statua, che ogni anno o è visitata da centinaia di migliaia di visitatori, si può raggiungere attraverso una linea ferroviaria che la collega alla città, ma fino al 2002 bisognava arrampicarsi di 222 gradini. Inoltre, sono stati aggiunti anche 8 scale mobili e 3 ascensori panoramici per i disabili.

Il Cristo Redentore è stato progettato dallo scultore francese Paul Landowski con la supervisione dell’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa. Il volto, invece, è opera dello scultore romeno Gheorghe Leonida. Ma c’è anche un po’ d’Italia. Quando il monumento fu inaugurato, il 12 ottobre 1931, il segnale per l’illuminazione della statua è arrivato dalla stazione radio di Coltano, in provincia di Pisa, a opera di Guglielmo Marconi. E, nel 1974, in occasione dei cento anni dalla nascita di Marconi, ai piedi della statua è stata posizionata una targa da parte della comunità italiana.