
( In italian and english) —
Siamo nel Vicentino, a Montegalda, poco distante da Vicenza, lungo la strada che conduce verso Padova, qui incontriamo Da Culata, datata 1932, un’osteria tradizionale ricavata da un’antico negozio di alimentari. Arredo anni ’90 caldo e ambiente accogliente grazie alla presenza in sala di Laura con papà Vincenzo.

L’atmosfera è familiare , la cucina territoriale. Nel menu, tradizionalmente proposto a voce, ma non mancano le tipiche paste casalinghe, le tagliatelle ai fegatini, le zuppe contadine (meravigliosa quella di porcin con crostini affumicati) e il pasticcio alla Culata con verdure e carne. Altrettanto saporiti, i contorni di verdura, grigliati, cotti al forno, saltati in padella o semplicemente bolliti, serviti da un piattone fatto girare tra i tavoli, Ottimi i fagioloni, belli “grassi,

Siamo nel Vicentino, zona famosa per il baccalà. Da Culata è considerato da molti gastronomi il tempio del vero “baccalà alla vicentina”, abbinato alla polenta o al pane leggermente croccante, mantecato o “alla vicentina” e’ lui il vero re del menu. E la regina del baccalà? Certamente Carla Rigon, la cuoca di famiglia.
Buongiorno Carla, partiamo con la domanda di rito: dove ama passare il weekend?
Nei dintorni: ad Asiago e a Venezia, dove la meta la mia preferita è il ristorante La Madonna, il cui proprietario è un nostro cliente.
Che auto guida?
Una Renauld, pratica e facile da guidare. Per gli spostamenti più impegnativi, tipo andare in Sardegna, (Vincenzo, mio marito, è sardo) mi lascio portare dal suo macchinone.
Il prossimo viaggio ?
Dopo tanti viaggi in Sardegna, mi piacerebbe conoscere un po’ più del Sud e della Sicilia.
E’ la regina del baccalà, qual è il segreto per cucinarlo alla perfezione?
La piastra: una volta era la tradizionale ” cucina economica” di mia nonna, quella a legno con i cerchi di ferro, che permettono una cottura sparsa omogeneamente, visto che il baccalà ha bisogno di una fiamma diffusa. e deve “pippare” lentamente. Un altro accorgimento è di preparare il soffritto di cipolle, aglio , prezzemolo e farlo riposare a temperatura fresca, però mai nel frigorifero

Un vino da accoppiare?
Al baccalà, dopo aver compiuto questo lunghissimo viaggio, concediamogli di ritenprarsi sulle fresche note di un bianco secco. fresco, sapido e avvolgente di profumi, come il Tai di Quota 1010, un vino rustico e sincero dei Colli Euganei.
La vinificazione avviene solo in acciaio. Al naso si sentono i profumi di anice, tiglio, pasta di mandorle e confetti. In bocca emergono anche la frutta a pasta gialla, le erbe e una lieve sensazione balsamica. Si abbina perfettamente a saporiti piatti di pesce, quindi ideale per il nostro baccalà.

