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In Bretagna, dove tutto è leggenda con la Peugeot 3008 HYBRID4

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Di Himara Bottini

Per lo spirito da esploratore che si cela in ognuno di voi, la Bretagna vi riserverà continue sorprese. Dalle coste selvagge e suggestive alle cittadine medievali, è terreno ideale da percorrere in auto, magari con una Peugeot 3008 Hybrid4, l’ibrido Diesel davvero rispettoso dell’ambiente.
Ci sono tante cose della Bretagna che colpiscono il viaggiatore, ma la prima in assoluto è il paesaggio, così diverso da quello cui siamo abituati. Una distesa di casette in granito con i tetti in ardesia, così perfettamente distribuite, vi rapiranno lo sguardo non appena avrete l’occasione di addentrarvi nell’interno della Bretagna, tra sali scendi lungo le colline. Mentre la costa, rocciosa e accidentata, vi regalerà un panorama maestoso, caratterizzato da scogliere a strapiombo sul mare, isole, fiordi, promontori e alte falesie di granito, il tutto reso ancora più impervio dai venti costanti, dalle forti correnti e dalle maree. Sì perché il vento in Bretagna è come il sidro e la crêpe: ne potete godere tutto l’anno, sempre che siano di vostro gusto,  indipendentemente dalla stagione. Non a caso è considerata la patria della vela e meta preferita dai surfisti e praticanti del genere…
Ultimo ma non meno suggestivo, la Bretagna è nota anche per il fenomeno delle maree, incredibilmente affascinante. Si deve assolutamente provare l’emozione di passeggiare la mattina sulle lunghe distese di sabbia, lasciate nude dal ritiro delle acque, tra barche docilmente adagiate su un fianco, e crostacei e molluschi che non mancheranno di tagliarvi la strada, furtivi e fortemente in attesa che torni l’alta marea, con il timore di finire serviti in uno dei tanti ristoranti che propongono magnifici piatti di pesce fresco…

Primo giorno: Da Saint Malo a Dinan
Partiamo quindi alla scoperta della Bretagna e ci facciamo accompagnare dal crossover della Peugeot: la 3008 Hybrid4, ibrido con motore Diesel che ben si adatta a questo territorio, rispettoso più che mai dell’ambiente, forte dei bassi consumi e delle contenute emissioni di CO2. Il nostro punto di partenza è la città di Saint Malo, patria di personaggi illustri come lo scopritore del Canada Jacques Cartier e lo scrittore René de Chateaubriand, un importante porto mercantile e peschereccio e, da qualche decennio, anche gettonata meta di villeggiatura. Il suo paesaggio è molto scenografico e mutevole, per via delle più forti escursioni di marea al mondo, dei violenti temporali e, poche ore dopo, di un cielo blu che sembra fondersi con il colore del mare.
Anche se non vi sembrerà vero, l’80% del centro storico di Saint Malo è rimasto distrutto nel 1944 dopo la cacciata delle armate tedesche, ma poi è stato meticolosamente ricostruito e oggi resta racchiuso entro i bastioni, eretti nel XII secolo e poi modificati e ampliati fino al XVIII secolo, su cui vi consigliamo una passeggiata al tramonto, per apprezzare il panorama sulla città e sul mare.
In centro merita una visita il monumento simbolo della città, la cattedrale di St-Vincent, del 1144, anch’essa ricostruita in parte dopo i bombardamenti del 1944.
Al di fuori delle mura, invece, sorge il Fort à la Reine, castello ultimato alla fine del Seicento da Sébastien Vauban, il cui mastio ospita il Musée d’Histoire de la Ville, dove sono illustrate le storie della città e dei suoi figli più celebri.
All’estremità nord della penisola, infine, c’è il Fort National, eretto sempre da Vauban nel 1689, tranquillamente raggiungibile a piedi approfittando della bassa marea, da cui apprezzare la vista delle mura. Di fronte, sull’Ile du Grand-Bé, riposa lo scrittore Chateaubriand.
Riprendiamo la Peugeot 3008 Hybrid4 e ci dirigiamo verso Dinard, un antico borgo di pescatori diventato una graziosa stazione turistica tra gli anni 1858 e 1868. Grazie al suo clima, al paesaggio ameno e alle dimore particolarmente eleganti, era considerato uno dei centri balneari più esclusivi della Belle époque. Passeggiando lungo il mare se ne può apprezzare il ricco patrimonio architettonico, come il Casino, il Palais des Arts e du Festival, e Villa Eugénie, dell’architetto Pichot, costruita nel 1868 per accogliere Napoleone III e l’imperatrice Eugenia de Montijo, che però non vi giunsero mai, e oggi sede di un museo di storia locale.
Nel periodo di alta stagione turistica, Dinard conserva ancora quell’atmosfera che Picasso trasmise alle sue tele intorno al 1920, mentre quando i villeggianti se ne vanno, la cittadina sembra assonnata, ma i sentieri litoranei regalano comunque delle passeggiate spettacolari anche in inverno.
Proseguendo verso ovest, per circa 30 chilometri, raggiungiamo poi il centro balneare di Saint Castle Guìldo, che offre stupendi panorami e, dopo un’altra ventina di chilometri, sempre verso ovest, raggiungiamo il trecentesco Fort La Latte, altro punto panoramico magnifico.
Due chilometri più in là inizia la D34, precisamente a Cap Fréhel, strada costiera tra le più note che porta all’incantevole spiaggia di Sables d’Or les Pins.
Il viaggio si rivela magico, merito anche della 3008 Hybrid4, che non manca di sorprenderci. Potendo scegliere tra quattro modalità di guida non si può non trovare lo stile che fa per voi. Iniziamo provando a mettere il cambio in funzione A, e premendo un po’ il pedale dell’acceleratore la vettura avanza spinta dalla trazione posteriore in modalità elettrica.
Se premiamo un po’ più a fondo subentra immediatamente il motore Diesel, e la 3008 torna una trazione anteriore. Durante i cambi di marcia l’elettrico interviene per alcuni istanti annullando significativamente il fastidioso effetto a elastico tipico dei cambi robotizzati.
Giocando infine sul rilascio del freno, si può ottimizzare il recupero dell’energia, che sulla Hybrid4 si dimostra davvero efficace. Insomma, guidarla è davvero piacevole e la sensazione di sicurezza non ci abbandona mai.
In Bretagna, inoltre, non è difficile incontrare qualche tratto sterrato, soprattutto se vi piacciono le deviazioni o se amate andare un po’ alla scoperta dei dintorni, e la modalità 4X4 diventa obbligatoria, oltre che utile, se si incontra per esempio qualche fondo viscido.
In posizione Sport, invece, si possono sfruttare al massimo i 200 Cv di potenza di questa Peugeot, che risponde prontamente ai comandi dell’acceleratore grazie al 2.0 a gasolio che, in partenza da fermi, si avvia subito non appena rilasciato il pedale del freno.
Ultima ma non meno importante, la modalità ZEV è la più indicata tutte le volte che si attraversa uno dei numerosi centri cittadini bretoni. L’autonomia della corrente è per cinque chilometri, più che sufficiente per arrivare dall’altra parte del paese.
Dopo esserci divertiti un po’ ripercorrendo a ritroso il nostro percorso, ci lasciamo alle spalle Dinard e arriviamo a Dinan, un po’ più all’interno rispetto alla costa. Sorta nell’alto Medioevo sulla riva sinistra della Rance, è cinta ancora oggi dai bastioni risalenti alla fine del 1200 – inizio 1300. Da molti Dinan è acclamata come una delle cittadine più belle della Bretagna.
Il suo patrimonio architettonico vanta le fortificazioni, pressoché intatte: 2.700 metri di mura, 14 torri, 4 porte monumentali e un torrione (del 1380), oggi Chateau-Museé, dedicato alla storia
locale. Il centro cittadino, invece, è caratterizzato da antiche piazze, viuzze acciottolate e alberate, case a graticcio dalle pareti inclinate, giardini e monumenti quali la basilica romanico-gotica di Saint Sauveur, e la panoramica Tour de l’Horloge (XV secolo).

Secondo giorno: Da Dinan a Morlaix
Il secondo giorno decidiamo di ripartire da Dinan seguendo la strada principale che porta verso ovest (N176). Le cose da vedere, da fare, o le città da scoprire, sono veramente tante. Per esempio, mentre ci dirigiamo alla volta di Lamballe, prendiamo una deviazione (la D16) e ci rechiamo al Chateau de la Hunaudaye, a Plédéliac, risalente al 1220 e protagonista di distruzioni, ricostruzioni e ristrutturazioni nel corso dei secoli.
A Lamballe, invece, l’antica capitale del ducato di Penthièvre, si può visitare il Musée Mathurin-Méheut, dove sono conservate le opere dell’omonimo pittore e ceramista nativo del luogo. Proseguiamo per una quindicina di chilometri (sulla N12) e incontriamo Saint Brieuc, centro industriale e commerciale che deve il suo nome al santo gallese che la fondò nel VI secolo. Il monumento più importante della città è la cattedrale di Saint Etienne, risalente al XIII-XIV secolo, davvero imponente per via di una struttura a fortezza. Le sue mura, infatti, sono massicce e le torri hanno persino contrafforti, feritoie e piombatoi.
A 20 km di distanza sorge, invece, Saint Quay Portrieux, una vivace stazione balneare dal 1845, grazie alla bellezza delle sue spiagge e alla vicinanza con le falesie di Plohua, pochi chilometri più a nord, le più alte della Bretagna con i loro 104 metri.
I paesi che definiscono la Bretagna lungo la costa ovest sono molti e diversi, ma il bello dei viaggi in macchina è che non bisogna necessariamente programmare tutto. Potete decidere di fermarvi dove volete, lasciandovi catturare da una spiaggia, da un castello o da un centro cittadino.
Risalendo a nord si incontrano Paimpol, paese reso celebre dallo scrittore Pierre Loti nel romanzo “Pescatori d’Islanda”, del 1886, la cui economia si basa oggi sul turismo ma anticamente la sua vocazione era totalmente peschereccia. Da qui fino a Morlaix percorrerete la famosa Costa di Granito Rosa (la D786), così chiamata per via delle sue titaniche e bizzarre rocce di granito che al tramonto si tingono di rosa.
6 km più a nord di Paimpol si può scegliere di visitare la Ile de Bréhat, molto apprezzata per il clima mite e per la ricchezza della flora, quasi esotica.
37 km e si arriva a Tréguier, un’antica città episcopale, patria di Saint Yves Hélori, protettore della Bretagna, e degli scrittori Ernest Renan e Anatole le Braz. Stupenda la sua cattedrale gotica di Saint Tugdual, edificata nei secoli XIV-XV sulle fondamenta di un tempio romanico, di cui oggi resta la torre Hastings, considerata tra le più belle della Bretagna.
Dopo 18 km potete raggiungere Lannion, capitale bretone delle telecomunicazioni, con un centro storico meraviglioso composto da edifici quattro cinquecenteschi ricoperti da ardesia, ma se non volete perdervi il tratto considerato più panoramico della Corniche Bretonne, imboccate la D65 per Perros-Guirec, Ploumanac’h e Trégastel Plage (circa una trentina di chilometri).
Proseguendo invece in direzione di Morlaix, dovete affrontare gli ultimi 35 km, e arriverete in questo porto mercantile e turistico, sulla cui baia vigila l’ottocentesco viadotto in granito (lungo 285 metri è alto 58), e famosa per la sua tradizione nella fabbricazione dei sigari, risalente al 1736. Il suo centro storico vanta dimore pittoresche “a lanterna”, come la maison de la Reine Anne, del primo ‘500, o alcune tipiche case dalla facciata aggettante ornate di tramezze di legno.
Infine, per i più instancabili, da Morlaix partono due strade, quella costiera a nord-ovest che fiancheggia la baia fino a Roscoff (D58), e quella più interna che porta a Landerneau, a 14 km da Brest (N12).

La Peugeot 3008 Hybrid4
Il crossover Hybrid4 della Peugeot si riconosce dalle altre 3008 per alcuni particolari estetici.
Oltre ai badge cromati sulle fiancate e sul posteriore della vettura, le luci diurne aggiungono una barra a led mentre l’ampia griglia ospita due listelli orizzontali cromati, oltre ovviamente al nuovo marchio del Leone. Gli interni si riconfermano spaziosi e curati, con delle modifiche alla grafica della strumentazione: il contagiri è stato sostituito da un quadrante che indica la percentuale di potenza utilizzata o recuperata in frenata e in decelerazione, mentre un display tra i due quadranti ci dice quando stiamo guidando in modalità ecologica (ci sarà quindi il verde), e quando si sta recuperando energia (azzurro).
Uno schermo da 7” a colori, invece, ci informa in tempo reale sullo stato di carica della batteria, segnalato da un indicatore elettronico a otto tacche.
Sul tunnel centrale, infine, troverete la manopola per selezionare una delle quattro modalità di guida: Auto, Sport, 4WD e ZEV. Ma la vera chicca di questa 3008 Hybrid4 si nasconde sotto pelle, grazie all’ibrido Diesel: l’ormai noto 2.0 HDi da 163 Cv (che spinge le ruote anteriori), infatti, è abbinato a un motore elettrico di 37 Cv (che agisce sul posteriore), e quando lavorano insieme la trazione diventa integrale, per una potenza massima di 200 Cv e 500 Nm di coppia.
Se a questo aggiungiamo il sistema Start&Stop di ultima generazione, il recupero dell’energia in frenata e il cambio robotizzato sequenziale a sei rapporti, si possono percorrere in media 25 km/l per emissioni di Co2 pari a 99 g/km (che possono diventare 104/108 sulle versioni più equipaggiate).
A rimetterci è solo il bagagliaio che, dovendo lasciare spazio al motore elettrico, offre una capacità minima di 420 litri (70 in meno rispetto alla 3008), fino a un massimo di 1241 con il divano posteriore abbassato.

Come arrivare
Le autostrade da prendere (da Genova le A10, A8, A7, e da Milano le A4, A5) portano tutte a Lione. Percorrendo la A6 per circa 300 km si arriva a Parigi. Le A11, A81 e N157 conducono a Rennes (in 347 km), da cui poi si può raggiungere Saint Malo (69 km sulla N137).
Info
www.saint-malo-tourisme.com
www.ville-dinard.fr
www.dinan-tourisme.com
www.morlaix.fr
Dove dormire
MANOIR DU CUNNINGHAM
Albergo 3 stelle lontano dalla folla ma con ogni comfort.
9 place Monseigneur Duchesne 35400 – Saint Malo.
Tel. 02.99213333 – Fax. 0299213334
www.st-malo-hotel-cunningham.com –  e-mail: cunningham@wanadoo.fr
GRAND HÔTEL BARRIÈRE
L’albergo più fantastico di Dinard è questo antico palazzo ristrutturato in maniera impeccabile.
3 blvd Féart – Dinard
Tel. 02.99882626
www.lucienbarriere.com
LA VILLA CÔTÉ COUR
Per un’esperienza da sogno, dispone di sole quattro camere.
10 Rue lord Kitchener – Dinan
Tel. 02.96393007
www.villa-cote-cour-dinan.com
HÔTEL DE LA TOUR DE L’HORLOGE
12 camere nel cuore del centro storico, in un’incantevole casa del XVIII secolo, con vista sulla torre dell’orologio.
5 Rue de la chaux – Dinan
Tel. 02.96399692
www.hotel-dinan.com
HOTEL DE L’EUROPE
Regale, raffinato e tranquillo, occupa un elegante edificio ottocentesco.
1 Rue d’Aiguillon – Morlaix
Tel. 02.98621199
www.hotel-europe-com.fr

Dove mangiare
LE CHALUT
Il ristorante più famoso di Saint Malo, meta imperdibile per gli amanti del pesce. Per la cena si consiglia di prenotare.
8 Rue de la corne de cerf – Saint Malo
Tel. 02.99567158
CRÊPERIE MARGAUX
Meravigliosa e piccola crêperie.
3 place du Marché aux légumes – Saint Malo
Tel. 02.99202602
www.creperie-margaux.com
CHEZ MA POMME
Cucina di tante specialità innovative e dessert preparati con lo squisito caramello bretone.
6 Rue yves Verney – Dinard
Tel. 02.99468190
CRÊPERIE CÔTÉ MER
Deliziosa e piccola crêperie situata in un’incantevole via pedonale.
29 blvd Wilson – Dinard
Tel. 02.99168030
LE CANTORBERY
In una magnifica casa del XVII secolo, intima ed elegante, è ideale per un pranzo o una cena romantica.
6 Rue Sainte claire – Dinan
Tel. 02.96390252
LE CHAT BOTTE
Il “gatto con gli stivali” è un locale del centro storico molto apprezzato per il pesce alla griglia e le crêpes.
18 passage de la Tour de l’horloge – Dinan
Tel. 02.96853158
GRAND CAFÉ DE LA TERRASSE
Nel cuore della cittadina, una straordinaria brasserie fondata nel 1872. Una vera e propria istituzione.
31 place des otages – Morlaix
Tel. 02.98882025