Weekend con gusto

IL MONDO IN UN BICCHIERE: LA CACHACA SIMBOLO DEL BRASILE IN FESTA

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Di Micol Bonazzoli

Le spiagge sull’Oceano, il delirio per il calcio, la samba e il carnevale, il sole che splende implacabile, l’allegria collettiva della gente e la caipirinha che scorre a fiumi. Bevanda che riassume l’essenza di un Paese unico al mondo, il Brasile. Ed è proprio qui che nasce la cachaca.

LA CACHACA, IL LIQUORE NAZIONALE

Il Brasile è davvero immenso: il più grande dell’America Latina e, per estensione, il quinto al mondo. Conta 200 milioni di abitanti di etnie diverse che convivono nel più vasto melting-pot al mondo.

Saranno anche luoghi comuni ma le mille facce del Brasile – dove ogni occasione è buona per far festa – sembrano convivere nella cachaca (o aguardiente de cana), il distillato nazionale ricavato dalla canna da zucchero, il terzo più bevuto al mondo. Anche se a consumarla è principalmente la popolazione carioca.

Nel Paese si contano 4.500 marche commerciali che distillano, ogni anno, un miliardo e 300 mila litri: il consumo interno ammonta a più di 8 litri a persona, un autentico record.

LE CARATTERISTICHE DELLA CACHACA

Del resto la cachaca è prodotto con la canna da zucchero di cui il Brasile è il primo produttore mondiale. Furono i portoghesi a importarla per ricavare il costoso brown sugar venduto nelle corti d’Europa con guadagni assai elevati.

Non a caso il nome cachaca deriva dal portoghese cagaca, ovvero la schiuma che si forma nella superficie del succo di canna da zucchero in fermentazione. La variabile qualitativa è legata all’uso della melassa o del succo di canna vergine e della distillazione in alambicchi discontinui.

La cachaca normalmente è ruvida, con una forte nota eterea, difficile da bere liscia (ma i brasiliani la preferiscono liscia) e il suo consumo è salito alle stelle quando è diventata l’ingrediente fondamentale per uno dei cocktail più richiesti nel mondo: la caipirinha (che dagli anni ‘80 ha letteralmente spopolato), o nelle famose batidas, rinfrescanti frullati alcolici con mango, cocco, papaja ed altre delizie esotiche. L’eventuale invecchiamento va dai due ai dodici anni e avviene normalmente in legno di quercia bianca brasiliana o in altre essenze tropicali di legni duri.

VIVA IL BRASILE LIBERO

Per correttezza storica, va ricordato che la cachaca divenne anche il simbolo dell’autonomia del Paese, in netta contrapposizione all’imperialismo portoghese, con moti che culminarono nel 1822 nella dichiarazione di indipendenza. Tutto ciò dopo sanguinose rivolte, che coinvolsero le fasce più povere della popolazione, stanca della schiavitù e delle vessazioni nei campi e nelle miniere. Bere cachaca, insomma, significava volersi ribellare ai conquistadores. A coronamento della lunga storia della cachaca è arrivato nel 1994 il riconoscimento di “prodotto culturale rappresentativo del popolo brasiliano”.

COME SI BEVE LA CACHACA

L’unico abbinamento interessante – per gli amanti delle sensazioni forti – è la preparazione di una fresca caipirinha con zucchero di canna, molto lime e ghiaccio ed utilizzarla, alla stregua di un ottimo vino rosso, da sorseggiare con un abbondante grigliata di carne mista. Oppure, come va di moda ora in Brasile, abbinandola a frutta esotica.