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I popoli indigeni del Brasile

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Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao amiche di Auto&Donna,

oggi andiamo alla scoperta dei popoli indigeni del Brasile. Attualmente i gruppi di indios riconosciuti dal governo brasiliano sono più di 200, a cui vanno aggiunti altri gruppi  non riconosciuti ufficialmente o considerati come sottogruppi di quelli riconosciuti.

Indigeni 1500

Questi popoli abitano l’odierno Brasile da ancora prima dell’arrivo degli Europei, intorno al 1500. Cristoforo Colombo pensava di aver raggiunto le Indie orientali e per questo motivo, i primi esploratori chiamarono questi popoli con il nome di Indios, termine rimasto in uso ancora oggi.

Secondo l’ultimo censimento realizzato nel 2010 da IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística), i brasiliani sono 190.755.799 milioni e l’attuale popolazione indigena brasiliana sarebbe formata da 817.693 indigeni (502.783 vivono in zone rurali e 315.180 in zone urbane). Alcuni di questi gruppi stanno scomparendo e sono rappresentati da poche decine di individui. Altri hanno comunità più grandi, come i Guarani Kaiowá (oltre 31.000 unità solo in Brasile) o i Kaingang (oltre 33.000 unità).

Mapa Indigeni

Secondo questo censimento, in tutti i 27 stati federali, compreso il Distretto Federale, vivono popolazioni indigene, anche se la regione del Nord è quella in cui si concentra la maggior parte di indigeni, circa il 37,4% del totale. Alcuni gruppi sono del tutto isolati e vivono all’interno della foresta amazzonica, altri vivono in riserve delimitate dalle autorità brasiliane, altri ancora in villaggi assimilati alle città. Molti gruppi vivono in aree di confine e sono localizzati all’interno di più stati (in particolare Brasile, Colombia, Perù, Bolivia e Venezuela).

Ogni gruppo parla una lingua diversa, tranne alcuni casi in cui due o più gruppi hanno in comune la stessa lingua. Una minoranza dei gruppi parla il portoghese come lingua principale essendo la loro lingua madre estinta. In totale sono state registrate 274 lingue parlate e secondo il censimento il 17,5% della popolazione indigena non parla il portoghese.

Indigeni

Oltre ai 200 gruppi indigeni identificati, il FUNAI (Fondazione Nazionale degli Indigeni Brasiliani) registra inoltre 69 gruppi indios non contattati (che, cioè, non hanno contatti con il mondo esterno) oltre a gruppi che stanno richiedendo il riconoscimento della loro condizione indigena attraverso l’organo federale indigeno.

Questi gruppi, volutamente non vogliono avere contatti con le altre tribù, e questa loro decisione, quasi certamente, è il risultato di disastrosi rapporti precedenti, del reiterarsi di altre invasioni e della distruzione della loro foresta. Per esempio, i gruppi in-contattati che vivono nello stato di Acre sono probabilmente i sopravvissuti all’epoca del boom del caucciù, durante la quale molti Indiani furono ridotti in schiavitù. È probabile che i sopravvissuti siano fuggiti risalendo i fiumi. I ricordi delle atrocità commesse contro i loro antenati potrebbero essere ancora molto forti.

Indigeni Incontattati

Quel che si sa di questi popoli è molto poco. Sappiamo con certezza che vogliono rimanere isolati: rispondono agli esterni e agli aerei che li sorvolavano scoccando contro di loro delle frecce o nascondendosi nel folto della foresta. Alcuni sono cacciatori nomadi. Altri sono più sedentari e vivono in case comunitarie, coltivando manioca e praticando caccia e pesca. Altri ancora utilizzano archi e frecce molto grandi.

Gli in-contattati sono considerati tra i popoli più vulnerabili del paese: dipendono totalmente dalla foresta per la loro sopravvivenza, ma gran parte di questa viene distrutta dai taglialegna, dagli allevatori, dalle prospezioni petrolifere e da altri grandi progetti industriali. Inoltre, non hanno difese immunitarie verso le malattie portate dall’esterno e anche una semplice influenza, un raffreddore, un morbillo rischierebbe di spazzarli via. I popoli in-contattati del Brasile devono essere protetti e i loro diritti alla terra riconosciuti prima che loro e le foreste da cui dipende la loro sopravvivenza siano cancellati per sempre.

Indigeni con arco

Molti gruppi hanno contatti occasionali, a volte ostili, con le tribù vicine. E sono ben consapevoli di essere circondati da altre società. Spesso, gli indigeni limitrofi e il FUNAI sanno approssimativamente dove abitano. Sin dal 1987 il FUNAI gestisce un dipartimento dedicato agli Indiani in-contattati e la sua politica è quella di stabilire il contatto solo nel caso che sia stata messa a grave rischio la loro immediata sopravvivenza. Diversamente non viene intrapreso nessun tentativo. Al contrario, il FUNAI ha il compito di demarcare e proteggere la loro terra dalle invasioni attraverso degli avamposti di protezione. I popoli in-contattati devono avere il diritto di decidere se vivere isolati oppure no. Ma per esercitare questo diritto hanno bisogno del tempo e dello spazio necessari.

Buon we!

Laura