Di Vittorina Fellin
Il Castello di Duino è un autentico capolavoro che intreccia natura e storia. Arroccato su uno sperone di roccia carsica a picco sul mare, il luogo ha ispirato poeti e artisti grazie alle leggende che hanno accompagnato il corso dei secoli e l’incomparabile vista sul Golfo di Trieste. A partire dal Novecento i salotti del castello furono frequentati da figure reali e numerosi letterati: la principessa Sissi, Johann Strauss, Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse, Paul Valèry, Mark Twain e il poeta ermetico Rainer Maria Rilke, che da questi luoghi prese ispirazione per le sue famose “Elegie Duinesi.
Al castello è legata la leggenda della Dama bianca, la moglie di uno dei signori del castello, da questi gettata nel mare e quindi trasformata nella roccia visibile oggi nella baia, di fronte alla costa.
Non stupisce, quindi, che questo Castello sia la sede della splendida manifestazione dedicata al vino Vitovska, la kermesse organizzata dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras, dedicata alla regina di questo lembo di terra all’estremo nord-est dell’Italia. Una passeggiata nei giardini che circondano le cinte murate del castello degustando quella che è considerata la figlia del Carso triestino e sloveno, la Vitovska, è un’esperienza che ogni wine lover dovrebbe fare.
I dintorni del castello
Il Castello di Duino è di facile accesso, dista infatti circa 600 metri dal pedaggio dall’A4, l’autostrada che collega Trieste alle reti stradali italiane ed estere. I proprietari del Castello, i Principi von Thurn und Taxis eredi del famoso poeta, scrittore e drammaturgo Torquato Tasso, rendono ancora possibile l’accesso ad alcune parti del maniero (alcune stanze sono arredate con oggetti d’epoca), alle bellissime terrazze aperte sul mare (la vista al tramonto vale il viaggio) e allo splendido giardino incorniciato da statue (ticket 8 euro).
Dopo la visita al castello è consigliabile una tappa presso la Riserva naturale regionale delle Falesie di Duino, posta al confine con la provincia di Gorizia. La riserva comprende un’alta e ripida costiera calcarea, una fascia ristretta dell’altipiano carsico e la fascia di mare anti[1]stante per una superficie di ben 107 ettari di cui 63 a mare.
Nell’area si riscontra un elevato grado di biodiversità, cioè un alto numero di specie rispetto alle dimensioni del territorio. Le Falesie di Duino sono l’unica stazione a livello mondiale della Centaurea kartschiana, una pianta che cresce sulla parte delle Falesie più vicine al mare. Nella Riserva si possono osservare anche i fenomeni del carsismo di superficie, derivati dall’erosione dell’acqua sulle superfici calcaree.
L’azione della pioggia produce gli spettacolari campi solcati, le scannellature e le vaschette, ma può addirittura perforare la roccia, permettendo così alla vegetazione di emergere tra le pietraie. La bianca roccia calcarea è protagonista nella Riserva, sia come singoli torrioni lungo la costa, sia come affioramenti rocciosi lungo il ciglione ben modellati dai fenomeni di carsismo.
Lungo il ciglione delle Falesie, tra il Castello di Duino e la baia di Sistiana, costeggiando i resti delle postazioni militari, si snoda il sentiero Rilke, un percorso panoramico di 2 km che corre su un costone roccioso, dal quale si può godere della vista di magnifici scorci.