di Raffaele d’Argenzio
Subito dopo l’alluvione avevamo scritto qui su Weekend Premium che ci sono alcune volte in cui il turismo deve servire, oltre che a prendere sensazioni e ad avere esperienze che arricchiscono, anche per dare qualcosa agli altri. Perciò bisognava tornare subito a Senigallia e nel suo entroterra per aiutarli a ricominciare.
L’abbiamo detto e vogliamo farlo, quindi ci vogliamo tornare, noi per primi, invitando anche altri giornalisti, per dare una spinta a ricominciare a questo territorio ferito dall’alluvione. E in questo momento crediamo sia importante per loro veder tornare i turisti, ricominciare a cucinar brodetti e a riempire camere d’albergo.
Come compagna di viaggio abbiamo scelto una Jeep Wrangler, ovviamente ibrida plug-in, per rispetto dell’ambiente. L’abbiamo scelta perchè con questa non avremo problemi anche per andare nel fango, per superare ostacoli o strade interrotte…è una compagna di viaggio inarrestabile.
Verso il mare
Prendendo la A14, arriviamo all’uscita di Senigallia per poi dirigerci verso il mare, ma preferiamo allungare per vedere il territorio che era stato invaso dal fango, ma invece vediamo colline dolci, colorate, con un borgo su in alto che ci saluta. Puntiamo verso il mare e arriviamo alla bellissima spiaggia di Senigallia, dove l’estate sembra non essere finita: gente che prende il sole, gente che cammina su questa sabbia dorata a piedi nudi. Che invidia!!!
Siamo venuti con La Jeep Wrangler ibrida per non inquinare in città, quindi viaggiamo in elettrico per cercare un albergo sul lungo mare, ce ne sono molti aperti, ed è una goduria trovare subito parcheggio, con il nostro Super Suv, con cui possiamo andare ovunque quando gireremo per le strade che furono invase dal fango, ma dov’è il fango?
Una visita al centro storico
Abbiamo trovato facilmente un albergo con vista mare, ora cerchiamo un ristorante, uno qualsiasi, perché vogliamo comportarci come dei turisti qualsiasi. Il ristorante “Da Carlo” ci sembra un locale autentico, dal carattere familiare, e il profumo di piatti di pesce ci convince ad entrare.
Ci ritroviamo quindi qui, tra il mare, il personale gentile e il patron, che non si chiama Carlo ma Angelo. Il menù offre piatti abbondanti di pesce fresco, con i sapori pieni, sapidi, che ci piace ritrovare. Al tavolo vicino ci sono quattro olandesi che gustano spaghetti allo scoglio e pesce vario. Scambiamo due parole: ci raccontano che stanno per comprare casa qui perché amano questa gente e qui vivono senza stress. Ci prendiamo un doppio caffè e poi via, a visitare Senigallia. Ma ancora ci domandiamo: dov’è il fango?
Arriviamo alla famosa Rotonda sul mare, poi con un permesso speciale alla Rocca Roveresca, che prende il nome dalla famiglia dei Della Rovere, nella cui piazza troviamo il Palazzo Baviera con magnifici stucchi.
Proviamo una bellissima sensazione quando sbuchiamo nel Foro Annonario, una splendida piazza dove si svolgeva il mercato, ma che oggi mostra principalmente la propria bellezza e ospita eventi.
La rocca Roveresca e, sullo sfondo, il Foro Annonario
Quante cose belle ha Senigallia, insieme alla sua spiaggia di velluto. Fondata dai Galli Senoni, da cui prende il nome, è stata poi occupata dai Romani, che cercavano uno sbocco sul mare Adriatico. In seguito è diventata nota come porto franco. Qui infatti si teneva una fiera dove si vendeva e si comprava senza tasse. La Fiera di Senigallia nel tempo è diventata famosa, tanto anche ancora oggi a Milano si tiene la Fiera di Sinigaglia, un mercato dell’usato, che ne ha preso il nome. La fiera ha poi perso il suo privilegio di porto franco nel 1860 e d’allora è iniziata la sua decadenza.
Facciamo un tour goloso
Oggi, invece, Senigallia è più viva che mai. “Ma dove il fango?”, continuiamo a chiederci. Più che il fango, infatti, qui vedo ristoranti di buon livello e non può essere altrimenti, dato che ci sono ben due super chef stellati: Uliassi con tre stelle Michelin e la Madonnina del Pescatore dello chef Moreno Cedroni, affiancato dalla moglie Mariella Organi, con due.
Non potevamo farci sfuggire l’occasione di visitare La Madonnina del Pescatore, che gentilmente ci ha accolti. È un’occasione, dato che il 3 novembre chiuderanno per la pausa invernale. Alla Madonnina del Pescatore ci riceve madame Mariella Organi. Il menù è di alta classe: piatti e vini superbi, qui tutto è eleganza e gusto, con un pizzico d’arte. Un’esperienza che ti arricchisce. Arriva la notte, che è dolce e fresca, qui l’estate vuol recuperare il tempo perduto e quindi durare per tutto ottobre, per poi cedere il posto all’autunno
che gentilmente aspetta in sala d’attesa.
Verso Arcevia e i suoi nove castelli
La Jeep Wrangler sembra una guerriera che attende l’impresa. Finora melma e strade interrotte non ne abbiamo trovate, allora, con la nostra affidabile compagna di viaggio, il giorno successivo partiamo verso le colline alle spalle di Senigallia, pronti a usare la trazione integrale. Puntiamo verso Arcevia, famosa per avere ben nove castelli nel proprio territorio, che poi non sono semplici castelli ma bellissimi borghi murati.
Nei campi ci sono ancora tracce dell’alluvione
Sulla strada che sale non troviamo fango, ma lo vediamo nei campi ancora allagati, nei cumuli di cespugli e alberi sradicati che la furia delle acque ha portato verso valle. I danni si vedono, ma noi siamo liberi di arrivare ad Arcevia e ai suoi castelli.
Davanti al Castello di Piticchio
Il primo che incontriamo è quello di Piticchio, bellissimo, perfetto, che in uno dei palazzi contiene anche una vera chicca, il teatro Carletti-Giampieri che di certo è uno dei teatri più piccoli di Italia e si può visitare nelle Giornate del FAI.
A sinistra, il Museo del Giocattolo vicino al castello di Piticchio e il Teatro Carletti-Giampieri
E poi passiamo dal castello di Loretello con una imponente scala che la Wrangler vorrebbe scalare…a fatica si trattiene.
Una visita ad Arcevia, al palazzo comunale, alle sue piazze, al centro culturale San Francesco. Ci fermiamo per una visita alla macelleria Biancini, in corso Mazzini 69, per trovare sapori da portare a casa.
Altro sapore tipico di queste terre è quello dell’olio: proprio in questo periodo c’è la raccolta delle olive e ne approfittiamo per fermarci ad assistere a questo lavoro antico.
A fine giornata, ci riposiamo al Park Hotel, un albergo discreto, con personale simpatico e una pizza gustosa. L’indomani la Wrangler, la nostra compagna di viaggio, ci aspetta per riportarci a casa. Conviene tornare subito verso Senigallia e riprendere l’autostrada per non perdersi fra le colline. Weekend finito, per ora, ma ci ripromettiamo di tornare quanto prima. Quando? Quando qui comincia l’autunno, che pare proprio essere in ritardo di un mese. Per ora qui fino all’inizio di novembre è ancora estate, un’estate che vi aspetta.
Un ultimo saluto alla Rocca Roveresca
P.S. Questo per me è stato uno di quei weekend che si DEVONO fare, per viverli noi, ma anche per fare sentire alle persone che vivono qui che ci ricordiamo di loro quando ne hanno bisogno. Porto con me il loro sorriso partecipativo, direi familiare, che mi gratifica, come quando ho camminato a piedi su questa sabbia di velluto e ho visto le bellezze di questa città. È stato uno di quei viaggi intensi, che ci riempiono gli occhi e il gusto, ma anche la coscienza e l’anima. Li potremmo chiamare Etichal Travel.
INFO
LA COMPAGNA DI VIAGGIO: JEEP WRANGLER 4XE
Tecnologicamente più avanzata rispetto alle versioni termiche, la Wrangler 4xe plugin hybrid è la versione dell’icona Jeep con il lato “Green” più spiccato di sempre. Il celebre 4×4 americano è anche molto “muscoloso”, considerando che offre una potenza massima combinata di 380 CV, grazie alla combinazione di due motogeneratori elettrici; un pacco batteria ad alta tensione; un motore turbocompresso a benzina da 2,0 litri high-tech e la collaudata trasmissione automatica TorqueFlite a otto marce.
Inoltre, il sofisticato sistema di propulsione Ibrido plug-in consente, in modalità 100% elettrica, di viaggiare a zero emissioni e con un’autonomia fino a 50 km, rendendola perfetta nell’uso quotidiano in città. La tecnologia 4xe rende questo modello un fuoristrada sostenibile ed efficiente (con consumi pari a circa 3,5 litri/100 km in modalità ibrida), assicurando un’esperienza di guida estremamente divertente, con prestazioni inedite per questo modello: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene infatti in circa 6,4 secondi.
SCHEDA TECNICA
Motore ibrido plug-in
Potenza: 380 CV
Coppia massima: 637 Nm
Accelerazione 0-100 km/h 6,4 secondi
Consumo: 3,5 litri/100 km in modalità ibrida
Autonomia 100% elettrica: 50 km
Trazione: integrale
Costo: da 74.800 euro