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10 curiosità sulla Festa del Papà

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Il 19 marzo, in Italia si celebra la Festa del Papà. Un modo carino per ricordare la figura dei padri e di festeggiarli condividendo momenti di affetto. A questa Festa, tuttavia, sono legate tante storie, tradizioni e molte curiosità. Quali ve le sveliamo noi.

1. Quando è nata la Festa del Papà

La ricorrenza è nata come “Festa del Papà” agli inizi del XX secolo per festeggiare i padri e la paternità in generale. La Festa nasce in concomitanza alla proclamazione di San Giuseppe come “protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale”, nel 1871. Papa Leone XIII scriveva infatti: “In Giuseppe hanno i padri di famiglia il più sublime modello di paterna vigilanza e provvidenza; i coniugi un perfetto esemplare d’amore, concordia e fedeltà coniugale; i vergini un tipo e difensore insieme della integrità verginale. I nobili imparino da lui a conservare anche nella avversa fortuna la loro dignità e i ricchi intendano quali siano quei beni che è necessario desiderare. I proletari e gli operai e quanti in bassa fortuna debbono da lui apprender ciò che hanno da imitare».

Papa Leone XIII

2. La prima Festa del Papà

La prima volta in cui è stata festeggiata la festa del Papà fu il 5 luglio 1908 a Fairmont, nello Stato del West Virginia, negli Stati Uniti, presso la locale chiesa metodista. Tuttavia, si deve a Mrs Sonora Smart, all’oscuro dei festeggiamenti avvenuti a Fairmont, a sollecitare l’ufficializzazione di una ricorrenza dedicata ai papà. Ispirata da un sermone dedicato alla festa della mamma, ascoltato in chiesa, la signora Smart organizzò la Festa del Papà il 19 giugno del 1910 a Spokane, nello Stato di Washington, scegliendo la data del compleanno del proprio padre William Jackson Smart, un veterano di guerra due volte vedovo e che si occupò da solo di 14 figli!

Sonora Smart e suo padre William Jackson Smart

3. La data della Festa del Papà non è ovunque la stessa

La data della Festa del Papà varia da paese a paese. In quelli di tradizione cattolica, si celebra il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Nei paesi anglosassoni, soprattutto quelli del continente americano, come Canada e Stati Uniti, si festeggia la terza domenica di giugno. In altri paesi, invece, segue tradizioni e riti locali. In Russia, per esempio, coincide con la Festa dei Difensori della Patria e si celebra il 23 febbraio. In Thailandia, invece, coincide con il compleanno dell’amatissimo defunto sovrano Rama IX, il 5 dicembre.

Celebrazioni per il compleanno di re Rama IX in Thailandia

4. Il 19 marzo in Italia

In Italia la “Festa del Papà” si festeggia il giorno di San Giuseppe, così come in molti paesi di tradizione cattolica. La data del 19 marzo venne stabilita dalla Chiesa, che nel Martirologo Romano scrive in quella data: “Solennità di San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia».

5. San Giuseppe, un santo molto amato

Ancor prima della decisione ufficiale della Chiesa, San Giuseppe è stato oggetto di celebrazioni, per la prima volta, nel 1030 a opera dei monaci benedettini. Nel 1324 la tradizione è stata ripresa dall’Ordine dei Servi di Maria e, nel 1399 dai Francescani. A caldeggiarla furono poi papa Sisto IV e Pio V, mentre Gregorio XV la estese a tutta la Chiesa nel 1621.

Ritratto di Gregorio XV del Guarcino

6. Un giorno di vacanza o no?

Il giorno di San Giuseppe, fino al 1976, era considerato in Italia un giorno festivo anche con effetti civili, come il giorno di Natale o dell’Epifania. Un giorno di vacanza, insomma. Tuttavia, venne cancellato come tale con una legge il 5 marzo del 1977, rimanendo una ricorrenza solo religiosa. Tuttavia, in alcuni Stati è rimasto un giorno festivo a effetti civili.

Tra questi ci sono il Canton Ticino, in Svizzera, e in alcune province della Spagna. Nel 2008, poi sono stati presentati alcuni disegni di legge per ripristinare le festività soppresse agli affetti civili. Tra queste figurano l’Ascensione, il Corpus Domini, il giorno dei Santi Pietro e Paolo, il Lunedì di Pentecoste e il giorno di San Giuseppe. Tuttavia, non è stata presa ancora nessuna decisione a riguardo.

7. Festa del Papà, ma non solo

Nella tradizione popolare, San Giuseppe è anche il “papà” di chi il padre vero lo ha perso o non lo ha mai avuto, cioè degli orfani, ma anche delle giovani nubili con figli. In accordo con questa tradizione, in alcune zone della Sicilia si usa invitare i più poveri a pranzo.

Papa Francesco pranza con i più poveri

Un’altra tradizione vuole invece che il 19 marzo, in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, si festeggia anche la fine dell’inverno con riti propiziatori. Per esempio, bruciando le sterpaglie sui campi da coltivare e concimandoli con la cenere, oppure accendendo grandi falò nelle piazze e divertirsi a saltarli con un salto.

8. Le Zeppole di San Giuseppe

Il dolce per eccellenza che si dona e si consuma in occasione della Festa del Papà sono le Zeppole di San Giuseppe, nate nel napoletano e poi diffuse anche nel resto di Italia. Si tratta di pasta choux ripiena di crema pasticcera e marmellata di amarene che possono essere fritte o al forno. Ne esistono anche varianti al cioccolato o con le ciliegie candite.

Ma da dove deriva la tradizione delle Zeppole. Una leggenda narra che San Giuseppe, dopo la fuga in Egitto con Maria e il piccolo Gesù per sfuggire alle grinfie di Pilato, si sia messo a vendere frittelle per mantenere la famiglia in un paese straniero.

9. Regione che vai, dolce che trovi

Non solo Zeppole. Esiste una vera e propria “geografia” dei dolci che si preparano in occasione della Festa di San Giuseppe. In Lombardia e in altre regioni del Nord, per esempio, si preparano i tortelli di San Giuseppe, palline di pasta choux fritte, che si possono gustare vuote e ricoperte di zucchero, oppure farciti con crema e cioccolato.

Tortelli di San Giuseppe

Nella provincia di Ferrara, invece, la farcitura è a base di ricotta, mentre in Emilia Romagna, dove prendono il nome di “raviola” si riempiono con marmellata o crema di castagne. A Galliate, in provincia di Novara, si prepara invece il gramolino, un panino dolce e morbido. In Toscana e in Umbria, invece si preparano le frittelle di riso, a base di riso cotto nel latte e aromatizzato con liquore o spezie. A piacere si possono aggiungere anche uva passa, canditi o vin santo.

Frittelle di riso

In Sicilia, invece, per San Giuseppe si mangiano le sfince, frittelle morbide ripiene di ricotta di pecora e scorze d’arancia. Nella zona di Catania, ma diffusi in tutta l’isola, si preparano le zeppole di riso, o crispelle, a forma di bastoncini con riso, miele e buccia d’arancia.

Sfince siciliane

10. La ricetta originale delle zeppole di San Giuseppe

La ricetta originale delle Zeppole di San Giuseppe risale al XVIII secolo. La prima volta, infatti venne “codificata” dal cuoco e letterato Ippolito Cavalcanti nel 1937, ma si dice che già queste frittelle dolci ripiene venissero preparate nell’antica Roma in occasione dei Liberalia. A Napoli, invece, sarebbe nata all’interno dei conventi, anche se la paternità è contesa tra quello di San Gregorio Armeno, il convento di Santa Patrizia, quello dello Splendore e quello delle monache della Croce di Lucca. Vi lasciamo la ricetta originale.

Ingredienti

Per la pasta

  • 300 gr di Farina
  • 6 uova
  • Mezzo litro di acqua
  • Zucchero a velo q.b.
  • 50 gr. di burro

Ingredienti per la crema

  • 2 uova
  • 100 grammi di zucchero
  • 80 grammi di farina
  • 50 cl di latte

Fate scaldare a fiamma media l’acqua con il burro e un pizzico di sale. Poi versate la farina setacciata e mescolate con una frusta fino a ottenere un impasto liscio e omogeno. Spegnete il fuoco, aggiungete le uova e continuata ad amalgamare. Lasciate riposare. Nel frattempo, preparate la crema pasticcera. Lavorate lo zucchero con i tuorli delle uova, aggiungete la farina setacciate, il latte e, a piacere, la scorza di limone. Mettete il recipiente sul fuoco e lasciate addensare mescolando spesso affinché non si formino grumi.

Mettete la pasta in una sacca da pasticcere e formate delle ciambelle. Friggete le zeppole, una alla volta, in olio ben caldo e fino a che non assumeranno un colore dorato. Scolatele, fatele raffreddare, quindi riempitele con la crema pasticcera nel centro. Mettete sopra un’amarena sciroppata e servite. Potete anche cuocere le zeppole al forno anziché friggerle prima di riempirle.

BUONA FESTA DEL PAPA’!