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DALLE TERME LUIGIANE A GUARDIA PIEMONTESE, PASSANDO DALLO SCOGLIO DELLA REGINA

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Di Raffaele d’Argenzio

Dopo il primo giorno trascorso nel salutare relax delle  Terme Luigiane, il secondo giorno lo dedico alla ricerca dei prodotti calabresi e alla ricerca delle bellezze dei dintorni. Comincio dal mare.  che dista appena due chilometri, dove si trovano anche buoni ristoranti, come il Lido Blu.

 

Poi ci hanno parlato dello Scoglio della Regina. Basterebbe seguire il corso del fiume Bagni per arrivare non solo al mare ma davanti allo Scoglio dove appunto sfocia. Ma mi devo accontentare di seguire la strada e lì dove finisce la spiaggia di Acquappesa ( nome che deriva da una cascata) sfocia  il piccolo fiume. E lì davanti troneggia lo Scoglio della Regina.

Terme Luigiane Acquappesa (CS) Italia

E’ un faraglione isolato, che deve il suo nome alla leggenda secondo cui una regina  triste per non poter aver figli si era fermata nel bel luogo e si era immersa
in quelle acque che stranamente erano calde e vellutate. Fece il bagno più giorni, finchè non si accorse di essere incinta. Forse quelle acque calde per lei erano state  miracolose. Di sicuro le acque erano calde perchè nel Bagni si riversavano le acque sulfuree delle sorgenti delle terme.
Infatti una delle proprietà  più importanti delle terme è  quella di aiutare le donne a diventar mamme. Come ho raccontato nel post di ieri.
Per me maschietto, il bagno non può avere di queste conseguenze, quindi basta un semplice tuffo per poi ripartire. ( A proposito, la struttura  proprio   davanti allo Scoglio, in un posto così bello,  potrebbe e dovrebbe essere curata  di più).
Altra tappa sulla statale 18: al numero 25, a Guardia Piemontese Marina, trovo quello che cercavo: il negozio STUZZICHERIE DELLA CALABRIA.

All’interno  mi sento come Pinocchio nel paese dei balocchi, stuzzicato e affascinato da centinaia di tipi di confetti, liquirizie, caramelle…forse troppi.

Mi sembra di tornar bambino, ma dopo liquirizie e qualche confetto, arraffo salsicce,  capicolli e fichi di Calabria. Bambino non lo sono più.

Prodotti calabresi

Dalla proprietaria, la travolgente e bionda Claudia, mi faccio dare il numero di telefono che vi giro. Vale la pena venire nel suo negozio per lei e per i suoi prodotti.
Stuzzicherie di Calabria,  via Strada Statale 18, n. 25. Guardia Piemontese Marina, tel 0982.90120 e 329.1087448.

VERSO GUARDIA PIEMONTESE, IL BORGO VALDESE DOVE SI PARLA L’OCCITANO.

Mentre l’auto noleggiata sale verso Guardia Piemontese, 515 m, penso che per la seconda volta il caso mi porta in borghi dove i valdesi fuori perseguitati e uccisi, solo perchè volevano predicare in povertà la fede in Cristo. Lo scorso anno a Usseaux , in  Val Chisone (Piemonte), dove un targa ricorda  le loro persecuzioni. Ed ora a  Guardia. Per fortuna oggi il nostro Grande Papa Francesco ha chiesto scusa per le persecuzioni  e infatti ogni anno si fanno convegni fra Cattolici e Valdesi, per far del bene insieme.  Ammazzarsi in nome dello stesso credo è cattiveria pura, o stupidità. Viva Papa Francesco.

Quindi ora quando si arriva davanti alla Porta del Sangue, all’entrata di Guardia, dove si ricorda l’eccidio del 1561, si tira un sospiro di sollevo. Sono cose brutte del passato.

La Porta del Sangue nella Piazza della Strage. Il Grande Papa Francesco ha chiesto perdono  ai Valdesi in nome della Chiesa.

I Valdesi, seguaci di Pietro Valdo di Lione, che precedette San Francesco nel chiedere di predicare in povertà e fu  il primo a far tradurre la Bibbia dal latino per farla leggere da tutti,  nel XIII secolo arrivarono in Calabria dalle valli alpine del Piemonte dove si parlava  e  talvolta si parla ancora  l’occitano ( la lingua d’OC)).

Pietro Valdo da Lione, che per primo fece tradurre la Bibbia per farla leggere a tutti.

Già spinti dalle persecuzioni, arrivano qui dove convivano in pace le varie religioni. Per secoli vissero, lavorarono, dissodarono, pregarono senza aver nemici, ma rispettandosi. Oltre Guardia fondarono altri borghi. Ma dopo che i Valdesi si unirono a Lutero, nel 1561 la Chiesa Cattolica di allora li fece massacrare.

Sotto: la pietra che ricorda l’eccidio.

Oggi nel piccolo borgo s ‘incontra una pietra con i nomi dei massacrati e di trova ancora qualche vecchia porta in cui c’è un finestrino che si può chiudere ed aprire solo dall’esterno. Serviva alle guardie per controllare che i valdesi superstiti non predicassero, e  non pregassero secondo il loro rito.
Un museo alla sinistra della Porta del Sangue  vi racconta tanto di più.

Nel museo vari reperti, fra cui gli antichi abiti delle donne valdesi, qui riprodotti.

I nomi delle strade sono sia in italiano che in occitano. Ed ora è come se volessero recuperare il tempo perduto, fanno da guida, curano i boschi alla ricerca di biodiversità,  cercano di lanciare una fibra biologica derivante dalla ginestra. E si lamentano della burocrazia frenante che spesso è un teatro dei pupi i cui  fili  sono tirati da burattinai che non vedi.

L’antica Torre di guardia da cui il nome del  Borgo

Dopo il giro nel borgo uno sguardo alla Torre di Guardia ( credo da qui il nome al paese, cui vi è stato aggiunto Piemontese appunto perchè fondata da valdesi piemontesi.

Panorama da Guardia Piemontese

E infine uno sguardo  al panorama che si gode da quassù. Una a stretta di mano a questi volontari da elogiare e poi ritorno verso il mare. Il weekend è finito.  Questo weekend.