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Molise: sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback

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Molise: sui tratturi della transumanza con la Subaru Outback. Questa è la prima parte di un affascinante weekend green lungo i tratturi; un tempo portatori di conoscenza, che ora stanno riemergendo dal passato grazie a “pastori” coraggiosi e a istituzioni sensibili al recupero di queste vie verdi. Vie che ora possono condurre fino al riconoscimento da parte dell’Unesco come patrimonio materiale e immateriale dell’umanità con una richiesta ufficializzata in Molise nel 2013.204Tratturo a Larino – ph v giannella

“Settembre, andiamo, è tempo di migrare… E vanno pel tratturo antico al piano quasi per un erbal fiume silente su le vestigia degli antichi padri…” Questi sono versi di D’Annunzio, versi immortali, come immortale merita di essere il rito della transumanza, che dai monti in autunno porta al piano e in primavera porta ai verdi pascoli dei monti.Transumanza1Tratturi, transumanza…parole lontane, quasi con sapore di leggenda, di cose che forse non esistono più, che appartengono a racconti, a versi, a ricordi di altri e non nostri…, invece un incontro fortuito all’EXPO di Milano ci ha rivelato che esistono ancora, che esistono davvero…dove? Nel Molise. Ma il Molise esiste davvero oppure è anch’essa una parola di cui si favoleggia, ma dove sia nessun lo sa? Stiamo esagerando, volutamente esagerando, ma il senso è questo. Per un nostro Weekend Green, la meta non poteva essere che questa.Come non potevamo che scegliere come inarrestabile compagna di viaggio la nuova Subaru Outback. L’Outback è una regione semi inesplorata dell’Australia, e per noi i Tratturi del Molise sono qualcosa di simile._AC69491Non per nulla il Molise era la terra dei Sanniti, popolo guerriero che tante pene dette ai fortissimi Romani, e lo stesso nome Molise pare derivi da Rudolfus de Molisio, nobile guerriero Normanno.Percorriamo l’autostrada Adriatica ed usciamo a Termoli, cittadina sul mare molisano, che ci sorprende subito per la sua dolcezza, per la simpatia degli abitanti, e per uno spuntino di pesce….ma il richiamo dei tratturi della transumanza è troppo forte e proseguiamo verso Larino. Allontanandoci da Termoli, il traffico diventa subito più scorrevole e le strade tranquille, le mani sul volante si allentano, il cambio resta in quarta. Anche la nostra Outback cala di giri e si tranquillizza. La ricerca del primo tratturo è premiata a Larino. Eccolo, con la Subaru a trazione integrale andiamo senza preoccupazioni sulla strada bianca, su cui passavano e passano i carri mentre ai lati ci sono due fasce verdi per il passaggio di greggi e mandrie. E ancora oggi qui passano le vacche podoliche dei fratelli Colantuono, che coraggiosamente tengono in vita il rito della transumanza.2767 terre di larino phv giannella

Terre di Larino – phv giannella

Il tratturo di legge era largo 111 metri e non poteva essere spezzato, ostruito, ed ogni pastore doveva pagare un tanto alle autorità per poter passare. Oggi, ovviamente il lungo percorso, che dalla Puglia portava ai monti del Molise, è stato interrotto da strade asfaltate, viadotti, ma è in corso un’opera di recupero e dove non è possibile si passa sulle strade o nei paesi. Durante questo percorso si incontrano paesaggi che sembrano dipinti, dolci onde su cui svettano torri eoliche, che forse non sono bellissime, ma comunque aiutano il Molise ad essere una regione “GREEN”. Quanta serenità su queste strade e quanti tesori s’incontrano.A Larino s’incontrano suonatori di zampogne, oggi acculturati e coscienti di essere i custodi di preziose tradizioni, infatti pare che tutti gli “zampognari” vengano da qui, dal Molise. Il percorso ci porta anche più in alto, a Piana di Staffoli, dove troviamo donne, uomini e cavalli che nei loro weekend ripercorrono gli antichi tratturi. Ma anche moderni cavalieri con mountain bike, che ad Altilia, attraversano l’antica porta Tammaro del bellissimo sito archeologico della città di Sepinum, che i Romani avevano strappato ai Sanniti.2230 Il Foro a Sepinum – ph vgiannella

2187 resti del teatro di sepinum ph vgiannellaResti del teatro di Sepinum – ph vgiannella

E proprio attraverso queste porte passava il tratturo della transumanza. E anche ad allora ogni capo pagava per poter passare. D’altronde anche noi oggi paghiamo le nostre autostrade. Comunque è un sito interessantissimo da visitare, una chicca da scoprire. Il percorso della transumanza cercava di evitare i passi più arditi, quelli più pericolosi. Le tappe di solito erano borghi dove ci si scambiava sia informazioni, sia prodotti: scarpe e attrezzi, in cambio di formaggi, ma anche scambi di conoscenze varie di propri usi e costumi.scansione transumanza francia1E quando ci si trovava davanti ad un fiume, anche se le vacche podoliche per loro natura sono robuste e resistenti, abili sui sentieri di montagna, si cercava il guado più opportuno. Uno dei momenti più suggestivi della transumanza è quello del guado del Biferno, che attraversa il Molise per sfociare nell’Adriatico. I cavalieri saggiano il letto del fiume e guidano la mandria che ne approfitta anche per abbeverarsi. RdA

Compagna di viaggio: Subaru Outback

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Fonderia Marinelli campane Agnone – phv giannella

La Subaru Outback è una spaziosa familiare, rialzata e con trazione integrale permanente. All’interno si respira un’atmosfera di altri tempi prima di tablet e lancette digitali nel cruscotto. Gli assemblaggi e i materiali sono di estrema qualità e vogliono durare nel tempo, al tatto e all’udito trasmettono un fortissimo senso di solidità. Gli optional moderni comunque non mancano, il display da 6,2” è mimetizzato e non si fa troppo notare, ma l’infotainment è molto chiaro e ben riuscito. Non stiamo neanche a precisare che la trazione integrale è straordinaria, la Outback è molto efficace in salita e nei tratti off-road (anche grazie all’assetto rialzato), e in generale si guida bene, anche se il cambio a variazione continua CVT non è molto reattivo. Investimento centrale nello sviluppo di questa vettura sono sicuramente gli aspetti della sicurezza e della tecnologia in servizio ad essa: il sistema EyeSight funziona mediante due telecamere montate nella zona del retrovisore centrale, che forniscono le informazioni alla centralina, la quale è poi in grado di rallentare (fino a fermare) il veicolo al fine di evitare l’impatto o ridurne comunque le conseguenze. Tutto questo è personalizzabile: escludendo l’avvisatore acustico, che viene attivato ogni qualvolta un ostacolo entri nel campo visivo delle telecamere, si sfrutta quindi esclusivamente come cruise control. Inoltre, nel caso in cui ci si avvicini al veicolo che precede ma si attivi l’indicatore di direzione (segnale della volontà di sorpassare), la centralina comincia ad accelerare. Tutto questo è di serie. Parte da 36.290 euro per la 2.0 D Free, la nostra 2.0D Unlimited costa 43.350 e nella sua dotazione ha di serie tetto panoramico, sedili in pelle, navigatore e cerchi i lega da 18”.subaru-outback-2015_8_1