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UN PONTE D’ACQUA TRA ATLANTICO E PACIFICO

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AD AGOTO 2014 IL FAMOSO CANALE HA COMPIUTO UN SECOLO. E IL PROSSIMO 26 GIUGNO VERRÀ INAUGURATO IL NUOVO TRATTO CHE PERMETTERÀ IL PASSAGGIO DI NAVI PIÙ GRANDI COSì, IL PICCOLO STATO DELL’AMERICA CENTRALE RITORNA A FAR PARLARE DI SÈ DOPO L’AFFAIRE PANAMA PAPERS. MA PANAMA MERITA DI ESSERE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE PER TUTTO CIÓ CHE DI BELLO OFFRE: NATURA SELVAGGIA, SPLENDIDE ARCHITETTURE E ANTICHE TRADIZIONI ANCORA VIVE, COME QUELLE DEI KUNA, L’ETNIA CHE VIVE STANZIATA A SAN BLAS E IN ALTRE DIVERSE AREE DEL TERRITORIO PANAMENSE. OGGI COME IERI

A primavera il paese è stato al centro dell’attenzione del mondo intero per via dell’affaire ribattezzato Panamà Papers usato per indicare i milioni di documenti che proverebbero la presenza su territorio panamense di fondi segreti appartenenti a personaggi famosi di tutto il mondo. E ora torna a far parlare di sè perchè il prossimo 26 giugno sarà inaugurato il nuovo tratto con cui il famoso canale raddoppia permettendo il passaggio di navi più grandi e il raddoppiamento anche delle entrate del piccolo stato. E questa novità ci ripropone prepotentemente un luogo davvero meraviglioso al punto che, nel 2015, è stato indicato da una classifica redatta da Skyscanner al secondo posto fra le destinazioni di tendenza.                    panama-canal12

E in effetti Panamà offre al visitatore una natura lussureggiante e le antiche tradizioni dei Kuna, l’etnia che vive in diverse aree del paese. A identificare Panamà nella realtà è Panamà City, la sua capitale, fondata il 15 agoto 1519 dal governatore spagnolo Pedro Arias de Àvila. Per lungo tempo contesa fra Stati Uniti e Colombia per la sua posizione favorevole e per la florida economia incrementata dai pedaggi che le navi debbono pagare per navigare lungo gli 80 chilometri del canale (per 150 anni la città prosperò infatti come punto di transito dell’oro e dell’argento che gli spagnoli estraevano dalle miniere del Peru e inviavano in Europa), Panamà City è l’unica capitale dell’America Centrale ad affacciarsi sul Pacifico. E la città si scopre a partire dal Casco Antiguo, il suo cuore storico, dichiarato UNESCO Patrimonio dell’Umanità, per la presenza e mescolanza degli stili architettonici degli edifici tutt’ora esistenti. Il quartiere, da anni oggetto di importanti interventi di restauri e recupero, conserva vecchi palazzi con balconi in ferro battuto che prospettano su stradine strette e vecchie costruzioni che denotano le antiche influenze francesi e spagnole.

La zona culmina nei resti di Panamà Viejo (tel: 0226.8915, www.panama-viejo.org; orario: mar-dom 8:30-16:30; ingresso: €4,55, ridoTto €3.80), il cuore antico della città rasa al suolo dal pirata Morgan nel 1671. La caratteristica del quartiere coloniale è rappresentato dalle case lussuose che sfilano a fianco di case povere. La zona ha ospitato l’annuale Festival del Cinema Italiano a Panamà, quest’anno svoltosi dal 7 al 13 aprile, con la proiezioni di almeno 70 film. Questa edizione ha reso omaggio a Lucia Bosè con la proiezione di alcuni dei suoi film più famosi. Nel Casco Antiguo, ma anche nella zona del Canale, sono stati girati tutti gli esterni del film Il Sarto di Panama, del 2001, diretto da John Boorman e tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carrè. Per saperne di più sull’area val la pena fare una visita al Museo del Sitio de Panamà Viejo (Avenida 6 Sur, tel. 00226.9917; oario: mar-dom 9-17; ingresso €3) interessante perchè propone un modello in scala di Panamà Viejo prima del 1671 e una piccola raccolta di manufatti dell’epoca coloniale. Nella stessa via, nei pressi di Plaza Mayor, cuore della città antica, vale una sosta il Mercado Naciònal de Artesanias (Avenida 6 Sur; orario: 9-18), allestito dietro il primo gruppo di rovine che si incontra provenendo dalla capitale. Qui i Kuna vendono i loro manufatti.