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Tutte le stelle della Guida Michelin 2018

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Brilla una nuova stella, è proprio il caso di dirlo, nell’edizione 2018 della Guida Michelin, la 63°, presentata la scorsa settimana al Teatro Regio di Parma. È quella dello chef Norbert Niederkofler del ristorante St Hubertus del Rosa Alpina di San Cassiano (BZ) che raggiunge le tanto ambite 3 stelle, portando a 9 i ristoranti italiani che possono fregiarsene.

A fargli compagnia ci sono anche gli chef Chicco Cera del ristorante Da Vittorio di Brusaporto (BG), Massimiliano Alajmo de Le Calandre di Rubano (PD), Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba (CN), Giovanni Santini di Dal Pescatore di Mantova, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, Annie Féolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Heinz Beck de La Pergola di Roma e Niko Romito del Reale di Castel di Sangro (AQ), tutti riconfermati dallo scorso anno.

Le due stelle sono invece state assegnate a 41 ristoranti. Tra le novità, ci sono Andrea Aprea del ristorante Vun dell’Hotel Park Hyatt di Milano, Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico (FC9 e Matteo Metullio de La Sinola dell’Hotel Ciasa Salares di San Cassiano (BZ).

Sono 306 i locali premiati con una stella, ma se per qualcuno l’attribuzione è una conferma o un motivo di orgoglio, per qualcun altro rappresenta una delusione. È il caso del sempre più mediatico Carlo Cracco, che scende di una stella dallo scorso anno, e di Claudio Sadler, entrambi di Milano, che mantenevano la doppia stella rispettivamente da 13 e da 15. Le motivazioni, secondo gli esperti della guida, ci sarebbero state imprecisioni, dalla cottura agli ingredienti. “Per noi è una decisione difficile”, ha dichiarato Michael Ellis, direttore internazionale delle Guide Michelin, “preferiamo dare le stelle che toglierle, ma vorrei ricordare anche che è umano, succede. E che le stelle si possono recuperare”.

Un’edizione da record

Con 356 stelle complessive (9 tre stelle, 41 due stelle e 306 con una stella) l’edizione italiana della Guida Michelin è seconda solo all’edizione francese. Le novità di quest’anno sono ben ventisei e il 30% dei cuochi stellati ha meno di 35 anni. Da segnalare il caso di San Cassiano (BZ), che conta circa 500 abitanti, ma a vanta ben due ristoranti pluristellati. Il nuovo “tre stelle” di Niederkofler e la seconda stella di Matteo Metullio de La Siriola, 28 anni e allievo dello stesso Niederkofler.

Milano si conferma capitale gastronomica e porta la Lombardia al primo posto delle regioni più “stellate” con 63 ristoranti. Secondo posto per la Campania, con 41 locali stellati, tra cui la prima stella per Luigi Tramontano de La Serra di Positano e per Luciano Villani de La Locanda del Borgo a Telese Terme (AV). Terzo podio per il Piemonte con 40 premiati.

La pizza più buona è quella di Napoli

Forse non sono state valutate a suon di stelle, ma nella Guida Michelin 2018 non potevano mancare le pizzerie. In un’apposita sezione della celebre “guida rossa” sono infatti segnalate quelle che valgono una sosta. Le prime sette, si trovano tutte a Napoli, capitale per eccellenza della pizza, per cui il nostro paese è famoso in tutto il mondo.

La guida cita la Pizzeria la Notizia (www.pizzarialanotizia.com) di Enzo Coccia, la Pizzeria Da Concettina ai Tre Santi (www.pizzeriaoliva.it), la pizzeria Gino Sorbillo (www.sorbillo.it), la pizzeria 50 Kalò (www.50kalò.it), la pizzeria Antonio e Gigi Sorbillo (www.pizzeria-sorbillo.it), l’Antica pizzeria da Michele (www.damichele.net) e la pizzeria Starita (www.pizzeriestarita.it)