WINE WEEKEND

SICILIA “VULCANICA” DENTRO IL CALICE: L’ETNA DOC, FIGLIO DEL FUOCO

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di Roberta Ceudek

La Sicilia, terra di forti colori e tradizioni ancora vive, meta culturale per eccellenza che conserva molti reperti archeologici della Magna Grecia – a Selinunte, Siracusa, Taormina…-, patria italiana del Barocco con le splendide cattedrali di Noto e di Ragusa Ibla, una delle mete preferite dal turismo straniero e dagli stessi italiani grazie alle spiagge lambite da acque cristalline -Mondello, Scala dei Turchi, l’Isola dei Conigli – è anche apprezzata per i prodotti gastronomici che la terra, il Mar Mediterraneo e la fatica dei produttori ci regalano: i fichi d’India e le arance profumate, il sale delle saline di Trapani, il tonno delle Tonnare ancora in attività, il marzapane, il cioccolato di Noto…e così via!

La splendida Taormina

Ma c’è uno dei simboli per eccellenza dell’Isola, l’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa con i suoi circa 3.329 mt slm – anche se ogni fonte… riporta altezze diverse!- che vale davvero una visita approfondita. Paesaggi dalle atmosfere lunari, scenografici contrasti tra pietra scura e lava incandescente e una vegetazione tenace che riesce a ricavarsi spazi vitali in un ambiente ostile. In un’escursione di mezza giornata o una giornata intera si riescono a concentrare panorami inusuali e altamente suggestivi: campi lavici formati da colate recenti o antiche, paesini distrutti dalle eruzioni, crateri spenti, l’impressionante caldera della Valle del Bove, grotte vulcaniche. E poi naturalmente loro, le grandi star dell’Etna: i crateri sommitali ancora attivi.

La maestosità dell’Etna

È possibile visitare il vulcano con una guida o da soli, ovviamente studiando prima il percorso in tutta sicurezza. Partendo da Catania si dovrà raggiungere il paese di Nicolosi e arrivare fino ai crateri sommitali, da dove parte la funivia e da dove iniziano passeggiate che arrivano oltre i 2000 metri. L’Etna, “La Muntagna” come la chiamano i catanesi, si può visitare a piedi, in mountain bike, in jeep o…in treno: la Ferrovia Circumetnea vi assicura un biglietto per uno spettacolo naturale indimenticabile!

La Ferrovia Circumetnea

I suoli del vulcano, ricchi di minerali, combinati ad un clima unico, con forti escursioni termiche, offrono sede perfetta a specialità apprezzate in tutto il mondo: il Pistacchio di Bronte, le fragole dolci di Maletto che si raccolgono sui terrazzamenti alternati a boschi di castagne, querce e pini, il miele e lo zafferano di Zafferana Etnea, l’olio EVO dop intenso e piccante, la fellata e il capocollo, salumi di prodotti sui Monti Nebrodi…

Vigneti sull’Etna

Tutte meraviglie alimentari da abbinare al vino principe dell’Etna, l’Etna DOC. In versione “Rosso”, prodotto da viti di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, oppure “Bianco”, con uve Carricante, Catarratto, e in minor percentuale anche Minnella, tutte varietà autoctone allevate sui muretti a secco che scalano i fertili terreni del vulcano e raccolte rigorosamente a mano, l’Etna DOC è figlio di un terroir unico, un mosaico sfaccettato composto da ben 133 contrade. Sono quindi molte le aziende vitivinicole che producono vini “vulcanici”, frutto del microclima etneo, ma oggi voglio raccontare un Etna DOC Rosso un po’ speciale…

L’Etna DOC Riserva Signum Aetnae di Firriato: back… to the future!

Il Vulcano da cui parte questa storia, che inizia oltre 150 anni fa e arriva dritta dritta nel Futuro, è proprio l’Etna, dove la vite, sui suoli “giovani” dell’ultima colata lavica, ha trovato dimora ideale per produrre uve di straordinaria unicità. Ed è proprio qui che Firriato, azienda vitivinicola tra le più prestigiose, tra vigneti esposti su ampi terrazzamenti ma anche sui fianchi di antiche sciare di lava, posti ad altezze variabili dai 650 sino a oltre i 950 metri sul livello del mare, ha sviluppato un progetto di recupero e di valorizzazione unico in tutto il territorio dell’Etna, dopo aver scoperto un antico vigneto pre-fillossera. Un vigneto con età certificata tra i 140 ed i 155 anni, come risultato dalle analisi dendrocronologiche ed ampelografiche del CNR e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Palermo.

In contrada Verzella, sul versante nord del vulcano, si cela quindi un tesoro raro e prezioso, un superstite, una “vigna delle meraviglie”, le cui piante, straordinarie per forma, dimensione, forza vitale, si distinguono da tutte le altre per la formazione del tronco, spesso evoluto in cerchi concentrici, spire e braccia contorte. Creature che il tempo ha forgiato portandole fino a noi, cariche di storia eppure vitali, tenaci, fruttifere, in grado di sopravvivere per oltre un secolo.

Si tratta di viti a piede franco, proprio come quelle dei vigneti di tutta Europa prima che la fillossera, a fine ‘800, ne attaccasse gli apparati radicali,  distruggendo un patrimonio di varietà e biodiversità impossibile da ricreare… Ed è da questo vigneto, che è un vero e proprio museo a cielo aperto, dov’è possibile ricostruire la storia della viticultura etnea, che nasce l’Etna DOC Riserva Signum Aetnae, fiore all’occhiello della produzione etnea di Firriato, che unisce le uve di Nerello Mascalese ad altre varietà reliquia, per creare un vino di potenza e struttura, capace di rispecchiare in modo verticale e autentico il suo Terroir di elezione, e che, arrivando da lontano nel tempo, promette anche grande longevità: dal passato, grazie alla Volontà dell’uomo, alla sua cura e alla sua curiosità e passione, rinasce oggi per noi un Riserva da Collezione.

Ed è proprio guardando lontano, ma in avanti nel tempo, stavolta, che Firriato ha voluto conferire al suo vino di punta una dimensione nuova, dotando ogni singola bottiglia di un sigillo di autenticità e innovazione che rappresenta quasi un unicum nel panorama vitivinicolo italiano, europeo e forse mondiale: ognuno dei 2.436 esemplari di Etna D.O.C. Riserva Signum Aetnae annata 2015 è stato dotato di ben tre codici anti-contraffazione e, adottando il sistema blockchain, può essere codificato, su richiesta, come NFT  (Non-Fungible- Token). In pratica, gli NFT sono dei certificati che attestano l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale.

I token non fungibili vengono registrati in una blockchain, una sorta di registro digitale che conserva tutte le informazioni ed i passaggi di proprietà dell’oggetto stesso e non possono essere copiati o in qualche modo alterati: sono unici ed originali, e l’uno non vale l’altro. Oggi gli NFT vengono usati principalmente nel mercato dell’arte, per autenticare un’opera d’arte e attribuirne la proprietà.

Ecco allora che l’abbinamento di una bottiglia di  Signum Aetnae 2015 al proprio NFT di fatto èleva il valore della singola bottiglia, rendendola prezioso oggetto da collezione: grazie alla scrittura in blockchain dell’intera tracciabilità e della storia del vino, a partire dalla vendemmia fino alle future vendite, compresi i trasferimenti di proprietà, chi acquista oggi uno di questi rari vini potrà vederne crescere il valore mano a mano che gli altri esemplari vengano aperti e consumati, e il suo acquisto sarà tutelato da tentativi di frode o di furto.

Sempre guardando al Futuro, Firriato ha voluto legare questo innovativo sistema di possesso degli NFT di Signum (gli S-NFT) all’impegno ambientale che fin dagli esordi anima la famiglia Di Gaetano nel voler tutelare il pianeta attraverso azioni concrete: i proventi ricevuti dalla vendita di S-NFT verranno infatti interamente devoluti ad enti impegnati al raggiungimento dei nuovi obiettivi di riduzione della CO2. Come tiene a spiegare Federico Lombardo di Monte Iato, COO di Firriato “Il Signum Aetnae 2015 apre quindi le porte ad una nuova visione del vino digitale: noi abbiamo voluto che fosse Il Signum Aetnae ad inaugurare il nuovo corso, perché sintetizza all’interno di un calice tutta l’essenza di Firriato, ovvero la tradizione, l’innovazione, l’unicità, la qualità, in tutte le sue espressioni”.

Da buone radici, dunque, solo ottime idee per il Futuro! Unico neo, il doversi astenere, per amor di collezione, dallo stappare e bere questo nettare rosso rubino brillante, figlio del fuoco, affinato per ben 2 anni in botti di rovere francese provenienti dalle foreste di Allier, Tronçais e Jupilles, i cui pregiati legni sono stati stagionati all’aria aperta per circa 3 anni e che danno a questo vino il proprio segno distintivo, il “Signum”, ovvero il sigillo…

Per saperne di più: https://firriato.it/  e Signum Ætnæ, il Sigillo dell’Etna – Firriato Winery (signumetna.it)