POESIA DI VIAGGIO

“Quando fotografia fa rima con poesia”, a Biella le immagini di Vittorio Giannella

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È una delle firme di Weekend Premium ma, soprattutto, viaggiatore instancabile, giornalista, scrittore e raffinato fotografo, sempre pronto a immortalare con il suo obiettivo sfumature, paesaggi e momenti come pennellate sulla tela di un pittore. Le fotografie di Vittorio Giannella saranno esposte a Biella, dal 21 marzo al 18 giugno 2023, nella mostra dal titolo “Quando fotografia da rima con poesia”. Gli abbiamo chiesto una riflessione sulla Poesia di Viaggio. Eccola di seguito.

Viaggi per il verso giusto

Testo e foto di Vittorio Giannella

In viaggio la cosa migliore è perdersi. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora che il viaggio comincia”

Nicolais Bouvier

Da quando si è insediato in me questo virus del viaggiare, incurabile, ho visitato 72 nazioni, incontrato gente di paesi lontani, nuove culture e stili di vita, ho cominciato a fare cose che mai avrei fatto prima, mi ha aperto la mente. Viaggiando la nostra visione del mondo la si vede da un’altra prospettiva. Da sempre l’esperienza del viaggio è stata una fonte inesauribile d’ispirazione per la poesia.

Goethe viaggia tre anni in Italia curioso di fare esperienze, per scrivere le sue sensazioni, e così è per un fotografo di viaggio. Mi piace perché è un mezzo per conoscere bene l’ambiente che ci circonda e stimolo ad andare in profondità, cercando dettagli, legami con altre cose che, cucite insieme, formano una storia, sia di valore estetico ma anche documentaristico.

La bellezza del pianeta e della natura, nelle sue innumerevoli sfaccettature, offrono spunti fotografici che mi piace riprendere e approfondire. Così è nata la mia mostra fotografica che porto in giro dal titolo ”Quando fotografia fa rima con poesia: viaggi per il verso giusto”. Una ricerca che mi ha appassionato tanto da portarmi in luoghi straordinari, gli stessi, che hanno ispirato le rime indimenticabili di scrittori e poeti. Sposare la forza rappresentativa della fotografia con quella evocativa delle parole: atmosfere, luci, paesaggi che hanno affascinato i poeti poi trascritti nelle loro poesie.

Le Cinqueterre di Eugenio Montale, il Cile di Pablo Neruda, l’Irlanda di Yeats o le terre dell’Infinito di Giacomo Leopardi, un umile tentativo di cogliere con l’obiettivo, attimi di questi luoghi, un percorso visivo fuori dal consueto che guarda la natura e l’ambiente che ci circonda con gli occhi della poesia. Il messaggio che voglio trasmettere durante i miei workshop ai ragazzi che vogliono tentare questa strada, è prima di tutto la curiosità che bisogna avere per realizzare “una storia”.

Informarsi, leggere molto, capire il più possibile “i protagonisti” al quale voler dare luce, che sia essa una chiesa o una foresta, un paese o una valle. Diceva un grande direttore del National Geographic, Grosvenor, che la fotografia non nasce nella macchina fotografica, finisce lì. “Soltanto la poesia – l’ho imparato terribilmente, lo so – la poesia può recuperare l’uomo”: ne era convinto Giuseppe Ungaretti, ne sono convinti i saggi dell’UNESCO, che nel 1999 hanno istituito, in concomitanza con ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata Mondiale della poesia con questo obiettivo: sensibilizzare l’umanità verso quanto di bello è stato ed è in grado di suscitare l’ascolto o la lettura di una poesia, con la sua potenza evocativa e la capacità di toccare le più profonde corde dell’anima.

Come trovare la poesia. Nei miei viaggi una cosa non manca mai, oltre alla macchina fotografica: un taccuino nel quale annoto emozioni, incontri, poesie, pensieri. La “fiamma” da cui attingo la poesia in un viaggio è quella che viene dalla natura, dalle luci che essa emana, da un determinato luogo in cui mi trovo e dallo stato d’animo di quel momento.

Dove l’ho trovata. E’ successo, ma mai come al Sacro Speco di Subiaco, in alta valle Aniene nel Lazio. Sarà stato perché ero particolarmente sereno, ma in quel luogo mistico, è stato come un viaggio interiore, e attraverso la poesia, come una forma di preghiera. Tutt’intorno borghi pregni di storia, arroccati come nidi d’aquila dove si respirava un’atmosfera cristallizzata dal tempo, una magia che rispecchiava l’anima di quel luogo.

Cascata dell’Aniene a Trevi

Il Sacro Speco, dove visse da eremita San Benedetto da Norcia, trasuda quiete e meditazione. Si resta estasiati davanti agli affreschi di artisti senesi del XIV secolo. Tre anni in una grotta, con la sola fede che lo sorreggeva: con il gelo e le insidie del diavolo. Per me una valle incantata, la mia valle dell’anima.

Il Sacro Speco a Subiaco

INFO

www.vittoriogiannella.it