Viaggi In Europa

“Nuoto in tutti i mari del mondo per ridare agli altri disabili il diritto alla vita”

image_pdfimage_print

Esistono molti modi e molte ragioni per viaggiare. Si viaggia per lavoro, per piacere, per conoscere nuove culture e molto altro ancora. Ma c’è un uomo, Salvatore Cimmino, che da anni con una sola gamba viaggia nuotando per i mari del globo per una missione: sensibilizzare le coscienze ma soprattutto le istituzioni affinché venga incentivata la ricerca e rendere accessibili le nuove tecnologie a tutti i disabili, per restituirgli il diritto alla “vita”. Abbassare i costi delle protesi e presìdi protesici di ultima generazione, in modo che tutti i disabili possano utilizzarle per vivere un vita normale e riacquisire la dignità di persona.

foto-cover-allsize

Chi è Salvatore Cimmino?

Sono nato a Torre Annunziata, il 23 giugno 1964.  All’età di 14 anni fui colpito da una malattia rara, quasi sempre letale, l’osteosarcoma, per salvarmi la vita fui costretto a subire l’amputazione della gamba a metà del femore. A 40 anni, dopo innumerevoli problemi fisiologici, sotto consiglio medico iniziai a nuotare, non ero mai stato in acqua prima di allora! Da quel momento mi accorsi che l’acqua era il mio habitat naturale e dopo otto mesi, il 15 luglio del 2006, effettuai la mia prima traversata da Capri a Sorrento di 22 km.

dsc_0902-copia

È stato questo il momento che ha dato inizio al tuo progetto?

Sì, compresi subito che potevo utilizzare questa mia propensione per uno scopo importante, una sorta di “sciopero del nuoto” per suscitare l’attenzione sui problemi del mondo della disabilità attraverso le mie traversate intese come ponti virtuali per accorciare l’enorme distanza che separa il mondo della disabilità dalla società civile. Nel 2007 ho organizzato il “GIRO d’ITALIA A NUOTO”, durante il quale divento atleta del Circolo Canottieri Aniene di Roma. Il Giro si sviluppava in dieci tappe ognuna di 15 km circa, da Genova a Trieste per ricordare alle persone il problema delle barriere architettoniche.

Nel 2009 il mio sciopero è proseguito con il “GIRO d’EUROPA A NUOTO”, 6 tappe fino a 40 km tra cui lo Stretto di Messina, lo Stretto di Gibilterra, la Capri – Napoli, il Canale della Manica, lo Stretto di Oresund , da Copenhagen a Malmoe e da Capo Salvore (Croazia) a Trieste.

Ovviamente non ci si poteva fermare all’Europa…

Nel 2010 ho iniziato la nuova avventura con il “GIRO DEL MONDO A NUOTO”, che mi ha portato a nuotare in Israele, Slovenia, Argentina, Canada, Nuova Zelanda, Repubblica Democratica del Congo, Boston, Australia, Messico, New York… con l’obbiettivo ambizioso di liberare l’enorme patrimonio tecnologico sviluppato dai principali centri di ricerca al mondo attraverso una legislazione appropriata per permettere l’industrializzazione e la commercializzazione consentendo di abbattere notevolmente i costi di produzione e renderli accessibili a tutti. Liberare milioni di persone dalla “prigionia” di un handicap porterebbe un enorme risparmio in termini di costi “sociali” legati al diritto di assistenza e restituire una vita “normale” anche alle famiglie che spesso si trovano costrette ad affrontare da sole tali problematiche.

Imprese incredibili con distanze oltre 50 chilometri che ti hanno portato a nuotare fino a quasi 10 ore, ma possiamo dire che questa è solo una prima parte del tuo progetto?

Assolutamente sì, non smetterò di nuotare finché le persone con disabilità potranno esercitare in libertà il proprio Diritto di Cittadinanza. Ma la parte più importante del mio progetto per difficoltà organizzative, distanza da percorrere e risonanza mediatica, sarà la prossima tappa…

img_1349

Parliamo della Cuba – Miami?

Appunto, un’impresa difficile in termini sia sportivi che organizzativi. La partenza è prevista da l’Havana (Cuba) con arrivo a Key West Island (Florida) per una distanza di circa 180 chilometri. Prevedo di coprire tale distanza tra le 60 e le 70 ore con le uniche soste previste per assimilare gli integratori.

Quali saranno le maggiori difficoltà per realizzare un evento di questa portata?

 I pericoli degli squali, delle meduse e della variabilità delle condizioni meteo-marine rappresentano solo una parte delle difficoltà di questo importante progetto. Al momento sto lavorando tanto per reperire i fondi necessari per coprire i costi per la realizzazione di questa immane impresa.  Per la preparazione dell’aspetto psico-fisico sono supportato dall’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport del CONI, per l’aspetto tecnologico dal Campus Biomedico di Roma e dall’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa e dall’Università del L’Aquila.

Che tipo di allenamento segui per affrontare questo impegno unico nel suo genere?

Quando sono a Roma esco dall’ufficio alle 16.30 e mi reco al Circolo Canottieri Aniene, la mia seconda famiglia, i primi che hanno creduto in me, senza il loro aiuto non avrei potuto fare nulla di quello che ho fatto fino ad oggi, per almeno tre ore al giorno. Nei fine settimana riesco ad entrare in acqua la mattina molto presto e quindi posso allenarmi anche quattro o cinque ore.

20150611_150440

Finora hai fatto ben 11 traversate: c’è un momento che ricordi con piacere, che ti porti dentro?

Sono state tutte incredibili, ognuna a modo suo, per la gente, i luoghi, l’affetto che sempre ho ricevuto. Ma forse Goma, Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è quella che mi ha maggiormente segnato, nel bene e nel male, lasciando dentro di me uno struggimento profondo e insieme una grande gioia.

È stata un’esperienza assolutamente incredibile sotto molti punti di vista. L’accoglienza della gente mi ha particolarmente colpito: nonostante le oggettive difficoltà quotidiane che affliggono questa terra, l’allegria e la voglia di partecipare hanno caratterizzato ogni momento della mia permanenza. Ho conosciuto persone a dir poco straordinarie, sia tra la popolazione sia tra chi opera nella cooperazione internazionale. La traversata del lago di Kivu è stata possibile grazie al grande sostegno degli abitanti di Goma che, ad ogni livello, hanno lavorato duramente mettendo a disposizione tutti gli strumenti possibili, dalle imbarcazioni agli accompagnatori al “tifo” incredibile di tutta la città che mi aspettava all’arrivo. Inoltre, l’aiuto del Vescovo e di tutta la Comunità dei Caracciolini, presenti con la loro missione, si è rivelato decisivo, anche nel rapporto con le autorità civili.

Secondo te, cosa può e deve fare lo Stato italiano per i disabili?

Nel Mondo esistono oltre 750 milioni di persone con disabilità, il 10% totale della popolazione. Ogni giorno in Italia, secondo i dati INAIL, entrano nel mondo della disabilità per infortuni sul lavoro 147 persone al giorno. Se a questi aggiungiamo incidenti stradali, incidenti domestici e patologie gravi il numero delle persone coinvolte cresce vertiginosamente.

L’Italia è un paese all’avanguardia nel campo della normativa sulla disabilità e lo è anche nel campo della ricerca scientifica, medica e tecnologica, però nei fatti, ancora non siamo riusciti, nonostante autorevoli tentativi, a garantire finalmente a tutte le persone con disabilità l’accesso alle nuove tecnologie, non siamo riusciti ad abbattere completamente le barriere architettoniche e a potenziare le infrastrutture per migliorare la mobilità nelle nostre città e, cosa in assoluta più grave, non siamo intervenuti in tutte le scuole per garantire ai bambini e ai ragazzi disabili un accesso normale alle aule. Mi ferisce dirlo ma sembra sempre che non ci siano abbastanza soldi da investire, come se non fosse ancora chiaro che un paese per dirsi civile ha il dovere di garantire a tutti i cittadini di poter vivere con dignità. Per questo motivo sto prodigando il massimo impegno per portare a compimento questo progetto sicuramente molto ambizioso ma proprio per questo importante cassa di risonanza per gridare forte: “liberiamo milioni di persone dal mondo della disabilità”!

Per ulteriori informazione: www.salvatorecimmino.it

Le tappe del giro del mondo:

1^: ISRAELE – Lake Tiberias – 17 km – 7 maggio 010

2^: ITALY / SLOVENIA – Trieste / Koper – 21 km –20 settembre 2010

3^: ARGENTINA – Rio Paranà, Santa Fe/Coronda – Fina Grand Prix – 47 km – 30, gennaio 2011

4^: CANADA – Victoria, (BC) – 20 km, United World College HQ (www.uwcad.it) – 22 maggio 2011

5^: NEW ZEALAND – Cook Strait – 30 km –9 ottobre 2011

6^: DEMOCRATIC REPUBLIC OF CONGO – Lake Kivu, Goma – 47 Km – 22 aprile 2012

7^: UNITED STATES – BOSTON Harbour – 30 Km –22 settembre 2012

8^: AUSTRALIA – Rottnest Strait – Western Australia – 20 Km –20 febbraio 2013

9^: ITALY – Liguria – Cinque Terre – Riomaggiore – Monterosso al Mare – 20 Km – 6 luglio 2013

10^: MEXICO – Sumidero Canyon Swimming Marathon – Fina Grand Prix – 20 km – ottobre 2013

11^: UNITED STATES – New York Swimming Marathon (www.nycswim.org) – 54 km –28 giugno 2014