Post-it di un viaggio

I LEOPARDATI “DOLCE E GABBANA” SVELANO LA SEGRETA CLASSE DI PALERMO. UN ESEMPIO DA SEGUIRE

image_pdfimage_print

A Palermo ci ero tornato lo scorso anno, dopo tanto tempo d’assenza, invitato dalla Maserati per la presentazione e  la prova della loro favolosa Quattroporte.

L’occasione fu preziosa per rubare poi, insieme al mio collega Valerio,  il tempo per visitare  meglio Palermo, questa città che, inutile nascondercelo, sembra coperta da un sudario nero che la soffoca, quello della mafia e delle sue stragi, dell’omertà  e degli arancini ( a Palermo  rigorosamente arancina, a forma tonda come un’arancia).

Ti guardi intorno sempre con  un velo di sospetto irrazionale e fanciullesco, ma tant’è che c’è.

Cappella Palatina di Palermo

E con Valerio scoprimmo invece una città pulita,  vivace come gli occhi dei giovani che sembrano dei piccoli vulcani che hanno voglia di far esplodere la loro voglia di fare, di essere al passo degli altri giovani del mondo d’oggi, che  cercano aiuto, collaborazione, per poter difendere la loro voglia di restare  nella loro Palermo, di far capire che “noi ci siamo, sappiamo usare il computer, abbiamo idee e la mafia è lontana da noi … Per cortesia, non venite qui solo a mangiare arancine, granite e a comprarvi la coppola”.

A me sembrava che quei occhi dicessero proprio questo, anzi ne sono sicuro.

Queste belle città,  antiche capitali di regni favolosi,  a volte sembrano delle   vecchie famiglie nobili  impoverite, incartapecorite nella pelle avvizzita del loro passato che non produce futuro.

Ma i leopardati (a me non sono mai piaciuti ) Dolce & Gabbana,  stavolta hanno il mio applauso: hanno fatto qualcosa di magnifico portando a Palermo la loro collezione, invitando centinaia di ospiti, accendendo su Palermo un faro luminoso, togliedole quel sudario luttuoso che la mafia le ha messo addosso, a soffocarla, a mortificarla.

Dolce e Gabbana nel corso di un evento
Dolce e Gabbana – credit: immagine

Si sono riempite le piazze. si sono aperti i palazzi, fioriti  i loro balconi, anche il mare si è fatto più blu, ed il monte Pellegrino ha sorriso fiducioso. Il sudario è stato tolto, la città, con la sua classe, è stata svelata. Credo che tanti abbiano ammirato il Palazzo dei Normanni, con la splendida Cappella Palatina e i suoi mosaici, definita una delle chiese più belle del mondo. Una cappella in cui trovi stile Normanno, arabo e  bizantino. Una unione di stili che  che si fondono nella  classe nobile  di questa città.
Grazie a  Domenico Dolce (siciliano) e a Stefano Gabbana (milanese) che hanno aperto una strada, indicato un percorso. Infatti credo che questa sia la strada per valorizzare anche il resto delle bellezze italiane, per essere NUOVI rivolgendoci al passato.
E così una griffe leopardata ci ha fatto scoprire la classe di Palermo.

Vista frontale della cattedrale di Palermo
La cattedrale di Palermo – credit immagine

In realtà il mio collega/amico Valerio ed io l’avevamo già scoperto lo scorso anno, quando visitammo la Cappella Palatina, la Palazzina Cinese (una chicca) e tante altre cose bellissime. Ma senza dimenticare  di gustare le arancine,  la granita e di comprarci una coppola.
——
A PROPOSITO DI VIGILI
E’ senz’altro un caso, ma a Venezia gli hanno tirato le orecchie, chiedendo loro maggior produttività, e a Milano 300 saranno presenti nelle strade come vigili di quartiere. BENTORNATI, ma dove eravate spariti? Anche per il turisti il vigile è il primo interlocutore che accoglie, che rassicura. Speriamo che man mano , tutti quelli in strada imparino anche le lingue.