“La felicità è nelle cose ridicole” (A. Camilleri)
Mi chiamo Salvatore Cazzella, ho 52 anni e vivo con i miei due fratelli a Giorgilorio, frazione di un piccolo paese della provincia di Lecce. Sono ipovedente da quando avevo un anno in seguito a complicazioni dovute ad un’infezione da meningite. La mia capacità visiva non era del tutto compromessa per cui ho conservato una certa autonomia: uscivo a piedi, facevo la spesa, seguivo la lezione a scuola insieme ai compagni, incontravo gli amici.
Purtroppo all’età di 30 anni ho sviluppato una malattia, la RETINITE PIGMENTOSA, che ha compromesso definitivamente la mia capacità di vedere. Ho dovuto ricominciare da zero ma, per fortuna, non ho mai perso la fiducia in me stesso e la voglia di migliorarmi. Ho cominciato a frequentare l’Istituto dei Ciechi “A. Antonacci” di Lecce e lì mi hanno insegnato tutto. Ho imparato a camminare col bastone, a leggere e scrivere in braille, a rifare il letto, a farmi la barba. É diventata la mia seconda casa. Nel frattempo ho sempre frequentato diversi centri diurni dove ho svolto tante attività e fatto nuove amicizie.
Prima del diffondersi della pandemia frequentavo il Centro diurno “L’integrazione Onlus” dove si organizzavano attività esterne per i disabili: gite al mare e giri sugli scooter d’acqua, concerti estivi, passeggiate a cavallo, escursioni. Purtroppo però, ad eccezione di un viaggio fatto 18 anni fa, non ho mai viaggiato. Nel 2002 andai infatti a Marina di Falerna (Cosenza) con 30 ragazzi disabili e 40 accompagnatori. Eravamo in un albergo vicino al mare, con piscina. Lo ricordo come un viaggio bellissimo e mi divertii tanto.
Ho tanti sogni e vorrei realizzarli tutti, spero di riuscirci. Il mio sogno più grande è quello di poter visitare i luoghi in cui è stata girata la fiction “Il Commissario Montalbano”. I nomi dei luoghi sono di fantasia ma la location è reale: Porto Empedocle, Gela, Ragusa e la spiaggia di Punta Secca.
Sono un grande fan della serie e non ho perso nemmeno una puntata. Del Commissario mi piace il suo essere abitudinario, il suo intuito ed il suo senso dell’umorismo. Anche io come Montalbano, ho uno spiccato senso dell’umorismo, rido spesso e trovo il lato curioso delle cose. Questo, in molte occasioni, mi ha permesso di accettare le vita per come viene e di apprezzarla in tutte le sue sfaccettature.
Salvatore
