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In Calabria una ciclovia unisce quattro grandi Parchi

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Il cuore verde della Calabria corre…su quattro ruote. È in questa splendida regione del nostro Sud, infatti, che i quattro grandi polmoni verdi, il Parco dell’Aspromonte, il Parco del Pollino, il Parco della Sila e il Parco delle Serre sono uniti dalla Ciclovia dei Parchi, un percorso ciclabile di ben 545 km che attraversa aree naturali di rara bellezza, ricca di storia e tradizioni. Scopriamo le tappe nel dettaglio.

Parco del Pollino, le tappe della Ciclovia

Si può partire a percorrere la Ciclovia dei Parchi dal Parco Nazionale del Pollino, che dal 2015 fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la sua straordinaria biodiversità. Qui le cime superano i 2000 metri e lo sguardo può spaziare fino alle coste del Mar Ionio e a quelle del Mar Tirreno. Simbolo del parco è il pino loricato, che deve il suo nome alla lorica, la corazza romana che ricorda la sua corteccia. Per quanto riguarda la fauna, qui nidificano il nibbio reale e il gracchio corallino. Vediamo allora come scoprire il parco sulle due ruote.

Da Laino Borgo a Morano Calabro

La prima tappa, di circa 34 km, è quella che parte da Laino Borgo, dove si possono ammirare le vestigia dell’antica fortezza longobarda e prosegue verso Laino Castello. Ancora 14,5 km e si arriva a Mormanno, a 830 metri di altezza, noto per essere il paese dei “bocconotti”, deliziosi dolcetti ripieni, e delle lenticchie, per le quali è Presidio Slow Food. Si prosegue fino a superare il Parco della Lavanda e si risalgono poi le pendici del Serra arrivando in località Il Fortino, a 1050 metri. Si inizia poi la discesa fino a Morano Calabro, delizioso borgo medievale conosciuto come “il presepe del Pollino” e inserito tra i “Borghi più belli d’Italia.

Morano Calabro il “Presepe del Pollino”

Il percorso Castrovillari – Lungro – Acquaformosa

Un altro bel tratto della Ciclovia dei Parchi di 34 km è quello che parte da Castrovillari, a 360 metri, dove ha sede il Centro Servizi del Pollino. Si prosegue poi sulla SP263 e si sale verso San Basile, splendido borgo di origine bizantine, continuando poi in direzione di Saracena, il paese dove nasce il celebre Moscato. La ciclovia comincia poi a scendere attraverso suggestivi campi coltivati e arriva a Firmo, a 344 metri, per poi risalire di nuovo in direzione di Lungro, a 590 m, che conserva ancora intatte alcune tradizioni e riti bizantini. Da cui il percorso sale ancora verso Acquaformosa, dove si trova la splendida Chiesa di San Giovanni Battista, del XVI secolo.

Acquaformosa, Chiesa di San Giovanni Battista

Il percorso San Sosti – Ferramonti – Lago di Tarsia

Questo tratto nel Parco del Pollino copre circa 39 km. Si parte da San Sosti, a 360 m, dove vale una sosta il meraviglioso Santuario del Pettoruto. Si pedala attraverso boschi di castagno e si scende sulla SP123 che costeggia i fiumi Rosa ed Èsaro. Si supera poi Mottafollone e si procede in direzione di Pianette, sede del più grande campo di concentramento italiano dell’epoca fascista, come ricorda il Museo della Memoria, che vale una visita. Si continua poi per altri 7 km su un tratto pianeggiante e si arriva infine alla Riserva Naturale del Lago di Tarsia, notevole area umida che si sviluppa attorno al fiume Crati.

Riserva Naturale del Lago di Tarsia

I percorsi nel Parco Nazionale della Sila

La Ciclovia dei Parchi si inoltra poi nei magnifici scenari del Parco Nazionale della Sila, che con i suoi 70mila kmq occupa il cuore della Calabria. Tra scenari spettacolari e selvaggi, con una natura che cambia in tutte le stagioni, si possono scoprire alberi secolari e monumentali, ma anche Musei Tematici, centri visita dove ricevere tutte le informazioni, ristoranti per gustare i cibi della tradizione e praticare tante attività sportive, dallo sci di fondo all’orienteering, dalle passeggiate a piedi a quelle a cavallo. Per quanto riguarda i percorsi in bici, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Da Bisignano al Lago Cecita

Questa tappa abbastanza impegnativa della Ciclovia dei Parchi di 44 km parte da Bisignano, a 350 m, antica città che è stata sede vescovile e che conserva ancora l’importantissimo Santuario di Sant’Umile, fondato dal Beato Pietro Cathin su mandato di San Francesco d’Assisi. La Ciclovia risale poi per circa 10 km sulla SS 660 fino al Timpone della Morte a 760 metri, per poi scendere verso Acri, dove si trova la Basilica del Santo Angelo d’Acri. Si attraversa poi la Conca delle Noci e si sale fino a 1262 m, nelle vicinanze della Cava di Melis, dove si trovano i vigneti più alti d’Europa. Si raggiunge infine il Lago Cecita, a 1143 m, dove si trova il Centro Visita di Cupone.

Lago Cecita

Dal Lago Cecita a Silvana Mansio

Chi vuole può proseguire dal Lago Cecita lungo un percorso di rara bellezza che sale sulla montagna. Dopo circa 12 km sulla SP 208 si supera la Serra della Castagna e si raggiungono i pendii del Pettinascura a 1560 m. Dopo una lunga discesa e una breve salita, si arriva a Germano, frazione di San Giovanni in Fiore, e da qui si gira attorno al Lago di Ariamàcina, a 1316 m, e si arriva alla Croce di Megara nella Riserva Naturale dei Giganti di Fallistro, formata da 5 ettari di bosco di pini secolari. Si supera poi il borgo di Sculca, si imbocca la SP 211 e si arriva infine a Silvana Mansio, un suggestivo villaggio di baite di legno, che si trova a 1470 metri di quota. Totale della tappa: 50 km per circa 3 ore di pedalata.

La Riserva Naturale dei Giganti di Fallistro

Da Rovale a Villaggio Mancuso

Questo tratto impegnativo di 56 km parte da Rovale, a 1350 m, un piccolo centro di vacanza che sorge all’estremità nord orientale del Lago Arvo, vicino al villaggio di Lorica. Si procede in direzione del Lago Ampollino e, dopo una serie di saliscendi, si arriva nei pressi di Trepidò, dove ha sede il Centro Visite del Museo dell’Acqua e dell’Energia. La Ciclovia costeggia il lago per circa 13 km poi raggiunge la frazione di Manco Spineto Migliari, a quota 1435 metri. Si scende poi verso i villaggi di Racise e Mancuso, dove si ammirano le splendide baite di legno costruite per la villeggiatura all’inizio del Novecento.

Villaggio Mancuso

Da Taverna a Tiriolo

L’ultima tappa della Ciclovia nel Parco della Sila parte da Taverna, a 521 m, un paese ricco di storia e cultura, che ha dato i natali a Mattia Preti, uno dei più grandi pittori del Seicento. Nel Museo Civico sono custodite infatti alcune delle sue opere. Si attraversa poi Sorbo San Basile e si continua sulla SS109 salendo fino all’abitato di Fossato Serralta, a 720 m, per poi raggiungere località Donnalenardo. Da qui si scende poi lungo la strada che attraversa il fiume Melito, si supera Gimigliano e il fiume Corace. Dopo circa 8 km lungo la SP 40 si arriva a uno splendido punto panoramico sul Monte Tiriolo, a 818 m, da cui si lascia spaziare la vista fino ai due mari, Ionio e Tirreno e, nelle giornate più terse, si può scorgere anche il profilo delle Isole Eolie.

I percorsi nel Parco Regionale Naturale delle Serre

Tra la Sila e l’Aspromonte si trova il Parco Regionale Naturale delle Serre, il cui territorio è formato da valli, boschi, fiumare e sorgenti. Nella parte orientale, poi, i corsi d’acqua diventano torrenti impetuosi e formano forre, gole strette e cascate di rara bellezza come quelle del Marmarico e della fiumara Assi. Qui vivono il lupo, il gatto selvatico e l’istrice, ma la zona è caratterizzata anche dalle produzioni artigianali, come quella della lana, della seta e del legno. Tra le eccellenze, ci sono le pipe di Brognaturo e i vasi di terracotta di Sorianello e Gerocarne. Vediamo di seguito le tratte della Ciclovia dei Parchi.

Da Caraffa a Torre di Ruggiero

Questa tratta di 41,2 km parte da Caraffa di Catanzaro, a 358 m, fondata a metà del XV secolo. Si procede in direzione di Girifalco, di origine medievale per circa 12 km di cui 6 in salita. Si continua poi fino al Bivio di Ponticelle a 873 m. Si svolta poi a sinistra per intraprendere una discesa di 10 km sulla SP 145 fino a San Vito sullo Ionio, rinomato per la produzione casearia e delle pipe. Si continua poi lungo la SP 172 e la SP 182, attraverso il centro di Chiaravalle Centrale e si risale tra boschi di nocciolo e di faggio fino a Torre Ruggiero, che prende il nome dal suo fondatore, Ruggiero il Normanno. Qui si trova il Santuario della Madonna delle Grazie, uno dei centri religiosi più importanti della Calabria. Infine, ci si immette sull’ultimo tratto con direzione Serra San Bruno.

Torre Ruggiero

Da Caraffa a Monterosso

Questo tratto di 43 km parte anch’esso da Caraffa, passa sempre per Girifalco, da cui si sale poi verso il Passo Fosso del Lupo, a 949 m. Si scende poi in direzione di Polia, uno splendido borgo colonizzato dai Greci che è situato nel punto più stretto della Calabria. Dopo aver superato la frazioni di Menniti, si arriva a Monterosso, dove ci si ferma per una visita al bel Museo delle Serre Calabresi. Poco distante c’è anche l’Oasi Naturalistica del Lago Angitola.

Da San Nicola da Crissa a Mongiana

L’ultimo tratto della Ciclovia del Parco nella zona delle Serre parte da San Bicola da Crissa, borgo di origini greche, e procede verso Torre di Ruggiero e Cardinale. Da qui si pedale verso Simbario e Spadola per poi iniziare la salita costeggiando a tratti il fiume Ancinale in direzione di Serra San Bruno. Arrivati qui, dopo circa 2 km si arriva alla Certosa eretta da Bruno da Colonia alla fine del XI secolo. Superato il Santuario di Santa Maria del Bosco, attraverso il bosco di abeti bianchi in cui si inoltra il Sentiero del Brigante, la strada sale fino a 1026 m per poi cominciare a scendere verso Mongiana, dove aveva sede la fabbrica di armi voluta da Ferdinando IV di Borbone. Qui ha sede l’interessante Museo delle Reali Ferriere Borboniche che vale una visita.

Museo delle Fonderie Borboniche

I percorsi nel Parco Nazionale dell’Aspromonte

L’ultimo dei quattro parchi attraversati dalla Ciclovia e quello dell’Aspromonte, ricco di meravigliosi sentieri naturalistici che incontrano numerosi corsi d’acqua, boschi di faggi e, nel tratto più vicino alla costa, oleandri e tamerici. Salendo fino a 2000 metri, invece, si incontrano le splendide pinete di pini larici, simbolo del parco. Arrivando qui si potranno poi scoprire le delizie della cucina montana calabrese, come il bergamotto, il pecorino dell’area grecanica, realizzato con la musulupa, uno stampo di legno che lascia un’impronta circolare raffigurante figure umane o pupazzi. Da non perdere inoltre i tradizionali “maccaruni ‘e casa“, maccheroni fatti a mano arrotolando un pezzetto di pasta attorno a un giunco oppure a un ferro da calza e i salumi – capocolli, soppressate, ‘nduja’ e salsicce. Vediamo i percorsi della Ciclovia in questo splendido parco.

Da Fabrizia a Canolo

Questo tratto di 39 km parte da Fabrizia, a 963 m, un paese di antiche tradizioni boscaiole e carbonaie, e prosegue verso il Passo della Croce Ferrata, a 1128. Si scende poi verso Valle Gelata per poi risalire ancora sul Monte Seduto, a 1137 m. Si torna poi a scendere per 12 km durante i quali si supera il Piano della Limina. Si prende poi la SS Jonio-Tirreno fino all’incrocio con la SP 35, da dove inizia la discesa verso Canolo, splendido borgo tra due canyon sui Dossoni della Melia, che dominano la Locride e si trovano a 2 km dal Passo del Mercante, che mette in comunicazione le due coste delle Calabria.

Canolo panorama

Da Canolo a Gambarie

Questo tratto piuttosto impegnativo di 55 km parte da Canolo e sale verso i Piani dell’Aspromonte attraversando Piano Abbruschinato, a 1027 m, Sito di interesse Comunitario. Si supera poi l’incrocio con la SP che conduce a Trepitò e a Molochio e alle Cascate di Mundu e Galasia, tra canyon e salti d’acqua, e si incontrano le Pinete dello Zillastro. Si arriva poi al Sanatorio di Zervò, a 1152 m e si risale verso il Piano Pietra Cuccuma, tra giganteschi monoliti, non lontano dal Santuario della Madonna di Polsi e dell’antica faggeta di Valle Infernale. Si affrontano poi alcuni saliscendi, toccando i 1349 m sulla Guardiola, e si scende lungo la SP 3. Superato il bivio di Sant’Eufemia, dopo 1,3 km si arriva al Mausoleo di Garibaldi e dopo 3,6 km nella rinomata località sciistica di Gambarie d’Aspromonte a quota 1324 m.

Il Mausoleo di Garibaldi

Da Gambarie a Reggio Calabria

L’ultimo tratto della Ciclovia dei Parchi, di 31,5 km, parte da Gambarie, dove ha sede l’Osservatorio per la Biodiversità e risale a 1366 m nei pressi della Montagna di Reggio da dove inizia la discesa che porta al Passo dei Petrulli, nei pressi della Serra secolare dove venne ferito Garibaldi. Si continua poi verso Straorino da dove la Ciclovia risale fino alla fiumara della Cartiera a 634 m. Si scende di nuovo su via Reggio Campi, in direzione di Terreti e Nasiti e si arriva in prossimità della collina su cui sorge l’Eremo della Madonna della Consolazione, il balcone su Reggio Calabria e sullo Stretto di Messina. Il percorso termina proprio a Reggio, la città più antica della Calabria greca dove è d’obbligo una visita al Museo Archeologico Nazionale per ammirare i celebri Bronzi di Riace. Vale la pena fare un altro piccolo sforzo e pedalare lungo l’ultimo tratto della Ciclovia dei Parchi che costeggia il Lungomare Falcomatà, che Gabriele d’Annunzio ha definito “il più bel chilometro d’Italia”.

Reggio Calabria, lungomare

COME ARRIVARE

In auto: si possono raggiungere direttamente diverse località interessate dalla Ciclovia oppure arrivare in prossimità, sia dal versante tirrenico che da quello jonico: da occidente, si giunge tramite l’Autostrada del Mediterraneo (A2) Salerno-Reggio Calabria (E45) che corre lungo il versante tirrenico ma che si spinge più all’interno nei territori del Parco del Pollino e delle Serre; da est si può utilizzare la strada statale SS106 Taranto-Reggio Calabria (E90), che percorre la costa Jonica e che collega tutte le suggestive e panoramiche strade che attraversano la Calabria da costa a costa.

INFO

www.cicloviadeiparchicalabria.it