Weekend con gusto

17 WEEKEND TOP… CON GUSTO

image_pdfimage_print

di Cesare Zucca —-
il Governo Italiano e un’ agguerrita schIera di cuochi, capitanati da Alessandro Borghese hanno candidato «la cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale» come “Patrimonio immateriale dell’Unesco“.
Parliano di cucine regionali, di ricette storiche. di migliaia di trattorie e osterie dalla cucina ruspante e dal menu della tradizione.
Tra i fornelli della cucina troviamo i discendenti di generazioni che si sono dedicate al mantenere vivi e attuali i piatti che mamma e papà, nonno e nonna hanno da sempre cucinato, in onore e rispetto alle ricette di famiglia e ai prodotti del territorio.

Pronti per il nostro itinerario del bello e del gusto?
L’italia, le sue osterie, i piatti tipici e i cuochi (non chiamateli chef…) ci aspettano!

MATERA E IL PEPERONE CRUSCO
Chiudete gli occhi e adesso riapriteli… siamo a Matera!
L’incanto inenarrabile di una città a cui foto, disegni o video non rendono minimamente  giustizia al meraviglioso impatto e alla superlativa bellezza che ci circonda.


Molti viaggiatori gourmet conoscono da tempo questa città di montagna, unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera in cui trionfa il peperone crusco. Assomiglia proprio ad un peperoncino ma è dolce, sottile  adatto a essere essiccato. fritto in olio bollente e salato diventano “crusco”, cioè croccanti e accompagna molto bene la pasta (Rasccatell cu Zifft), carni rosse e baccalà ma anche formaggi e verdure fresche come fave o insalate.
DOVE MANGIARE
Baccus
Situato nella zona dei Sassi, noto per il suo  cuoco Carlo Pozzuoli che ama riproporre i piatti tipici locali come il minestrone con tagliolini ai ceci bianchi e neri, e le paste al crusco. Il menu dedica un’attenta ricerca delle erbe locali, come la cicoriella, il sivone utilizzate nelle insalate, nelle minestre, come ripieno di ravioli e pansotti o semplicemente lessate con olio e limone.

OSTUNI E LE ORECCHIETTE CON LE CIME DI RAPA
Ostuni, in provincia di Brindisi, nella Puglia meridionale è nota anche come la “città bianca” per i muri delle sue case ricoperte di candida calce, che si affacciano su un dedalo di stradine. Attorniata da  un mare dalle mille sfumature dell’azzurro, talmente pulite da ricevere da oltre vent’anni la Bandiera Blu del Touring Club e le Cinque Vele di Legambiente.

DOVE MANGIARE
A tavola la Puglia è sinomino di orecchiette, fatte in casa, come vuole la tradizione.
A Ostuni troverete l’Osteria del Tempo Perso ricavata in una grotta del Cinquecento, offre un menù di piatti tipici pugliesi di terra e di mare, serviti in una sala museo con utensili agricoli alle pareti e La grotta degli Avi, locale ricavato in un ex frantoio del Settecento. Offre un menù di piatti della tradizione pugliese tra cui orecchiette con cime di rapa, melanzane ripiene, polpette, e pizze cotte nel forno a legna.

ARQUA’ PETRARCA  E IL BRODO DI GIUGGIOLE
Francesco Petrarca, sommo Poeta amò immensamente questo borgo, fino a curarne personalmente costruzioni e lavori di restauro, a comiciare dalla sua casa, fino al mausoleo dove volle essere seppellito

Arquà Petrarca è sede del Parco Letterario Francesco Petrarca e dei colli Euganei, istituzione che vuole preservare e comunicare le sensazioni che hanno ispirato tanti autori per le loro opere, facendole rivivere al visitatore e elaborando interventi che ricordano l’autore, la sua ispirazione e la sua creatività attraverso la valorizzazione dell’ambiente, della storia e delle tradizioni di quel luogo.
DOVE MANGIARE
Antica Trattoria Da Ballotta, Torreglia
Tempio dell’enogastronomia Euganea e italiana,
Più di Cinque Secoli di Storia  , come appare in un’ antica mappa, dove la terra circostante era nota come “campagna detta dell’osteria”. Oggi, nella sua veranda,  un tempo officina per riparare le antiche carrozze, si gusta un menu fedele alle radici del passato e si conclude con i tipici biscotti zaleti inzuppati nel dolce e liquoroso brodo di guggiole

LE CINQUE TERRE E LE ACCIUGHINE
Le Cinque Terre ,breve tratto di costa ligure, appena a ovest del confine con la Toscana. Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sono cinque borghi multicolori che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Se vi piace fare escursioni, potete anche raggiungerli tramite un bellissimo sentiero e godere di spettacolari viste sul mare. Dal punto di vista gastronomico, oltre ai classici prodotti liguri, ogni “terra” ha le sue specialità culinarie, come il pesto, la salsa di noci le focacce e naturalmente il pesce, dalle frittelle di baccalà,  ai gianchetti in pastella di Vernazza, alle cozze ripiene e cotte in casseruola con il sugo, fino alla celebri acciughine di Monterosso che, seguendo una tradizione secolare, vengono pescate con una rete da circuizione e una lucerna, quindi lavorate a mano entro due o tre giorni, accuratamente stratificate in vasetti, pressate e ricoperte di salamoia, rendendole tenere e saporite e permettendo una perfetta conservazione.
DOVE MANGIARE
Da Aristide a Manarola, Nonna Grazia preparare le sue famose acciughine “in stile nature” semplicemente condite con olio d’oliva locale, origano, focaccia e burro, accompagnate da un bicchiere di Cinque Terre.
VICENZA E IL BACCALA’
Una città con un territorio sorprendente, che conserva gioielli naturali e architettonici, come i capolavori di Andrea Palladio, che qui ha lasciato numerose testimonianze della sua arte, inserite dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Un territorio popolato da meravigliose Ville nelle cui cucine sono nate le leggendarie ricette con sua maestà il baccalà. Pare che per cucinarlo alla perfezione occorra la piastra: una volta era la tradizionale ”cucina economica” della nonna, quella a legno con i  cerchi di ferro, che permettono una cottura sparsa omogeneamente, visto che il baccalà ha bisogno di una fiamma diffusa. e deve “pippare” lentamente

DOVE MANGIARE
Da Culata,
datata 1932, un’osteria tradizionalmente
anni ’90, consideratA da molti gastronomi il tempio del vero “baccalà alla vicentina”, Ambiente accogliente grazie alla presenza in sala di Laura con papà Vincenzo.. E la regina del baccalà? Ovviamente tra i fornelli, è  Carla Rigon, la cuoca di famiglia.

FIRENZE E IL LAMPREDOTTO
Palazzo Vecchio, la, Basilica di Santa Maria Novella, la Cappella dei Medici, sfarzoso ambiente ottagonale ricco  di intarsi marmorei e delle splendide sculture di Michelangelo e i numerosi tesori rinascimentali del capoluogo toscano come Santa Maria del Fiore, la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il Battistero  e la Galleria dell’Accademia per l’immancabile appuntamento con l’iconico David di Michelangelo

Provate le tradizionali zuppe paesane “Ribollita” e “Pappa al pomodoro” Se vi piace la carne, concedetevi una tenerissima costata alla fiorentina, l’ appetitoso “crostino ai fegatini” o l’iconico panino con la trippa chiamato “lampredotto” servito con salsa verde piccante o no, secondo il vostro gusto e poi spolverato con sale e pepe.

IL GOLFO DEI POETI E LA MESHUA’
Di certo il suo fascino è paragonabile alla Dea della Bellezza che la leggenda dice essere nata proprio da queste onde del Mar Ligure. Alle estremità del Golfo troviamo Porto Venere mentre al lato opposto sorge Lerici, suggestivo borgo verticale, colorato di toni gialli e arancioni.Trai borghi più suggestivi Tellaro e Fiascherino, considerati tra i più belli d’Italia. Prendendo la strada panoramica, che si snoda tra gli uliveti, giungiamo a Montemarcello, minuscolo centro medievale di rara eleganza, dove semba che il tempo si sia fermato

La gastronomia “spezzina”, ricca di sapori, profumi e piatti genuini, è la viva testimonianza della vita marinara e contadina. Una cucina schietta, basata su ingredienti poveri sapientemente mischiati tra di loro: crostacei, verdure ed erbe spontanee.
DOVE MANGIARE
Osteria da Gianni , Spezia 
Osteria al 100%, dall’ insegna vintage, alle  tovaglie di carta. Meta ideale per gustare la zuppa “spezzina” per eccellenza : la meshuà con ceci, fagioli cannellini e farro, irrorata dal delicato olio extravergine olio locale, frutto delle varietà Razzola e Pignola.
Troppo buona!

FORLIMPOPOLI E I CAPPELLETTI DI ARTUSI
La città natale di Pellegrino Artusi, un imprenditore di successo che si dedicò a tempo pieno alla sua passione: la cucina casalinga. Dopo lunghe ricerche, ha ristretto le sue scoperte a 790 ricette che ha raccolto in un manuale intitolato “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene” tradotto e diffuso in tutto il mondo. Ogni anno , in Giugno , lo si festeggia con una grande Festa dove potete gustare le sue ricette.

DOVE MANGIARE
Nel Ristorante Casa ArtusI potrete gustare le ricette del grande Pellegrino, dalle tradizionali zuppe di verdure, alla famosa Ricetta n.7 , Cappelletti all’uso di Romangna, ai tortelli ripieni di ricotta e spezie fini, ai paccheri al ragù d’anatra e manzo con chiodi di garofano e fagioli bianchi, per  continuare con squisiti secondi di carne e finire con il Latteruolo, un dolce al cioccolato alle mandorle con crema allo zabaione.

CATANIA E I CANNOLI
Piazza del Duomo
Per una visita alla capitale siciliana, si parte dalla Piazza, cuore della città e punto di partenza per numerosi tour in provvisti di audioguida. Durano circa 40 minuti e vi daranno una visione piuttosto completa della città. Oltre al Palazzo del Municipio, spicca l’emblema della città: la Fontana dell’Elefante, scolpito nella lava nera, sormontato da un obelisco egizio. La leggenda vuole che questa statua abbia il potere di placare la rabbia dell’Etna.

Preparatevi, perchè Vi aspetta un weekend davvero gourmet! A Catania si parte col piede giusto già al mattino con squisitezze dolci e salate, ravioli alla ricotta, cannoli, paste di mandorla e espresso. l miei bar preferiti sono il centrallissimo Prestipino e la Pasticceria Savia,  che vi daranno vi darà la possibilità di assaggiare anche molte delizie salate come arancini, polpette di carne di cavallo, formaggio e olive locali, cassatelle di ricotta . La vera specialità sono i cannoli che vi verranno serviti freschi, riempiti al momento con i vostri gusti preferiti, dal cioccolato alle mandorle, al pistacchio di Bronte (che adoro…)

LA ROMAGNA E LE PIADINE
La cucina casalinga romagnola è davvero top! ruspante, accogliente, simpatica e generosa…. proprio come i romagnoli. Nelle osterie troverete eccellenze nostrane cucinate all’antica, in piatti semplici, senza fronzoli, insomma proprio come li faceva nonna…La piadina romagnola, tradizionalmente piada, è il cibo iconico della regione. E’ composta da una sottile focaccia che viene tradizionalmente cotta su una lastra rotonda di terracott, e poi generosamente farcita con formaggio squaccherone, prosciutto, rucola o mille altri ingredienti. 

Due indirizzi?  Osteria La Campanara a Pianetto di Galeata, autentica testimonianza della gastronomia romagnola, dove vengono serviti ricchi primi di pasta e la tradizionale trippa al pomodoro, con calici di Sangiovese e Albana, i top della cantina locale. Osteria Cà de Bè, nel minuscolo borgo di Bertinoro, dove, oltre alla vista spettacolare, potrete gustare la tipica cucina locale, dalla fantastica pasta fresca fatta a mano, ai mitici passatelli in brodo o al ragu, oltre a carni saporite come il delizioso coniglio alle verdure e il maiale arrosto.

FANO E IL BRODETTO
Fano è una località balneare e cittadina, situata a circa 12 chilometri a sud est di Pesaro. È la terza città più grande delle Marche  e meta turistica per chi cerca un patrimonio culturale, storico e ambientale di prim’ordine. L’Arco di Augusto, Palazzo Montevecchio, il Giardino Storico di Piazzale Leopardi, Fontana della Fortuna  e le Mura Augustee conosciute anche come Mura di Fano

Tanto pesce: lumachine di mare, molluschi cotti in umido con pomodoro, mentuccia e finocchio selvatico., stoccafisso all’ anconetana stracotto in abbondante vino bianco, pesto di acciughe, sedano, carote, cipolla, peperoncino, erbe aromatiche, pomodori pelati, olive nere e patate e il famoso brodetto, piatto diffuso in gran parte della costa adriatica con numerose varianti negli ingredientl. Viene festeggiato in estate nella kermesse gastronomica “Brodetto Fest”

UDINE E IL FRICO
Udine, città dove il fascino veneziano sposa suntuosi palazzi, meravigliose piazze, scorci suggestivi. Troverete storia, arte, scoprirete il suo Castello, l Duomo  a pochi passi dalle vie principali del centro storico, come la vivace Via Mercatovecchio, incontrerete le magie pittoriche del Tiepolo

Gusterete il frico, succulenta frittella salata a base di formaggio Montasio, patate, cipolle, spesso arricchito con pancetta o funghi e rigorosamente accompagnato da una fumante polenta e un buon calice di vino, o per dirla alla friulana… un buon tajut.
DOVE MANGIARE
Cercate una locanda dove trovare un ‘frico’ ricco e gustoso? La Locanda al Cappello,  gestito dalla cuoca-proprietaria Valentina, la cui famiglia tramanda da generazioni le delizie friulane   un delizioso B&B arredato in stile Fantasyland. Una vera ‘cuciniera’ friulana per una tradizionale ricetta del ‘frico’

SARDEGNA E I CULURGIONES
Incomparabile è forse l’ aggettivo che meglio descrive questa isola che sa incantare con le terre dalla luce intensa, le fantasmagoriche scogliere scolpite dal vento, le lunghe spiagge, le baie nascoste, i gigli bianchi sulle dune e le infinite tonalità di turchese, di verde, di blu in un mare… incomparabile!

Si parte da una cucina antica, povera e essenziale, che affonda le proprie radici nella cultura pastorale, rivelando ricette semplici e saporite, ereditate dai pescatorie dalla cultura contadina.Basterà citare lo storico pane frattau a strati a base di pane carasao immerso brevemente in acqua e brodo di carne poi coperto con salsa di pomodoro e pecorino grattugiato eventualmente arricchito da un uovo in camicia
DOVE MANGIARE
I culurgiones sono tipici ravioli dell’Ogliastra, ripieni di patate, formaggio e menta, solitamente serviti con pomodori freschi e pecorino grattuggiato, condimento molto popolare , Provateli nelle osterie Su Carduleu, Abbasanta, Su Tzilleri e Su Doge, Cagliari, Santa Rughe , Gavoi, Su Recreu, Ittiri, Il Portico, Il Rifugio, Nuoro
Letizia,
Nuxis, Antica Dimora Gruccione . Santu Lussurgiu

PESCARA E GLI ARROSTICINI
Eccoci a Pescara, definita la “Città dei due Ponti”: il Ponte del Mare, e Il Ponte Ennio Flaiano, dedicato al grande scrittore pescarese. Scoprireremo  la fontana “La Nave”, rievocazione della storia marinaresca della città Cattedrale di San Cetteo che ospita un dipinto del Guercino, il San Francesco, donato dallo stesso d’Annunzio Museo Vittoria Colonna arte moderna. Museo Villa Urania ricca collezione di maioliche dal Cinquecento al Settecento. Museo delle Genti d’Abruzzo mille miniature raccontano tradizioni e costumi della regione. La cucina tipica abruzzese fonda le sue radici nella gastronomia contadina. I piatti tradizionali abruzzesi sono molto semplici e fatti di sapori autentici principalmente di terra. La carne di pecora, dalla tradizione dei pascoli abruzzesi, riveste un ruolo importante come nel piatto abruzzese per eccellenza: gli arrosticini. tradizionali spiedini di carne di pecora

NAPOLI E LA PIZZA FRITTA
s
coprite il Rione Sanità, uno dei quartieri più antichi di Napoli, scrigno di testimonianze del passato per un’ esperienza unica ricca di storia, cultura e gastronomia sconvolgentemente buona.
DA VEDERE
Museo Archeologico, ospita spendidi oggetti e affreschi scoperti a Pompei. Chiostro rinascimentale di Santa Caterina,  Chiesa di S. Maria della Sanità e il magico cortile del Palazzo dello Spagnolo, gioiello barocco dalla elaborata scalinata.
La Sanità è un quartiere densamente popolato, dove all’improvviso sbucano  pizzerie e semplici trattorie che servono piatti tipici, come la frittata di pasta, il tianiello con cozze, vongole lupini, fasolari, calamari, gamberoni e l’immancabile tentacolo di polpo. Popolarissimo nel periodo pasquale anche il tortano, ciambella salata riccamente farcita da salumi e uova.

DOVE MANGIARE
Simbolo della cucina locale e da sempre street food più popolare è l’iconica pizza fritta, protagonista della celebre scena de L’Oro di Napoli di De Sica, con Sophia Loren. Nel Rione Sanità impera Isabella de Cham e le sue pizze fritte asciutte, fragranti e ben farcite, Friggitoria Vomero datata 1938 , La Masardona l’imbattibile la versione classica con ricotta, cicoli, provola, pomodoro. Zia Esterina Sorbillo dal 1935, sinonimo di piazza fritta, classica o con ricotta, cicoli e pepe, 1947 Pizza Fritta mortadella e pistacchio , Baccaleria Scugnizza con scarola alla napoletana con acciughe, uvetta, pinoliPizzeria Lombardi, locale storico dove l’omonima famiglia di pizzaioli ancora oggi tramanda una tradizione che risale al lontano 1892. Le loro pizze? Ottime allora, ottime oggi !

BIASSA E I MUSCOLI RIPIENi
Scopriamo questo piccolo borgo di soli 600 residenti, un saliscendi di vicoli in sasso e case in pietra, alcune ancora con gli arredi dei nonni. La storia di Biassa è strettamente legata a quella di Tramonti, terra sul crinale a strapiombo sul mare, caratterizzata da muretti a secco e piccoli poderi coltivati a vigneti.

Sulle tavole di Biassa impera il pesce, come il polipo di Tellaro, condito con prezzemolo tritato, aglio e olio d’oliva, mentre nel centro del golfo, Spezia risponde con i gianchetti o bianchetti, bolliti appena appena e accompagnati con olio d’oliva.
DOVE MANGIARE
Trattoria I Contadini, Spezia
Popolare, affollato e squisita cucina locale. In stagione, i cuochi Massimiliano e Paolo Vannucci propongono il loro cavallo di battaglia, i tradizionali muscoli ripieni (e non chiamateli “cozze”…) coccolati da un saporito sugo di pomodoro.

 

MILANO E I MONDEGHILI
Che la Madonnina ci accompagni nel nostro weekend del “bello e del gusto”!
Milano ci offrirà spunti e idee per mille attività, dai suoi musei alla movida della Darsena, dalle residenze storiche alle boutique di moda e i negozi trendy che animano la Piazza, la Galleria, Brera, I Navigli e le aree tendenza come la Bicocca, Nolo, Via Tortona e il Quadrilatero della Moda.

I mondeghili sono un piatto della tradizione meneghina con infinite varianti, a cominciare dall’impasto che può essere di salsiccia o mortadella o patate lessate. Ultimamente, seguendo la tendenza ‘green’ possono essere ripieni di verdure o farciti con scamorza affumicata e zucchine fritte e poi saltati con salvia e burro.
DOVE MANGIARE
Osteria del Treno
Storico locale nato nel 1877 come circolo di mutuo soccorso per i ferrovieri, trasformatosi in un elegante ambiente stile liberty dalle balconate in ferro battuto sorrette da colonne in ghisa e utilizzato come spazio per attività culturali e … non solo (nel 1981, diventò l’Aphrodite, un cinema a luci rosse).Attività culturali ed eventi mondani proseguono ancora oggi, tra sfilate di moda, lezioni di tango, teatro,  musica jazz, folk e dialettale, il tutto sotto la regia dell’ incomparabile ‘oste’: Angelo Bissolotti. Nel cartoccio troverete dei mondeghili degni della storia del locale….

TORINO E IL BONET
Molti i luoghi da visitare, io ne ho scelti due e mi sono avventurato in un affascinante viaggio attraverso il Palazzo Reale e la dinastia dei Savoia. Ho scoperto appartamenti mozzafiato, la Biblioteca, l’Armeria, la Galleria Sabauda, ​​il Museo Archeologico e la vicina Cappella Guarini della Sacra Sindone recentemente riaperta al pubblico. a pochi minuti dal centro  vi aspetta la grandiosità della Reggia di Venaria, dove monumentali residenze e giardini reali sabaudi ospitano uno dei centri più importanti per l’arte e la cultura in Italia.Sono rimasto incantato dalla magica Sala di Diana, dall’enorme complesso delle Scuderie, dalla maestosa nave d’oro Bucintoro.

E per finire in dolcezza…
La tua meta è il negozio di Guido Gobino dove troverai il cremino al sale, una pralina di cioccolato arricchita con sale integrale e olio extravergine di oliva, premiata nel 2008 come miglior pralina del mondo dalla prestigiosa London Academy of Chocolate.
Trionfa il bonet (o bunet) è un dolce ala cioccolato tipico della cucina piemontese. Si tratta di un budino da servire come dessert a base di cacao, amaretti e caramello. Un irresistibile peccato di gola… Vi basterà dare un’occhiata al mio video……