Per una volta

Elba, l’isola delle centocinquanta spiagge (2° parte)

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Di Luca Pollini – foto di R.Ridi

Lo storico Diodoro Siculo narra che gli Argonauti, guidati da Giasone, dopo aver conquistato il vello d’oro sbarcarono sull’isola d’Elba che chiamarono Aethalia. Pare che quella dove approdarono con  la loro nave Argon fosse la Spiaggia delle Ghiaie, con ciottoli venati di nero. Il giorno dopo è proprio la volta delle spiagge. Sarà la facilità con cui si può raggiungere questo piccolo angolo di paradiso – i traghetti partono da Piombino con la frequenza di una linea metropolitana – o saranno le sensazioni di tranquillità e serenità che si prova una volta messo piede sulla sabbia chiara di una delle sue spiagge, certo è che il luogo sembra essere sempre avvolto in un’atmosfera di assoluta pace.

A me è sufficiente un weekend, meglio se lungo, per ricaricare le pile. La magia dell’Elba la respiro soprattutto lungo le sue coste, tra spiagge, scogliere e il mare che non esce mai dal campo visivo ovunque mi stia trovando, in un continuo gioco di forme, colori, ambientazioni uniche e mai uguali.

Sono 150 le spiagge dell’isola d’Elba, descriverle tutte è impossibile: io, come fanno gli elbani, scelgo dove andare in base a come spira il vento. Quella che preferisco in assoluto è la spiaggia del Forno, la più piccola delle tre che si aprono nel golfo della Biodola. Tranquilla, intima – è lunga appena 120 metri – composta di sabbia fine e dorata, dove si affaccia un piccolo agglomerato di casette caratteristiche di colori pastello. È la spiaggia dove da bambini io e mia sorella vivevamo allo stato brado per tutto il mese di settembre.

Intima, ma anche spettacolare, anche la spiaggia di Punta delle Ciarpe, a sinistra della spiaggia dell’Innamorata di Capoliveri, dove sono visibili le tracce dell’attività mineraria immerse nella macchia mediterranea. A destra, tra gli scogli di punta di Pareti, è presente un’altra caletta che adoro: è quella della Fetovaia, nel comune di Campo nell’Elba.

Non è una spiaggia semplicemente bella, è favolosa: qui il fondo di sabbia bianca contribuisce alla colorazione turchese della baia. Sabbia a parte, è tutto il contesto paesaggistico che lascia a bocca aperta. Uno scenario caraibico con il piccolo, omonimo, promontorio che cinge la baia proteggendola dai venti più umidi provenienti da nord. Unico inconveniente l’affollamento nei mesi estivi, specialmente ad agosto.

Vita Notturna

Meglio mettere subito in chiaro che l’Elba non è Ibiza e nemmeno Mykonos. Insomma, se si ha in mente quel tipo di situazione si è fuori strada. Detto questo, all’Elba si mangia molto bene: la media dei ristoranti è di buona qualità. Ottimi i vini, alcuni controllati dal marchio DOC, come l’Elba bianco, l’Elba Rosso – il mio preferito, lo bevo anche come aperitivo accompagnato da crostini toscani – o DOCG come l’Aleatico.

Come in tutte le località balneari, vanno forti i beach party (molto frequentata è la spiaggia di Cavoli, nel comune di Campo nell’Elba) e gli aperitivi pre-serali, ma non mancano discoteche e locali con musica dal vivo. E comunque, se si vuole bere un super Mojito e ascoltare buona musica, si va a Marciana Marina, allo Slocum Samba Cafè, sul porto: ci passo le serate, perché Guido – il titolare – è un vero artista nella preparazione del cocktail e un grande intenditore di musica.

Un viaggio per conoscersi

Negli anni ho avuto modo di “camminarla” in lungo e in largo, di amarne silenzi, scenari, varietà di ambienti, luce, colori e di apprezzare l’energia che quest’isola riesce a trasmettere: eppure sono convinto che questo territorio sia ancora tutto da scoprire. Come sono convinto che all’Elba si viene anche per fare un viaggio dentro se stessi.

LA MIA TOP TEN: ITALIA

Arbus (Medio Campidano) – Qui ci sono le dune di sabbia di Piscinas, le più belle d’Italia (e forse del mondo). Un solo resort, una sola spiaggia, un Eden in terra. Siamo nel sud occidentale della Sardegna, in Costa Verde.

Bolzano – Non tanto la città quanto il Lago di Braies, in Val Pusteria, un raro gioiello della natura. Quando lo vedi sembra di ritrovarsi in una fiaba: d’estate è colore smeraldo, in inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Magia assicurata!

Isola d’Elba  – per tutto quanto descritto nel servizio

Tellaro – Borghetto arroccato su di una scogliera, nel comune di Lerici: viuzze strette e intrecciate, casette colorate, dove la storia incontra la cultura e dà vita a splendide tradizioni. Come quella della notte del 24 dicembre, quando si svolge il Natale Subacqueo.

Venezia – Ci sono angoli di questa città meno battuti, ma a mio avviso splendidi quanto Rialto, San Marco e Canal Grande: come il Sestiere Castello, Ca’ Zenobio degli Armeni, lo Squero di San Trovaso dove si costruiscono e riparano le gondole, o ancora la Scala Contarini del Bovolo.

IN THE WORLD

Arcipelago di Bazaruto (Mozambico) – Vero e proprio paradiso tropicale sull’Oceano Indiano popolato da decine di specie di uccelli e, sotto acque cristalline, duemila diverse di specie di pesci tropicali. Uno spettacolo per gli occhi e per la mente.

Maldive – Selvagge e lussuose allo stesso tempo, tra incantevoli spiagge bianche, acque cristalline e straordinario mondo marino: una delle 1200 isole che formano l’arcipelago è un luogo da visitare almeno una volta nella vita.

Samarcanda (Uzbekistan) – Una delle città più splendide dell’Asia: il solo Registan con le sue tre madrase vale il viaggio. E poi lo spettacolare viale delle tombe della dinastia timuride.

Tromsø (Norvegia) – Più che la città (400 km a nord del Circolo polare artico) lo spettacolo dell’aurora boreale, ben visibile dalle campagne limitrofe durante i mesi invernali.

Ushuaia (Argentina) – È l’ultima città della Terra, un crocevia di avventure: a piedi, in bici, in auto, in barca. I colori e i suoni di questo lembo all’estremo Sud nel pianeta restano indimenticabili.