Uncategorized

Chef Bottura, un pranzo a tre stelle

image_pdfimage_print

Svegliarsi la mattina e decidere di andare a mangiare all’Osteria francescana di Massimo Bottura, non è qualcosa che si può improvvisare. Trovare un tavolo per il ristorante, ad oggi dichiarato migliore al mondo, è un’impresa tutt’altro che semplice. Quando deciso di concedermi questo piccolo lusso era settembre 2015. Ricordo che chiamai convinta di trovare posto nel giro di poche settimane, ma il weekend il ristorante è sempre pieno e a buon ragione.

Così, fino al pranzo del 17 dicembre, una domenica, l’attesa è cresciuta. Tutta questa attesa non ha fatto altro che aumentare le mie aspettative. Continuavo ad andare sul sito dello chef Bottura, per vedere il menù. le immagini dei piatti e perfino alcuni documentari su questo maestro della cucina.

Arrivato finalmente dicembre non ero più nella pelle, tanto che Natale era passato in secondo piano. L’evento del mese era il pranzo all’Osteria francescana. Il ristorante si trova nel centro di Modena, è discreto, elegante e disseminato di pezzi d’arte che lo chef e la moglie tanto a mano. Solo 12 tavoli e pochi fortunati commensali possono godere, dal martedì alla domenica, questa esperienza

La scelta del menù non è stata difficile, un’esperienza in un ristorante del genere obbliga un percorso di degustazione. Abbiamo scelto il menù Sensazioni che lo chef definisce espressione della cucina contemporanea e del mondo vista tramite gli occhi di un bambino.

I piatti erano sensazionali, inutile dirlo, visto che parliamo di un locale con ben tre stelle Michelin. Cito tra le portate il croccantino di Foigrasla parte croccante della lasagna, Caesar salad in Emilia, ops mi è caduta la crostata al limone, ma anche spaghetto alla chitarra con ricciola bruciata e gel di pomodori verdi grigliati, le cinque stagionature del Parmigiano Reggiano in cinque stagionature, consistenze temperature… che dire, abbinamenti spesso inaspettati, ma sempre sorprenderti.

Un ristorante in cui non mi piace non può esistere; andate solo se pronti ad abbandonarvi completamente alla cucina dello Chef.

La carta dei vini è, ovviamente, all’altezza del locale, con sorprese low cost che il sommelier stesso vi consiglierà.

Personale gentile e garbato, pronto ad accogliere le richieste degli ospiti e a soddisfare le loro necessità.

La spesa è notevole, ma se amate la cucina è una soddisfazione da togliersi!