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BETLEMME: UN NATALE DA RICORDARE…

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DI CESARE ZUCCA –

Israele. Non capita ogni anno che Hanukkah e Natale coincidano così perfettamente, quindi quale occasione migliore per visitare Israele e godere di entrambe le festività? Hanukkah è la ricorrenza ebraica di 8 giorni che commemora la riconsacrazione del Grande Tempio.

Tantissimi eventi, tra i più seguiti il Festigal, con musica e danza, Ta’am Kinneret , corsa attraverso i bananeti del Lago di Tiberiade e laboratori di ciambelle alla banana presso la panetteria Agadat Lechem, i concerti del Tzlilim Bamidbar a Sde Boker a cui partecipano i migliori musicisti israeliani e tanti mercatini, dove troverete antiquariato e artigianato, rallegrati da artisti di strada e gustosi cibi tradizionali.

Tra i mercatini più popolari, quello nel porto di Jaffa sotto la “neve” sparata da cannoni, a Haifa, nel quartiere Wadi Nisnas e a Nazareth, che oltre allle bancarelle di Mary’s Well, ospita anche la famosa Marcia della Vigilia di Natale con 30.000 fedeli che attraversano la città.


L’evento più famoso è senza dubbio a Betlemme dove si celebra la Messa di Mezzanotte della Vigilia di Natale presso la Chiesa della Natività, con funzioni gratuite fino all’alba.

Le feste, le processioni e gli eventi religiosi proseguono poi per una settimana a cominciare dalle celebrazioni del 26, Santo Stefano, nella Grotta della mangiatoia.
L’accesso alla Grotta è stretto, e la visita alla Grotta deve essere breve, per dare a tutti la possibilità di esprimere fede e commozione.

Lontano dall’immagine delle cartoline di Natale, il luogo della nascita di Cristo è una piccola grotta scarsamente illuminata, sul pavimento di marmo, illuminata da 48 lampade, una stella d’argento reca le parole “Hic de Virgine Maria Jesus Christus natus est” (Qui Gesù Cristo nacque dalla Vergine Maria)  Al centro della stella è presente un foro circolare, attraverso il quale è possibile toccare la pietra su cui Maria si sarebbe distesa per partorire.

Ad un livello leggermente inferiore si trova la Grotta della Mangiatoia, segna il luogo tradizionale in cui Maria ha deposto il neonato e le cui dimensioni corrispondono a quelle delle mangiatoie scavate nella roccia dai beduini. L’emozione è grande, ci troviamo nel luogo in cui si dice che sia nato Gesù.
Se state cercando un Natale da ricordare davvero, potrebbe essere questo…
Sarà l’emozione, sarà la lunga fila… mi è venuta fame.
In Israele, nel periodo natalizio trionfa il cibo fritto nell’olio, per il miracolo biblico legato all’olio che miracolosamente bruciò per otto giorni quando i Maccabei purificarono e ridedicarono il Tempio Santo di Gerusalemme. Chef Moshe Basson (che vi presenterò più avanti) mi ha fatto conoscere le zengula, spirali di pastella fritta, immersi nello sciroppo di zucchero.


Popolarissimi anche i latkes di patate, semplici da preparare. Basta grattugiare finemente le patate, la cipolla, unire uova, farina, lievito, sale e pepe. Amalgamare bene per ottenere un composto da friggere a cucchiaiate in olio bollente.


Se siete in mood ‘gourmet’ potrete sbizzarrirvi con topping diversi come crème fraîche, aneto, salmone affumicato oppure in versione vegetariana, con una tapenade di verdure.
Vanno servite calde, fredde non sono buone, mi raccomando!

Dove mangiare a Betlemme
Abu Shanab, Main Street
Kebab alla griglia, costolette di agnello e I dolci knafeh di formaggio bianco.
Hosh Al-Syrian, Star Street
Segreto gastronomico nascosto in un vicolo del centro storico, menu di 4 portate, ottimi vini palestinesi. Prenotazione obbligatoria
Al Karmeh, Museo di Betlemme, Hebron Street,
Spendida location, piatti fusion internazionali e ingresso gratuito al piccolo museo etnografico

Walled Off. 182 Caritas Street
Piano bar in stile coloniale, ottima la sua insalata “Walled Off”.
Afteem Manger Square
I miglior falafel e hummus
Tent, Shepherds ‘Fields Street, Beit Sahour
Fuori città, tabouli, e insalate fattoush, makdous (melanzane in salamoia con noci, aglio e spezie), narghilè gorgoglianti di vino. Un po’ turistico.

Per una cena indimenticabile
The Eucalyptus
, si trova a Gerusalemme a solo 10 chilometri da Betlemme.
Si inizia con il tradizionale trio di zuppe: una di lenticchie vecchio stile, una crema di topinambur,  e una vellutata di pomodoro. Nel menu tante verdure di stagione e piatti vegani, come la melanzana azura, coperta con tahini e amba aioli e il cous cous King Salomon, con ceci e 5 tipi di verdure.
Un menu biblico che ama volare nel mondo, in Francia per esempio, con il macaroon ripieno di fois gras, e innaffiato da salsa di brutti di bosco e la pastilla, una confit di anatra al vino rosso, marmellata di zucca, crema di carote.

Momento top della serata: arriva magluba, una specie di paella con riso, patate e agnello che viene servita con un gioco di magia, dove una cliente viene vestita con il classico grembiulone da cuoco e invitata a ‘scoprire’ il piatto fumante nascosto da una grande cloche.
Applausi, applausi…

Al timone, il super Chef Moshe Basson, che, oltre a cucinare egregiamente, ama sedersi al tavolo degli ospiti e intrattenerli con i suoi racconti
Ne approfitto per una breve intervista.


Come è nata la voglia di essere Chef?
A 7 anni. Avevamo parecchie galline nel cortile di casa e io e mia sorella raccoglievamo le uova per portarle in cucina. Una volta, non so perché, ho voluto fare un esperimento e le adagiate sulla cenere. Alcune sono esplose, altre si sono cotte alla perfezione. Da allora sono sempre rimasto curioso di sperimentare nuove prodezze gastronomiche…
Hai viaggiato molto?
Si, in mezzo mondo, tenendo delle master class sulla cucina ebraica. Dico sempre che non basta una vita per vedere tutto… mi piacerebbe portare i miei nipotini alle Galapagos, in Groenlandia e in Norvegia per vedere l’aurora boreale.


E in un weekend libero?
Il nostro deserto vicino a Gerico è meraviglioso, mi rilassa e mi piace andarci da solo per trovare olio e vino. Oggi mio figlio era là e mi ha telefonato (ride) giusto…per ingelosirmi.
Un piatto ebraico che non vedremo mai nel tuo menu?
Non solo nel menu, ma nemmeno a casa mai… le gefilte polpettine di pesce decorate da carote, Un mix di gelatina e dolce, non mi sono mai piaciute…


Un piatto ineguagliabile?
I ravioli di semola ripieni di petto di pollo di mia mamma Esperanza, serviti con zuppa di okra. Insuperabili!
Complimenti per come hai servito il magluba, davvero uno show!
( Ride) Grazie! Sì, è decisamente uno dei miei piatti preferiti. Lo si inizia a cucinare all’alba a fuoco lentissimo, per rispettare il riposo ebraico del sabato ed è pronto dopo molte ore… L’importante è che sul fondo si formi una bella crosta di riso (ride ancora ) “Crosta:  conosco questa parola in 27 lingue diverse… Il nostro nostro burro fa letteralmente saltare il riso, beh d’altra parte in Lombardia avete il vostro riso al salto.
Basta con l’intervista…. assaggia i miei dolci!

Moshe è cosi: grande chef, grande intrattenitore e grande cuore. Paladino dell’associazione “Chefs for Peace”, composta da 25 cuochi di religioni diverse, uniti dalla passione per la cucina e dalla convinzione che il dialogo fra israeliani e palestinesi passa anche attraverso il linguaggio del cibo. Non solo, Moshe ha aperto due ristoranti accessibili a chi non può pagare il conto. Sono il Carmei Ha’ir e l’Ihlu-Reim, dove i clienti stabiliscono i prezzi a secondo delle loro possibilità finanziarie.Come muoversi da e per Betlemme.
Come usanza, il 24 e il 25 dicembre, il Ministero dei Trasporti Israele dovrebbe organizzare un free shuttle per raggiungere Betlemme. Dico dovrebbe perchè conferme online non sono reperibili. Comunque nella mia ultima visita, ho sperimentato il bus di Tourist Israel e ho riscontrato un ottimo servizio, veicoli climatizzati, sedili confortevoli e guide a bordo e durante la visita delle città. In certi periodi è previsto un tour Gerusalemme-Betlemme a soli 15 Euro. Oltre a Betlemme, vengono coperte altre destinazioni, tra cui la suggestiva Valle di Gerico, il Mar Morto, eccetera, Ecco il link dove potrete controllare itinerari, prezzi e orari e il link per richieste personali

Come si chiama il Natale in Israele?
Con il suo nome ebraico, Hag HaMolad, che significa Festa della Nascita, simile a Navidad in spagnolo, Natale in italiano e Noel in francese, tutti derivati dalla parola ‘nascita’ in latino.
Buon Natale a tutti !

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.