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TREVISO: CURIOSITA’, SCOPERTE, MISTERI E LE ‘MIE’ SEI COSE DA FARE…

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TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA  –

E’ a soli 20 minuti di treno da Venezia, eppure Treviso è quasi sconosciuta dalle orde di turisti che ogni giorno invadono Venezia. I viaggiatori che si prendono la briga di venire qui saranno piacevolmente ricompensati dalla scoperta di una città incontaminata e amichevole, dai ritmi  rilassati, dove il costo della vita è molto più economico rispetto alla vicina Venezia


Composta da antichi canali, piazze rinascimentali e case con facciate affrescate, Treviso è un’elegante città medievale, meta ideale per un weekend rilassante in Veneto. Il suo centro storico murato è costellato da chiese medievali, strade acciottolate, palazzi in mattoni rossi e piccoli canali antichi che collegano edifici, giardini e piazze e che raccontano un passato ricco di storia e tradizioni.

Il centro di questa città splendidamente conservata è un labirinto di canali tortuosi attraversati  ponti in ferro battuto, palazzi rinascimentali decorati con affreschi color pastello, chiese e monasteri che espongono dipinti di artisti del calibro di Tiziano, mentre da ogni parte della città spuntano immagini scolpite dell’inconfondibile simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia: l’orgoglioso Leone di San Marco.

Dopo il “Telegraph” e “Sunday Times”, il fascino di questa città ha stregato anche il colosso “Forbes”, storica rivista statunitense di economia e finanza che ha incluso Treviso in una speciale classifica dedicata alle dieci destinazioni “segrete” in Italia, e di certo segreti e curiosità non mancano…

Segreti svelati
Domenica 4 novembre, alle ore 11.00 vi aspetta una visita eccezionale a San Teonisto, recentemente riportata all’antico splendore, mentre Sabato 10 novembre, alle 11.00 è visitabile L’Archivio di Stato, che conserva i più antichi fondi archivistici esistenti in città, tra i quali l’archivio civico antico, gli atti dei notai a partire dal XIII secolo e gli archivi degli antichi monasteri.

La fontane delle tette
Dopo la grave siccità che colpì Treviso nel 1559, il sindaco della Repubblica di Venezia ordinò la costruzione di una fontana in marmo raffigurante una donna in topless che si stringeva il seno. Il risultato finale non fu una statua normale: ogni autunno, quando fu eletto un nuovo Podestà, dal seno della bella scorreva vino per tutti. E che mix! Vino rosso da un seno e bianco dall’altro.. Una nuova versione della fontana fu costruita nel 1989. Purtroppo ora scorre solo acqua…

L’Arte va in prigione
All’interno delle celle delle ex carceri asburgiche, le Gallerie delle Prigioni presentano la nuova mostra collettiva  When you dance you make me happy,  opere d’arte dalla collezione di Luciano Benetton.

La mostra è incentrata sul corpo umano mentre danza. Il corpo si muove, si ferma, riprende a muoversi e acquista forza all’interno di un gruppo, in un crescendo che va dalla decadenza al trionfo. Troverete sculture, quadri, stampe e video di artisti internazionali oltre che le iconiche polaroid ritagliate di Maripol (Eyes are the reflection of your soul, 2013) che catturano molte celebrità, da Grace Jones a Madonna.


Let’s drink!
Quando il sole tramonta, arriva l’ora dell’aperitivo (e dei tramezzini), una consuetudine che pare sia nata proprio in questa città. Cantinetta Venegazzu (Via Giannino Ancillotto) e White Lady (Via Palestro, 3) sono i luoghi più affollati dai locali. Regnano sovrane l’Osteria Arman (Via Manzoni, 27) e l’Antica Carraresi (Via Palestro 42 / A). Per un’esperienza più raffinata provate Toni del Spin o Hostaria due Torri (Via Palestro, 8). Dopo cena potreste andare a Porta San Tomaso dove i bar sono aperti fino a tardi.

Strano cimitero
Alla fine degli anni ’70, molte chiatte di legno utilizzate per trasportare merci tra Venezia e Treviso, note come “burci”, furono abbandonate lungo le sponde di una curva del fiume Sile. Esposte al tempo e all’acqua corrente del fiume, le barche affondarono gradualmente e iniziarono a marcire. Molte di esse possono ancora essere visti nell’acqua al Cimitero dei Burci.


La Sile Greenway
E’ una pista ciclabile e pedonale che corre sulle rive del fiume da Treviso al mare. Parte da Ponte della Gobba nel centro di Treviso e arriva a Jesolo, sul mare Adriatico.
Si finisce in osteria…
Treviso è una città con un piede nel sedicesimo secolo e uno nel ventunesimo. Accanto agli antichi palazzi e monumenti della città, scoprirete molti negozi design, per poi regolarmente finire in un’osteria tradizionale, dove una folla animata di gente del posto si siede attorno a un vecchio tavolo di quercia, giocando rumorosamente a scopa.

E’ sempre l’ora per un’ombreta!
Un buon calice di vino: l’ombreta: sapevate che si chiama così perchè era bevuta dai commercianti in Piazza S. Marco, proprio all’ombra del Campanile? Spesso è vino bianco a buon mercato, ma sovente si trasforma in un eccellente bicchiere di prosecco prodotto nei vigneti che ricoprono le colline che circondano Treviso.

Mangiare fuori
E’ uno dei più grandi piaceri trevigiani. Puoi assaggiare famosi piatti locali come il baccalà mantecato, lo stoccafisso cremoso sulla polenta grigliata e degustare vini poco conosciuti come un raboso, il vino preferito da Ernest Hemingway. La parte migliore è quando arriva il conto: un pasto completo non raggiunge mai molto più di £15.

Il tiramisù, mistero dei misteri.
Da tempo è accesa un’accanita discussione su dove questo dolce sia nato. Unica certezza: il legame con Treviso. Per il resto sono in molti a contendersi la paternità del dolce al caffè e mascarpone simbolo della cucina tradizionale italiana e, strano ma vero, una delle parole italiane più conosciute nel mondo. Il migliore? Quello delle Beccherie, originale,tradizionale, leggendario, anche se negli anni ’60 ha tradito un po’ la ricetta per diventare ’pop’ sostituendo il Philadelphia al tradizionale mascarpone …

Ecco le ‘mie’ sei cose da fare.
Saltare
su quel treno da Venezia per una gita di un giorno o, ancora meglio, se volate all’aeroporto di Treviso, prenotare una stanza per la notte e provare la sensazione di una delle città più affascinanti del Veneto.
Dirigersi verso la chiesa di San Nicolo, il cui tranquillo seminario è decorato con una splendida serie di affreschi dipinti nel 1352 da Tomaso da Modena, contemporaneo di Giotto.
Visitare la Casa dei Carraresi (Via Palestra 33), un palazzo ristrutturato che ospita mostre d’arte contemporanea, dagli impressionisti ai pittori d’avanguardia.
Godersi una passeggiata romantica lungo gli archi medievali che costeggiano il grazioso canale Buranelli
Pranzare nel ristorante più singolare di Treviso, Al Cavallino situato proprio all’interno di un grandioso portone cinquecentesco, gustando le specialità locali, come come tagliatelle al ragù d’anatra, spezzatino di cinghiale e asparagi bianchi serviti alla bassanese, con uova sode tritate e olio d’oliva.
Brindare con un bicchiere di prosecco frizzante, oggi Patrimonio Unesco e considerato la versione veneta dello champagne, magari accoppiato a un piatto di prosciutto crudo appena affettato nell’osteria tradizionale Dai Naneti (Vicolo Broli 2),

Ah, dimenticavo…”cin cin”!

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

 

 

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