Dal 15 gennaio 2015, dopo sette anni di lavori certosini, nel Duomo di Monza è stata riaperta al grande pubblico la Cappella Zavattari – dal nome della famiglia di artisti che la decorò nella prima metà del XV secolo. Gli affreschi realizzati dagli Zavattari sono in tutto 45, il tema dell’ampia decorazione ad affresco, che raffigura più di 800 personaggi su una superficie di circa 500 mq, è per l’appunto la storia di Teodolinda, interpretata a metà fra cronaca e agiografia.
Gli Zavattari dimostrarono grande versatilità adottando tecniche miste. La cappella fu dipinta in due riprese, tra il 1441-44 e il 1444-46. Probabilmente furono quattro gli artisti che vi si dedicarono, tutti membri della famiglia Zavattari. Per i turisti e i curiosi, ma anche per gli esperti e gli appassionati, può risultare interessante la composizione di molte scene che rappresentano la vita di corte.
In esse sono rappresentati feste, banchetti, battute di caccia – ma anche viaggi e battaglie, e particolari che rivelano particolari sulla moda e i costumi dell’epoca: dagli abiti alle acconciature, ma anche armi, suppellettili e atteggiamenti. La Cappella di Teodolinda, che ospita anche la celeberrima Corona Ferrea, rappresenta dunque una delle migliori testimonianze della vita di corte nella Milano del 400.
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