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L’avventura rosa elettrico termina in Giappone

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Corea-Giappone
Se vi siete appassionati a questo viaggio e stavate aspettando di sapere com’è andata a finire l’avventura di Mariella Carimini e Silvia Gottardi, godetevi le prossime righe perché saranno le ultime. Il grande viaggio da Milano a Tokio, che le due donne hanno affrontato a bordo di una grande auto, la 3008 Hybrid4, si conclude qui, ma noi ci auguriamo che vi sia piaciuto e vi abbia ispirato per viaggi o avventure future.

Dettaglio di una casa hanok
Dettaglio di una casa hanok

Corea e Giappone hanno rappresentato un’eccezione perché li abbiamo dovuti raggiungere in aereo. Quelli che sarebbero potuti essere giorni di guida si trasformano così in poche ore di volo.
L’importante, comunque, è esserci state, perché è stato davvero complicato riuscire a organizzare uno degli incontri più toccanti di questo viaggio, e non ce lo saremmo volute perdere per nulla al mondo. Abbiamo trovato una ragazza disposta ad aiutarci nella traduzione, Young, e siamo andate a trovare le Donne Conforto nella loro House of Sharing, fuori da Seul.

Yi Ok Seon ci mostra la sua stanza
Yi Ok Seon ci mostra la sua stanza

Durante la Seconda guerra mondiale furono vere e proprie schiave sessuali a disposizione dei soldati giapponesi. Per decenni hanno vissuto nascondendosi per la vergogna, poi hanno deciso di uscire allo scoperto e da anni, ogni mercoledì, si radunano davanti all’ambasciata giapponese a Seul per cercare di ottenere le scuse ufficiali del governo giapponese. Scuse che purtroppo non arriveranno mai perché, per i giapponesi, quegli abusi non sono mai avvenuti.
La nostra permanenza a Seul, tra zone modernissime con grattacieli dalle forme più strampalate, e zone antiche con le tradizionali case Hanok, tra serate nella caotica zona universitaria e tappe continue da Matteo, una gelateria italiana, si è prolungata a causa del tifone che, nel frattempo, rallentava anche l’avanzata della nave con la 3008 verso il Giappone.

Una vetrina preparata per resistere al tifone
Una vetrina preparata per resistere al tifone

Quando siamo atterrate a Fukuoka (Giappone), con un giorno di ritardo, abbiamo scoperto che la 3008 Hybrid4 era ancora in mezzo al mare.
Abbiamo quindi passato quattro giorni d’inferno nel tentativo di capire dove fosse finita la nostra macchina e come riprendercela. Alla fine abbiamo trovato qualcuno disposto ad aiutarci e siamo riuscite a riprenderci la nostra Peugeot.
Qualche minuto per abituarsi alla guida a sinistra e poi subito abbiamo posizionato il cursore su Sport e, approfittando delle autostrade perfette e anche molto care, ci siamo allontanate a grande velocità da Fukuoka, pronte a scoprire l’ultimo paese della nostra Eurasia.

Mariella a Fukuoka
Mariella a Fukuoka

Il Giappone è un contrasto vivente. Lo stile minimalista ed essenziale delle case antiche, dei templi, dei giardini zen e degli Onsen (bagni pubblici giapponesi) si contrappone alle zone ultra moderne, ricche di grattacieli, locali, sale da gioco e insegne al neon. La pacatezza dei modi e la cultura delle geishe, si contrappone al loro modo amichevole e invadente (solo quando alzano il gomito) e al modo di vestire molto appariscente dei più giovani.
I costi sono esorbitanti, come per il pedaggio autostradale, e poi ti chiedono solo 50 cent per visitare uno dei musei più interessanti mai visti, quello di Hiroshima.

Lungo le strade del centro di Tokyo
Lungo le strade del centro di Tokyo

Hiroshima: non ci saremmo mai aspettate che questo posto potesse avere così tanto effetto su di noi. Da una parte siamo rimaste profondamente scioccate dalle immagine volutamente crude della devastazione che ha colpito la città e le persone, dall’altra ci ha molto colpito il messaggio di pace che questo posto riesce a trasmettere nonostante tutto.
Quando abbiamo iniziato ad avvicinarci a Tokyo c’era un silenzio religioso in macchina, quasi a non voler invadere i pensieri dell’altra, quasi come se questo traguardo fosse un momento da vivere prima di tutto intimamente.

Ce l'abbiamo fatta. Eccoci ai piedi della Tokyo Tower!
Ce l’abbiamo fatta. Eccoci ai piedi della Tokyo Tower!

Tutto svanito non appena giunte alla Tokyo Tower, il nostro punto di arrivo, dove siamo scese dalla macchina urlando e abbracciandoci per quest’altra incredibile missione compiuta.