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Il “Treno di Dante” è un convoglio a vapore che viaggia tra Firenze e Ravenna

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Partirà ufficialmente il 3 luglio il Treno di Dante, con corse tutti i weekend, il sabato e la domenica, fino al 10 ottobre, a eccezione del 7 e 8 agosto (per lavori di manutenzione sulla linea).

È un’altra delle splendide iniziative da non perdere, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della morte del poeta. Si potrà così andare alla scoperta di alcuni dei luoghi più cari a Dante, che lo hanno visto protagonista o che sono stati da lui citati. Il Treno di Dante, infatti, collega idealmente Firenze, con partenza dalla Stazione di Santa Maria Novella, dove il Sommo poeta è nato nel 1265, a Ravenna, dove trascorse gli ultimi suoi anni di vita, portò a termine il suo capolavoro, e morì, nel 1321.

Il Treno di Dante, poi, non è un comune treno, ma uno splendido convoglio storia a carbone e a vapore, composto da tre vetture “centoporte”, un vagone bagagliaio attrezzato anche per il trasporto delle biciclette e trainato da un locomotore d’epoca. I posti a sedere sono 234, ma potranno essere occupati solo per la metà per rispettare le norme anti Covid.

In viaggio con Dante sulla “Faentina”

Il Treno di Dante collegherà Firenze, con partenza alle 9 del mattino, a Ravenna e percorrerà la linea ferroviaria storica “Faentina”, la transappenninica costruita nell’Ottocento tra Toscana ed Emilia Romagna, tra paesaggi mozzafiato da ammirare in questo viaggio “lento”, tra storia e natura.

La tratta storica della Faentina

Sono previste quattro fermate, durante le quali sarà possibile scendere e visitare castelli, monumenti, borghi medievali e colline facenti parte del parco letterario “Le Terre di Dante”. Vediamo allora le tappe del viaggio.

Dopo aver lasciato Firenze, il Treno di Dante prosegue verso Vaglia, il primo Comune del Mugello. La prima fermata è a Borgo San Lorenzo, che divenne dominio fiorentino nel 1290. San Lorenzo rimase tuttavia fedele ai Guelfi, i sostenitori del Papa, e subì, nei decenni seguenti, molti attacchi della fazione Ghibellina, sostenitrice dell’imperatore. Dante prese parte al Convegno di san Godenzo, tenutosi l’8 giugno 1302.

Borgo San Lorenzo

Si risale in carrozza e si continua verso Ronta, per poi toccare Scarperia e San Piero a Sieve, sempre nella provincia di Firenze, antichi domini della potente famiglia de’ Medici. Si sale poi verso le colline di Vicchio, dove nacquero Giotto e Beato Angelico e si oltrepassa lo splendido borgo di Crespino del Lamone. Si fa poi la seconda fermata a Marradi, che ha dato i natali al poeta Dino Campana. Il borgo è legato a Dante da un curioso aneddoto. Durante i primi tempi del suo esilio, durante la fuga da Firenze, il Sommo Poeta giunse a Marradi, dove gli fu rubato il cavallo.

Alle sue rimostranze, gli venne risposto che gli abitanti di Marradi erano tutti galantuomini. Al che, con l’arguzia che lo distingueva, Dante rispose con un gioco di parole, di cui esistono due versioni differenti. La prima sostiene che l’autore della Divina Commedia abbia esclamato “Sì’, marradi!”, altri che sia stato più esplicito uscendosene con un “Marradi, piantan fagioli e nascon ladri!” Oltre a ciò, il borgo vanta una storia antichissima. Qui ci sono infatti tracce di insediamenti dei Liguri, degli Etruschi e dei Celti, finché non venne conquistata dai Romani, che nel 59 a.C vi fecero costruire la prima strada che collegava Firenze a Faenza, facendone un importante snodo di comunicazione e punto di sosta per i viaggiatori.

Scorcio di Marradi

Dalla Toscana, il Treno di Dante entra poi in Romagna, dove fa la terza fermata a Brisighella, in provincia di Ravenna, annoverano tra i “Borghi più belli d’Italia”. Durante il suo esilio, che lo portò in giro per il nord Italia, Dante venne ospitato nella Rocca manfrediana. Altre eccellenze del borgo sono la medievale Torre dell’Orologio, del XIX secolo, e il Santuario di Monticino, del XVIII. Brisighella è famosa anche per le sue terme.

Brisighella con la rocca manfrediana

Si risale in carrozza e si fa una quarta sosta a Faenza, sempre nel ravennate, celebre il tutto il mondo per le sue ceramiche, ma anche perché Dante, nella Divina Commedia, la cita più volte, insieme a personaggi che fecero parte della storia della città. Da vedere la splendida Piazza del Popolo, cuore pulsante di Faenza, dove si affacciano il Palazzo Comunale e il Palazzo del Podestà. Da non perdere una visita al Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC), 

L’ingresso del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza

Infine, si risale in carrozza con destinazione finale Ravenna, dove si trova la tomba di Dante. Qui, infatti, il Sommo Poeta trovò la morte, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, a 56 anni, dopo aver contratto la malaria durante una sfortunata ambasciata a Venezia, che lo costrinse ad attraversare le paludose Valli di Comacchio. Ravenna è celebre per i suoi monumenti e i suoi meravigliosi mosaici.

La Tomba di Dante a Ravenna

Si risale poi sul Treno di Dante e si ritorna a Firenze, dove l’arrivo alla Stazione di Santa Maria Novella è prevista per le 18.

INFO

Prossimamente saranno rese note le modalità per l’acquisto dei biglietti per il Treno di Dante e i pacchetti turistici che includono