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I 10 borghi dipinti più belli d’Italia

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Murales e street art si possono ormai trovare un tutto il mondo. Alcuni sono vere e proprie opere d’arte. Qualche settimana fa, vi abbiamo raccontato le 10 opere di street art più belle del mondo . Questa settimana, nella rubrica TOP 10, invece, rimaniamo nel nostro Bel Paese per mostrare quali sono, a nostro avviso, i 10 borghi dipinti più belli d’Italia.

1. Aielli (L’Aquila, Abruzzo)

Nel 2019, il borgo medievale di Aielli, in provincia dell’Aquila, è stato inserito nella lista dei 55 paesi con i murales più belli del mondo dalla galleria di arte  online Widewalls. Infatti, questo splendido gioiello costruito su uno sperone di roccia vanta ben 30 opere di street art, che decorano i muri delle due parti in cui è diviso il centro abitato: Aielli Alto e Aielli Stazione. La maggior parte dei murales ha come tema l’astronomia, e per un motivo ben preciso.

La torre medievale del Trecento, ribattezzata Torre delle Stelle, è infatti un importante osservatorio astronomico, che ospita al suo interno anche lo splendido Museo del Cielo e una biblioteca di libri scientifici. Il murale più importante, invece, diventato il simbolo del borgo, è quello dell’artista Okuda San Miguel, esempio di surrealismo pop, che decora in muri con uno straniante effetto psichedelico. Senza contare, poi, che Aielli è stato il set del film Fontamara, con Michele Placido e il romanzo di Ignazio Silone è stato “disegnato” sui muri del paese.

2. Orgosolo (Nuoro, Sardegna)

Più di 200 murales decorano i muri di Orgosolo, nel cuore della Barbagia, in provincia di Nuoro. Volti che raccontano le lotte sociali, i personaggi e la storia di questo angolo di Sardegna. Tutto ha inizio nel 1975, quando un professore di storia dell’arte inizia a realizzare le opere sui muri della città, cominciando con il celebrare “La rivoluzione di Pratobello” con la vittoria popolare degli abitanti di Orgosolo su chi voleva espropriare le terre dei pastori per fare spazio a un presidio militare. Da allora, di anno in anno, le mura del borgo sono diventati la tela per celebrare eventi storici e personaggi, tra cui Fabrizio de André, che tanto amò la Sardegna, tanto da farne la sua seconda casa.

3. Dozza (Bologna, Emilia Romagna)

A 30 km da Bologna si trova lo splendido borgo medievale di Dozza, che si sviluppa attorno alla Rocca Sforzesca, all’interno della quale si trovano le splendide stanze di Caterina Sforza e l’Enoteca regionale. Dozza fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” ed è un vero e proprio museo a cielo aperto. Infatti, i muri, le pareti e persino gli stipiti di quasi tutte le case sono state dipinte, nel corso degli anni, da maestri della street art provenienti da tutto il mondo. E questo dagli anni Sessanta, da quando, cioè, qui si tiene la “Biennale del Muro Dipinto”.

Tra le opere più belle, ci sono “Two women chatting” di K. Tarqosz che ritrae i profili di due donne che chiacchierano gesticolando, il “Respiro del drago” di P. Barbieri, sulla parete di via De Amicis, al civico 23, che spicca per i suoi colori sgargianti, L’Arcobaleno, di A. Frasnedi, che si trova sull’arco di accesso del Palazzo Comunale, in Piazza XX Settembre, e “L’Angelo di Dozza, di A. Bonazza, che avvolge la porta di Vicolo Campeggi, al civico 41.

4. Braccano (Macerata, Marche)

Un piccolo gioiello di appena 150 abitanti e 60 murales che decorano muri, muretti, fienili, e che si possono ammirare in una bella passeggiata tra gli incantevoli vicoli. Braccano si trova a pochi km da Matelica, in provincia di Macerata, e sorge nelle vicinanze di un faggeto e a pochi passi dalle bellezze naturali della Riserva Naturale del Monte San Vicino. Le opere sono state realizzate, nel tempo, da artisti emergenti dell’Accademia d’Arte di Macerata e dall’Accademia di Brera, ma anche da street artist provenienti da tutto il mondo. Nel borgo c’è un unico bar il “Bar Murales”, che offre ai visitatori le specialità marchigiane, tra cui la crescia.

5. Sant’Angelo le Fratte (Potenza, Basilicata)

Insieme a Satriano e a Savoia di Lucani, Sant’Angelo le Fratte, si trova nella Valle del Melandro, nota anche come “la valle più dipinta d’Italia”. A decorare i muri delle case, dei palazzi e delle chiese del centro storico ci sono più di 150 murales, che raccontano la storia del borgo, ma ritraggono anche la vita nei campi, la vendemmia e la natura che circonda il paese, tra roccia, campi coltivati e corsi d’acqua. Sant’Angelo le Fratte è famoso anche per le sue cantine, che sono ricavate direttamente nella roccia delle montagne. Gli anfratti conservano, oltre al vino, anche salumi e formaggi tipici del territorio. Le cantine si possono visitare con una bella passeggiata che consente anche di essere accompagnati dai murales a tema “vendemmia”. Il dipinto più bello e rappresentativo del borgo, invece, è la Rue dei Fiori, che spicca per tutte le sue sfumature del blu e rappresenta la Primavera.

6. Diamante (Cosenza, Calabria)

È uno splendido museo a cielo aperto anche il piccolo borgo di Diamante, che si affaccia sul Mar Tirreno e che vanta ben 300 murales. Tutto nasce quando il pittore milanese Nani Razetti, legato al borgo da un profondo amore, nel 1981 decide di dargli una nuova vocazione artistica e, di conseguenza, turistica. Ottenuto il nulla osta dal sindaco, Razetti fece arrivare a Diamante 82 artisti che realizzarono insieme a lui ben 86 opere. I primi soggetti raffiguravano le tradizioni, i mestieri e la vita quotidiana, tra pescatori e artigiani.

Poi, nel corso degli anni, Diamante è diventata una grande tela, arricchita con sempre nuove opere. Nel 2017, poi, è nata Osa – Operazione Street Art, un festival che attira qui artisti sempre nuovi. Anche i temi, con il tempo, sono cambiati, tra attualità e nuove tecniche e tecnologie. Tra i murales più belli, c’è il “Bambino migrante” di lino Ozon, che vuole essere un manifesto contro il razzismo.

7. Vernante (Cuneo, Piemonte)

A circa 20 km da Cuneo si trova il borgo di Vernante. Incastonato tra le montagna, è un piccolo gioiello di viuzze, piazze e piccole botteghe. Ma, soprattutto, è un libro a cielo aperto per una caratteristica molto particolare. I 150 murales che decorano i muri, di vari stili e dimensioni, sono tutti dedicati alla favola di Pinocchio e sono disposti in modo tale da “raccontare” la celebre fiaba di Collodi seguendo un percorso ben definito. Ma perché proprio Pinocchio? Perché qui era di casa Attilio Mussino, il più importante illustratore del racconto con protagonista il celebre burattino. Originario di Torino, trascorse a Vernante gli ultimi anni della sua vita, poiché la sua compagna era di qui.

Alla sua morte, nel 1954, gli artisti locali Bruno Carletto e Bartolomeo Cavallera decisero di riprodurre le scene di Pinocchio sui muri del paese per rendergli omaggio. Troviamo così la nascita di Pinocchio, l’incontro con la Fata Turchina, Mangiafuoco, il Gatto e La Volpe, il Paese dei Balocchi, per un totale di 150 murales. Inoltre in alcuni punti del borgo si trovano anche sagome e altri riferimenti all’opera di Collodi. Presso il Museo Attilio Mussino, inaugurato nel 2005, invece, si possono ammirare alcune opere originali dell’artista e alcuni libri donati dalla compagna, tra cui la prima edizione illustrata di Pinocchio del 1911.

8. Favara (Agrigento, Sicilia)

Questa cittadina in provincia di Agrigento, a poca distanza dalla spettacolare Valle dei Templi, deve l’inizio della sua rinascita alla street art. Infatti, dopo un lutto collettivo, la morte di due bambine in seguito al crollo di una casa pericolante, nacque il Farm Cultural Park, con l’obiettivo di riqualificare il paese attraverso l’espressione artistica e una piccola rivoluzione culturale. Il cuore della street art sono i Sette Cortili del centro storico, che grazie all’apporto di numerosi artisti sia italiani che stranieri, sono diventati un vero e proprio polo culturale, in grado di attrarre qui turisti provenienti da tutta Italia e non solo. Tra i murales più belli è ammirati c’è quello realizzato dallo street artist belga ROA, che raffigura un gigantesco elefante lungo 120 metri, realizzato in gres porcellanato policromo. Splendida anche la parete dipinta in stile astratto da Sten& Lex.

9. Mugnano (Perugia, Umbria)

Tra i tanti gioielli dell’Umbria, c’è lo splendido borgo di Mugnano, a circa 30 minuti di auto dal capoluogo, noto come il “paese dei muri dipinti”. La struttura è quella del tipico borgo medievale, con stradine strette di ciottoli, piazzette, case con i muri in pietra. Negli anni Ottanta era un borgo come ce ne sono tanti, finché il pittore Benito Biselli ebbe l’idea di utilizzare i muri delle case come “tela” per le opere di artisti provenienti da tutta Italia, con lo scopo di dare nuova vita al paese e salvarlo dallo spopolamento. Da allora, qui sono arrivati negli anni diversi artisti che, pennelli e colori alla mano, hanno dato al borgo un’impronta assolutamente unica.

10. Grottaglie (Taranto, Puglia)

Chiude la nostra TOP 10 il paese di Grottaglie, in provincia di Taranto, i cui muri sono decorati con i personaggi dei cartoni animati giapponesi che hanno accompagnato l’infanzia di chi è nato negli anni Ottanta e Novanta. Passeggiando per le strade si possono infatti incontrare Lupin III, Lamù, Pollon, l’Incantevole Creamy, Holly e Benji, Hello Spank, l’Uomo Tigre, Sailor Moon e molti altri personaggi di cui i grandi hanno nostalgia e i più piccoli saranno curiosi di conoscere.

Tutto nasce dall’idea dell’artista Paolo Carriere che un giorno ha deciso di “dare un po’ di colore” ai muri grigi e alle zone più degradate della sua città. E ha pensato di farlo omaggiando la cultura pop. La pensata si è rivelata vincente, perché qui arrivano visitatori di tutta Italia, desiderosi di scattarsi una foto in compagnia con il loro personaggio preferito. A Grottaglie, poi, dal 2008 al 2012 si è tenuto il FAME Festival di Grottaglie, che ha aggiunto alle opere già esistenti anche quelle di firme internazionali, come Ericailcane, Blu, Momo, Vhils e Conor Harrington.