Weekend con gusto

È il weekend dell’Epifania! Ecco tre eventi e tre ricette per festeggiare insieme la Befana

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Se l’Epifania “tutte le feste si porta via”, consoliamoci pensando che quello del 6 gennaio sarà “ponte” di cui approfittare per regalarsi un altro weekend lungo, magari partecipando a una delle tante manifestazioni che, da Nord a Sud, celebrano la “Befana”, la vecchina tanto amata dai bambini. Tuttavia, al periodo che ruota attorno al 6 gennaio, ci sono tante feste la cui origine si perde nella notte dei tempi, suggestive e uniche. Noi ne abbiamo scelte tre, e, per ognuna, vi lasciamo una ricetta tipica della zona.

Bellano (LC) festeggia con la Pesa Vegia

Una festa tra sacro e profano che si ripete da ben 400 anni, il 5 di gennaio. È la Pesa Vegia, un grande evento che si svolge a Bellano (LC) tra ambientazioni suggestive, ricche scenografie, meravigliosi costumi e oltre 200 figuranti.

Le sue origini risalirebbero al 1605, quando, sotto la dominazione spagnola, il Governatore Pedro Acevedo, Conte di Fuentes, con una grida annullava un suo precedente provvedimento e, di fatto, ripristinava le vecchie unità di misura (da qui il nome Pesa Vegia!), evento che venne visto come una sciagura da parte dei commercianti di Bellano, che avevano deciso, durante una concitata riunione in municipio, di fare appello al Governatore affinché ritirasse il provvedimento.

Una delegazione venne quindi mandata al Conte di Fuentes. Nell’attesa, i bellanesi si erano radunati sin dal primo pomeriggio sulla spiaggia al di là del fiume Pioverna, che attendevano il ritorno dell’imbarcazione con la risposta. Il sit-in durò fino a notte inoltrata, con le persone sedute attorno a grandi falò.

A un tratto, una gondola con a bordo gli emissari del Governatore spuntò all’orizzonte. In coro, i bellanesi domandarono allora “Pesa vegia o pesa nova?”. “Pesa vegia!” fu la risposta. Il Governatore aveva accolto la loro richiesta. Per la felicità, visto che era il 5 gennaio, giorno prima dell’Epifania, tutto il paese accorse al molo per accogliere i messi spagnoli, venne inscenata la rappresentazione dei Re Magi e un corteo sfilò per le vie del borgo, con tappe per mangiare e bere nelle taverne fino al mattino.

Da allora, la tradizione si rinnova ogni anno. Si comincia alle ore 11 con l’apertura dell’Orrido, mentre, dalle 12, i ristoranti bellanesi offriranno menù tipici. Dalle 14, apriranno gli stand dei mercatini, l’Oasi dei Re Magi al Lido, mentre dalle 16, si potranno visitare il Presepe Vivente presso l’Eliporto, il Castello di Re Erode (presso l’ex cotonificio), la Corte del Podestà a San Nicolao, e prendere parte al Consiglio Comunale Storico presso la Sala Consiliare del Municipio.

Dalle 18 entrerà in funzione la navetta. Alle 21.30, traino delle pese per le vie della città, alle 22 è invece previsto l’arrivo al molo del Podestà e della Gondola dei Messi. Alle 22.30, lettura dell’Ordinanza dal balcone del Municipio con spettacolo di fuochi d’artificio. Gran finale, alle 23 con il corteo dei Magi su tre splendidi cammelli e accensione dei falò sul molo.

INFO: www.turismobellano.com e www.comune.bellano.lc.it

LA RICETTA: MIASCIA

Si tratta di un dolce povero tipico della zona del lago di Como, a base di frutta secca o fresca e poco zucchero. In passato si preparava in occasione di feste, ricorrenze o per ospiti di riguardo. Perché non provarla in occasione dell’Epifania?

Ingredienti

  • 500 gr di pane raffermo
  • ½ litro di latte
  • 2 uova
  • 3 amaretti
  • 1 mela e 1 pera
  • 20 gr di pinoli
  • 50 gr di uvetta
  • 1 bicchierino di liquore
  • 30 gr di burro
  • 1 cucchiaio di farina
  • 50 gr di cioccolato fondente
  • 75 gr di zucchero

Tagliate il pane raffermo a fette e irroratelo con il latte in una zuppiera, facendolo riposare per circa due ore. Quando sarà ben morbido preparate un impasto con il pane, le uova, l’uvetta, i pinoli, la mela e la pera tagliate a fettine sottili, lo zucchero, gli amaretti sbriciolati e il liquore. Lavorate bene il tutto con un cucchiaio, poi versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata. Spolverate con lo zucchero e il cioccolato a scaglie e guarnite con qualche ricciolo di burro a fiocchi. Infornate a 200°C per 15 minuti, poi proseguite la cottura a 150°C per altri 15. Sfornate e servite tiepida.

Urbania (PU), la “Capitale della Befana”

Si dice che Urbania, in provincia di Pesaro Urbino, nelle Marche, sia il luogo dove la Befana risieda tutto l’anno per riposarsi dalle fatiche della notte tra il 5 e il 6 gennaio. Qui, infatti, per 365 giorni si può visitare la Casa della Befana, che conserva al suo interno giochi d’epoca, il calderone dove la vecchina prepara le sue pozioni, l’Ufficio Postale dove riceve le lettere da tutti i bambini del mondo e dove è possibile consegnare la propria.

Ma è dal 4 al 6 gennaio, che Urbania diventa la “Capitale della Befana” con una grande festa a cui partecipano visitatori provenienti da tutta Italia e non solo. Arrivata alla sua 23° edizione, la Festa della Befana di Urbania quest’anno presenta tante novità e graditi ritorni.

Per l’occasione, il centro storico della città si anima con migliaia di calze e centinaia di figuranti vestiti da Befana. Ricchissimo il calendario degli appuntamenti. Non può mancare la tradizionale sfilata della Calza più lunga del Mondo, (tutti e tre i giorni alle 17) accompagnata da parate luminose e sui trampoli.

Altro appuntamento imperdibile (tutti i giorni della festa alle 18) è la calata della Befana dalla Torre Campanaria del Palazzo Comunale. Un “volo” da 36 metri che sarà accompagnato da lancio di caramelle e dolci e, novità, da uno spettacolo di luci, musica ed effetti speciali.

Tra gli eventi in calendario, ben dieci laboratori creativi, che si alterneranno nei tre giorni della festa per imparare a costruire la propria Befana di cartapesta, lavorare la ceramica, camminare sui trampoli, ma anche costruire la propria scopa portafortuna e molto altro.

Tutti i giorni, dalle 10 alle 12, si potrà poi visitare il Palazzo Ducale di Urbania accompagnati da una guida d’eccezione, il grande architetto del Rinascimento Donato Bramante (ingresso € 5). Inoltre, si potrà partecipare alle attività del Paese dei Balocchi, costruire sculture con i mattoncini Lego presso lo spazio MarcheBrick o scattarsi selfie divertenti nel Photobox della Befana.

Tra gli eventi clou, il 4 gennaio, alle 14.30, si comincia con il Palio delle Befana con giochi tradizionali tra i rioni. Il 6 gennaio, alle 15.30, in piazza Duomo, si tiene la divertente Battaglia dei Cuscini.

INFO: www.festadellabefana.it

LA RICETTA: IL CROSTOLO DI URBANIA

Una ricetta semplice, tipica dei paesi della Valle del Metauro, inclusa nell’abbondante “colazione della Befana” della mattina del 6 gennaio, accompagnato da salumi e formaggi locali. Esiste anche una versione a base di polenta. Qui riportiamo la ricetta tradizionale. Il crostolo ricorda un po’ come aspetto la piadina romagnola.

Ingredienti per 4 persone

  • 800 gr di farina
  • 4 uova
  • 100 gr di strutto
  • ¼ di litro di latte
  • Sale e pepe q.b.

Mettete la farina su una spianatoia e disponetela “a fontana”. Rompetevi al centro le uova intere e aggiungete anche lo strutto dopo averlo fatto ammorbidire a temperatura ambiente. Unite anche un pizzico di sale e di pepe. Versate il latte e amalgamate il tutto prima con una forchetta, poi impastando con le mani fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo. Lasciatelo riposare in una terrina, coperto da uno strofinaccio, per almeno un’ora.

Riprendete l’impasto e tagliatelo in due o tre pezzi. Da ognuno ricavate una sfoglia sottile. Ungete la superficie di ogni sfoglia con lo strutto morbido. Disponete le sfoglie su una tovaglia infarinata e coperti da un canovaccio. Staccateli e ungete con lo strutto anche l’altro lato. Passate poi i crostoli per qualche minuto su una griglia rovente. Quando assumeranno un colorito dorato saranno pronti da gustare accompagnati da salumi e formaggi, o come sostituto del pane.

A Montescaglioso (MT) per la Notte dei Cucibocca

Una suggestiva e antica tradizione, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. È quella della Notte dei Cucibocca, che si tiene nel suggestivo borgo di Montescaglioso, in provincia di Matera.

Nella notte del 5 gennaio, le misteriose figure dei Cucibocca partono dall’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Indossano un lungo mantello o un cappotto nero, grandi occhiali fatti di bucce di arancia, un enorme cappello realizzato con i dischi di canapa dei frantoi e hanno una lunga barba.

Alle caviglie hanno una catena; tra le mani tengono una lanterna in un canestro, un cesto per raccogliere le offerte e un grande ago, con il quale minacciano di cucire la bocca ai bambini che non si sono comportati bene.

Tante le leggende sorte attorno a queste figure. Una di queste vuole che i Cucibocca siano le anime dei defunti che nella notte che precede l’Epifania tornino sulla terra per visitare le case dove hanno vissuto. Un’altra bella leggenda vuole che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio gli animali acquisiscano il dono della parola e possano predire il futuro o maledire coloro che non si sono comportati onestamente o hanno maltrattato le bestie.

Si inizia alle 20.30 del 5 gennaio, con la vestizione dei Cucibocca presso l’abbazia e la sfilata lungo le vie del centro storico. Dopo la sfilata si aspetta la Befana assaggiano i 9 bocconi dei Cucibocca, secondo la tradizione, che intende celebrare la fine delle festività natalizie e prepararsi alla Quaresima.

INFO: www.comune.montescaglioso.mt.it/ e www.basilicataturistica.it/

LA RICETTA: PETTOLE DOLCI DI MATERA

Tra i 9 bocconi dei Cucibocca si trovano altrettante prelibatezze della collina Materana, tra cui struffoli, cartellate e pettole.

Ingredienti

  • 800 gr di farina
  • 1 cubetto di lievito di birra fresco
  • Acqua q.b.
  • 2 cucchiai di olio
  • Un pizzico di sale
  • Olio per friggere

Sciogliete il cubetto di lievito in un bicchiere di acqua tiepida, poi impastate insieme la farina, il sale, il lievito e regolate l’acqua in modo da ottenere un impasto elastico e omogeneo. Ricavatene una palla e lasciate riposare per una notte a temperatura ambiente. Ricavate dall’impasto dei pezzetti irregolari di pasta e immergeteli nell’olio bollente. Quando si saranno gonfiati e dorati, scolateli e riponeteli su un piatto foderato di carta assorbente. Cospargeteli con lo zucchero e gustateli tiepidi.