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Weekend nei Colli Euganei: vigne e castelli

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Canali lungo i quali scorre la storia collegando questi colli a Padova e alla laguna di Venezia, con castelli come quello del Catajo, laghetti con i fanghi benefici come quelli di Lispida, ma anche con  la Strada del Vino dei Colli Euganei e i loro vigneti “vulcanici”, fra cui il Moscato Giallo dello spumante Fior d’Arancio.

Il Castello del Catajo

Seguendo il canale Battaglia si arriva a Battaglia Terme, dove troviamo il Castello del Catajo. Una strana, imponente costruzione, che non ti aspetti, che come minimo ti sorprende. A cominciare dal nome, che subito ci ricorda il famoso Cataj di Marco Polo. A quanto pare la famiglia degli Obizzi, a cui si deve la sua costruzione, cavalcò questa assonanza inserendovi toni esotici, ma in realtà il nome deriva da Ca’ del tajo: questa casa-tenuta era infatti accanto al “taglio” del canale Battaglia, che alla sua costruzione “tagliava” questa zona. Per gli Obizzi, famiglia di mercenari d’origine francese, era essenziale stupire al fine di conquistare una delle poche cose che non si potevano avere sul campo: un posto nella società di quei tempi. Fecero dunque raccontare le loro gesta, la loro storia, attraverso un ciclo d’affreschi dipinto da Gian Battista Zelotti (allievo di Paolo Veronese) e a tutt’oggi in ottimo stato di conservazione – affreschi realizzati molto bene eppure privi di quella scintilla che contraddistingue il genio.

Stupisce subito il Cortile dei Giganti, uno spazio utilizzato anche per la simulazione di battaglie navali, considerata la possibilità di allagarlo. Tutti spettacoli visibili dalla terrazza dove si tenevano sfarzose feste. All’entrata vediamo poi il gruppo scultoreo dell’elefante, per allora ancora uno strano animale poiché rimandava ad ambienti esotici. All’interno, manichini con abiti dell’epoca e camini chiusi che anticipavano di tre secoli quelli odierni. La famiglia Obizzi continuò a salire nella scala sociale in virtù dell’aiuto che davano ai potenti con il loro esercito e la loro bravura militare. Persino l’obice, il noto cannone d’assedio, si dice derivi dal nome della loro famiglia. Gli Obizzi si estinsero nel 1803 ma anche con i nuovi proprietari il castello continuò a ingrandirsi, sempre con l’obiettivo di stupire.

Il Castello-Villa Italia di Lispida

Prima convento poi Villa, questa era lo snodo importante dei Colli: era infatti da qui che passavano le pietre utili a edificare i palazzi e le ville del Veneto. Qui c’erano le cantine più grandi del veneto. E sempre qui i conti Corinadi hanno creato un’azienda di grande rilievo dedicata al vino.

Nel nostro weekend le strade vulcaniche del fuoco, quelle dell’acqua dei canali e quelle del vino si uniscono, si fondono. Qui la strada del fuoco sbocca in uno dei due laghi vulcanici da cui si raccoglie il benefico fango delle Terme, qui le strade d’acqua si incrociano, qui nelle enormi cantine (per l’evento VOLCANIC WINES 2017) si sono raccolte le produzioni locali, ma anche di altri territori vulcanici d’Italia. È una grande festa, con questi vini vulcanici dai sapori e dai profumi più intensi; per non parlare delle eccellenze locali, fra cui formaggi e prodotti di carne d’oca, compreso il salame che ha il vantaggio di avere poco colesterolo.

Ed è da qui che continuiamo sulla strada del vino e… del gusto. Ci siamo fermati alla Trattoria “Il Taparo”, alla Cantina Borin, alla Trattoria Al Sasso, e abbiamo assaggiato prelibatezze d’oca, piselli dolcissimi, giuggiole e vini buonissimi. Ma ora la strada del vino ci porta su in alto, dove le vigne guardano al cielo. Filari che ricamano i pendii di questi colli vulcanici che sorsero dal mare milioni di anni fa e tutt’oggi donano vini gonfi di sapori e profumi. Raggiungiamo Ca’ Lustra, dove abbiamo una guida d’eccezione che ci illustra le varie tipologie di vini: il presidente della strada del vino dei Colli Euganei, Franco Zanovello, dal quale apprendiamo – dopo aver assaggiato stuzzichini d’eccezione – dei vigneti che danno vini freschi come il Serprino, spumanti come il Fior d’Arancio, corposi e pieni come il Colli Euganei Rosso, con uve merlot e cabernet. Ed il passito di moscato giallo.

Durante il ritorno, uno sguardo veloce alla stupenda Villa dei Vescovi (ci torneremo, perché vale una visita più approfondita) e poi rieccoci ad Abano Terme, da cui eravamo partiti e dove ci accolgono, non previste, sorridenti apparizioni d’altre epoche, che sembrano uscite dalle ville e dai castelli di una quarta strada. Quella del Tempo.

Raffaele d’Argenzio

INFO

Hotel Abano Ritz, Via Monteortone 19, tel. o49.8633100, www,abanoritz.it

Strada del vino Colli Euganei, Piazza dei Martiri 10, Vò (PD) tel. 331.9924777