City Break

BUDAPEST: LE MIE 8 DRITTE PER UN WEEKEND INDIMENTICABILE

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Testo e foto di Cesare Zucca –
Weekend a Budapest. Centellinare un bicchierino di palinka in bettole decrepite, perdersi tra le paprike del mercato, giocare una partita a scacchi a mollo nell’acqua a 38 gradi, gustare autentico cibo magiaro, tuffarsi nel dolce vino Tocaji. I giovani parlano correttemente l’inglese, i meno giovani si esprimono a gesti. Gentilissimi, specie quando si tratta di dare delle indicazioni stradali: ti prendono per mano e ti indirizzano verso la strada giusta.  Pronti per un weekend indimenticabile?


1) NAGYCSARNOK
Il mercato più vero e più economico della città.  Al primo piano si mangia l’ autentica cucina delle nonne magiare. Evitate le bancarelle inghirlandate di paprika. Troppo turistiche, lì i veri ungheresi non ci vanno.

Puntate verso qualche contadina dalla gonna rossa e il fazzoletto in testa (sempre piu’ una rarità) per trovare frutta e formaggi freschissimi, a metà prezzo.

2) IL CASTELLO DI BUDA
Imperdibile ma turistico, quindi giocate con gli orari, arrivateci prima delle 17 per essere gli ultimi ad entrare nella Hungarian National Gallery che ospiterà  un tributo al centenario Bauhaus e al surrealismo da Magritte a Dalì. Poi una passeggiata tra l’ incanto di torri e statue illuminate da drammatiche luci gialle. Per la salita potete usare la funicolare d’epoca, per la discesa, lasciate che i turisti si imbarchino sul tram 16. Voi fatela a piedi, godendovi la vista mozzafiato della citta’ e attraversando il Danubio tra le luci dell’incomparabile Ponte delle Catene Széchenyi Lánchíd.


3) LE TERME STORICHE
Assolutamente da visitare. Meglio andarci nel tardo pomeriggio per evitare (almeno un po’) le orde barbariche di turisti chiassosi. Aperte tutto l’anno, sensazionali in inverno, quando fuori dall’acqua fa meno dieci. Rudas nei weekend è aperta anche di notte, Gellert è un gioiello architettonico. Ho preferito la neo-barocca Szechenyi , più gente locale, tenuta meglio e meno turistica. Stupendo massaggio schiena per 50-60 Euro. Tre piscine all’aperto tra cui una fumante, famosa per gli scacchisti che giocano a mollo nell’acqua calda.


4) FAME?
Cserpestejivo 
Ex milkbar comunista, si insomma una nostra vecchia latteria popolare.
E’ diventato selfservice, costa poco ed è un must per il brunch.
Muzeum Di fianco al bellissimo Museo Nazionale. Considerato uno dei 10 migliori ristoranti ungheresi. La  halászleves, zuppa di pesce siluro e carpa è divina.


Camerieri attempati e super professionali. Ascoltate i loro consigli e non vi pentirete… basta pensare al mio spettacolare gran finale: frutta arrostita nel miele salato e servita con gelato alla vaniglia in una calda terrina d’acciaio …

Menza Sembra di essere finitI in un coffee bar anni ‘60. Mitica tappezzeria Kesztölc e tanto arancione, family&trendy al punto giusto. Austin Powers incontra Barbarella, modelle e fashion victims si mescolano a mamma e papà che portano i pupi allo squisito lunch.
És Bisztrò Cucina austro-ungarica, fegato d’oca superlativo. Potrete anche autografare il vostro coltello e portarvelo a casa come souvenir.


Cafe Koror  Cosa hanno in comune Depeche Mode e AC/DC, Banderas e De Niro?
Niente, se non che hanno cenato tutti qui.
Bock Bisztro 1836: l’ungherese János Irinyi inventa fiammifero, 1938 László Bíró inventa la penna a biro, 1976 Erno Rubik inventa il diabolico cubo Rubik. 2004: József Bock inventa il Bock Bisztro. Sulle lavagne spicca il menù, rigorosamente in unghere e affabilmente spiegato dai camerieri.  Approfittatene, è davvero fantastico. Affollato, meglio prenotare.


5) NEW YORK CAFÉ 
Sfavillante e dorato. Un viaggio nel passato quando era il punto d’incontro di intellettuali e artisti. Sui tavoli, dedicati a famosi habitués, vengono servite specialità della cucina ungherese. Un pranzo assaggio va dai 30 ai 60 euro.
Ah, non dimenticate la mancia: 10 per cento. Qualcosa di più, se il cameriere è simpatico.


6) DOLCI E TOKAJI
Se amate i dolci, adorerete Budapest. La torta cinque strati Dobos, il marzapane Szamos la meringosa Eszterházy, la natalizia Mákos Guba e la Rákóczi (la mia preferita) a base di túrós, formaggio proveniente dal Bacino dei Carpazi. Provatele tutte! Magari accompagnate da un celestiale tokaji, profumato, passito della regione omonima.


Dolci assaggini da Auguszt Confectionary e degustazione vini nelle enoteche Doblo e Bortársaság. I turisti vanno da Molnar’s , Meno ricercati, più ruspanti e buonissimi gli anelloni kürtőskalács in pasta di pane dolce, arrotolati e ricoperti di granella di vostra scelta.ma voi cercateli in qualche bancarella in strada, sono fatti sotto vostri occhi, sono migliori e costano la metà.
7) RUIN BARS
Benvenuti nei pub in rovina, edifici decadenti, arredi vintage e muri decrepiti spesso tappezzati da poster del passato socialista. Molta creativita’ a budget zero. Qui, dal tardo pomeriggio fino a notte fonda, pulsa la movida piu’ artistica e alternativa. Con pochi euro potrete farvi una birra, un bicchiere di palinka o un distillato di verdure, chiacchierare, incontrare giovani artisti, vedere una mostra d’arte o un film proiettato su un lenzuolo, ascoltare musica dal vivo, ballare e godere dell’atmosfera relax delle stanze più intime.

Szimpla Kert e’ il piu’ conosciuto e frequentato da artisti emergenti. Per trovare il “ vostro” pub, date un’occhiata a www.ruinpubs.com oppure fate come ho fatto io, girando a zonzo per il Quartiere Ebraico nel Settimo Distretto e per Józsefváros, ex zona malfamata dell’ Ottavo Distretto, oggi centro di cultura e avanguardia.


8) DOVE DORMIRE
Io ho alloggiato al Boutique Hotel Casati , piacevole scoperta per look, servizio e accoglienza. Dedicato all’omonima stravagante Marchesa, l’ anticonformista che amava arte, avanguardia e tigri al guinzaglio. Muri colorati e pop art nelle camere, ispirate a quattro diversi lifestyle: natural, cool, classic, heaven, tutte con free tea&coffee giorno e notte. Centralissimo, music lounge bar anni ’70, sauna finlandese e una galleria di foto d’autore.


8) VIA PAL
Ultima emozione. Al numero 11 di Via Prater, viuzza tranquilla e poco turistica, scoprirete lo splendido monumento dedicato a “I ragazzi della via Pal“, protagonisti del popolare romanzo di Ferenc Molnar, imperdibile per chi ama la letteratura, emozionante per tutti.