Post-it di un viaggio

I BORGHI, CUORI CHE TORNANO A BATTERE

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Due anni fa ero a Fabriano, a visitare l’antico laboratorio dove si fabbrica la famosa carta, poco distante dal Museo dei Pianoforti, e vidi una giovane famiglia i cui tratti somatici mi fecero capire come non fossero di certo italiani. Mi avvicinai incuriosito e con il mio poco inglese chiesi loro quali circostanze li avessero portati lì. Erano a Roma, forse per un impegno di lavoro a tempo, e quel giorno erano partiti dalla capitale, Caput Mundi, per visitare anche una parte d’Italia meno conosciuta, quella dei borghi. Erano viaggiatori che volevano conoscere, non solo turisti che volevano lasciarsi stupire. Quanta civiltà in quella giovane famiglia. E noi? Noi tanto spesso non sappiamo cosa celano i nostri borghi, quanta storia si può leggere nelle loro piazze, nelle loro mura e perfino nei loro piatti e nelle loro ricette. Ma questo è l’anno dei Borghi, e noi abbiamo dedicato questo numero proprio a loro, a quelli  più segreti della Toscana, a quelli più belli visti dall’occhio di un fotografo, ai 10 scelti da un viaggiatore che li ha visti quasi tutti, ai Borghi di mare visitati da Ulisse, che ce ne ha parlato in un’intervista impossibile… Ma quelli cui teniamo di più sono i borghi dell’Italia centrale così sfortunati, cuori fragili di questa nostra terra a cui vogliamo dedicare lo speciale di RICETTE DI VIAGGIO, cuori che dobbiamo far tornare a battere. E possiamo farlo tornando a visitarli, tornando a gustare i loro piatti, i loro prodotti, nei quali si legge anche loro storia, che è anche  la nostra storia. Quindi torniamo a Castelluccio per la fioritura, torniamo a Norcia, torniamo ad Amatrice ma non soltanto per far foto, bensì anche per aiutare questi cuori d’Italia a battere sempre più forte.