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Al Lago d’Orta con la Jeep Renegade 2.0

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La primavera è sbocciata, perché non approfittare di uno dei prossimi weekend di sole, per visitare i bellissimi e suggestivi paesaggi del Lago d’Orta con un percorso semplice e facilmente raggiungibile? Con un percorso di soli 55 km è possibile circumnavigare il perimetro del Lago facendo piacevoli divagazioni, per visitare numerose attrazioni paesaggistiche ed architettoniche che risalgono a diverse epoche, che si possono incontrare lungo la strada.

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La nuova Jeep Renegade 2.0 Multijet ci accompagna ovunque senza fiatare, grazie al inedito motore turbodiesel 2.0 Multijet II da 120CV (350 Nm di coppia massima), abbinato al cambio manuale a sei marce e alla trazione integrale “Jeep Active Drive”.  Arrivare al Lago d’Orta è semplice: percorrendo la Autostrada A8 in direzione nord, usciti ad Arona, si segue la Statale 142/Provinciale 229 in direzione Pettenasco. Giunti all’altezza di Orta San Giulio, vale certamente la pena di fare un salto a Miasino, poco distante in direzione est, per visitare Villa Nigra. Ritenuta una delle più eleganti case di campagna del Lago d’Orta. Si compone di tre corpi di fabbrica, realizzati nel XVI, XVII e XVIII secolo.

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Ma torniamo a Orta San Giulio, uno dei borghi più belli d’Italia. Attorniati da eleganti palazzi sei-settecenteschi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago entriamo in Piazza Motta, chiusa su tre lati dai portici, dove all´ombra dei quali è possibile visitare i simpatici negozietti, o prendere un caffè su una delle terrazze affacciate sul lago.

Orta - Foto: Roons - Wikipedia.nl
Orta – Foto: Roons – Wikipedia.nl

Da ammirare le splendide residenze di Villa Perone e di Villa Crespi, nonché il Palazzo della Comunità, un tempo sede del Consiglio della Riviera. Davanti a noi, a poca distanza è visibile la bellissima Isola di San Giulio, una meta immancabile in un giro turistico come si deve. Imbarcare la nostra Renegade non è difficile. Tutte le indicazioni sono visibili nel sito www.navigazionelagodorta.it.

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La piccola Isola di San Giulio, è raggiungibile in battello o in motoscafo, ed è dominata dalla basilica romanica, dal palazzo vescovile e dall’abbazia benedettina Mater Ecclesiae, di epoca romanica, dall’incredibile fascino. La leggenda narra che quest’isola, distante non più di 400 metri dalla riva di Orta, un tempo era uno scoglio abitato da serpi e terribili mostri, fino a quando nel 390 vi approdò San Giulio: attraversando le acque del lago sopra il suo mantello e guidato nella tempesta dal suo bastone, il Santo fondò una chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto, e trasformò l’isola nel centro di evangelizzazione di tutta la regione.

Isola di San Giulio - Foto: Rollopack
Isola di San Giulio – Foto: Rollopack

 

L’abbazia è tutt’oggi un convento di clausura femminile. Le monache, che risiedono stabilmente sull’isola, trascorrono le loro giornate dedicandosi alla preghiera, allo studio, al restauro di antichi e preziosi paramenti sacri, alla confezione delle ostie e alla preparazione del celebre “pane di San Giulio”. Gli altri edifici dell’isola, ora residenze private, costituivano un tempo le abitazioni dei canonici: tra le più antiche si segnala la Villa Tallone, dove ogni anno si svolgono prestigiosi concerti di musica classica. La fame inizia a farsi sentire, una caratteristico ristorante sul lago è proprio quello che ci vuole per meglio assimilare le bellissime immagini e suggestioni che l’Abbazia ci ha trasmesso. Al Ristorante San Giulio è possibile apprezzare lo Sformatino di zucca con fonduta alla toma piemontese e la Millefoglie di patate e cotechino. Due passi dopo pranzo possono essere percorsi lungo la “Via del silenzio e della meditazione”, una stradina che attraversa l’intera isola. Suggestivo connubio tra spiritualità e architettura. Tornati sulla terraferma, proseguiamo verso nord, arrivati ad Omegna, sulla punta nord del lago, si può fare una piccola divagazione (20 minuti di strada e circa 9 km) per visitare un luogo estremamente suggestivo e un po’ da brivido, la Caverna delle streghe a Valstrona. Il look aggressivo della nostra Renegade 2.0 Multijet con griglia anteriore nera e i cerchi in acciaio da 16″, bene si adatta a questo bellissimo ma un po’ inquietante paesaggio. Viene in mente un bellissimo film di molti anni fa “Un tranquillo weekend di paura” John Boorman, 1972) che peraltro vi consiglio.

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Come arrivarci: da Omegna si seguono le indicazioni per Valstrona. Nel piccolo comune, nell’abitato di Sambughetto si trovano infatti alcune delle più interessanti grotte della valle, in particolare la così detta “Grotta delle Streghe”. Questa grotta, preziosa meta per gli speleologi e fonte ispiratrice di molte leggende popolari, è scavata nel marmo bianco e si articola in pozzi e corridoi caratterizzati da stalagmiti di sabbia, concrezioni calcaree e ruscelli. Durante le prime esplorazioni scientifiche, avvenute nel 1869, furono ritrovati all’interno della grotta, molti reperti fossili di animali: lupi, cervi, leoni, leopardi, sciacalli e soprattutto il famigerato orso delle caverne. La Grotta delle Streghe può essere facilmente visitata anche da persone non esperte, purché accompagnate da uno speleologo. Poco più in alto si trova il “Complesso dell’Intaglio”, agglomerato di gallerie sub-circolari, dove sono stati ritrovati ricchissimi reperti paleontologici.

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Si torna verso casa. Imboccando la SP 46 in direzione sud si scende sull’altro versante del Lago d’Orta, quello ovest. Correndo al interno, il lago da qui non è più visibile, ma si attraversano bellissimi boschi e paesaggi intatti. Il comfort della Renegade ci permette di assaporare in tutta rilassatezza i paesaggi, dato che la 2.0 Multijet II di serie è dotata di: climatizzatore manuale, radio Uconnect con schermo touchscreen da 5″, sei airbag, quadro strumenti con display da 3,5″ monocromatico, servosterzo elettrico, alzacristalli elettrici e volante regolabile  in altezza e profondità, dotazione infotainment con sistema audio a quattro altoparlanti, presa USB e sistema vivavoce Bluetooth con comandi al volante.

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Arrivati a metà del percorso val la pena di fare una divagazione a Boleto (VB) per visitare il Santuario della Madonna del Sasso, che sorge su uno sperone roccioso a 638 m s.l.m., a strapiombo sul Lago.

Santuario della Madonna del Sasso - Foto:Alessandro Vecchi
Santuario della Madonna del Sasso – Foto:Alessandro Vecchi

Ma la Renegade è la regina degli speroni, ci arriviamo facilmente grazie al cambio manuale a sei marce, al controllo elettronico di stabilità (ESC), al freno di stazionamento elettronico, al sistema di ausilio alla partenza in salita (Hill Start Assist) e al innovativo sistema di trazione integrale “Jeep Active Drive”, che permette, a qualsiasi velocità, un passaggio fluido dalla trazione integrale alle due ruote motrici. Da qui si può ammirare tutto il Lago d’Orta. La costruzione della chiesa pare risalire agli inizi del XVIII secolo.

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Proseguiamo la strada di ritorno verso casa: passando da San Maurizio d’Opaglio, vi consigliamo però un’ultima romantica sosta culinaria alla Locanda Da Venanzio. Qui si può cenare a pochi passi dalla sponda del lago, sotto un pergolato, inebriati dal profumo di uva fragola.

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Jeep Renegade Sport 2.0 Multijet II 120 CV 4×4 Sport
Dimensioni: 423/180/169 cm.
Potenza: 120CV
Coppia: 350 Nm a 1.750 giri/min di coppia massima
Velocità massima: 185 km/h
0-100 km/h: 11,5 sec.
Consumo medio: 5,1 litri/100 km
Emissioni di CO2: 134 g/km.
Prezzo da 25.100 euro

Cosa vedere
Villa Nigra a Miasino
Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone – Via Fara, 7A, Pettenasco NO – www.lagodorta.net.
Isola di San Giulio – Navigazione Lago d’Orta – Tel. +39 345 5170005 – www.navigazionelagodorta.it-http://www.illagomaggiore.com
Isola di San Giulio
Abbazia benedettina Mater Ecclesiae – Isola di San Giulio
Via del silenzio e della meditazione
Caverna delle streghe a Valstrona
Santuario della Madonna del Sasso a Boleto (VB)

Dove mangiare
Ristorante San Giulio – Isola di San Giulio
Locanda Da Venanzio – Via Brigata Nello, 34, 28017 San Maurizio d’Opaglio