Con l’estate abbiamo invaso le spiagge, ci siamo spaparanzati al sole e ci siamo tuffati nel mare blu. Con stupore e meraviglia abbiamo ammirato il ritorno dei grandi yacht, di cui abbiamo misurato ad occhio la lunghezza degli scafi e l’altezza degli alberi. Vinceva chi scopriva quello più grande, quello più lussuoso. Che bello viaggiare per mare! Con gommoni, barche, yacht…sfrecciare sulla tavola blu, con il vento nei capelli, con il tuffo nell’acqua di baie, dove c’è gente che ti accoglie in suggestivi ristorantini con grigliate di pesce e pergolati che danno frescura….Ma con la fine dell’estate finiranno i viaggi per mare, ci saranno meno meno yacht, meno barche…
Allora il mare sarà deserto?
Ma no! Non ci saranno più gli yacht, ma ci saranno ancora gommoni e barconi carichi di persone, che approdano alle nostre coste, dove gente li accoglie sulle spiagge, non per offrigli aragoste e spumante gelato, ma qualcosa di caldo per riscaldare questa gente che non fugge dal caldo delle città, ma fugge dalla guerra, dalla fame, dalla morte. Da una tragedia voluta da altri, per sete di potere.
Che strano, scompaiono gli yacht degli sceicchi, ma ritornano i barconi delle mamme siriane che hanno perso tutto ma vogliono salvare i loro bambini. Queste mamme e gli sceicchi sono islamici entrambi, ma viaggiano su tipi di barche diverse. Molto diverse. Stesso mare in cui alcuni trovano la gioia del lusso, ed altri perdono prima la dignità e spesso la vita. Eppure è lo stesso mare, il mar Mediterraneo in cui è nata la civiltà, la democrazia, la libertà di pensiero.
Ma per sete di potere, i dittatori e i potenti si divertono a lanciare bombe, come in gioco in cui vince chi colpisce più ospedali, chi usa le armi chimiche, chi demolisce le sacre testimonianze della storia. Una storia di cui oggi si scrive una triste pagina su questo mare blu dalle scie dei barconi carichi di persone raccolte da tristi agenzie di viaggio, cui i crudeli giochi dei potenti forniscono clienti sacrificali.
