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Maserati Quattroporte, la belleza in passerella a Palermo [GIORNO 2]

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Maserati Quattroporte – Uscendo da Villa Igiea, nome della figlia di Ignazio Florio e della divinità greca della salute (da cui anche igiene), ci rechiamo al Parco della Favorita, dove si tennero ben quattro edizioni della Targa Florio, dal ‘37 al ‘40, e dove la Maserati, con Villoresi alla guida, con-quistò due record di velocità. Questo parco, che ora fa parte del Parco regionale del Monte Pellegrino, fu creato da re Ferdinando IV di Borbone, quando dovette scappare da Napoli a Palermo (1798-1802), scacciato dalla rivoluzione Partenopea.

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Arrivati nel Parco, ci è apparsa una strana e suggestiva palazzina che non ci aspettavamo, la Casina Cinese, bella fuori ma anche interessante dentro. Fu proprio vedendo la Casina Cinese che re Ferdinando IV se ne innamorò e se la fece dare dal barone Lombardo della Scala. Poi siccome gli piaceva cacciare requisì tutti i terreni intorno e così nacque il Parco della Favorita. Dentro la Casina sembra di stare in Cina, ma ci sono anche dei piani che si rifanno all’architettura araba. Davvero un gioiello inaspettato. Da vedere. Ma non crediamo che Villoresi vi si sia soffermato mentre in questi viali conquistava il record di velocità con la sua Maserati.

Maserati Quattroporte GTS GranLusso (58)

Ora un’altra tappa è la tribuna di Cerda, da dove la Targa Florio nelle altre edizioni partiva e dove arrivava. Una partenza e un traguardo, cui è doveroso che la Nuova Quattroporte venga a fare un saluto. E da dove riparte seguendo il primo circuito delle Madonie, su quelle strade tortuose che allora erano davvero difficili da affrontare. Ora molto meno. La tappa è quella di Castelbuono. Prima ci appare la bella piazzetta davanti alla chiesa di Matrice Vecchia, dove Tornatore ha girato alcune scene del suo capolavoro Nuovo Cinema Paradiso, con annessa la buonissima pasticceria Fiasconaro, dove fanno un delizioso panettone tutto l’anno, ed anche dolci con la crema di manna. Dopo ci appare il castello dei Ventimiglia.

Porto_acquasanta

È imponente, severo, ma visitabile perché oggi è proprietà del comune. Dentro vi è un museo e una chiesa dove si conserva una reliquia di Sant’Anna (il sacro teschio), che è anche la santa patrona del borgo. Ora si scende, Palermo ci aspetta, e purtroppo quelle quattro porte si apriranno e si richiuderanno senza di noi.

Maserati Quattroporte GTS GranSport (66) copia