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I cinque punti per la ripresa del turismo: intervista a Michelangelo Lurgi

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Intervista a Michelangelo Lurgi, presidente della Rete Destinazione Sud, per scoprire i suoi cinque punti.

 

Michelangelo Lurgi, salernitano, laureato in economia e commercio, con corso Post Laurea in Tourist Space Management. Nel 1995 fonda la Giroauto Travel, tour operator specialista per il Sud Italia di cui è tuttora CEO. Dal 2014 è Presidente della Rete Destinazione Sud, rete d’imprese del settore turistico di 4 regioni del Sud Italia, un progetto condiviso che aggrega imprese, istituzioni, associazioni, consorzi, opinion leader e stakeholde.

Nel 2019 fonda la Rete Destinazione Sud srl Innovativa, con l’obiettivo di valorizzare, promuovere e commercializzare in modo integrato sui mercati nazionali e internazionali, i territori, le aziende e i prodotti del Sud Italia. E’ autore di articoli, pubblicati anche nel Rapporto Nazionale sul Turismo, e del libro “Mercati Esteri – Manuale Operativo”. Consulente di enti pubblici e privati, di consorzi e imprese, ha partecipato ad oltre 300 fiere e workshop in tutto il mondo.

Michelangelo Lurgi organizza vari webinar con grandi personaggi del Turismo, fra cui Maria Elena, direttrice marketing Enit e Francesco Palumbo, direttore Promozione della Toscana

– Lei, dottor Lurgi,  come sta vivendo IL forzato fermo della sua attività?– Sto facendo tesoro di questi strani giorni per prepararmi ad un futuro che sarà molto diverso da quello che tutti noi avremmo potuto mai immaginare. Chi mi conosce sa quanto la mia vita sia dinamica e, alle volte, frenetica. Lo stop forzato mi ha permesso di godermi i miei affetti familiari e di ripensare alle strategie per i prossimi anni.

– La sua Rete Destinazione SUD  sta subendo uno stallo, ma come si preparerà per il futuro?
– Essendo la Rete Destinazione Sud già fortemente digitalizzata prima dell’emergenza Covid-19, siamo riusciti ad evitare lo stallo attraverso gli strumenti per lo smart-working e le reti sociali. Nel corso del periodo di lockdown abbiamo finora organizzato 9 incontri in diretta streaming nel corso dei quali ci siamo confrontati con imprenditori, esperti di settore, professori universitari e istituzioni. A questi aggiungiamo la pubblicazione di due sondaggi online, grazie ai quali abbiamo potuto pianificare le attività del prossimo futuro.

-Quali sono secondo lei i 5 punti fondamentali per ripartire nel modo migliore?

  1. Nel breve periodo, considerato che i clienti stranieri non verranno in Italia, bisogna puntare sulla domanda interna e sul turismo di prossimità evitando cannibalismi per la competizione tra le regioni. Sarà necessario lavorare in squadra e mettere in rete la propria offerta territoriale.
  2. Il modello di destinazione ideato da Rete Destinazione Sud prevede l’integrazione dell’offerta mettendo in rete territorio, aziende e prodotti. Ora sarà opportuno che le destinazioni create e quelle che si andranno a creare creino un sistema ed elaborino un progetto condiviso di sviluppo.
  3. Considerato che il turismo è costituito da flussi di persone, sarà necessario migliorare l’infrastrutturazione del Mezzogiorno, con il rafforzamento dell’alta velocità e l’incremento del sistema aeroportuale. Per la ripresa servono risposte eccezionali, che guardino all’interesse collettivo e allo sviluppo comunitario, senza vincoli burocratici e temporeggiamenti per l’opposizione di singoli individui che impediscono la realizzazione di opere indispensabili, come ad esempio l’aeroporto di Salerno.
  4. Per quanto riguarda i mercati internazionali sarà importante tenere viva l’attenzione sulla destinazione Italia, mediante la creazione di contenuti adatti a difendere il brand nazionale. Non servono ora azioni di call to action. Servono strategie di content marketing e, per fortuna, abbiamo molte cose da raccontare per restare collegati ai mercati.
  5. Su scala globale non serve andare in ordine sparso. Le destinazioni create e quelle che si andranno a creare dovranno mettersi in rete e, dal basso, superare la frammentazione della governance di settore, costruendo insieme un progetto condiviso di sviluppo della Destinazione Italia. Soltanto elaborando una strategia condivisa, predisponendo un coordinamento tra le varie destinazioni, ciascuna con le proprie vocazioni e la propria vision, si potrà affrontare un mercato sempre più esigente e globalizzato