Post-it di un viaggio

AUTHENTIC TOURISM: DOVE TROVARE L’AUTENTICITA’

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Di Raffaele d’Argenzio

La traduzione è immediata, si capisce subito, anzi non c’è bisogno di tradurre. Anche perché la parola non è inglese, ma latina, quel “th” viene proprio dal nostro latino. Già, ci sembrava di essere i primi a fare della parola “autenticità” il nostro mantra, il nostro grido, la nostra bandiera, la nostra aria vitale…invece abbiamo scoperto che è una necessità, una ricerca di molti.

E così, con più soddisfazione e forza, ci siamo inorgogliti della nostra scelta, e Authentic Tourism è diventata una rubrica, sia del nostro magazine che del nostro sito, con cui cercheremo i luoghi, le ricette, le architetture, le atmosfere e anche i modi di vivere che hanno conservato la propria autenticità.

Quella che ci fa essere diversi uno dall’altro, con la nostra identità. L’identità di ogni regione, di ogni territorio, di ogni città, di ogni borgo, di ogni quartiere. E questo ci permette di non essere il numero di un algoritmo, di una statistica, ma di essere semplicemente e divinamente noi stessi. E pretenderne il rispetto.

I WEEKEND DOVE TROVARE AUTENTICITA’

E così abbiamo cominciato a cercarla questa autenticità: a una delle nostre firme più importanti, Beba Marsano, abbiamo chiesto di indicarci i dieci weekend da fare in questa primavera per cercare, e trovare, autenticità nella nostra Italia. Con Nicola Bonetti, l’abbiamo trovata anche nell’Alta Val Brembana. Con il giovane Mattia Fontana, nei cibi legati al territorio, tanto che ne diventano l’icona e la bandiera, come la Pasta di Gragnano e la focaccia di Recco, il pane di Altamura e la mozzarella della Campania, come…

Pane di Altamura

Fermiamoci qui, di esempi ce ne sono mille altri. Infatti di ben 18 ne ha parlato Cesare Zucca. E di Taiwan, l’isola contesa, prima al mondo per l’Hi-tech, Vittorio Giannella ci ha fatto scoprire l’animo gentile rivolto ai valori autentici del passato.

Taiwan

NELLE NOSTRE CITTA’: DA NAPOLI A BOLZANO

Ma l’autenticità l’abbiamo trovata anche nelle nostre città. La si sente quasi subito, come un respiro, come un’aria diversa che ti arriva nei polmoni, ti fa stare bene, e ti dice: “Fermati! Sei arrivato, questa è una tappa del tuo viaggio”. E, quasi per magia, quasi sempre, qualcuno ti sorride.

A me è accaduto a Napoli di mattina, a Venezia di notte, a Firenze in un pomeriggio di primavera. Ma mi è accaduto anche a Bolzano, una città che ti accoglie con la sua aria pulita, con la sua architettura immortale, come una donna sicura di sé, che non ti abbraccia, ma ti sorride con una carezza serena. I suoi portici, Piazza delle Erbe, Piazza Walter con la cattedrale gotica, e suoi castelli intatti appena fuori dal centro da cui pare possa uscire da un momento all’altro la Principessa Sissi.

Bolzano, Piazza delle Erbe

Qui la frase “il tempo sembra essersi fermato” appare veritiera, invece è una bugia, perché, sebbene qui si custodisca la mummia del preistorico Ötzi, (di 5.300 anni fa), ci sono anche bus a idrogeno per non inquinare e le auto elettriche non pagano il parcheggio.  Ma la cosa più importante è l’aria che si respira, rassicurante, serena, pulita e non parlo dell’aria atmosferica, ma di una atmosfera che qui si vive.

Bus a idrogeno a Bolzano

Forse perché Bolzano è orgogliosa di essere quella che è: di fare il meglio, di dare il meglio, di essere in pace con la propria coscienza. Ecco perché, per noi, è stata la prima AUTHENTIC CITY.