Lungo la via Emilia con la “nuova” EffeEffe Berlinetta

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EffeEffe Berlinetta – avete presente quando la nostalgia vi tiene svegli la notte? E rimuginate su tempi passati, che ricordano casa, dove trovate il meglio che oggi non si trova più.

È il caso dei Fratelli Figerio (effe effe), che non hanno resistito alla nostalgia, al richiamo della ‘golden age’ dei motori, magico periodo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

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Ecco il muso della berlinetta, con il marchio “ff” e le gobbette “anni 50” che scolpiscono le forme del tettuccio.

Nasce così la “Effe Effe Berlinetta”, una fuori serie concepita per essere in tutto e per tutto una riproduzione del modus operandi di quegli anni. Il telaio è tubolare e tutto è fatto a mano.
Sotto il cofano il leggendario 2000 Alfa Romeo bialbero, arrivato a 170 Cv con una dovuta preparazione.
Detto questo…quale sarebbe il miglior Weekend da fare con questa meravigliosa “nuova storica”?
Abbiamo pensato ad una via a dir poco storica e costellata di tesori inestimabili, sia per il gusto che per la vista: è la via Emilia.
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Immaginiamo l’odore della benzina e della pelle all’interno di questa meraviglia a quattro ruote, il rombo del bialbero a freddo e le prime luci del mattino che entrano dal lunotto inclinato.

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Gli interni sono essenziali, tutti costruiti dalle mani esperte di artigiani che ne hanno curato tutti i particolari.

Parte il viaggio dalla nostra sede di Milano, una lunga guidata verso la regione dei motori. Una strada antica, che ha origini romane, via Emilia proprio come la regione che la ospita e che ne ha preso in prestito il nome; Costruita per collegare Rimini e Piacenza voluta dal console Marco Emilio Lepido nel 187 a.C.

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Non si possono non citare i famosissimi salumi, solo una piccolissima parte dei capolavori culinari della zona

Lungo questa strada si incontrano ben 10 città d’arte, tra monumenti, castelli, musei, borghi e molto altro. Sicuramente una strada da percorrere lentamente…ma correndo tra una tappa e l’altra scatenando il canto del quattro cilindri in linea Alfa Romeo in un vestito come questo, di questo rosso brillante che colora le meravigliose campagne emiliane.
La Effe Effe Berlinetta diventa parte di un itinerario che è patrimonio UNESCO con al suo interno 17 parchi naturali, nei luoghi storici e ancora oggi monumenti del panorama motoristico italiano.
Uno fra tutti Modena, città di “pietra” e di “motori“, di cui abbiamo parlato in più occasioni sul nostro portale.

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La Effe Effe sul circuito “Dino Ferrari” a Maranello, vicinissimo a Modena.

La Effe Effe Berlinetta verrà prodotta in pochissimi esemplari annui con un prezzo di 280.000 euro ( tasse e personalizzazioni escluse). All’interno di questa “cifretta” è però compreso un corso di guida per le relogazioni di telaio e sospensioni.

 

 




Fiat 500 elettrica incoronata Auto Europa 2022

L’Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile non ha avuto dubbi, Fiat 500 elettrica è la nuova Auto Europa 2022. A consegnare il premio al direttore della comunicazione di Stellantis Claudio D’Amico è stato Gaetano Cesarano presidente di UIGA.

Il fattore differenziante che ha contribuito a portare sul tetto d’Europa la city car italiana è stato senza dubbio l’evoluzione elettrica di un modello iconico.
Fiat 500 elettrica ha avuto la meglio su sette finaliste tra cui troviamo Audi Q4 e-tron, Bmw Serie 4, Cupra Formentor, Dacia Sandero, Hyundai Tucson e Nissan Qashqai.

Gaetano Cesarano, si è così espresso sulla nuova Auto Europa 2022: “Il successo della Fiat Nuova 500 elettrica attesta la grande capacità innovativa del Gruppo Stellantis attraverso un’icona del design italiano che nel solco della tradizione esprime uno sguardo al futuro. Si tratta di indicatori strategici di come si possa vincere la sfida della e-mobility facendo leva sullo stile e sulla capacità di muovere le emozioni ancora prima delle persone”.

Noi di Weekend Premium abbiamo provato la 500 elettrica nella suggestiva ambientazione del Lago di Como. Leggi tutto l’articolo qui.

Con la nuova 500 elettrica cabrio a Bellagio




Auto Moto d’Epoca: il passato che omaggia il presente

 

Se appassionati d’auto, epoca e non, è impossibile non passare almeno una volta per questo storico appuntamento Padovano. 4 giorni, più di 5000 auto esposte e 11 padiglioni di approfondimento.
E’ la passione per l’auto classica che dialoga con il presente (e il futuro), gli allestimenti sono si, dedicati al passato, ma anche occasione per i marchi con una storia di presentare gli ultimi modelli e le loro migliori creazioni sportive e tecnologiche.

Ecco una meravigliosa Lancia D50 del 1955

Da oggi per tutto il weekend (fino al 24 Ottobre), potete passeggiare per un mare di auto uniche, tutte in vendita. E non solo, ci sono novità nel mondo dei ricambi: il super-gruppo Stellantis, presenterà vecchi modelli restaurati e pezzi di ricambio ritornati in produzione.
E come non citare i più di 600 specialisti nella cura  e nel restauro dell’auto confermano il primato di più grande mercato europeo.

 

Novità anche nel mondo dei ricambi. Con più di 600 specialisti in pezzi di ricambio, aziende specializzate nella cura dell’auto e artigiani del restauro Padova si conferma il più grande mercato europeo. Quest’anno, inoltre, anche il Dipartimento Heritage di Stellantis mette in mostra modelli restaurati e pezzi di ricambio tornati in produzione.

Miki Biasion e la sua fidata Lancia Delta. Un accoppiata che valse un titolo mondiale di Rally.

Moltissimi gli eventi e gli incontri unici che possono fare provare ad un appassionato emozioni molto forti, uniche. Così come la vista di modelli storici di valore quasi inestimabili, che riempiono gli occhi con la loro bellezza, le loro forme, le loro proporzioni eterne, immortali, il loro profumo di benzina, pelle e metallo.




Video Mazda MX-30, dove nacque la pila e la seta più fashion

La nuova Mazda MX-30, SUV 100% elettrico dalle forme accattivanti e dalla tecnologia sofisticata, è stata protagonista del nostro ultimo Weekend-test premium che si è svolto tra i luoghi senza tempo che hanno ospitato l’inventore della pila, ovviamente stiamo parlando di Como e del nostro illustre connazionale, Alessandro Volta.

La Mazda MX-30 nei pressi del Lago di Como

Nel video che vi proponiamo scoprirete insiee a noi alcuni dei posti più incantevoli ed interessanti di Como e dell’omonimo lago su cui si affaccia e nello stesso tempo potrete apprezzare pregi e caratteristiche del SUV a zero emissioni della Casa di Hiroshima, di cui avevamo avuto il piacere di parlare anch ein un altro articolo che potete rileggere cliccando al seguente link.

 

 




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Milano sempre più bella, e il Castello si rifà il look

Dopo il lungo lockdown, Milano sta ritornando alla normalità e promette di essere sempre più bella. Tra le grandi novità, il nuovo progetto di piazza Castello. Abbiamo intervistato il suo autore, l’architetto Emanuele Genuizzi, per farci raccontare come si trasformerà il cuore della città.

Come prima, più di prima. Milano si sta risvegliando dal lungo letargo forzato imposto dal Covid, e sta sfoderando una serie di iniziative che proprio in questi giorni – in occasione del Salone del Mobile – hanno fatto puntare di nuovo i riflettori sulla città.

Dalla scorsa primavera le strade del centro si sono ripopolate di turisti. E adesso, proprio grazie al Salone, Milano è in “over-booking”: con tanta gente che affolla di nuovo i negozi, le mostre d’arte, i ristoranti e i locali della movida.

Tra le grandi novità in cantiere nel capoluogo lombardo, una delle più interessanti è senza dubbio il nuovo progetto di Piazza Castello. Che una volta terminati i lavori, offrirà una visione del tutto nuova di una delle principali location cittadine. Autore è Emanuele Genuizzi, l’architetto che quattro anni fa ha vinto il concorso internazionale per la riqualificazione della centralissima e storica piazza, con i colleghi Strambio, Banal e Ragazzo. Adesso che l’esecuzione è finalmente al via, saranno sempre Genuizzi e la sua squadra ad avere in mano la direzione artistica.

render progetto piazza castello
Due render del nuovo progetto di piazza Castello a Milano.

Emanuele Genuizzi è un architetto a tutto tondo: ai progetti urbanistici e all’architettura, ha sempre abbinato l’interesse per l’interior design. Tanto da avere dato vita con il collega Bosco Fair al brand CASA CASATI, per cui ha progettato personalmente alcuni dei pezzi più iconici in collezione (a cominciare dal Musa – foto sotto – tavolo che con le sue forme sinuose si ispira alle proporzioni delle sculture classiche ma anche alle curve di Hans Harp e Henry Moore).

Abbiamo appunto incontrato Emanuele Genuizzi nello spazio di CASA CASATI, nel quartiere milanese di Lambrate, e ci siamo fatti raccontare più nei dettagli il nuovo progetto di Piazza Castello.

– La richiesta del Comune di Milano era quella di riqualificare Piazza Castello completando la trasformazione in area pedonale. Come vi siete mossi?

“Il nostro approccio può essere riassunto nel celebre motto “less is more” di Mies Van der Rohe: meno è di più. Il nuovo progetto di piazza Castello è orientato alla semplificazione, all’economia di materiali, alla sottrazione di segni piuttosto che all’inserimento di nuovi elementi. La piazza antistante il Castello acquisterà leggibilità e avrà un perimetro più definito. La caratteristica piazza sterrata si rifarà ai grande parterre della tradizione francese. Verrà accentuato il carattere scenografico e saranno possibili nuove modalità di fruizione dello spazio, più libere e flessibili”.

emanuele genuizzi al lavoro in piazza castello
L’architetto Emanuele Genuizzi (a sinistra nella prima immagine, e a destra nella seconda) al lavoro in piazza Castello.

– La progettazione prevede anche il ridisegno delle aree erbose e la piantumazione di 184 nuovi alberi. Ce ne puoi parlare?

“L’attuale disegno del doppio filare di aceri verrà completato e rafforzato con l’aggiunta di un terzo filare. Otterremo così una promenade ombreggiata, che segnerà anche il limite fra quella che era la città ottocentesca e l’area attorno al Castello. In questo modo quindi il Castello sarà idealmente riportato all’esterno del tessuto urbano e si integrerà meglio nel sistema di Parco Sempione. Ci sarà insomma una galleria verde, ritmata dalla cadenza regolare dei fusti e caratterizzata dalla superficie continua del fogliame. Una sorta di portico colonnato che dalla Piazza si prolungherà nel parco”.

– Quale tipologia di alberi sarà messa a dimora?

“Abbiamo preferito optare per specie autoctone. Per gli alberi a filare abbiamo puntato sull’Acero Riccio, una pianta tipica del bosco pedemontano lombardo. Ideale sia per la colorazione delle foglie, che muta a seconda della stagione; sia per l’altezza contenuta (8/12 metri), che consente di costruire una sorta di “architettura vegetale” intorno al Castello senza nasconderne la vista”.

emanuele genuizzi e il tavolo Musa
L’architetto Emanuele Genuizzi seduto sulla Coré, uno dei pezzi della collezione di Casa Casati; a destra il tavolo Musa.

– È difficile passare dall’ideazione di un grande progetto urbano come questo, al design di pezzi di arredamento per la casa? 

“Da sempre mi piace spaziare in vari ambiti, compresi il design della comunicazione e la scenografia. Il momento dell’ispirazione, della visione creativa, è comune a tutti gli ambiti. Ma naturalmente non sono un “tuttologo”, e quindi è fondamentale il lavoro di squadra. Mi piace di volta in volta farmi accompagnare da specialisti ed esperti della materia nelle varie fasi del lavoro. È importante sfidarsi reciprocamente a trovare il difetto, a dimostrare che esiste una soluzione migliore, stimolarsi a vicenda fino a che non si raggiunge un risultato difficilmente migliorabile”.

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Il Castello Sforzesco di Milano in un’immagine storica.




Nuova BMW Z4: capote in tela e tanti cavalli per un weekend in spider

Torna la spider più famosa della casa dell’elica: la nuova BMW Z4, che giunta ormai alla sua terza edizione, si rinnova nel design e ritorna alla celebre capote in tessuto.
Con un nuovo telaio progettato per regalare più agilità nella guida e interni pensati appositamente per il guidatore, questa weekendCar è adatta a chi ha fra le sue priorità piacere di guida e stile.

Nuovo telaio e design

Nata sulla stessa piattaforma della nuova Toyota Supra, BMW Z4 reinterpreta nelle proporzioni il classico concetto di roadster. Più lunga di 85 millimetri e più larga di 74 mm rispetto alla seconda edizione, arriva ora a 4.324 mm di lunghezza e 1.864 mm di larghezza. Il passo è di 2.470 mm ed è stato accorciato di 26 mm, rendendo così la vettura più compatta e agile. Infine, la distanza tra le ruote è accresciuta nella parte anteriore di di 98 mm (1.609) e nella parte posteriore di 57 mm (1.616).

A partire dagli esterni, scompare il lungo cofano che caratterizzava la versione precedente, a favore di dimensioni più compatte e proporzionate. Oltre alla nuova calandra, sono presenti fari LED di serie, con la possibilità di integrare quelli adattivi. Il Posteriore è caratterizzato dai fari a forma di L, dalle prese d’aria e dallo spoiler integrato sul cofano del bagagliaio.
La capote è in tessuto e si chiude in 10 secondi, anche quando si viaggia fino a 50 km/h.
I cerchi da 17 sono di serie, oppure si possono montare quelli da 19 pollici.

L’abitacolo è strutturato con la massima attenzione verso il guidatore ed è caratterizzato da interni in pelle e in alcantara. BMW Live Cockpit Professional è completamente digitale con il quadro strumenti da 12,3 pollici e il display touch da 10,25 pollici, per non dimenticare l’head-up display. Z4 non rinuncia alla funzionalità grazie al vano portaoggetti dietro ai sedili e a un baule da 281 litri che è aumentato del 50% rispetto alla versione precedente.

Motori

La potenza è una prerogativa per la nuova BMW Z4, che può vantare tre motorizzazioni e una trasmissione di ultima generazione Steptronic Sport a 8 rapporti.
Il propulsore più potente è il 6 cilindri in linea 3 litri con tecnologia M Performance Twin Power Turbo che troviamo sulla versione M40i, da 250 kW/340 CV, in grado di generare una coppia di 500 Nm e di fare da 0-100 km/h in 4,6 secondi.
Ci sono poi i due 4 cilindri 2 litri. Su sDrive30i il motore genera 190 kW/258 CV e 400 Nm e permette di scattare da 0-100 km/h in 5,4 secondi, mentre su sDrive20i eroga 145 kW/197 CV con uno scatto da 0-100 km/h di 6,6 secondi.

Sistemi di assistenza alla guida e sicurezza

A migliorare le prestazioni dell’auto contribuiscono le sospensioni Adaptive M sport, i freni M Sport e il differenziale controllato elettronicamente M Sport. Si possono scegliere 3 modalità di guida fra: COMFORT, SPORT E SPORT+.


Particolare attenzione anche ai sistemi di assistenza alla guida come il Collision Warming, il Pedestrian Warming per il riconoscimento dei pedoni, con frenata d’emergenza. Infine, il Line Departure Warming monitora la segnaletica orizzontale presente sulla carreggiata.
Per facilitare la manovra di parcheggio è presente, oltre alla telecamera posteriore, anche L’ Active Park Distance Control.

La nuova BMW Z4 sarà disponibile a partire da marzo 2019 al prezzo di 42.700 euro per l’allestimento d’ingresso, fino ad arrivare ai 65.700 della performance M40i.

 

 

 

 




Borghi d'(A)mare: Castiglione e la ricetta del baccalà alla maremmana

Castiglione della Pescaia, borgo medievale di 7500 abitanti che dista poco più di 20 km da Grosseto, è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, oltre ad avere conquistato anche la palma di “Mare più bello d’Italia” conferitogli da Legambiente. Senza dimenticare la tradizione gastronomica: da qui infatti, passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana. Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale. Le origini del borgo risalgono ai Romani, che fondarono la cittadina con il nome di Salembrum.

Il fiore all’occhiello è però il Castello di Castiglione, costruito prima dai pisani, poi completato dagli Aragonesi sulla collina di Poggio Petriccio. Circondato da mura imponenti, non è visitabile al suo interno, ma consente di ammirare scorci superlativi sulla Maremma. Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma. Il pomeriggio è dedicato al relax. Il lungo litorale di spiaggia chiara che si estende dalla foce del Bruna al Porto Canale e alla Darsena si divide in Spiaggia di Levante, più larga, e Spiaggia di Ponente, sovrastata dal Castello. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.

SECONDO GIORNO: Vetulonia, sulle orme degli Etruschi

Percorriamo la Strada Provinciale delle Padule e in circa mezz’ora arriviamo a Vetulonia, un borgo medievale in cui sono ancora visibili le mura etrusche del VI secolo a.C. Vetulonia custodisce una delle più importanti e vaste necropoli etrusche. Le tombe monumentali sono disposte lungo la Via dei Sepolcri che si inoltra nella campagna costellata di uliveti e vegetazione a macchia. L’Area Archeologica di Costa Murata (ingresso libero, tutti i gg 10-19) a cui si accede dalla piazzetta del cimitero, conserva la bella Tomba del Belvedere, quella della Pietrera, risalente al VII secolo e formata da due camere sovrapposte, la tomba del Diavolino e quella della Fibula d’Oro. Spostandosi nel centro abitato, invece, vale una visita il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” che conserva reperti etruschi tra cui spiccano i gioielli della Collezione Lancetti e la Stele del guerriero Aule Feluske. Scendendo lungo la via principale si arriva invece al quartiere di Poggiarello Renzetti, dove sono in corso scavi che hanno portato alla luce la Domus dei Dolia.

LA RICETTA: Baccalà alla Maremmana

 Ingredienti

  • 800 gr di baccalà
  • 4 cucchiai di farina
  • 300 gr di pomodorini
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 rametti di prezzemolo
  • Sale e pepe
  • Olio EVO
  • Olio per friggere

La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.

Il vinoVermentino Doc della Maremma Toscana, un bianco dal sapore sapido e intenso, con note di pesca bianca, agrumi e rabarbaro. Dove comprare: Azienda Vinicola Cacciagrande, loc. Ampio Tirli, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/944168, www.cacciagrande.com

COME ARRIVARE   

In auto: da Nord-Ovest, A11 Genova-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, uscita Follonica Nord e seguire indicazioni Castiglione della Pescaia. Da Nord, A1, Bologna-Firenze, poi SCG Firenze-Pisa-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, con uscita Follonica. Da Sud, E80 da Roma a Grosseto, uscita Grosseto Sud, indicazioni per Marina di Grosseto. Alla rotatoria SS 322 della Collacchie e seguire indicazioni per Castiglione della Pescaia.

DOVE MANGIARE  

*Il Conventolargo Beccani 3, Scarlino, tel 0566/37041. Splendida location in un convento agostiniano del 1652, con uno splendido giardino a terrazza che si affaccia sulla Maremma. Menù stagionale con piatti di carne e di pesce. Carta dei vini con più di 30 etichette.

*L’Arpione, via Vittorio Veneto 68, Castiglione della Pescaia, tel 0564/939812. Situato sul lungomare, offre un menù a base di specialità di pesce e della cucina tradizionale toscana reinterpretate dallo chef Jenel Grigore, insignito nel 2014 dal prestigioso riconoscimento “Stella della Ristorazione”.

DOVE DORMIRE   

*L’Approdo****, via Ponte Giorgini 29, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/933466.In posizione strategica, nel centro storico, a 5 minuti dalla spiaggia e con vista sul porto canale, dispone di 50 camere e 35 monolocali con aria condizionata e wi-fi gratuito. A disposizione American Bar, parcheggio.

*Hotel Kinda***, via Ansedonia 21, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/937105. A pochi passi dal mare e circondato dalla pineta, dispone di 24 camere con bagno privato, terrazzo e TV satellitare. Ristorante con menù tipico toscano e ampia lista vini.

INFO

www.turismocastiglionedellapescaia.it  e www.castiglionepescaia.it




Mazda MX-5 Grand Tour: la viaggiatrice

Una spider col portapacchi? Torniamo con la memoria agli anni ’50 e ’60, una staffa sullo striminzito bagagliaio (il motore in queste auto era sempre davanti) e le cinghie di cuoio per legare la valigia, poi pronti all’avventura in spazi aperti e ancora non congestionati. Erano auto speciali. Come specialissima è la Mazda MX-5 Grand Tour. Definirla edizione limitata è eufemistico, perché si tratta della prima di tre serie a tiratura rarefatta: ne verranno prodotti infatti solo sei esemplari ciascuna, ordinabili esclusivamente on line. Le hanno chiamate Top Limited Edition. “Trop” Limited, verrebbe da dire; perché auto così non sono mai abbastanza.

 

MAZDA MX-5 GRAND TOUR, IL VIAGGIO PER IL VIAGGIO

Mazda MX-5 Grand Tour

Percorrere lunghe distanze senza porsi alcun limite, questa è la funzione di un’auto come la Mazda MX-5 Grand Tour. L’ispirazione parte da lontano nel tempo, però questa vettura parla il linguaggio di oggi in totale scioltezza. Perché il portapacchi non è in banale acciaio o alluminio, bensì una sciccheria in fibra di carbonio. Quindi oltre ad apparire tecnologico è anche estremamente robusto e leggero. Perché dobbiamo sempre ricordarci che una Mazda MX-5 è soprattutto un’auto da guidare, quindi il peso deve rimanere contenuto.

Mazda MX-5 Grand Tour

E la valigia? E’ prodotta appositamente per la Mazda dallo specialista di settore Moncabas. Gli interni sono arricchiti da eleganti rivestimenti in pelle nappa marrone, un perfetto abbinamento cromatico con la livrea della carrozzeria in un colore chiamato Machine Gray (grigio, insomma). Il tetto in tessuto è nero e include il frangivento in plexiglass. La meccanica è basata sull’affidabile motore 2.0 a benzina da 160 cavalli abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti. Auto da guidare, ricordiamolo.

Mazda MX-5 Grand Tour

Tuttavia non manca di accortezze moderne per aumentare l’efficienza energetica, come il sistema di recupero dell’energia in frenata i-Eloop, il che rende la MX-5 praticamente un’auto ibrida. Questa tecnologia sviluppata dalla Mazda da qualche anno sfrutta un supercondensatore per immagazzinare l’energia recuperata. Il vantaggio rispetto all’uso di una convenzionale batteria è, oltre al peso risparmiato, anche la possibilità di disporre in modo immediato tutta l’energia elettrica disponibile, aggiungendo uno spunto brillante che aiuta la prestazione e contribuisce per un 10% alla diminuzione di consumi ed emissioni.

La seconda serie Top Limited Edition della Mazda MX-5 sarà dedicata agli amanti della meccanica. La terza invece sarà rivolta agli amanti dell’aspetto fashion.




Ferrari 488 Pista Spider: sogno esclusivo

In questo caso il mare è l’Oceano Pacifico, data la location californiana; ma una spider è per definizione l’auto da ampi spazi aperti, appunto le località marine. Una vettura esclusiva e da sogno come la Ferrari 488 Pista Spider personifica in pieno la voglia di libertà che proprio l’invenzione dell’automobile stessa ha reso reale, ben oltre un secolo fa. Da Maranello a Pebble Beach, dalla California alla Motor Valley e da qui verso tutto il mondo. Sognare è sempre bello.

 

FERRARI 488 PISTA SPIDER: CON QUESTA SONO 50

Ferrari 488 Pista Spider

La Ferrari 488 Pista Spider è una serie speciale, la versione scoperta della 488 Pista coupé, a sua volta una serie speciale della 488 GTB. E’ stata svelata il 25 agosto durante il tradizionale concorso d’eleganza di Pebble Beach, occasione quanto mai adatta ad una vettura che ha l’eleganza impressa nel codice genetico, quel carattere ereditario generato da Enzo Ferrari più di 70 anni fa.

Si tratta del 50° modello di vettura aperta prodotto a Maranello. La Ferrari 488 Pista Spider tuttavia non nasce precisamente con intenzioni turistiche. Questa è un’auto concepita soprattutto per andare forte in pista. Lo esprime anche il suo design, grazie alla tipica fascia centrale che attraversa l’intera carrozzeria in senso longitudinale. Esclusivi per questa vettura i cerchi diamantati a stella da 20 pollici.

Ferrari 488 Pista Spider

Disponibili come optional anche i cerchi in fibra di carbonio, del 20% più leggeri. Anche gli interni fanno ampio uso di carbonio, oltre ai rivestimenti in Alcantara. Le pedane in alluminio mandorlato sostituiscono i normali tappeti in moquette. Per risparmiare qualche ulteriore grammo, la maniglia della portiera lato pilota è sostituita da un laccetto.

 

PRESTAZIONI ENTUSIASMANTI, DA VERA FERRARI

Ferrari 488 Pista Spider

Perché un’auto molto veloce anche e particolarmente nelle curve deve non solo essere potente ma anche leggera. L’esperienza Ferrari in materia è sconfinata. Così come per la coupé, molte delle caratteristiche della vettura da corsa 488 GTE sono state trasferite a questo modello stradale. Per far sì che l’auto sia guidabile ad alte prestazioni in sicurezza non solo da piloti professionisti, il nuovo sistema elettronico di controllo Ferrari Dynamic Enhancer rende le reazioni del veicolo più prevedibili e intuitive.

Ferrari 488 Pista Spider

La meccanica della Ferrari 488 Pista Spider è la stessa della coupé. Quindi motore V8 3.9 biturbo con devastante potenza di 720 cavalli ad 8.000 giri e strabiliante coppia massima di 770 Newton metri a 3.000 giri. Grazie anche al peso a secco contenuto in 1.380 Kg le prestazioni sono ovviamente da paura: accelerazione 0-100 in 2,85 secondi; accelerazione 0-200 in 8 secondi netti (tempo alla portata di poche auto normali anche per arrivare solo a 100 Km/h); velocità massima 340 Km/h. Dateci un pizzicotto per svegliarci. Anzi no, non vogliamo smettere di sognare.




Borghi d'(A)mare: Ponza e la ricetta del coniglio alla ponzese

Una bellezza naturale di insenature, piscine naturali, scogli e un mare cristallino, su cui si affacciano piccoli villaggi di pescatori dai muri colorati. Ponza, perla delle isole Pontine, si è meritata un posto d’onore tra i Borghi marinari più belli d’Italia. Si raggiunge facilmente da Napoli e dal litorale laziale grazie a un efficiente servizio di trasporti marittimi ed è l’ideale per trascorrere un weekend romantico, meglio se leggermente fuori stagione, prima dell’arrivo della folla dei mesi estivi centrali.

La cucina ponzese, poi, soddisfa sia gli amanti dei piatti di mare che quelli delle ricette di terra. Se il pesce è l’ingrediente principe di molti piatti, come i gustosi calamari ripieni alla ponzese, con uova, pinoli, parmigiano, aglio e prezzemolo, dall’entroterra arriva la tradizione contadina con la zuppa di lenticchie, il coniglio alla ponzese, il casatiello e le melanzane alla fornese. Senza contare i rinomati vini ponzesi, prodotti dalle vigne dell’isola. Chi al classico weekend di mare e spiaggia vuole abbinare anche passeggiate ed escursioni, può cominciare da Ponza Porto, il centro nevralgico dell’isola, con le case color pastello che sembrano guardare le barche che partono e arrivano. Qui i locali e i piccoli bar sono i luoghi di incontro di turisti e isolani e, soprattutto in estate, rimangono aperti fino a tarda notte. Da non perdere una cena a base di pesce in uno dei tanti ristorantini che si affacciano sul porto. Con una bella escursione a piedi lungo la rete di sentieri si può raggiungere invece l’area vulcanica, dove è possibile ammirare i due crateri che hanno dato vita all’isola, oggi colmi di acqua. Lungo il percorso, si possono scorgere piccoli e incantevoli villaggi che portano al punto più alto dell’isola, Monte Guardia, da cui ammirare uno splendido panorama. A piedi si raggiungono facilmente anche le frazioni di Santa Maria, I Conti,  e Santa Maria.

SECONDO GIORNO: Le bellezze del mare

In auto si raggiunge La Forna, il secondo centro abitato più grande di Ponza. Qui si parcheggia e, in venti minuti, si raggiunge Lo Scoglio della Tartaruga, dal caratteristico colore verde, che domina l’orizzonte. Imboccando un piccolo sentiero si possono invece raggiungere le splendide piscine naturali mentre chi è più allenato, può intraprendere l’itinerario che conduce a Punta Incenso, da cui si gode una splendida vista sulla vicina isola di Gavi. Proseguendo ancora, si arriva alla pietrosa spiaggia di Punta Le Felici. Per pochi euro, si può invece chiedere un passaggio in barca per raggiungere le remote e incontaminate Cala Felci e la spiaggia di Lucia Rosa con i suoi suggestivi faraglioni. Tra le meraviglie dell’isola che meritano senz’altro una visita ci sono la Grotta della Maga Circe e le Grotte di Pilato, che si trovano sotto al cimitero di Ponza e sono state scavate nella roccia dai romani per allevare le murene. Un “tunnel” di 160 metri scavato nella roccia della scogliera consente di raggiungere la splendida e rinomata baia di Chiaia di Luna. Per i più romantici, c’è la Torre dei Borboni, oggi sede di un albergo, e che un tempo serviva per avvistare le navi dei pirati.

LA RICETTA: Coniglio alla ponzese

Una ricetta dalle origini antichissime, la cui preparazione è legata alla festa del patrono di Ponza, San Silverio, il 20 giugno, ma può essere gustato nei ristoranti dell’isola tutto l’anno. La tradizione vuole che venisse preparato quando una ragazza invitava a casa il fidanzato per farlo conoscere ai genitori in occasione della promessa di matrimonio.

 Ingredienti

  • 1 kg di coniglio a pezzi
  • Pomodorini pachino
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • alloro, peperoncino
  • Olio EVO
  • Sale

Dopo aver tagliato il coniglio a pezzi e averlo asciugato con la carta assorbente, friggetelo in abbondante olio. Una volta dorato, scolatelo e mettetelo da parte. Preparate un trito con cipolla, aglio e pomodorini e fatelo appassire in padella. Aggiungete poi il coniglio, l’allora, il vino, il sale e un po’ di peperoncino. Aggiustate di sale e cuocete finché il sugo non si sarà addensato e la carne sarà bene asciutta e leggermente abbrustolita.

Il vino: Fieno di Ponza Bianco IGT Lazio, un vino locale ricavato dalle viti di Biancolella di Ponza  Forastere. Il gusto è fresco e dagli intensi aromi fruttati, ideale per accompagnare piatti di pesce e carni bianche. Dove comprare: Antiche Cantine Migliaccio, via Pizzicato 9 (Ponza), tel 339/2822252. Effettua visite guidate con degustazioni.

COME ARRIVARE 

Ponza è collegata via mare a Napoli (Molo Mergellina), Formia, Anzio, San Felice Circeo e Terracina. Per Napoli: A1 Milano Napoli, poi indicazioni per Imbarco (Molo Mergellina). Da qui partono gli Aliscafi SNAV (tel 081/4285555). Per Formia: A1 Milano-Napoli, uscita Cassino e seguire indicazioni per Formia. Da qui le motonavi con trasporto auto di LAZIOMAR (tel 0771/700604). Per Anzio: dal raccordo anulare di Roma uscita 26 per via Pontina SS148, dopo circa 32 km prendere lo svincolo per Anzio. Trasferimenti per Ponza con LAZIOMAR (1h 30) o con VETOR (tel 06/98600083). Per San Felice Circeo: Autostrada Roma-Napoli con uscita Frosinone, poi SR156, NSA 255 Terracina Prossedi, Strada Migliara 58, SP 87 per San Felice Circeo. Da qui partono le linee di Navigazione Pontina (solo passeggeri – tel 0773/544157). Per Terracina: da Roma SS146 Via Pontina in direzione Formia-Gaeta fino al porto. Oppure Autostrada Roma-Napoli e superstrada in direzione Terracina. Trasferimenti con Linea di Navigazione Libera del Golfo (tel 081/4203588) e Snapnavigazione (tel 0771/700604)

DOVE MANGIARE 

*Orestorante, via Dietro la Chiesa 4, Ponza, tel 0771/80338. Location romantica con terrazzi che si affacciano sull’isola. Pasti serviti in giardino. Il menù propone piatti di pesce dai profumi mediterranei.

*Gennarino a Mare, via Dante 64, Ponza, tel 0771/80071. Strutturato su una palafitta costruita sull’acqua con attracco privato, offre un ambiente esclusivo e romantico. Menù con cucina mediterranea e piatti della tradizione ponzese con fantasiose elaborazioni dello chef. Carta dei vini con buona scelta di etichette nazionali ed estere.

DOVE DORMIRE  

*Grand Hotel Chiaia di Luna****, via Chiaia di Luna, tel 0771/801113. Bella struttura con camere con vista sulla baia di varie metrature per venire incontro a diverse esigenze, dalla coppia alle famiglie.

*Bellavista***, via Parata, tel 0771/80036. In posizione strategica, a 200 m dal molo e a 50 dalla piazzetta dell’isola. Dispone di 24 camere fra doppie e triple con aria condizionata, frigo bar, TV. Ristorante con terrazza vista mare e menù mediterraneo.

INFO: www.prolocodiponza.it




Ferrari Portofino M: sempre più veloce.

Ferrari Portofino M – la m sta per modificata. Quindi una versione più veloce di quella normale. Questo super Ferrari è perfetta per un weekend di sole come in questo periodo dell’anno. Godetevi il rumore del motore con il vento tra i capelli.

Ferrari Portofino M - lato
Il design è un capolavoro. Incredibilmente meglio della vecchia California che era proprio bruttina

La macchina è bellissima, ma le foto che le hanno fatto un pochino di meno. Anche perché non sono foto, ma render, quindi fatte al computer….con tutti i soldi che hanno non possono fare uno shooting vero? bah

Comunque, la macchina è perfetta, come la maggior parte delle Ferrari ultimamente. Perfetta e stranamente meno noiosa delle sue sorelle maggiori. Monta l’ormai classico V8 bi-turbo, ma con 620Cv, una potenza che non sappiamo descrivervi, perché non abbiamo mai guidato una macchina con 620 Cv. Questo articolo è quindi di fatto inutile…andrei su Al Volante se fosse per me, farei prima, sono più affidabili…lo fanno di lavoro loro.

Ferrari Portofino M - interni
Belli gli interni, ma il monte Fuji cosa c’entra esattamente?🤔

Gli interni sono chiaramente eccellenti. Il design è molto curato e sembra ergonomico. La bellezza di Ferrari, anche un po sua croce, è essere incredibilmente democratica; non come prezzo, chiaramente, ma per quanto riguarda l’utilizzabilità. Questa macchina devono saperla utilizzare tutti, ma proprio tutti. Anche le persone che non hanno idea di come si faccia a vivere perché ormai serviti da chiunque, ecco soprattutto loro. Non abbiamo idea dei materiali e degli assemblaggi, perché non siamo mai saliti su una Ferrari. Ci fideremo degli articoli e delle prove in video sul web, quindi vi diciamo che sono perfetti, materiali ottimi e di estrema qualità e assemblaggi curatissimi.

Ferrari Portofino M - retro
bellissimo il posteriore di questa super sportiva GT da 620 Cv

Vostra per 206.000 euro. Sono davvero tanti soldini, ma quanto è figa quest’auto? Dai non scherziamo. Compratela e portatecela in redazione per provarla, grazie. Buona Domenica




Weekend Green Awards 2022: Top Camping Premium

Ritornano anche quest’anno i Weekend Green Awards, la settima edizione dei premi che dal 2015 valorizzano gli operatori del mondo del turismo che ogni anno si impegnano a portare avanti il rispetto per la natura, la sostenibilità, le coltivazioni biologiche, la promozione delle energie rinnovabili, l’uso di mezzi elettrici o ecologici, che investono in nuove tecnologie rispettose dell’ambiente.

La categoria Top Camping Premium vuole premiare la struttura che nel 2022 si è maggiormente distinta per l’impegno nell’eco-sostenibilità. E sarai tu a votare fra i candidati in nomination oppure a indicarne altri per completare la TOP TEN.

VOTA ANCHE TU UNO DEI CANDIDATI! Eccezionalmente possono arrivarci segnalazioni , ma saranno ammesse a discrezione della redazione o della giuria

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Camping Caravan Park  SEXTEN, Sesto (BZ)

foto credit: www.topcampings.com

Situato nel cuore di un paesaggio incontaminato con vista sulle Dolomiti, si colloca sempre al top nelle recensioni dei frequentatori. Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti e per loro è a disposizione un servizio di dog sitting. L’area wellness si sviluppa in un ambiente di idee innovative e bio-architettura, dove la pietra naturale si fonde con il legno e circondati dalla natura si può sentire intensamente la forza degli elementi.

Sito internet: www.caravanparksexten.it

 

Camping Baia Domizia

foto credit: www.agoda.com

Situato all’interno del Parco del Garigliano, nella splendida cornice del Golfo di Gaeta, si sviluppa a ridosso di una spiaggia sabbiosa che si estende per oltre 1 km. Piscine, animazione, ristoranti, market e molto altro ancora sono i servizi offerti dal campeggio. L’ampia scelta fra le piazzole ombreggiate risponde ad ogni tipo di esigenza e permette di vivere il contatto con la natura.

Sito Internet: www.baiadomizia.it

 

Camping Village Conca D’Oro

foto credit: www.google.com

Direttamente sul Lago Maggiore, nella verde riserva naturale del Toce troviamo il Camping Village Conca D’Oro. Qui sarà possibile scegliere tra diverse tipologie di soggiorno, tra cui di la lodge tent oppure la mobile home.

Sito internet: www.concadoro.it

Glamping Villaggio Torre del Porticciolo, Alghero (SS)

credit foto: www.torredelporticciolo.it

È il più grande campeggio sul Mare in Sardegna e si estende su 150.000 mq nel Parco Naturale di Porto Conte. Tra le possibilità offerte ci sono: mobile homes e suite, lodge tent, bungalow e chalet.

Sito internet: www.torredelporticciolo.it

 

Capalbio Glamping , Capabio (GR)

foto credit: www.ilcampeggiodicapalbio.it

È tra i dieci Glamping più grandi d’Europa, tra la natura incontaminata della Toscana. Le sue lussuose tende sono a pochi metri dalla spiaggia, dove potrete soggiornare in pieno confort, scegliendo tra: suite lodge tents, family lodge tents, exclusive lodge tents e exclusive lodge tents maxi.

Sito internet: www.ilcampeggiodicapalbio.it

 

I Canonici  di San Marco (VE)

foto credit: www.glampingcanonici.com

Il Glamping Canonici di San Marco vanta il primato di essere stato il primo glamping in Italia, nato nel 2009. La struttura sorge è situata a Mirano, a pochi chilometri da Venezia, tra la campagna della Laguna Veneta e il fiume Brenta, dove in passato erano soliti passare le vacanze le antiche famiglie nobili. Il glamping utilizza lussuose ecostrutture a impatto zero che si integrano nell’ambiente.

Sito Internet: www.glampingcanonici.com

 

Union Lido Park Resort Cavallino Tre Ponti (Ve)

foto credit: www.tripadvisor.it

Sicuramente all’ Union Lido Park Resort di Cavallino, campeggio a 5 stelle in provincia di Venezia, che nel 2019 si è aggiudicato il Green Travel Awards della Federazione Italiana della Stampa come Miglior Villaggio Eco-Sostenibile e Responsabile. Immerso in 60 ettari di verde con un’area naturalistica dove si ripopolano alcune specie animali, ha un’offerta che spazia a 360° affinché ognuno possa liberamente decidere come vivere la propria vacanza.

Sito internet: www.unionlido.com

 




Weekend Green Awards 2022: Agriturismi Premium

Ritornano anche quest’anno i Weekend Green Awards, la settima edizione dei premi che dal 2015 valorizzano gli operatori del mondo del turismo che ogni anno si impegnano a portare avanti il rispetto per la natura, la sostenibilità, le coltivazioni biologiche, la promozione delle energie rinnovabili, l’uso di mezzi elettrici o ecologici, che investono in nuove tecnologie rispettose dell’ambiente.

La categoria Agriturismi Premium vuole premiare la struttura che nel 2022 si è maggiormente distinta per l’impegno nell’eco-sostenibilità.
Qual è secondo te il miglior agriturismo fra i 6 in nomination?

VOTA ORA! Eccezionalmente possono arrivarci segnalazioni , ma saranno ammesse a discrezione della redazione o della giuria

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Agriturismo Ape Regina,  Località Molino Corte, Sant’Agata dei Goti (BN)

credit foto: http://www.agriturismoaperegina.it/

Al confine con il Parco Regionale del Taburno, offre numerose attività all’aria aperta anche per i bambini. Con il metodo di produzione biologico oltre alle coltivazioni tipiche, produce il rinomato Miele di Sant’Agata.

www.agriturismoaperegina.it

 

Azienda Agricola Al Rocol, via Provinciale 79, Ome (BS)

foto credit: https://www.alrocol.com/

Situata il Franciacorta per regalarvi un esperienza a stretto contatto con la natura ma anche per conoscere le città d’arte più vicine, l’agriturismo offre un soggiorno di relax , escursioni tra i boschi secolari ed esperienze culinarie degustando i famosi vini della zona.

www.alrocol.com

 

Agriturismo Essentia,  Contrada Bosco 21, Larino, (CB)

foto credit: essentia

Un agriturismo per vivere appieno i sapori autentici del Molise. Ogni camera della struttura trasmette il forte legame con la propria terra, mentre le tante attività proposte permettono di conoscere le tradizioni di questa regione e di esplorare i tanti borghi ricchi di storia.

agriturismoessentia.com

 

Azienda agricola Il Mongetto, Cascina Mongetto 10, Vignale Monferrato (AL)

Si tratta di una azienda agricola che da più di vent’anni realizza prodotti tipici del Piemonte. L’agriturismo nasce da un palazzo signorile di fine Settecento che si affaccia sulle colline del Monferrato.

www.mongetto.it

 

 

Agriturismo Aglioni, via Gello 12, San Miniato (PI)

foto credit: www.aglioni.it

Situato su una collina vicino alla città medievale di San Miniato, l’agriturismo è circondato da boschi e uliveti e la posizione strategica consente di fare gite al Mare o nelle città d’Arte.

Dal 2007 l’azienda agricola è stata convertita all’agricoltura biologica e oltre alla viticoltura permette di ospitare 25 ospiti.

www.aglioni.it

 

Agriturismo La Dolce Mela Vallelaghi (TN)

La Dolce Mela è un agriturismo bio per trascorrere una vacanza green in Trentino. A partire dall’architettura fino alla produzione di energia, ogni dettaglio è pensato per vivere in simbiosi con la natura, rispettandola.

www.agriturladolcemela.it

 

 




Weekend Green Awards 2021: Camper & Van Weekend

Ritornano anche quest’anno i Weekend Green Awards, la settima edizione dei premi che dal 2015 valorizzano gli operatori del mondo del turismo che ogni anno si impegnano a portare avanti il rispetto per la natura, la sostenibilità, le coltivazioni biologiche, la promozione delle energie rinnovabili, l’uso di mezzi elettrici o ecologici, che investono in nuove tecnologie rispettose dell’ambiente.

La categoria Camper & Van Weekend vuole premiare il van/camper ideale per una vacanza green.

VOTA ANCHE TU UNO DEI CANDIDATI IN NOMINATION O PROPONINE UNO NUOVO!

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Arca Europa New Deal P 699 GLM

Forte personalità, tecniche costruttive di ultima generazione e una moltitudine di idee intelligenti sono le caratteristiche fondamentali del nuovo Europa New Deal P 699 GLM prodotto da Arca, in grado di rendere le proprie vacanze in libertà e i Weekend Premium più suggestivi semplicemente indimenticabili.

 

Fiat Ducato Sunlight Cliff 6

foto credit: www.vitaincamper.it

Il camper furgonato della casa tedesca nasce sulla base di Fiat Ducato e ha una lunghezza di 599 cm.

 

GiottiVan 60 B

credit foto: www.girareliberi.it

E’ il nuovo modello della gamma GiottiVan che si affianca al 54T e al 60T che con una lunghezza di quasi 6 metri.

 

LAIKA ECOVIP CAMPERVAN 540

foto credit: goldencamping.com

Montato su Fiat Ducato 33 Light con una lunghezza di 541 cm è dotato di un letto posteriore matrimoniale.

 

LAIKA ECOVIP H3109

Il Laika Ecovip H3109 è un motorhome di ultima generazione, uno dei modelli top di gamma dell’azienda toscana.  Per le sue qualità costruttive e il design con interni raffinati ha vinto recentemente il Red Dot Award per il design.

 

WEINSBERG 700 MEG

foto credit: www.camperistico.com

Montato su meccanica Fiat Ducato 2.3 mjt 140cv ha una lunghezza di 741 cm e un peso di 3145 kg.

 

Winnebago Revel di Mercedes

foto credit: www.esquire.com

Il camper ha origine da una piattaforma Sprinter Mercedes-Benz e la sua trazione integrale lo rende ideale per viaggi lunghi in ambienti estremi.

 

 




Con Land Rover Defender per un weekend tra Roma e l’Argentario

Un veicolo tra i più attesi dopo la cessazione della produzione nel 2016 della precedente. L’abbiamo scelta per un “weekend premium”, nel quale recarci da Roma all’Argentario, precisamente con una meta specifica, il Golf Resort che già conosciamo, dal quale poi ripartire – ecco il senso di guidare una Land Rover Defender come questa – guidando fuoristrada. Prima attorno al resort, quindi nell’entroterra maremmano in direzione di Tarquinia, per rientrare sulla costa verso Civitavecchia. Ma andiamo con ordine.

Il mondo nuovo

Cinque metri per due e per altri due in altezza, suggeriscono taglie da grosse suv americane. Il design ha svolto un lavoro eccezionale per rendere l’ultima Land percepibile come Defender: erede di una dinastia che non pareva sostituibile.

L’estetica della nuova Defender è opera della “matita” dell’italiano Massimo Frascella con la supervisione di Gerry McGovern. Osservandola, cambia molto secondo tinte e abbinamenti: massiccia e filante, dissimula la massa con parti arrotondate che ne smussano gli spigoli. È piazzata e mostra aggressività, sapientemente ammorbidita dal design. Ma soprattutto esibisce un fascino particolare, distintivo e inimitabile, da Land Rover. Anzi: “la” Land Rover, finalmente tornata.

Oltre settant’anni di storia rappresentano un patrimonio evolutivo che pochissimi modelli possono esprimere. La nuova Defender è un balzo nel futuro con mille attenzioni a dettagli del passato per la gioia degli appassionati, senza cadere nel gusto rétro.

Dentro Defender

La parte dell’abitacolo superiore alla linea di cintura si restringe leggermente ma lo spazio è abbondante, sia lateralmente sia in lunghezza. Defender 110 è configurabile a richiesta a cinque o sei posti su due file o sette su tre, è abitabile e ispira subito lunghi viaggi, con elementi di comfort quasi sorprendenti, considerando che si tratta comunque di una fuoristrada vera.

Abitacolo Defender

Dopo i primi metri già la riconosciamo come Land Rover, non solo per i richiami e le citazioni alle antenate. Ci convince presto come valida interpretazione connessa ai tempi. Spazio abbondante, comfort adeguato ma senza eccedere con lussi e morbidezze – i sedili fanno la loro funzione ma giustamente non coccolano – e i comandi principali e buona parte dei secondari sono funzionali.

Autostrada e Statale

Il motore D240 a gasolio da 177 kW-240 CV che stiamo guidando è dolcissimo nell’erogazione: favorito dal cambio a otto rapporti (non velocissimo) è sempre in coppia e pronto alle necessità. Non abbiamo carico ma non ha incertezze nel muovere la massa (oltre 2.300 kg) che è l’aspetto meno rasserenante sulla carta.

Molto buono l’angolo di sterzo, il volante comunica sia la consistenza del sistema sia l’appoggio sulla strada, dove l’assetto è rassicurante, almeno alle andature imposte dai limiti. Defender 110 è in grado di trainare 3.500 kg e ce lo fa capire.

Il fascino di Orbetello

Percorrere la strada che costeggia le lagune non può non riportare alla memoria l’epopea degli “Atlantici”: i trasvolatori che con gli idrovolanti di base proprio a Orbetello, decollavano da questi specchi d’acqua per le missioni oceaniche, primi a conseguire diversi record. Purtroppo sono rimati pochissime testimonianze architettoniche di quei tempi eroici: comunque si passa accanto a qualche edificio, giusto entrando nell’abitato. Suggeriamo di parcheggiare e fare due passi scoprendo particolari legati a tali memorie. Un esempio: le recinzioni di alcune zone, le cui strutture metalliche portano ben visibili simbolici fregi alati. 

L’Argentario, finalmente

Alla guida di Defender con l'Argentario come sfondo

Appena superate le lagune, pochissimi chilometri ci permettono di raggiungere la meta del primo giorno: siamo arrivati all’Argentario Golf Resort.

Cinque stelle con 73 camere in una costruzione immaginata come poteva essere futuribile tempo fa, celata però dalla vegetazione a tutela del paesaggio, più cinque ville di design. Non bella da guardare ma molto curata, con camere spaziose e raffinate, è funzionale al gioco del golf sul famoso campo a 18 buche “PGA National Golf Course Italy”, sul quale si affaccia direttamente. E alla fine di una giornata golfistica, ci si può rilassare nel centro benessere da quasi 3000 metri quadrati. Un resort esclusivo di lusso, molto particolare, nella Maremma.

Via Acquedotto Leopoldino, 58019 Porto Ercole (GR)
Tel. +39.0564.81.02.92
www.argentariogolfresortspa.it

Al Ristorante Dama Dama

Il nome Dama Dama è curioso, si riferisce alla definizione arcaica del daino, ungulato endemico nella zona. Il Restaurant del Golf Resort, così denominato, ha una posizione incredibile, con l’enorme terrazza (dove si può cenare dalla primavera all’autunno) su green e fairway del percorso golfistico. La vista spazia anche molto oltre le colline dell’Argentario, permettendo di ammirare i vari conventi e santuari che costellano i dintorni.

Lo chef Emiliano Lombardelli propone una cucina con sapori e colori del territorio, ai quali aggiunge un pizzico di innovazione: l’impegno è evidente, anche con menu degustazione in tre percorsi. Per una degna conclusione della prima parte del nostro weekend.

chef Emiliano Lombardelli

Restaurant Dama Dama
www.argentariogolfresortspa.it/food/
Tel. +39.0564.81.02.92

Se il fascino del tramonto e del crepuscolo in alcuni luoghi possono essere coinvolgenti, il risveglio del mattino seguente è spesso ancor più entusiasmante. Ci spiace solo non avere il tempo di giocare 18 buche, a qualche anno dall’ultima volta, nello splendido “golf course” dell’Argentario, ma il programma è intenso.

Argentario Golf Resort

Dopo una buona colazione sulla terrazza panoramica, si avvicina il momento di assaporare il “lato oscuro” della nuova Defender: quell’anima avventurosa e fuoristradistica sulla quale noi avremmo scommesso per fiducia nel marchio e nei progettisti, ma che – almeno sulla carta – non sembra convincere tutti i più appassionati landroveristi, i duri e puri dell’offroad.

Subito nei boschi

Quasi nemmeno il tempo di uscire dal Resort che la strada è già sterrata: fuori dall’asfalto è una Land Rover, porta il nome che discende dal prototipo che nel lontano 1947 diede origine l’anno successivo alla “Land” stessa, trasformatasi nei decenni da modello in marchio. Comfort e sicurezza non vengono meno alla guidabilità, con capacità anche di arrampicarsi dove le semplici sport utility non oserebbero.

L’esemplare del test monta pneumatici Goodyear Wrangler All-Terrain Adventure 255/70 R18: tipologia e misura valide per la missione. Procediamo nel sottobosco pensando a quante Land Rover nei decenni avranno percorso queste piste a caccia di cinghiali e daini. La nuova Defender si arrampica con indifferenza, senza necessità di inserire le marce ridotte né, per il momento, di utilizzare il Terrain Response.

Verso l’interno

Dopo saliscendi che sbucano in zone panoramiche di questa particolare “quasi isola”, rientriamo in direzione di Orbetello, per costeggiare la laguna e tornare verso l’entroterra. Dall’Argentario puntiamo infatti verso Tarquinia, che raggiungiamo guidando anche lungo piccole valli secondarie, in paesaggi estivi tra i campi dorati.

Tratti con pendenze anche importanti, dove preferiamo inserire le ridotte anche senza reale necessità, solo per sicurezza e per completezza di impressioni: Defender salirebbe senza problemi anche con le lunghe, ma con le marce corte il controllo è maggiore. Con le sospensioni pneumatiche la guida fuoristrada è facile e avviene con sicurezza e comfort.

Avventure in vista

La nuova Land Rover Defender in un percorso off road

Dopo diversi chilometri cominciamo a costeggiare un piccolo corso d’acqua: è il torrente Mignone, che più avanti guadiamo. Anche se l’espressione è forzata: la siccità estiva comporta infatti solo pochi spruzzi giusto per scattare immagini particolari.

Dopo lo scavalcamento di qualche altra collina, ecco la sorpresa: il tratturo si innesta lungo il tratto terminale di una ferrovia abbandonata. Deve essere da anni in tali condizioni, i binari non ci sono più, ma ponti e gallerie reggono, anche se il fondo è spesso molto sconnesso: occorre infatti prestare attenzione ai manufatti in cemento che si sono sollevati e potrebbero creare danni. Ci informiamo, scoprendo che un tempo collegava Orte a Civitavecchia, e fu costruita per trasferire al porto l’acciaio prodotto a Terni.

Coppia di Defender in fuori pista

Arriviamo così alla fine di questo percorso particolare: non difficile ma che ha fornito la sensazione di come una Defender possa muoversi con naturalezza anche dove altre sport utility, specie di tali dimensioni, non oserebbero.

Come si guida

Defender è agile con buon raggio di sterzo, il volante si sente bene in mano e l’assetto, è adeguato a un mezzo che comunque pesa oltre 2,3 tonnellate e ne può trainare 3,5. Eccellente l’erogazione del motore, pronto già appena oltre i mille giri, accompagnato dal cambio solo a tratti brusco in scalata.

Alla guida di Defender

Lungo la Via Aurelia e l’autostrada verso Roma, nessun fruscio e conferma della scorrevolezza: anche nei consumi, la media durante questa escursione, compresa la parte fuoristrada ma seguendo tutti i limiti stradali, si sono attestati a 10,7 l/100 km.

La frenata è buona, anche possente, solo un certe interazioni con le sospensioni in presenza di sconnessioni stradali, non appare perfettamente modulabile, forse per una certa fretta di attivare l’Abs. Intanto siamo arrivati a Fiumicino, ma è ancora presto per recarci in aeroporto.

Un pasto particolare

Molo con barca

La località è nota per andare a mangiare il pesce, spesso in compagnia. Ma c’è un modo di farlo senza frequentare grossi locali, affollati e rumorosi: mangiando all’aperto, accanto alle barche che dondolano con la corrente del Tevere, a pochi passi dal mare e comunque non lontani dall’Aeroporto.

Al Circolo Nautico Pier 1 si entra in un “rimessaggio” e l’accoglienza è subito marinara: cordiale e fa sentire di casa. Non da meno la cucina, raffinata ma senza trascurare i sapori intensi di piatti ricercati ma anche semplici (dove contano i fondamentali), preparati dallo chef Denny Olivera. E serviti con la professionale supervisione della titolare, Signora Roberta, attenta e sorridente con evidente passione. “Vale la deviazione”, come scriverebbe una nota Guida.

Ristorante Pier 1 Fiumicino

Circolo Nautico Pier 1
Via Monte Cadria 45, 00054 Fiumicino (RM) – Tel. +39.333.576.73.16
Facebook: Pier 1 Circolo Nautico

Facciamo i conti

Sono una ventina (diciannove, per l’esattezza) le versioni di Defender 110, che raddoppiano con la più compatta Defender 90 in arrivo però l’anno prossimo. Quattro i motori disponibili: un Diesel 2.0 da 200 e 240 cavalli, e due motori a benzina: 2.0 da 300 e un 3.0 da 400 mild hybrid, in combinazione libera con quattro allestimenti: Standard, S, SE ed HSE. Oltre questi, First Edition è riservato alla più potente per ciascuna alimentazione, e Defender la X è esclusiva di 400 MHEV.

I prezzi delle Defender 110 sono compresi tra i 57.400 euro e 77 mila a gasolio e da 61.700 a 101.400 a benzina. Gli allestimenti possono ulteriormente definiti aggiungendo uno dei quattro Pack secondo le proprie tendenze: Explorer, Adventure, Country e Urban. Defender 90 è già ordinabile ma sarà disponibile solo dall’aprile del 2021: costa da 51.400 a 72 mila (gasolio) e 55.700-98.200 (benzina), con un risparmio tra 5 e 6 mila euro rispetto a 110.

Compagna di viaggio: Land Rover Defender 110 S 2.0 SD4 240 PS AWD AUTO 

È il momento di dedicare qualche attenzione alla protagonista del weekend, la nuova Defender: scelta in versione S con motore a gasolio quattro cilindri turbo di ultima generazione da 2 litri e 240 cavalli, è un bestione da cinque metri compresa la ruota di scorta esterna sul portellone, come da tradizione.

Il profilo di Land Rover Defender

È anche larga due e alta quasi altrettanto. La trasmissione ha il cambio automatico a otto rapporti (che con le ridotte raddoppiano) di serie su tutte le versioni, come la trazione integrale. Da vera Land Rover, con tanto di sistema avanzatissimo di assistenza alla motricità: “Terrain Response 2” che, unito alle sospensioni indipendenti con molle pneumatiche e ammortizzatori a controllo elettronico permette di viaggiare con comodità (anche a pieno carico) osando l’inosabile o muovendosi con sicurezza e comfort su asfalto. L’abitacolo può essere a 5, 6 o 7 posti, con bagagliaio da da 231 (7 p.) a 2.380 litri.

www.landrover.it

Dimensioni: 503/201/197 cm
Potenza: 177 kW-240 CV
Coppia: 430 Nm
Velocità massima: 188 km/h
0-100 km/h: 9,1 secondi
Consumo medio: 8,9-9,6 l/100 km
Emissioni di CO2: 246 g/km