Un ricettario per la pace con le ricette ucraine

Un’iniziativa di solidarietà e un libro con 30 ricette tradizionali ucraine per cucinare in Santa Pace. Mentre la guerra in Ucraina continua a essere in corso e si spera che si riesca a raggiungere la pace il prima possibile, il giornalista e travel food writer Vittorio Castellani, anche conosciuto come Chef Kumalè, per fare qualcosa di utile di fronte a questa situazione così drammatica ha pensato di dare vita a un ricettario che contiene alcune ricette raccolte tra le donne ucraine, che ha conosciuto in anni di lavoro interculturale.

A quelle se ne sono poi aggiunte altre che gli sono state donate da Ievgen Klopotenko, uno chef molto popolare in Ucraina, dove ha firmato l’Ukrainian Cuisine Manifesto.

Lo chef ucraino Ievgen Klopotenko

Una cucina varia e gustosa con una grande storia

La cucina ucraina è nota da tempo per la sua varietà di piatti, concepiti non solo grazie a un’ampia scelta di prodotti, ma accostando diverse ricette. Per esempio, il famoso borscht ucraino ha almeno 20 ingredienti; il poltava borsch e il cosiddetto borsch di verdure ne hanno 18, il borsch in stile Chernigov ne ha 16 e quello a base di carpa 17. Gli ingredienti per la preparazione del borsch vengono sia bolliti che cotti in umido.

Molti piatti a base di carne e di pesce sono fritti o in umido, per dare loro un sapore, un gusto e una succulenza originali, come quelli ripieni o lardellati. Sono particolarmente gustosi quelli a base di carne e verdure: involtini di cavolo, Volyb krucheniki, manzo e funghi in umido, salsicce fatte in casa con cipolle, involtini di patate con ripieno di funghi, riso alle barbabietole, ricotta e miele, e altre.

Involtini di cavolo

Sono molto famose le ricette ucraine a base di pollo, come la cotoletta di Kiev. La cucina nazionale ucraina è ricca di piatti e di varie prelibatezze a base di farina. I più famosi sono i vareniki, i galushki, i milintzi, il pane di grano saraceno, ecc. La cucina ucraina è anche ricca di frutta e verdura, di dolci ai frutti di bosco e di bevande.

Preparazione dei vareniki

Per molti secoli gli ucraini si sono preparati da soli le loro bevande: nalivaks fatto in casa (liquore alla frutta), brandy, tertukhas, kvas e uzvar. Oggi la cucina ucraina è andata oltre e si è sviluppata e perfezionata. La crescita dell’industria alimentare, la nuova offerta di prodotti agricoli e ittici hanno permesso di inventare nuovi piatti. Nonostante l’uso di nuovi prodotti (la cucina sperimentale ha unito ricette e produzione industriale alimentare) l’essenza nazionale dei piatti ucraini è stata preservata.

La bevanda kvas

Oggi l’offerta di piatti a base di verdure, pesce di mare, farina e ricotta, così come l’unione di carne e verdure è molto aumentata. Come effetto di vicinanza economica, culturale e di legami commerciali, lo scambio di esperienze tra i popoli di Russia e Ucraina, i popoli delle Repubbliche unite, così come i Paesi socialisti, alcuni piatti di queste nazioni sono stati introdotti nella cucina ucraina. Molti piatti ucraini, borsch, vareniki, polpette di ricotta, carne lardellata, salsicce fatte in casa, pesce farcito e altre, sono diventate particolarmente famose. Come quelle che vi lasciamo di seguito.

Chebureki

Il chebureki sono calzoni fritti ripieni di carne tritata ed è un piatto tradizionale della cucina tartara di Crimea. Si ritiene che la loro origine risalga alle tribù nomadi mongolo-tartare. Ecco perché i chebureki vengono mangiati ancora oggi ovunque i nomadi mettessero piede nei tempi antichi. Anche negli altopiani del Tibet si può gustare un piatto simile! Il suo nome è tartaro di Crimea e significa “tortino di carne”. In Ucraina, i chebureki sono comuni anche tra i Greci di Mariupol, con il nome di “chir-chir”.

Ingredienti

Per l’impasto

  • 750 gr di farina 00
  • 270-270 ml d’acqua calda
  • 4 cucchiai d’olio di semi di girasole
  • 1 cucchiaio di Vodka
  • ½ cucchiaino di sale
  • 1 uovo (facoltativo)

Per la farcitura

  • 750 gr di carne tritata di manzo o agnello (30% di grasso)
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • Poca acqua
  • Sale e pepe qb

Procedimento

In una ciotola setacciate la farina, mescolatela con l’acqua calda all’interno della quale avrete aggiunto l’olio di semi, la Vodka, il sale e l’uovo, se decidete di usarlo.

Mescolate bene e impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo che lascerete riposare coperto per 30 min. Nel frattempo in una ciotola a parte, tritate la cipolla a brunoise e mescolatela con la carne ed il prezzemolo tritato. Aggiustate di sale e pepe, bagnate leggermente e mescolate bene in modo da amalgamare tutti gli ingredienti. Lasciate riposare per 15 min.

Suddividete ora l’impasto di acqua e farina in dodici parti uguali, lavoratele in modo da dare la forma di palline, copritele con un panno e lasciatele riposare per 15 min, prima di stenderle con un mattarello, in forma circolare.

Distribuite all’interno di una metà del disco 2-3 cucchiai della farcitura, richiudete a metà e sigillate, come fareste per un calzone, schiacciando i bordi con le punte di una forchetta.

Fate quindi riscaldare a 180° l’olio di semi in una padella e friggete i chebureki, prima da un lato, poi dall’altro, per due-tre minuti, finché saranno dorati. Prelevate dall’olio, fate asciugare su carta assorbente e servite.

Tovchanka

Puré di fagioli e patate ai semi di papavero

Il tovchanka è uno dei piatti di contorno più comuni della cucina ucraina. Si dice che provenga dalla zona di Ternopil ed è una purea di patate lesse e fagioli che vengono cotti separatamente e poi schiacciati, in ucraino “tovchut”, da cui il nome del piatto. Il terzo ingrediente principale sono i semi di papavero. Oltre ai fagioli si possono usare anche altri legumi.

Ingredienti

  • 300 gr di patate
  • 100 gr di fagioli secchi
  • 1 cipolla
  • 3 cucchiai di semi di papavero
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • Sale e pepe qb
  • Prezzemolo o aneto

Procedimento

Ammollate i fagioli per 8-10 ore. Sciacquateli, copriteli di abbondante acqua fresca e fateli cuocere per circa due ore, fino a che saranno morbidi, quindi scolateli. Ammollate i semi di papavero per circa dieci ore in acqua tiepida. Scolateli e pestateli in un mortaio fino a ridurli in pasta. Sbucciate le patate, tagliatele a pezzi e lessatele in acqua bollente salata. Scolatele e unitele ai fagioli. Tritate finemente la cipolla e unitela a patate e fagioli insieme alla pasta di papavero, insaporite con zucchero, pepe e le erbe e schiacciate tutto in un purè rustico, eventualmente unendo un pochino dell’acqua di cottura delle patate per raggiungere la consistenza desiderata. Regolate di sale e servite in tavola.

Chervonyj borshch

Borshch rosso

Come probabilmente saprete, il borschch è la pietra angolare della cucina ucraina: è una zuppa tradizionale che si prepara con carne, barbabietole, patate, cavoli, cipolle, pomodori (o concentrato di pomodoro) e carote. Non esiste un’unica ricetta classica per questo piatto. Ogni famiglia ha i propri consigli, trucchi e segreti ben custoditi. Gli ucraini non hanno bisogno di un motivo particolare per cucinare il borschch, anche se il più delle volte viene servito in occasione di matrimoni o altri eventi festivi. Ecco i consigli dello chef Ievgen Klopotenko per creare la vostra migliore ricetta di borshch ucraino.

Ingredienti

Per il brodo base

  • 300 gr di osso di bovino con midollo
  • 300 gr di coda di bovino
  • 300 gr di controfiletto
  • 1 grossa cipolla dorata
  • 1 radice di pastinaca
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano con le foglie
  • 1 cucchiaino di semi di coriandolo
  • ½ cucchiaino di pepe nero
  • ½ cucchiaino di pepe di Jamaica allspice
  • ½ cucchiaino di semi di cumino (facoltativo)
  • 2 rami di prezzemolo
  • 4 lt d’acqua fredda

Per la zuppa

  • 4 patate
  • 3 barbabietole di medie dimensioni con le loro foglie
  • 2 carote di media grandezza
  • 1/2 piccolo cavolo verza
  • 1 pastinaca
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 piccolo sedano con le foglie
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 1 mazzetto di aneto
  • sale, pepe nero macinato
  • 1 peperoncino secco aromatico (paprika)
  • 2 cucchiai d’aceto di vino bianco

Per servire

  • 4 spicchi d’aglio
  • Fette di pane nero Lardo

Procedimento

In una pentola capace, sistemate sul fondo la carne, tutte le verdure mondate, il mix di spezie, versate l’acqua, coprite con il coperchio e portate a ebollizione. Fate cuocere per un’ora schiumando il brodo di tanto in tanto. Sbucciate le barbabietole, prelevate dal brodo tutti gli ingredienti, tranne le carni, sistemate a cuocere le barbabietole intere e lasciatele cuocere per trenta minuti con il coperchio. Quindi prelevate le ossa con il midollo, le carni e le barbabietole. Filtrate il brodo e rimettetelo a cuocere nella sua pentola.

Mondate ora le verdure per la zuppa, tritate gli spicchi d’aglio. Grattugiate a fiammifero la pastinaca e le carote e mettetele a cuocere nel brodo per la zuppa insieme ai gambi delle barbabietole tagliati a tocchetti, un peperoncino e fate cuocere per dieci minuti. Aggiungete le patate che farete bollire per altri dieci minuti, eliminate il peperoncino, e completate con metà delle foglie di barbabietola, del sedano, del prezzemolo e dell’aneto tritate.

Sminuzzate quindi il controfiletto usato per il brodo di base e la carne della coda. Prelevate le barbabietole bollite dalla zuppa e grattugiatele in rapée; insaporitele con l’aglio tritato e due cucchiai d’aceto di vino. Versate nella zuppa le carni sminuzzate, il cavolo tagliato a listerelle fini e le barbabietole grattugiate.

Completate con il trito di erbe aromatiche, spegnete il fuoco e lasciate riposare la zuppa con il coperchio per dieci minuti. Aggiustate di sale e pepe. Servite in ciotole con l’aggiunta di spicchi d’aglio tagliati a lamelle e una spolverata di aneto fresco. Accompagnate con pane nero e fette sottili di lardo.

 

Okroshka

Zuppa fredda d’estate

Okroshka è una tradizionale zuppa fredda, tipica soprattutto delle zone orientali dell’Ucraina. L’origine dell’Okroshka rimane una domanda aperta, in quanto sull’argomento non esistono a tutt’oggi sicuri riferimenti storici. Tuttavia, molti storici associano la comparsa della okroshka con il battesimo della popolazione russa di Kiev. Secondo le cronache, dopo l’atto del battesimo, il Principe Vladimir ordinò che si distribuisse tra i contadini “cibo, miele e kvas”. Probabilmente, fu in seguito a questa usanza che il kvas si diffuse tra la gente comune. Insieme al pane di segale e alle cipolline novelle divenne la base per la zuppa fredda. Anche se il termine “okroshka” divenne largamente diffuso solo all’inizio del XX Secolo. Il termine indica il metodo di preparazione dell’okroshka: tutti gli ingredienti devono essere tritati finemente. Gli ingredienti di base sono: cetrioli, ravanelli e cipollina novella. Nota Se si usa il kvas si usa la panna acida, mentre se si usa il kefir no.

Ingredienti

  • 700 ml di kvas o di kefir
  • 200 gr di carne di vitello lessa o di prosciutto cotto tipo Praga
  • 2-3 patate lesse
  • 120 gr di cetrioli freschi di piccola taglia
  • 4 uova sode
  • 6 ravanelli
  • Erba cipollina, prezzemolo, aneto
  • 50 gr di panna acida o yogurt greco
  • 4 fette di pane nero di segale
  • Rafano
  • Sale, pepe

Procedimento

Tagliate a piccoli cubetti i cetrioli, le patate, i ravanelli, la carne o il prosciutto cotto e le uova. sode Sistemate tutti gli ingredienti in una ciotola e versatevi sopra il kvas o il kefir, aggiungete il sale, il pepe, il rafano, sale e pepe Sistemate in frigorifero per almeno per un’ora e togliete l’okroshka 15 min prima di servirla. Tagliate finemente l’erba cipollina, il prezzemolo e l’aneto Prima di servirla cospargete sopra ad ogni piatto un cucchiaio delle erbette tagliate e un cucchiaio di panna acida. Servite con fette di pane nero di segale.

Kurka kyyivsʹka

Pollo alla Kiev

Il pollo alla Kiev è stato un biglietto da visita della capitale Ucraina per molti anni. È conosciuto e amato in tutte le parti del mondo. La peculiarità del piatto consiste nel fatto che non si prepara con carne tritata, ma con un intero filetto di petto pollo. Nonostante il nome, sono tanti i paesi che reclamano la paternità del piatto. Secondo alcuni, la sua patria sarebbe la Francia, una creazione dello chef Nicolas Appert, secondo altri, il Regno Unito. Gli americani sostengono poi che il pollo alla Kiev è chiamato così grazie alla popolarità che il piatto aveva tra i migranti ucraini negli USA!

Ingredienti

  • Un petto di pollo tagliato in quattro fette
  • 120 gr di burro
  • Una manciata di prezzemolo
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 cucchiaino di senape di Digione
  • 60 gr di farina
  • 1 uovo 1 cucchiaio di latte intero
  • 100 gr di pangrattato
  • 200 ml d’olio di semi
  • Sale e pepe

Procedimento

Tagliate il petto di pollo in quattro fettine in modo da poterlo aprire a libro. Battete delicatamente con un batticarne i petti di pollo ottenuti Preparate il ripieno aromatizzato tritando aglio e prezzemolo, che mescolerete con il burro ammorbidito e con la senape. Aggiustate di sale e pepe. Dividete il composto in quattro parti e sistematelo nel freezer finché sarà compatto. Stendete i petti di pollo sistemate sopra ogni fetta il composto che lavorerete nel palmo della mano per dargli la forma di un sigaro. Arrotolatevi intorno il petto di pollo in modo da ottenere una rollatina che passerete nella farina, quindi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato. Fate riposare in frigo per mezz’ora. Riscaldate quindi l’olio a 180°C in una padella e doratevi le rollatine di pollo per 12-15 minuti. Asciugate su carta assorbente e servite in tavola.

Lagman

Noodles con carne e verdure

Il Lagman è una specialità di origine cinese, il suon nome deriva infatti dai noodles “lamian” originari della Provincia di Gansu, lungo la Via della Seta ed è molto diffuso nella cucina tartara della Crimea. Si tratta di un piatto con noodles che può essere servito con o senza carne, calda o fredda.

Ingredienti

  • 600 gr di carne di manzo
  • 3-4 patate
  • 1 peperone rosso
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 3-4 pomodori
  • 30 ml d’olio
  • 1 lt d’acqua
  • Sale, pepe, aglio, erbe aromatiche a piacere

Per i noodles

  • 300 gr di farina di frumento
  • 100 ml d’acqua
  • 2 uova

Procedimento

Preparazione dei noodles

Setacciate la farina in una ciotola, fate un cratere nel centro e versatevi l’acqua e l’uovo. Impastate energicamente per alcuni minuti fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo che stenderete con il mattarello di uno spessore di 2 mm. Tagliate la sfoglia in modo da ottenere dei noodles.

Preparazione della salsa

Tagliare la carne in piccoli pezzi e spolveratela di sale. Sbucciate e tagliate finemente le verdure. Versate l’olio di semi in una padella preriscaldata e friggetevi la carne fino a doratura. Fate saltare per 7-10 min. nella stessa padella le carote a fiammifero, le cipolle in julienne e peperoni affettati e conservateli a parte. Fate saltare anche le patate tagliate a bastoncino con l’aglio tritato e i pomodori. Aggiustate di sale e pepe, coprite a filo con acqua e proseguite la cottura finché l’acqua sarà assorbita Fate cuocere i noodles in acqua salata e servite il Lagman in un piatto, versandovi sopra la carne e il sugo di verdure.

Per sfogliare il ricettario completo clicca qui

Per scaricare il ricettario, invece, si può fare una donazione a Medici Senza Frontiere.

Chi è Vittorio Castellani

Torinese, viaggia da 30 anni nei 5 continenti per conoscere e divulgare le cucine del mondo attraverso la sua attività di giornalista e organizzatore di eventi gastronomico-culturali. Insegna in diverse scuole, dagli Istituti alberghieri ai Master universitari e collabora con piccole e grandi aziende per i settori ricerca e sviluppo, comunicazione e marketing. Molti lo considerano il massimo esperto in Italia di cucina etnica e cucine del mondo.

INFO: www.ilgastronomade.com




Le 10 città più belle dell’Ucraina

Continua il nostro omaggio all’Ucraina, che sarà anche oggetto di uno speciale di prossima uscita. La nostra rubrica TOP 10, questa settimana vi presenta le 10 città più belle dell’Ucraina. E ve le vogliamo presentare come erano e come speriamo che tornino a essere dopo questa guerra che le sta distruggendo e devastando. E, se in passato l’Ucraina è stata una meta spesso sottovalutata, auspichiamo che un giorno non troppo lontano, queste splendide città torneranno a rinascere anche grazie al turismo. La nostra TOP 10 di questa settimana è dedicata alla speranza per il futuro dell’Ucraina e dei suoi abitanti.

1. Kiev

Ve ne abbiamo parlato ampiamente nel servizio che le abbiamo dedicato, ma una visita a Kiev è imprescindibile per chi desidera includere l’Ucraina nell’itinerario di una vacanza futura. La capitale fondata dai vichinghi era (ma preferiamo dire è e sarà ancora) un concentrato di storia, arte, cultura e bellezza.

Tra i monumenti più importanti della città, c’è la splendida Cattedrale di Santa Sofia, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, di ispirazione bizantina e omaggio alla sua omonima a Istanbul, l’antica Costantinopoli, che custodisce al suo interno affreschi e mosaici preziosi e di rara bellezza. Il suo campanile ospita una piattaforma da cui ammirare splendidi panorami della città. Da non perdere anche il superbo Monastero delle Grotte (Pechersk Lavra) un complesso immerso nel verde, su una collina, fulcro del cristianesimo ortodosso.

2. Leopoli (Lviv)

Leopoli, o Lviv in ucraino, è considerata la capitale culturale dell’Ucraina e il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nei siti Patrimonio dell’Umanità. Per molti secoli, la città ha fatto parte dell’impero Austro Ungarico e poi della Polonia. Per questo le sue architetture sono diverse da quelle del resto del Paese, e sono visibili le influenze degli stili dell’Europa Occidentale. In particolare, a incantare è il centro storico, con le sue stradine, i vicoli acciottolati, le caffetterie, i ristoranti di cucina tipica, chiese, musei, pub e locali.

La maggior parte di monumenti e palazzi risale al XIII secolo. Tantissime anche le gallerie d’arte, tra cui la più importante è la Galleria Nazionale d’Arte, che ospita più di 50 mila opere tra dipinti, sculture. La città è famosa anche per il suo teatro dove si spera torneranno presto spettacoli di lirica e balletto. Qui trovate il nostro approfondimento su Leopoli.

3. Odessa

Situata nel sud ovest dell’Ucraina, Odessa si affaccia sul Mar Nero e non è solo uno dei principali snodi commerciali, ma anche una città con molte attrazioni turistiche per le sue spiagge e per il suo splendido centro storico, ricco di monumenti, e gioielli da scoprire. Non tutti sanno, poi, che Odessa è stata fondata da un napoletano, che napoletano è stato il suo primo “sindaco”, che qui è nata la celebre canzone “O sole mio” e che per molti secoli l’italiano è stata la seconda lingua della città, dove viveva una florida e numerosa comunità di nostri connazionali, originari soprattutto del Sud Italia.

Il Teatro dell’Opera di Odessa

Soprannominata “La Napoli del Mar Nero” o “La Perla del Mar Nero”, Odesssa vanta splendide architetture in stile Art Nouveau, deliziosi caffè, ristoranti, locali e splendide spiagge, tra cui la splendida Lanzheron, caratterizzata da una sabbia fine e impalpabile. Appena ci si potrà tornare, vale una visita lo splendido parco di Tarasa Shevchenka, e il superbo Teatro dell’Opera e del Balletto di Odessa, ottocentesco, considerato tra i più belli di tutta Europa. Ma Odessa nasconde anche un reticolato di misteriose catacombe che si sviluppano per migliaia di chilometri sotto la città.

4. Chernnihiv

Si trova nel nord dell’Ucraina ed è una delle città più antiche di tutto il Paese. Chernnihiv, conosciuta anche come Chernigov, è stata un importante centro culturale ed economico durante il Medioevo e spicca per i suoi gioielli architettonici, in particolare per preziosi esempio di architettura religiosa russa.

Tra tutti spicca la Cattedrale della Trasfigurazione, tra le più antiche chiese del paese, che conserva affreschi e decorazioni originali. Splendido anche Palazzo Kachanivka, appena fuori città, una splendida dimora del Settecento in stile neoclassico circondata da un rigoglioso giardino all’inglese con sculture e laghetti. Al tramonto, una delle cose più belle da fare in questa città antica è una passeggiata lungo le rive del fiume Desna.

5.Chernivtsi

Si trova nell’Ucraina dell’Ovest ed è nota anche come “la piccola Vienna” per i suoi edifici che ricordano nello stile quello della capitale austriaca. Numerosi dei suoi palazzi ed edifici sono stati inseriti nei siti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Tra questi c’è quello che ospita la prestigiosa Chernivtsi University, tra le più rinomate del Paese. Chernivtsi si distingue poi per essere una città vivace, multiculturale, in grado di attrarre giovani e artisti. Tra le eccellenze, il Museo d’Arte. Se amate il caffè, in città ci sono molte caffetterie per gustarne di qualità eccellente, che costellano il centro storico elegante e romantico.

6. Uzhhorod

Questa piccola cittadina che sorge ai confini con la Slovacchia ha un’anima multiculturale che si riflette nella sua architettura nella sua cultura e nella sua gastronomia. Nell’ultimo secolo, infatti, ha fatto parte di ben 5 diversi Paesi e questa multiculturalità si riflette nei monumenti del centro storico, che custodisce edifici in stile ceco e dimore ungheresi, chiese cattoliche e chiese ortodosse o greche.

Tra i gioielli della città c’è lo splendido castello di Uzhhorod risalente al IX secolo e la superba cattedrale greco cattolica del XVII secolo. Da qui si può partire poi per visitare la regione dei Carpazi.

7. Kamyanets-Podilskyi

Questa città dell’Ucraina occidentale sembra uscita da una favola medievale. Spicca su tutto l’imponente fortezza di Kamianets-Podilskyi che domina il fiume Smotrych ed è una delle più spettacolari dell’Est Europa. Risale al Medioevo e sorge su un’isola, circondata dal fiume e da un canyon. Salendo sulle torri del castello si può ammirare un panorama mozzafiato. Al suo interno, invece, è ospitato un interessantissimo museo.

Ma, quando si potrà tornare a visitare l’Ucraina, è da non perdere un tour della Città Vecchia medievale, con case color pastello, vie acciottolate e muri decorati dagli artisti di strada. Chissà, poi, se torneranno a volare anche le mongolfiere, che qui erano protagoniste di un partecipatissimo festival che si teneva ogni anno in primavera. Dall’altro dei coloratissimi “palloni” si può ammirare la cascata lungo lo Smotrichsky Canyon e altri punti salienti della città medievale. Nel centro storico, spiccano poi la cattedrale e i resti delle antiche fortificazioni.

8. Yalta

Un’altra splendida località che si affaccia sul Mar Nero è Yalta, che in estate era una delle mete preferite del turismo estivo. Vivace e moderna, vanta splendide spiagge e una vita notturna movimentata, grazie ai numerosi pub, bar, discoteche e locali. Come in tutte le località vacanziere, sul lungomare abbondano i ristoranti e gli alberghi con vista mozzafiato. Sempre qui, si trovano anche l’acquario Kubik e lo Zoopark, ma anche i giardini botanici.

Il castello Nido di Rondine

Attrazioni che ne hanno sempre fatta una delle destinazioni preferite anche dalle famiglie con bambini. Tuttavia, oltre alla vita balneare e notturna, Yalta offre anche inaspettati gioielli storici e culturali. Tra questi, nel centro storico della città, c’è la Cattedrale Alexander Nevsky, e l’imponente Castello Nido di Rondine, dall’architettura gotica, che troneggia su un promontorio a strapiombo sul mare. Con la funivia, poi, si può arrivare in cima alla collina Darsan e ammirare la magnifica chiesa di Froros, che domina la scogliera e che si raggiunge solo così.

9. Kharkiv

L’abbiamo conosciuta sotto le bombe, ma Kharkiv è stata la capitale dell’Ucraina prima di Kiev ed è la seconda città del Paese per popolazione (ha 1 milione e mezzo di abitanti), ma anche per la produzione industriale. Inoltre, è un importante centro scientifico, culturale e artistico.

Fondata nel 1654 e capitale dal 1919 al 1934, ha dato i natali a tre Premi Nobel: Lev LandauIlya Mechnikov e Simon Kuznets. Simboli di Kharkiv è la meravigliosa Piazza della Libertà, che con i suoi 12 ettari di superficie è tra le più grandi del mondo. Tra i monumenti simbolo ci sono anche quello a Taras Shevchenko, poeta, scrittore e uomo politico e la fontana Zerkal’naya Struya (Getto a specchio), sito protetto dall’UNESCO.

Piazza Libertà di notte

In Piazza Libertà si trova anche l’edificio Gospromo, il primo grattacielo in cemento armato dell’ex Unione Sovietica. Splendide anche le chiese, tra cui primeggia la cattedrale Pokrovsky del 1689, la Cattedrale dell’Annunciazione, in stile bizantino, la più grande dell’Europa Orientale, e la chiesa dell’Assunzione. Numerosissimi anche i musei, come il Museo della Storia e della Tecnologia delle Ferrovie, il Museo del Software e del Computer, e il più tradizionale Museo d’arte di Kharkiv, con dipinti dal XIX al XX secolo di arte ucraina e russa.

10. Zovkva

Ricca di dettagli storici, architettonici e monumenti, la città di Zovkva chiude la TOP 10 di questa settimana dedicata all’Ucraina. Situata nell’ovest del Paese, nel distretto di Leopoli, vanta splendide testimonianze della sua lunga storia (è stata fondata, infatti, nel 1594).

Il castello di Zhovka

Tra questa c’è la Collegiata di San Lorenzo, una chiesa a cupola del XVII secolo, costruita da un gruppo di architetti italiani e diventata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1994. Il monumento più bello e antico della città è invece il castello di Zhovkva, trasformato in un importante centro culturale. Risale invece al 1720 la bellissima chiesa di legno della Santa Trinità, anch’essa Patrimonio UNESCO dal 2013 come parte del complesso Tserkvas in legno della Regione dei Carpazi tra Ucraina e Polonia.