TOP 10: i 10 fari più belli del mondo

Romantici, irresistibili, spettacolari, sono i fari che da sempre esercitano sull’immaginario un certo fascino. Ma lo sapevate che il loro nome deriva dall’isola di Pharos, di fronte ad Alessandria d’Egitto, dove nel III secolo fu costruito un enorme torre sulla quale veniva fatto ardere perennemente un grande fuoco per indicare alle navi la via e impedire che finissero nelle vicine paludi di Mareotide. La torre di Pharos è annoverata tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico, ma, anche oggi, i fari continuano a ispirare e affascinare. In questa puntata della nostra rubrica TOP 10 siamo andati alla ricerca dei 10 fari più belli del mondo.

1. Torre d’Ercole (Galizia – Spagna)

È il faro più antico del mondo giunto fino a noi, ma anche uno dei più belli. Risale, infatti, all’epoca romana e si trova su Punta Herminia, in Galizia, di cui è uno dei simboli. È a pianta quadrata, mentre la torre misura 68 metri. Dal I secolo, ha subito diversi cambiamenti e il suo aspetto attuale, in stile neoclassico, risale al XVIII secolo. Nel 2008 è stato gemellato con la Statua della Libertà di New York e, l’anno dopo, è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il suo nome deriva da una leggenda, secondo la quale Ercole arrivò sulla costa della Galizia in bardo e seppellì la testa del gigante Gerione, che aveva sconfitto, proprio dove oggi si trova il faro.

2. Faro di Fanad Head (Donegal – Irlanda)

È il faro più pittoresco e visitato d’Irlanda. Sorge su una penisola tra Lough Swilly e Mulroy Bau, nella parte Nord del Donegal. La sua costruzione risale al 1817 e domina un promontorio roccioso che si affaccia sul Mare del Nord, tra atmosfere romantiche e brumose. È tutt’ora in uso e al suo interno si può anche soggiornate per immergersi nei panorami mozzafiato irlandesi, tra villaggi di pescatori e natura selvaggia. Un vero spettacolo a cui è impossibile resistere.

3. Faro di Jeddah (Arabia Saudita)

Con i suoi 133 metri il Faro di Jeddah, in Arabia Saudita, è il più alto del mondo. In stile avveniristico, è stato costruito tra il 1987 e il 1990 ed è situato alla fine del molo esterno, sul lato nord dell’ingresso al Porto di Jeddah. Si affaccia sul Mar Rosso e il suo fascio di luce ha una portata di 46 km. Salendo sul faro si può godere di un panorama davvero mozzafiato.

4. Faro di Neist Point (Isola di Skye – Scozia)

È stato acceso per la prima volta il 1° novembre del 1909 ed è uno dei fari più belli del mondo non solo per la sua insolita architettura con le inconfondibili decorazioni bianche e gialle, ma soprattutto per il contesto mozzafiato in cui è inserito. Sorge, infatti, su una scogliera a picco sul mare a Neist Point, sull’Isola di Skye, in una natura selvaggia e incontaminata. Il modo migliore per visitarlo è lasciare l’auto ai bordi della strada e incamminarsi lungo il sentiero che arriva fino al faro, all’estremità della scogliera. Da qui, con un po’ di fortuna, si possono avvistare anche balene e delfini. Per portare rifornimenti al faro e ai cottage privati, che un tempo erano le residenze dei custodi, si utilizza una funivia aerea.

5. Torre di Leandro (Istanbul – Turchia)

Chiamata anche Kiz Kulesi, cioè “Torre della ragazza”, è uno dei luoghi iconici della Turchia e uno dei più romantici. Si trova, infatti, all’ingresso sud del Bosforo, tra l’Europa e l’Asia ed è stato fatto costruire dall’imperatore Alessio I nel 1110 per sbarrare la strada alle navi degli invasori attraverso una catena di ferro tesa tra il faro e una seconda torre, situata sulla spiaggia di Mananae, a Costantinopoli. Il suo nome è associato al mito di Ero e Leandro, che in realtà è ambientato nel vicino stretto dei Dardanelli. Dalla cima si può godere di una spettacolare vista a 360° su Istanbul, magari gustando i piatti tipici turchi seduti al ristorante che si trova all’interno dello stesso faro.

6. Faro de Cavalleria (Minorca – Spagna)

È il più antico dei sette fari di Minorca. È stato costruito, infatti, nel 1857 in seguito a un triste primato: ben 700 naufragi che avvenivamo sulla costa settentrionale dell’isola a causa del mare impetuoso. Inoltre, dei sette fari è quello più a nord e svetta sulla scogliera a quasi 100 metri sul livello del mare. La vista è davvero mozzafiato e spazia fino all’Isola del Porros. È possibile anche visitare il faro al suo interno. Ospita, infatti, un centro di documentazione sui fari di Minorca.

7. Faro di Cape Byron (Nuovo Galles del Sud – Australia)

Più che un faro, assomiglia a un castello per la sua forma raffinata e i suoi muri bianchi che svettano verso il cielo azzurro. Inaugurato il 1° dicembre 1901, il Cape Byron Lighthouse è il faro con il fascio di luce più potente di tutta l’Australia. Fin dalla sua costruzione, le lenti installate nella lanterna erano composte da 760 pezzi di vetro a prisma per riflettere la luce, dal peso di 8 tonnellate, che funzionavano con un sistema a orologeria. La potenza era pari a 145 candele. Nel 1922 il sistema di illuminazione è stato sostituito da un bruciatore a kerosene e una potenza di 500 candele. Nel 1956, il faro è stato elettrificato e la potenza è stata portata a ben 2200 candele. Il faro si trova nella Baia di Byron, a nord di Sidney. Al suo interno si trova il Museo Marittimo, mentre, dalla sua cima la vista spazia sull’oceano, dove passano le balene.

8. Portland Head Light (Maine – USA)

Il Maine conta più di sessanta fari, ma il più antico è il Portland Head Light di Cape Elizabeth. La sua costruzione è iniziata, infatti, nel 1787 per ordine di George Washington ed è stato completato il 10 gennaio 1791. Per l’illuminazione furono utilizzate lampade alimentate a grasso di balena. Il faro si trova immerso in un ambiente di rara bellezza, al centro di un’area protetta, il Fort Williams Park, e di fronte a un mare selvaggio battuto costantemente dalle onde. Dal 1973 è entrato nel Registro dei Luoghi Storici degli Stati Uniti.

9. Faro “Les Eclaireurs” (Patagonia – Argentina)

Spicca per le strisce bianche rosse e svetta su uno degli isolotti del Canale di Beagle, di fronte alla città di Ushuaia, in Patagonia, nell’Argentina Meridionale. Il suo nome, Faro “Les Eclaireurs” (letteralmente “degli Scout”), si deve a una spedizione francese del XIX secolo. Gli argentini lo chiamano anche “Il faro della fine del mondo”, con riferimento all’omonimo romanzo di Jules Verne, che però si riferiva al Faro di San Juan de Salvamento, che si trova molto più a est. Il faro, che presta servizio dal 23 dicembre 1920, è attualmente in funzione, telecomandano e automatizzato, l’elettricità è fornita da pannelli solari. Non si può visitare, ma è la meta più gettonata di gite in barca.

10. Faro del Petir Minou (Plozané – Francia)

Chiudiamo la nostra TOP 10 con il Faro del Petit Minou, situato vicino a Brest, in Bretagna, nel comune di Plouzané. Il faro è stato costruito nel 1848 per guidare le navi attraverso le acque insidiose dello stretto di Goulet de Brest. Sorge accanto al Fort du Petit Minou, che era stato invece costruito tra il 1694 e il 1697 dal marchese de Vauban nell’ambito di una massiccia campagna di fortificazione delle coste francesi. Il forte era dotato di 240 cannoni e un poderoso fossato difensivo.

 




I 10 deserti più belli del mondo

Difficili, inospitali, ma proprio per questo esercitano sull’immaginario umano un fascino indescrivibile. Sono i deserti, enormi distese di sabbia, ma anche di pietra, di sale o di ghiaccio, che da sempre rappresentano una sfida. Ma quali sono i più belli e particolari del mondo? Siamo andati a cercarli nella puntata settimanale della rubrica TOP 10, cercando tra quelli più particolari e, forse, meno noti.

1.Wadi Rum (Giordania)

Situato nella Giordania meridionale, il Wadi Rum, noto anche come “Valle della Luna” è uno dei deserti più spettacolari della Terra e nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO. È una spettacolare distesa di terra rossa e formazioni rocciose, intervallate da spettacolari canyon, che disegnano paesaggi mozzafiato tra castelli di roccia e incisioni rupestri. E, quando il sole colpisce le rocce con i suoi raggi, il deserto si colora di sfumature calde. Il suo punto più alto è il monte Jebel Rum di 1754 msl. Qui sono state girate anche alcune scene dello spin off di Star Wars “Rouge One”.

2.Salar de Uyuni (Bolivia)

Talmente bello che non sembra nemmeno di questa Terra. È il Salar de Uyuni, un gigantesco deserto di sale di più di 10 mila kmq che si trova in Bolivia. Le distese di sale creano ambienti surreali e riflessi che sembrano usciti dalla fantasia, al punto da sembrare sospesi tra cielo e terra, grazie a una particolare rifrazione che sembra annullare la prospettiva. Uno dei modi più suggestivi per visitarlo è salire a bordo del Wara Wara del Sur, un treno che lo attraversa in circa 15 ore, con fermate in quattro stazioni.

3.Deserto di Simpson (Australia)

Si presenta come una distesa di sinuose dune rosse fuoco: è il Deserto di Simpson una meraviglia naturale di quasi 600 mila kmq che si estende nel cuore del continente australiano. Qui un tempo scorreva un fiume, che ha contribuito alla formazione delle gigantesche dune, alcune delle quali alte dieci metri, che si alternano a depressioni argillose poco profonde. Qui si trova anche il singolare Lago Eyre, il lago salato più grande del mondo, situata a circa quindici metri sotto il livello del mare.

4.Deserto dei Gobi (Mongolia)

Tra i deserti più belli del mondo c’è anche quello dei Gobi, situato in Asia Centrale, tra Mongolia e Cina. Per la sua bellezza è diventato leggendario e ne subì il fascino anche Marco Polo, che ne parlò nella sua opera “Il Milione”. Popolato da genti nomadi, è formato prevalentemente da paesaggi di nuda roccia ed è un deserto freddo, tanto che non è inusuale vederlo innevato. In estate, invece, le temperature possono diventare anche torride. Ma è il bello di questo affascinante angolo della nostra Terra.

5.Wahiba Sands (Oman)

Un’enorme distesa di sinuose dune di sabbia di cui non si riesce a vedere la fine. È il Wahiba Sands, che si trova in Oman, nella parte meridionale del Rub-Al-Khali, il secondo deserto di sabbia più grande del mondo, che ricopre quasi tutta la penisola arabica. Le sue dune possono raggiungere anche i cento metri di altezza e si estendono su una superficie di più di diecimila kmq. Insomma, se pensate al deserto per eccellenza, pensate a questo.

6.Deserto della Patagonia (Argentina)

Il Deserto della Patagonia, o steppa patagonica, si estende per la maggior parte in Argentina e per una piccola porzione anche in Cile. Si trova su un altopiano, la meseta della Patagonia ed è caratterizzato da un clima freddo, con temperature medie di 3 gradi che possono arrivare al massimo fino a 10. Proprio queste temperature consentono di ammirarlo in tutta la sua bellezza, tramite escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike.

7.McMurdo Dry Valley (Antartide)

La McMurdo Dry Valley è considerato in assoluto il deserto più inospitale del mondo. Si trova in Antartide e si estende per circa 200 km di lunghezza e per 80 in larghezza e vantano anche il primato di maggiore superficie libera dai ghiacci. Qui non si trova quasi nessuna forma di vita e non piove da milioni di anni, le temperature, ovviamente, sono glaciali e si sorvola solo in elicottero.

8.Deserto del Sinai (Egitto)

La Penisola del Sinai, che si trova in Egitto e segna il confine tra Africa e Asia, è quasi completamente desertica e si presenta come una grande distesa di roccia e sabbia che si tuffa nel Mar Rosso nei pressi della nota località turistica di Sharm el Sheik. Qui si trova il Jabal Musa, il monte su cui, secondo l’Antico Testamento, Mosè ricevette da Dio le Tavole della Legge. Splendido anche il Monastero di Santa Caterina, il più antico monastero cristiano ancora abitato, accanto al quale si può vedere ancora il biblico “roveto ardente”.

9.Deserto del Kalahari (Botswana)

 Nella TOP 10 anche il meravigioso Deserto del Kalahari, che si estende principalmente in Botswana, nella fascia orientale della Namibia e, per una parte, nel nord ovest del Sudafrica. Con quasi un milione di kmq di estensione, è il sesto deserto più grande del mondo: un’infinita distesa di sabbia rossa e sinuosa che comprende diverse riserve naturali tra cui la Riserva Faunistica del Kalahari Centrale, il Parco Transfrontaliero Kgalagadi e la Riserva Faunistica Khutse, dove poter ammirare diverse specie di animali per un’esperienza davvero indimenticabile.

10.Deserto di Thar (India)

Chiude la nostra TOP 10 il deserto di Thar, conosciuto anche con il nome di Grande Deserto Indiano. Si trova nella regione del Rajastan e alterna grandi aree sabbiose a una fascia costituita da savana. Al centro del deserto si trova la meravigliosa città fortificata di Jaisalmer, circondata da mura imponente. Qui, ogni anno, nel mese di febbraio, si tiene anche il suggestivo Jaisalmer Desert Festival che attrae visitatori da tutta la regione e non solo.

 




I 10 cibi più pericolosi del mondo

Che sia per tradizione o per sfida, nonostante la loro pericolosità continuano a essere delle vere e proprie prelibatezze. Sono i 10 cibi più pericolosi del mondo, protagonisti della rubrica TOP 10 di questa settimana. Per alcuni basta pulirli o cuocerli a dovere per renderli innocui, ma basta un piccolo errore per trasformarli in un’arma letale. Eccoli di seguito.

1. Pesce palla (Giappone)

Al primo posto tra i cibi più pericolosi del mondo c’è il fugu, cioè il pesce palla, considerato una prelibatezza in Giappone, nonostante la sua pericolosità. Si può consumare fritto, bollito o anche crudo sotto forma di sushi o sashimi. Il motivo? I suoi organi interni, e il fegato in particolare, contengono la tetrodotossina, una neurotossina mortale. Basta un minimo errore per contaminarne le carni e renderle mortali, per questo il fugu viene pulito, lavorato e preparato solo da chef e operatori super esperti, che hanno seguito una formazione e hanno alle spalle anni di esperienza. Nonostante questo, negli ultimi dieci anni mangiare il pesce palla è costato la vita a una cinquantina di persone.

2. Polpo Sannakji (Corea)

Piatto tipico della tradizione culinaria coreana, il sannakji è una specie di polpo con una caratteristica che lo rende potenzialmente letale: le ventose dei suoi tentacoli continuano a funzionare anche dopo la morte dell’animale e persino dopo la cottura. Perciò il rischio è quello che si attacchino alla gola dei commensali, provocandone il soffocamento. E il rischio aumenta se si consuma crudo o vivo. Per limitare o azzerare le possibilità di incidenti, quindi, è necessario masticare ogni boccone a lungo e lentamente, in modo da triturare letteralmente le ventose. Ne varrà la pena?

3.Rana Toro Africana (Namibia)

Le rane sono prelibatezze in diversi Paesi, Italia compresa, ma la rana toro africana, originaria della Namibia, e considerata un piatto forte della cucina autoctona, è una vera e propria roulette russa. Le più pericolose sono le rane più giovani, quelle, cioè, che non si sono mai accoppiate, poiché contengono una tossina velenosa, chiamata Oshiketakata che blocca la funzionalità renale e può portare alla morte. L’abilità dello chef consiste proprio nel distinguere le rane, alle quali non si può certo chiedere l’età.

4. Ackee (Giamaica)

Ha un aspetto succoso e affascinante, ma l’Ackee, un frutto originario della Giamaica, può avere effetti letali. Va mangiato solo quando è molto maturo, facendo bene attenzione a non ingerire i semi, che contengono delle tossine in grado di provocare quella che viene chiamata Jamaican Vomiting Sickness, un’intossicazione che compare circa 4 ore dopo aver mangiato il frutto e provoca un vomito continuo e violento, che porta il malcapitato alla disidratazione. I più colpiti? I turisti che si recano in Giamaica e che si fanno allettare dall’aspetto succoso del frutto senza conoscerne gli effetti.

5. Anacardi

Sembra strano, perché gli anacardi si trovano praticamente in tutti i supermercati e sono un must degli aperitivi. Eppure, sono tra i cibi più pericolosi del mondo, se consumati crudi. Contengono infatti un veleno chiamato urusiolo, lo stesso dell’edere velenosa, che al contatto provoca eruzioni cutanee, ma se viene ingerito può portare alla morte. Per tranquillizzarvi, vi diciamo che gli anacardi che si trovano sugli scaffali sono rigorosamente precotti e, quindi, innocui.

6. Cassava (Filippine)

Tipica delle Filippine, la cassava è un tubero molto simile alla patata, che si può consumare fritta, bollita e grigliata senza correre alcun pericolo. La cottura, infatti, neutralizza la linamarina, un veleno simile al cianuro, che si rivela fatale se il tubero viene mangiato crudo. La cronaca riporta la morte di dieci bambini, nel 2005, che avevano mangiato cassava cruda durante una gita scolastica.

7. Echizen-Kurage (Giappone)

L’Echizen – Kurage è la medusa più grande del mondo. Nota anche come medusa di Nomura, può raggiungere i due metri di diametro e i 300 kg di peso. È utilizzata in numerosi piatti della cucina nipponica ed è innocua se viene pulita bene e bollita. Cruda, invece, è letale almeno quanto il pesce palla.

8. Casu Marzu (Italia)

Ebbene sì, nella classifica dei cibi più pericolosi del mondo ce ne è anche uno italiano, è il Casu Marzu, un formaggio sardo che nel 2009 è entrato nel Guinness dei Primati come formaggio più pericoloso del mondo. Il motivo? La presenza al suo interno delle larve della mosca casearia, che possono sopravvivere anche nell’intestino di chi mangia questo prodotto e infestarlo. La UE ne ha vietato la produzione e la commercializzazione per inosservanza delle norme sanitarie, ma il suo consumo in Sardegna è ancora diffuso.

9. Fesikh (Egitto)

Il Fesikh è un pesce fermentato che viene consumato in Egitto in occasione della Festa di Primavera di Shem-el Nessin. Il motivo della sua pericolosità? Prima di friggerlo viene lasciato fermentare per un anno, durante il quale viene colonizzato da innumerevoli batteri che nemmeno la cottura riesce a debellare del tutto. Ogni anno, infatti, molti egiziani vengono ricoverati in ospedale a causa di intossicazioni alimentari.

10. Hakari (Islanda)

Chiude la nostra TOP 10 l’Hakari, piatto tipico della tradizione islandese. Si tratta di un tipo di squalo che viene pescato lungo le coste della Groenlandia e che viene messo sotto sale per almeno sei mesi. Di solito, si consuma accompagnato da pane di segale. Tuttavia, meglio non abusarne, poiché questo pesce è sprovvisto di reni e, quindi, le sostanze tossiche che ingerisce o con cui viene a contatto si concentrano nella pelle e possono essere trasmesse a chi lo mangia.




I 10 laghi artificiali più belli del mondo

Montagne, fiumi, colline, laghi. La natura è artefice di autentici capolavori e panorami mozzafiato. A volte, invece, l’uomo ci mette del suo, per caso o volontà, con risultati davvero straordinari. In questa puntata della rubrica TOP 10, andiamo alla scoperta dei 10 laghi artificiali più belli del mondo.

1. Lago Powell (Stati Uniti)

Il Lago Powell si trova tra gli Stati dello Utah e del Colorado ed è stato creato nel 1963 con la costruzione della diga del Glen Canyon sul fiume Colorado. L’effetto è davvero mozzafiato, tra acque azzurre che scavano canyon nella roccia e ponti naturali, tra cui il famoso Rainbow Bridge, il più grande ponte di pietra naturale del mondo.

2. Lago Nasser (Egitto)

Tra i laghi artificiali più grandi del mondo, il Lago Nasser, in Egitto, si è formato tra il 1958 e il 1970, quando venne costruita la Diga di Aswan. Le sue acque hanno rischiato di sommergere templi millenari, come quello di File e quello di Abu Simbel. Il primo è stato trasferito sull’isola di Agilkia, per spostare il secondo, invece, sono occorsi cinque anni di lavoro e duemila uomini. L’effetto delle acque azzurre del lago che contrastano con il rosso e l’ocra del deserto, invece, sono davvero mozzafiato.

3. Lago Qiandao (Cina)

Conosciuto anche come il “Lago delle Mille Isole”, il Lago Qiandao si trova nella provincia di Zhejang, in Cina. Si è formato nel 1959 in seguito alla costruzione della diga e della centrale idroelettrica sul fiume Xin’an. Le sue acque hanno costretto ben 290 mila persone a evacuare l’area e a trasferirsi altrove. Sono state sommerse anche due città molto antiche, le cui vestigia si possono visitare attraverso le immersioni. Lo spettacolo che si gode dall’altro, invece, è quello di una miriade di isolette lussureggianti che affiorano dalle acque blu del lago.

4. Lago Kaolin (Indonesia)

Lascia senza fiato il lago Kaolin, che si trova sull’isola di Belitung, in Indonesia. La visione è quella di acque di un azzurro irreale, circondato da rocce bianche e cesellate. Il lago si è formata nella cava abbandonata di un ‘ex miniera di caolino, un minerale argilloso utilizzato per la produzione di dentifrici, carta e cosmetici, allagata dall’acqua piovana. Oltre allo spettacolo che offre, bagnarsi nelle sue acque ha benefici per la salute.

5. Lago Burley Griffin (Australia)

Lo splendido lago Burley Griffin si trova nel cuore di Canberra, la capitale dell’Australia e prende il nome dal fondatore della città, Walter Burley Griffin. La sua formazione risale al 1963, quando furono costruiti gli argini per domare il corso del fiume Molonglo. Sulle sue sponde si trovano le sedi del Governo e delle istituzioni australiane.

6. Lago Abraham (Canada)

Nella TOP 10 anche il meraviglioso Lago Abraham, che si trova nello Stato dell’Alberta, in Canada. Si è formato nel 1972 come conseguenza della costruzione della diga di Bighorn, sul fiume Saskatchewan. Nonostante sia un lago artificiale, le sue acque sono azzurre e cristalline come quelle dei laghi glaciali naturali, grazie alla “farina di roccia”, una fanghiglia che regala al lago tutte le sfumature del blu e dell’azzurro. In estate è meta di escursioni e passeggiate, mentre in inverno si verifica il curioso fenomeno delle “bolle ghiacciate” che si ammirano sotto alla sua superficie e che si formano grazie alla presenza di metano.

7. Lago Pichola (India)

È davvero da favola il Lago Pichola, che si trova nelle vicinanze della città di Udaipur, nello Stato indiano del Rajastan. La sua creazione risale al 1362 per consentire ai mercanti di trasportare più agevolmente i carichi di grano. Successivamente, venne ampliato da Maharana Udai Singh che fece costruire i suoi sontuosi palazzi lungo le sue sponde. Il più famoso di essi è il principesco Taj Lake Palace, che sorge su un’isola al centro del lago, ma sembra letteralmente nascere dalle sue acque.

8. Lago Kenyr (Malesia)

Il Lago Kenyir, che si trova a Hulu Terengganu, in Malesia, è il più grande lago artificiale del Sud Est Asiatico ed è stato creato nel 1985 dalla diga Kenyr, costruita sull’omonimo fiume. Circondato dalla catena montuosa ei Pantai Timur e da lussureggianti foreste, fornisce elettricità a tutta la regione grazie alla vicina centrale idroelettrica. Ma è anche una famosa attrazione turistica per la bellezza delle grotte calcaree, delle isole e delle cascate che si trovano nelle sue acque e lungo le sue coste.

9. Mare aux Vacoas (Mauritius)

Nel sud est di Mauritius si trova il Mare aux Vacoas, un bacino di 2,5 kmq che costituisce il più grande serbatoio di acqua potabile dell’isola. Si è formato nel 1885 e ha dato vita a un ambiente di rara bellezza, tra spiagge, fiumi, cascate e una lussureggiante vegetazione, inoltrandosi nella quale si possono osservare le scimmie e tante altre specie di animali, oltre a specie vegetali uniche e rare. I sentieri che circondano il lago artificiali consentono di ammirarlo a piedi, a cavallo o in bicicletta.

10. Lago Volta (Ghana)

Chiude la nostra TOP 10 il Lago Volta, il più grande lago artificiale del mondo. Misura infatti circa 8502 kmq di superficie e si trova in Ghana e copre circa il 3,5% del territorio dell’intero Paese. È stata creato nel 1966, quando venne terminata la costruzione della Diga di Akosombo che ha sbarrato il fiume Volta. L’allagamento successivo ha reso necessario il trasferimento di 76 mila persone e di centinaia di migliaia di animali. La sponda occidentale del lago fa parte del Digya National Park, mentre le sue acque forniscono elettricità a tutto il Paese. Le sue acque sono percorse da traghetti, navi e imbarcazioni sia commerciali che turistiche.




I 10 tramonti più romantici del mondo

Si avvicina San Valentino, la festa degli innamorati. E che cosa c’è di più romantico che osservare un bel tramonto insieme alla propria dolce metà? Questa settimana, la rubrica TOP 10 è dedicata proprio alle coppie. Siamo andati alla ricerca dei 10 tramonti più romantici del mondo. Ecco dove ammirarli. Naturalmente, in due.

1.Masai Mara (Kenya)

Uno dei luoghi più belli del mondo in cui ammirare il tramonto è la Riserva Nazionale di Masai Mara, una zona protetta di 1500 kmq del Kenya sud occidentale, al confine con la Tanzania. Il paesaggio è davvero mozzafiato, tra savana, pianure erbose e dolci colline. Qui vivono tranquilli leoni, elefanti, ghepardi, ippopotami e zebre. Quando il sole va a dormire, il cielo si infiamma e i contorni di alberi e animali diventano neri e indistinti, proprio come in un quadro di un pittore impressionista.

2. Santorini (Grecia)

Bellissima in qualunque ora del giorno, ma quando il cerchio solare diventa di fuoco e sembra immergersi nelle acque del Mar Egeo, le case bianche di Santorini si accendono di mille riflessi e il mare si tinge di rosa. Prima di sprofondare nel buio della notte, l’isola si accende di mille luci. Nei tramonti più romantici del mondo, non può mancare l’isola greca. I luoghi per ammirare il tramonto sono la chiesa di San Nikolaos di Oia o su una scogliera, per fondersi con il cielo e con il mare.

3. Venezia (Italia)

Non può certamente mancare nella TOP 10 la romanticissima Venezia, che proprio al tramonto regala gli scorci migliori. Le sfumature calde del sole si riflettono nei canali e i raggi vengono catturati dalle goccioline di umidità, regalando atmosfere ovattate, tanto care ai pittori paesaggisti. Regalatevi una passeggiata a Rialto o sul Canal Grande oppure, se volete esagerare, un giro in gondola quando la luce del giorno cala e si accendono quelle delle case, delle piazze e delle calli.

4. Key West (Florida, USA)

 Gli infuocati tramonti di Key West, nella parte meridionale della Florida, sono stati eletti “miglior attrazione gratuita d’America”. Un riconoscimento è andato anche al Bahia Honda State Park, nei pressi di Big Pine Key come migliore spiaggia degli Stati Uniti da cui ammirare il tramonto. Tuttavia, uno dei luoghi più suggestivi per accompagnare a dormire il sole è Mallory Square, che ogni giorno attira schiere di nottambuli che arrivano qui per applaudire i numerosi artisti di strada, tra funamboli, giocolieri, chiromanti e musicisti e ammirare le bancarelle degli artigiani locali che espongono le loro creazioni.

5. Zanzibar (Tanzania)

Zanzibar, l’isola delle spezie appartenente alla Tanzania è un altro dei luoghi più belli e romantici del mondo per ammirare il tramonto. Al crepuscolo, la luce colora piano piano il mare con sfumature che vanno dall’arancione al rosso, per poi virare al viola e al blu. Mentre le sagome dei dhow, le caratteristiche imbarcazioni locali, si stagliano all’orizzonte e sembrano prendere fuoco. I punti migliori per ammirare il tramonto sono sulla costa nord, nelle località di Nungwi e Kendwa, che risentono poco dell’effetto delle maree e offrono spiagge bianchissimi da cui ammirare tramonti mozzafiato.

6. Stonehenge (Regno Unito)

Che cosa c’è di più magico che ammirare il tramonto in uno dei luoghi più magici della Terra? Non può mancare nella nostra TOP 10 la misteriosa Stonehenge, nella piana di Salisbury, Contea di Wiltshire. Alcune teorie sostengono che questo luogo sia stato creato per celebrare il culto del sole. Come dimostrerebbe l’allineamento delle pietre e il modo in cui il cerchio si apre in direzione del sorgere del sole nel giorno del Solstizio d’Estate. È proprio questo il momento migliore per ammirare il tramonto più bello, magico e suggestivo. Nel giorno del Solstizio, il sole sorge dietro alla Heel Stone nella parte nord orientale dell’orizzonte e i suoi raggi illuminano il cuore del cerchio di pietra. Nelle giornate limpide i giochi di luce hanno davvero qualcosa di irreale.

7. Deserto del Kalahari (Botswana e Namibia)

Una delle caratteristiche dei deserti africani è l’assenza di luci artificiali che possano “disturbare” la luce naturale. Ecco perché i tramonti africani sono i più belli del mondo. Tra quelli da vedere almeno una volta nella vita ci sono quelli che si possono osservare nel Deserto del Kalahari, tra Botswana e Namibia. Al calare del sole, le dune e la savana si accendono di una luce rossa che lascia letteralmente a bocca aperta.

8. Isole Svalbard (Norvegia)

Le isole Svalbard sono le terre abitate più a nord della Terra e l’unico luogo in Europa in cui si verifica il fenomeno della notte polare. Qui il sole non tramonta mai dal 20 di aprile al 22 agosto, mentre la notte dura dal 28 ottobre al 14 febbraio. In mezzo c’è un eterno crepuscolo che regala suggestioni e quadri naturali di rara bellezza. E, mentre ammirate i tramonti artici, vi potrebbe capitare di avvistare l’animale simbolo delle Svalbard: l’orso polare.

9. Stanley Park (Vancouver, Canada)

La città di Vancouver è sicuramente una delle più belle del Canada occidentale, ma il luogo in cui il calare del sole assume sfumature fiabesche è Stanley Park, un parco cittadino che si trova al confine con il centro storico. La sua caratteristica è quella di essere costituito da una foresta composta da mezzo milione di alberi, alcuni dei quali raggiungono i 70 metri di altezza. E, se tanta meraviglia non bastasse, il parco è circondato dall’Oceano Pacifico ed è costellato da fiumi e laghi che riflettono le calde sfumature del sole al tramonto.

10. Phang Nga Bay (Phuket, Thailandia)

Chiude la nostra TOP 10 dedicata agli innamorati la romantica Phang Nga Bay, in Thailandia. La baia si trova a circa 60 km dall’aeroporto di Phuket. Si può scegliere di fare una crociera tra un’isola e l’altra della baia, oppure attendere su una spiaggia di sabbia cristallina che il cielo da arancio diventi azzurro, poi viola e blu, in attesa della notte.

 




Le 10 località sciistiche più famose del mondo

Gli appassionati di sport invernali, che siano gli sci, lo snowboard o le ciaspole, sono sempre alla ricerca di luoghi nuovi, affascinanti e attrezzati per mettersi alla prova. Ma quali sono le località sciistiche più famose del mondo. Eccole nella nostra TOP 10 della settimana, in ordine alfabetico.

1.Alta Badia (Bolzano – Italia)

 Con più di 1200 km di piste, l’Alta Badia è una delle più importanti località sciistiche dei Trentino Alto Adige. Si trova in provincia di Bolzano ed è inclusa del comprensorio sciistico del Dolomiti Superski. Per le sue piste e le sue attrezzature all’avanguardia ogni anno ospita le gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino. Ma è meta anche degli appassionati di sci per i suoi paesaggi mozzafiato e i deliziosi piatti tipici che si possono gustare nei ristoranti e nei rifugi, tra cui canederli, speck, formaggi e strudel.

 2.Aspen Snowmass (Denver, Colorado – USA)

 Situata a 3818 metri di altitudine, il comprensorio sciistico di Aspen Snowmass si trova a tre ore e mezzo di auto da Denver, nello Stato americano del Colorado e fa parte del Rocky Mountain National Park. A disposizione degli appassionati di sci ci sono più di 300 piste che si estendono su 509 km, servite da 42 impianti di risalita. È una dei più importanti e famosi comprensori sciistici del Nord America e nel 1950 ha ospitato il Campionato del Mondo di Sci Alpino che per la prima volta si teneva degli Stati Uniti. La stazione si divide in quattro macro aree con piste e soluzioni per tutti i gusti e i livelli. Oltre allo sci, infatti, si possono praticare snowboard, passeggiate con le ciaspole, pattinaggio sul ghiaccio e snowbike. Inoltre, si può anche scivolare sulle Montagne Russe.

3.Cerro Catedral (Patagonia – Argentina)

 Tra le più belle stazioni sciistiche del mondo c’è anche quella del Cerro Catedral, in Patagonia, considerato il più grande centro di sport invernali dell’intero emisfero australe. Tra le attrazioni principali, ci sono naturalmente i paesaggi mozzafiato, con i panorami e la vista sul lago Nahuel Huapi sullo sfondo delle piste. Durante la stagione invernale, sono più di 250 mila i visitatori che arrivano qui per praticare sport, ma anche per godere della vista di questo luogo straordinario ai confini del mondo.

4.Chamonix-Mont Blanc (Francia)

 Situato al confine tra Francia, Svizzera e Italia, la stazione sciistica di Chamonix -Mont Blanc è stata pioniera e capitale dell’alpinismo europeo. Proprio qui si sono svolte due edizioni del Campionato Mondiale di Sci Alpino, di cui la prima nel 1937. Da non perdere, poi, un giro in elicottero per ammirare il Monte Bianco dal cielo. Le escursioni partono dal villaggio di Megève.

5.Cortina d’Ampezzo (Veneto – Italia)

 Nella TOP 10 un’altra stazione sciistica italiana, la celeberrima Cortina d’Ampezzo. Meta del jet set internazionale, alle splendide piste da sci associa locali esclusivi, hotel a cinque stelle, ristoranti gourmet e boutique delle griffes più famose. La sua fama e la sua bellezza hanno fatto da sfondo a produzioni hollywoodiane, tra cui “James Bond 007 – For your eyes only “ e Cliffhanger. Ha ospitato i Giochi Olimpici Invernali nel 1956 e sarà la sede delle Olimpiadi anche nel 2026, insieme a Milano. Un privilegio bissato da pochissime località al mondo.

6. Grandvalira (Andorra)

Situata sulla catena dei Pirenei, nell’estremità nord orientale del Principato di Andorra, la stazione sciistica di Grandvalira è la più grande dei Pirenei e meta di sciatori da tutta Europa che possono usufruire di 130 piste per un totale di più di 200 km. Non solo sci, però. Tra le attività che si possono fare ci sono anche i giri in slitta trainata da cani e imparare a costruire un igloo.

7. Levi (Lapponia)

Le sue montagne non sono molto elevate, ma a fare la differenza è il paesaggio. Levi, stazione sciistica della Lapponia si trova ad appena 130 km da Circolo Polare Artico e sciare qui significa poter avvistare i meravigliosi giochi di luce dell’Aurora Boreale. Inoltre, l’illuminazione delle piste è garantita anche durante i due mesi della “notte polare.”

8. Madonna di Campiglio (Trento – Italia)

Terza località italiana nella TOP 10. Come non includere, infatti, Madonna di Campiglio, che contende a Cortina il titolo di “capitale del jet set invernale”. Dotata di ogni genere di lusso e comfort, oltre che di piste e impianti per tutti i gusti, la località in provincia di Trento era frequentata da nobili e intellettuali fin dal XIX secolo e spicca anche per l’offerta culturale e di intrattenimento, oltre che per l’ampia offerta gastronomica che spazia dai ristoranti tradizionali a quelli gourmet.

9. Niseko (Sapporo – Giappone)

Situata a circa due ore di auto da Sapporog, la stazione sciistica di Niseko vanta la neve migliore del mondo, grazie alle correnti fredde che provengono dalla Siberia. Oltre alle piste adatte a tutte le esigenze, suddivise in diverse aree, vanta un paesaggio mozzafiato con vista sul Monte Yotei, un vulcano spento di 1898 metri di altezza.

10. S. Moritz (Svizzera)

Chiude la nostra TOP 10 la rinomata stazione di S. Moritz, gemma delle Alpi Svizzere e uno dei centri invernali più antichi del mondo. Qui trascorrono le vacanze personalità del cinema, della politica e dell’imprenditoria, tra cui David Beckham, Hugh Grant e George Clooney. Alle piste si possono alternate i voli in parapendio e i lanci con il paracadute. Il modo migliore per arrivarci per un’esperienza davvero indimenticabile? Da Milano con il Bernina Express, una delle linee ferroviarie più belle del mondo.




I 10 campanili più alti d’Italia

Vi siete mai chiesti quali sono i campanili più alti d’Italia? Forse alcuni li conoscete, altri, invece, saranno una vera sorpresa. Scopriamoli nella TOP 10 di questa settimana. E, tra alcuni, lo scarto è davvero di pochi metri.

1. Campanile del Duomo di (Mortegliano, UD) – 113,20 m

Il campanile più alto d’Italia è quello del Duomo Arcipretale dei SS Pietro e Paolo di Mortegliano, un paese in provincia di Udine. Costruito tra il 1955 e il 1959 misura ben 113,20 metri. Si tratta di un’opera unica nel suo genere, con pianta ottagonale e costituito da un’ossatura di travi e pilastri in calcestruzzo armato a vista. Sorge al posto di un antico campanile, esistente già nel 1490, e danneggiato da un fulmine nel 1686. La torre venne poi demolita nel 1913 e la costruzione di un nuovo campanile fu bloccata dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Per l’inizio dei lavori bisognerà attendere il 1955. Ma per questo primato, forse ne è valsa la pena.

2. Torrazzo (Cremona) – 112,54 m

Al secondo posto svetta la torre campanaria della Cattedrale di Santa Maria Assunta, detta Il Torrazzo, tra i simboli della città di Cremona. È alta 112,54 metri, anche se una lapide murata accanto alla base indica 122,217 metri, una misurazione successiva effettuata dal Politecnico di Milano l’ha “diminuita” di 10 metri. Costruita nella seconda metà del XII secolo si compone di due torri inserite l’una dentro l’altra. La prima è in stile romanico, la seconda è stata invece costruita all’inizio del 1300. Nell’intercapedine, una scala di 502 gradini si arrampica fino alla sommità. Dal 2018 il Torrazzo ospita il Museo Verticale, dedicato al tempo e allo studio dell’orologio. Tra le sue sale spiccano la Sala del Quadrante e la Sala del Meccanismo.

3. Campanile della Chiesa dei SS Pietro e Marco (Alessandria) – 106 m

Terzo posto per il campanile della Cattedrale dei SS Pietro e Marco di Alessandria. Misura 106 metri ed ha avuto una lunghissima gestazione, ben 33 anni. Si pensava di realizzarlo in una manciata di mesi, invece la mancanza di fondi fece sì che si avanzasse un pezzo alla volta. I lavori, iniziati nel 1889, si protrassero fino al 1933. Progettato dall’architetto Giuseppe Antonio Boidi Trotti, è in stile eclettico con elementi strutturali innovativi del periodo di passaggio tra il XIX e il XX secolo, come la gabbia metallica che costituisce la struttura portante della guglia. Le quattro campane della Fonderia Barozzi sono invece del 1901.

4. Campanile di San Marco (Venezia), – 98,6 m

Appena fuori dal podio, troviamo un campanile famosissimo in tutto il mondo, quello di San Marco, tra i simboli della città di Venezia e d’Italia, insieme alla Basilica e alla Piazza omonima. Alto 98,6 metri, viene affettuosamente chiamato dai veneziani El paròn de casa, cioè “il padrone di casa”. Sorge in un angolo di piazza San Marco, proprio di fronte alla basilica ed è composto da una canna di mattoni a pianta quadrata e scanalata, con un lato di 12 m, e alta circa 50. Su di essa, si trova la cella campanaia ad archi, a sua volta sormontata da un dado, sulle cui facce sono raffigurati, alternati, due leoni e allegorie femminili. Il tutto è sormontato dalla cuspide sulla cui sommità è posta la statua dorata dell’Arcangelo Gabriele, che funge da segnavento. Alla base, invece, si trova la bella loggetta del Sansovino, che guarda la basilica.

5. Torre degli Asinelli (Bologna) – 97,2 m

Quinto posto per la Torre degli Asinelli, che, insieme alla vicina Garisenda, è tra i simboli della città di Bologna. Situata all’incrocio delle antiche strade San Donato, San Vitale, Strada Maggiore e Castiglione, misura 97,20 metri ed è stata eretta tra il 1109 e il 1119 dal nobile Gherardo Asinelli, di cui conserva il nome. All’interno è presente una scala formata da 498 gradini che consente di raggiungere la sommità e ammirare il panorama del capoluogo emiliano. Si dice, però, che non si debba salire sulla Torre degli Asinelli prima di essersi laureati, o i tempi per diventare dottori potrebbero allungarsi. La Torre degli Asinelli è famosa anche per la sua pendenza: 2,23 metri in direzione ovest, che la rende la torre inclinata più alta d’Italia, a dispetto della forse più famosa Torre di Pisa.

6. Campanile della Basilica di S. Nicolò (Lecco) – 96 m

Nella TOP 10 dei campanili più alti d’Italia, in sesta posizione, c’è quello di San Nicolò, che si trova al fianco dell’omonima basilica a Lecco. Alto 96 metri, viene chiamato affettuosamente “Il Matitone” per la sua forma slanciata che ricorda una matita, con la base ottagonale e la cuspide piramidale. La sua costruzione è iniziata nel 1882 ed è terminata nel 1903. È stato inaugurato la notte di Natale del 1904 ed è il campanile più alto dell’Arcidiocesi di Milano e il secondo il Lombardia dopo il Torrazzo di Cremona.

7. Torre di Arnolfo (Firenze) – 94 m

Con la ragguardevole altezza di 94 metri entra nella TOP 10 anche la Torre Arnolfo di Palazzo Vecchio, a Firenze. Costruita nel 1310, è decentrata sul lato sud del palazzo, perché appoggia su una casa-torre preesistente, la cui presenza è segnalata dalle finestre murate presenti sulla parte della facciata sotto alla Torre di Arnolfo. Nel corpo della torre, inoltre, si trova un piccolo vano denominato “l’Alberghetto”, in cui hanno alloggiato, da prigionieri, Cosimo il Vecchio, prima di essere condannato all’esilio, nel 1433, e Girolamo Savonarola, prima di essere impiccato e bruciato in piazza il 23 maggio del 1498. Nella cella, invece, si trovano tre campane: la Martinella, che chiamava i fiorentini all’adunanza, la Campana del Mezzogiorno e la Campana dei Rintocchi, la più grande delle tre. Spicca anche il grande orologio, opera di Nicolò Bernardo, e sostituito nel 1667 da quello realizzato da Giorgio Lederle, tutt’oggi funzionante.

8. Giulio (Castellanza, VA) – 93 m

All’ottavo posto, con 93 metri, troviamo un altro campanile lombardo: quello della chiesa di San Giulio di Castellanza, in provincia di Varese. Sorge in Piazza Paolo VI, a poca distanza da Palazzo Brambilla, sede dell’amministrazione comunale. La sua costruzione è iniziata nel 1948 ed è stato completato nel 1953. La base è quadrata, mentre sulla sommità si trova un corpo ottagonale composto da quattro colonnine per ogni lato. Poteva essere ancora più alto, ma l’altezza fu ridotta a causa della costruzione, nello stesso periodo, dell’Aeroporto di Malpensa.

9. Campanile del Duomo di Santa Sofia (Lendinara, RO) – 92,5 m

Nona posizione per il campanile del Duomo di Santa Sofia di Lendinara, in provincia di Rovigo, che raggiunge la ragguardevole altezza di 92,5 metri. La sua costruzione si è protratta dal 1797 al 1857. L’idea di un campanile fu avanzata da Domenico Scipioni, che istituì un concorso di idee. Don Francesco Antonio Baccari propose due soluzioni, una a pianta cilindrica e una a pianta quadrangolare, che risultò vincitrice. La costruzione del campanile si rivelò subito difficoltosa a causa del terreno acquitrinoso. Nel 1824 venne aggiunta la cella campanaria aperta a bifore, il lanternino a forma di tempietto e una cupola su cui fu collocata una piattaforma girevole con sopra la statua lignea di un angelo rivestita di rame. La scultura originale fu poi distrutta da un fulmine nel 1973 e sostituita con un’altra, realizzata nel 1977.

10. Campanile della Basilica S. Gaudenzio (NO) – 92 m

Chiude la TOP 10, con 92 metri, il Campanile della basilica di San Gaudenzio, a Novara, che si aggiunge alla celebre cupola, alta 121 metri. Il campanile, progettato da Benedetto Alfieri, zio del drammaturgo Vittorio e architetto di Casa Savoia, nel 1753, si trova a sinistra dell’abside della chiesa. Nel 1773, tuttavia, quando mancava solo la cella campanaria, i lavori furono sospesi per mancanza di fondi e ripresero solo nel 1786, ben 33 anni dopo l’apertura del cantiere e 19 dopo la morte del suo progettista. Il campanile ospita il maggior concerto di campane a Sistema Ambrosiano per grandezza, composta da otto campane.




12 weekend da fare nel 2024 suggeriti da Manuela Fiorini

Dopo i 10 weekend da fare nel 2024 suggeriti da Beba Marsano, questa settimana vi presentiamo i 12 proposti, uno per ogni mese, sia in Italia che all’estero, da Manuela Fiorini, scrittrice, giornalista e firma di Weekend Premium.

Di Manuela Fiorini

Quali sono i luoghi che vorrei visitare, o in cui vorrei tornare il prossimo anno? Da questa semplice domanda sono partita per questo articolo, in cui ho voluto includere sia i luoghi che vorrei vedere sia quelli in cui sono stata e mi sento di consigliare ai lettori di Weekend Premium perché mi hanno colpita ed emozionata.

Italia

1.Trieste (Friuli Venezia Giulia)

Città di confine e dalle atmosfere mitteleuropee, ha incantato poeti e scrittori, tra cui James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. Trieste merita un weekend nel 2024. Fatevi sorprendere dallo splendido Castello di Miramare e dal suo meraviglioso giardino, ammirando il mare dalle sue mura e dai balconi. Regalatevi poi una passeggiata lungo il Molo Audace, per ascoltare il rumore del mare e il canto dei gabbiani.

Il castello di Miramare

Se è possibile, fate una sosta in uno dei numerosi caffè storici che, tuttavia, sono belli da ammirare anche da fuori. Prendete poi la strada che da Trieste porta al borgo di Conconello per ammirare una vista mozzafiato sul golfo di Trieste. Un’altra bella passeggiata panoramica è quella della Napoleonica. Un sentiero, percorribile in circa un’ora, a circa 350 metri di altezza consente di ammirare e fotografare il golfo di Trieste e, in caso di giornate particolarmente terse, anche la costa della Slovenia e le Alpi sullo sfondo.

2. Sirmione (Lombardia)

Sirmione, in provincia di Brescia, è un piccolo gioiello incastonato sulle rive azzurre del Lago di Garda, con uno splendido centro storico che ha conservato la sua impronta medievale. Tra vicoli e stradine romantiche e senza tempo, spicca il Castello Scaligero, le cui mura sono bagnate dal lago ed è collegato alla terraferma da un ponte levatoio. Sirmione, poi, fu particolarmente cara al poeta romano Catullo, celebre per i suoi versi appassionati, che qui trascorreva molto tempo nella villa di famiglia. Che tuttavia non si tratterebbe delle celebri Grotte di Catullo, una villa romana la cui costruzione iniziò dopo la morte del poeta.

Non perdetevi una vista a questo splendido sito archeologico, che si affaccia sul lago, e al vicino Museo Archeologico. Mettete in lista anche una sosta relax alle Terme di Sirmione oppure una passeggiata alla scoperta delle spiagge lacustri di Sirmione, tra cui la selvaggia Spiaggia Giamaica, vicino alle Grotte di Catullo, la romantica Spiaggia delle Muse, sotto alle mura del castello Scaligero, da dove una bella passeggiata conduce al Lido delle Bionde.

3. Cinque Terre (Liguria)

Sono un gioiello che tutto il mondo ci invidia con la famosa “Via dell’Amore”, lo splendido sentiero panoramico che collega Manarola Riomaggiore, i due splendidi borghi liguri che insieme a Monterosso, Vernazza Corniglia formano, appunto, le Cinque Terre. Il territorio è incluso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Un modo veloce e molto romantico per visitare questi suggestivi borghi marinari è salire a bordo del Cinque Terre Express il trenino panoramico che collega Levanto a La Spezia con un solo biglietto, consentendo di ammirare dal finestrino il panorama unico della costa ligure e fare tappa in ognuno dei borghi. Continuate poi fino a Portovenere, annoverato tra i “luoghi più romantici d’Italia”.  A poca distanza dalle Cinque Terre, si affaccia sullo splendido Golfo dei Poeti. Qui si rifugiava Lord Byron in cerca di ispirazione. E come non trovarla, tra case dai colori vivaci, barche che si fanno cullare dal mare e atmosfere quasi ovattate? Salite fino al castello Doria, per godere di una splendida vista su tutta la costa.

4. Val d’Orcia (Toscana)

Borghi medievali, castelli, abbazie, pievi e dolci paesaggi ammantati di vigneti dove nascono alcuni tra i vini più rinomati d’Italia, prima tra tutti il celebre Brunello di Montalcino. Tutto questo, e molto di più, è la Val d’Orcia, il territorio a sud di Siena che l’UNESCO ha dichiarato nel 2004 Patrimonio dell’Umanità. Un’idea per un weekend parte da Buonconvento, che si raggiunge seguendo le indicazioni dopo aver lasciato la Firenze-Siena. Il paesaggio è quello disegnato da morbide colline e filari ordinati di vigneti.

Il borgo di Montalcino, in Val d’Orcia

Fermatevi per una visita all’abbazia di Monte Oliveto Maggiore, del XIV secolo. In puro stile senese, tra logge, finestre e terrecotte, cela al suo interno preziosi affreschi del Soloma e del Signorelli. Proseguite poi alla volta di Montalcino e dopo aver ammirato gli scorci del borgo e la sua splendida vista sulla Val d’Orcia, passare dall’abbazia di Sant’Antimo, che si dice sia stata edificata da Carlo Magno. Passate anche da Bagni San Filippo e da San Quirico D’Orcia, fino ad arrivare a Pienza, con lo splendido Palazzo Piccolomini e le sue torri “nata da un pensiero d’autore e da un sogno di bellezza”, come la definì Giovanni Pascoli.

5. Civita di Bagnoregio (Lazio)

Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, non solo è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, ed è parte della lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il borgo si staglia su un’altura di tufo con alle spalle 2500 anni, da dove si gode di un panorama mozzafiato. Si compone di due paesi, Bagnoregio, più moderna, e il borgo medievale di Civita, arroccato a 484 metri di altezza. A Civita si accede solo a piedi, percorrendo il suggestivo “ponte del diavolo” che la collega a Bagnoregio.

L’arco di Porta Maria, scavata nella roccia, introduce al dedalo di stradine, viuzze, piazzette dove il tempo sembra essersi fermato. Nella bella Piazza San Donato, la cui pavimentazione ricorda quelle medievali. Si trova la chiesa di San Donato del VIII secolo. Inoltratevi tra i vicoli su cui si affacciano portali, bifore e deliziose botteghe artigiane. Alcune viuzze si affacciano direttamente sul vuoto, dove lo sguardo spazia fino a perdersi nel fiabesco canyon della Valle dei Calanchi. Da non perdere la visita alla Grotta di San Bonaventura, biografo di San Francesco

6. Spoleto (Umbria)

Un weekend a Spoleto è da mettere in calendario nel 2024. Cominciate la vostra visita dalla Rocca Albornonziana, che domina la città e si divide in due aree, il Cortile d’Onore e il Cortile delle Armi, sede di un teatro all’aperto. Da qui parte il Giro della Rocca, una passeggiata panoramica da cui si ammira la splendida valle e la Cattedrale, e tocca la cima del Colle Sant’Elia. Poco dopo l’inizio del percorso si arriva a una galleria che porta alla parte bassa del centro storico, collegato otto blocchi scale mobili che, in poco più di 8 minuti, portano al Quartiere della Ponzanina, con la Basilica di San Salvatore, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e alla Chiesa di San Ponziano con annesso il Monastero.

È uno dei simboli di Spoleto invece il Ponte delle Torri che unisce la Rocca e il Monteluco e misura 230 metri di lunghezza e 82 di altezza, con una visuale a strapiombo su un orrido. Scendendo verso il centro visitiamo quindi il bel Teatro Romano, risalente al I secolo. Prendete poi via Monterone fino a un incrocio. Sulla destra si trovano Palazzo Mauri, sede della Biblioteca Comunale, mentre a sinistra ci sono la Chiesa di Sant’Ansano e la Cripta di Sant’Isacco, risalenti ai secoli XI e XVIII. Più avanti troviamo anche l’Arco di Druso e Germanico, di epoca romana e, superandolo, si arriva alla Piazza del Mercato.

7. Matera (Basilicata)

Dedicare un weekend a Matera significa visitare la terza città più antica del mondo. La città della Basilicata, infatti, si piazza al terzo posto, con 10 mila anni di storia, dopo Aleppo, in Siria, che ne ha 13 mila, e Gerico, in Cisgiordania, che ne ha 12 mila. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è famosa per i suoi Sassi, su cui il sole si riflette meravigliosi giochi di luce a ogni ora del giorno. Colpisce il colpo d’occhio di questa città unica, scavata nel tufo e che si sviluppa lungo i pendii della Gravina, una valle profonda.

Oggi, tra i Sassi si possono ammirare residenze, locali, botteghe artigiane ristrutturate. Incamminatevi nella zona più antica, costituita dai rioni di Sasso Barisano Sasso Cavernoso, divisi dal Colle della Civita. Qui si trovano il Duomo, le chiese scavate nel tufo, tra cui la Chiesa di San Giovanni e di San Domenico, le più antiche. Lungo “Il Piano” si sviluppa invece la città nuova, con i rioni più moderni ed eleganti. Non mancate di fermarvi ad ammirare il tramonto.

9. Siracusa (Sicilia)

Siracusa è la meta ideale per un weekend di tarda primavera. Da non perdere il nucleo storico con Ortigia, un’isola abitata da circa 3000 anni, l’area archeologica di Neapolis e la necropoli rupestre di Pantalica, a circa 40 km dalla città. Cominciate la visita da Ortigia, collegata al resto della città dal Ponte Umbertino. A metà del ponte si trova il monumento ad Archimede. Da qui si raggiunge il Tempio di Apollo, del VI sec. a.C, il più antico di tutta la Sicilia. Prendendo a sinistra dal tempio si arriva all’Antico Mercato di Ortigia, una tappa per respirare la vera atmosfera di un mercato siciliano.

Proseguite ancora lungo via Matteotti fino alla Fontana di Diana e poi ancora fino a Piazza Duomo, definita “la più bella piazza di Sicilia”. Ammirate, la splendida Cattedrale barocca che mantiene al suo interno parte del colonnato del Tempio di Atena. Sulla piazza si trovano anche il Municipio, il Palazzo Vescovile, Palazzo Borgia e la Badia di Santa Lucia, dove ammirare “Il seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio.  Uscendo dalla chiesa e prendendo a destra si arriva all’estremità più meridionale di Ortigia, dove si trovano la fonte Aretusa e il Castello Maniace, fatto costruire da Federico di Svevia nel 1239.

9. Arzachena e i suoi borghi (Sardegna)

Chi sceglie la Sardegna per le vacanze estive, non può perdere una visita ad Arzachena, il comune capoluogo della Costa Smeralda. La città si trova a circa 10 km dalla costa. Circondata da montagne granitiche e da rocce cesellate dal vento, Arzachena ha un pittoresco centro storico, fatto di stradine e chiese di pietratra cui la bella Chiesa di Santa Maria della Neve. Poco prima dell’ingresso nel centro abitato si trova l’ingresso al nuraghe Albucciu del XV secolo a.C. Proseguendo sul sentiero per circa 100 metri si incontra il Tempietto Malchittu, teatro di sacrifici umani. Percorrendo Strada Li Lolghi in direzione di Luogosanto si trova invece la Necropoli Li Muri, il più antico sito archeologico della Gallura. Immettendosi sulla SP 14 si arriva poi al nuraghe La Prisgiona. E alla Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu.

Muraghe La Prisgiona ad Arzachena

Diversi per natura e paesaggio, ma entrambi da valere una deviazione, sono i borghi di San Pantaleo Cannigione, entrambi facilmente raggiungibili da Arzachena. San Pantaleo, nato agli inizi dell’Ottocento attorno a uno “stazzo” e a una piccola chiesa campestre, oggi, conserva ancora quel fascino antico, che si respira passeggiando tra le stradine che si inoltrano tra botteghe artigiane e localini, fino alla deliziosa piazzetta centrale, su cui si affaccia la chiesa e il monumento a papa Giovanni Paolo II. Prendendo da Arzachena prima la SS125 e poi deviando sulla SP13, dopo circa 10 km si arriva a Cannigione, con la piccola Chiesa di San Giovanni Battista. Proseguendo poi da Cannigione in direzione di Palau, costeggiando il Golfo di Arzachena, si incontrano i piccoli centri di La Conia e Tanca Manna, e le belle spiagge di Mannena, Barca Bruciata e Li Piscini.

Il borgo di Cannigione

Estero

10. Aberdeen (Scozia, Regno Unito)

Per un weekend fuori dalle solite mete, scegliete Aberdeen, nel cuore delle Highlands scozzesi. È conosciuta anche come “la città di granito”, perché il nucleo originario è stato edificato con le pietre colori grigio argento della Rubislaw Quarry, un tempo la cava più grande d’Europa. Nei giorni di sole, i raggi regalano alla città riflessi argentati, mentre in quelli nuvolosi, o di pioggia, il paesaggio urbano sembra fondersi con il grigio del cielo.

Passeggiate lungi Union Street, la strada principale, ammirando gli edifici vittoriani, partendo da Castelgate, la zona più antica, dove sorgeva il castello di Roberto I di Scozia. Al centro della strada si erge la Mercat Cross, una croce del XVII secolo con sopra raffigurati i monaci Stuart. All’estremità orientale si trova invece la Salvation Army Citadel, la cui architettura è ispirata al castello di Balmoral. Sul lato settentrionale di Union Street, a duecento metri da Castelgate, si trova la Provost Skene’d House, uno degli edifici più antichi della città. Proseguite per un altro centinaio di metri per incontrare la St Nicholas Church, la Chiesa Madre di Aberdeen, con la guglia di granito del XIX secolo, il cui nucleo originario risale al XII secolo. Aberdeen è anche famosa per i manzi di razza Angus, dalla carne morbida e gustosa.

11. Bruges (Fiandre, Belgio)

Per regalarvi un weekend romantico, da vivere con lentezza, andate a Bruges (o Brugge), nella pittoresca regione delle Fiandre, a nord del Belgio, dove le strade sono canali su cui si specchiano suggestivi edifici di pietra che sembrano usciti da una fiaba. La Venezia del Nord è un gioiello da assaporare con i suoi ritmi lenti. Passeggiate fino al Visitmarkt, l’antico mercato del pesce, con il suo colonnato di pietra del 1821. Non perdetevi poi una crociera sui canali, per ammirare la città dall’acque. Salite anche i 366 gradini del Belfort, il campanile del XIII secolo alto 83 metri e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per ammirare i tetti rossi e aguzzi dall’alto.

Vale una visita anche la Basiliek van het Heilig Bloed e ritagliatevi qualche ora per immergervi nell’arte custodita nel Groeningemuseum, la più importante pinacoteca di Bruges con la sua preziosa collezione di opere fiamminghe. Rilassatevi nel begijnhof, ammirando il ponte d’accesso del 1776, di fronte al quale di sono ristoranti, negozi di merletti e chioschi. Verso sera, fate una tappa al Brouwerij De Halve Maan, il birrificio della 
Brugse Zot, fondato nel 1856. Cenate poi al Den Dyver, dove ogni piatto è abbinato alla birra usata per la sua preparazione. Chiudete la serata nel pub più vecchio di Brugge, il pittoresco Herberg Vlissinghe dove, si racconta che il pittore Rubens pagò con una moneta che dipinse su uno dei tavoli.

12. Lisbona (Portogallo)

Se non l’avete ancora visitata, nel 2024 programmate un weekend lungo a Lisbona. Per visitare la capitale portoghese, salite con il tram 28E in Rua de Conceição, vicino a Praça do Comércio, e scendete vicino al Castelo de São Jorge, risalente all’XI secolo, quando la città era sotto il dominio dei Mori. Qui si sono alternati Crociati, nel 1147, casate reali, prigionieri illustri ed è stato teatro di incoronazioni e battaglie. Fermatevi per una degustazione al Wine Bar do Castelo prima di proseguire con una passeggiata tra i suggestivi vicoli dell’Alfama.

Visitate il Museo do Fado, che ripercorre la storia e i protagonisti del canto e della musica portoghese. Passate la serata alla Mesa de Frades con la sua sala rivestita dagli azuleyos, per ascoltare il fado più autentico. Non mancate una visita poi alla Sé de Lisboa, la fortezza simbolo della città e dell’intero Paese, costruita nel 1150 nel luogo dove prima sorgeva una moschea, subito dopo la riconquista dei cristiani. Salite poi in cima all’Arco da Rua Augusta per una strepitosa vista dall’alto del centro.

CHI È MANUELA FIORINI

Modenese di nascita e di origini italiane, greco-cipriote e inglesi, è giornalista freelance e scrittrice per settimanali e riviste. Scrive di turismo, enogastronomia, salute e benessere. Come narratrice ha pubblicato alcuni romanzi, libri di enogastronomia e racconti in diverse antologie e riviste.

 




Le 10 città più colorate del mondo

Mura che assomigliano alla tavolozza di un pittore. Colori pastello o sgargianti che le rendono immediatamente riconoscibili a distanza o ne fanno i soggetti perfetti per scatti e cartoline. Sono le città, grandi o piccole che siano, o anche solo parti o quartieri di esse, più colorate del mondo. Quelle a cui è impossibile resistere. Scopriamole in questa puntata della rubrica TOP 10.

1.Burano (Venezia, Italia)

Ebbene sì, tra le città più colorate del mondo spicca proprio la “nostra” Burano, con le sue case rosse, azzurre, blu, viola e gialle dai toni pastello che si affacciano sulle acque della laguna veneta. Una scelta non casuale, quella di dipingere i muri di tanti colori così accesi e diversi. I pescatori, infatti, volevano riconoscere la loro abitazione da lontano, anche nelle giornate in cui la nebbia e la foschia avvolgevano il centro abitato. In questo modo, nessuno correva il rischio di entrare in casa d’altri, evitando tutte le possibili conseguenze. Inutile dire che, ancora oggi, questa caratteristica ha fatto di Burano una delle città più belle e colorate del mondo.

2.Reine (Isole Lofoten, Norvegia)

Il villaggio di Reine, nelle Isole Lofoten, sembra uscito da una fiaba nordica. Le rorbuer, le tipiche case da tetto aguzzo e dal colore rosso fuoco, spiccano in un paesaggio di rara bellezza, tra fiordi mozzafiato, montagne e scorci incredibili. Ciliegina sulla torta, l’altrettanto colorata aurora boreale. Un tempo villaggio di pescatori, oggi Reine vive di turismo e in quelle che un tempo erano le capanne dei pescatori, oggi si può alloggiare, ammirando lo straordinario spettacolo della natura.

3.Valparaiso (Cile)

Furono i marinai dell’ammiraglio italiano Giovanni Battista Pastene a definire questo luogo “valle del paradiso”. Circondata da 42 colline e affacciata sull’oceano Pacifico, Valparaiso è il secondo porto più importante del Cile ed è famosa per le sue coloratissime case dai toni pastello. Il suo centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e qui vi prese casa anche Pablo Neruda. Da non perdere una passeggiata tra le case multicolori, tra stretti vicoli, scale, terrazze e murales che aggiungono ancora più colore a questi muri arcobaleno.

4.Cinque Terre (Liguria, Italia)

Con il loro fascino romantico, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, ovvero le Cinque Terre, hanno incantato scrittori e poeti. Questi piccoli borghi di pescatori a cui si accedeva solo via mare, arroccati sulle rocce del Levante Ligure, vantano case colorate e scorsi unici. Oggi ci si arriva in treno, che consente di visitarli tutti in poco tempo, per non farsi sfuggire l’occasione di immortalarli con la macchina fotografica. E il risultato, con tanta bellezza, è assicurato.

5. St John’s (Terranova, Canada)

Nella nostra TOP 10 anche St John, capitale della provincia di Terranova e Labrador. Situata sull’isola di Terranova, nella parte orientale del Canada, è nota anche come Jellybean Row, per i caratteristici colori delle sue abitazioni, che ricordano le jellybean, le coloratissime caramelle gommose alla frutta di cui i bambini vanno matti. E sicuramente, la visione di quelle case di tanti colori pastello fa tornare tutti un po’ bambini.

6. Hundertwasserhaus (Vienna, Austria)

Hundertwasserhaus è un quartiere di Vienna che sembra un mosaico grazie ai colori e alla particolarità delle sue case. Era il 1986 quando l’architetto Friedensreich Hundertwasser pensò di valorizzare questa zona della città creando un complesso di 52 appartamenti, ognuno diverso dall’altro, con muri di colori accesi e decorati con ceramiche colorate, coperti dalle piante e dalla forma mossa e irregolare. In tutto il complesso non si trova infatti nemmeno uno spigolo. Su ogni terrazza, poi, ci sono giardini pensili e i materiali usati sono di recupero. Persino i servizi igienici, che fanno parte del bizzarro circuito Toilet of modern art sono decorate con ceramiche, fontane e colori sgargianti.

7. Jodhpur (Rajasthan, India)

Entra di diritto nella nostra TOP 10 anche la splendida Jodhpur, città indiana del Rajasthan, conosciuta anche come la Città Blu per il caratteristico colore delle sue case. Fondata nel 1459 da Rao Jodha Rathore, appartenente alla casta dei guerrieri Rajput, divenne la capitale dello stato del Marwar, ma il regno non durò a lungo. In origine, il colore blu era utilizzato per distinguere le case dei Brahmini da quelle delle caste più basse. Con il tempo, però, la tradizione del blu è stata mantenuta per preservare la bellezza della città, ma anche per tenere lontano il caldo e gli insetti.

8. Aveiro (Portogallo)

Situata sulla costa occidentale del Portogallo, Aveiro sembra una versione portoghese di Venezia. Sorge, infatti, sulla laguna di Ria de Aveiro ed è caratterizzata da canali attraversati da barche colorate, chiamate moliceiros, che navigando a pelo d’acqua costeggiano edifici dai muri multicolore e a righe verticali e orizzontali. Molti di questi sono in stile Art Nouveau. A pochi passi dal centro si trova anche la splendida cattedrale con il celebre campanile.

9. La Boca (Buenos Aires, Argentina)

In questo coloratissimo e frizzante quartiere di Buenos Aires, tutto parla di Diego Armando Maradona, che qui è una specie di genius loci. In origine, tuttavia, questa parte della città raccolse una comunità di immigrati genovesi, che importarono in Argentina cultura, abitudini e stili, di cui i colori delle case sono una diretta testimonianza.

10. Cudillero (Asturie, Spagna)

Chiude la nostra TOP 10 il pittoresco borgo di Cudillero, nelle Asturie, in Spagna, che ricorda molto le nostre Cinque Terre. Incastonato sul fianco di una montagna, spicca per le sue case sospese dai colori vivaci, arricchite con finestre e grondaie, disposte a ferro di cavallo attorno al piccolo porto. Passeggiando tra le strette viuzze, ci si affaccia su punti panoramici mozzafiato, come la strada che porta al faro, alla Garita, alla Atalaya e a El Pico. Da non perdere un pranzo o una cena a base di pesce in una delle caratteristiche taverne senza tempo.

 




Le 10 città da visitare nel 2024

Dopo avervi presentato, la scorsa settimana, i 10 Paesi da visitare nel 2024, selezionati dalla prestigiosa guida Lonely Planet, questa settimana nella rubrica TOP 10 vi presentiamo invece le 10 città da visitare nel 2024, tra conferme e sorprese.  

1.Nairobi (Kenya)

Sicuramente una meta da scoprire, tra le città da visitare nel 2024 c’è Nairobi, la capitale del Kenya, che si sta sempre più affermando come polo culturale globale. Spicca infatti per i suoi scorci coloniali e i suoi ritmi unici, per una grande varierà di ristoranti con menù a base di piatti locali, ma anche per spazi artistici e culturali. Tra le esperienze da non perdere, una camminata all’alba nella Ngong Hills Forest per ammirare la superba vista dei monti Kenya e Kilimangiaro, un safari low cost al Nairobi National Park e la salita sul Kenyatta International Conference Center per godere di una vista mozzafiato sulla città.

2. Parigi (Francia)

Parigi è sempre Parigi. E vale sempre una visita, non ci sono dubbi. Tuttavia, nel 2024 diventerà il palcoscenico mondiale in cui si terranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi. Per l’occasione, le strade della capitale francese diventeranno le piste delle gare ciclistiche a cronometro, sotto la Tour Eiffel si giocheranno le partite di beach volley e di calcio per non vedenti, mentre i ballerini di breakdance si scateneranno nella piazza in cui, nel 1793, fu ghigliottinato Luigi XVI. Ma, al di là delle manifestazioni sportive, la città ha in serbo un fitto calendario di eventi culturali, come le mostre fotografiche sulla Senna, un grattacielo triangolare con le pareti di vetro e persino una farmacia che prescrive libri anziché medicinali. Da non perdere un salto al Mercato delle Pulci di Saint-Ouen per assaggiare le novità gourmet, l’elegante Jardin des Tulieries con il suo design seicentesco e sorseggiare un cocktail sul rooftop a Le Perchoir.

3. Montreal (Canada)

Splendida metropoli cosmopolita con quattro milioni di abitanti, Montreal è il cuore pulsante della regione francofona del Quebec. E come se non bastassero a farne una meta affascinante le centinaia di festival ed eventi che si tengono in tutte le stagioni, la città ha aggiunto nuovi musei, attrazioni rimodernate e una ristorazione sempre più variegata, con sapori provenienti da tutto il mondo. Anche il sistema dei trasporti è stato reso più efficiente. Senza dimenticare, poi, che la città è collegata dal trasporto fluviale sul San Lorenzo ad altre metropoli come Ottawa e Toronto. Da non perdere una vista della città dall’altro salendo sul Mont-Royal, il grande parco sulla collina che si affaccia su Montreal. Non mancate poi una passeggiata golosa nei mercati cittadini, tra cui il tradizionale Marché Jean-Talon e Le Central, punto di riferimento per i palati sopraffini. Infine, visitare il Musée des Beaux Arts per ammirare le novità dell’arte classica e contemporanea.

4. Mostar (Bosnia-Erzegovina)

L’affascinante città dei Balcani è una delle mete da scegliere per il 2024, grazie ai suoi festival dedicati all’arte, all’artigianato e alla musica. In estate, poi, ricorre il 20° anniversario della ricostruzione dello Stari Most, cioè, il “Ponte Vecchio”, costruito nel XVI secolo dagli Ottomani. Non dimentichiamo, poi, che Mostar custodisce alcuni degli edifici ottomani più belli d’Europa, tra cui la Moschea di Koski Mehmed Paša, Casa Kajtaz, la Moschea di Sevri Hadži Hasan e Casa Biscevic, oltre al Monastero dei Dervisci a Blagaj (Tekija Blagaj), a 20 minuti dalla città. Poco lontano, poi, si trovano le splendide cascate di Kravica. Da non perdere, poi, una fetta di burek, la tipica sfoglia salata di origine turca con diversi ripieni, tra cui carne, formaggio e spinaci.

5. Philadelphia (Stati Uniti)

Philadelphia, la “città dell’amore fraterno” è stata la prima città degli Stati Uniti a essere stata dichiarata dell’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, per il suo retaggio e la sua importanza storica nella nascita della Nazione. Oggi, si presenta come una metropoli moderna e dinamica, con ristoranti, musei e centri culturali. Non perdetevi un giro nello storico Italian Market, per assaggiare antipasti all’italiana, tacos e cheesesteaks serviti nei vari locali. Se vi piace la cucina asiatica, invece, recatevi al Southeast Asian Market, che offre specialità thailandesi, vietnamite, cambogiane e laotiane. Per i dolci, invece, il paradiso del palato è il Reading Terminal Market, con il gelato Bassetts, le sfoglie di mele del Dutch Eating Place e i cannoli di Termini Bros.

6. Manaus (Brasile)

Una meta meravigliosa per gli appassionati di viaggi green, ma non solo, Manaus è la città più grande della regione amazzonica. Sorge alla confluenza tra il Rio Negro e il Rio Grande, dove le acque scure del primo non si mescolano con quelle più chiare del secondo, dando vita a uno spettacolo naturale unico. Attorno alla città, invece, si estende la più grande foresta pluviale del mondo, dove incontrare specie uniche e a rischio estinzione. Tra le attrattive da non perdere, l’architettura Belle époque del Teatro Amazonas, costruito nell’epoca d’oro dell’industria del caucciù, una visita alla spiaggia fluviale di Praia da Lua, con la sua sabbia finissima, accessibile solo in barca e, naturalmente, ammirare lo spettacolare Encontro das Aquas, luogo in cui confluiscono le acque del Rio Negro e del Rio Solimões.

7. Jakarta (Indonesia)

 La motivazione per visitare Jakarta nel 2024? Presto non sarà più la capitale dell’Indonesia e potrebbe cambiare letteralmente volto. Il Governo indonesiano ha infatti annunciato di spostare gli organi governativi in una nuova capitale, Nusantara, che sorge a 1288 km di distanza, sull’isola del Borneo. Da non perdere quindi l’occasione per visitare questa città cosmopolita, caotica, ma affascinante, tra terrazze panoramiche, una squisita cucina globale, gallerie e musei all’avanguardia. Da non perdere una passeggiata mattutina lungo Jalan Sudirman e Jalan Tharmin, quando ancora non c’è traffico, una salita al Monumento Nazionale, alto 132 metri per ammirare lo skyline, uno spettacolo al teatro d’ombre presso il Museo Wayang, che vanta un repertorio di figure elaboratissime, e una visita al museo degli aquiloni di Layang-Layang.

8. Praga (Repubblica Ceca)

Chi non ha ancora visto Praga, deve assolutamente metterla in lista per il 2024. Immortale, infatti, il suo fascino, fatto di architetture gotiche e di un centro storico costruito in gran parte nel XIV secolo. Spiccano il Castello di Praga e il Ponte Carlo, di una bellezza quasi irreale. Inoltre, dopo il lockdown per il Covid la città ha deciso di razionalizzare i flussi turistici promuovendo un turismo slow e nelle aree residenziali lontane dal centro. Da non perdere, invece, una visita al Náplavka, il mercato dei contadini che si svolge il sabato mattina su un grazioso tratto della riva della Moldava, una passeggiata nel Parco Stromovka, curatissima area verde a nord del centro storico. Ammirate poi l’art nouveau della Sala Smetana nella Casa Civica, la più bella sala da concerti dell’Europa centrale.

9. Izmir (Turchia)

Passa spesso in secondo piano rispetto a Istanbul, ma Izmir, o Smirne in quanto a fascino non è certo da meno. Si affaccia infatti sul mare e negli ultimi anni l’ente del turismo si è dato da fare per valorizzare la cultura locale e il patrimonio storico con nuovi spazi per l’arte e la cultura, una fiorente regione vinicola, splendide spiagge attrezzate e un animato bazar. Da non perdere un pranzo in riva al mare a base di pesce fresco, accompagnato da liquore all’anice (raki) e meze, piattini misti. Perdetevi poi nel dedalo di vie dello storico bazar di Kemeralti e partecipare al festival di Izmir che si tiene tra giugno e luglio, tra concerti, spettacoli ed eventi in sedi uniche, tra cui la splendida agorà romana.

10.Kansas City (Stati Uniti)

Kansas City è considerata il “cuore dell’America”, in quanto crocevia degli aerei che collegano tutto il resto del paese. Grazie all’apertura di un modernissimo terminal aeroportuale e all’ampliamento della tramvia gratuita che attraversa il nucleo urbano, la città si fa apprezzare anche dal turista più esigente. Non perdetevi i leggendari barbecue in uno dei rinomati ristoranti della città e una visita alle distillerie locali, tra cui J Rieger e Tom’s Town che rievocano lo spirito del Proibizionismo, quando Kansas City era nota come “la Parigi delle Pianure” grazie al continuo flusso di alcolici.




I 10 Paesi da visitare nel 2024

di Benedetta d’Argenzio

La prestigiosa guida Lonely Planet, considerata la “bibbia” dei viaggiatori di tutto il mondo, torna in libreria con Best in Travel 2024, in un’edizione speciale in occasione del suo 50° anniversario. L’edizione di quest’anno, completamente rinnovata, dalla copertina ai capitoli a colori della TOP 50, indica le mete migliori da scegliere per l’anno che verrà, suddivise per Paesi, Città, Regioni, ma anche viaggi sostenibili e destinazioni più convenienti. In questa puntata della rubrica TOP 10, vi presentiamo i 10 paesi da visitare nel 2024 (secondo Lonely Planet). Siete d’accordo?

1.Mongolia (Asia)

Al primo posto tra le mete da mettere in lista nel 2024 c’è la Mongolia, Paese ancora tutto da scoprire e lontano dal turismo di massa, ma che ha molto da offrire tra spazi aperti, natura incontaminata, avventura e cultura. La capitale, Ulaanbaatar, è una città di grandi contrasti, brulicante di vita e attrazioni affascinanti. La sua posizione, tra Russia e Cina, sembra difficile da raggiungere a causa delle recenti tensioni geo politiche, ma il Governo ha deciso di allentare le restrizioni sui visti fino al 2025 per favorire il turismo. Tra le esperienze da non perdere, ci sono: una cena tradizionale a base di ravioli al vapore preparati da una famiglia nomade nella steppa, un’escursione in montagna a dorso di cavallo mongolo, la stessa razza usata da Gengis Khan per conquistare gran parte dell’Eurasia, vivere la quotidianità di un Naadam di campagna dove gli atleti locali si sfidano in corse di cavalli, lotta libera e tiro con l’arco.

2. India (Asia)

Paese colorato e ricco di contrasti, lingue, culture e tradizioni, l’India torna alla ribalta come meta da scegliere per il 2024 grazie a nuove rotte aeree dall’Europa e dall’America verso Delhi, Mumbai, Goa e il Kerala. Anche le linee ferroviarie sono in ristrutturazione con l’introduzione di nuovi treni più moderni. Tra le esperienze da non perdere: per gli amanti della montagna e del trekking l’India del Nord e l’Himalaya, tra sentieri e stazioni climatiche, il tour dei templi del Sud, tra le sculture erotiche di Khajuraho ai gopuram, i sapori della cucina indiana con le spezie più famose del mondo e i bazar coloratissimi, come il Chandni Chowk di Delhi.

La catena dell’Himalaya in India

3.Marocco (Africa)

Vicinissimo all’Italia, il Marocco è un’altra delle destinazioni 2024 da segnare in agenda. Da non perdere un’escursione in cammello nel deserto, tra le dune dell’Erg Chebbi, nel deserto di Merzouga, oppure passeggiare in un suq di Marrakech, Fès o Tetouan. o lasciarsi incantare dalla città blu di Chefchaouen. Se siete appassionati di camminate in montagna, provate il trekking sul Jebel Toubkal, la montagna più alta del Nord Africa, bem 4157 metri, lungo un sentiero ad anello della durata di sette giorni.

Chefchaouen, la città blu

4.Cile (Sud America)

Una natura incontaminata tra foreste pluviali, vulcani, saline, ghiacciai e fiordi che si estende per 4720 km. Questo è il Cile, Paese da visitare nel 2024, che sta vivendo una rinascita turistica, grazie ai viticoltori delle valli che hanno scoperto metodi più naturali per produrre i loro vini, agli chef della capitale, Santiago, che si impegnano per valorizzare gli ingredienti locali, al turismo sostenibile nella splendida isola di Rapa Nui (Isola di Pasqua), mentre in Patagonia fioriscono le iniziative per il ripristino della ricca biodiversità locale. Da non perdere il trekking di cinque giorni a Torres del Paine, tra i leggendari paesaggi montani della Patagonia, una visita con degustazione di vini nella Valle del Colchagua, i trekking sui vulcani e nelle foreste pluviali, con un tuffo nelle sorgenti termali di Pucòn, oppure una visita a Valparaiso, grintosa città portuale con i muri tappezzati di street art.

Parco Nazionale Torres del Paine

5.Benin (Africa)

Decisamente più piccolo rispetto agli altri Paesi africani, ma ricco di fascino, grazie alla sua storia e alla varietà culturale. Il Benin è stato la sede dell’antico Regno del Dahomey e patria spirituale del vudù, una religione affascinante e spesso incompresa e fraintesa, ma vanta anche spiagge dorate circondate da palme e alcuni dei parchi nazionali più belli del continente. Tra le esperienze assolutamente da fare c’è partecipare al Festival del Vudù, che si tiene a Ouidah il 10 gennaio di ogni anno, tra danze, colori e feticci. E poi una visita al villaggio di Ganvié, chiamato la Venezia d’Africa perché interamente costruito su palafitte che sorgono sul lago Nokoué, un’escursione nel Parc National de la Pendjari, tra i più belli dell’Africa occidentali, per incontrare da vicino leoni, elefanti, leopardi e ghepardi. Infine, non può mancare una visita ad Abomey, centro del potente Regno del Dahomey e patria delle celebri donne guerriere.

Festival del vudù a Ouidah

6.Messico (Nord America)

Tantissime le novità e le buone ragioni per scegliere come meta il Messico per il 2024. Per esempio una nuova ferrovia con un treno recentemente inaugurato che porta alle spiagge dorate di Mazatlàn e alle antiche rovine Maya. Tra i consigli sulle esperienze da vivere c’è ammirare un’eclissi solare nella vecchia Mazatlàn, seguito da una cena di pesce nel centro storico di El Presidio, una visita alle rovine maya e a Tulun e un viaggio a bordo del Tren Maya per esplorare le misteriose rovine di Palenque immerse nella jungla popolata da scimmie urlatrici.

Rovine di Palenque

7.Uzbekistan (Asia)

 Vivere le atmosfere della leggendaria Via della Seta, tra oasi, i deserti di sabbia di Kyzylkum e Karakum, gli antichi centri commerciali e culturali di Samarcanda, Bukhara e Khiva che evocano atmosfere magiche. Da non perdere una visita alle antiche madrase del Registan a Samarcanda, cuore dell’impero timuride, oppure prendere una tazza di tè con gli anziani di Bukhara o intrattenersi per le trattative con i venditori dei bazar. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita è la salita sul Minarero Islam Khodja di Khiva per godere di una vista spettacolare sulla fortezza di Ichon-Qala e sul deserto, oppure un trekking sui Monto Nuratu percorrendo gli antichi sentieri dei pastori.

La magica Samarcanda

8.Pakistan (Asia)

Spesso sottovalutato dal turismo di massa, il Pakistan nel 2024 si prende la sua rivincita, grazie agli amanti dei viaggi avventurosi che ne hanno promosso il suo indiscutibile fascino. Allentate le tensioni politiche, si possono visitare i vivaci bazar, le moschee dei Moghul, le valli mozzafiato e i passi himalayani innevati. In più, c’è un altro buon motivo per venire qui nel 2024: ogni rupia spesa nel paese aiuterà la ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione nel 2022. Tra le esperienze da non perdere, una visita a Lahore, la capitale del Punjab, tra bazar e moschee, un viaggio lungo la Karakoram Highway, la strada mozzafiato che collega il Pakistan alla Cina attraverso l’Himalaya. E, ancora, ammirare i panorami di montagna nelle valli d’alta quota dell’Hunza e di Skardu e un trekking nei Fairy Meadows al campo base del Nanga Parbat, tra pace e silenzi quasi lunari.

Lungo la Karakoram Highway

9.Croazia (Europa)

 Vicinissima all’Italia, ma ora ancora di più da quando la Croazia è entrata a fare parte dell’area Schengen e nell’eurozona, consentendo di raggiungerla da qualsiasi paese europeo senza cambiare valuta o avere il passaporto. Un Paese che ha molto da offrire, tra coste soleggiate, miriadi di isole incantate, montagne spettacolari e città fortificate. Da non perdere una visita alla splendida Dubrovnik, la più spettacolare delle città cinte da mura, che si affaccia su uno splendido mare cristallino. Visitate poi il Palazzo di Diocleziano a Spalato e andate alla scoperta delle isole collegate da una rete di traghetti. Infine, gustate le specialità a base di tartufo a Buzet e a Motuvon.

Dubrovnik e le sue mura

10.Santa Lucia (Caraibi)

 Santa Lucia si è già aggiudicata la palma di miglior destinazione al mondo per la Luna di Miele, grazie alle sue spiagge mozzafiato con sabbia bianchissima che si affaccia su un mare cristallino dai riflessi cerulei. Tuttavia, di recente l’ente del turismo dell’isola si è impegnato per promuovere anche la cultura e la cucina locale, un delizioso mix di influssi africani, europei (francesi e britannici) e dell’India orientale. A tal proposito, tra le esperienze assolutamente da fare sull’isola c’è gustare il miglior gelato di Santa Lucia all’Au Pove Park, nella tenuta della famiglia Charles nel villaggio di Fond Gens Lubre, oppure assaggiare una pagnotta creola farcita con formaggio e carne da Thomazo Local Bread, a Dennery o, infine, fare un salto nella pittoresca oasi sulla spiaggia dell’Irie Bar, nel villaggio di Gros-Islet, sulla punta settentrionale dell’Isola.

Le spiagge mozzafiato di Santa Lucia

 




I 10 castelli più belli della Polonia

Pronti per un altro viaggio alla scoperta dei castelli più belli d’Europa? Questa settimana la rubrica TOP 10 presenta i 10 castelli più belli della Polonia, di epoche e stili architettonici diversi, ma tutti da scoprire.

1.Castello di Malbork

Il Castello di Malbork, o di Marienburg, vanta il primato di castello in mattoni più grande del mondo ed è, in generale, l’edificio in mattoni più grande mai costruito dall’uomo. Si trova nella città di Malbork, nel nord della Polonia, a pochi km da Danzica. Dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997, è stato costruito nel XIII secolo dall’Ordine Teutonico che ne fece la propria sede, nonché il centro del potere politico e militare della regione. In stile gotico, si estende su una superficie di 143 mila mq si compone di tre parti principali: la parte inferiore era riservata ai soldati dell’Ordine Teutonico, la parte mediana alla gestione delle attività quotidiane del castello, e comprendeva le cucine e il deposito di armi, e la parte superiore, riservata agli alloggi personali del Gran Maestro con lo splendido salone, uno dei più grandi dell’Europa medievale. Il castello sorge sulla sponda sud orientale del fiume Nogat e si può raggiungere in nave.

2.Castello di Wawel

Lascia senza fiato anche il magnifico Castello di Wawel, che si trova sulla collina di Cracovia ed è uno dei più importanti della Polonia. La sua storia risale almeno al X secolo, anche se le sue parti più antiche ancora visibili risalgono al XIV, all’epoca della costruzione del Palazzo Reale. Qui, infatti, hanno vissuto i più importanti sovrani polacchi e molti di loro sono stati sia incoronati che sepolti qui. Nonostante le trasformazioni subite nel corso dei secoli, il castello di Wawel ha sempre mantenuto la sua magnificenza, fatta di grandi sale con arazzi, mobili antichi, e una delle collezioni d’arte più importanti del mondo. Da non perdere la Sala delle Udienze, la Sala degli Stemmi, la Sala dei Senesi e la Cappella Reale. Fiore all’occhiello la Corona del Regno di Polonia, del XVII secolo, fatta con oro, diamanti, perle e pietre preziose.

3.Castello Reale di Varsavia

Il Castello Reale di Varsavia si trova nella Città Vecchia della capitale polacco ed è stata la residenza della casa reale fino al XIX secolo. Costruito nel XIV secolo, è stato distrutto dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e successivamente ricostruito conservando i resti originali e i progetti d’epoca. Oggi, il castello è sede di musei, collezioni d’arte e mostre permanenti e temporanee che testimoniano secoli di storia della casa regnante e del Paese. Tra i pezzi più importanti pitture e sculture di artisti polacchi ed europei, mobili antichi e oggetti di epoca rinascimentale e barocca. Splendida la Sala del Trono, con decorazioni, intarsi di legno, stucchi dorati, affreschi e il trono reale. Il castello è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1980.

4.Castello di Moszna

Sembra uscito da una fiaba il Castello di Moszna che si trova nel piccolo villaggio omonimo, nel Voivodato di Opole, nel sud ovest del Paese e vicino al confine con la Repubblica Ceca. Costruito con una commistione di stili, tra cui il gotico, il neoclassico e il barocco, è uno dei castelli più visitati di Polonia e spicca per i suoi 99 tra torri e campanili, per i rigogliosi giardini e per i parchi circostanti, al punto da aver fatto da sfondo a diverse produzioni cinematografiche. Impressionante anche il suo interno, con le sue sale decorate con affreschi, dipinti, sculture. Tra le più belli ci sono la Sala delle Fate, la Sala dei Cavalieri, la Sala da pranzo e la Cappella. Tra le collezioni custodite tra le sue mura spicca una collezione di orologi antichi e una di dipinti di artisti polacchi e provenienti da tutta Europa.

5.Castello di Czocha

Nella nostra TOP 10 anche il Castello di Czocha, risalente al XIII secolo, anche se ha subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso dei secoli, soprattutto durante il Rinascimento e nel periodo del barocco. Si trova nelle vicinanze dei Monti Izer, del voivodato della Bassa Slesia ed è famoso per le sue numerose torri e campanili, oltre che per la sua celebre ed elaborata facciata che lo rende quasi fiabesco. Circondato dalle colline, si estende su una superficie di quattro ettari. Il suo interno, invece, conserva stanze arredate con mobili antichi e oggetti d’arte. Tra le più belle ci sono la Sala da Pranzo, la Sala delle Armi, la Sala delle Feste e la meravigliosa Biblioteca. Qui, poi, hanno alloggiato personalità del calibro di re Augusto II di Polonia e la principessa Maria Luisa di Borbone Parma. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne invece utilizzato come ospedale militare tedesco.

6.Castello di Książ

Si trova in Bassa Slesia anche lo splendido Castello di Książ, a poca distanza dalla città di Wałbrzych, nel sud ovest della Polonia. Il castello, costruito tra il 1288 e il 1292 durante il regno di Bolko il Severo, sorge all’interno dell’omonimo parco paesaggistico e si estende su un’area di trenta ettari. Anche questo castello ha subito nel tempo diversi interventi e ristrutturazioni e il risultato è una commistione di stili, su cui spiccano il barocco e il neogotico, come si può vedere dalla serie di torri e dalle facciate elaborate. Magnifico anche l’interno, con dipinti, grandi sale affrescate e oggetti artistici di grande valore.

7. Castello di Łańcut

Elegante e raffinato, il Castello di Łańcut è una splendida residenza nobiliare situata a sud est del Paese, fra Rzeszòw e il confine con l’Ucraina. Si estende su una superficie di dodici ettari ed è circondato da un bellissimo parco all’inglese che ospita un museo all’aperto con statue, fontane e aiuole fiorite, ma anche mulini a vento, casette di legno e fienili, oltre ad altre costruzioni della tradizione polacca. Il nucleo originario del castello risale al XVII secolo, ma è stato ristrutturato in stile neoclassico nel XIX. L’interno è costituito da numerose stanze riccamente decorate con affreschi, tappezzerie, oggetti d’arte e mobili antichi.

8. Castello Pieskowa Skała

Il Castello di Pieskowa Skała si trova nel villaggio di Suloszowa, a 27 km a nord di Cracovia ed è compreso nel territorio del Parco Nazionale di Ojcòw. La prima menzione risale al 1315 in un documento del re Ladislao I di Polonia, anche se è stato oggetto di numerosi interventi, soprattutto durante il Rinascimento. Spicca per le sue facciate decorate con motivi floreali e le numerose torri e campanili. Splendido anche il parco che lo circonda con una pittoresca scogliera di calcare. Da qui passa anche il Sentiero dei Nidi d’Aquila.

9. Castello di Tykocin

Oggi il Castello di Tykocin ospita un hotel, ma dal XV secolo, quando è stato costruito, è stata un’importante roccaforte difensiva. Si trova nella regione nord orientale della Polonia, poco distante da Bialystok e dai parchi nazionali di Biebrza e del fiume Narew. Durante le guerre polacco-lituane e quelle napoleoniche il castello è stato cinto d’assedio diverse volte ed è stato teatro di numerose battaglie. La sua architettura ricorda un po’ quella del castello di Malbork, con mura difensive e un fossato che lo circonda, anche se la sua superficie si estende su appena un ettaro.

10. Castello di Niedzica

Chiude la nostra TOP 10 il Castello di Niedzica, noto anche come castello di Dunajec, che spicca per la sua posizione mozzafiato, su una collina di 566 metri che domina il fiume Dunajec, circondato da un fossato e da un massiccio sistema di mura difensive. Costruito nel XIV secolo, è uno splendido esempio di fortezza medievale. È compreso nel territorio del Parco Nazionale di Pieniny, nel sud della Polonia e nei secoli ha ospitato nobili e re polacchi. Durante la Seconda Mondiale è diventato tristemente noto come prigione del regime nazista.




I 10 castelli più belli della Svizzera

Continua la serie della rubrica TOP10 dedicata ai castelli. Questa settimana rimaniamo in Europa e andiamo alla scoperta dei 10 castelli più belli della Svizzera, tutti da scoprire, tra i meglio conservati dell’vecchio continente, tra roccaforti inespugnabili, palazzi raffinati e dimore eleganti, tutti immersi in paesaggi mozzafiato, tra laghi e la bellezza delle Alpi.

1.Castello di Chillon

Il Castello di Chillon è il più famoso e visitato di tutta la Svizzera. Spicca per il suo aspetto fiabesco e la location mozzafiato. Sorge infatti su un’isola rocciosa sul Lago di Ginevra, tra Montreaux e Villeneuve, del cantone di Vaud, punto di accesso alla valle del Rodano. Colpisce la vista per le sue pareti slanciate verso il cielo e le sue torri. Dal XII al XVI secolo è stato di proprietà della famiglia dei Savoia, per poi passare ai Bernese, che lo tennero dal 1536 al 1798. Oggi, invece, appartiene al Cantone di Vaud e fa parte del Patrimonio Culturale Nazionale Svizzero. Il castello ha funto anche da prigione di Stato e oggi si può visitare, ammirando la grandi sale, le stanze da letto e gli splendidi cortili.

2.Castello di Tarasp

I lavori per la costruzione del Castello di Tarasp iniziarono nel 1094 su impulso di Ulrico I, che voleva difendere la cittadina omonima, nel Cantone dei Grigioni, nella Svizzera orientale, al confine con l’Austria e l’Italia. Il castello, in stile romanico, venne quindi costruito su una collina a mille metri sul livello del mare, e veglia sul borgo. Nell’11° secolo, sotto il dominio austriaco degli Asburgo, vennero aggiunte alcune parti, mentre l’aspetto odierno è frutto di restauri novecenteschi. Oggi il castello è proprietà privata, ma è comunque possibile visitare alcune sale, tra cui la cappella. Da non perdere il parco, con vista mozzafiato sui laghi e sulle Alpi della Bassa Engadina.

3.Castello di Aigle

Il Castello di Aigle gode di una splendida posizione. È infatti immerso tra i vigneti, sulla riva sud est del Lago di Ginevra, nel Cantone di Vaud e nel comune omonimo. La sua costruzione è iniziata nel XII secolo per conto dei Cavalieri di Aigle, e in quello successivo sono state aggiunte le fortificazioni, tra cui un mastio centrale e una cortina muraria. Negli anni Settanta del Novecento, poi, tutto il complesso è stato restaurato e oggi ospita il Museo della Vite e del Vino. Attraverso la visita guidata al museo si possono ammirare le splendide sale e i dipinti del XVI e XVII secolo.

4.Castello di Tourbillon

Il Castello di Tourbillon si trova nel Canton Vallese e domina la città di Sion da una collina che sembra guardare la vicina Basilica di Valére. Il castello fu fatto costruire dal vescovo Bonifacio de Challant alla fine del XIII secolo. In questo periodo, infatti, tutta la zona era dominio della Chiesa Cattolica e il castello era la residenza ufficiale del Vescovo di Tourbillon. Il nucleo originario del castello è stato distrutto da un incendio nel 1788, ma una cappella del XV secolo è stata risparmiata dalle fiamme. Oggi, la salita al castello è ripida e faticosa, ma ne vale assolutamente la pena per ammirare il panorama mozzafiato che si gode dall’alto delle sue mura.

5.Castello di Oberhofen

Nella nostra TOP 10 entra a pieno titolo anche il Castello di Oberhofen che si specchia nelle acque trasparenti del lago di Thun, nel Cantone di Berna. La costruzione del complesso ha avuto inizio nel 1200 e si è protratta per diversi secoli, dando vita a una sorprendente varietà di stili architettonici, tra cui spiccano un salone per fumatori turchi e una cappella del XIII secolo con affreschi romanici. Da non perdere le sale neogotiche con le armature dei cavalieri e la Cappella con pitture risalenti al tardo XV secolo. Il castello è poi circondato da un parco di 2,5 ettari, risalente al 1840, che testimonia le diverse correnti della storia del giardinaggio, tra boschetti, legni esotici, composizioni floreali e la pittoresca torretta. Il tutto circondato dal panorama mozzafiato dell’arco alpino che si affaccia sul lago.

6.Castello di Rapperswill

Circondato su tre lati dal Lago di Zurigo, il Castello di Rapperswill è il simbolo della pittoresca Città delle Rose. Costruito verso la fine del XII secolo, nel corso di quello successivo ha svolto un ruolo fondamentale nel controllo delle navi che transitavano sul lago. Con il tempo, il torrione a base triangolare è caduto in rovina ed è stato restaurato nel 1870 dal conte polacco Wladyslaw Broel-Plater, che ne ha anche fatto la sede di un Museo Nazionale Polacco. Oggi, visitando il museo, si possono ammirare gli interni, le sale di rappresentanza e le segrete, tutte restaurate rispettando lo stile medievale. Inoltre, sul versante meridionale della collina, si trova il vigneto più antico del Lago di Zurigo, dove crescono splendide viti di Pinot Nero.

7.Castelgrande

Castelgrande, detto anche Castelvecchio, Castello di San Michele o Castello dell’Uri è il più antico di quelli che sorgono sulle colline che circondano la città di Bellinzona. Tutti e tre, poi, sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, nel Duemila. Il castello sorge in posizione strategica, su un promontorio roccioso a metà della Valle del Ticino e all’imbocco di tre principali valichi che collegano il Nord al Sud dell’Europa: il Lucomagno, il San Gottardo e il San Bernardino. La parte più antica, ancora esistente, risale al X secolo. Spicca per le sue splendide due torri, chiamate Torre Bianca e Torre Nera, dal colore delle pietre con cui sono state costruite. Il castello si può visitare tutto l’anno.

8.Castello di Montebello

Anche il Castello di Montebello, detto anche Castello Piccolo o Castello di Mezzo, sorge sulle colline di Bellinzona ed è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Insieme a Castelgrande e al Castello di Sasso Corbaro fa parte del complesso medievale realizzato nel XIII secolo dal Casato dei Rusca, signori di Como, che si rifugiarono a Bellinzona durante l’occupazione di Milano. In origine, esistevano solo il mastio, due cortili e alcune abitazioni. Poi, nel XIV secolo vennero aggiunti i merli ghibellini, nuove mura con torri a pianta circolare e poligonali. Tutto il complesso è poi stato restaurato nel Novecento e oggi è sede del Museo Civico.

9.Castello di Spiez

Il Castello di Spiez si trova nella cittadina omonima, nel Cantone di Berna ed è uno dei più antichi della Svizzera. Il suo nucleo originario risale infatti al 933 quando questa zona era governata dall’Italia. Il suo ampliamento avvenne poi nel corso dei sei secoli successivi e oggi il castello è un raro esempio di complesso in cui ammirare stili architettonici diversi. Per esempio, l’antica chiesa è in stile primo romanico, mentre le sale di corte sono in stile rinascimentale. La parte meridionale, invece, è stata completata nel XVIII secolo in stile barocco.

10.Castello di Vufflens

Chiude la nostra TOP 10 il Castello di Vufflens che si trova nel comune di Vufflens-le-Chateau, nel Cantone di Vaud. La sua costruzione risale al XV secolo e spicca per la sua imponente torre centrale. È considerato uno dei migliori esempi di fortezze vodesi costruite nell’Alto Medioevo. Oggi, il castello è proprietà privata e non è visitabile. Tuttavia, non si può perdere ‘l’occasione di ammirarlo in tutta la sua bellezza dalla lussureggiante campagna circostante. Da mettere in agenda anche una passeggiata tra i vigneti sulla riva nord del Lago di Ginevra.




I 10 castelli più belli di Svezia

Forse meno conosciuti di altri, ma anch’essi di una bellezza mozzafiato, i castelli di Svezia custodiscono tra le loro mura secoli di storia. Molti sono di origine medievali, altri rinascimentale. Ma quali sono i più belli e assolutamente da non perdere per chi visita il paese scandinavo? Eccoli nella nostra TOP 10 della settimana.

1.Castello di Drottingholm

Anche la Svezia ha la sua Versailles. È lo splendido castello di Drottingholm circondato dal suo magnifico parso. Si trova a pochi chilometri da Stoccolma e dal 1991 è la residenza della casa Reale Svedese, che vive nell’area meridionale. La sua costruzione risale al 1662 per ospitare la regina Hedvig Eleonora e i lavori sono stati diretti dal più famoso architetto svedese dell’epoca, Nicodemus Tessin il Vecchio. Il castello venne poi portato a termine da suo figlio, Nicodemus Tessin il Giovane. L’architettura si ispira a quella francese e italiana dell’epoca. Anche l’immenso giardino, completato in fasi diverse, è in stili differenti, che spaziano dal barocco all’inglese, allo stile italiano. Nel parco si trovano anche il suggestivo Padiglione Cinese e il Teatro di Corte, con arredamento e macchinari di scena originali del Seicento. Patrimonio dell’Umanità UNESCO è tra le dimore reali più sfarzose e meglio conservate.

2. Castello di Kalmar

Sembra sorgere dall’acqua come nelle fiabe. Il castello di Kalmar si trova nei pressi del porto dell’omonima cittadina medievale ed è considerato uno dei più belli di tutto il Nord Europa. Insieme alla fortezza di Älvsborg, quella di Vyborg e quella delle Tre Kronor è anche considerato tra i più importanti dal punto di vista storico per la sua valenza strategica. Il primo nucleo, costituito da una sola torre difensiva, risale al 12° secolo e aveva lo scopo di difendere la cittadina dagli assalti dei pirati. La cinta muraria e le altre torri, quattro in totale, e il castello centrale, invece, furono aggiunti alla fine del XIII secolo. Il castello è aperto al pubblico per le visite guidate e vi si tengono sovente anche matrimoni.

3. Castello di Läckö

Il magnifico castello di Läckö nel 2001 è stato eletto “il castello più bello di Svezia” e non è difficile capire il perché. Posizionato sull’isola di Kållandsö, nel lago Vänern è circondato dall’acqua su tre lati. Il suo nucleo è medievale. Risale infatti al XIII secolo, ma è stato completato e abbellito solo nel 1615 su impulso del conte generale Jacob Pontus De la Gardie che lo aveva rilevato e poi di suo figlio Magnus, che ne fece la sua dimora.

4. Fortezza di Eketorps

La suggestiva Fortezza di Eketorps si trova a Öland, la cui zona meridionale è stata tutta dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità poiché testimonia esempi unici ed eccezionali di antichi insediamenti umani, fin dall’Età del Ferro. La Fortezza è stata costruita in tre diverse fasi. Le prime due nell’Età del Ferro e la terza nel Medioevo. Il sito, inoltre, porta anche altre importanti testimonianze del passato, con resti di abitazioni ed edifici costruite dal 300 al 1240 a.C. La fortezza si presenta come un complesso circolare e una cinta muraria dal diametro di 80 metri che circonda gli edifici interni.

5. Castello di Malmöhus

Situato a Malmö, nel sud della Svezia, il Castello di Malmöhus è il più antico castello rinascimentale ancora presente in Scandinavia. Il primo nucleo è stato costruito nel 1434 per conto di Eric di Pomerania. Il castello venne poi demolito all’inizio del XVI secolo. Venne poi ricostruito tra il 1537 e il 1542 in stile rinascimentale. Oggi, al suo interno si trovano il Museo d’Arte e il Museo Municipale di Malmö. Inoltre, si possono ancora ammirare la Casa del Comandante e un mulino a vento olandese, ospitato nel parco adiacente.

6. Castello di Gripsholm

 Il meraviglioso Castello di Gripsholm sorge sulle rive del lago Mälaren, nella cittadina di Mariefred, nella Svezia meridionale, a circa 60 km da Stoccolma. In stile rinascimentale, è stato costruito durante il regno di re Gustav Vasa, nel 1537. Da allora, il castello è sempre appartenuto alla famiglia reale svedese ed è stato utilizzato come residenza fin dal 1713. Tra il 1563 e il 1567 è stato anche utilizzato come prigione da parte di Erik XIV di Svezia, che vi rinchiuse il fratello Giovanni e la moglie Caterina Jagellona. Sempre qui, il 20 giugno 1566 è nato Sigismondo III di Svezia. Ancora oggi, il castello ospita la National Portrait Gallery, una delle più antiche gallerie di ritratti del mondo.

7. Fortezza di Bohus

La Fortezza di Bohus si trova nella cittadina svedese di Kungälv, in prossimità del vecchio confine con la Norvegia. Un tempo, questi territori appartenevano ai norvegesi e furono proprio loro a costruirla. Fu fatta erigere infatti, nel 1308 dal re Haakon V Magnusson per difendere i propri confini dagli svedesi. In granito e mattoni rossi, è una delle fortezze medievali meglio conservate e costruite del Paese. Nel 1450 venne aggiunto un muro spesso 3 metri e di altezza variabile tra gli 8,5 e i 13,5 metri, adattata al terreno, con quattro torri agli angoli. Vanta il primato di non essere mai stata espugnata, nonostante i numerosi assedi.

8. Castello di Örebro

 Nella nostra TOP 10 anche il meraviglioso Castello di Örebro, che si trova nell’omonima città, la sesta più grande di Svezia. Costruito da re Carlo IX, si compone di quattro piani, di cui tre che circondano il cortile con una torre a base circolare su ogni lato. Durante il periodo medievale è stato una delle fortezze difensive più importanti di Svezia. È stata anche un fondamentale centro logistico, che teneva traccia di ogni nave entrasse sul fiume Svartån. Nel Seicento passò poi alla famiglia reale svedese, che lo trasformò in elegante residenza, dotandolo di raffinati interni barocchi. In seguitò divenne il fulcro delle cerimonie ufficiali e delle incoronazioni dei re svedesi.

9. Castello di Halmstad

 Di piccole dimensioni, ma di rara bellezza, il Castello di Halmstad è situato nell’omonima contea, nella provincia di Halland. Durante la prima metà del XVII secolo, tuttavia, questa era una provincia danese e il castello fu costruito in stile rinascimentale. Dal 1770 a oggi è stato restaurato e ricostruito diverse volte. In tempi recenti, è diventata la sede del governatore della contea di Halland.  Spicca per il colore rosso delle sue pareti, tinta che “veste” dal 1998. In precedenza, era stato di un rosso rosate e, ancora prima giallo e di molte altre sfumature.

10. Castello di Teleborg

 Situato nella zona settentrionale dell’Università di Linneo, nei pressi del Lago di Trummen e a circa 5 km a sud del centro della città di Växjö il Castello di Teleborg chiude la nostra TOP 10. Nonostante il suo aspetto sia quello di un castello medievale, in realtà è stato costruito nel Novecento dallo studio di architettura Lindvall & Boklung e fu il regalo di nozze del conte Fredrik Bonde af Björnö a sua moglie Anna Koskull. Dopo appena 17 anni, tuttavia, entrambi i coniugi morirono, senza figli, e il castello è stato utilizzato prima come scuola femminile, poi come alloggio in affitto. Nel 1964 la città di Växjö lo ha acquistato dalla famiglia Bonde af Björnö e oggi è la sede di eventi, matrimoni e conferenze. Una parte del castello è utilizzato dalla vicina università.




Le 10 falesie più spettacolari del mondo

Meraviglie della natura, le falesie sono il capolavoro dell’incessante azione erosiva dell’acqua sulla roccia. Il risultato sono paesaggi mozzafiato, che siano a picco sul mare, oppure sulle vette più alte o nei canyon. Ma quali sono le falesie più belle del mondo? Siamo andati a cercarle per la nostra rubrica TOP 10 e, anche questa volta, fare una scelta è stato arduo.

1.   Étretat (Francia)

Talmente belle da avere ispirato pittori del calibro di Claude Monet e Gustave Coubert. La scogliera di Étretat si trova sulla suggestiva Costa d’Alabastro della Normandia e spicca per il suo pittoresco arco naturale. Non sono altissime, ma lo spettacolo naturale che offrono agli occhi è davvero mozzafiato. Il punto migliore dove ammirarle è dal mare, o dalla spiaggia della città.

2. Scogliere di Kalaupapa (Hawaii, USA)

Situate sull’isola hawaiana di Molokai, le scogliere di Kalaupapa sono sancite dal Guinness dei primati come le più alte del mondo. Si innalzano per 1010 metri sull’Oceano Pacifico e ai piedi di esse si trova il piccolo villaggio omonimo che è stato scelto dalla troupe del kolossal Jurassic Park per girare alcune scene. Per raggiungere le scogliere occorre percorrere a piedi o a cavallo un sentiero lungo 5 km, con ben 26 tornanti, che si inoltra nella fitta vegetazione.

3. Torres del Paine (Cile)

Situate nella Regione di Magellano e dell’Antartide Cilena, le Torres del Paine sono state dichiarate dall’UNESCO Riserva della Biosfera. Si presentano alla vista come tre imponenti vette di granito, e danno il nome al Parco Nazionale Torres del Paine, il più bello di tutto il Cile. Devono il loro nome al termine spagnolo “torre” e alla parola “blu” nella lingua della tribù dei Tehuelche, per la tonalità bluastra che assumono alla luce. Create dall’azione di acqua, ghiaccio e vento, le torri sono tre: la Torre Central, alta quasi 2800 metri, la Torre Norte e la Torre Sur. Costituiscono la principale attrazione turistica del parco.

4. Preikestolen (Norvegia)

Si trova nella Norvegia sud occidentale ed è una delle attrazioni più famose della regione del Ryfylke. Il Preikestolen, letteralmente “Roccia del pulpito” si erge per 640 metri sul Lysefjord e spicca per la sua forma caratteristica, che termina con un altopiano a strapiombo nel vuoto. È meta dei più coraggiosi basejumpers di tutto il mondo ed è apparso in una scena della serie TV Vikings.

5. Cape Enniberg (Isole Faroe)

Situato sulla punta più settentrionale dell’isola di Viðoy, la più settentrionale dell’arcipelago, Cape Enniberg si erge per 756 metri di altezza a strapiombo sull’Oceano Atlantico e vanta due primati: quello di scogliere marine più alte d’Europa e quello di scogliera verticale più alta del mondo. Ma questo luogo, oltre che per la sua bellezza, è famoso anche per essere un paradiso per la fauna selvatica, tra cui diverse specie di uccelli, come pulcinelle di mare, gazze marine e urie.

6. El Capitan (California, USA)

Situata nella parte nord occidentale del Parco Nazionale di Yosemite, El Capitan è alta 2307 metri ed è la meta di climbers provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un monolite granitico e la sua parete verticale, nota come Nose (Naso) costituisce una delle sfide più adrenaliniche dell’alpinismo estremo. Per chi, invece, desidera ammirarle in tutta la sua bellezza, senza scalarle, c’è un sentiero che passa accanto all’omonima cascata e attraversa il verde prato sotto alla falesia.

7. Cliffs of Moher (Irlanda)

Il loro nome significa “Scogliere della Rovina” e sono una delle principali attrazioni turistiche di Irlanda, con più di un milione di visitatori all’anno. Le Cliff of Moher si trovano sulla costa occidentale del Clare, nei pressi del villaggio di Doolin e sono tra le più impressionanti del pianeta. Raggiungono infatti i 214 metri nel tratto a nord della Torre di O’Brian e ospitano più di 30 mila uccelli di 20 specie diverse. Sono lunghe circa otto chilometri e si affacciano a piccol sulle impetuose acque dell’Oceano Atlantico.

8. Auyan-Tepui (Venezuela)

Auyan-Tepui in lingua pemon significa “Montagna del Diavolo” e con i suoi 2450 metri di altezza contende all’Angel Fall, la cascata più alta del mondo, il primato di luogo più visitato del Canaima National Park, nello stato venezuelano di Bolivar. La cascata si getta proprio da questo massiccio roccioso, che divenne famoso quando, nel 1933, il pilota Jimmie Angel, in cerca d’oro, scoprì la cascata a cui diede il suo nome. Durante il viaggio di ritorno, nel 1937, il suo aereo si schiantò sulla cima di questa montagna. Fortunatamente, si salvò, ma gli occorsero ben 11 giorni per scendere dalla cima. Non solo, qui vivono 25 specie uniche di rettili e uccelli e una grande varietà di flora.

9. Scogliere di Dover (Regno Unito)

Si elevano dal mare come un muro bianco dai riflessi argentei. Sono le bianche Scogliere di Dover, dal nome della città portuale a cui appartengono, giganti di 110 metri che devono il loro caratteristico colore candido dalla componente gessosa della roccia. Si affacciano sulla parte più stretta del Canale della Manica e, nel tempo, hanno assunto un forte valore simbolico e nostalgico. Erano, infatti, l’ultimo ricordo della Gran Bretagna che rimaneva negli occhi e nella memoria di chi partiva e, magari, lasciava il Paese per sempre. Tuttavia, le scogliere erano anche un punto strategico e difensivo nei confronti dei nemici che provenivano dal mare.  Diversi sono i percorsi per ammirarle in tutta la loro bellezza. In particolare, il sentiero del faro consenti di lasciare spaziare la vista fino alle coste della Francia, nelle giornate terse.

10. Mitre Peak (Nuova Zelanda)

Chiude la nostra TOP 10 Mitre Peak, o Rahotu, in lingua Maori, uno splendido monolite di 1683 metri dalla forma conica. Si trova nel sud della Nuova Zelanda, lungo le rive del fiume Milford Sound. Deve il suo nome alla fantasia del suo scopritore, il capitano John Lort Strokes, che trovò che la forma della montagna ricordava il copricapo del vescovo. Fa parte del Parco Nazionale Fiordland ed è il punto più fotografato. Il modo migliore per osservarlo, se non volete scalarlo, è attraverso una piacevole gita in barca lungo il Milford Sound.




Le 10 autostrade più belle del mondo

Se siete abituati alle autostrade dritte e monotone, senza troppi cambi di panorami e scenari, la nostra TOP 10 di questa settimana fa per voi e vi farà ricredere. Siamo andati infatti alla ricerca delle 10 autostrade più belle del mondo. Ecco quali sono e dove sono. A prova di noia!

1.Hana Highway (Hawaii – USA)

È lunga 103,6 km e collega Kahului ad Hana, a est dell’isola di Maui, la seconda più grande dell’arcipelago delle Hawaii. Le due città distano appena 84 km, ma per percorrere questa autostrada ci voglio 2 ore e mezzo. La ragione? Non solo l’autostrada è stretta e tortuosa, con un totale di 620 tra curve e tornanti, ma passa sopra 59 ponti, di cui 46 a una sola corsia. Infine, il paesaggio che attraversa è davvero mozzafiato, tra foreste pluviali, cascate e panorami che diventano sempre più belli a mano a mano che ci si avvicina ad Hana.

2. Princes Highway (Australia)

Lunga 1898 km, la Princes Highway collega Sidney a Port Augusta seguendo la linea della costa e attraversando gli Stati australiani del New South Wales, Victoria e South Australia. Inaugurata nel 1920 offre alla vista panorami mozzafiato, tra spiagge, scogliere, tratti di mare azzurro che si alternano al verde di alberi e boschi. Essendo “datata” ha un traffico molto inferiore rispetto alle altre autostrade che toccano Sidney, Melbourne, Adelaide e altre importanti città, ma sicuramente è un metodo alternativo e rilassante per viaggiare con lentezza godendo della vista di panorami stupendi.

3. Strada Nazionale 40 (Argentina)

Nota anche come RN40 o Ruta 40, la Strada Nazionale 40 è lunga più di 5000 km ed è la più lunga dell’Argentina. La sua costruzione è iniziata nel 1935 e percorre in parallelo la splendida catena delle Ande, attraversando 20 parchi nazionali, 18 fiumi e 27 passi di montagna. Collega Punta Loyola, nella provincia di Santa Cruz, nel sud del Paese, a La Quiaca, nella provincia di Jujuy, a nord. Il suo punto più alto e a Abra del Acay, nella parte meridionale, e si trova a quasi 5000 metri di altezza. Nel suo lungo percorso attraversa le province di Santa Cruz, Chubut, Rio Negro, Mendoza, San Juan, La Rioja, Catamarca, Tucuman, Salta e Jujuy.

4. Utah State Route 12 (Utah, USA)

Tra le autostrade più belle del mondo c’è anche la Utah State Route 12. Lunga 197,729 km, attraversa le contee di Garfield e quella di Wayne, nello Stato americano dello Utah. Collega Panguitch, all’incrocio con la US-89, con Torrey, all’incrocio con la SR-24. Guidare lungo questa strada è un piacere per gli occhi. Attraversa, infatti, fiumi, parchi, altipiano, massi dalle mille forme e colori e monumenti panoramici. Fra i tratti più belli e famosi c’è quello chiamato Boulder Mountain Highway che scende dall’omonima montagna.

5. Pacific Coast Highway (California, USA)

Ancora un’autostrada americana al quinto posto della nostra TOP 10. Lunga 1061 km, la Pacific Coast Highway si trova principalmente nello Stato della California. L’ingresso settentrionale si trova a Leggett, nella Contea di Mendocino, mentre quello meridionale è situato sull’Interstate 5, nei pressi di Dana, nella Contea di Orange. Inclusa nella rete delle autostrade panoramiche degli Stati Uniti, consente di ammirare lungo il suo percorso panorami di rara bellezza, tra spiagge, scogliere, porti e piccoli paesi che sembrano usciti da una cartolina. Tocca le città di Orange Country, Los Angeles, Ventura, Big Sur, Monterey, San Francisco per poi arrivare a Mendocino.

6. Sea to Sky Highway (Canada)

Conosciuta anche come Highway 99 o Fraser Delta Thruway, è lunga 409 km e si trova nella parte ovest del Canada, che percorre da nord a sud, dal confine con gli USA a Lillooet, passando per Delta, North Vancouver, Squamish, Whistler e Lillooet.  Nell’ultimo tratto, l’autostrada tocca punti panoramici di rara bellezza, tra cui alcuni splendidi ponti, su cui spicca il Lion’s Gate Bridge, tra Vancouver e North Vancouver. Eletta da The Guardian nel 2006 come “quinto viaggio su strada più nello del mondo”, attraversa laghi, fiumi, colline, tunnel. Una curiosità: la sua manutenzione dura dal 1942!

7. SS 38 dello Stelvio (Italia)

C’è anche un’autostrada italiana tra le 10 più belle del mondo. È la SS38 dello Stelvio, che attraversa l’omonimo passo, in Alto Adige e lo collega a Bormio, nella provincia di Sondrio. Situata a 75 km da Bolzano e a soli 200 metri dal confine con la Svizzera, si trova a 2752 metri sul livello del mare ed è il passo di montagna lastricato più alto delle Alpi Orientali e il secondo più alto delle Alpi in assoluto, dopo il Col de l’Iseran francese, che “vince” per soli 13 metri. I suoi tornanti si snodano sulla parete della montagna e consentono di viaggiare ammirando scorci e panorami da togliere il fiato.

8. Cabot Trail (Nuova Scozia, Canada)

Lunga 298 km, la Cabot Trail è un’autostrada panoramica ad anello che si trova a nord della Contea di Victoria e di quella di Inverness, in Nuova Scozia, Canada. Gira attorno all’isola di Cape Brenton e prende il nome da John Cabot un esploratore che arrivò sulla costa atlantica del Canada nel 1497. La sua costruzione fu iniziata nel 1932 e lungo il suo percorso attraversa diversi parchi nazionali, tra cui il Cape Brenton Highlands National Park, il fiume Margaree, valli, fiumi e scogliere di rara bellezza.

9. State Highway 94 (Nuova Zelanda)

Lunga 254,5 km, la State Highway 94 è considerata la più panoramica della Nuova Zelanda e collega alcune delle sue destinazioni più popolari. Si estende dalla città di Gore, nel Southland, a Milford Sound. Ha un’altezza massima di 940 metri e lungo il suo percorso consente di attraversare suggestivi tunnel. Il tratto più panoramico di tutti è quello noto come Milford Road, tra Milford e Te Anau. Lungo 119 km, tocca il parco nazionale di Fiordland, il fiume Eglinghton con la sua valle, il lago Mirror e il Waterview.

10. Interstate 24 (USA)

Chiude la nostra TOP 10 la Interstate 24, lunga 509,13 km, che attraversa in diagonale il Midwest degli Stati Uniti fino al Sud Est, da Marion, in Illinois, a Chattanooga, in Tennessee, attraversando gli Stati del Kentucky e Ohio. Il tratto più trafficato è il corridoio tra St Louis, in Missouri, e Atlanta. Uno dei tratti di autostrada più pericolosi di tutti gli Stati Uniti si trova nei pressi di Monteagle, a circa 64 km a ovest da Chattanooga, nel punto in cui l’Interstate 24 attraversa il Cumberland Plateau.