MOSTRE E MUSEI EMILIANI TRA UN GNOCCO FRITTO E L’ALTRO

Se non lo sapevate la cultura ha riaperto anche in Emilia Romagna! Da Piacenza a Rimini è tutto un brillare di mostre, di musei stimolanti, di collezioni che meritano di essere visitate. Per adesso e ancora per un po’ di tempo le visite saranno distribuite e limitate in base alle norme di sicurezza. Ci saranno quindi prenotazioni online obbligatorie, accessi limitati, utilizzo di mascherine e distanziamento interpersonale. I musei emiliani, ricchi di collezioni originali e di capolavori artistici, sono d’obbligo da visitare almeno una volta. E adesso vi spieghiamo il perché! Ecco una guida sui principali appuntamenti da non perdere secondo noi in questo periodo.

PIACENZA: Palazzo Farnese e il Klimt ritrovato

Non si può fare un giro a Piacenza senza godersi la bellezza dei Musei di Palazzo Farnese in piazza Cittadella finalmente riaperto. In questo splendido palazzo si possono visitare le sezioni delle sculture, degli affreschi medievali, dei fasti Farnesina, il Museo delle Carrozze, la raccolta delle preziose porcellane europee e cinesi e il famoso Tondo di Botticelli.

Seconda attrazione è il “Ritratto di Signorarealizzato dal famoso Klimt e scomparso nel 1997. Oggi visitabile alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, è stato ritrovato lo scorso 10 dicembre. Durante i lavori di ripulitura di un’edera che copriva una parete esterna della Galleria stessa, riappare all’interno di un sacco in un’intercapedine nascosta nel muro. Se non siete interessati al misterioso quadro di Klimt, il museo di Piacenza conta oggi più di 400 opere dei più importanti artisti del Novecento e non solo.

PARMA: tra Van Gogh e la cultura cultura cinese

La moda, lo stile nel vestiario, da sempre rappresenta in qualche modo la personalità dell’uomo. Con la mostra “La moda nel mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli”, ospitata dal Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, si percorre un viaggio attraverso i vestiti e gli ornamenti scelti da etnie diverse. L’abbigliamento è comunicazione, è un potente linguaggio sociale. I pezzi esposti provengono dai molti luoghi in cui hanno operato i missionari Saveriani: come Cina, Indonesia e Giappone.

Un’altra importante mostra è stata intitolata “Fornasetti Theatrum Mundi”. Ospitata all’interno del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, è un viaggio tra passato e presente, tra classico e design contemporaneo. Il lavoro mette in dialogo le architetture e le opere del cinquecentesco complesso con l’immaginario di Piero e Barnaba Fornasetti. Si crea quindi un ‘teatro del mondo’, presentato tra collezioni della Pilotta, centinaia di opere dell’Atelier, accompagnate da brevi testi esplicativi e da citazioni scelte ad hoc.

Particolarmente innovativa e tecnologica è stata presentata “Vincent Van Gogh multimedia & Friends”, aperta nelle fastose sale di Palazzo Dalla Rosa Prati ( vicino al Battistero di Parma). Il percorso multimediale, arricchito con dipinti di Renoir, Monet e Degas, svela l’universo del geniale pittore olandese.

REGGIO EMILIA: Collezione Maramotti e l’incompreso Antonio Ligabue

Negli spazi della Collezione Maramotti (ingresso gratuito) si può vedere Two Thoughts, mostra personale di Svenja Deininger. Artista viennese che vive e lavora tra Vienna, Berlino e Milano. La mostra raccoglie un ciclo di nuove opere pittoriche, in dialogo con quattro dipinti dell’avanguardista polacco Władysław Strzemiński. Inoltre la Collezione Maramotti è una galleria privata di arte contemporanea. In esposizione oltre duecento opere, tra dipinti, sculture e installazioni, rappresentative delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali dal 1945 ad oggi. 

A Reggio Emilia si trova anche la leggendaria fotografia che cattura Antonio Ligabue, uno dei più importanti artisti naïf del XX secolo del panorama europeo. A Palazzo dei Bentivoglio a Gualtieri si presenta con il titolo “Incompreso. La vita di Antonio Ligabue attraverso le sue opere“. Il percorso della mostra si dipana in 22 dipinti, fra i quali anche i celeberrimi “Il serpentario” e l “Autoritatto con spaventapasseri”. Presenti anche bronzi, terracotte e rari documenti e testimonianze della sua sfortunata esistenza.

BOLOGNA: tra Etruschi e baci romantici

Dopo l’emergenza COVID-19, riapre anche la grande mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna“, al Museo Civico Archeologico di Bologna. L’ambizioso progetto, dedicato alla civiltà etrusca sarà visitabile fino a fine anno. I reperti provengono da 60 musei italiani e internazionali, tra cui il British Museum e il Louvre. L’itinerario attraverso le terre degli Etruschi racconta dei molti territori e dei molti modelli di organizzazione dell’Etruria.

Catapultandovi in un’epoca totalmente diversa, potrete vedere il più romantico bacio del dopoguerra. Stiamo parlando di quello scattato dal fotografo Robert Doisneau, con i due giovani innamorati che camminano nel vento della Parigi del 1950: “Le Baiser de l’hotel de ville”. Bologna adesso dedica una mostra al fotografo francese, che racconta di una Parigi innamorata, quella dei bistrot, quella degli atelier di moda e dei bambini di strada.

Non perdetevi altra arte e i nostri consigli culinari nella prossima pagina!

Di Benedetta D’Argenzio

 

FERRARA: il volto di Banksy e l’imponenza della famiglia estense

La grande mostra dell’estate a Palazzo dei Diamanti è dedicata a “Un artista chiamato Banksy!“. L’artista inglese che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, ma di cui tutti ammirano le opere di Street Art. Banksy, classe del 1974, è probabilmente oggi il più grande artista globale del nuovo millennio. Il suo è un caso di popolarità straordinaria per un autore vivente che non si vedeva dai tempi di Andy Warhol. Palazzo dei Diamanti riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico. Completano la mostra poster da collezione, le banconote Banksy of England, alcune t-shirt rarissime e i progetti di copertine di vinili.

Come seconda attrazione ferrarese d’obbligo è la mostra al Castello Estense “Tra simbolismo e futurismo Gaetano Previati” (descritta meglio in un nostro precedente articolo).

Infine meravigliosa antica Delizia della dinastia Estense, Palazzo Schifanoia, torna finalmente a brillare per la gioia del pubblico. Dopo un lungo periodo di restauro post sisma e dopo la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, riapre parzialmente l’antica residenza di svago degli Este. Per l’occasione è aperta la mostra “Schifanoia e Francesco del Cossa. L’oro degli Estensi”, raccolta di opere legate alla figura di Borso Este e altri pezzi dedicati alla Ferrara rinascimentale. Un viaggio tra gli artisti che si sono ispirati al capolavoro presente a Palazzo Schifanoia: il Salone dei Mesi, di Francesco del Cossa (1430-1478).

 

FORLI’: il viaggiatore e la guerriera – Ulisse e Caterina Sforza

Riparte dopo l’interruzione per l’emergenza Covid, la grande mostra forlivese sul Viaggio di Ulisse ai Musei San Domenico. Gli spazi della chiesa di San Giacomo si riaprono con l’allestimento “Ulisse. L’arte e il mito”, dedicato all’eroe dell’Odissea, tratteggiato tanto dall’arte quanto dalla letteratura e dal cinema (se volete approfondire ve ne abbiamo parlato in un precedente articolo).

A Palazzo Romagnoli Forlì dedica un’intera mostra al suo personaggio principe: Caterina Sforza (1463-1509). “Irene e Caterina, Caterina Forza nell’immaginario di Irene Ugolini Zoli” presenta la duchessa attraverso un linguaggio realistico arricchito da aspetti psicologici e introspettivi. Nel percorso espositivo si incontra così Caterina dinnanzi a papa Sisto IV, ad una festa di matrimonio, nel momento della morte: una duchessa guerriera che viveva con tutti gli umori di una semplice donna.

RIMINI: un incontro tra antichità e contemporaneità

Se siete in vacanza a Rimini e avete voglia di un assaggio culturale, il Museo Storico Archeologico di Santarcangelo torna a proporre la sua sfida. Percorsi e accostamenti tra arte contemporanea e antica. Questa volta sono le grandi opere dell’artista Elvis Spadoni a essere accostate con la collezione permanente in “Fuòri”. Opere contemporanee che dialogano con  dipinti che vanno da da reperti archeologici antichi all’Ottocento in uno duetto originale e affascinante.

(Per ulteriori info e approfondimenti: www.emiliaromagnaturismo.it )

ALLA SCOPERTA DELL’EMILIA-ROMAGNA DA GUSTARE

A panza pina u s’ragiona mei: a pancia piena si ragiona meglio, si dice in Emilia-Romagna, terra di antica e prestigiosa tradizione culinaria che ha esportato alcuni piatti diventati simbolo della cucina italiana. Nei ristoranti e nelle locande si servono (in grande abbondanza) pietanze prelibate, ricette del passato che ancora oggi vengono preparate sapientemente dalle ‘zdore o rezdore, le donne di casa. Alcune di queste non vanno assolutamente perse. A cominciare dallo gnocco fritto con salume, croccante, saporito e goloso: l’impasto è a base di farina, acqua, sale, latte e strutto, fritto e servito con un abbondante piatto di salumi e formaggi. Speciale con il lardo. In alternativa c’è la celebre tigella, sempre accompagnata da salumi: è una focaccina di forma tonda preparata con farina, acqua, lievito di birra e strutto. Un prodotto simile, che non ha bisogno di presentazioni, è la classica piadina romagnola.

Primo piatto per eccellenza sono i tortelli, fatti di pasta tirata a mano e solitamente ripieni con un composto di prosciutto crudo, mortadella e lonza di maiale. Le varianti, comunque, sono tantissime: erbette e ricotta, zucca e amaretti, patate. I “cugini” cappelletti, invece, sono più grandi e possono contenere un misto di carne di pollo, maiale e vitello. Tra i piatti tipici più conosciuti e rinomati ci sono sicuramente le lasagne, fatte di una serie di strati di pasta all’uovo, farcite con ragù alla bolognese e besciamella. Anche in questo caso le varianti sono tante e un ruolo importante è giocato dalla fantasia dello chef. 

L’erbazzone, tipico di Reggio Emilia, è una torta salata fatta con bietola lessata, tritata e unita con uova, cipolla e Parmigiano Reggiano. Infine i dolci: spiccano la torta Barozzi, tipica di Vignola, con mandorle, cacao e caffè, e la torta tenerina, a base di cioccolato fondente, uova, burro e farina.

Di Benedetta D’Argenzio