I 12 Top Weekend Premium 2024

Quali sono le destinazioni italiane da mettere in agenda per il 2024, oltre le classiche Roma, Firenze, Milano, Napoli, Venezia? Lo abbiamo chiesto alla redazione, a validi esperti e a illustri firme* di Weekend Premium, che da sempre promuove le eccellenze scegliendo le destinazioni migliori. Abbiamo letteralmente “messo ai voti” alcune mete della nostra bella Penisola: ecco i 12 TOP Weekend Premium 2024, uno al mese, in ordine alfabetico.

*Hanno votato i TOP Weekend (in ordine alfabetico): Rosanna Bianchi Andreotti, Benedetta d’Argenzio, Francesca Binfaré, Marina Cioccoloni, Damiano De Crescenzo, Giovanna Ferrari, Manuela Fiorini, Antonio Marangi, Beba Marsano, Giuseppe Ortolano e Cesare Zucca.

1. AOSTA, COGNE E GRAN PARADISO (VALLE D’AOSTA)

Se amate la montagna, la storia e gli spazi verdi, o innevati in inverno, regalatevi nel 2024 un weekend in Valle d’Aosta. Dedicate il primo giorno per vedere Aosta, l’antica Augusta Praetoria, suo primo nome latino, essendo stata fondata dai Romani nel 1158 a.C. in posizione strategica per accedere alla Via delle Gallie. Tantissime le vestigia romane da ammirare in città, su cui spicca l’Arco di Augusto, del 25 d.C. Impossibile non notare poi la Porta Pretoria, ingresso orientale alla città.

Splendido anche il Criptoportico forense, nell’area del foro romano, che congiungeva il tempio di Auguro e quello dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Superbo il Teatro Romano, oggi inglobato nel Monastero delle Suore di Santa Caterina. Cuore dello shopping è invece la centrale Piazza Cavour, con negozi e locali. Alle spalle della piazza, si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista. Tra i musei da non perdere, invece, c’è il MAR – Museo Archeologico, insieme all’Area Megalitica. Da Aosta spostatevi poi nel delizioso paese di Cogne, a circa 40 minuti dal capoluogo, porta di Accesso al Parco Nazionale del Gran Paradiso.

2. AQUILEIA E GRADO (FRIULI VENEZIA GIULIA)

Con Ravenna e Brescia, Aquileia è il più importante sito archeologico dell’Italia settentrionale. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una delle mete da mettere in lista per un weekend nel 2024. La sua storia è veramente tutta da scoprire. Fondata nel 181 a.C. dai Romani come colonia militare, è diventata presto una delle principali città dell’Impero, grazie alla sua posizione strategica sulle rive del fiume Natisone, che all’epoca era navigabile, e a pochi chilometri dal mare. Fulcro del sito UNESCO è il foro romano con la splendida Basilica.

Da non perdere il Porto Fluviale, uno degli esempi meglio conservati nel mondo romano. Tra i Musei da non perdere c’è poi il Museo Archeologico Nazionale, che racconta la storia della città dalla sua fondazione. Durante una visita ad Aquileia, poi, imprescindibile un assaggio del Prosciutto di San Daniele Dop. Tra gli altri prodotti tipici c’è anche il salam tal aset, un salame fresco cotto nell’aceto e nelle cipolle. A 14 km da Aquileia si trova poi la bellissima Grado, con le sue spiagge e gli sport acquatici, ma bella anche in inverno con i suoi presepi galleggianti. 

3. CASERTA CON LA REGGIA E SAN LEUCIO (CAMPANIA)

Se non ci siete ancora stati, Caserta vale certamente un weekend nel 2024. La città infatti ha molto da offrire, a partire dalla celeberrima Reggia, a cui dedicare un’intera giornata. Gareggia in bellezza con la famosa reggia di Versailles ed è un inno al Barocco, al Neoclassico e alla sontuosità, tempio dell’arte e della bellezza con gli splendidi Giardini Reali e i parchi del complesso Vanvitelliano.

Tuttavia, lasciati gli sfarzi della reggia borbonica, vale la pena dedicare il secondo giorno alla visita di Casertavecchia, che dista circa 10 km da Caserta, splendido borgo medievale di origine longobarda. Qui, Pier Paolo Pasolini ambientò il suo Decameron, nel 1971. Si trova a 400 metri di altezza alle pendici dei Monti Tifanini e si presenta come un dedalo di case e antichi palazzi, sovrastati dal campanile del Duomo e dalle vestigia del suo castello. Un’altra frazione di Caserta che vale una visita è San Leucio, a 3,5 km dal centro. Nata come città utopistica, fondata da Ferdinando IV di Borbone per ritirarsi dalla vita di corte dopo la morte del primogenito, rispettava criteri urbanistici rigorosi, con case dotate di servizi igienici e acqua corrente. Qui c’era anche una fiorente produzione industriale di seta, apprezzata in tutto il mondo. Anche oggi, si può vedere quello che resta del setificio.

4. CASTELSARDO (SARDEGNA)

In posizione superba al centro del golfo dell’AsinaraCastelsardo è splendida città d’arte (da vedere la smagliante pala del Maestro di Castelsardo nella concattedrale di Sant’Antonio Abate), famosa nel mondo per i riti della Settimana Santa, una tradizione secolare, portata avanti dalla confraternita di Santa Croce fin dal XVI secolo.

Giornata cruciale è quella del lunissanti, durante la quale si effettua un affollato pellegrinaggio alla vicina basilica di Tergu. Castelsardo si distingue per una cucina spiccatamente di mare. Fiore all’occhiello l’aragosta, cucinata alla Castellanese (in un soffritto cui si aggiungono sugo di pomodoro, peperoncino, limone, le uova dell’aragosta stessa più la parte scura della testa) e all’Aragonese (in una salsa cremosa a base di aglio, olio, limone, prezzemolo, capperi e uova sode). Altro piatto tipico Sa Cassola, una zuppa di pesce del golfo. Tutto da accompagnare con un buon Vermentino di Sardegna.

 5. LUCCA (TOSCANA)

Nel 2024 Lucca celebra i cent’anni della morte del suo concittadino più celebre, Giacomo Puccini, con un fitto calendario di eventi. È quindi l’occasione giusta per un weekend nella città toscana, che quest’anno si è anche aggiudicata l’Oscar Italiano del Cicloturismo, assegnato alle ciclovie e alle città che promuovono il turismo sostenibile per la Ciclopedonale Puccini, lunga 58 km, che collega Lucca a Torre del Lago.

Ma Lucca colpisce anche per il suo impianto urbano, la sua arte e i suoi monumenti, tra cui l’anfiteatro romano del I sec. d.C, la Cattedrale di San Martino e i suoi tesori, tra cui la reliquia del Volto Santo, custodita in un tempietto nella navata sinistra. Nella sagrestia, invece, si trova una delle opere più famose di Jacopo della Quercia, il Sarcofago di Ilaria del Carretto. Da non perdere poi una visita al Museo dell’antica zecca, all’Orto Botanico e, naturalmente, alla Casa Museo di Giacomo Puccini, in cui il compositore visse fino a 22 anni.

6. MANTOVA E SABBIONETA (LOMBARDIA)

Entrambe Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Mantova e Sabbioneta hanno fatto parte dei domini della potente famiglia dei Gonzaga e si possono visitare entrambe in un weekend. Fondate secondo l’ideale di “città perfetta rinascimentale” hanno visto alternarsi i più grandi artisti del suo tempo, tra cui Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Giulio Romano. Mantova è anche la città natale del poeta Virgilio (è infatti di origine romana).

Un itinerario ideale parte da Ponte San Giorgio per poi arrivare nel cuore della città, il centro storico e ammirare, la Rocca di Sparafucile, il Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna. In Piazza Sordello si affacciano lo splendido Duomo e il maestoso Palazzo Ducale, simbolo della potenza della famiglia Gonzaga. Di fronte, si trova il più modesto Palazzo Bonacolsi, abitazione signorile dei primi signori di Mantova. Imperdibile, invece, la visita a Palazzo Te, una delle più belle ville italiane capolavoro di Giulio Romano. 

Sabbioneta, la piazza

Dedicate il secondo giorno alla visita di Sabbioneta, accedendovi da Porta Vittoria o da Porta imperiale. Arrivate a Piazza Ducale per ammirare la facciata del Palazzo Ducale, fulcro della vita politica di Vespasiano Gonzaga. Da non perdere, infine, le delizie della cucina mantovana, tra cui il risotto alla pilota, i tortelli di zucca, gli agnoli, i tortelli amari, il bollito accompagnato dalla celebre mostarda, il cotechino e la torta sbrisolona.

7. MATERA (BASILICATA)

Dedicare un weekend a Matera significa visitare la terza città più antica del mondo. La città della Basilicata, infatti, si piazza al terzo posto, con 10 mila anni di storia, dopo Aleppo, in Siria, che ne ha 13 mila, e Gerico, in Cisgiordania, che ne ha 12 mila. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è famosa per i suoi Sassi, su cui il sole si riflette meravigliosi giochi di luce a ogni ora del giorno.

Colpisce il colpo d’occhio di questa città unica, scavata nel tufo e che si sviluppa lungo i pendii della Gravina, una valle profonda. Oggi, tra i Sassi si possono ammirare residenze, locali, botteghe artigiane ristrutturate. Incamminatevi nella zona più antica, costituita dai rioni di Sasso Barisano Sasso Cavernoso, divisi dal Colle della Civita. Qui si trovano il Duomo, le chiese scavate nel tufo, tra cui la Chiesa di San Giovanni e di San Domenico, le più antiche. Lungo “Il Piano” si sviluppa invece la città nuova, con i rioni più moderni ed eleganti. Non mancate di fermarvi ad ammirare il tramonto.

8. PAESTUM (CAMPANIA)

Un weekend a Paestum, da mettere in calendario in primavera vuol dire regalarsi un tuffo nella storia. Nota anche come Pesto, fino al 1926, la città è stata fondata dai coloni Achei nel VI secolo a.C.  La sua storia, tuttavia, continua ancora oggi, poiché offre la possibilità di visite archeologiche che ne testimoniano la sua unicità. In particolare è possibile ammirare zone sacre, come il santuario settentrionale e meridionale, ma anche il Foro d’epoca romana (l’antica agorà greca) con le sue strutture pubbliche, l’area abitativa, l’area termale e le mura difensive.

Il museo invece è organizzato in sezioni diverse che, tramite racconti ed immagini, raccontano la storia di Paestum a partire dall’età preistorica e protostorica, la Poseidonia d’epoca greca per poi finire con la colonia romana. Inoltre è possibile ammirare le metope arcaiche del favoloso Tempio di Hera collocate presso la foce del Sele.

9. PESARO (MARCHE)

Pesaro, patria di Gioacchino Rossini, Città creativa per la musica Unesco, è Capitale italiana della cultura, teatro per tutto il 2024 di un cartellone di circa mille eventi. Due su tutti? Il Rossini Opera Festival in una super edizione e la mostra evento su Federico Barocci ai Musei Civici, scrigno della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini.

Un capolavoro del Rinascimento maturo, che incanta per le misure monumentali, il minuzioso lavoro di carpenteria, l’impalcatura prospettica, la luce di una pittura capace di trasformare in smalto i colori. Da vedere, ancora, il Museo nazionale Rossini, che racconta il grande compositore in chiave multimediale, e Villa Imperiale, progettata da Gerolamo Genga e decorata, tra gli altri, da Bronzino e Dosso Dossi per gli svaghi estivi di Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino.

10. SPELLO (UMBRIA)

Un weekend a Spello, splendido borgo dell’Umbria, in  provincia di Perugia, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, consente di unire arte, storia e gusto. Il periodo migliore? La nona domenica dopo Pasqua per assistere alla celebre Infiorata del Corpus Domini, un evento molto suggestivo per il quale il borgo umbro è famoso in tutta Europa.

Durante la notte, gli infioratori tappezzano le vie del centro storico di tappeti floreali per consentire a tutti di ammirarli fin dal mattino successivo. Durante la visita, entrate dalla grandiosa Porta Consolare e percorrete i suggestivi vicoli, ammirando scorci e panorami, e fermandovi per ammirare i beni artistici, come la chiesa Santa Maria Maggiore con affreschi del Pinturicchio, Sant’Andrea e San Lorenzo. Uscendo da Porta Venere, poi, si ammirano le belle Torri di Properzio. Da non perdere i piatti della tradizione, tra cui gli gnocchi di patate al sugo d’oca, gli strangozzi al tartufo nero e la Torta al Testo, di antica origine romana.

11. TORINO (PIEMONTE)

Compie duecento anni il Museo Egizio di Torino, nella top 10 delle attrazioni turistiche più amate d’Italia. Per il bicentenario si presenta con un nuovo look, che riempie d’orgoglio questa superba città d’arte, che brulica di musei d’eccezione meno mediatici e tutti da scoprire. Esempi? La Galleria Sabauda, pinacoteca con collezioni da capogiro.

Il Museo Civico in Palazzo Madama, 70mila opere dall’Alto Medioevo al Barocco, tra cui quel Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, vertice della ritrattistica rinascimentale. La Biblioteca Reale, custode di un corpus inestimabile: ben tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci, tra i quali il celeberrimo Autoritratto, e un manoscritto, il Codice sul volo degli uccelli.

12. URBINO (MARCHE)

Un weekend a Urbino offre molti spunti interessanti. In pieno centro storico, per esempio, si trova l’Oratorio di San Giovanni con il suo meraviglioso ciclo di affreschi quattrocenteschi, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino, tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano. A circa 2 chilometri da centro, in piena campagna, sorge invece la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro.

Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura. Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo.

52 “WEEKEND PREMIUM”, UNO PER OGNI SETTIMANA

 Ai 12 TOP Weekend ne seguono altri 40, uno per ogni settimana dell’anno. Forse sarà difficile farli tutti, ma progettiamo di andarci, ci servirà per conoscere meglio la nostra Italia.

  1. Alberobello (BA)
  2. Alba – Grinzane Cavour (CN)
  3. Arzachena (SS)
  4. Bertinoro e Cesena (FC)
  5. Bodio Lomnago (VA) e il villaggio sommerso
  6. Bologna e Imola (Parco dei Gessi e Terme)
  7. Camerino (MC)
  8. Castelbuono (PA)
  9. Castel San Vincenzo (IS)
  10. Castiglioncello (LI)
  11. Catania/Etna
  12. Chioggia
  13. Cinque Terre (SP)
  14. Civita di Bagnoregio (VT)
  15. Cremona
  16. Dobbiaco (BZ)
  17. Este (PD)
  18. Catania ed Etna
  19. Forlì
  20. Gradara (PU)
  21. Gubbio (PG)
  22. Ischia
  23. Isernia
  24. Lierna (LC)
  25. Monferrato e Astigiano
  26. Oneglia (IM)
  27. Padova, con i Colli Euganei
  28. Pompei, con la Grande Pompei
  29. Portovenere
  30. Ravenna
  31. Sappada (UD)
  32. Sarzana, Luni/Valle del Magra (SP)
  33. Scanno e Sulmona (AQ)
  34. Siracusa
  35. Sorrento
  36. Termoli (CB)
  37. Trapani
  38. Trani/ Castelmonte
  39. Trento
  40. Udine



Tendenze 2022: vince l’arte diffusa e la natura sostenibile

di Beba Marsano

Puntuale come ogni anno, il Best in Travel targato Lonely Planet pubblica le tre classifiche di Paesi, regioni e città da visitare nei dodici mesi successivi. Trenta destinazioni in totale (tra cui quella vera rivelazione, che sono i Fiordi Occidentali d’Islanda), che per il 2022 contemplano una sola meta italiana, Firenze, premiata per le iniziative volte a decentrare il turismo. Una per tutte? Il colossale progetto “Uffizi Diffusi”, destinato a portare il suo immenso patrimonio, formato intorno alle collezioni dei Medici, in un centinaio di sedi sull’intero territorio regionale. Ma nel corso dell’anno valgono la (ri)scoperta altri piccoli e grandi centri, investiti di nuova luce in virtù di nuovi musei (Genova) o anniversari di portata storica. Come i 600 anni della nascita di uno dei più splendidi signori del Rinascimento, Federico da Montefeltro, celebrato da un programma di iniziative che vede alleate Urbino e Gubbio, o i 200 anni della morte del massimo esponente della scultura neoclassica, Antonio Canova; in suo onore si uniscono in un unico polo Bassano del Grappa e Possagno, custodi – insieme – del più alto numero di opere canoviane al mondo.

Veduta di Gubbio

Fuori Italia, a occupare la ribalta è soprattutto l’Egitto (ignorato dalla “Bibbia” di Lonely Planet), che nel 2022 celebra il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon con l’attesissima inaugurazione del Grande Museo Egizio al Cairo, che si annuncia come il più vasto museo archeologico al mondo.

IL tesoro di Tutankhamon al Museo del Cairo

WEEKEND ITALIA

PROCIDA

Capitale italiana della cultura 2022, Procida è quell’isola di contrade variopinte e terrazze panoramiche, che ha ispirato Elsa Morante (vi ambienta L’isola di Arturo) e fatto da sfondo a più di quaranta film, da Detenuto in attesa di giudizio, con Alberto Sordi in una delle rare interpretazioni drammatiche, a Il Postino, con Massimo Troisi e Philippe Noiret. Da vedere, l’antica cittadella carceraria nel formidabile complesso monumentale di Palazzo d’Avalos e l’Abbazia di San Michele Arcangelo su un promontorio a picco sul mare.

FIRENZE

L’unica italiana nella top ten delle città del Best in Travel 2022 targato Lonely Planet. Il motivo? La pluri-offerta culturale (dalle mostre best seller all’attesa apertura del Corridoio Vasariano il prossimo autunno) e “le iniziative tese a decentrare il turismo e renderlo più sostenibile”, ha detto il sindaco Dario Nardella. Il riferimento è al colossale progetto “Uffizi Diffusi” che, nelle parole del direttore Eike Schmidt, promette l’espansione del museo fiorentino in un centinaio di sedi sull’intero territorio regionale.

GENOVA

Il capoluogo ligure riparte dall’arte e dalla cultura. Nel 2022 saluta l’apertura del Museo della Città nella Loggia di Banchi e del Museo dell’Emigrazione nel complesso medievale della Commenda di Prè, oltre alla riapertura di due dei suoi gioielli: Palazzo Rosso, nel cuore di via Garibaldi, completamente riallestito, e Sant’Agostino, il principale museo di scultura in Liguria, custode dell’emozionante monumento funebre di Margherita di Brabante, capolavoro di Giovanni Pisano.

BASSANO DEL GRAPPA E POSSAGNO

Canova 2022, la macchina organizzativa per i 200 anni della morte di Antonio Canova, nasce sotto il segno dell’alleanza tra Bassano del Grappa e Possagno per promuovere la conoscenza dell’opera e dei luoghi del grande scultore. I Musei Civici di Bassano e la Gypsotheca di Possagno, a pochi chilometri gli uni dall’altra, costituiscono infatti, con il loro ingente patrimonio, il polo canoviano più importante al mondo.

URBINO-GUBBIO

In onore dei 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, condottiero e mecenate, un intenso programma di celebrazioni unirà Urbino, dove il duca stabilì la sua corte, e Gubbio, città in cui nacque. Fulcro del progetto due grandi mostre, alle quali si affiancano convegni, un ciclo di incontri, spettacoli dal vivo e la quarantesima edizione della Festa del duca (13-15 agosto), che animerà Urbino con la rievocazione della vita quotidiana dell’epoca.

Il Palazzo Ducale di Urbino

VIAGGI MONDO

AUCKLAND (Nuova Zelanda)

Per quanto riguarda le città, in testa all’indice di gradimento Lonely Planet c’è Auckland, il porto più importante della Nuova Zelanda in virtù della posizione sulle rotte transpacifiche e città eterogenea, la cui area metropolitane include 53 vulcani, più di 50 isole, tre regioni vinicole e un gran numero di spiagge. Gli autori della guida l’hanno scelta per la capacità di trasformare la crisi in opportunità, poiché dopo la pandemia la scena culturale è completamente rifiorita.

NORVEGIA

Secondo l’Indice di sviluppo umano, tra i posti migliori al mondo in cui vivere c’è la Norvegia. Terra di spettacolari bellezze naturali, ma anche Paese all’avanguardia in termini di sostenibilità e tecnologia verde. Nel 2022 si presenta con il nuovissimo, imperdibile Museo Munch sul fiordo di Oslo.

Il Museo Munch di Oslo

FIORDI OCCIDENTALI ISLANDESI 

Quasi irraggiungibili, collegati al resto del Paese da un piccolo istmo di 7 chilometri, i Fiordi Occidentali islandesi costituiscono con i loro panorami immensi, i ghiacciai, le cascate, le imponenti maree, la regione più affascinante, selvaggia e remota dell’isola. Regno di foche, volpi artiche, pulcinelle di mare, sono secondo Lonely Planet la destinazione perfetta per un viaggio in una natura incorrotta, ancora lontana dai flussi turistici.

EGITTO

Il 2022 segna l’anno di rilancio dell’Egitto, che festeggia il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon con l’attesissima inaugurazione – più volte rimandata – del Grande Museo Egizio al Cairo, in prossimità delle piramidi di Giza. Progetto da un miliardo di dollari per quello che si presenta come il più grande museo archeologico al mondo: 490mila metri quadri occupati da 5600 reperti straordinari, tra cui il tesoro al gran completo del faraone bambino.

ISOLE COOK 

L’arcipelago più lontano del mondo. Quello, sull’atlante, sempre ai margini di pagina, distante da noi ben 12 fusi orari e 24 ore di volo. Una manciata di atolli corallini nella sconfinata chiazza blu del Pacifico: 15 isole principali su oltre 2milioni di chilometri quadrati (quasi 10 volte l’Italia), di cui la metà destinati a parco marino, il più grande del pianeta. Nella capitale Rarotonga, cresciuta intorno a un cono vulcanico tappezzato di giungla, si fa anche trekking sul tracciato del Cross Island Trek, quattro ore di cammino per guadagnarsi incantevoli panorami sulla laguna.




Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie

Con l’arrivo a pochi giorni della zona gialla, cominciano ad affiorare le prime iniziative culturali museali: prima fra tutte “sul filo di Raffaello” aperta dal 21 Maggio al 12 Settembre 2021. La Galleria Nazionale delle Marche, in collaborazione con i Musei Vaticani e con il Mobilier National di Parigi, organizza, a Palazzo Ducale di Urbino, una mostra dedicata a Raffaello e al mondo degli arazzi. Essa così indaga sia l’apporto che il pittore fornì in questo specifico settore per il quale sperimentò invenzioni e realizzò cartoni e tessuti, sia la fortuna che le opere di Raffaello conobbero nel corso dei secoli nella produzione di arazzi.

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
Manifattura Gobelins (da Raffaello), Attila scacciato da Roma, arazzo, 1732-1736, cm 485 x 850, Mobilier National, Parigi

 

SUL FILO DI RAFFAELLO: LA MOSTRA

Con dodici grandiose pezze tessute nelle migliori arazzerie europee, raffiguranti principalmente le pitture delle Stanze Vaticane, Urbino potrà esibire tutta la monumentale opera pittorica del suo cittadino più illustre. Esse rappresentano la potenza e l’equilibrio classico che Raffaello raggiunse a Roma, circa 25 anni dopo aver lasciato la sua città natale. Gli spazi dove Raffaello aveva camminato da bambino accompagnato dal padre Giovanni Santi accoglieranno – all’indomani del cinquecentenario della morte del pittore – la sua opera più grandiosa, realizzata a Roma per i papi, apprezzata da artisti, critici, conoscitori e dai turisti di tutte le epoche.

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
Manifattura Gobelins, atelier Lefebvre (da Raffaello), Giudizio di Paride, arazzo, 1691-1703, cm 455 x 640, Mobilier National, Parigi

Spettacolare la visione che avrà lo spettatore entrando nel salone del Trono del palazzo di Federico di Montefeltro: vi troverà squadernati i celebri affreschi che Raffaello ha realizzato a Roma, qui proposti nei colori e negli intrecci delle tessiture. Undici degli arazzi esposti provengono dal Mobilier National di Parigi e testimoniano come la Francia, più di ogni altro paese, abbia nutrito una vera e propria venerazione nei confronti di Raffaello. Una venerazione che ha permesso la realizzazione della mostra Sul filo di Raffaello.

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
Manifattura Gobelins (da Raffaello), L’incendio di Borgo, arazzo, 1690 c., cm 487 x 800, Mobilier National, Parigi

 

PERCHÉ PROPRIO GLI ARAZZI?

Il successo ottenuto dalle immagini tessute, riproposte in tempi e manifatture differenti, entra a pieno titolo nel tema della fortuna che l’artista urbinate conobbe nel corso dei secoli. Modelli inesauribili di forme e d’invenzioni, le opere di Raffaello raggiunsero i contesti più disparati, grazie all’opera di tanti incisori che con i loro intagli ne consentirono una rapida diffusione. Raffaello aveva offerto il suo fondamentale contributo alla diffusione delle pratiche incisorie con le quali si era garantito una notevole pubblicità. L’incisione lo avrebbe ripagato nel corso dei secoli rendendolo l’autore più tradotto di tutti i tempi. Con gli arazzi si verificò di fatto la stessa cosa: i suoi cartoni nobilitarono questo genere artistico che, più tardi, avrebbe contribuito al consolidamento e all’arricchimento della sua fortuna.

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
Manifattura Gobelins (da Raffaello), Cacciata di Eliodoro dal tempio, arazzo, XVIII sec., cm 500 x 895, Mobilier National, Parigi

 

URBINO DA SCOPRIRE…

Oltre alla mostra Sul filo di Raffaello, la città di Urbino offre molti altri luoghi interessanti da visitare. In pieno centro storico, per esempio, è situato l’Oratorio di San Giovanni, visitabile con un biglietto di 2,50€, che possiede un meraviglioso ciclo di affreschi dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino (1400 circa), tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano. A due chilometri da centro, in piena campagna, sorge la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro. Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura.

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
Panoramica ciclo di affreschi Oratorio di San Giovanni, Urbino

 

…E DA GUSTARE

Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo. Per quanto riguarda la carne ottima è la marchigiana, razza locale che fornisce straordinarie bistecche

Sul filo di Raffaello: un weekend ad Urbino per delizie artistiche e culinarie
crescia: piadina con il Salame di Montefeltro, Prosciutto di Carpegna, pecorino di fossa e Casciotta

COME ARRIVARE

In auto: da Nord autostrada Bologna-Taranto, uscita Pesaro Urbino. Imboccare poi la SS423. Da Ancona, prendere l’A14 Taranto-Bologna con uscita Fano e procedere lungo la SS3 Flaminia verso Roma. Da Sud-Est prendere la SS3 Flaminia per Fano. Da Ovest prendere la E45, uscire a S. Giustino e prendere la SS73 bis in direzione di Urbino e Urbania.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Antica Osteria Da La Stella, via Santa Margherita 1, tel. 0722 320228, www.anticaosteriadalastella.com, in pieno centro storico offre piatti marchigiani creativi in un elegante locale dalle travi a vista, con arredi e pavimento di legno scuro.

*Osteria km 0, via Puccinotti 21, tel. 0722 320369, www.osteriakmzero.it, situata nella piazza principale di Urbino accoglie i clienti con un’atmosfera tipica di un’osteria casereccia, che tra i piatti tipici locali offre la crescia.

DOVE DORMIRE

*Residenza storica Volta della Mortevia Volta della Morte 6, tel 329/3556050,. https://residenza-storica-volta-della-morte.business.site/, per chi vuole godersi un pernottamento in pieno centro all’interno di una residenza storica. È un’ottima scelta che arricchisce la vostra visita e vi permette di inglobare la vostra notte in un’atmosfera antica.

*Country House Ca’ Brunello, in Ca’ BRunello, www.a-hotel.com/it/italia/ , meravigliosa struttura per gli amanti della campagna e della tranquillità, a pochi chilometri dal centro (con colazione inclusa). Offre anche il servizio di noleggio auto.

I nostri consigli sono validi in linea con le norme in vigore causa Covid-19.

 




Un viaggio per conoscere Raffaello

Di Benedetta D’Argenzio

A 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, Urbino, città Patrimonio UNESCO che ha dato i natali al celebre artista, si prepara a celebrarlo con mostre, eventi e passeggiate guidate che coinvolgono anche altri centri marchigiani.

Raffaello il “Principe delle arti”

Raffaello Sanzio nasce a Urbino nel 1483 e muore a Roma nel 1520, a soli 37 anni. Considerato da Giorgio Vasari uno dei più alti esponenti della Maniera, ha influenzato non solo la pittura del suo tempo ma anche il linguaggio artistico dei secoli successivi.

Fin da ragazzo frequenta la corte di Federico da Montefeltro, dove lavora il padre Giovanni Santi, intellettuale, poeta e pittore. In questo ambiente Raffaello conosce la pittura dei maestri fiamminghi, ma soprattutto quella di Piero della Francesca, a cui si ispira nella sua prima formazione.

In seguito, Raffaello entra in contatto con personalità influenti del mondo artistico come Il Perugino, dal quale apprende la tecnica dell’espressività, Michelangelo e Leonardo. All’età di trent’anni è già famoso in tutta Italia e viene proclamato “principe delle arti”.

La morte lo coglie improvvisamente a Roma, ad appena 37 anni, mentre sta lavorando alla “Trasfigurazione”. Tra i suoi allievi troviamo grandi artisti del Cinquecento, tra cui Giulio Romano, Polidoro da Caravaggio, Giovanni da Udine e Perin del Vaga.

Sulle tracce di Raffaello…con un’App

In occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario, sono state create app e tour guidati in visita ai luoghi di Raffaello per conoscere da vicino la sua pittura.

Per esempio, è possibile intraprendere un percorso tematico che parte dal centro storico di Urbino, una fitta trama di viuzze, saliscendi, sottopassi e scalinate che confluiscono in una grande piazza centrale, che vede come prima tappa la casa natale del pittore (biglietto € 3). Si possono così vedere gli ambienti che hanno visto nascere l’artista e conoscere la vivace atmosfera culturale in cui è cresciuto. Si possono ammirare numerosi capolavori come La Madonna con bambino, una delle prime opere, realizzata in collaborazione con il padre.

Nel viaggio alla scoperta della vita di Raffaello imperdibile è la visita al Palazzo Ducale, simbolo della città (ingresso 5€). Nel Palazzo ha sede la Galleria nazionale delle Marche, che ospita molti capolavori di Raffaello e di altri grandi artisti, tra cui Piero della Francesca.

Ultima tappa del tour che vi accoglierà con un autentico gioiello architettonico rinascimentale è Piazza del Popolo. L’itinerario sulle tracce di Raffaello prosegue poi in altri centri dell’antico Ducato come Urbania, Pesaro, Senigallia, Ancona e Ascoli Piceno,

Urbino da scoprire…

Oltre alle attrazioni legate al celebre pittore, la città di Urbino offre molti altri luoghi interessanti da visitare. In pieno centro storico, per esempio, è situato l’Oratorio di San Giovanni, visitabile con un biglietto di 2,50€, che possiede un meraviglioso ciclo di affreschi dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino (1400 circa), tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano.

A due chilometri da centro, in piena campagna, sorge la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro. Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura.

…e da gustare

Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo. Per quanto riguarda la carne ottima è la marchigiana, razza locale che fornisce straordinarie bistecche

Raffaello si celebra anche in altre città d’Italia

Nel corso della sua breve vita, Raffaello ha viaggiato e lavorato presso molte altre corti italiane, in Toscana, in Umbria e a Roma, dove muore il 6 aprile 1520. Il cinquecentenario della sua morte viene ricordato in diverse città italiane attraverso mostre ed eventi che si susseguono per tutto il corso di quest’anno.

Per esempio, a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, si tiene l’importante mostra “Raffaello”, visitabile dal 5 marzo al 2 giugno. Si tratta di una monografica con più di 200 capolavori tra dipinti, disegni e opere di confronto.

Tra le opere in mostra ci saranno la Madonna del Granduca e l’opera Velata della Galleria degli Uffizi, la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba in prestito dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico provenienti dal Louvre, e la Madonna della Rosa dal Museo del Prado.

Anche il Parco Archeologico del Colosseo allestisce “Raffaello nella Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”: esposizione di apparati interattivi e multimediali visitabili da marzo 2020 a gennaio 2021.

COME ARRIVARE

In auto: da Nord autostrada Bologna-Taranto, uscita Pesaro Urbino. Imboccare poi la SS423. Da Ancona, prendere l’A14 Taranto-Bologna con uscita Fano e procedere lungo la SS3 Flaminia verso Roma. Da Sud-Est prendere la SS3 Flaminia per Fano. Da Ovest prendere la E45, uscire a S. Giustino e prendere la SS73 bis in direzione di Urbino e Urbania.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Antica Osteria Da La Stella, via Santa Margherita 1, tel. 0722 320228, www.anticaosteriadalastella.com, in pieno centro storico offre piatti marchigiani creativi in un elegante locale dalle travi a vista, con arredi e pavimento di legno scuro.

*Osteria km 0, via Puccinotti 21, tel. 0722 320369, www.osteriakmzero.it, situata nella piazza principale di Urbino accoglie i clienti con un’atmosfera tipica di un’osteria casereccia, che tra i piatti tipici locali offre la crescia.

DOVE DORMIRE

*Residenza storica Volta della Morte, via Volta della Morte 6, tel 329/3556050,. https://residenza-storica-volta-della-morte.business.site/, per chi vuole godersi un pernottamento in pieno centro all’interno di una residenza storica. È un’ottima scelta che arricchisce la vostra visita e vi permette di inglobare la vostra notte in un’atmosfera antica.

*Country House Ca’ Brunello, in Ca’ BRunello, www.a-hotel.com/it/italia/ , meravigliosa struttura per gli amanti della campagna e della tranquillità, a pochi chilometri dal centro (con colazione inclusa). Offre anche il servizio di noleggio auto.




Da Raffaello. Raffaellino del Colle, a Urbino una grande mostra curata da Vittorio Sgarbi

C’è sempre una buona occasione per visitare la splendida Urbino. Quella in più è la splendida mostra “Da Raffaello. Raffaellino dal Colle”, ospitata fino al prossimo 13 ottobre presso le Sale del Casellare del Palazzo Ducale. Curata da Vittorio Sgarbi, la mostra fa da apripista alle celebrazioni urbinati del 2020 per il quinto centenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) del quale Raffaellino del Colle è stato uno dei più fedeli seguaci. Pittore colto e intelligente, pur meno noto del suo maestro, è stato in grado di elaborare una delle espressioni più autentiche del Manierismo al di fuori di Firenze.

La mostra e il percorso di visita intende ripercorrere l’attività del discepolo del “divin pittore” che, pur essendo stato molto attivo nelle Marche, necessità di una rivalutazione storica e di una maggiore divulgazione. Per la prima volta si potranno ammirare, finalmente riunite, alcune delle sue opere più significative, provenienti da chiese e musei di Roma, Cagli, Mercatello sul Metauro, Perugia, Piobbico, Sansepolcro, Sant’Angelo in Vado, Urbania, Urbino. Il percorso sarà introdotto da due opere di Raffaello custodite nella raccolta dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma: una tavoletta, pressoché inedita, con la Madonna con il Bambino e l’affresco staccato con Putto reggifestone.

 “Era giusto fare questa mostra”, ha detto il curatore Vittorio Sgarbi, “Per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Raffaello, nel 2020, dopo Roma il secondo polo è certamente Urbino, dove Raffaello è nato e c’è una sua presenza ideale. Abbiamo concepito una mostra monografica come quelle di nuova invenzione, dedicata a un intellettuale, scrittore, amico di Raffaello, che muove musica, teatro, cinema. Raffaellino del Colle è un pittore nato a Sansepolcro, ma pronto, già giovanissimo, a sentire lo spirito di Raffaello trovandosi con lui a lavorare nelle stanze vaticane nel 1517. Porta con sé quella luce ed è la nostalgia, quasi come quella di un figlio, verso Raffaello. Sarà come scoprire un pittore inedito, bello e luminoso. Spero sia l’occasione per mostrare un grande artista marchigiano, come all’inizio del secolo avvenne per Lotto”.

La mostra si può visitare da maggio a settembre, da martedì a domenica con orario 10-13 e 15-19; in ottobre da martedì a giovedì con orario 10-13; venerdì, domenica e festivi con orario 10-13 e 15-18. Il biglietto costa € 7, ridotto per gruppi, studenti e convenzioni € 5; 6-18 anni € 3; fino a 5 anni, disabili e accompagnatori gratis.

Gli eventi per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo e Raffaello

La mostra, promossa dal Comune di Urbino, con il contributo della Regione Marche e del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Raffaello Sanzio, è l’evento di apertura del nuovo ciclo di esposizioni diffuse tra Urbino, Fano e Pesaro che si terranno fino alla fine dell’estate dal titolo “Mostre per Leonardo e Raffaello”, nell’ambito degli eventi promossi da MIBAC per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, nel 2019, e di Raffaello Sanzio, nel 2020.

A Fano, per esempio, inaugurerà il prossimo 11 luglio, la mostra “Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico” a cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Paolo Clini, ospitata presso la Sala Morganti del Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano. A Pesaro, invece, dal 13 luglio, Agostino Iacurci sperimenterà una visione contemporanea del De Architectura di Vitruvio con un progetto originale dal titolo “Agostino Iacurci Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De architectura” che si potrà vedere a Palazzo Mosca, sede dei Musei Civici.

INFO

www.mostreleonardoraffaello.it




Presidio expo a Urbino culla del rinascimento

Nella splendida e famosa Urbino, ricca di arte e di storia e il cui centro storico è diventato dal 1998 patrimonio dell’umanità UNESCO, per tutto il periodo di EXPO, le antiche scuderie del Duca Federico da Montefeltro diventano il luogo dove è possibile scoprire in modo vivo e coinvolgente la cultura che anima le Marche.
Fino al 31 ottobre infatti, si anima di un ricco programma di eventi ed iniziative legate all’enogastronomia locale in contemporanea a laboratori di grafica, incisione e restauro, mostre temporanee, performance artistiche, appuntamenti legati al mondo dell’arte, del design e della cultura. Quasi duemila metri quadrati nel cuore della città, dedicati a tutto ciò che fa delle Marche un luogo straordinario. Non perdetevi una visita a Palazzo Ducale, al Duomo e alla casa di Raffaello.

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www.turismo.pesarourbino.it

DOVE DORMIRE

Hotel Mamiani Un 4 stelle immerso nel verde a due passi da Urbino. Nuovissimo il centro benessere con piscina per l’idroterapia e centro estetico. Parcheggio e Wi-Fi gratuiti, efficienza e cordialità. www.hotelmamiani.it

DOVE MANGIARE 

La Trattoria del Leone Piatti tipici a base di cacciagione e sapori del bosco proprio nel centro della città Ducale.
www.latrattoriadelleone.it