Le 10 isole più pericolose del mondo

Quante volte, sentendoci stanchi e stressati, abbiamo detto: “Voglio vivere su un’isola deserta”? E quante volte abbiamo scelto un’isola per le nostre vacanze, realizzando magari il sogno di una vita? Innegabilmente, le isole hanno un fascino particolare. Ma quali sono le 10 isole più pericolose del mondo? Siamo andate a cercarle per l’appuntamento settimanale della rubrica TOP 10. E, a sorpresa, ne abbiamo trovata anche una italiana.

1. North Sentinel (Andamane, India)

Questa piccola isola lunga appena 7,8 km si trova nel Golfo del Bengala, in India, e fa parte dell’arcipelago della Andamane. La pericolosità di North Sentinel è data dalla proverbiale “inospitalità” dei suoi abitanti, i Sentinelesi, una tribù aborigena pre-paleolitica ostile con chiunque tenti di entrare in contatto con loro. Ne sanno qualcosa i due pescatori che, nel 2006, si sono avvicinati troppo alle sue coste, dopo essersi addormentati in barca, uccisi a colpi di frecce.

Stessa tragica fine del giovane missionario americano John Allen Chau, 27 anni, che nel 2018 ha tentato di evangelizzare questo popolo. I Sentinelesi hanno anche rifiutato gli aiuti del Governo Indiano dopo lo tsunami del 2004. Tuttavia, anche loro hanno un punto debole. Il loro isolamento ha reso estremamente impreparato il loro sistema immunitario ad affrontare malattie comuni. Anche un semplice raffreddore potrebbe sterminarli. Per questo motivo il governo indiano tutela sia loro che i visitatori impedendo i contatti. Si stima che a North Sentinel vivano circa 400 persone.

2. Atollo di Bikini (Isole Marshall)

Ha dato il nome al celebre costume “due pezzi” ma l’Atollo di Bikini, che si trova nell’Oceano Pacifico e appartiene alle Isole Marshall, è uno dei luoghi più pericolosi del mondo. Qui, infatti, tra il 1946 e il 1958 sono stati condotti ben 67 esperimenti nucleari, tra cui l’esplosione della prima bomba a idrogeno. A causa degli esperimenti, gli abitanti furono fatti evacuare nella vicina isola Rongrik. Alcuni tentarono di tornare su Bikini nel 1970, ma gli fu impedito a causa dell’elevato tasso di radiazioni. Successivamente, nel 1997, Bikini è stato dichiarato di nuovo abitabile. Tuttavia, le radiazioni continuano a rimanere esageratamente alte e nessuno vi ha più fatto ritorno. Inoltre, le acque che circondano le 36 isole dell’atollo sono infestate dagli squali.

3. Queimada Grande (Brasile)

Spiagge dorate e acque cristalline, sommate a un clima fantastico. L’isola di Queimada Grande, che si trova nello Stato di San Paolo, in Brasile, sarebbe il luogo ideale per una vacanza da sogno. Invece, è uno dei luoghi del mondo vietato agli esseri umani per la sua pericolosità. È nota, infatti, anche come  “l’isola dei serpenti” per il gran numero di vipere dorate (Bothrops insularis), uno dei rettili più velenosi del mondo, il cui morso può uccidere un essere umano in pochi secondi. Per anni ha avuto un solo abitante, il guardiano del faro, prima che le autorità brasiliane impedirono anche a lui di vivere a Queimada Grande.

4. Gruinard (Ebridi, Regno Unito)

Questa isola dell’arcipelago delle Ebridi, nell’Oceano Atlantico di fronte alla Scozia, è conosciuta anche come “Anthrax Island” o “Island of Death” (Isola della morte). Dal 1942 al 1990, infatti, qui l’esercito britannico ha condotto degli esperimenti sulle armi batteriologiche e, in particolare, con il batterio dell’antrace. Gli esperimenti vennero condotti sulle pecore, che iniziarono a morire dopo pochi giorni. Tuttavia, i livelli di contaminazione rimasero così altri che Gruinard venne messa in quarantena per quasi cinquant’anni. Nel 1986 si tentò una decontaminazione con la formaldeide, immettendone nel terreno più di 280 tonnellate diluite in 2000 tonnellate di acqua di mare. Tuttavia, nel 2001, Brian Moffat rilevò che le spore di antrace possono sopravvivere per centinaia di anni. L’isola continua a essere disabitata, nonostante non sia più considerata “pericolosa”.

5. Miyakejima (Giappone)

Miyakejima è una piccola isola con al centro il vulcano Oyama che si trova a 180 chilometri da Tokyo. Nel 2000 il vulcano cominciò a emettere una grande quantità di biossido di zolfo, rendendo l’aria irrespirabile. Le autorità evacuarono le 3600 persone che vivevano sull’isola, che rimase disabitata fino al 2005. Gli abitanti cominciarono progressivamente a farvi ritorno, tanto che, nel 2015 la popolazione era tornata a 2775 persone. Tuttavia, il vulcano continua a immettere nell’aria il biossido di zolfo, così residenti e visitatori hanno l’obbligo di portare sempre con sé una maschera antigas e indossarla ogni qual volta sentano le sirene di allarme, che annunciano che i livelli del gas nell’aria sono tali da essere pericolosi per la salute. I giapponesi, si sa, sono pratici e hanno imparato a convivere con il vulcano.

6. Ramree (Myanmar)

L’isola di Ramree, al largo della costa birmana, è entrata nel Guinness dei Primati per essere stata teatro del mio grande massacro della storia operato…dai coccodrilli. I fatti risalgono al 1945 quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, a Ramree avvenne una battaglia tra le truppe britanniche e quelle nipponiche. Gli inglesi costrinsero i giapponesi alla ritirata e questi ultimi ripararono fuggendo nelle paludi dell’isola, infestate dai coccodrilli di acqua salata. Dei circa mille soldati, più di 400 non fecero ritorno, perché divorati dai grandi rettili, che ancora oggi popolano numerosi l’isola birmana.

7. Reunion (Francia, Oceano Indiano)

L’isola de La Reunion si trova a est del Madagascar, nell’Oceano Indiano e politicamente è un Dipartimento Francese d’Oltremare. Spicca per il suo splendido entroterra vulcanico, ammantato da una rigogliosa foresta pluviale, per le sue spiagge dorate e le spettacolari barriere coralline. Tuttavia, meglio non avventurarsi tra le sue acque, che sono teatro dei più frequenti attacchi di squali all’uomo, spesso mortali. Per avere un’idea, negli ultimi cinque anni ci sono state sette vittime. Questo perché, nonostante numerosi cartelli vietino la balneazione, molti surfisti non resistono alla bellezza del mare e delle onde. Gli squali sono aumentati dopo che, nel 2007, è stata istituita la Riserva Marina Naturale.

8. Saba (Caraibi Olandesi)

Saba Island è un piccolo paradiso tropicale dei Caraibi olandesi ed è una municipalità speciale dei Paesi Bassi. Famosa per i suoi splendidi fondali e per i paesaggi mozzafiato, deve però la sua pericolosità alla sua posizione particolarmente sfavorevole. Si trova infatti sulla rotta degli uragani, che la colpiscono più violentemente e frequentemente di qualsiasi altra isola caraibica. Basta osservare la sua geografia per rendersene conto. La parte est è un paradiso tropicale, mentre la parte ovest si presenta quasi desertico, con un paesaggio fatto di cactus e arbusti secchi, a causa dei venti che la flagellano e distruggono tutto quello che incontrano sul loro cammino. Una curiosità: a Saba si trova anche la pista di atterraggio più corta del mondo. È quella dell’aeroporto Juancho E. Yrausquin, lunga appena 400 metri, di cui solo 274 utilizzabili, che si trova tra due strapiombi sul mare.

9. Isole Farallon (Stati Uniti)

Questo gruppo di piccole isole si trova nel Golfo delle Farallones, al largo delle coste di San Francisco, in California, a soli 43 km dal famoso Golden Gate. Qui, dal 1946 al 1970 la Atomic Energy Commission degli Stati Uniti le ha praticamente usate come discarica per gettare le scorie nucleari. L’esatta ubicazione dei fanghi radioattivi non è mai stata resa nota, ma si pensa che spostarli causerebbe danni peggiori, quindi vengono lasciati dove sono. Per prudenza, pertanto, meglio evitare di fare immersioni attorno a queste isole.

10. Poveglia (Italia)

Chiude la nostra TOP 10 l’isola di Poveglia, che si trova nella laguna di Venezia. L’isola non è pericolosa in sé, ma ha una fama piuttosto sinistra a causa delle vicende che qui si sono susseguite nei secoli. Nel Settecento, infatti, Poveglia è stata eletta a luogo di quarantena per uomini e merci, poi divenne un lazzaretto in cui venivano confinati i malati di peste. Alla loro morte, le vittime dell’epidemia venivano cremati e si dice che, oggi, più del 50% del suolo dell’isola sia costituito dalle loro ceneri. La vocazione macabra dell’isola prosegue negli anni Venti del Novecento, quando viene aperto un ospedale psichiatrico a cui è legata una leggenda “nera”. Si dice infatti che un medico conducesse esperimenti sui pazienti e, impazzito a sua volta, mise fine alla sua vita lanciandosi da un campanile. Aleggiano anche molte altre storie legate alla presenza di fantasmi, tanto che Poveglia viene considerata l’isola più infestata del mondo ed è nota anche come “isola del male”.




I 10 villaggi di pietra più belli del mondo

di Benedetta D’Argenzio

Fin dall’inizio dei tempi, l’essere umano ha cercato rifugio in grotte e caverne. La pietra, infatti, costituiva un riparo più resistente e duraturo, al punto che, nei secoli, sono sorti veri e propri piccoli centri abitati, alcuni dei quali sono giunti fino a noi. Ma quali sono i villaggi di pietra più belli del mondo? Ecco la nostra TOP 10.

1. Petra (Giordania)

Al primo posto non può esserci che la straordinaria Petra, una delle maggiori attrazioni della Giordania, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1985 e una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno. In arabo il suo nome significa “La variopinta” per i meravigliosi giochi di luce che si riflettono nella roccia. Sorta circa duemila anni fa, si trova a 250 km dalla capitale Amman, in un canyon di pietra tra le montagne del Wadi Araba e la valle che va dal Mar Morto al Golfo di Aqaba, nel Mar Rosso. Capitale dei Nabatei, un popolo di commercianti e guerrieri, è stata abbandonata nel VIII secolo a seguito di catastrofi naturali e decadenza dei commerci nella zona. Tuttavia, le antiche cavità hanno ospitato famiglie di beduini fino a tempi recenti. A farla conoscere al mondo occidentale è stato l’archeologo svizzero Burckhardt, nel 1812. È conosciuta anche come “la città rosa” o “la città perduta”.

2. Uchisar (Turchia)

La splendida cittadella rocciosa di Uchisar si trova nel punto più alto della regione della Cappadocia, in Turchia, a circa 5 km da Göreme. Le grotte di tufo venivano usati come rifugio dagli Ittiti e anche i bizantini sfruttarono i loro anfratti e pertugi per difendersi dalle invasioni islamiche. Ancora oggi, Uchisar è formata da numerose stanze scavate nella roccia e collegate tra loro tra tunnel, scale e stretti passaggi. Fiore all’occhiello di quella che è stata definita la “Matera della Turchia” è il suo “castello”, realizzato in tufo sulla sommità del villaggio in grado di ospitare fino a mille abitanti e che, grazie alla sua posizione, regala una vista mozzafiato.

3. Kandovan (Iran)

Il villaggio di Kandovan si trova ai piedi del monte Sahand, nell’Iran nord occidentale e sembra uscito da una fiaba. Le case, chiamate karaan, cioè “alveare”, sono scavate nella roccia vulcanica, sono a due o a quattro piani, a loro volta collegati da scale esterne, anch’esse ricavate dalla roccia. Questo villaggio rupestre è stato costruito circa settecento anni fa, da alcuni abitanti della Corasmia, che corrisponde all’odierna regione uzbeka del Khwārizm, in fuga dall’esercito mongolo. Le grotte di roccia lavica, facilmente plasmabile, costituirono un rifugio sicuro. Da qui nacque un vero e proprio insediamento, ancora oggi abitato da circa 600 persone.

4. Vardzia (Georgia)

La città di pietra di Vardzia è scavata nel fianco del monte Erusheti, nel sud della Georgia, e nasce come monastero, voluto dalla regina Tamara nel 1185 per difendersi dagli attacchi dei mongoli. Nel 1203 vengono aggiunte ulteriori abitazioni, sistemi di difesa e un’efficiente rete di irrigazione. Oggi, il monastero conta più di seimila stanze, di cui tremila visitabili, disposte su tredici piani, la bella chiesa della Dominazione e alcune terrazze coltivate. I monaci consentono la visita al pubblico giornalmente pagando un biglietto simbolico. È tra i siti della Georgia candidati a entrare a fare parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.

5. Ajanta (India)

Patrimonio UNESCO dal 1983, il complesso delle grotte di Ajanta è situato a nord di Aurangabad, nello Stato di Maharashtra, in India. Le grotte, di cui 30 ufficialmente catalogate, sono scavate nella roccia vulcanico sul lato di un burrone a ferro di cavallo alto 76 metri, che si affaccia sul fiume Waghur. La loro origine risale al II secolo d.C e quello che le rende veramente uniche è la ricchezza artistica e culturale che si nasconde al loro interno. Ogni grotta, infatti cela murales, dipinti e sculture della religione buddhista e induista e ognuna è unica e di valore inestimabile.

6. Setenil de las Bodegas (Spagna)

Il paese di Setenil de las Bodegas, che si trova nella provincia di Cadice, nella regione spagnola dell’Andalusia, sembra uscita da un racconto fantastico. Le case di pietra sono infatti state ricavate nella roccia, in una gola formata dalle acque del fiume Guadalporcún. Le case, dalle mura bianche, si trovano dentro e sotto la roccia e tra esse si dipana un labirinto di stradine di pietra e calce. Da una parte si trovano le abitazioni costruite sulla roccia, dall’altre quelle costruite nella roccia, con gli stessi tetti ricavati dalla pietra viva. Qui vivono circa tremila persone.

7. Matmata (Tunisia)

Il villaggio rupestre di Matmata, in Tunisia, è diventato all’improvviso famoso dopo essere diventato il set del film “Guerre Stellari, Episodio IV – Una nuova speranza”. Pare che la produzione abbia addirittura acquistato alcune delle abitazioni scavate nel terreno all’interno delle colline. Situato alle porte del Deserto del Sahara, il villaggio, in cui vivono circa 1800 persone, è un esempio unico di architettura troglodita, concepita per riparare gli abitanti dalle alte temperature estive.  Le abitazioni si affacciano su un cortile a cielo aperto profondo circa 7 metri, che serve anche per raccogliere la rara e preziosa acqua piovana.

8. Arguedas (Spagna)

Nella nostra TOP 10 entra anche un altro suggestivo villaggio rupestre spagnolo, Arguedas, che si trova in Navarra, nel nord est della Spagna. Qui, sul versante della montagna, si trovano le Cuevas de Arguedas, 52 abitazioni scavate nella roccia e orientate in modo da sfruttare la luce naturale. Insieme alle case, si possono vedere anche recinti e fienili, poiché gli abitanti erano per lo più contadini. Queste singolari abitazioni sono state abitate fino agli anni Quaranta del Novecento. Abbandonate definitivamente negli anni Sessanta, oggi sono diventate un’attrazione turistica e sono aperte al pubblico.

9. Zungri (Italia)

Non poteva mancare nella nostra “lista” un gioiello italiano forse poco conosciuto. Il villaggio rupestre di Zungri, si trova nella provincia di Vibo Valentia, in Calabria, a poca distanza dalla mondana Tropea. Il villaggio si estende su una superficie di 3000 mq e si compone di circa 500 case grotta, risalenti all’età bizantina, che si affacciano sulla valle del torrente Malopera. Si tratta di un luogo davvero unico che vale la pena scoprire. Le case, tutte diverse, alcune costituite da un unico ambiente, altre da più vani, anche su due livelli, sono collegate tra loro da un’unica scalinata scavata anch’essa nella roccia, che attraversa tutti i livelli che compongono il singolare villaggio di pietra.

10. Cliff Palace (Colorado, USA)

Chiude la nostra TOP 10 della settimana il Cliff Palace, ritenuto il più grande insediamento rupestre di tutto il Nord America. Si trova nel territorio del Mesa Verde National Park, nella contea di Montezuma, in Colorado e vicino al confine con il New Mexico.  Patrimonio dell’Umanità UNESCO, il sito comprende numerosi insediamenti costruiti all’interno di rientranze di roccia da parte del popolo degli Anasazi. Il parco ospita circa 600 piccoli villaggi rupestri conosciuti come cliff dwellings.

 




Le 10 scogliere più belle del mondo

Da sempre hanno affascinato pittori, scrittori e poeti e, in tempi più recenti, anche fotografi e registi, forse per quel contrasto così spiccato tra mare e terra. Sono le scogliere, giganti di roccia scolpiti dall’acqua e dal vento. Ma quali sono le scogliere più spettacolari del mondo? Siamo andate a cercarle per l’appuntamento settimanale con la rubrica TOP 10.

1. Scogliere di Dover (Regno Unito)

Si elevano dal mare come un muro bianco dai riflessi argentei. Sono le bianche Scogliere di Dover, dal nome della città portuale a cui appartengono, giganti di 110 metri che devono il loro caratteristico colore candido dalla componente gessosa della roccia. Si affacciano sulla parte più stretta del Canale della Manica e, nel tempo, hanno assunto un forte valore simbolico e nostalgico. Erano, infatti, l’ultimo ricordo della Gran Bretagna che rimaneva negli occhi e nella memoria di chi partiva e, magari, lasciava il Paese per sempre. Tuttavia, le scogliere erano anche un punto strategico e difensivo nei confronti dei nemici che provenivano dal mare.  Diversi sono i percorsi per ammirarle in tutta la loro bellezza. In particolare, il sentiero del faro consenti di lasciare spaziare la vista fino alle coste della Francia, nelle giornate terse.

2. Cliff of Moher (Irlanda)

Il loro nome significa “Scogliere della Rovina” e sono una delle principali attrazioni turistiche di Irlanda, con più di un milione di visitatori all’anno. Le Cliff of Moher si trovano sulla costa occidentale del Clare, nei pressi del villaggio di Doolin e sono tra le più impressionanti del pianeta. Raggiungono infatti i 214 metri nel tratto a nord della Torre di O’Brian e ospitano più di 30 mila uccelli di 20 specie diverse. Sono lunghe circa otto chilometri e si affacciano a piccol sulle impetuose acque dell’Oceano Atlantico.

3. Étretat (Normandia, Francia)

Queste splendide scogliere a picco sul mare si trovano nei presso del villaggio di Étretat, nella Regione dell’Alta Normandia e hanno ispirato, tra gli altri, Claude Monet, Gustave Flauberto, Guy de Maupassant e Maurice Leblanc, che qui ha ambientato uno dei romanzi del celebre Arsenio Lupin. Le falesie di roccia bianca contrastano con l’azzurro del mare e del cielo e sono rese ancora più famose dai suoi tre splendidi archi naturali, tra cui quello di Manneporte.

4. Bunda Cliffs (Australia)

Le scogliere di Bunda sono tra le più impressionanti del mondo e, con i loro 200 km, costituiscono la più lunga linea ininterrotta di scogliere del mondo, con un’altezza massima di 120 metri. La loro formazione risale a 65 milioni di anni fa, quando l’Australia si separò dall’Antartide. Sono composte da calcare fossilifero e si trovano nel sud dell’Australia, nei pressi di Eucla, al centro della Grande Baia Australiana. Qui i visitatori arrivano non solo per ammirare questo spettacolo della natura, ma anche per avvistare le balene, che passano nella baia tra giugno e ottobre.

5. Kalaupapa (Hawaii, Stati Uniti)

Le scogliere di Kalaupapa si trovano sulla costa settentrionale dell’isola di Molokai, la quinta più grande delle Hawaii e sono certificate nel Guinness dei Primati come le più alte del mondo. Le falesie presso Umilehi Point raggiungono infatti un’altezza di ben 1010 metri a strapiombo sull’Oceano Pacifico. Proprio per la loro altezza e per il territorio impervio, oggi incluso nel Parco Storico Nazionale di Kalaupapa, per più di un secolo sono state utilizzate come colonia per i lebbrosi e poi come isola carceraria. In tempi più recenti, invece, hanno fatto da sfondo ad alcune scene del film Jurassic Park III.

6. Scala dei Turchi (Sicilia, Italia)

Nella nostra TOP 10 anche la meravigliosa Scala dei Turchi che si trova a Realmonte, in provincia di Agrigento, Sicilia. Spicca per l’incredibile colore bianco brillante, su cui si riflettono i raggi del sole, e per le due splendide spiagge cristalline ai suoi piedi. Deve il suo nome dalle incursioni dei pirati saraceni e arabi, che per convenzione venivano chiamati “turchi”, che in passato si riparavano qui dalla furia del mare e del vento. Si tratta di una falesia di marna bianca dalle incredibili forme ondulate dolci e tondeggianti. A renderla ancora più celebre sono stati i romanzi di Andrea Camilleri con protagonista il Commissario Montalbano, ambientati nell’immaginaria Vigata, identificabile con Porto Empedocle.

7. Bocche di Bonifacio (Corsica, Francia)

Sono famose per le forti correnti nello stretto, che hanno causato centinaia di naufragi. Le Bocche di Bonifacio, lo stretto di mare che separa il nord della Sardegna dal sud della Corsica, devono il loro nome a Bonifacio II di Toscana, un nobile di origine bavarese vissuto nel VII secolo, che fu prefetto della Corsica. Bonifacio è anche il nome dello splendido borgo di appena 2600 abitanti che si trova alle spalle delle meravigliose e candide scogliere, formatesi 15 milioni di anni fa. Famose fin dall’antichità, nell’Odissea vengono citate nel passo in cui Ulisse perde tutte le navi tranne la sua, e approda nella terra dei Lestrigoni, identificata come Porto Pozzo, nella parte settentrionale della Sardegna.

8. Acantilados de Los Gigantes (Tenerife, Spagna)

Queste spettacolari scogliere si trovano sull’isola di Tenerife, in Spagna. Il loro nome significa “Scogliere dei Giganti” per la loro imponenza e vette che raggiungono i 500 metri. Tra le falesie si apre una piccola baia in cui si trova la località turistica di Los Gigantes, nei pressi della quale si trova la spiaggia Playa de Arena con le sue caratteristiche sabbie nere di origine vulcanica. Dal piccolo porto turistico partono le escursioni in barca per ammirare dal mare la bellezza della scogliera.

9. Preikestolen (Norvegia)

Questo spettacolo plasmato dalla natura più di diecimila anni fa si trova sopra al fiordo di Lysefjorden, nel Sud della Norvegia. Detto anche Pulpit, ha la forma di una piattaforma rocciosa alta 600 metri, da cui si gode di un panorama mozzafiato sul fiordo. Si dice che i vichinghi la considerassero particolarmente sacra e qui celebrassero i loro riti, con tanto di sacrifici umani. Ogni anno è visitato da migliaia di turisti che non vedono l’ora di scattare e postare sui social immagini di rara bellezza e di sicuro impatto.

10. Scogliere di Fira (Santorini, Grecia)

Chiude la nostra TOP 10 della settimana la scogliera di Fira, capoluogo dell’isola greca di Santorini, famosa per le sue case bianche e per i tramonti mozzafiato. La cittadina si trova abbarbicata su queste falesie a picco sul mare blu. E basta incamminarsi lungo gli stretti vicoli che costeggiano negozi, alberghetti, caffè e taverne per ammirare scorci che sembrano usciti da un quadro.




Le 10 rocce più strane del mondo

Chi non si è mai meravigliato di fronte a una roccia dalla forma bizzarra o dai paesaggi “lunari” disegnati da pietre scolpite dalla natura? In questo appuntamento settimanale della rubrica TOP 10 siamo andati alla ricerca delle 10 rocce più strane del mondo, scegliendole tra quelle naturali, frutto dell’estro artistico del mare, del vento e della terra. Ecco quasi sono, secondo noi.

1. The Golden Rock (Myanmar)

Apre la nostra TOP 10 la “Roccia d’Oro”, una singolare formazione che sembra che stia per cadere nel vuoto e che si trova nella regione di Mon, in Myanmar. Da centinaia di anni, la roccia è meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli buddisti che, nei secoli, l’hanno completamente coperta di foglie d’oro in segno di devozione. Non solo: sulla cima nella roccia è stata costruita la pagoda Kyaliiyo, di appena 1,55 metri che rende la roccia ancora più “strana”. Ma i tramonti che si ammirano al suo cospetto sono davvero mozzafiato.

2. Le rocce del Deserto Bianco (Egitto)

Tra le formazioni rocciose più belle e particolari del mondo ci sono quelle che si possono ammirare nel Deserto Bianco che si trova a poche ore dal Cairo e 45 km a nord di Farafra, in Egitto. Già la visuale del deserto candido è spettacolare, così in contrasto con quello “giallo” del Sahara. Qui il vento ha scolpito singolari rocce calcaree che assumono le forme più particolari, dai “funghi” ai “coni di gelato”, fino a quelle più monumentali come il “Monolito”.

3. Foresta di Pietra di Shilin (Cina)

Questo straordinario capolavoro della natura si trova nelle vicinanze di Kunming, nella regione di Yunnan, nella Cina meridionale. Qui le rocce sembrano emergere dalla terra, dando l’illusione di sembrare alberi ghiacciati. Da qui l’appellativo di “Foresta di pietra”. Le formazioni sono distribuite su una superficie di 24 mila ettari, ma sono 80 solo fruibili al pubblico. Gli studiosi hanno ipotizzato che, circa 270 milioni di anni fa, queste rocce sono state “sollevate” dal fondo del mare, dove si trovavano sotto forma di sedimenti, spinti dal movimento tettonico. Gli strati morbidi, poi, sono stati “scolpiti” dal vento e dall’acqua, che hanno plasmato queste formazioni calcaree, alcune delle quali possono raggiungere anche i 100 metri di altezza. L’UNESCO ha inserito la Foresta di Pietra di Shilin nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

4. Giant’s Causeway (Irlanda del Nord)

Tra i siti più visitati dell’Irlanda del Nord c’è la Giant’s Causeway, il Selciato del Gigante”, che stupisce per le sue colonne poligonali di basalto stratificato dalle forme particolarissime. Secondo gli scienziati, è il frutto dell’attività vulcanica risalente a milioni di anni fa. Tuttavia, una leggenda narra che sia stato il gigante Finn McCool a costruire questo “ponte” tra l’Irlanda e la Scozia per andare a combattere contro un suo rivale. Anche questa bellezza naturale è sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, l’unico dell’Irlanda del Nord.

5. The Wave (Arizona, USA)

“The Wave”, cioè l’Onda, è una delle formazioni rocciosi più sorprendenti del mondo. Si trova al confine tra Arizona e Utah ed è fatta di pietra arenaria colorata, dalle sfumature che vanno dal rosa, all’arancione al rosso, dalla tipica forma ondulata e rigonfia, al punto che sembra di trovarsi in un oceano quando, invece, si è in mezzo a un deserto. Per arrivare qui si deve percorrere un sentiero di 4,8 km che porta a 107 metri di altezza. Vi si accede a numero chiuso per salvaguardare il delicato ambiente naturale di questo capolavoro unico al mondo.

6. Ayers Rock (Australia)

Non può mancare nella nostra TOP 10 una delle formazioni rocciose più famose del mondo, Uluru, nota anche come Ayers Rock, un gigantesco monolito di arenaria che si trova nella regione di Northern Territory, nell’Australia centrale, a 470 km dalla città di Alice Springs. La sua superficie liscia è dovuta al fatto che, milioni di anni fa, era completamente sommersa dal mare che l’ha levigata. La sua particolarità è che la roccia cambia colore, passando dal rosso acceso al marrone, a seconda dei momenti della giornata e dell’anno. Uluru è un luogo sacro per gli aborigeni Anangu, che ancora oggi vivono nella zona circostante. Qui si trovano anche sorgenti, grotte rupestri e dipinti e graffiti con simboli misteriosi. Anche Ayers Rock è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

7. Camini delle Fate (Cappadocia, Turchia)

I Camini delle Fate sono forse l’attrazione più famosa della Cappadocia, regione della Turchia Centrale, e sono un connubio perfetto e riuscito tra l’arte della natura e azione dell’uomo. Questa formazioni che assomigliano a pilastri di roccia sono il risultato della millenaria azione dell’acqua e del vento, che hanno scolpito due distinti strati vulcanici. Gli esseri umani, poi, fin dai tempi più antiche hanno ricavato all’interno dei “camini” abitazioni e luoghi di culto, decorandoli con finestre e porte, creando qui uno dei paesaggi più caratteristici e belli del mondo.

 8. La Mela Spaccata (Nuova Zelanda)

Assai singolare anche la Split Apple Rock, cioè la roccia della Mela Spaccata, che si trova nel Parco Nazionale Abel Tasman, a 50 metri dalla costa nord di South Island, tra Kaiteriteri e Marahau, in Nuova Zelanda. Il granito di cui è formata la roccia risale al periodo Cretaceo e si pensa che il perfetto taglio che ha diviso la roccia in due sia stato causato da una crepa, formatasi nel tempo a causa dell’erosione dell’acqua. Secondo una leggenda Maori, invece, a tagliare in due la “mela” sarebbero stati gli Dei. È una delle attrazioni turistiche più visitate del Parco Nazionale.

9. Bryce Canyon (Utah, USA)

Alcuni sostengono che il Bryce Canyon National Park, nello stato dello Utah, sia addirittura più bello del celebre Grand Canyon. E secondo noi è una bella lotta, considerati gli incredibili panorami roccioso davvero mozzafiato. Qui si concentrano straordinarie formazioni calcaree, scolpite nei millenni da fiumi e corsi d’acqua sotterranei. Quando poi il sole sorge o tramonta, i suoi raggi si riflettono sulle formazioni rocciose e colorano il canyon di colori caldi e brillanti. Per ammirare questo spettacolo della natura si può percorrere la strada di circa 20 km che costeggia tutto il canyon regalando panorami unici al mondo.

10. Huayllay Stone Forest (Perù)

Chiude la nostra TOP 10 la Huayllay Stone Forest, la più grande foresta di pietra del mondo, che si trova nel cuore dell’altopiano andino, in Perù, a 4000 metri sul livello del mare. Si trova a 350 km a est di Lima e vicino alla città di Cerro de Pasco il più importante distretto minerario del Paese. Si estende su 6815 ettari e comprende più di quattromila formazioni rocciose scolpite dal tempo che assomigliano a profili umani, come le celebri rosse del “Pensatore” o del “Viandante” o ad animali, tra cui l’Elefante, il Condor, l’Alpaca o la Tartaruga. Un vero e proprio zoo, ma di pietra.

 




Le 10 fioriture più belle d’Italia

di Benedetta D’Argenzio

La Primavera entra nel vivo e la natura dà il meglio di sé tingendosi di mille colori. È il momento giusto per ammirare le fioriture che colorano la nostra penisola da Nord a Sud, dalla montagna alla collina fino al mare. Ma dove ammirare le 10 fioriture più belle d’Italia? Siamo andate a cercarle per l’appuntamento settimanale della rubrica TOP 10.

1. Pian Grande di Castelluccio di Norcia (Perugia, Umbria)

Una delle fioriture più belle d’Italia è quella che, ogni primavera, sboccia a Pian Grande di Castelluccio di Norcia, in provincia di Perugia, talmente bella da essere paragonata al capolavoro di Claude Monet “Iris nel giardino di Giverny”. Chi arriva qui rimane letteralmente incantato dal tappeto dalle mille sfumature di colori tra fiori di lenticchia, per cui Castelluccio è famosa, asfodeli, acetoselle, genzianelle, papaveri, violette e narcisi. Oltre a Pian Grande, la fioritura si può ammirare anche a Pian Piccolo e a Pian Perduto.

2. Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio (Verona, Veneto)

Se non potete andare fino in Olanda per ammirare la fioritura di tulipani, andate al Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio, nel veronese, a poca distanza dal Lago di Garda per una gita indimenticabile. In questo meraviglioso giardino di 60 mila ettari, che vanta diversi riconoscimenti, tra cui il parco più bello d’Italia e un secondo posto tra i parchi più belli d’Europa, tra marzo e aprile fioriscono ben un milione di tulipani, che ammantano di miriadi di colori il parco. Mentre, tra maggio e settembre, fioriscono 30 mila rose di specie diverse.

3. Le ginestre all’Isola d’Elba (Livorno, Toscana)

Davvero mozzafiato la fioritura delle ginestre, il fiore che ha ispirato Giacomo Leopardi, all’Isola d’Elba. Nella parte più occidentale dell’isola, i primi giorni di maggio fioriscono migliaia di ginestre che con il loro intenso colore giallo, valorizzano ancora di più l’incredibile azzurro del mare. Da non perdere una bella escursione lungo i sentieri che falla parte più alta dell’isola portano direttamente al mare. Le ginestre, infatti, sembrano proprio accompagnare gli escursionisti con il loro colore allegro e il loro profumo.

4. I crochi a Campo Imperatore (L’Aquila, Abruzzo)

Lascia senza fiato la distesa di crochi di Campo Imperatore, un vasto altopiano incluso nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, in provincia dell’Aquila. Qui, tra la fine di aprile e la metà di maggio, questa valle ai piedi del Gran Sasso si colora di viola. I crochi ricordano quelli utilizzati per lo zafferano ma, a differenza di essi, non sono commestibili. Salire fino qui per ammirare questo spettacolo della natura ne vale proprio la pena.

5. I ciliegi di Vignola (Modena, Emilia Romagna)

A pochi chilometri da Modena, si trova la splendida Vignola con il suo castello, che tra la fine di marzo e la prima settimana di aprile si colora del rosa della fioritura dei ciliegi, che qui venivano coltivati fin dal Medioevo. Per ammirarli in tutta la loro bellezza, si può percorrere a piedi o in bicicletta la Via dei Ciliegi, una lunga ciclopedonale che costeggia e risale il fiume Panaro. Ogni anno, poi, si tiene la Festa dei ciliegi in fiore (quest’anno dal 1° al 10 aprile), che celebra la fioritura e le celebri Ciliegie di Vignola IGP con mercatini, eventi e sfilata di carri floreali.

6. I rododendri dell’Oasi Zegna (Biella, Piemonte)

All’interno dell’parco naturale dell’Oasi Zegna, in provincia di Biella, si trova la meravigliosa Conca dei Rododendri che, tra maggio e giugno, diventa una tavolozza di colori di rara bellezza, tra rossi, bianchi e rosa. Alla Conca si arriva percorrendo una passerella che si inoltra in mezzo ai fiori profumati. Non solo, l’Oasi Zegna, nata negli anni Venti per volontà di Ermenegildo Zegna, conta anche centinaia di azalee, dalie e ortensie che il filantropo portò qui principalmente dai vivai del Belgio.

7. La Lavanda di Sale San Giovanni (Cuneo, Piemonte)

Il borgo di Sale San Giovanni, che non conta nemmeno duecento abitanti, è diventato famosissimo per le sue spettacolari fioriture di lavanda, al punto da meritarsi l’appellativo di “piccola Provenza”. Nel mese di giugno, infatti, le colline di questo paesino delle Langhe si trasformano e si colorano di tante sfumature che spaziano dal viola intenso al lilla, dall’indaco al bluette. Un vero e proprio spettacolo della natura che cambia sfumature ogni anno. Qui, poi, proprio grazie alla lavanda è nata una vera e propria eccellenza nel settore erboristico e officinale. Inoltre, qui fioriscono anche camomilla, achillea, salvia, issopo, coriandolo e finocchio che colorano di azzurro, viola, rosa, verde le colline in un ciclo continuo e coloratissimo.

8. I Mandorli di Agrigento (Sicilia)

La Sicilia è la regione d’Italia in cui crescono più mandorli. Basti pensare che la coltivazione di questi alberi copre una superficie di 48 mila ettari in tutta isola con una produzione di circa 600 mila quintali di mandorle all’anno. La terra dei mandorli per antonomasia è il territorio agrigentino e della Val di Noto, tra Siracusa e Ragusa. Uno dei luoghi più belli e suggestivi per ammirare la fioritura dei mandorli, a inizio marzo, è il Parco della Valle dei Templi di Agrigento, in cui si trovano circa 300 varietà di mandorli. Ma, il valore aggiunto è poter ammirare la fioritura passeggiando tra i meravigliosi undici templi ellenistici del parco archeologico. Da non perdere, poi, una visita al Giardino della Kolymbethra, situato tra il tempio dei Dioscuri e quello di Vulcano, un’oasi lussureggiante dove crescono, oltre ai mandorli, anche aranci, limoni, ulivi, mirti, pistacchi, palme nane e fichi d’India. Ogni anno, poi, nella Valle dei Templi si tiene la splendida Sagra del Mandorlo in Fiore.

9. I Glicini di Villa Bardini (Firenze, Toscana)

Una delle fioriture più belle d’Italia è quella dei glicini di Villa Bardini dal cui giardino si gode di una delle viste più belle su Firenze. Si dice che il glicine sia stato portato a Firenze da Marco Polo, di ritorno dalla Cina. Il culmine della fioritura è circa alla metà di aprile e dura per circa dieci giorni. A Villa Bardini si può camminare sotto a un pergolato lungo 70 metri, completamente ricoperto di viola in tutte le sue sfumature. Le varietà di glicine Wisteria Floribonda che lo compongono sono tre: la Black Dragon, la Royal Purple, una varietà giapponese dal fiore doppio e dall’intenso color porpora, e la Showa Beni, dai fiori rosa. A questi si aggiunge la varietà Wisteria Prolific dai grandi fiori viola intenso.

10. Il Parco della Lavanda di Morano Calabro (Cosenza, Calabria)

Chiude la nostra TOP 10 il Parco della Lavanda di Morano Calabro, in provincia di Cosenza, l’unico del Sud Italia in cui sono presenti più di 40 specie di lavanda. In questo angolo di Provenza di tre ettari, si possono ammirare lunghe distese di loricanda, la lavanda autoctona del Pollino, la cui massima fioritura va dagli ultimi dieci giorni di giugno alla terza settimana di agosto. Si resta davvero senza fiato davanti alla distesa di fiori viola che assumono mille sfumature al tramonto. Non lasciate a casa la macchina fotografica!

 




I 10 templi più belli del mondo

(Italian and English version)

MARZO IN THE WORLD – TOP 10: 10 templi più belli del mondo

Bentornati con l’appuntamento della nostra rubrica TOP 10 che vi propone le curiosità, le bellezze, le particolarità, le eccellenze del nostro meraviglioso mondo. In questa puntata ci siamo divertiti ad andare alla ricerca del 10 templi più belli del mondo, simbolo del legame tra l’uomo e l’Assoluto. Curiosi di sapere quali sono?

1.Tempio Bianco (Chiang Rai – Thailandia)

Quando lo abbiamo visto, siamo rimasti senza fiato. Per questo ci sentiamo di piazzarlo al primo posto della TOP 10 di questa settimana. Pole position per il Tempio Bianco di Chiang Rai, in Thailandia, un luogo di culto del Buddhismo Theravada recentissimo. È stato costruito, infatti, nel 1997 ed è stato realizzato completamente in gesso bianco e specchietti che riflettono la luce del sole creando riflessi quasi irreali. Il bianco, infatti, vuole rappresentare la purezza del Buddha. Ma è l’allegoria e il simbolismo che qui sembra prendere vita nelle statue e nei bassorilievi a lasciare stupefatti.

Prime fra tutte le decine di mani scolpite che accolgono il visitatore mentre attraversa il ponte che conduce all’ingresso del tempio e che spuntano da una vasca circolare. Simboleggiano il desiderio che, secondo il buddhismo, è la fonte della sofferenza. L’ingresso, poi, simboleggia il passaggio dal mondo delle tentazioni al Nirvana.

Il percorso è accompagnato da statue di creature mostruose, ma anche di Yama, il dio della morte, e Rahu, il dio dell’oscurità, che hanno il compito di accettare o respingere l’anima umana accogliendola nel Nirvana o condannandola a un’altra reincarnazione. L’interno, tuttavia, è una vera sorpresa. Sì, perché oltre ai dipinti murali con scene tradizionali del buddismo, si trovano anche scene apocalittiche del mondo moderno, come l’attentato alle Torri Gemelle. E non mancano nemmeno alcune rappresentazioni dei cartoni animati, supereroi e personaggi famosi, tra cui Elvis Presley e Michael Jackson.

2.Tempio sospeso (Datong – Cina)

Costruito nel 491 d.C, è l’unico tempio in Cina a essere dedicato a tre religioni diverse, il Buddhismo, il Confucianesimo e il Taoismo, nello stesso luogo. A 50 metri dal suolo! Questo meraviglioso prodigio dell’ingegno umano è dotato di 40 spazi tra padiglioni, pagode e sale e sembra fluttuare nell’aria. Ma è talmente stabile che, in origine, fu costruito senza i “pali” che oggi si vedono e che furono aggiunti successivamente per “fare coraggio” a fedeli e visitatori, che non si attentavano a salire per paura che il tempio crollasse sotto i loro piedi!

Invece, il tempio è, oggi come allora, stabilissimo e i pali possono essere tolti all’occorrenza. Per raggiungere il tempio sospeso si percorre un ponte che porta a una scalinata intagliata nella roccia. I sei ambienti principali sono collegati da un dedalo di corridoi, ponti e sentieri che offrono una vista mozzafiato.

3.Tempio di Abu Simbel (Assuan – Egitto)

Terza posizione per il Tempio di Abu Simbel, forse il più bello dell’Antico Egitto. Fu costruito nel XIII secolo a.C da Ramesse II per celebrare la vittoria nella Battaglia di Qadesh e per mostrare la sua grandezza e potenza ai Nubiani. Il complesso è formato da due imponenti tempi ricavati dalla roccia della montagna ed è decorato, sull’enorme facciata alta 33 metri e larga 38, con quattro statue del faraone alte 20 metri e, ai lati di queste, due statue più piccole di donne, la madre del sovrano, Tuya, e l’amatissima moglie Nefertari che, secondo la leggenda, sarebbe morta all’ingresso del grande tempio.

Al tempio di Abu Simbel è legata anche la storia del suo stupefacente salvataggio. Quando, infatti, nel 1960 il presidente Nasser diede inizio ai lavori per la costruzione della Diga di Assuan che prevedeva la formazione di un bacino artificiale, che avrebbe sommerso il tempio. Grazie all’intervento dell’UNESCO, 113 paesi del mondo si attivarono per salvare il monumento.

Un progetto svedese, rivelatosi vincente, prevedeva di tagliare, numerare e smontare blocco per blocco la parte scolpita della collina e ricostruire il tempio 65 metri più in alto e 300 metri più indietro rispetto al bacino. I lavori durarono dal 1964 al 1968 e vi lavorarono 2000 uomini. Furono spesi 40 milioni di dollari.

4.Tempio di Borobudur (Giava – Indonesia)

Costruito tra il 750 e l’830 a.C il Tempio di Borobudur, si trova a Giava, in Indonesia, ed è uno dei più conosciuti e affascinanti del mondo. Le sue dimensioni sono colossali. Misura, infatti, 123 metri x 123 di base, 35 di altezza e appoggio su 1,6 milioni di enormi blocchi di pietra. Le sue pareti, poi, sono ricoperte da 2672 bassorilievi. Luogo di culto del Buddhismo Mahāyāna, è stato costruito senza lasciare nulla al caso.

Il posto in cui sorge si trova alla confluenza con due fiumi che ricorda quella del Gange e dello Yumna, mentre la catena montuosa richiama l’Himalaya. Il tempio si compone di 10 terrazze, corrispondenti alle 10 fasi del cammino spirituale verso la perfezione, divise in tre gruppi, che rappresentano i tre regni del Samsara. Lungo il cammino si incontrano nicchie con all’interno statue di Buddha. A mano a mano che si prosegue, si arriva alla sommità, simbolo del Nirvana.

5.Tempio d’Oro (Amritsar – India)

È il tempio più sacro della religione Sikh ed è stato costruito nel 1588. I fedeli hanno l’obbligo di recarvisi in pellegrinaggio almeno una volta nella vita, ma per la sua bellezza è diventata un’attrazione turistica a livello mondiale. Chiunque può entrare nel tempio da una delle sue quattro entrate, che simboleggiano l’apertura e l’accettazione, indipendentemente dalla fede e dalla religione professata, dal sesso o dalla nazionalità.

Basta, tuttavia, che mentre si è all’interno del tempio non di fumi, non si beva alcol, non si mangi carne o si assumano droghe. Inoltre, tutti devono coprirsi il capo in segno di rispetto e lavarsi i piedi nel lago sacro che circonda il tempio. Sontuoso fino all’inverosimile, il tempio deve le sue parti in ora e in marmo pregiato al Maharajà Ranjit Singh, che donò le sue ricchezze per farlo costruire.

6. Monastero di Taktsang (Paro – Buthan)

Il Monasteto di Taktsang è un complesso di templi costruito nel 1692 su un picco montuoso nella valle di Paro, in Buthan. È noto anche come Tana della Tigre per una leggenda secondo la quale il tempio è stato fondato nel luogo dove, nel VIII secolo, il guru Padmasambhaya arrivò qui dal Tibet sul dorso di una tigre sacra per poi rimanere in meditazione per tre mesi nella grotta di Tanksang Senge Samdup. Una variante della leggenda vuole che la tigre in realtà fosse la moglie di un imperatore, discepola del guru, che si trasformò in fiera per portare il suo maestro in questo luogo e portare così il buddhismo in Buthan.

Il monastero si trova a 3120 metri di altezza, a picco su un precipizio, ma vi si accede attraverso un sentiero nella foresta, da una mulattiera e dal sentiero “delle mille fate” che attraversa un plateau roccioso. Si compone di quattro templi principali e da costruzioni residenziali, oltre che da otto caverne, tra cui quella sacra in cui entrò per primo il guru Padmasambhaya.

7. Angkor Wat (Siem Reap – Cambogia)

Il complesso di Angkor Wat sorge a 5,5 km da Siem Reap, ed è considerato oggi il più grande monumento religioso del mondo. La sua costruzione, su impulso del re Suryavarman II ha richiesto 40 anni, al 1112 al 1152 d.C. Originariamente concepito come tempio indù, verso la fine del XII secolo è stato convertito a luogo di culto buddista.

Il complesso, che in lingua khmer significa “Tempio della città”, è costruito secondo il concetto di “tempio montagna” e si erge all’interno di un fossato, e simboleggia il Monte Meru, l’Olimpo dell’Induismo ed è circondato da altri templi a galleria. L’edificio principale ha la forma di un rettangolo lunga 1,5 km da ovest a est e 1,3 km da nord a sud. All’interno del fossato che circonda completamente il muro di 5,6 km si trovano tre gallerie rettangolari, una sopra l’altra.

Al centro del tempio svettano cinque torri. Si pensa che, in origine, dovesse essere il mausoleo del re. Splendidi e famosissimi anche i suoi bassorilievi e i devata che adornano le pareti, ma anche il modo in cui la natura, nel tempo, si è appropriata di questi spazi.

8. Uluwatu (Bali – Indonesia)

Pura Uluwatu è un tempio che sorge dove mai si penserebbe possibile. Si trova infatti in bilico su una scogliera rocciosa alta 70 metri a picco sul mare, nell’isola di Bali, in Indonesia ed è dedicato alla dea dell’acqua, di cui le rocce non sarebbero che la sua imbarcazione pietrificata. Il tempio fu fondato nel XI secolo dal saggio giavanese Mpu Kuturan e ristrutturato nel XVI secolo. Per raggiungere il tempio, luogo di culto dell’induismo, si deve salire una scalinata a strapiombo sul mare.

Si entra poi da un portale di pietra finemente intagliato, che conduce a un grande spazio centrale. Subito a sinistra si trovano alcuni santuari dedicati a Nirartha, mentre al centro si trova un altro portale di pietra che simboleggia il Monte Meru, la montagna sacra induista. Attraversandolo, si arriva alla parte più interna del tempio. Sul portale spiccano tre pinnacoli e una testa di demone, che ha la funzione si spaventare gli spiriti maligni, mentre ai piedi si trova una statua di Ganesh. Splendida la zona circostante, abitata da scimmie dispettose. Il panorama, poi, è davvero mozzafiato.

9. Wat Pho (Bangkok – Thailandia)

Sorge nel centro di Bangkok ed è considerato uno dei templi più belli del mondo. Costruito nel XVII secolo, è un luogo di culto buddista, noto soprattutto per la sua meravigliosa statua del Buddha Sdraiato e per i Phra Mhaha Chedi presenti nei cortili, decorati con preziose ceramiche cinesi. Nel 1788 è stato oggetto di un’importante ristrutturazione durante il regno di Rama I e ulteriormente ampliato durante il regno di Rama III. In quest’ultima occasione sono state aggiunte 1360 targhe con testi di medicina tradizionale e insegnamenti buddisti, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2008.  Con i suoi 80 mila mq è uno dei templi più grandi e antichi di Bangkok.

Nel complesso sono conservate, poi, più di mille immagini e statue di Buddha. La più famosa, quella del Buddha Sdraiato, si trova all’estremità nord, vicino all’ingresso del pubblico. Si tratta di un colosso lungo 46 metri e alto 15 con il corpo rivestito d’oro, mentre gli occhi e i piedi sono decorati con madreperla. Sulle piante dei piedi sono raffigurate 108 scene abbellite con conchiglie, secondo lo stile cinese e indiano. Inoltre, all’interno del complesso, nel 1955 è stata fondata una scuola di massaggio thai e medicina tradizionale che, ancora oggi, è la più rinomata di tutta la Thailandia.

10. Tempio delle Grotte di Batu (Selangor – Malaysia)

Non solo uno dei templi più particolari del mondo, ma anche uno dei santuari indù più famosi al di fuori dell’India. Il Tempio delle Grotte di Batu si trova all’interno di una cavità carsica nei dintorni di Kuala Lumpur, in Malesia ed è dedicato a Murugan, dio della guerra, la cui statua dorata, alta 42,7 metri, accoglie i visitatori all’ingresso del tempio ed è la più alta del mondo dedicata a questa divinità. Le grotte furono scoperte per caso nel 1860 da alcuni contadini, ma divenne famosa solo nel 1878, quando ne fu ufficialmente svelata l’ubicazione.

Il complesso è formato da tre grotte principali e tre più piccole. La più grande è la Temple Cave, che presenta un soffitto a volte e diversi santuari. Per raggiungere la grotta bisogna salire ben 272 scalini. Alla base della collina si trovano poi due templi rupestri, ornati con statue e dipinti che raffigurano episodi della vita del dio. Nelle grotte si trovano diversi animali rari, tra cui ragni e pipistrelli della frutta. Il sito è famoso per la nutrita presenza di una colonia di macachi.

FOR ENGLISH VERSION CLICK ON NEXT PAGE >>Welcome back with the appointment of our TOP 10 column that every week proposes the curiosities, beauties, peculiarities, excellences of our wonderful world. In this episode, we had fun searching for the 10 most beautiful temples in the world, symbols of the link between man and the Absolute. Curious to know which are they?

1. White Temple (Chiang Rai – Thailand)

When we saw it, we were breathless. That’s why we place it first in this week’s TOP 10. Pole position for the White Temple in Chiang Rai, Thailand, a very recent Theravada Buddhist place of worship. It was built, in fact, in 1997 and is made entirely of white plaster and mirrors that reflect the sunlight creating almost unreal reflections. The white, in fact, is meant to represent the purity of the Buddha. But it is the allegory and symbolism that seems to come alive here in the statues and bas-reliefs that leave one astonished.First and foremost are the dozens of sculpted hands that greet the visitor as he crosses the bridge leading to the temple entrance and emerge from a circular pool. They symbolise desire which, according to Buddhism, is the source of suffering. The entrance then symbolises the passage from the world of temptation to Nirvana.The path is accompanied by statues of monstrous creatures, but also of Yama, the god of death, and Rahu, the god of darkness, whose task it is to accept or reject the human soul by welcoming it into Nirvana or condemning it to another reincarnation. The interior, however, is a real surprise. Yes, because in addition to murals with traditional Buddhist scenes, there are also apocalyptic scenes from the modern world, such as the Twin Towers bombing. And there are also some cartoon depictions, superheroes and celebrities, including Elvis Presley and Michael Jackson.

2. Suspended Temple (Datong – China)

Built in 491 AD, it is the only temple in China to be dedicated to three different religions, Buddhism, Confucianism and Taoism, in the same place. 50 metres above the ground! This marvellous marvel of human ingenuity has 40 spaces between pavilions, pagodas and halls and seems to float in the air. But it is so stable that, originally, it was built without the ‘poles’ that can be seen today and that were added later to ‘give courage’ to worshippers and visitors, who did not care to climb for fear that the temple would collapse under their feet!Instead, the temple is, today as then, very stable and the poles can be removed if necessary. To reach the suspended temple, one crosses a bridge that leads to a staircase carved into the rock. The six main rooms are connected by a maze of corridors, bridges and paths offering breathtaking views.

3. Temple of Abu Simbel (Aswan – Egypt)

Third position for the Temple of Abu Simbel, perhaps the most beautiful temple in Ancient Egypt. It was built in the 13th century B.C. by Ramesses II to celebrate his victory at the Battle of Qadesh and to show his greatness and power to the Nubians. The complex consists of two imposing temples carved out of the rock of the mountain and is decorated, on the enormous 33-metre high and 38-metre wide façade, with four 20-metre high statues of the pharaoh and, on either side of these, two smaller statues of women, the sovereign’s mother, Tuya, and his beloved wife Nefertari, who, according to legend, died at the entrance to the great temple.The temple of Abu Simbel is also linked to the story of its astonishing rescue. When, in 1960, President Nasser started work on the construction of the Aswan Dam, which envisaged the formation of an artificial basin, which would have submerged the temple. Thanks to UNESCO’s intervention, 113 countries around the world took action to save the monument.A Swedish project, which proved successful, planned to cut, number and dismantle block by block the sculpted part of the hill and rebuild the temple 65 metres higher and 300 metres further back from the reservoir. The work lasted from 1964 to 1968 and 2000 men worked on it. Forty million dollars were spent.

4. Borobudur Temple (Java – Indonesia)

Built between 750 and 830 B.C., the Borobudur Temple is located in Java, Indonesia, and is one of the best known and most fascinating in the world. Its dimensions are colossal. It measures, in fact, 123 metres x 123 in base, 35 in height and rests on 1.6 million enormous stone blocks. Its walls are covered with 2672 bas-reliefs. A place of worship of Mahāyāna Buddhism, it was built leaving nothing to chance.Its location is at the confluence of two rivers, reminiscent of the Ganges and the Yumna, while the mountain range recalls the Himalayas. The temple consists of 10 terraces, corresponding to the 10 stages of the spiritual path to perfection, divided into three groups, representing the three realms of Samsara. Along the way, one encounters niches with statues of Buddha inside. As you continue, you reach the summit, symbol of Nirvana.

5. Golden Temple (Amritsar – India)

It is the holiest temple of the Sikh religion and was built in 1588. The faithful are obliged to go there on pilgrimage at least once in their lives, but because of its beauty it has become a worldwide tourist attraction. Anyone can enter the temple from one of its four entrances, which symbolise openness and acceptance, regardless of professed faith and religion, gender or nationality.It is sufficient, however, that while inside the temple one does not smoke, drink alcohol, eat meat or take drugs. Furthermore, everyone must cover their heads as a sign of respect and wash their feet in the sacred lake that surrounds the temple. Sumptuous to the point of improbability, the temple owes its parts in gold and precious marble to Maharaja Ranjit Singh, who donated his wealth to build it.

6. Taktsang Monastery (Paro – Buthan)

The Taktsang Monastery is a temple complex built in 1692 on a mountain peak in the Paro Valley in Buthan. It is also known as the Tiger’s Den because of a legend that the temple was founded on the site where, in the 8th century, Guru Padmasambhaya arrived here from Tibet on the back of a sacred tiger and then meditated for three months in the cave of Tanksang Senge Samdup. A variant of the legend has it that the tiger was actually an emperor’s wife, a disciple of the guru, who turned herself into a fair to bring her master to this place and thus bring Buddhism to Bhutan.The monastery is located at an altitude of 3120 metres, overlooking a precipice, but is accessed via a forest path, a mule track and the ‘Thousand Fairies’ path that crosses a rocky plateau. It consists of four main temples and residential buildings, as well as eight caves, including the sacred one into which Guru Padmasambhaya first entered.

7. Angkor Wat (Siem Reap – Cambodia)

The Angkor Wat complex stands 5.5 km from Siem Reap, and is considered the largest religious monument in the world today. Its construction at the instigation of King Suryavarman II took 40 years, from 1112 to 1152 AD. Originally conceived as a Hindu temple, it was converted to a Buddhist place of worship towards the end of the 12th century.The complex, which means ‘City Temple’ in the Khmer language, is built according to the ‘temple mountain’ concept and stands within a moat, symbolising Mount Meru, the Olympus of Hinduism, and is surrounded by other gallery temples. The main building has the shape of a rectangle 1.5 km long from west to east and 1.3 km from north to south. Inside the moat that completely surrounds the 5.6 km wall are three rectangular galleries, one above the other.In the centre of the temple stand five towers. It is thought to have originally been the king’s mausoleum. Its bas-reliefs and devatas adorning the walls are also splendid and famous, as is the way nature has appropriated these spaces over time.

8. Uluwatu (Bali – Indonesia)

Pura Uluwatu is a temple that stands where one would never think possible. In fact, it stands poised on a 70-metre high rocky cliff overlooking the sea on the island of Bali, Indonesia and is dedicated to the goddess of water, of which the rocks would be nothing but her petrified vessel. The temple was founded in the 11th century by the Javanese sage Mpu Kuturan and renovated in the 16th century. To reach the temple, a place of Hindu worship, one has to climb a flight of steps overhanging the sea.One then enters through a finely carved stone portal, which leads to a large central space. Immediately to the left are several shrines dedicated to Nirartha, while in the centre is another stone portal symbolising Mount Meru, the Hindu sacred mountain. Passing through it, one arrives at the innermost part of the temple. On the portal stand three pinnacles and a demon’s head, which is meant to scare away evil spirits, while at the foot is a statue of Ganesh. The surrounding area, inhabited by mischievous monkeys, is splendid. The view, then, is truly breathtaking.

9. Wat Pho (Bangkok – Thailand)

It stands in the centre of Bangkok and is considered one of the most beautiful temples in the world. Built in the 17th century, it is a Buddhist place of worship, best known for its wonderful statue of the Reclining Buddha and the Phra Mhaha Chedi in the courtyards, decorated with precious Chinese ceramics. In 1788, it underwent a major renovation during the reign of Rama I and was further extended during the reign of Rama III. On the latter occasion, 1360 plaques with texts on traditional medicine and Buddhist teachings were added and declared a UNESCO World Heritage Site in 2008. At 80,000 square metres, it is one of the largest and oldest temples in Bangkok.More than a thousand Buddha images and statues are preserved in the complex. The most famous, that of the Lying Buddha, is located at the north end, near the public entrance. It is a 46-metre long and 15-metre high colossus with a body covered in gold, while the eyes and feet are decorated with mother-of-pearl. On the soles of the feet are 108 scenes decorated with shells, in the Chinese and Indian style. In addition, a school of Thai massage and traditional medicine was founded within the complex in 1955 and is still the most renowned in Thailand.

10. Batu Cave Temple (Selangor – Malaysia)

Not only one of the most unique temples in the world, but also one of the most famous Hindu shrines outside India. The Batu Caves Temple is located inside a karstic cavity on the outskirts of Kuala Lumpur, Malaysia and is dedicated to Murugan, god of war, whose 42.7 metre high golden statue welcomes visitors at the temple entrance and is the tallest in the world dedicated to this deity. The caves were discovered by chance in 1860 by some farmers, but only became famous in 1878, when their location was officially revealed.The complex consists of three main caves and three smaller ones. The largest is Temple Cave, which features a vaulted ceiling and several shrines. To reach the cave, one has to climb 272 steps. At the base of the hill are two rock temples, adorned with statues and paintings depicting episodes from the life of the god. The caves are home to several rare animals, including spiders and fruit bats. The site is famous for a large colony of macaques.




I 10 Parchi Nazionali più belli del mondo

(Italian and English version)

MARZO IN THE WORLD: TOP 10 parchi nazionali

Parchi e Riserva hanno l’obiettivo di tutelare paesaggi ed ecosistemi di rara bellezza, consentendo di preservare una ricca biodiversità dalla mano dell’uomo che, tuttavia, in queste zone protette può diventare uno spettatore e stupirsi della bellezza della natura. Ma quali sono i Parchi Nazionali più belli del mondo? Abbiamo provato a cercarli per l’appuntamento settimanale della nostra rubrica TOP 10. Questi sono quelli che, secondo noi, meritano una posizione in classifica.

1. Parco Nazionale del Serengeti (Tanzania)

Il suo nome in lingua masai significa “pianura sconfinata”. Il Parco Nazionale del Serengeti, con i suoi 14.763 kmq è una delle aree protette più importanti dell’Africa Orientale e tra le più famose del mondo. Si trova nel nord della Tanzania, nell’omonima pianura, tra il Lago Vittoria e il confine con il Kenya. Confina poi con altri celebri parchi africani, come quello di Masai Mara, in Kenya, e la riserva naturale di Ngorongoro.

Qui vivono leoni, leopardi, elefanti, zebre, antilopi, gazzelle gnu, ippopotami e tante altre specie. Qui si può assistere a uno degli spettacoli della natura più belli del mondo, chiamata la “grande migrazione”, si tratta infatti del più importante movimento di animali selvatici della Terra. Nel 1981 è stato inserito dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità.

2. Parco Nazionale di Yellowstone (Stati Uniti)

È il Parco Nazionale più antico del mondo. La sua istituzione risale infatti al 1° marzo 1872. Yellowstone si estende su un’area di 8983,18 kmq (quasi quanto la Corsica) e si trova a cavallo fra tre stati, il Wyoming per la parte nord occidentale, l’Idaho per quella sud orientale e il Montana per quello sud occidentale. È anche uno dei parchi più visitati del mondo, con più di 4 milioni di visitatori all’anno. E di fascino ne ha da vendere. Basti pensare che include diversi ecosistemi, tra cui il più ampio è quello della foresta subalpina.

Qui si trovano canyon mozzafiato, catene montuose, laghi, tra cui lo Yellowstone, uno dei più grandi laghi d’alta quota in tutti gli USA, e, soprattutto la Caldera di Yellowstone, il più grande super vulcano del mondo considerato dormiente. Inoltre, più della metà dei geyser e delle sorgenti idrotermali del mondo si trovano in questo parco, tutti alimentati dall’attività vulcanica in corso. Tra gli “ospiti” troviamo il lupo grigio, il grizzly, il bisonte americano e il wapiti. La mandria di bisonti dello Yellowstone, poi, è la più antica e numerosa di tutti gli Stati Uniti. Dal 1978 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

3. Parco Nazionale delle Isole Galapagos

Al terzo porto il Parco Nazionale delle Isole Galapagos, anch’esso Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1979. Fondato nel 1959 in omaggio a Charles Darwin che su queste isole formulò le sue teorie dell’evoluzione, è divenuto operativo dal 1968. Comprende il 97% del territorio delle Isole Galapagos, inclusi i centri abitati di Santa Cruz, San Cristobal, Baltra, Floreana e Isabela. Uno degli itinerari più belli è Tortuga Bay, sull’isola di Santa Cruz, a circa 20 minuti a piedi dal molo da dove partono i taxi acquatici a Puerto Ayora.

Il percorso consente di fare incontri ravvicinati con iguane marine, granchi e uccelli. Nella baia, poi, si possono avvistare gli squali pinna bianca che nuotano a piccoli gruppi e la gigantesca tartaruga delle Galapagos. Le isole vantano una biodiversità unica al mondo che include l’iguana terreste delle Galapagos e quella marina, la tartaruga gigante e la tartaruga verde, il pinguino delle Galapagos, l’unico che vive all’Equatore, il cormorano attero, la sula dai piedi azzurri, il pellicano bruno. il leone marino e l’otaria orsina.

4. Parco Nazionale di Goreme (Turchia)

Il suo nome completo è Parco Nazionale di Goreme e dei siti rupestri della Cappadocia. Entra di diritto nella nostra TOP 10 per i suoi paesaggi unici, disegnati nei secoli da rocce erose dall’acqua e dal vento. Si trova nella Turchia Centrale, in un’area di circa 100 kmq, nella provincia di Neysehir. Include la regione vulcanica dei monti Hasan ed Ercives nell’Anatolia centrale. Le rocce di basalto e di tufo hanno dato origine a torri rocciose, pilastri, rocce a tende e i famosi Camini delle fate.

Qui nel IV secolo si insediò una prima comunità di anacoreti, che iniziarono ad abitare in celle scavate nella roccia e, successivamente, in veri e propri villaggi sotterranei per sfuggire agli attacchi dei predoni arabi.  Attorno all’842 le chiese sotterranee vennero decorate con dipinti colorati di una bellezza unica. Ancora oggi, alcune persone vivono in case rupestri, anche se non sotto terra. Anche il Parco Nazionale di Goreme è stato inserito tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1985.

5. Parco Nazionale Torres del Paine (Patagonia, Cile)

Laghi cristallini, torri di granito, ghiacciai perenni. Il Parco Nazionale Torres del Paine regala uno dei paesaggi più straordinari del Cile. Siamo nella regione della Patagonia, a 112 km a nord di Puerto Natales e a 312 dalla città di Punta Arenas. Tra le montagne comprese nel suo territorio ci sono il complesso del Cerro Paine, la cui cima più importante tocca i 3050 mslsm, le Torred del Paine, che danno il nome al parco, e i Cuernos del Paine.

Vallate, fiumi, ghiacciai sono l’habitat dove hanno trovato casa puma, guanachi, volpi grigie, marà, nandù e il condor delle Ande. Qui si trovano anche due rari mammiferi, il kodkod, un piccolo gatto selvatico, e l’orso dagli occhiali, l’unico orso nel Sud America. Tra le specie di uccelli assai rare, invece, troviamo il fenicottero del Cile e l’anatra muschiata. È uno dei parchi più visitati del Paese e il 75% dei turisti è straniero, per lo più proveniente dall’Europa. È stato inaugurato il 13 maggio 1959, il 28 aprile 1978 è diventato Riserva della Biosfera e, nel 1994, è entrato nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

6. Parco del Gran Canyon (Arizona, USA)

È uno dei parchi più famosi al mondo per le sue caratteristiche e inconfondibili rocce rosse che si colorano di sfumature incredibili riflettendo la luce del sole, soprattutto all’alba e al tramonto. Istituito il 26 febbraio 1919 prende il nome dal Grand Canyon una gola formata dal fiume Colorado in più di 5 milioni di anni, profonda ben 1600 metri e lunga 450 km.

Il parco si estende per 49128 kmq e, fino alla presidenza Roosvelt, l’area era di proprietà dei Nativi Americani che oggi abitano solo in una piccola zona. È considerata una delle “meraviglie naturali del mondo” e ogni anno attira milioni di visitatori provenienti da tutto il pianeta che vogliono ammirare almeno una volta nella vita lo straordinario panorama da uno dei tanti punti di osservazione oppure grazie a un volo panoramico in elicottero. Costa circa 250 dollari, ma ne vale la pena.

7. Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice (Croazia)

Una successione di ben 16 laghi, collegati tra loro da cascate e circondati da una vegetazione lussureggiante. Entra nella nostra TOP 10 anche il Parco Nazionale del Laghi di Plitvice, nella vicina Croazia, una meraviglia della natura che fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1979. Il parco si estende su una superficie di 33mila ettari tra boschi, grotte, cascate, laghi e corsi d’acqua dove vive una ricca biodiversità tra cui 157 specie di uccelli, 50 di mammiferi, 321 di lepidotteri, tra cui 76 specie di farfalle e 245 di falene.

Tra gli animali che si possono avvistare qui ci sono l’orso bruno, il lupo, la lince, il cinghiale e il capriolo. Gli splendidi laghi sono formati da due fiumi, il Fiume Bianco e il Fiume Nero, che confluiscono nel fiume Korana. Inoltre, le loro acque sono ricche di Sali minerali di origine calcarea, come carbonato di calcio e di magnesio che nei secoli hanno formato strati di travertino, che insieme alla folta vegetazione, regala scorci di rara bellezza. Nel parco ci si può spostare a piedi, in bicicletta, ma anche in barca e con un trenino, ammirando i suoi incredibili colori.

8. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (Italia)

Non potevamo non inserire un parco italiano nella nostra TOP 10. E la scelta è caduta sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno. Natura incontaminata, un mare cristallino, antiche vestigia e tesori barocchi fanno di questo parco uno dei più belli e interessanti del mondo. Diventato Parco Nazionale nel 1991, si estende oggi per più di 181 mila ettari, corrispondenti alla parte meridionale della provincia di Salerno, compresa tra la Piana del Sele a nord, la Basilicata a sud e il Mar Tirreno a ovest. Nell’area del parco sono inclusi anche 80 Comuni e 8 Comunità Montane.

Inoltre, fanno parte del territorio del parco anche gli splendidi siti archeologici di Paestum e Velia, città greche poi passate sotto il dominio romano. Un altro gioiello del parco è la Certosa di Padula, la più grande d’Italia, e uno del più monumentali complessi religiosi in stile barocco del Sud Italia. L’ampio territorio e la varietà di ambienti ha poi fatto sì che nel parco trovassero il loro habitat ideale circa 600 specie di animali diverse. Come l’istrice, la faina, lo scoiattolo, il lupo, la lontra, la lepre, ma anche il ghiro, il gatto selvatico, il cinghiale, il cervo e il capriolo.

Sono poi presenti numerose specie di pipistrelli e di rapaci, come l’aquila reale, il nibbio, il falco pellegrino, il gufo reale, e il nibbio. Nelle acque del Tirreno nuotano poi tursiopi e capodogli. Ci sono stati avvistamenti anche di tartarughe Caretta caretta. Dal 1997 è anche Riserva della Biosfera, dal 1998 Patrimonio UNESCO e dal 2010 è l’unico parco italiano a essere diventato geoparco.

9. Parco Nazionale di Huanglong (Cina)

Un paesaggio magico, formato da terrazze di acqua termale in centinaia di piscinette di calcite. Le terrazze, disposte su diversi livelli, si trovano a diverse altezze e fino a 4000 metri. Il tutto circondato da boschi, cascate e cime innevate. Entra nella nostra TOP 10 anche il Parco Nazionale di Huanglong, il cui nome significa “drago giallo”.

Si trova nella Contea di Songpan, nella provincia di Sichuan, in Cina. Occupa la parte meridionale della catena montuosa del Minshan, a 150 km a nord ovest di Chengdu. Qui vivono diverse specie, tra cui alcune rare e considerate in via di estinzione, come il panda gigante e la scimmia dorata del Sichuan. Anche il parco di Huanglong fa parte, dal 1992, dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e dal 2000 è stata aggiunta anche all’elenco delle Riserve della Biosfera.

10. Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta (Australia)

Chiude la nostra TOP 10 l’iconico Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta, uno dei simboli dell’Australia. Situato nella provincia dei Territori del Nord, a circa 1400 km a sud di Darwin, si estende su un’area di 1326 kmq e comprende le famosissime formazioni geologiche che gli danno il nome: Ayers Rock, Uluru, in lingua aborigena, lo straordinario monolito di granito rosso che muta colore a seconda delle ore del giorno, e Mount Olga, Kata Tjuta in aborigeno, una cupola rocciosa che svetta nel bel mezzo di una piana. Questa area è considerata sacra dagli aborigeni australiani, ai quali è stata restituita nel 1985. Oggi, il parco è gestito in maniera congiunta dal Governo australiano e dalla comunità aborigena.

È Riserva della Biosfera dal 1977 e Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987. Qui si possono osservare canguri, emù, dingo e wallaby che vagano liberi sulle sabbie di questo “deserto rosso”, ma anche 13 specie di serventi, rapaci come il falco marrone e il gheppio australiano, un raro parrocchetto e altre 170 specie di uccelli che ne fanno un paradiso per gli amanti del birdwatching. E, anche se non è un uccello, l’animale più ambito per il proprio obiettivo fotografico è…l’euro, o wallaroo, un incrocio tra un canguro e un wallaby.

FOR ENGLISH VERSION CLICK HERE >>Parks and Reserves aim to protect landscapes and ecosystems of rare beauty, allowing them to preserve a rich biodiversity from the hand of man, who, however, in these protected areas can become a spectator and marvel at the beauty of nature. But which are the most beautiful National Parks in the world? We have tried to find them for the weekly appointment of our TOP 10 column. These are the ones that, in our opinion, deserve a place in the ranking. 

1. Serengeti National Park (Tanzania)

Its name in the Maasai language means ‘boundless plain’. At 14,763 square kilometres, the Serengeti National Park is one of the most important protected areas in East Africa and among the most famous in the world. It is located in northern Tanzania, in the plain of the same name, between Lake Victoria and the Kenyan border. It borders other famous African parks, such as Kenya’s Masai Mara and the Ngorongoro Nature Reserve.Lions, leopards, elephants, zebras, antelopes, wildebeest gazelles, hippos and many other species live here. Here you can witness one of the most beautiful spectacles of nature in the world, called the ‘great migration’, it is in fact the most important movement of wild animals on earth. In 1981, it was listed by UNESCO as a World Heritage site. 

2. Yellowstone National Park (United States)

This is the oldest National Park in the world. It was established on 1 March 1872. Yellowstone covers an area of 8983.18 square kilometres (almost the size of Corsica) and straddles three states, Wyoming for the north-west, Idaho for the south-east and Montana for the south-west. It is also one of the most visited parks in the world, with more than 4 million visitors a year. And it has charm to spare. Suffice it to say that it includes several ecosystems, the largest of which is the subalpine forest.There are breathtaking canyons, mountain ranges, lakes, including the Yellowstone, one of the largest high-altitude lakes in the entire USA, and, above all, the Yellowstone Caldera, the world’s largest supervolcano considered dormant. In addition, more than half of the world’s geysers and hydrothermal springs are found in this park, all fed by ongoing volcanic activity. Among the ‘guests’ are the grey wolf, the grizzly, the American bison and the wapiti. The Yellowstone bison herd is the oldest and most numerous in the United States. It has been a UNESCO World Heritage Site since 1978. 

3. Galapagos Islands National Park

At the third port is the Galapagos Islands National Park, also a UNESCO World Heritage Site since 1979. Founded in 1959 in homage to Charles Darwin who formulated his theories of evolution on these islands, it has been operational since 1968. It encompasses 97% of the territory of the Galapagos Islands, including the settlements of Santa Cruz, San Cristobal, Baltra, Floreana and Isabela. One of the most beautiful itineraries is Tortuga Bay, on the island of Santa Cruz, about a 20-minute walk from the pier where the water taxis depart in Puerto Ayora.The route allows for close encounters with marine iguanas, crabs and birds. In the bay, you can also spot white tip sharks swimming in small groups and the giant Galapagos tortoise. The islands boast a unique biodiversity that includes the Galapagos terrestrial and marine iguanas, the giant and green turtles, the Galapagos penguin, the only one living on the Equator, the land cormorant, the blue-footed gannet, the brown pelican, the sea lion and the orsina sea lion. 

4. Goreme National Park (Turkey)

Its full name is Goreme National Park and Cappadocia’s rocky sites. It is rightfully in our TOP 10 for its unique landscapes, shaped over centuries by rocks eroded by water and wind. It is located in Central Turkey, in an area of about 100 square kilometres, in the province of Neysehir. It includes the volcanic region of the Hasan and Ercives mountains in central Anatolia. The basalt and tuff rocks have given rise to rock towers, pillars, tent rocks and the famous Fairy Chimneys.An early community of anchorites settled here in the 4th century, who began to live in cells carved into the rock and, later, in actual underground villages to escape attacks by Arab raiders. Around 842, the underground churches were decorated with colourful paintings of unique beauty. Even today, some people still live in cave houses, although not underground. The Goreme National Park was also listed as a UNESCO World Heritage site in 1985. 

5. Torres del Paine National Park (Patagonia, Chile)

Crystalline lakes, granite towers, perennial glaciers. The Torres del Paine National Park offers one of the most extraordinary landscapes in Chile. We are in the Patagonia region, 112 km north of Puerto Natales and 312 km from the city of Punta Arenas. Among the mountains within its territory are the Cerro Paine complex, whose most important peak touches 3050 mslsm, the Torred del Paine, which gives the park its name, and the Cuernos del Paine.Valleys, rivers and glaciers are the habitat of pumas, guanacos, grey foxes, maras, nandos and the Andes condor. Two rare mammals are also found here, the kodkod, a small wild cat, and the spectacled bear, the only bear in South America. Rare bird species include the Chilean flamingo and the musk duck. It is one of the most visited parks in the country and 75% of the tourists are foreigners, mostly from Europe. It was inaugurated on 13 May 1959, became a Biosphere Reserve on 28 April 1978 and entered the list of World Heritage Sites in 1994. 

6. Grand Canyon Park (Arizona, USA)

It is one of the most famous parks in the world for its characteristic and unmistakable red rocks that are coloured in incredible shades reflecting the sunlight, especially at sunrise and sunset. Established on 26 February 1919, it takes its name from the Grand Canyon, a gorge formed by the Colorado River over more than 5 million years, 1600 metres deep and 450 km long.The park covers 49128 square kilometres and, until the Roosevelt presidency, the area was owned by Native Americans, who now inhabit only a small area. It is considered one of the ‘Natural Wonders of the World’ and every year attracts millions of visitors from all over the planet who want to admire the extraordinary panorama at least once in their lifetime from one of the many viewpoints or from a scenic helicopter flight. It costs about $250, but it is well worth it. 

7. Plitvice Lakes National Park (Croatia)

A succession of no less than 16 lakes, connected by waterfalls and surrounded by lush vegetation. Also in our TOP 10 is the Plitvice Lakes National Park in neighbouring Croatia, a natural wonder that has been a UNESCO World Heritage Site since 1979. The park covers an area of 33 thousand hectares with forests, caves, waterfalls, lakes and streams, and is home to a rich biodiversity including 157 species of birds, 50 species of mammals, 321 species of lepidoptera, including 76 species of butterflies and 245 species of moths.Animals that can be spotted here include the brown bear, wolf, lynx, wild boar and roe deer. The beautiful lakes are formed by two rivers, the White River and the Black River, which flow into the Korana River. In addition, their waters are rich in mineral salts of calcareous origin, such as calcium carbonate and magnesium carbonate, which over the centuries have formed layers of travertine, which, together with the thick vegetation, provides glimpses of rare beauty. In the park, you can move around on foot, by bicycle, but also by boat and small train, admiring its incredible colours. 

8. Cilento, Vallo di Diano and Alburni National Park (Italy)

We could not fail to include an Italian park in our TOP 10. And the choice fell on the Cilento, Vallo di Diano and Alburni National Park in the province of Salerno. Unspoilt nature, a crystal-clear sea, ancient vestiges and baroque treasures make this park one of the most beautiful and interesting in the world. It became a National Park in 1991 and now covers more than 181,000 hectares, corresponding to the southern part of the province of Salerno, between the Sele Plain to the north, Basilicata to the south and the Tyrrhenian Sea to the west. The park area also includes 80 municipalities and 8 mountain communities.Also part of the park’s territory are the splendid archaeological sites of Paestum and Velia, Greek cities that later came under Roman rule. Another jewel of the park is the Charterhouse of Padula, the largest in Italy, and one of the most monumental Baroque-style religious complexes in southern Italy. The vast territory and variety of environments has also meant that around 600 different species of animals find their ideal habitat in the park. Such as the porcupine, beech marten, squirrel, wolf, otter, hare, as well as dormouse, wild cat, wild boar, deer and roe deer.There are also numerous species of bats and birds of prey, such as the golden eagle, kite, peregrine falcon and eagle owl. Bottlenose dolphins and sperm whales also swim in the waters of the Tyrrhenian Sea. There have also been sightings of Caretta caretta turtles. Since 1997 it has also been a Biosphere Reserve, since 1998 a UNESCO World Heritage Site and since 2010 the only Italian park to have become a geopark. 

9. Huanglong National Park (China)

A magical landscape formed by thermal water terraces in hundreds of calcite pools. The terraces, arranged on different levels, are located at different heights and up to 4000 metres. All surrounded by forests, waterfalls and snow-capped peaks. Also in our TOP 10 is Huanglong National Park, whose name means ‘yellow dragon’.It is located in Songpan County, Sichuan Province, China. It occupies the southern part of the Minshan mountain range, 150 km north-west of Chengdu. It is home to several species, including some rare and considered endangered, such as the giant panda and the Sichuan golden monkey. Huanglong Park has also been a UNESCO World Heritage Site since 1992 and was added to the list of Biosphere Reserves in 2000. 

10. Uluru-Kata Tjuta National Park (Australia)

Closing our TOP 10 is the iconic Uluru-Kata Tjuta National Park, one of Australia’s symbols. Located in the Northern Territories province, about 1400 km south of Darwin, it covers an area of 1326 square kilometres and includes the famous geological formations that give it its name: Ayers Rock, Uluru, in Aboriginal language, the extraordinary red granite monolith that changes colour depending on the time of day, and Mount Olga, Kata Tjuta in Aboriginal, a rocky dome that stands in the middle of a plain. This area is considered sacred by the Australian Aborigines, to whom it was returned in 1985. Today, the park is jointly managed by the Australian Government and the Aboriginal community.It has been a Biosphere Reserve since 1977 and a UNESCO World Heritage Site since 1987. Here, you can see kangaroos, emus, dingoes and wallabies roaming free on the sands of this ‘red desert’, as well as 13 species of servants, birds of prey such as the brown hawk and Australian kestrel, a rare parakeet and 170 other bird species, making it a paradise for birdwatchers. And, although not a bird, the most coveted animal for your photographic lens is…the euro, or wallaroo, a cross between a kangaroo and a wallaby.




Le 10 camere con vista più belle del mondo

L’antico adagio “Anche l’occhio vuole la sua parte” vale ancora di più quando si è in vacanza, quando siamo pronti ad ammirare tutto quello che ci circonda per poi trasformarlo in ricordi che ci porteremo dentro per molto tempo. Anche scegliere l’hotel giusto ha la sua importanza, soprattutto se dalla nostra finestra possiamo godere di un panorama che difficilmente dimenticheremo. Ma quali sono i 10 hotel con la vista più bella del mondo? Siamo andati a cercarli nella nostra rubrica TOP 10 di questa settimana.

1.Niagara Tower Hotel (Ontario, Canada)

Sicuramente, una delle viste più belle del mondo dalla camera di un hotel è quella che si gode da quelle del Niagara Tower Hotel, che sorge in posizione strategica, proprio sopra le celebri cascate. Le camere sono disposte in una torre circolare, che consente di svegliarsi con una delle viste più belle del mondo. L’hotel si trova a pochi passi dalla funicolare che porta al famoso “table rock” e dal punto di partenza e arrivo di tutti gli autobus che portano in centro. E i prezzi non sono nemmeno proibitiva, partono da circa 100 euro a notte.

2. Machu Pichu Sanctuary Lodge (Perù)

Il Machu Pichu Belmond Sanctuary Lodge è l’unico hotel al mondo che consente di ammirare dalla finestra la città di Machu Pichu, la città perduta degli Inca tra i siti archeologici più belli e famosi del mondo. E questo perché tutta l’area è protetta ed è vietato costruire. Ma, soprattutto, il valore aggiunto è quello che il panorama e i paesaggi che si vedono dalle stanze arredate in lussuoso stile peruviano, è proprio quello che ammiravano gli antichi abitanti di Machu Pichu. La bellezza, tuttavia, si paga. Le camere con vista partono infatti da 775 euro a notte in bassa stagione, per arrivare fino a 1400 euro in alta.

3. Kakslauttanen Arctic Resort (Finlandia)

Un’ esperienza da regalarsi almeno una volta nella vita è ammirare lo spettacolo dell’Aurora Boreale, che può essere ancora più suggestivo che potete ammirare la sua danza colorata direttamente dalla vostra finestra. Il meraviglioso Kakslauttanen Arctic Resort si trova nel villaggio omonimo, sulla strada che conduce al Mar Glaciale artico, a 6 km dal Parco Nazionale di Urho Kekkonen e dalla stazione sciistica di Saariselkä. Il resort offre diverse sistemazioni, dagli igloo per due o quattro persone, da cui si può ammirare lo spettacolo dell’aurora anche stando sdraiati a letto, alle cabine in legno di Kelo con sauna privata e caminetto, alle più tradizionali camere agli chalet in grado di ospitare fino a dieci persone. La Queen Suite, poi, ha anche la vasca idromassaggio. Inoltre, organizza escursioni a cavallo, in quad e persino su una slitta trainata dalle renne per andare a caccia delle luci del nord. I prezzi per questo sogno a occhi aperti partono da 550 euro a notte.

4. Oberoi Armavilas (Agra, India)

L’attrazione principale di Agra, in India, è sicuramente il Taj Mahal, considerato  uno dei simboli universali dell’amore. E l’Oberoi Armavilas è sicuramente il resort ideale per una vacanza o una luna di miele romantica e perfetta. Vale tutte le sue cinque stelle. Si trova infatti ad appena 600 metri dal Tai Mahal, che si può ammirare da tutte le sue stanze e suite,  tutte dotate di grandi finestre, alcune con anche un balconcino, che ne permettono la visione sia dagli splendidi letti king size sia dalla vasca da bagno. Non solo, anche il centro termale si affaccia sul monumento. Inoltre, il resort, in raffinato stile moresco, con pavimenti in marmo e colori luccicanti, ma mai sopra le righe, con giardini, fontane e piscine, riprende lo stile del Taj Mahal. I prezzi? Da 550 euro a notte, ma ne vale la pena.

5. Park Hyatt Hotel (Sydney, Australia)

Dalle finestre delle camere del Park Hyatt Hotel di Sidney si può ammirare uno dei panorami più belli e iconici del mondo, quello della baia di Sidney con il profilo della celeberrima Opera House sullo sfondo. E, per completare la bellezza della vista, si aggiunge lo spettacolo delle barche, di cui molte a vela, che entrano ed escono dal porto. Naturalmente, la struttura è super lusso, con tanto di terrazza e piscina sul tetto con vista mozzafiato. I prezzi partono da 930 euro a notte.

6. Copacabana Palace (Rio de Janeiro, Brasile)

Inaugurato nel 1923, il Copacabana Palace spicca per il lusso e l’inconfondibile stile Art Decò e, nel corso degli anni, nelle sue stanze hanno alloggiato re, principi, politici, ricchi imprenditori e celebrità dello sport e dello spettacolo. Le sue stanze si affacciano direttamente sulla spiaggia di Copacabana, una delle più celebri di tutto il Brasile, ancora più spettacolare quando calano le prime luci della sera e di notte. Senza dimenticare, poi, che è il punto migliore della città da cui ammirare le sfilate del celeberrimo Carnevale di Rio e lo spettacolo di fuochi d’artificio di Capodanno. I prezzi a notte partono da 525 euro.

7. Cap Estel (Costa Azzurra)

Nella nostra TOP 10 anche il Cap Estel Hotel di Eze-Bord-de-Mer, nella splendida Costa Azzurra. La sua caratteristica principale è la sua posizione, arroccata sulla scogliera del tratto di costa tra Nizza e Monaco. Le finestre delle stanza si affacciano direttamente sull’azzurro del Mar Mediterraneo e la posizione particolarmente sopraelevata lascia spaziare la vista a 180°. Ogni camera, poi, è dotata di balcone coperto con sedie, sdrai e tavolini, per rilassarsi, fare colazione o semplicemente, ammirare il panorama. I prezzi non sono proprio “popolari”, si parte da 1045 euro a notte.

8. Al Maha Desert Resort (Dubai, Emirati Arabi)

A pochi km dai grattacieli di Dubai, l’Al Maha Desert Resort & Spa della catena Marriott è circondato dalla flora e dalla fauna selvatica del deserto e ci si sveglia con una splendida vista sulle dune. Gli alloggi sono delle tende in stile beduino, ma dotate di tutti i lussi, tra cui piscine private con temperatura dell’acqua regolabile, pontili privati su cui prendere il sole, un bagno con vasca e doccia a cascata. Il ristorante, poi, consenti di mangiare su una terrazza che sembra appoggiare direttamente sulla sabbia dorata delle dune. I prezzi qui partono da 1500 euro a notte.

9. Jumeirah Essex House (New York, USA)

Gli amanti di New York non possono non apprezzare la vista dalle finestre del Jumeirah Essex House, ricavato in uno splendido edificio art decò nella zona sud di Central Park. E proprio la sua posizione lo rende ineguagliabile. Le sue 500 camere, infatti, si affacciano sul polmone verde della Grande Mela, mentre la vista spazia fino allo skyline e al fiume Hudson. Con un solo sguardo, si possono quindi abbracciare 843 ettari di bosco, laghetti e sentieri e, quando cala la sera, anche le mille luci di New York. Sul tetto poi, si trova una telecamera che trasmette dal vivo le immagini della città direttamente su uno schermo posizionato in ogni camera da letto. I prezzi partono da 560 euro.

10. Aman Hotel (Venezia, Italia)

Nella nostra TOP 10 anche l’Aman Hotel di Venezia, ospitato un maestoso palazzo del XVI secolo che unisce stile rococò e rinascimentale in una delle città più iconiche e romantiche del mondo. Gli ambienti e i servizi sono naturalmente superlusso e le camere, spaziose e riccamente arredate, regalano scorci mozzafiato sulla laguna, tra antichi palazzi e passaggio di gondole e barche. Il giardino interno e il centro benessere sono il plus. Per una notte in questo gioiello nostrano i prezzi partono da 1825 euro.

 




I 10 borghi dipinti più belli d’Italia

Murales e street art si possono ormai trovare un tutto il mondo. Alcuni sono vere e proprie opere d’arte. Qualche settimana fa, vi abbiamo raccontato le 10 opere di street art più belle del mondo . Questa settimana, nella rubrica TOP 10, invece, rimaniamo nel nostro Bel Paese per mostrare quali sono, a nostro avviso, i 10 borghi dipinti più belli d’Italia.

1. Aielli (L’Aquila, Abruzzo)

Nel 2019, il borgo medievale di Aielli, in provincia dell’Aquila, è stato inserito nella lista dei 55 paesi con i murales più belli del mondo dalla galleria di arte  online Widewalls. Infatti, questo splendido gioiello costruito su uno sperone di roccia vanta ben 30 opere di street art, che decorano i muri delle due parti in cui è diviso il centro abitato: Aielli Alto e Aielli Stazione. La maggior parte dei murales ha come tema l’astronomia, e per un motivo ben preciso.

La torre medievale del Trecento, ribattezzata Torre delle Stelle, è infatti un importante osservatorio astronomico, che ospita al suo interno anche lo splendido Museo del Cielo e una biblioteca di libri scientifici. Il murale più importante, invece, diventato il simbolo del borgo, è quello dell’artista Okuda San Miguel, esempio di surrealismo pop, che decora in muri con uno straniante effetto psichedelico. Senza contare, poi, che Aielli è stato il set del film Fontamara, con Michele Placido e il romanzo di Ignazio Silone è stato “disegnato” sui muri del paese.

2. Orgosolo (Nuoro, Sardegna)

Più di 200 murales decorano i muri di Orgosolo, nel cuore della Barbagia, in provincia di Nuoro. Volti che raccontano le lotte sociali, i personaggi e la storia di questo angolo di Sardegna. Tutto ha inizio nel 1975, quando un professore di storia dell’arte inizia a realizzare le opere sui muri della città, cominciando con il celebrare “La rivoluzione di Pratobello” con la vittoria popolare degli abitanti di Orgosolo su chi voleva espropriare le terre dei pastori per fare spazio a un presidio militare. Da allora, di anno in anno, le mura del borgo sono diventati la tela per celebrare eventi storici e personaggi, tra cui Fabrizio de André, che tanto amò la Sardegna, tanto da farne la sua seconda casa.

3. Dozza (Bologna, Emilia Romagna)

A 30 km da Bologna si trova lo splendido borgo medievale di Dozza, che si sviluppa attorno alla Rocca Sforzesca, all’interno della quale si trovano le splendide stanze di Caterina Sforza e l’Enoteca regionale. Dozza fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” ed è un vero e proprio museo a cielo aperto. Infatti, i muri, le pareti e persino gli stipiti di quasi tutte le case sono state dipinte, nel corso degli anni, da maestri della street art provenienti da tutto il mondo. E questo dagli anni Sessanta, da quando, cioè, qui si tiene la “Biennale del Muro Dipinto”.

Tra le opere più belle, ci sono “Two women chatting” di K. Tarqosz che ritrae i profili di due donne che chiacchierano gesticolando, il “Respiro del drago” di P. Barbieri, sulla parete di via De Amicis, al civico 23, che spicca per i suoi colori sgargianti, L’Arcobaleno, di A. Frasnedi, che si trova sull’arco di accesso del Palazzo Comunale, in Piazza XX Settembre, e “L’Angelo di Dozza, di A. Bonazza, che avvolge la porta di Vicolo Campeggi, al civico 41.

4. Braccano (Macerata, Marche)

Un piccolo gioiello di appena 150 abitanti e 60 murales che decorano muri, muretti, fienili, e che si possono ammirare in una bella passeggiata tra gli incantevoli vicoli. Braccano si trova a pochi km da Matelica, in provincia di Macerata, e sorge nelle vicinanze di un faggeto e a pochi passi dalle bellezze naturali della Riserva Naturale del Monte San Vicino. Le opere sono state realizzate, nel tempo, da artisti emergenti dell’Accademia d’Arte di Macerata e dall’Accademia di Brera, ma anche da street artist provenienti da tutto il mondo. Nel borgo c’è un unico bar il “Bar Murales”, che offre ai visitatori le specialità marchigiane, tra cui la crescia.

5. Sant’Angelo le Fratte (Potenza, Basilicata)

Insieme a Satriano e a Savoia di Lucani, Sant’Angelo le Fratte, si trova nella Valle del Melandro, nota anche come “la valle più dipinta d’Italia”. A decorare i muri delle case, dei palazzi e delle chiese del centro storico ci sono più di 150 murales, che raccontano la storia del borgo, ma ritraggono anche la vita nei campi, la vendemmia e la natura che circonda il paese, tra roccia, campi coltivati e corsi d’acqua. Sant’Angelo le Fratte è famoso anche per le sue cantine, che sono ricavate direttamente nella roccia delle montagne. Gli anfratti conservano, oltre al vino, anche salumi e formaggi tipici del territorio. Le cantine si possono visitare con una bella passeggiata che consente anche di essere accompagnati dai murales a tema “vendemmia”. Il dipinto più bello e rappresentativo del borgo, invece, è la Rue dei Fiori, che spicca per tutte le sue sfumature del blu e rappresenta la Primavera.

6. Diamante (Cosenza, Calabria)

È uno splendido museo a cielo aperto anche il piccolo borgo di Diamante, che si affaccia sul Mar Tirreno e che vanta ben 300 murales. Tutto nasce quando il pittore milanese Nani Razetti, legato al borgo da un profondo amore, nel 1981 decide di dargli una nuova vocazione artistica e, di conseguenza, turistica. Ottenuto il nulla osta dal sindaco, Razetti fece arrivare a Diamante 82 artisti che realizzarono insieme a lui ben 86 opere. I primi soggetti raffiguravano le tradizioni, i mestieri e la vita quotidiana, tra pescatori e artigiani.

Poi, nel corso degli anni, Diamante è diventata una grande tela, arricchita con sempre nuove opere. Nel 2017, poi, è nata Osa – Operazione Street Art, un festival che attira qui artisti sempre nuovi. Anche i temi, con il tempo, sono cambiati, tra attualità e nuove tecniche e tecnologie. Tra i murales più belli, c’è il “Bambino migrante” di lino Ozon, che vuole essere un manifesto contro il razzismo.

7. Vernante (Cuneo, Piemonte)

A circa 20 km da Cuneo si trova il borgo di Vernante. Incastonato tra le montagna, è un piccolo gioiello di viuzze, piazze e piccole botteghe. Ma, soprattutto, è un libro a cielo aperto per una caratteristica molto particolare. I 150 murales che decorano i muri, di vari stili e dimensioni, sono tutti dedicati alla favola di Pinocchio e sono disposti in modo tale da “raccontare” la celebre fiaba di Collodi seguendo un percorso ben definito. Ma perché proprio Pinocchio? Perché qui era di casa Attilio Mussino, il più importante illustratore del racconto con protagonista il celebre burattino. Originario di Torino, trascorse a Vernante gli ultimi anni della sua vita, poiché la sua compagna era di qui.

Alla sua morte, nel 1954, gli artisti locali Bruno Carletto e Bartolomeo Cavallera decisero di riprodurre le scene di Pinocchio sui muri del paese per rendergli omaggio. Troviamo così la nascita di Pinocchio, l’incontro con la Fata Turchina, Mangiafuoco, il Gatto e La Volpe, il Paese dei Balocchi, per un totale di 150 murales. Inoltre in alcuni punti del borgo si trovano anche sagome e altri riferimenti all’opera di Collodi. Presso il Museo Attilio Mussino, inaugurato nel 2005, invece, si possono ammirare alcune opere originali dell’artista e alcuni libri donati dalla compagna, tra cui la prima edizione illustrata di Pinocchio del 1911.

8. Favara (Agrigento, Sicilia)

Questa cittadina in provincia di Agrigento, a poca distanza dalla spettacolare Valle dei Templi, deve l’inizio della sua rinascita alla street art. Infatti, dopo un lutto collettivo, la morte di due bambine in seguito al crollo di una casa pericolante, nacque il Farm Cultural Park, con l’obiettivo di riqualificare il paese attraverso l’espressione artistica e una piccola rivoluzione culturale. Il cuore della street art sono i Sette Cortili del centro storico, che grazie all’apporto di numerosi artisti sia italiani che stranieri, sono diventati un vero e proprio polo culturale, in grado di attrarre qui turisti provenienti da tutta Italia e non solo. Tra i murales più belli è ammirati c’è quello realizzato dallo street artist belga ROA, che raffigura un gigantesco elefante lungo 120 metri, realizzato in gres porcellanato policromo. Splendida anche la parete dipinta in stile astratto da Sten& Lex.

9. Mugnano (Perugia, Umbria)

Tra i tanti gioielli dell’Umbria, c’è lo splendido borgo di Mugnano, a circa 30 minuti di auto dal capoluogo, noto come il “paese dei muri dipinti”. La struttura è quella del tipico borgo medievale, con stradine strette di ciottoli, piazzette, case con i muri in pietra. Negli anni Ottanta era un borgo come ce ne sono tanti, finché il pittore Benito Biselli ebbe l’idea di utilizzare i muri delle case come “tela” per le opere di artisti provenienti da tutta Italia, con lo scopo di dare nuova vita al paese e salvarlo dallo spopolamento. Da allora, qui sono arrivati negli anni diversi artisti che, pennelli e colori alla mano, hanno dato al borgo un’impronta assolutamente unica.

10. Grottaglie (Taranto, Puglia)

Chiude la nostra TOP 10 il paese di Grottaglie, in provincia di Taranto, i cui muri sono decorati con i personaggi dei cartoni animati giapponesi che hanno accompagnato l’infanzia di chi è nato negli anni Ottanta e Novanta. Passeggiando per le strade si possono infatti incontrare Lupin III, Lamù, Pollon, l’Incantevole Creamy, Holly e Benji, Hello Spank, l’Uomo Tigre, Sailor Moon e molti altri personaggi di cui i grandi hanno nostalgia e i più piccoli saranno curiosi di conoscere.

Tutto nasce dall’idea dell’artista Paolo Carriere che un giorno ha deciso di “dare un po’ di colore” ai muri grigi e alle zone più degradate della sua città. E ha pensato di farlo omaggiando la cultura pop. La pensata si è rivelata vincente, perché qui arrivano visitatori di tutta Italia, desiderosi di scattarsi una foto in compagnia con il loro personaggio preferito. A Grottaglie, poi, dal 2008 al 2012 si è tenuto il FAME Festival di Grottaglie, che ha aggiunto alle opere già esistenti anche quelle di firme internazionali, come Ericailcane, Blu, Momo, Vhils e Conor Harrington.




I 10 ristoranti più strani d’Italia

Dopo avervi presentato, la scorsa settimana, i 10 ristoranti più strani del mondo, in questa puntata della rubrica TOP 10 siamo invece andati alla ricerca dei 10 più strani d’Italia. Secondo noi, sono questi.

1.Ciabot (Rivanazzano Terme, Pavia)

Se siete schizzinosi la trattoria Ciabot di Rivanazzano Terme non fa per voi! Andateci, invece, se volete vivere un’esperienza davvero indimenticabile, unica al mondo. In questo ristorante ricavato in un’antica torre di difesa il “piatto forte” è il servizio. Infatti gli antipasti possono esservi serviti su una tegola, i primi arrivano su una carriola, il digestivo lo potete bere direttamente da un imbuto o da una pompa per fertilizzanti. Se poi chiedete anche il dolce, sappiate che potrà esservi servito in un vaso da notte o…direttamente sulla testa. Non per niente si autodefinisce “il ristorante più pazzo del mondo”!

2. Solo per due (Vacone, Rieti)

L’ideale per una cenetta romantica, perché sarete veramente da soli. Il ristorante Solo per duedi Vacone, in provincia di Rieti, infatti, ha solo un tavolo per due coperti! Considerato il ristorante più piccolo del mondo, regala emozioni davvero mozzafiato. Non solo perché è ricavato in una dimora ottocentesca con uno splendido giardino, ma anche perché si affaccia sulle vestigia di un’antica villa romana, dono di Mecenate a Orazio, il poeta del “carpe diem”. La cena viene servita a lume di candela da un cameriere completamente a vostra disposizione, mentre il menù offre piatti del territorio di carne e pesce, con verdura, frutta di stagione e dolci. E non dimenticate di lasciare un pensiero nel “Libro degli Innamorati”.

3. ATMosfera (Milano)

Se siete a Milano e siete indecisi tra una cena e un tour guidato, potete unire le due cose e regalarvi un pranzo o una cena a bordo di ATMosfera un tram d’epoca trasformato in un ristorante con tanto di cucina e toilette. L’idea è stata dell’azienda del trasporto pubblico milanese ATM per dare nuova vita ai tram dismessi. Si prenota e si paga direttamente su sito, scegliendo il giorno e il menù tra quelli proposti. I tram in funzione sono due, con cena alle 20 e alle 20.30, mentre il pranzo è alle 13, solo di domenica. Ogni menù, di carne, pesce o vegetariano, comprende: entrée con flûte di spumante, antipasto, primo, secondo con contorno, dessert, una bottiglia di vino a scelta, acque minerali e caffè. Disponibile anche un menù per bambini e per chi soffre di allergie o intolleranze. La carta dei vini, invece, è ricca di etichette selezionate. Il tram parte da Piazza Castello 2, angolo via Beltrami, e durante la cena, dal finestrino si possono ammirare il Duomo, l’Arco della Pace, Porta Nuova, il Bosco Verticale, il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele II, la Darsena con ritorno a Piazza Castello.

4. Cencio – La Parolaccia (Roma)

Se siete permalosi, non andate da Cencio – la Parolaccia perché sarete insultati tutta la sera con battute e doppi sensi senza freni! Questo storica e irriverente osteria di Trastevere è nata nel 1941 e per la sua particolarità è stata ripresa anche da celebri film come “Simpatici e antipatici”, “Made in Italy” e “Fracchia la Belva Umana” con Paolo Villaggio, in cui si chiamava “Da Sergio e Bruno gli incivili”. Per tutta la cena, tutti vi prenderanno a parolacce, dai camerieri al pianista, dal cuoco all’animatore. Il tutto accompagnato da una cena trasteverina composta da piatti semplici della tradizione romana. Se siete però tra quelli che “se la legano al dito”, la cena potrebbe andarvi di traverso!

 5. Arcade & Food (Roma)

Se siete dei nostalgici dei giochi “da bar” degli anni 70, 80 e 90, o retrogaming, non lasciatevi sfuggire una serata all’ Arcade & Food di via Nomentana 111, a Roma. Qui i panini e i menù hanno i nomi dei protagonisti dei celebri giochi come Ryu e Ken di Streetfighter, tra i tavoli girano cosplayer con i costumi dei celebri giochi e troverete flipper e cabinati ovunque, nei quali cimentarvi in una partita “nostalgica” dopo aver finito di mangiare. Non solo, in questo ristorante è possibile anche ascoltare musica dal vivo a tema 70/80/90, ballare con i dj set e c’è anche un negozio per progettare e personalizzare il proprio cabinato. E, se in quegli anni non eravate ancora nati, ci sono anche postazioni con le più moderne playstation.

6. La Casa del Demone (Torino)

Alla Casa del Demone  di Torino, non solo il diavolo fa le pentole con i coperchi, ma anche dell’ottima carne argentina alla griglia. E, se la preferite “al sangue”, nessun problema.  Il ristorante e il cocktail bar hanno un arredamento davvero “da brividi”, ispirato ai più famosi film horror tra scheletri, teschi, fantasmi e ritratto del Conte Dracula, al secolo Vlad Tepes. I tavoli, naturalmente, sono a forma di bara e i tovaglioli ricordano vagamente delle ragnatele. Oltre alla carne argentina nel menù ci sono anche altre specialità con carne proveniente da Finlandia, Danimarca e Spagna, il tutto accompagnato con vini e cocktail di qualità.

7. Memorabilia (Agrate Brianza – Monza Brianza)

Il Memorabilia è forse l’unico ristorante-museo del mondo. Si trova in un capannone di 1600 mq, in via Archimede 8, in cui è possibile mangiare attingendo da un menù che propone cucina gourmet e, nello stesso tempo, ammirare una vera e propria collezione di memorabilia degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta tra macchine da scrivere, pompe di benzina, modellini, roulette, action figures, auto e moto d’epoca. Tra i pezzi forti c’è la Shelby Cobra di Steve McQueen, la Rolls Royce appartenuta a Cary Grant, con tanto di libretto di immatricolazione a suo nome, la Vespa di Gregory Peck, la Ford Thunderbird di “Thelma & Louise”, i dischi d’oro “Bad” e “Thriller” di Michael Jackson e la replica di una motoslitta di James Bond.

8. Grotta Palazzese (Polignano a Mare – Bari)

Celebre in tutto il mondo per la sua location mozzafiato il ristorante Grotta Palazzese di Polignano a Mare è aperto solo d’estate e regala un’esperienza unica. I 150 coperti, infatti, sono ospitati all’interno di una delle 80 grotte naturali della costa di Polignano. Per la sua bellezza, questo atrio con vista mare veniva utilizzato per feste e banchetti fin dal Settecento, come testimonia un acquerello di Jean Louis Desprez del 1783. Da un lato, infatti, si gode di una splendida vista sulla costa, dall’altro, invece, la vista spazia all’interno della roccia, composta da due cave di dimensioni diverse. La terrazza comprende invece un’area con posti più riservati per chi desidera un po’ più di privacy. La cucina è raffinata e gourmet. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita.

9. Osteria senz’Oste (Valdobbiadene – Treviso)

 “Prego, fate come se foste a casa vostra”, potreste sentirvi dire all’Osteria senz’Oste , solo che l’oste non c’è, dovrete fare tutto da soli! In questa singolare osteria che sorge in un casolare di campagna tra le colline ammantate di vigneti dove nasce il celebre Prosecco, infatti, c’è solo una grande dispensa con prodotti del territorio, tra salumi, formaggi, dolcetti, pane, grissini, marmellate, tutti già confezionati ed etichettati con il loro prezzo. Nel distributore refrigerato ci sono anche acqua, vino e bibite e ci si può anche fare il caffè. Potete attingere quello che più vi piace, accomodarvi a consumarlo su uno dei tavoli a disposizione con vista panoramica, e poi passare dalla cassa automatica, facendovi naturalmente lo scontrino da soli. Il tutto si basa sulla filosofia della fiducia e del rispetto per i prodotti e per il luogo.

10. Domus Grano (Fiumicino – Roma)

Chiude la nostra TOP 10 il ristorante Dumus Grano di Fiumicino, che raccoglie il testimone di un locale storico nato nel 1986. La sua particolarità è quella di essere allestito a un vero e proprio aereo, un Convair americano del 1957, completamente ristrutturato e riportato all’originaria bellezza. Il tutto affiancato a un design delle sale moderno, sposando la filosofia del riuso. Il menù offre una vasta scelta di pizze, primi piatti, secondi di carne, taglieri di salumi, accompagnato da buona musica.




I 10 ristoranti più strani del mondo

Sulla bocca di un vulcano, sotto terra o sott’acqua, oppure come in una clinica, in una prigione o in una toilette. Sono tante le esperienze culinarie “particolari” che si possono trovare viaggiando per il mondo. In questa puntata della rubrica TOP 10 ci siamo divertiti a cercare i 10 ristoranti più strani del mondo.

1. El Diablo (Lanzarote, Spagna)

Apre la nostra TOP 10 il ristorante El Diablo, di Lanzarote, alle Canarie, una delle attrazioni più famose e particolari dell’isola. Il locale si trova vicino a Teguise, nel cuore del Parco Nazionale Timanfaya e la sua particolarità è quella di essere costruito intorno alla bocca di un vulcano. Esattamente sotto il ristorante si trova poi una fossa di lava che ribolle a 400°C e lo stesso locale, non potendo avere fondamenta, è stato costruito su lastre di roccia basaltica, resistenti al calore.

Ma veniamo alla chicca: El Diablo non utilizza né gas né elettricità e tutte le pietanze vengono cucinate sfruttando il calore del vulcano! Gli chef, infatti, posizionano le grigliate direttamente sopra alla buca di lava. Le specialità, ovviamente, è tutto quello che può essere arrostito tra carne, pesce e frutti di mare delle Canarie, salsicce e patate. Inoltre, il ristorante è dotato di vetrate panoramiche che consentono di ammirare il suggestivo panorama delle montagne vulcaniche, spaziando fino all’Atlantico. Il prezzo poi, è accessibilissimo, attorno ai 25/30 euro a persona.

2. Yellow Treehouse (Auckland, Nuova Zelanda)

 Il Yellow Treehouse Restaurant ricorda la “Casa sull’albero” delle favole, o quelle che tutti abbiamo sognato quando eravamo bambini. È stato inaugurato nel 2009 e si trova nei pressi di Warkworth, una cittadina a nord di Auckland, in Nuova Zelanda. Il ristorante si trova in un bosco di sequoie ed è situato a 10 metri da terra, raggiungibile da scalette e passerelle. La sua particolarità è la forma, quella di un enorme bozzolo, costruito con materiali completamente naturali, che possono essere smontati e rimontati altrove. Qui si possono organizzare anche feste e matrimonio. Purtroppo, è momentaneamente chiuso e si spera riapra al più presto.

3. ChillOut Ice Lounge (Dubai, Emirati Arabi)

 A Dubai tutto è possibile. Anche mangiare in un ristorante fatto interamente di ghiaccio quando fuori, nel deserto, ci sono 50°C. Il ChillOut Ice Lounge è il primo ristorante sottozero di tutto il Medio Oriente in cui si può sperimentare un pranzo, una cena o una pausa a – 6°, ammirando le affascinanti sculture di ghiaccio, sedendosi ai tavoli completamente di ghiaccio e ammirando gli interni sapientemente illuminati, che cambiano colore a intervalli regolari, grazie alla luce che filtra tra i blocchi, le stalattiti e le stalagmiti. Prima di entrare, vengono forniti abiti termici, tra cui giacca imbottita con cappuccio, guanti, sciarpa e cappellino e si passano 5 minuti in una sala per acclimatarsi.

4. Alcotraz (Londra, Regno Unito)

 Alcotraz è un lounge bar molto particolare che si trova nel quartiere di Shoreditch a Londra. Si ispira infatti, come dice il nome, al carcere di massima sicurezza degli Stati Uniti e, venendo qui, si può vivere un’esperienza unica. All’ingresso, infatti, vengono fornite le tipiche tute arancioni dei detenuti, poi si viene fatti accomodare all’interno di celle con le sbarre, che includono un tavolino e una brandina. Il vassoio con il cibo viene lasciato fuori dalla cella, mentre gli altri detenuti vi prepareranno cocktail “di contrabbando”. Ma attenzione, i secondini non devono vedervi consumare alcool, o saranno guai! Immancabile, poi, la foto segnaletica con la tuta arancione.

5. Zauo (Osaka, Giappone)

 Se volete essere sicuri di mangiare pesce fresco, al Zauo Restaurant di Osaka ne avrete la certezza, perché sarete proprio voi a pescare la vostra cena! I tavoli sono posizionati su una grande barca di legno, posizionata al centro di una grande vasca, all’interno della quale ve ne sono di altre più piccole, ognuna con un tipo di pesce diverso. Verrete poi dotati di canne da pesca e retini e potrete cimentarvi nella pesca, scegliendo di affidare la vostra cena alla fortuna, oppure puntando direttamente al vostro pesce preferito. Quando lo avrete catturato, il cameriere vi presenterà un menù in cui potrete scegliere il piatto a base del vostro pesce. I costi, ovviamente, variano a seconda del pesce e della ricetta che sceglierete, si va dal sushi alle zuppe, dalle grigliate agli stufati. E, ogni volta che un pesce viene catturato, viene dato l’annuncio per ricevere gli applausi dei commensali.

6. Labassin Waterfall Restaurant (San Pablo, Filippine)

 Un’esperienza certamente suggestiva è quella offerta dal Labassin Waterfall Restaurant di San Pablo, sull’isola di Luzon, nelle Filippine. Qui, nei primi anni del Novecento, Don Placido Escudero e sua moglie convertirono la loro piantagione di canne da zucchero in piantagione da cocco e vi costruirono una lussuosa villa padronale, oggi trasformata in uno splendido resort. Percorrendo i sentieri che attraversano il bosco, si arriva a un ponte di legno che porta di fronte alle cascate che si gettano nel Bulakin River. Qui si trova il ristorante, che ha la particolarità di avere tavoli realizzati in bambù dagli artigiani locali immersi nell’acqua. Si mangia, quindi, con i piedi a mollo proprio di fronte al salto d’acqua, circondati da una lussureggiante vegetazione tropicale. Ad allietare i commensali, poi, vengono eseguite danze tradizionali, accompagnate da musica locale. Il menù propone piatti della cucina filippina.

7. New Lucky (Ahmenabad, India)

Il ristorante New Lucky di Ahmenabad, nello stato indiano del Gujarat, è famoso non solo per il suo delizioso menù e per le sale spaziose, ma, soprattutto, per una caratteristica davvero unica: i tavoli sono disposti attorno a delle autentiche sepolture, in una foscoliana “corrispondenza di amorosi sensi” tra vivi e morti. La sua storia è davvero singolare. Quando il proprietario, Krishnan Kutti, scoprì di dover costruire il suo ristorante sul terreno di un cimitero, in cui erano sepolti i seguaci di un santo Sufi del XVI secolo, anziché murare le tombe, o disseppellire i morti, pensò bene di farne la principale attrazione. Il tutto, però, senza mancare di rispetto ai defunti. Le sepolture, infatti, sono circondate da cancelletti e ogni giorno vengono onorate cambiando i fiori. Inoltre, secondo quanto racconta Kutti, condividere il pasto con i defunti porterebbe fortuna. Da qui, il nome del locale. Di sicuro a Mister Kutti la fortuna ha sorriso, dal momento che il locale è aperto da ben 50 anni!

8. Ali Barbour’s Cave Restaurant (Diani, Kenya)

Per chi vuole cenare in un’atmosfera estremamente romantica, l’Ali Barbour’s Cave Restaurant di Diani, a 30 km da Mombasa, in Kenya, è certamente la soluzione ideale. Questo splendido ristorante, infatti, è ricavato in un grotta situata a 10 metri di profondità, formatasi tra i 120 e i 180 mila anni fa, divisa in diverse camere. I tavolini sono illuminati solo dalle luci di centinaia di candele e, soprattutto, la grotta ha un’apertura naturale che consente di guardare le stelle mentre si cena. E, in caso di maltempo, il “buco” viene coperto con un telone a scomparsa. Le grotte sono esattamente come sono state scoperte, a eccezione di piccole modifiche effettuate nelle camere che ospitano le cucine e la lavanderia.

9. The Rock (Pingwe, Zanzibar)

 Una location unica al mondo quella del The Rock Restaurant , letteralmente incastonato su uno sperone di roccia che sorge nel mezzo dell’Oceano, di fronte alla spiaggia di Pingwe, una delle più belle di Zanzibar. Questo ristorante-isola era in origine un rifugio di pescatori, fino a quando di questo luogo non si innamorò Claudio Moras, un imprenditore veneziano che dopo una lunga esperienza a Milano aveva deciso di trasferirsi nel villaggio di Michamyi con la famiglia. Oggi, il ristorante comprende una sala interna e due terrazze, per un totale di 70 coperti e offre una cucina internazionale, pasta e dolci fatti in casa, ma anche pesce e crostacei freschissimi. E una parte del ricavato finanzia progetti benefici a favore dei bambini del luogo. Una curiosità: il ristorante si raggiunge a piedi con la bassa marea e in barca con l’alta.

10. Harvey Washbangers (Texas, USA)

Chiude la nostra TOP 10 l’Harvey Washbangers di College Station, in Texas, di fatto una lavanderia automatica che ha pensato bene di proporre anche il servizio ristorante per fare passare meglio il tempo ai suoi clienti in attesa della fine del lavaggio. Così, alle lavatrici sono stati affiancati i tavolini. Il menù è piuttosto ricco e propone insalate, hamburger, tacos, panini, ma anche milkshake, birre, bibite. Non solo, oltre a tutto ciò si possono organizzare anche feste e compleanni. Il tutto mentre le lavatrici girano!

E, la prossima settimana, la nostra TOP 10 andrà alla scoperta dei 10 ristoranti più strani d’Italia.   




Le 10 opere di Street Art più belle del mondo

La Street Art, cioè “l’arte di strada” è una vera e propria forma di arte che ha come tratto in comune quello di manifestarsi in luoghi pubblici, visibili a tutti. Molto curati e spesso di grandi dimensioni, le opere si differenziano dai graffiti, che invece privilegiano le scritte realizzate con l’uso di vernici spray o marker. Un’altra caratteristica in comune delle opere di Street Art è quella di voler sensibilizzare o lanciare un messaggio su temi sociali, etici, ecologici, valorizzando, nello stesso tempo, le aree urbane in cui vengono realizzate. Ormai possiamo vederne in tutto il mondo e anche in Italia ne abbiamo di bellissime. Nella nostra rubrica TOP 10 di questa settimana, abbiamo provato a cercare le 10 più belle (e famose) del mondo.

1. La ragazza con il palloncino (Londra, Regno Unito)

Tra i murales più famosi e suggestivi del mondo, pur nella sua semplicità, c’è “La ragazza con il palloncino” o “Baloon Girl” di Bansky, riprodotta dallo stesso artista, di cui rimane ignota l’identità, su più supporti, stampe e versioni. Il primo murale è stato però realizzato nel 2002 lungo le scale del Waterloo Bridge, sul lato di South Bank, a Londra, con accanto la scritta “There is Always Hope” (C’è sempre speranza”. Realizzato con la tecnica dello stencil graffiti, raffigura una ragazza con la mano tesa verso un palloncino rosso a forma di cuore che viene portato via dal vento. L’opera è in bianco e nero, a eccezione del palloncino rosso.

2.Create Together for Tomorrow (Varsavia, Polonia)

Questo splendido murale, che raffigura dei giganteschi fiori sorridenti intrecciati a grattacieli, si trova nei pressi della metropolitana Politechnika di Varsavia ed è stato realizzato da Maciek Polak e Dawid Ryski del Good Looking Studio, specializzato nella creazione di murales, in occasione della campagna City Forest indetta da Converse. La particolarità? L’opera è stata realizzata con vernice fotocatalitica con biossido di titanio ed è in grado di attirare gli agenti inquinanti dell’atmosfera e di convertirli in nitrati, innocui per la salute. Il murale, intitolato “Create Together for Tomorrow” ha il duplice obiettivo di abbellire la città e di fare le veci di una foresta laddove non potrebbe crescere. Si è stimato che l’opera riuscirà a ripulire l’aria per l’equivalente di 720 alberi o una superficie di 16 campi da calcio.

3.George Floyd (Napoli, Italia)

Napoli è famosa per essere diventata la “tela” dello street artist Jorit, che ha cambiato il volto dei quartieri più popolari con i suoi volti di personaggi famosi e non caratterizzati da due segni rossi sul volto, che rappresentano la scarnificazione nel rito di iniziazione delle tribù africane: da San Gennaro a Che Guevara, da Maradona a Martin Luther King, da Pasolini a Nino D’Angelo i grandi volti di Jorit si trovano a Scampia, a Forcella, a San Giovanni a Teducci e nel quartiere Barra. Qui, in particolare, si trova una delle sue opere più belle in assoluto, George Floyd, del 2020, dedicata all’afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis. Il murale, realizzato su un tetto del rione Bisignano, misura due metri per cinque e raffigura Floyd, al centro, con ai lati personaggi del calibro di Lenin, Martin Luther King, Malcolm X e Angela Davies. Sulla base è riportata la scritta “Time to change the world” per sensibilizzare l’opinione pubblica contro il razzismo.

4. V-J Day in Times Square (New York, USA)

Nella nostra TOP 10 anche il magnifico “V-J Day in Times Square” dell’artista brasiliano Edouard Kobra, classe 1975, che si definisce “streer art soldier” perché combatte in prima linea per sensibilizzare attraverso l’arte sui importanti tematiche sociali. Nella sua carriera ha realizzato 3000 opere, tra cui il più grande murale del mondo, situato a Rio de Janeiro, che occupa 3000 mq e rappresenta i volti di cinque indigeni con i colori dei cerchi olimpici. Il murales di New York, invece, è ispirato alla celebre foto di Alfred Eisenstaedt in cui un soldato bacia la fidanzata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il 14 agosto 1945. Si trova sulla High Line del quartiere di Chelsea e spicca per i colori vivacissimi e di sicuro impatto.

5. Draw the line (Campobasso, Italia)

Annoverato tra i 20 murales più belli del mondo da WideWalls, l’opera dell’artista italiano Manuel Di Rita, in arte Peeta, si trova sul muro di un edificio di via Liguria, a Campobasso, in Molise ed è stata realizzata nel 2016 nell’ambito del progetto artistico “Draw the line” per la riqualificazione urbana. Si tratta di un’opera tridimensionale davvero mozzafiato, che integra le forme geometriche con l’ambiente circostante creando uno spettacolare effetto ottico.

6. Julio Cesar (Lugo, Spagna)

Nel 2021 il Julio Cesar dell’artista Diego As ha vinto il premio come murales più bello del mondo. L’opera, che raffigura Giulio Cesare, è alta ben 20 metri e suscita davvero ammirazione e stupore. Si trova a Lugo, comunità autonoma della Galizia, nella Spagna nord occidentale ed è stata realizzata in occasione dell’evento “Arde Lucus”. Si trova davanti alle imponenti Mura Romane, vanto della città e del suo glorioso passato, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità

7. Perception (Maroggia, Svizzera)

Nella nostra TOP 10 anche “Perception” il suggestivo murales dello street artist svizzero Fabian Bane Florin, in arte Bane, che si trova a Maroggia, nel Canton Ticino. È stato realizzato in occasione della Triennale del 2021 è ha risposto a una semplice domanda: “In che modo la tua percezione delle cose è influenzata ogni giorno?”. La risposta è in questa splendida opera che invita a riflettere sulla realtà che ci circonda, anzi, su quella che non vediamo perché abbiamo sempre gli occhi puntati sui cellulari. L’opera è all’ottavo posto della classifica mondiale stilata da Street Art Cities, una piattaforma globale sull’arte urbana attiva in 900 città e con più di 37 mila opera mappate in tutto il mondo.

8. Leilana (Bonaire, Antille)

Leilana, opera dello street artist olandese Tymon de Laat, è un murale di 3 per 4,5 metri che raffigura il volto di una ragazzina polinesiana con il capo ornato con fiori del Paradiso. Intenso e suggestivo per l’intensità e i colori, si trova sulla facciata laterale del cocktail bar Tiki & Co, sull’isola di Bonaire, delle Antille Olandesi. L’artista lo ha realizzato nel 2019 nell’ambito del progetto Street Colors durante il quale ha tenuto anche corsi per insegnare l’arte di strada ai giovani dell’isola.

9. Indigena de Papua Nueva Guinea (Alcantarilla, Murcia, Spagna)

Tra i murales più belli del mondo c’è anche “Indigena de Papua Nueva Guinea” dell’artista britannico Dale Grimshaw, che si trova ad Alcantarilla, in Spagna, il paese con più opere di street art al mondo secondo Street Art Cities. Nato nel Lancashire, nel nord dell’Inghilterra, Grimshaw è annoverato tra i migliori street artist del mondo e ha realizzato questa opera, che rappresenta il viso realistico di un’indigena della Papua Nuova Guinea in occasione dell’edizione 2021 del Murcia Street Art Project, il progetto artistico nato per sensibilizzare il pubblico sull’importanza dell’arte urbana per veicolare messaggi sociali, civili e ambientali. Nel volto della donna indigena l’autore ha voluto simboleggiare l’impatto negativo della globalizzazione sulle comunità tribali.

10. Olivia mira el cielo (Cordoba, Argentina)

Chiude la nostra TOP 10 lo splendido murale di Martin Ron “Olivia mira el cielo”, realizzato nel 2021 nell’ambito del progetto “Arte de Nuestra Gente”, sul muro di un edificio in Avenida Pueyrredòn 864, a Cordoba, in Argentina. L’opera ha dimensioni monumentale, è alta infatti ben 30 metri e larga 8 e raffigura in maniera realistica una bambina che gioca con un palloncino a forma di stella e con un dito indica il cielo mentre lo osserva con interesse.




I 10 Carnevali più strani del mondo

Non solo filate di carri, maschere, coriandoli e stelle filanti. Alcune celebrazioni di Carnevale hanno manifestazioni davvero strane e bizzarre, più o meno conosciute. Così, se tutti conoscono il Carnevale di Rio, o quello di Venezia, in questa puntata della rubrica TOP 10 ci siamo divertiti ad andare alla ricerca dei 10 Carnevali più strani del mondo (secondo noi).

1.Carnevale di Mamoiada (Sardegna, Italia)

 Il Carnevale di Mamoiada, in provincia di Nuoro, nel cuore della Barbagia, in Sardegna, è uno dei più belli e particolari in Italia e nel mondo. La sua rappresentazione, infatti, è ricca di simboli e riti antichi, che risalgono addirittura ai culti nuragici e agresti, racchiusi nel rapporto tra animali e uomini e tra bene e male. Fulcro della manifestazione è la processione che culmina nell’incontro tra i Mamuthones, figure ricoperte di pelli di pecora, maschere di legno finemente intagliate e assicurate al viso da cinghie di cuoio, e campanacci di varie dimensioni, che possono arrivare anche a 40, e gli Issohadores, personaggi vestiti con una giubba rossa e pantaloni bianchi e bottoni dorati, che hanno sul volto un’enigmatica maschera bianca e inespressiva.

I primi vengono sottomessi dai secondi e dopo l’incontro sfilano disponendosi su due file per un totale di 12 personaggi, come i mesi dell’anno. Gli Issohadores, invece, si sistemano accanto agli antagonisti e sfilano poi insieme a loro, mettendo in scena la vittoria del bene sul male, dell’uomo sull’animale. Quest’anno il carnevale si tiene nelle giornate del 19, 20 e 21 febbraio.

2.Carnevale di Colonia (Germania)

Il Carnevale di Colonia risale al Medioevo e ha la connotazione di una grande parata storica a cui partecipano migliaia di persone. Ha dare inizio alle celebrazioni è la Festa delle Donne che, al grido di “Kölle Alaaf!” tagliano le cravatte agli uomini che incontrano per strada e chiedono un bacio sulla guancia. Nel giorno dell’inaugurazione, poi, vengono nominate le figure tradizionali del “Principe”, del “Fante” e della “Vergine”, che ricevono le chiavi della città e aprono ufficialmente i festeggiamenti. Da quel momento in poi, fino al Mercoledì delle Cenere, si susseguono cortei e sfilate per le strade e nei locali.

Tra gli appuntamenti da non perdere c’è quello che si svolge il sabato in piazza Neumarkt. Qui sfilano uomini che indossano giubbe rosse che rappresentano i soldati di Colonia, tra balli, maschere e brindisi a base di birra. Il momento clou, tuttavia, è il Lunedì delle Rose (in tedesco Rosenmontag), durante il quale un corteo di migliaia di persone attraversa la città mentre dai carri allegorici vengono gettate rose e dolci agli spettatori dietro alle transenne.

Il Martedì Grasso, poi, viene bruciato il Nubbel, un grande pupazzo di paglia che rappresenta l’Inverno e che, prima di venire esposto e bruciato in piazza, viene appeso in diverse birrerie della città. Il Carnevale a Colonia è considerato la “Quinta stagione dell’anno” e termina tradizionalmente il Mercoledì delle Ceneri con un grande banchetto a base di pesce. Quest’anno si tiene dal 16 al 22 febbraio.

3. Carnevale di Allein (Val d’Aosta, Italia)

Uno dei Carnevali più particolari in Italia e nel mondo è quello che si tiene ogni anno ad Allein, o Coumbra Freida, in Valle d’Aosta. La sua particolarità consiste nel fondere tradizioni antichissime, legate ai riti della terra e del susseguirsi delle stagioni, con un evento storico: il passaggio di Napoleone Bonaparte attraverso il Gran San Bernardo, durante la Campagna d’Italia, nel maggio del 1800. Durante i giorni del Carnevale, che quest’anno si è tenuto il 4 e 5 febbraio, i protagonisti sono le landzettes, maschere tradizionali che indossano costumi colorati che ricordano le uniformi dell’esercito napoleonico.

I loro vestiti brillano per le paillettes, ma vi sono anche applicati degli specchietti che riflettono la luce del sole per spaventare gli spiriti maligni. Il colore rosso, invece, simboleggia la forza che vince le avversità. Sul volto, poi, indossano una maschera di legno e in mano tengono una coda di cavallo, per allontanare i venti avversi, e un campanello, per scacciare gli spiriti maligni. Un’altra figura presente alla sfilata è quella dell’Orso, che con il risveglio dal letargo, simboleggia il ritorno della Primavera. Le landzettes poi, durante il corteo, entrano nelle case, danzano nelle strade e nelle piazze e mangiano ciò che viene offerto loro dagli abitanti.

4. Carnevale di Mundaka (Spagna)

Il Carnevale di Mundaka, si tiene quest’anno domenica 19 febbraio ed è uno dei più belli e particolari del mondo. Questo villaggio basco, nella Spagna settentrionale, famoso per essere un luogo di ritrovo dei surfisti, è anche protagonista di una tradizione antichissima che qui si chiama Arauste. La festa comincia con un corteo di uomini, gli atorrak, vestiti di bianco e con una federa in testa, che percorrono le strade del paese accompagnati da musica e balli.

Poi è il turno delle donne, vestite da streghe con abiti neri e una parrucca bionda. Rappresentano la lamia, un’antica figura mitologica basca metà umana e metà animale, i cui arti sono quelli di una capra o di un’anatra, oppure di una sirena a seconda che provenga dalle regioni interne o da quelle che si affacciano sul mare. Il tutto si svolge in un’atmosfera misteriosa, in cui i riti antichi si confondono con il mito.

5. Carnevale di Quebec City (Canada)

Assai particolare anche il Carnevale d’Inverno di Quebec, in Canada, che intende celebrare la fine del lungo e glaciale inverno canadese. Nato nel 1894 per “risvegliare” gli abitanti della città dell’omonimo stato federale, è una vera e propria kermesse con giochi, gare sportive e spettacoli folkloristici, ma anche balli in maschera e feste per grandi e piccini. Il tutto nello splendido scenario ammantato di neve. Ogni anno, poi, da tutto il Canada, ma anche da altri paesi del mondo, arrivano qui gli scultori del ghiaccio che realizzano opere d’arte pazzesche, alcune monumentali, altre più piccole, ma ugualmente splendide e curate.

La mascotte dell’evento è Bonhomme, un pupazzo di neve che indossa un cappello rosso e una sciarpa colorata, a cui spetta il compito di aprire i festeggiamenti. Da non perdere la parata notturna con i carri allegorici che si svolge nel quartiere di Charlesbourg¸ ma anche le gare di hockey su ghiaccio, la gara di canoe sul fiume San Lorenzo ghiacciato e la corsa con le slitte trainate da cani. L’ultimo giorno del Carnevale d’Inverno, poi, decine di “coraggiosi” si gettano in costume nell’acqua ghiacciata per sancire il passaggio dalla stagione più fredda alla primavera. Nel 2023 le celebrazioni si sono tenute dal 3 al 12 febbraio.

 6. Carnevale di Nadur (Gozo, Malta)

Un altro Carnevale molto particolare è quello del villaggio di Nadur, sull’isola di Gozo, a Malta, che assume una connotazione di liberazione da tutte le fatiche della vita. Le maschere sono spesso paurose, irriverenti o grottesche e i partecipanti si divertono a fare scherzi spontanei a tutti coloro che capitano a tiro. Anche i carri che sfilano per le strade sono “recuperati” da aziende e decorati dopo un lungo lavoro.

Quello di Nadur è conosciuto anche come il “Carnevale silenzioso” perché le sfilate delle maschere avvengono in silenzio, per rafforzare il proprio anonimato e celarlo dietro alle maschere. In passato, il Carnevale assumeva connotazioni più macabre, con personaggi incappucciati che portavano in giro animali morti in gabbia, oppure paurosi medici che simulavano amputazioni, o ancora figure che gettavano cibo e altri oggetti sui passanti. Oggi, invece, i festeggiamenti sono più tranquilli e goliardici e includono anche rinfreschi improvvisati sulle strade offerti dai locali. Quest’anno il Carnevale di Nadur si tiene dal 17 al 21 febbraio.

7. Carnevale di Ivrea (Piemonte, Italia)

Non poteva mancare nella nostra TOP 10 lo storico Carnevale di Ivrea che quest’anno si svolge dal 16 al 21 febbraio. Si tratta del più antico Carnevale Storico d’Italia, con radici che risalgono al Medioevo ed è stato riconosciuto come “Manifestazione Italiana di rilevanza internazionale”. Fulcro della manifestazione è la spettacolare “Battaglia delle Arance” che rievoca una ribellione scaturita in seguito al rifiuto di Violetta, figlia di un mugnaio, allo ius primae noctis da parte del Marchese del Monferrato.

La giovane lo uccise con una spada e diede il via a una sommossa che liberò il popolo dalla tirannia. La Battaglia delle arance vede contrapposte le squadre sui carri, ben 47 nell’edizione 2023, a quelle a piedi. I partecipanti e i visitatori indossano poi il Berretto Frigio, rosso e con la forma a calza, per tutti e tre i giorni della storica battaglia. Ogni giorno, poi, si svolgono anche parate in costume, spettacoli, fiaccolare, concerti e mercatini. L’ultimo giorno, vengono premiate le squadre vincitrici degli aranceri e dei carri e il tutto si conclude con un grande spettacolo pirotecnico.

8. Carnevale di Binche (Belgio)

Il Carnevale di Binche, una cittadina vallone a 60 km da Bruxelles, in Belgio, è il più celebre del Paese ed è stato riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità nel 2003. Quest’anno si celebra dal 19 al 21 febbraio e segue un rigido programma. La domenica precedente il Martedì Grasso sfilano personaggi vestiti di stracci con i volti nascosti dietro maschere inquietanti, che raffigurano il diavolo. Il lunedì, è invece il turno di un corteo formato da Arlecchini, Piettor clown e zingari che scendono nelle strade ballando e facendo festa.

La giornata si conclude con uno spettacolo di fuochi d’artificio che annuncia il Martedì Grasso, quando si tiene l’evento più atteso: la Sfilata dei Gilles. Questo allegro esercito è formato da personaggi agghindati con un collare di pizzo, una maschera di cera bianca che copre il volto e pesanti zoccoli ai piedi. Inoltre, i Gilles, devono rispettare alcune regole rigorose: non possono spostarsi senza essere accompagnati da almeno un suonatore di tamburo, non possono sedersi in pubblico, non essere mai ubriachi ed essere obbligatoriamente originari di Binche. Durante la sfilata procedono facendo battere i rumorosi zoccoli e sono preceduti dal suono dei tamburi.

9. Carnevale di Solothurn (Svizzera)

Il Carnevale di Solothurn, o Soletta, in italiano, è uno dei più pazzi della Svizzera e quest’anno si tiene dal 16 al 22 febbraio. Per una settimana, la morigerata città barocco si trasforma e dà vita a quello che viene definito il Carnevale “hawaiano”. All’origine ci sarebbe uno scherzo di un buontempone locale che nel 1853, asserì che Soletta si trovava esattamente agli antipodi delle Hawaii.

Da allora, per una settimana, Solothurn cambia il suo nome in Honolulu e tutto viene sovvertito in maniera dissacrante. Per esempio, il sindaco viene destituito e la strada del Municipio diventa “via dell’Asino”. I festeggiamenti iniziano all’alba del Giovedì Grasso con il Chesslete, un corteo composto da figuranti armati di fiaccole e strumenti assordanti che sfila per le vie dalla città vecchia, facendo sobbalzare dal letto chi dorme. Il tutto si conclude poi la sera del Mercoledì delle Ceneri con il rogo del Böög, un pupazzo di paglia che rappresenta l’Inverno.

10. Carnevale di Strání (Repubblica Ceca)

Chiude la nostra TOP 10 il Carnevale di Strání, una cittadina della regione della Moravia, in Repubblica Ceca. Qui il Carnevale si celebra in maniera molto originale, rifacendosi a un’usanza antichissima connessa con il passaggio tra le stagioni e alla lotta tra Bene e Male. L’ evento clou è la suggestiva Danza delle Spade, che si tiene tra i boschi che circondano la cittadina ceca.

Personaggi in abiti tradizionali impugnano sciabole di legno rosso, dotate di borchie e cerchi metallici e simulano una battaglia per scacciare le forze del male e le difficoltà della brutta stagione. Al termine della danza, poi, tutti insieme si festeggia con un grande banchetto a base di piatti tradizionali e carne di maiale.




10 luoghi romantici da visitare per San Valentino

Si avvicina la Festa degli Innamorati e molte coppie stanno programmando come trascorrerla insieme, magari organizzando un weekend o un viaggio romantico. Ma quali sono le mete più romantiche del mondo? Certo, Parigi, Venezia, Verona, ma anche le Maldive sono sempre in vetta alle preferenze degli innamorati, ma nella rubrica TOP 10 di questa settimana abbiamo deciso di proporvene 10 tra le meno scontate, tra piccoli borghi e città più o meno grandi.

1. Coimbra (Portogallo)

Per chi ama le cittadine medievali, con le stradine di ciottoli consumati dal tempo, le chiese romaniche e le antiche mura, Coimbra, nel Centro del Portogallo, è una delle mete romantiche più belle d’Europa, che spicca per la sua Università, Patrimonio UNESCO dal 2003, che è tra le più antiche del vecchio continente, essendo stata fondata nel 1290. Alla città è legata la leggenda di un amore tragico. I “Romeo e Giulietta” portoghesi sono Pedro, erede al trono di Portogallo, e la serva Ines de Castro, vissuti nel XIII secolo.

Il loro amore era tanto forte quanto impossibile per la differenza sociale, al punto che il padre di Pedro temendo che il figlio potesse fare una follia, fece uccidere la povera Ines. Ma, una volta salito al trono, Pedro la incoronò comunque “regina di Portogallo”, sebbene la sua amata fosse già morta e sepolta. La storia ha ispirato diverse opere letterarie e liriche. Oggi, il luogo dove i due amanti erano soliti incontrarsi è diventata sede del ristorante Arcadas da Capela, che vale una cena romantica. Da non perdere anche una visita al centro storico e una mini crociera fluviale sul fiume Mondego.

2. Teruel (Spagna)

Un’altra splendida meta europea per gli innamorati è Teruel, una cittadina medievale fortificata che sorge su una collina nel sud dell’Aragona. Il centro medievale è un vero e proprio gioiello e le torri della Cattedrale, di San Salvador, San Martin e San Pedro fanno parte di un complesso monumentale in stile mudéjar dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO. A Teruel, San Valentino si festeggia presso il “Mausoleo degli innamorati”, per rendere omaggio alle statue di due amanti sfortunati, Juan Diego Martinez de Marcilla e Isabel Segura, anch’essi appartenenti a due classi sociali differenti. Per poter chiedere in sposa Isabel, Juan andò in cerca di fortuna ma, al suo ritorno, cinque anni dopo, venne a sapere che Isabel era già sposata con un altro.

Per il dispiacere, il suo cuore cedette e morì all’istante. Quando Isabel vide il suo corpo esanime, morì anche lei accanto al suo amato. La tradizione vuole ancora oggi che le coppie percorrano la “Escalinata” che porta al mausoleo per rendere omaggio al loro amore tragico. Da non perdere, poi, la vista del tramonto dalla Torre di San Salvador, a cui è legata un’altra leggenda, secondo la quale due amici, Omar e Abdalà, si innamorarono della stessa donna, Zoraida e iniziarono una faida. Il padre di lei allora decretò che a sposare la figlia sarebbe stato colui che avrebbe costruito per primo la torre. Vince Omar, ma la torre risultò essere inclinata e lui per la disperazione, si gettò dalla stessa torre che aveva costuito e a sposare Zoraida fu così il rivale.

3. Kemi (Finlandia)

Per chi ama le favole in stile “La regina delle nevi”, può scegliere per un viaggio a due il fiabesco Castello di Neve di Kemi, che sorge sulla gelida baia di Botnia, in Finlandia, a circa un’ora di auto da Rovaniemi. Si tratta del castello di neve più grande del mondo, costruito per la prima volta nel 1996. Da allora, ogni anno, nel mese di dicembre, architetti e scultori si riuniscono e attraverso speciali pompe ammucchiano la neve in stampi per poi procedere alla costruzione del castello, che rimane aperto fino ad aprile, quando i raggi del sole cominciano a scioglierlo. A quel punto, quel che resta delle sue mura viene abbattuto e la neve gettata nel cuore del Mar Baltico. E l’anno successivo si ricomincia.

Il Castello di Kemi è un vero e proprio capolavoro, con stanze a tema e sculture di ghiaccio illuminate da giochi di luce. Nelle vicinanze si trova poi l’Hotel di ghiaccio Mammut, con 18 camere da letto (ma il numero varia ogni anno), con pelli di renna e sacchi a pelo termici appoggiati sui letti, mentre le pareti sono decorate con tessuti tradizionali lapponi. Nel ristorante si mangia su sedie di ghiaccio protette da pelli di renna e nella Cappella del castello si celebrano matrimoni indimenticabili.

4. Gmunden (Austria)

Un borgo da favola, incastonato tra le montagne dell’Alta Austria e le sponde del lago Traunsee. Gmunden è un piccolo gioiello medievale ricco di arte e di storia. La principale attrazione è lo spettacolare Castello Seeschloss Ort, che risale al 1080 ed è una delle costruzioni più antiche della regione. È situato su un’isola collegata alla terraferma da un ponte di legno. Distrutto da un incendio nel 1626, è stato ricostruito nella forma odierna. Oggi è sede del Ministero austriaco dell’Agricoltura ed è stato il set di serie televisive di successo in lingua tedesca.

Da non perdere una cena a due in riva al lago e una crociera romantica. Vale una visita anche la sede del Municipio del XVI secolo, con la facciata ornata da stucchi del 1756. Negli anni Duemila vi è stato aggiunto un carillon di ceramica, l’unico dell’Austria a essere stato prodotto nella famosa manifattura di Porcellane di Meissen. Una curiosità: Gmunden è famosa per le sue ceramiche e per questo è gemellata con la città italiana di Faenza.

5. Bath (Regno Unito)

 La cittadina di Bath si trova nella contea del Somerset, nel Sud Ovest dell’Inghilterra ed è considerata una delle più romantiche di tutto il Paese. Dal 1987 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO per le sue terme, le uniche naturali di tutto il Regno Unito, che risalgono al 43 d.C, anche se si dice che, prima dei Romani, le acque sulfuree che sgorgano dalle sorgenti cittadine siano state utilizzate ancora prima dai Celti.

Furono tuttavia i Sassoni a chiamare la cittadina Bath (in inglese, appunto, “bagno”). Da non perdere una passeggiata nel centro storico, ricostruito in stile georgiano nel XVIII secolo, con i suoi monumenti neoclassici. Tra le esperienze da non perdere una visita a Castle Combe, un giro per la città a bordo di un’auto d’epoca e un romantico tour in mongolfiera con partenza dal Royal Victoria Park, nei pressi di Royal Crescent.

6. Terni (Italia)

Naturalmente, non poteva mancare nella nostra TOP 10 la città che ha dato i natali a San Valentino, Terni, in Umbria, di cui il Santo degli innamorati è il patrono. Valentino subì il martirio nel 347 d.C a Roma, le sue spoglie vennero riportate a Terni dai suoi discepoli e ora riposano nella Basilica a lui dedicata, poco fuori dal centro storico. Valentino era vescovo di Terni e si prodigava per diffondere l’amore e il rispetto tra tutti gli esseri viventi.

Tra le tante leggende che circondano la sua figura c’è quella che lo ha consacrato come Patrono degli Innamorati: Valentino avrebbe infatti celebrato il matrimonio tra il legionario romano Sabino e la fanciulla cristiana Serapia, il cui amore era ostacolato dalle famiglie, ma anche reso difficile dalle differenze religiose. Condannato al martirio per il suo operato, Valentino venne torturato e decapitato. Papa Gelasio I consacrò al Santo il giorno del 14 febbraio, cristianizzando la festa pagana dei Lupercalia. Oggi, le celebrazioni in suo onore sono molto sentite: ogni anno, il 12 febbraio si tiene la Festa della Promessa per tutti i fidanzati che si sposano nel corso dell’anno, mentre il 19 e il 26 febbraio si celebrano le coppie che hanno raggiunto rispettivamente i 25 e i 50 anni di matrimonio. Infine, dal 10 al 14 febbraio si tiene Cioccolettino, l’ormai celebre fiera dedicata al cioccolato, il cibo dell’amore.

7. Galway (Irlanda)

Dopo essere stata Capitale Europea della Cultura nel 2020, oggi Galway, che si trova nell’omonima contea nella parte nord orientale dell’Irlanda, si candida anche a diventare una delle città più romantiche del Paese. Ad attirare qui i viaggiatori sono le sue deliziose stradine su cui si affacciano le case colorate, i suoi docks che al tramonto si colorano di sfumature calde e riflessi mozzafiato.

A poco più di un’ora dalla città, poi, si trova la romantica Kylemore Abbey, fatta costruire dal finanziere Henry Mitchell per fare un regalo all’amatissima moglie Margaret. Inoltre, Galway è il punto di partenza per andare alla scoperta delle Isole Aran, che si trovano nella baia di Galway. Qui si parla ancora il gaelico e i pescatori lavorano ancora a bordo delle tradizionali currachs, barche nere di legno con il fondo ricoperto di cuoio. Da non perdere anche un’escursione alle possenti Cliffs of Moher, nella vicina contea di Clare.

8. Annecy (Francia)

Vale una fuga romantica la bellissima Annecy, gioiello dell’Alta Savoia, conosciuta anche come la “Venezia delle Alpi” per i suoi canali che si snodano tra le case del centro storico medievale e si alternano alle vie di ciottoli. Al tramonto, uno dei punti più romantici della città è Palais d’Ile, dove il canale si divide in due e abbraccia un palazzo lungo e stretto, che si erge su una minuscola isoletta circondata dall’acqua. Da non perdere poi una passeggiata lungo le sponde del lago Annecy, lungo il sentiero che conduce al Jardins de l’Europe. A un certo punto si incontra il Pont des Amours (Il Ponte degli amori), che abbonda di lucchetti e catenacci lasciati dagli innamorati di tutto il mondo. Infine, è d’obbligo una sosta golosa alla Byciclette Rose, una delle caffetterie più famose di Annecy, per una colazione tradizionale francese.

9.Bruges (Belgio)

Capitale delle Fiandre Occidentali, Bruges, o Brugge è perfetta per una vacanza romantica tra i suoi canali, le strade ciottolate, gli edifici medievali e le sue chiese gotiche. Anche questa città è stata paragonata alla nostra “Serenissima” ed è conosciuta come “Venezia del Nord”. Il suo centro storico è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità ed è circondato da un fossato ovale che segue il tracciato delle antiche mura medievali. Le deliziose viuzze, poi, collegano splendide piazze su cui si affacciano chiese e palazzi storici. Cuore della città la piazza del Mercato, dove svetta il Belfort, la maestosa torre campanaria del XII secolo alta 83 metri, da cui si gode un panorama superbo sulla città.

Poco distante si trova anche la Basilica del Sacro Cuore. Da non perdere una passeggiata sulle sponde del Minnerwater, il “lago dell’Amore” circondato da un romanticissimo parco che conduce al Beghinaggio di Bruges. Tra le esperienze da non perdere un giro della città in carrozza e un romantico tour sei canali. Da assaggiare: il cioccolato, tra i migliori del mondo.

10. Gradara (Italia)

Chiude la nostra TOP 10 un’altra meta italiana, lo splendido borgo di Gradara, in provincia di Pesaro Urbino, nelle Marche. Il borgo è conosciuto per il tragico amore tra Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, che ha avuto come scenario la rocca malatestiana, reso immortale da Dante nel canto V dell’Inferno. Inoltre, su Gradara sventola la Bandiera Arancione del Touring, ed è annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia. Immancabile una visita alla rocca per ammirare gli arredi del Quattrocento e Cinquecento, il Camerino di Lucrezia Borgia e la Camera di Francesca.

Qui si trovano anche la splendida pala di Andrea della Robbia e quella di Giovanni Santi, padre di Raffaello. Attorno al castello, poi, si può percorrere la Passeggiata degli Innamorati, oppure i sentieri che si inoltrano del Bosco di Paolo e Francesca che abbracciano la collina da cui si può ammirare il paesaggio circostante, tra campi coltivati e scorci sul mare. In occasione di San Valentino, poi, tutti gli anni si tiene Gradara d’Amare, una manifestazione con un ricco calendario di eventi tutti dedicati all’amore.

 




Le 10 terme più belle del mondo

Gli antichi romani non si facevano mai mancare una capatina alle terme per rilassarsi e socializzare, oltre che per gli indubbi benefici per la salute. Ancora oggi, le sorgenti di acqua termale, e le strutture sorte attorno a esse, sono tra le mete più apprezzare per “staccare la spina” o per regalarsi un weekend per recuperare le energie. Ma quali sono le 10 terme più belle del mondo? Siamo andati a cercarle per la nostra rubrica TOP 10.

1.Terme di Puritama (Cile)

Questo meraviglioso complesso di otto piscine di acqua termale si trova in fondo a un canyon nel deserto di Atacama, in Cile, il più arido del mondo. Le Terme di Puritama, il cui nome significa “acqua calda” erano conosciute fin dall’antichità dagli atacameños, dagli operai che lavoravano nelle miniere di zolfo, situate sulla cima del monte Saciel, a 5300 metri di altezza. Le piscine di Puritama sono tra le più calde del mondo e si raggiungono solo in fuoristrada, dopo aver attraversato il deserto, a 30 km a nord di San Pedro de Atacama e a 3475 metri di altezza. Un bagno in queste acque rappresenta sicuramente un’esperienza indimenticabile.

2. Terme di Beppu (Giappone)

Con 12 milioni di visitatori all’anno, le Terme di Beppu, in Giappone, sono considerate tra le più belle del mondo. Si trovano sull’isola vulcanica di Kyushu, che per la presenza di queste magnifiche piscine è conosciuta anche come “città infernale”. Le otto piscine si trovano a pochi passi dal centro della città e hanno caratteristiche davvero uniche. Ognuna di esse, infatti, ha un aspetto particolare. Per esempio, la Chinoike Jigoku spicca per le sue acque rosso sangue, mentre l’Umi Jigoku è immersa in uno spettacolare paesaggio tropicale. Alcune, invece, hanno una temperatura dell’acqua troppo calda per poter resistere. Un’esperienza da non perdere per chi visita il Giappone, magari soggiornando in uno dei tradizionali alberghi del luogo.

3. Laguna Blu (Islanda)

La Laguna Blu, o Bláa lónið , in islandese è una delle attrazioni turistiche più visitate d’Islanda. Si trova sulla penisola di Rykjanes, nei pressi di Grindavik, a 39 km dalla capitale Reykjavic. L’aspetto è quello di un grosso lago dalle acque fumanti e lattiginose, la cui temperatura va da 37°C a 39°C. Questa laguna dall’aspetto mozzafiato è alimentata dalle acque del vicino impianto geotermico di Svartsengi e sono riscaldate da un deposito di lava fluida prodotta dall’omonimo vulcano. Il paesaggio mozzafiato circostante è stato scolpito dalla lava fredda. Nei pressi del lago termale si trova una spa di lusso, ma è possibile accedervi anche con un biglietto giornaliero.

4. Pamukkale (Turchia)

Talmente belle da sembrare irreali. Le Terme di Pamukkale, il cui nome significa “castello di cotone” si trovano nelle vicinanze di Danizli, nelle pianure della Turchia centrale ed erano già conosciute dai Greci e dai Romani per le loro proprietà benefiche. Appena si giunge in prossimità di esse, ci si trova di fronte una scogliera di travertino di un bianco accecante ma, a mano a mano che ci si avvicina di più, compaiono le meravigliose piscine di acqua calda di un turchese intenso. Molte di esse sono vasche naturali, alcune, invece, sono state create dagli abitanti del luogo per scopi terapeutici. Inoltre, solo alcune sono accessibili al pubblico, mentre in altre è vietato fare il bagno per tutelare il delicato ambiente naturale.

5. Terme di Széchenyi (Ungheria)

Le terme di Széchenyi a Budapest rappresentano il più grande stabilimento termale d’Europa e meta indiscussa del turismo del benessere. Il primo edificio di questi bagni risale al 1881 e, nel corso del Novecento, il complesso è stato ampliato più volte, fino a comprendere cinque piscine e 12 vasche di acqua calda. Attorno alle fumanti piscine, poi, sorgono gli splendidi e storici palazzi ottocenteschi in stile neobarocco.

6. Terme di Saturnia – Cascate del Mulino (Italia)

Entrano nella nostra TOP 10 anche le italianissime Cascate del Mulino, o Cascate del Gorello, citate tra i siti da vedere almeno una volta nel nostro paese sia dal New York Times che da The Guardian. La prestigiosa Lonely Planet, invece, le ha inserita tra le dieci migliori sorgenti termali gratuite. Le cascate si trovano in provincia di Grosseto, nel cuore della Maremma toscana, e sono generate dalle acque sulfuree di una sorgente sulfurea naturale che sgorga a 37,5°C. Grazie alla presenza del Plancton Termale le acqua hanno effetti benefici sulla pelle, sull’apparato cardio circolatorio, motorio e digestivo. Fanno parte del complesso delle Terme di Saturnia, ma sono completamente gratuite, parcheggio compreso, e si può fare il bagno anche in inverno. Il fondo delle piscine, poi, è ricoperto da un fango bianco naturale ideale per la bellezza della pelle.

7. Termas San Joaquin (Messico)

Le Termas San Joaquin di Ramos Arizpe, in Messico, sorgono nel cuore del deserto di Coahulla e spiccano per il loro lusso. Attorno alle sorgenti termali, infatti, è sorto un resort a cinque stelle, mentre gli stabilimenti lasciano letteralmente a bocca aperta. Le acque termali, infatti, sono custodite da una struttura fatta di alte colonne dorate, profonde vasche in cui sgorga l’acqua tiepida ricca di minerali benefici e curativi, mentre le decorazioni sono realizzate in foglie d’oro. Inoltre, a circa 45 minuti di auto dalle terme si trovano le belle Grotte Garcia, che custodiscono 50 milioni di anni di storia.

8. Terme di Hammamat Ma’In (Giordania)

Le sorgenti termali di Ma’In, si trovano nel Governatorato di Madaba, tra la città di Madaba e il Mar Morto, a 58 km da Amman, in Giordania. In questa zona si trovano ben 63 sorgenti termali di diverse temperature, che sgorgano dalla montagna basaltica costellata di cascate mozzafiato. Le acque contengono elementi come sodio, calcio, cloruri, radon, idrogeno solforato e anidride carbonica. Conosciutissime anche nell’antichità, si dice che qui si bagnò anche Erode. Il paesaggio, poi, lascia davvero a bocca aperta e si presenta come un’oasi verde nel cuore del deserto rosso di Giordania. Attorno al complesso termale è sorto un hotel & spa a cinque stelle che offre trattamenti benessere per tutti i gusti. Una curiosità: le sorgenti si trovano a 264 metri sotto il livello del mare!

9. Terme di Uunartoq (Groenlandia)

Le sorgenti termali di Uunartoq, in Groenlandia, sono considerate tra le terme a cielo aperto più spettacolari del mondo. Sorgono sull’isola che dà loro il nome, nel sud del Paese. La cittadina più vicina è Nanortalik, che conta poco più di 2000 abitanti, da cui partono le escursioni che includono il bagno finale. Si cammina in uno splendido paesaggio fino ad avvistare dei laghetti dalla forma tonda la cui acqua sgorga dal sottosuolo a 38°C. E, mentre ci si rilassa, si ammirano gli iceberg e le montagne dalle nevi perenni sullo sfondo. L’accesso alle terme è gratuito e c’è anche un piccolo spazio per cambiarsi.

10. Terme di Fontcalda (Spagna)

Chiudono la nostra TOP 10, le terme di Foncalda, un vero e proprio “fiume termale” che scorre in una gola montana nei pressi della città di Gandesa, nella regione di Terragona, a nord del Paese. La sorgente termale sgorga nel fiume Canaletes, che scorre tra i picchi montuosi di Mola e Crestall. Fare un bagno qui vuol dire immergersi in una natura incontaminata. Per raggiungere la sorgente si deve camminare lungo un breve sentiero trekking che collega Gandesa a Benifallet. Da non perdere poi, nelle vicinanze, il santuario del XVI secolo con accanto un museo dedicato alla battaglia dell’Ebro durante la guerra civile spagnola.




I 10 Capodanni cinesi più belli del mondo

Domenica 22 gennaio si festeggia il Capodanno Cinese, noto anche come Festa della Primavera o Capodanno Lunare. La data non è fissa, ma variabile, e in genere compresa tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Si tratta della festività più importante del calendario cinese. Dei segni zodiacali dell’oroscopo cinesi, che ricorrono ogni 12 anni, il 2023 sarà l’anno del Coniglio, un segno di acqua, che preannuncia pace e tranquillità.

Il Capodanno Cinese è anche una delle feste più celebrate al mondo e, oltre alla Cina, si festeggia in molti altri Paesi asiatici, ma anche nelle Chinatown sparse per il globo. L’Italia non è esclusa, con le più belle celebrazioni e sfilate di Milano, Prato, Roma e ovunque ci sia una vivace comunità cinese. Ma quali sono i Capodanni cinesi più belli? Siamo andati a cercarli per la rubrica TOP 10 di questa settimana.

1. Pechino (Cina)

Naturalmente, trovarsi a Pechino per il Capodanno Cinese è un’esperienza davvero unica. Nella capitale si tengono rievocazioni spettacolari delle antiche cerimonie imperiali in onore del Cielo e della Terra e sfilate tradizionali come la Danza del Drago e la Danza del Leone, animali mitici che hanno il compito di scacciare la negatività, tenere lontani gli spiriti maligni e favorire prosperità, pace, armonia e salute. Inoltre, fin dai tempi della dinastia Liao (907-1125 d.C) tutti i più importati templi della città ospitano una fiera con spettacoli teatrali, esibizioni di acrobati, musica e cibo in abbondanza.

Tra le più belle c’è la fiera del Tempio Ditan, cioè “Tempio della Terra”, nel distretto di Dongcheng, in cui vengono rievocati gli antichi cerimoniali della dinastia Qing (1636-1911) e si possono ammirare mostre, spettacoli, teatro delle ombre, danza del drago e spettacoli di giocoleria e acrobazia. È la più importante e famosa di Pechino e ogni anno viene visitata da più di un milione di persone. Splendida anche la fiera del Tempio Longtan, nel distretto di Chongwen, in cui vendono organizzate anche competizioni sportive, dal tennis a campionati di braccio di ferro a gare di yoyo. Non mancano ovunque le bancarelle con spuntini tradizionali e beneauguranti e decorazioni di ogni tipo.

2. Hong Kong (Cina)

La rivista Forbes ha definito il Capodanno Cinese di Hong Kong tra le feste tradizionali più spettacolari del mondo, insieme al Carnevale di Rio e all’Oktoberfest. Quello che lo rende speciale è la spettacolare parata che apre le celebrazioni e il maestoso spettacolo di fuochi d’artificio che si tiene il secondo giorno dell’anno e che illumina i grattacieli e il mare attorno all’isola di mille colori di una bellezza unica.

La parata di Capodanno è preceduta da spettacoli ed esibizioni di gruppi mascherati e band musicali provenienti da tutto il mondo. La sfilata vera e propria, caratterizzata da grandi carri simili a quelli di carnevale, inizia alle otto di sera, poiché il numero 8 è considerato di buon auspicio, e si concentra nella zona di Tsim Sha Tsui, vicino alla Avenue of Stars, al Golden Mile e a Nathan Road. La sera del secondo giorno, invece, l’appuntamento è a Victoria Harbour per lo spettacolo pirotecnico. Durante il Capodanno poi, tutti i negozi osservano aperture straordinarie (non dimentichiamo che Hong Kong è una delle capitali mondiali dello shopping), mentre nei templi della città si alternano funzioni religiose e fiere più mondane.

3. Singapore

La Città Stato di Singapore ha una forte vocazione multietnica e dal 1821 ospita una importante comunità cinese che ha dato vita allo splendido quartiere di Chinatown in cui templi e negozi tradizionali si alternano a boutique e locali alla moda. In occasione del Capodanno Cinese 2023, si terrà il tradizionale River Hongbao, nove giorni di celebrazioni concentrate soprattutto nell’area del Gardens by the Bay, ma anche nei numerosi templi della città. Ricchissimo il calendario di eventi tradizionali, tra storia, cultura, show ed eventi gastronomici. Il 21 gennaio è prevista la Cerimonia di Apertura che segna ufficialmente l’inizio dei festeggiamenti.

Si terranno esibizioni tradizionali, lancio di lanterne e le strade di Chinatown saranno addobbate a tema. Il 22 gennaio, il Gardens by the Bay si illuminerà a festa con il grandioso spettacoli pirotecnico che formerà nel cielo luci e sagome per annunciare l’inizio dell’Anno del Coniglio. Tutti i templi dell’isola, poi, suoneranno le campane a festa per attirare la fortuna, mentre i fedeli e i visitatori possono unirsi nelle preghiere e per bruciare incensi propiziatori. Gli eventi religiosi più belli e importanti si tengono presso i templi di Longhua, Jing’an e nel tempio presso il giardino Yu.

4. New York (USA)

Nella Grande Mela vive la comunità cinese più importante dell’Occidente e il Capodanno viene festeggiato da migliaia di persone lungo le strade del quartiere di Chinatown di Manhattan. Le celebrazioni, con un ricco calendario di eventi di ogni tipo, durano 15 giorni consecutivi. Tra i momenti più importanti è suggestivi c’è quello del Capodanno che prevede il lancio di petardi e fuochi d’artificio per tenere lontani gli spiriti maligni. La Firecracker Cerimony si tiene attorno alle 11 del mattino (corrispondente alla mezzanotte a Pechino) presso Roosevelt Park, tra Grand Street ed Helter Street.

Non manca nemmeno la tradizionale Danza del Leone, una chiassosa parata che sfila tra le strade di Chinatown e che vede un “serpentone” dalle sembianze di un leone, o di un drago, che avanza a ritmo di musica. Nei giorni seguenti, le sfilate si moltiplicano con i simboli della tradizione cinese, tra unicorni, draghi e leoni nella zona tra Mott Streer, Bowery, East Broadway, Bayard Street, Elizabeth Street e Pell Street. La parata più importante è quella della Lunar New Year Parade, che chiude i festeggiamenti del Capodanno Cinese. Per l’occasione, l’Empire State Building si illumina di rosso e oro, i colori della prosperità, dell’abbondanza e della fortuna.

5. Londra (Regno Unito)

Le celebrazioni del Capodanno Lunare della capitale inglese sono tra le più grandi e importanti al di fuori dell’Asia e ogni anno vi partecipano centinaia di migliaia di persone che si radunano nella zona del West End per augurarsi “Kung Hei Fat Choi” (Buon anno!). Al festival, ricco di spettacoli, degustazioni di cibo cinese, sfilate e spettacoli pirotecnici, partecipano più di 30 gruppi folkloristici provenienti da tutto il paese. Il giorno di Capodanno, si inizia alle 10 del mattino con la danza del Drago e del Leone in Charing Cross Road, per poi estendersi in Duncannon Street e Shaftesbury Avenue e culminare a Trafalgar Square con un meraviglioso spettacolo di fuochi d’artificio. Tantissimi anche gli stand di cibo tradizionale di strada, mentre in Leicester Square viene allestita una zona dedicata ai più piccoli, con giostre e spettacoli, dimostrazioni e lezioni di arti marziali e laboratori creativi.

6. San Francisco (Stati Uniti)

Nella nostra TOP 10 entrano anche le celebrazioni del Capodanno Cinese di San Francisco, dove vive una corposa comunità cinese. Fulcro dell’evento è il quartiere di Chinatown dove il corteo di Capodanno è particolarmente pomposo, colorato, chiassoso e suggestivo. Il tema è ispirato all’animale dell’anno, per il 2023 il coniglio, e prevede la sfilata di bande formate da alunni delle scuole, processioni militari, podisti, acrobati, ballerini e musicisti. Particolarmente spettacolare l’enorme Drago d’Oro, formato da un gruppo di cento persone, che avanza accompagnato dallo scoppio di petardi per allontanare gli spiriti maligni e la negatività.

Particolarità del Capodanno Lunare di San Francisco è l’enorme Caccia al Tesoro, che coinvolge ben 1600 persone che, divisi in squadre, si impegnano per cercare un tesoro nascosto per le vie della città risolvendo enigmi e scovando indizi che li aiutano a spostarsi nella giusta direzione. Il Capodanno Cinese di San Francisco si celebra dal 1860 e ogni anno attira in città più di tre milioni di visitatori, provenienti dal resto degli Stati Uniti, dal Canada e dall’Asia.

7. Kuala Lumpur (Malesia)

Spettacolari anche le celebrazioni del Capodanno Cinese a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, che durano due settimane di fila. I giorni più importanti sono naturalmente la Vigilia, il Capodanno e l’ultimo giorno. Nella zona di Chinatown e attorno a Old Klang Road si concentrano le manifestazioni più belle e interessanti. La zona centrale della città viene poi decorata con lanterne e fiori di ciliegio, mentre ci si scambia ananas come simbolo di prosperità e fortuna. Importantissimo anche il concorso di calligrafia, aperto a tutti coloro che lo desiderano.

In tutta la capitale, poi, vige la tradizione di aprire le case private ai visitatori che possono trascorrere un po’ di tempo con le famiglie locali. Gli abitanti, poi, decorano le case con i duilian, rotoli di carta con scritte sopra poesie, e regalano pacchetti rossi con denaro e piccoli oggetti. Non mancano neanche qui le parate con le danze del Drago e del Leone e gli spettacoli pirotecnici. Tra le manifestazioni più belle, il tempio di Thean Hou accende seimila lanterne rosse per dare il benvenuto al nuovo anno.

8. Sidney (Australia)

Un altro dei Capodanni cinesi più belli del mondo fuori dall’Asia è quello di Sidney, in Australia, le cui celebrazioni durano dieci giorni. Il fulcro dei festeggiamenti è attorno all’Haymarket, nel vivace quartiere di Chinatown, e nella zona di Darling Harbor. Qui si tengono grandi parate con la tradizionale Danza del Leone, accompagnata da scoppi di petardi, e si concentrano le fiere notturne, con bancarelli, workshop, tornei di mahjong, mentre i ristoranti offrono menù speciali a tema. A Darling Harbor viene allestito il Giardino dell’Amicizia, dove si tengono le tradizionali cerimonie del tè, letture dell’Oroscopo cinese e laboratori di calligrafia.

Inoltre, i visitatori possono recarsi alla Stazione dei Segnalibri ad appendere i loro con scritti sopra sogni, speranze e desideri per l’anno appena iniziato. Il giorno di Capodanno, si tiene poi la tradizionale Twilight Parade che attraversa George Street con ballerini vestiti da leone o da drago, musicisti e acrobati. A Quay vengono invece appese lanterne giganti con raffigurato l’animale dell’anno, per il 2023 il Coniglio. Ognuna delle dieci notti di festa, poi, culmina con uno spettacolare lancio di fuochi d’artificio che illuminano Sidney Harbor e la famosissima Opera House.

9. Vancouver (Canada)

Nella Chinatown di Vancouver le celebrazioni per il Capodanno Cinese si tengono dal 1979 e sono le più grandi e importanti del Canada. Attirano ogni anno più di 50 mila persone e coinvolgono nella tradizionale parata più di 3000 tra ballerini, musicisti e figuranti. Al punto da meritare l’appellativo di Squadra di Danza del Leone più grande del Canada. Nel giorno del Capodanno Lunare la processione avanza lungo West Pender, passa sotto il cancello del Millennium di Chinatown e risale Gore Street per poi tornare a Keefer. Splendide anche le fiere di strada, con festoni, cibo tradizionale e oggetti beneauguranti ispirati all’animale dell’anno.

10. Manila (Filippine)

Chiude la nostra TOP 10 il Capodanno Lunare di Manila, nelle Filippine, che è stata dichiarata Festa Nazionale e giorno festivo dal 2012. Nelle Filippine, infatti, i cinesi rappresentano il 5% della popolazione e la ricorrenza è molto sentita. Le celebrazioni più belle e importanti si tengono nella Chinatown di Manila, il quartiere di Binondo, fondata nel XVI secolo, una delle più antiche Chinatown del mondo.

Per dare il benvenuto al nuovo Anno Lunare le case e le strade vengono decorate con lanterne e decorazioni rosse, colore portafortuna, e le persone indossano abiti dello stesso colore. Inoltre, si regalano a bambini e anziani buste rosse con qualche soldo. La tradizionale, fantasmagorica e chiassosa Danza del Drago è il momento più atteso e attira una corposa folla lungo Ongpin Street. Qui si affollano anche le bancarelle tra cui molti venditori di cibo di strada, tra cui castagne, ananas e agrumi, considerati beneauguranti, noodles, gnocchi e la tipica Niangao, a base di riso.