L’area sacra di Largo Argentina: un nuovo museo romano firmato Bulgari

Questa domenica la nostra rubrica di weekend in arte vi porta nel pieno centro di Roma, tra strade affollate dove regna il traffico, dove l’area sacra di Largo Argentina ha da sempre attirato gli amanti dell’arte. Affascinante e misteriosa, vissuta da una storica colonia di gatti, racchiude segreti che in pochi conoscono. Proprio qui infatti, nella Curia di Pompeo, Giulio Cesare venne pugnalato a morte nel 44 a.C. e un antico basamento di tufo custodisce ancora la memoria delle Idi di marzo. L’Area Sacra conserva, inoltre, numerose testimonianze della sua vita ininterrotta per oltre 2000 anni, come le fasi imperiali dei templi o le strutture di età medievale. Quest’area, con grande gioia degli amanti della storia e dell’archeologia, verrà aperta al pubblico grazie ad un restauro milionario finanziato dalla famosa maison Bulgari per l’apertura di un nuovo museo a cielo aperto.  

L'area sacra di Largo Argentina: un nuovo museo romano firmato Bulgari
Area Sacra di Torre Argentina, Roma

 

IL MILIONARIO RESTAURO DELL’AREA DI LARGO ARGENTINA 

L’Area Sacra di Largo Argentina è uno dei siti archeologici più suggestivi, immerso nel cuore della città. Grazie alla generosità della Maison Bvlgari, legata a Roma da un rapporto profondo di collaborazione e amore per il patrimonio culturale cittadino, finalmente stanno per partire i lavori che consentiranno l’apertura al pubblico di questo luogo così affascinante. Sarà realizzato un vero e proprio percorso in sicurezza fra gli antichi splendori: i visitatori potranno letteralmente camminare nella storia”, dichiara la Sindaca Virginia Raggi.  L’Area Sacra si conformerà così al criterio di “accessibilità allargata”, grazie alla realizzazione di camminamenti in quota – illuminati di notte con suggestive luci LED – che consentiranno ai visitatori una fruizione in tutta sicurezza. Un atto di mecenatismo, questo, che consentirà a Roma Capitale di procedere a una significativa opera di valorizzazione di uno dei più estesi complessi archeologici. 

L'area sacra di Largo Argentina: un nuovo museo romano firmato Bulgari
Percorso di visita realizzato con una passerella posta alla quota archeologica.jpg

In particolare il progetto è articolato su diversi elementi. La torre del Papito verrà restaurata e ospiterà i servizi di biglietteria. Verrà inserito un sistema di percorsi verticali e orizzontali interni all’area archeologica, comprensivi di una pedana elevatrice a cabina aperta, che consentirà l’accesso all’area agli utenti diversamente abili. I percorsi su passerella permetteranno la visione ravvicinata dei templi e dei numerosi reperti archeologici. Ci sarà anche un’area espositiva coperta, che sarà allestita nel portico orientale dell’Area Sacra. Lungo il percorso, il visitatore potrà seguire lo sviluppo storico dell’area sacra attraverso una serie di pannelli che ospiteranno reperti rinvenuti nell’area e pertinenti alle diverse fasi di vita del complesso. Tra iscrizioni, frammenti di decorazioni architettoniche, terrecotte e resti di statue sarà possibile seguire le vicende del sito a partire dal III secolo a.C. fino alle demolizioni del ventennio fascista.

L'area sacra di Largo Argentina: un nuovo museo romano firmato Bulgari
Foto aerea dell’area sacra di Largo Argentina, Roma

 

L’INTERVENTO DI JEAN-CHRISTOPHE BABIN (ceo di Bulgari) 

I lavori sono destinati a durare un anno, arricchendo la proposta di Roma per il Giubileo 2025. L’amministratore delegato, a proposito commenta L’avvio dei lavori per l’Area Sacra di Largo Argentina segna un nuovo, importantissimo momento nella nostra sempre positiva collaborazione con Roma Capitale e la Sovrintendenza per valorizzare i tesori storici e artistici della Città Eterna […] Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che avvicina ai nostri occhi questo luogo, consentendoci di conoscerne la storia e scoprine i dettagli. L’Area Sacra verrà finalmente riportata al centro della vita culturale di Roma, come era secoli fa in epoca repubblicana”. Quindi, al termine di questi lavori ci auguriamo che l’Area sacra di Largo Argentina, uno dei luoghi chiave della continuità monumentale di Roma nei secoli, possa raccontare a tutti la sua storia straordinaria. 

L'area sacra di Largo Argentina: un nuovo museo romano firmato Bulgari
Area Sacra di Torre Argentina, Roma




Mohammed ci racconta il suo sogno di visitare Roma

Con grande piacere pubblichiamo il racconto di Mohammed che ci descrive il suo weekend da sogno a Roma, con il quale partecipa al concorso LE MONGOLFIERE – WEEKEND DREAMERS.  Potete mandare i vostri racconti entro il 20 aprile a ilmiosogno@lemongolfiere.org

QUI tutte le informazioni su come partecipare. 

Mi chiamo Mohammed Baidi e il mio sogno è quello di visitare la città di Roma perché ho sempre sentito parlare dei suoi monumenti più celebri come il Colosseo o la Basilica di San Pietro. Inoltre so anche che la città è molto ricca di musei pieni di opere d’arte di ogni genere.

Mohammed in due scatti dei suoi viaggi

Sono poi un gran tifoso di calcio e mi piacerebbe tantissimo visitare lo Stadio Olimpico, magari quando gioca la mia Inter… ma Roma è stupenda in qualsiasi periodo dell’anno, per cui a me andrebbe bene qualsiasi data! Sogno di percorrere i larghi viali della Città Eterna con la mia carrozzina elettrica come faccio abitualmente a Milano, la mia città. Sono infatti un gran “camminatore” e visto che per noi disabili (io ho una forma di Distrofia muscolare da deficit di merosina) è sempre difficile spostarsi e viaggiare, spesso uso la carrozzina anche in sostituzione dei mezzi pubblici!

Mohammed a Milano

Mi hanno detto che nel 1960 a Roma si svolsero le Olimpiadi e che nelle sue strade si corse la maratona, che fu vinta da un atleta venuto da un paese africano, l’Etiopia. Anche io ho origini che vengono da un paese di quel continente: il Marocco e sono pronto a correre la mia personalissima maratona a 4 ruote per le strade della Capitale…

Panorama di Roma. Mohammed realizzerà il suo sogno di visitare la capitale?

Per tutte queste ragioni la meta che preferirei per il sogno di una vacanza (o per una vacanza da sogno )…è proprio Roma.

Che cosa vedere a Roma in un weekend

Un solo weekend non basta di certo per visitare Roma, ma si possono ugualmente vedere alcuni degli splendidi monumenti della Città Eterna. Ecco un itinerario che potreste seguire. Prima di tutto, lasciate le valigie e prendete la metro fino a Piazza di Spagna per ammirare la sua famosissima scalinata.

Piazza di Spagna con la sua celebre scalinata

Passeggiate poi lungo Via Condotti e ammirate le vetrine delle boutique delle griffes più famose. Arrivate quindi in via del Corso e svoltate a sinistra. Arriverete in Piazza Colonna, dove si trova la Statua di Marco Aurelio, a cui è legata una leggenda. Si dice infatti che Roma vivrà finché non sarà completamente sparita la doratura che ricopre la statua dell’imperatore filosofo.

Monumento a Marco Aurelio

Continuate a camminare e svoltate a sinistra in via delle Muratte. Da qui potrete ammirare la celeberrima Fontana di Trevi, dove potete gettare una moneta ed esprimere un desiderio.

La celebre Fontana di Trevi

Tornate poi indietro in via delle Muratte, incrociate di nuovo via del Corso e continuate lungo via della Pietra fino ad arrivare al Pantheon. Lasciatevi poi alle spalle Piazza della Rotonda e imboccate la Salita dei Crescenzi, seguendo le indicazioni per Piazza Navona, dove potete ammirare le su tre splendide fontane.

Piazza Navona

Dalla Fontana del Moro proseguite poi fino a Corso Vittorio Emanuele II, fino a incrociare l’Area Sacra, uno dei più interessanti giacimenti archeologici della capitale. Proseguendo ancora, incontrerete il Monumento a Vittorio Emanuele II. Se avete tempo, proseguite fino a Piazza del Campidoglio. Infine, terminate la prima giornata a Campo de’ Fiori.

Campo de’ Fiori

Secondo giorno: Piazza San Pietro e il Vaticano

Alzatevi di buon’ora e prendete la metro per Città del Vaticano, scendendo alla fermata Ottaviano. Imboccate la via omonima e proseguite fino a Piazza San Pietro, la cui bellezza vi lascerà senza fiato. Entrate nella Basilica di San Pietro e cercate di salire sulla cupola per ammirare Roma da 136 metri di altezza.

Veduta di Piazza San Pietro

Valgono sicuramente una visita i Musei Vaticani, che richiedono alcune ore, con la meravigliosa Cappella Sistina, capolavoro di Michelangelo. Prendete poi via Conciliazione da Piazza San Pietro e arrivate fino a Castel Sant’Angelo, con il suo splendido ponte, uno dei più belli di Roma. Se vi rimane tempo, concludete la giornata a Villa Borghese per rilassarvi nei suoi Giardini.

Castel Sant’Angelo con il suo splendido ponte

Ultimo giorno: Roma antica

Non perdetevi i principali monumenti della Roma imperiale, a cui potete dedicare un’intera giornata. Prendete la metro fino alla fermata Colosseo e visitate, oltre all’Anfiteatro Flavio, il Foro Romano e il Palatino. A nord del Foro, seguite le indicazioni per la collina Capitolina, arriverete in Piazza del Campidoglio, dove si trova la statua della Lupa Capitolina, che allatta Romolo e Remo.

La Lupa capitolina uno dei simboli della città

Scendete le scale a sinistra e arrivate poi in via del Teatro Marcello, proseguite fino alla Chiesa di Santa Maria di Cosmedin, dove si trova la famosa Bocca della Verità.

La Bocca della Verità

Attraversate il Tevere fino al quartiere di Trastevere e fermatevi per una sosta golosa in uno dei suoi famosi ristoranti. Se avete tempo, potete fare una tappa anche alle Terme di Caracalla e al Circo Massimo.

Ingresso delle Terme di Caracalla

DOVE DORMIRE

*Hotel Giolli***, via Nazionale 69, Rione Monti, tel 06/4882393, www.hotelgiolli.it A poca distanza dalla Fontana di Trevi e comodo al centro storico. Ristorante con sala panoramica.

*La Maison d’Art Spagna***, via del Corso 112, Roma, tel 06/45493364, www.lamaisondart.com A 300 metri dalla Fontana di Trevi e a 500 da Piazza di Spagna, dispone di solarium e centro benessere.

*Domus Mea***, via Calatafimi 31, Roma, tel 06/486496, www.domusmearoma.com Recentemente ristrutturato, a 50 metri dalla Stazione Termini e dall’accesso ai trasporti pubblici. Organizza visite guidate.

La Maison d’Art Spagna

DOVE MANGIARE

*Er Pizzicarolo, Vicolo dei 5, Trastevere, Roma, tel 334/6986332, www.facebook.com/ErPizzicarolo/ Panini, sandwich, antipasti con prodotti tipici. Una tappa golosa per un pasto veloce e gustoso.

*Pasta in Corso, Corso Vittorio Emanuele II 73, Roma, tel 06/68807786, offre pasta e primi piatti preparati con ingredienti di qualità.

*Antica Osteria Croce, via della Croce 38, Roma, tel 06/6780355, www.ristorantepergruppiroma.it Vicino a Piazza di Spagna, offre primi piatti, secondi di carne e pesce, aperitivi e cocktail. Ampia scelta di vini.

Ingresso dell’Antica osteria della croce

INFO

www.turismoroma.it




Dove andare nel weekend tra passeggiate e visite guidate

Che cosa fare nel weekend? Lo sappiamo, le regioni d’Italia “cambiano colore” da un giorno all’altro, ma in quelle gialle e arancioni (in questo ultimo caso gli spostamenti sono consentiti solo all’interno dello stesso Comune) si può prendere parte a escursioni e visite guidate. Ecco allora gli eventi che abbiamo selezionato per voi nel weekend del 6 e 7 marzo. Vi invitiamo comunque a verificare sui siti degli organizzatori o chiamando ai numeri di telefono indicati se gli eventi si terranno.

A Torino visita al MAU per la Festa della Donna

Sabato 6 marzo, a Torino è in programma la visita guidata “Donne in Campidoglio”, a tema “8 marzo”. Il ritrovo per la partenza è alle 15.30 davanti alla Chiesa di Sant’Alfonso, in via Netro 3 e la durata sarà di circa 1 ora e 45. Si va poi alla scoperta del MAU (Museo di Arte Urbana), nel quartiere del Campidoglio, un quartiere operaio storico che si è sviluppata tra il 1853 e le metà del Novecento.

Murales al MAU di Torino

Fino a oggi, il borgo ha mantenuto la sua conformazione a reticolo, con case basse e cortili interni, strade strette e lastricate e attività commerciali. Un vero e proprio “museo a cielo aperto”, intervallato da opere realizzate dalle donne. Durante la passeggiata saranno letti alcuni brani tratti dal libro “La vita in Piazza” di Maria Concetta di Stefano. Il tour si tiene nel rispetto delle normative anti Covid. Prenotazione obbligatoria. Iniziativa a numero chiuso. Quota di partecipazione: adulti € 13, bambini € 6.

Street art a MAU

INFO: tel 339/3885984, info@culturalway.it, www.culturalway.it

A Padova “Storie di donne”

Domenica 7 marzo, a Padova si possono ascoltare “Storie di donne”, nell’ambito di una interessante passeggiata guidata alla città. Il percorso consente di conoscere le storie di alcune delle donne che hanno svolto un ruolo importante, dall’età paleoveneta ai giorni nostri.

Si potranno “incontrare” virtualmente Ostiala Galliena, Santa Giustina, protomartire padovana, Fina Buzzacarini, moglie di Francesco il Vecchio e committente del Battistero, eletto mausoleo di famiglia, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata del mondo, Lucrezia Obizzi e molte altre. Si ascolteranno storie di coraggio, di amori struggenti, talento e violenza, ma anche di impegno politico e sociale.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia la prima donna laureata al mondo

Il ritrovo per la partenza è alle ore 15 presso la fontana centrale di Prato della Valle, a Padova. La quota di partecipazione è di € 18 per gli adulti e di € 13 per i ragazzi 6-12 anni. Bambini con meno di 6 anni gratis. Comprende: guida turistica abilitata, organizzazione tecnica e aperitivo. Prenotazione obbligatoria.

Veduta di Padova

INFO:  www.viaggiarecuriosi.com/it/storie-di-donne-tour-a-padova/.

A Roma c’è il Green Market Festival

Per tutto il weekend del 6 e 7 marzo, dalle 10 alle 20, presso la Città dell’Altra Economia, in Largo Dino Frisullo, a Roma, si tiene il Green Market Festival. I circa 50 stand saranno quasi tutti all’aperto ed esporranno artigianato artistico, dalle borse ai cappelli, dalle ceramiche alle lampade, ma anche abbigliamento sostenibile, giocattoli artigianali in legno, saponi e cosmetici naturali, candele ecologiche e tanto altro. Non mancheranno nemmeno i libri e uno spazio sarà riservato ai produttori biologici, da cui poter acquistare le pregiate nocciole della Tuscia, confetture, sughi e birra artigianale.

Stand al Green Market Festival

Sarà poi possibile visitare una mostra di giovani artisti e coccolarsi agli stand che propongono trattamenti olistici. Ci saranno anche lezioni di yoga, all’aperto sul prato davanti all’edificio. Per i più piccoli, ci saranno laboratori didattici, tra cui la possibilità di colorare cartoni animati in 3D. Ingresso gratuito.

Candele artigianali

INFO: www.facebook.com/greenmarketfestival/

A Napoli, nei luoghi del “Commissario Ricciardi”

Per gli appassionati dei romanzi di Maurizio di Giovanni dedicati al “Commissario Ricciardi” o della fiction appena conclusa su Rai Uno, un successo da 6 milioni di telespettatori a puntata, dove a prestare il volto al protagonista è stato il bravissimo Lino Guanciale, sabato 6 marzo, a Napoli, si tiene la visita guidata “Arrivederci commissario!”, sui luoghi del romanzo e della fiction.

Lino Guanciale, nei panni del Commissario Ricciardi, con Serena Iansiti, che interpreta Livia Lucani in una scena della fiction

Si parte da Piazza Carità alle 10.30, porta di ingresso alla Napoli degli anni Trenta. Si prosegue poi verso via Monteoliveto, passando accanto al palazzo di Livia Lucani descritto nei romanzi. Si arriva infine in Piazza Matteotti, cuore del progetto di risanamento in chiave razionalista. Gli edifici monumentali, all’epoca in cui si svolgono le vicende del commissario Ricciardi erano ancora tutti in costruzione, incluso quello della Questura.

Piazza Matteotti

Si continua ancora lungo via Toledo, sulle tracce di Ricciardi e del fido brigadiere Maione per poi concludere il tour al Caffè Gambrinus, dove tutto ha avuto inizio. Il tour ha una durata di circa 2 ore. La quota di partecipazione è di € 10 per gli adulti e di € 5 per i bambini dai 6 ai 12 anni, minori di 6 anni gratis. Prenotazione obbligatoria e a numero chiuso (max 8 partecipanti).

Una scena del film girata al Caffè Gambrinus

INFO: prenotazioni via WhatsApp al 338/7870753 o info@guidesaroundnaples.com

A Catania per scoprire “L’altra metà del cielo”

Sempre in occasione della Festa della Donna, domenica 7 marzo, a Catania, è in programma una passeggiata guidata intitolata “L’altra metà del cielo – L’universo femminile della città di Catania”. Si parte alle 9.30 da Piazza Duomo e si cammina nei luoghi che sono stati teatro delle storie delle donne che hanno avuto un ruolo importante nella storia della città. Si ascolterà del coraggio di Agata, dell’intelligenza di Verdimura, della fragilità di Rosalia e di tante altre protagoniste femminili.

La cattedrale di Sant’Agata

La quota di partecipazione è di € 10 per gli adulti e di € 5 per i bambini 6-13 anni. Massimo 15 partecipanti. Portare i propri auricolari per mantenere le distanze di sicurezza previste dalle norme anti Covid. Prenotazione obbligatoria.

INFO: tel 366/8708671, guidect.eventi@gmail.com




Weekend romantico o di Carnevale? Ecco dove andare a San Valentino

Il prossimo weekend sarà quello di San Valentino, ma siamo anche in periodo di Carnevale e con le prime aperture si può prendere parte a cene, eventi culturali o enogastronomici, oppure visitare mostre e musei. Ecco, allora, nella nostra rubrica settimanale, la nostra selezione di eventi del weekend del 13 e 14 febbraio.

Un enotour a Bassano del Grappa

Per chi ama la cultura e i buoni sapori, a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, sabato 13 febbraio è in programma un interessante Enotour che abbina la visita alle eccellenze della città a degustazioni di prodotti tipici. Si parte alle ore 15 da Villa Angaran San Giuseppe e si segue il corso del Fiume Brenta fino al Ponte di Bassano.

Il Ponte Vecchio a Bassano del Grappa

Una guida esperta illustrerà la storia di Bassano, con le sue vicende belliche, i monumenti, ma anche le eccellenze dell’artigianato locale, come l’oro o la ceramica. Infine, si farà una sosta per degustare la tipica grappa, con tappa ristoro in un locale del centro storico. La passeggiata ad anello è di circa 5 km e la quota di partecipazione è di € 15 a persona. Posti limitati nel rispetto della normativa anti Covid, obbligatoria la prenotazione e i dispositivi di protezione individuale. Si consiglia abbigliamento e scarpe comode.

Il Museo della Grappa

INFO: tel 3402545687 (anche WhatsApp), info@discoveringveneto.com

A Verona pranzo di San Valentino a Villa Cariola

Per i romantici, sabato 13 e domenica 14, Villa Cariola di Caprino Veronese, in località Preele 11, propone un pranzo di San Valentino nella magica atmosfera delle colline sul Lago di Garda.

La romantica Villa Cariola

Il menù prevede un drink di benvenuto, antipasto con fagottino ripieno di branzino su specchio di crema di crostacei, primo piatto: risotto con funghi porcini di bosco al profumo di tartufo nero; secondo piatto: filetto di manzo al Valpolicella con contorni di stagione; dessert: Tartelletta al gianduia con frutti rossi su specchio di crema alla vaniglia; caffè, acqua gasata e naturale. Vini esclusi. Costo: € 99 a coppia.

Atmosfere romantiche a Villa Cariola

In alternativa, si può scegliere una romantica cena in camera in day use o con soggiorno di una notte nelle eleganti stanze della Villa.

INFO: tel 045/6250012, www.villacariola.it, info@villacariola.it

Genova, San Valentino nel Parco del Beigua

Un San Valentino nella natura quello proposto dalle Guide del Parco del Beigua, nel genovese. Domenica 14 febbraio è in programma una splendida escursione di una giornata alla scoperta della Foresta della Deiva a Sassello.

La natura del Parco del Beigua

Si cammina nel silenzio del bosco invernale, immersi tra i profumi e i colori della natura per sciogliere le tensioni accumulate durante la settimana, ricaricando corpo e spirito. E siccome non si può festeggiare San Valentino senza baci, alla fine della giornata è prevista una sosta golosa presso “Le Delizie di Gina” per assaggiare alcune specialità locali, come i baci di Sambuco e i canestrelli.

La quota di partecipazione è di € 10 a persona. È previsto il pranzo al sacco portato dai partecipanti. Prenotazione obbligatoria entro le ore 12 di sabato 13 febbraio.

INFO: tel 393/98963251

San Valentino a Volterra (PI) con visita guidata e aperitivo

Volterra, in provincia di Pisa, è uno dei borghi più belli e affascinanti d’Italia, dal glorioso passato e scelto come set per film e fiction di successo. In occasione di San Valentino, domenica 14 febbraio, si può prendere parte a una suggestiva visita guidata con aperitivo. Il ritrovo per la partenza è alle ore 11 da Piazza Martiri della Libertà. Si cammina poi tra case, vicoli, chiese e palazzi nobiliari del borgo.

La romantica Volterra, fu fondata dagli Etruschi

È prevista una sosta per una visita a un’antica bottega di alabastro, la pietra tipica della città e fiore all’occhiello della produzione artigiana fin dai tempi più antichi. Si visiteranno poi i resti delle terme e del teatro romano e si ascolteranno storie e curiosità della storia secolare di Volterra.

Al termine, è previsto un aperitivo all’aperto, seduti seguendo le regole anti Covid, comprensivo di bibita a scelta tra alcolica e analcolica, bruschette con olio extravergine di oliva, chips appena sfornate e stuzzichini misti. Prenotazione obbligatoria. Quota di partecipazione: adulti € 18, bambini fino a 12 anni € 10.

INFO: tel 347/9752183

Quando a Roma era Carnevale, una passeggiata in maschera

Tanto tempo fa, il Carnevale a Roma si festeggiava per le strade, nei palazzi e nei teatri, tra luci, colori, spettacoli di fuochi d’artificio, musica e canzoni, sfilate, giostre, scherzi goliardici e gran baccano ovunque.

Raffigurazione del Carnevale romano

Per rivivere queste atmosfere d’altri tempi, domenica 14 febbraio, con partenza alle ore 10.45 da Piazza del Popolo, Avventure Urbane propone una passeggiata in maschera nei luoghi del Carnevale romano. Si potrà assistere a una sfilata di costumi e ascoltare storie e aneddoti del Carnevale romano, con degustazione delle vere castagnole, gioco del moccoletti e una riedizione della sfrenata corsa dei cavalli. La passeggiata terminerà in Piazza di Spagna alle 13 circa.

Le castagnole, dolci tipici del carnevale romano

L’evento è a numero chiuso, min 10 partecipanti max 20. La quota di partecipazione è di € 12 per gli adulti e di € 10 per i ragazzi, comprensiva di radioguide sanificate e auricolari monouso e degustazione di castagnole. Prenotazione obbligatoria entro le ore 13 di sabato 13 febbraio

INFO: avventureurbane.roma@gmail.com

A Napoli, San Valentino in…tandem

Un tour inedito di Napoli. È quello che organizza in occasione di San Valentino, domenica 14 febbraio, Bike Tour Napoli, che propone una pedalata turistica in tandem della durata di circa 3 ore, accessibile a tutti. Il ritrovo per la partenza è alle ore 10 dalla Mostra d’Oltremare, in via Guglielmo Marconi.

Si arriva poi a Pozzuoli percorrendo la panoramica Via Napoli, che costeggia il mare e permette di ammirare le isole del golfo, tra cui Procida, Capitale della Cultura. Si arriva poi ai Campi Flegrei e si ritorna a Pozzuoli.

Il Golfo di Napoli con il Vesuvio sullo sfondo

Qui si prosegue nell’area pedonale che sovrasta il Rione Terra e si passeggia per il centro storico di Pozzuoli con soste al Tempio di Serapide e alla Darsena Storica dei pescatori. Ritorno alla Mostra d’Oltremare. Alla fine del tour è previsto un aperitivo.  Il tour è a numero chiuso nel rispetto delle normative anti Covid. La quota di partecipazione è di € 25, comprensivo di noleggio tandem, accompagnatore e aperitivo. Prenotazione obbligatoria.

INFO: tel 379/1362755 – 338/2127542, biketournapoli@gmail.com




OPEN BOX: l’arte contemporanea domina i giardini dell’Aventino

Questa settimana il nostro appuntamento con l’arte si sposta nella nostra magnifica capitale. Si tratta questa volta di arte contemporanea in mostra nei giardini dell’Aventino fino al 28 febbraio 2021. La mostra si chiama OPEN BOX ed è a ingresso gratuito. Il progetto espositivo è incentrato sul dialogo tra la scultura contemporanea e gli spazi verdi, e persegue le finalità statutarie dellAssociazione Amici dell’Aventino di custodia e valorizzazione dei luoghi dell’Aventino. Open Box è per altro un progetto pilota che, in questi tempi di “chiusure e clausure”, dà il via alla trasformazione degli spazi verdi dell’Aventino in gallerie d’arte all’aperto. Esse prendono il nome di “open boxes”, e che vogliono dare la possibilità ad artisti di esporre le proprie opere per un periodo limitato in un contesto paesaggistico e storico unico.

OPEN BOX: l’arte contemporanea domina i giardini dell’Aventino
Veduta giardini dell’Aventino, Roma

Foto credits: Roma2pass

 

LA MOSTRA: OPEN BOX

Questa prima edizione propone otto artisti. Tra le mura protette del giardino di Sant’Alessio, Buggiani, Cascella, Monachesi e Santoro si esprimono con materiali duraturi come ferro, acciaio e ceramica. Mentre Cruciani, Fioramanti, Ripandelli e van Wees hanno scelto gli spazi aperti dei giardini Piero Piccioni e di piazza Albina, per le loro istallazioni site-specific e landart.

 

GLI ARTISTI

Dal testo critico di Francesca Perti, presentiamo gli artisti protagonisti della mostra:

Paolo Buggiani, riconosciuto protagonista della street-art internazionale, con l’installazione ESCALATION (2000-2020), un grande uomo che sale una scala vicino ad un serpente che sembrano usciti dal gioco fantasioso di un bambino. Allude ad un’umanità che cerca la propria realizzazione nella ricchezza e dove consumare è la nuova gioia di massa.

Tommaso Cascella. L’opera CIELO è una scultura che traccia con il ferro il suo volume e disegna lo spazio per suggerire l’idea del cosmo. Sono due gli elementi che hanno ispirato Cascella: le cupole di Roma, che sono come volte celesti (quindi cieli), e il campanile dell’Oratorio dei Filippini del Borromini, dove l’architettura si fa solo disegno con il ferro.

OPEN BOX: l’arte contemporanea domina i giardini dell’Aventino
Tommaso Cascella, CIELO

Riccardo Monachesi. BLUE FLUXUS fonde due suggestioni: gli ultimi 15 anni di vita di Sant’Alessio passati sotto una scala del palazzo avito, e il concetto di acqua, che Monachesi realizza attraverso formelle di ceramica smaltata. Crea la propria visione di giardino emendando l’arte ceramica dalla tradizione, elevandola al livello delle realizzazioni scultoree delle fontane rinascimentali.

Ninì Santoro, tra i padri della scultura astratta in Italia, con BOUCLIER, LO SCUDO E LA LANCIA DI ACHILLE (1971) in ferro e acciaio, materiali da sempre prediletti da Santoro, riafferma l’interesse che l’artista ha sempre avuto per gli spunti storici e letterari e sottolinea la sua forza originale, la sua immagine mentale proiettata sulla scultura che solo con il nome diventa realtà.

Mara Van Wees. L’istallazione L’ACQUA CHE NON C’È (2020) colma un vuoto al centro del giardino di Piazza Albina, immaginando una fontana ornata da un moderno mosaico cosmatesco, e come l’invenzione del mosaico riutilizza materiali edili contemporanei, la guaina e il ferro, «e’ minuti rottami rimasi», i materiali scartati dalla costruzione (L. B. Alberti).

Giulia Ripandelli. NASADIYA SUKTA (2017-2018) s‘ispira all’inno vedico, conosciuto come Inno della Creazione, che racconta come l’origine dell’universo sia incomprensibile e misteriosa. l’artista riporta le parole dell’inno, appese ai rami dell’albero, fluidi e leggeri, disposti a trascorrere e a trasformarsi, lanciano al vento il loro messaggio cosmico.

OPEN BOX l’arte contemporanea domina i giardini dell’Aventino
Giulia Ripandelli. NASADIYA SUKTA (2017-2018)

Publia Cruciani, con PRESENZE RIBELLI che potremmo definire una cosmogonia edenica, crea un mondo a parte, dove personaggi dell’antichità ritornano a popolare il colle dell’Aventino: Romolo, Messalina, Poppea, Bruto, Adriano sembrano riapprodare finalmente a casa, perfettamente a loro agio in una Roma post-postmoderna.

Marco Fioramanti. C.R. 42 “FALCO”: “il relitto aereo è un reperto della memoria che esiste nel cimitero dei ricordi”, nello stesso tempo è un atto d’amore e una storia d’amore. Un atto d’amore verso il padre che guidò l’aereo durante la campagna di Grecia e Albania, e una storia d’amore perché, nel subbuglio della guerra, occhi di donna della fazione nemica incontrarono quelli del giovane pilota.

OPEN BOX l’arte contemporanea domina i giardini dell’Aventino
Marco Fioramanti. C.R. 42 “FALCO”




Roma: Campo de’ Fiori, la Chef Barbara Agosti e il tiramisù ZUM… “er mejio de Roma”

DI CESARE ZUCCA  –

Campo de’ Fiori è uno dei gioielli di Roma. Si trova dove sorgeva il Tempio di Venere Vittoria nell’antica Roma, annesso al Teatro di Pompeo e vanta numerosi eleganti palazzi, tra cui il Palazzo Orsini. È sempre stata la piazza delle corse, dei palii e di famigerate esecuzioni, tra cui quella del  filosofo Giordano Bruno, domenicano accusato di eresia che qui fu arso vivo nel 1600 e la cui imponente statua domina la piazza.

La statua di Giordano Bruno

Da secoli iI Campo ospita alla mattina un vivace mercato, dove ancora si possono trovare delle bancarelle tradizionali di cibo e fiori, mentre intorno si sono piazzati venditori di souvenir e stand gastronomici, forse un po’ turistici.

Il mercato di Campo De’Fiori

DA SCOPRIRE
Preseguendo, troverete Via dei Giubbonari: con due soste imperdibili: l’Antico Forno Roscioli una delle migliori panetterie di Roma, che sforna il suo famoso pane con fichi, noci, uvetta e la fantastica pizza rossa dal bordo croccante e il centro morbido e ben condito.
Al numero 106 della stessa via trovere Bags & Fruits, vero tempio delle borse in pelle, tutte rigorosamente fatte a mano.

La tradizionale ‘rossa’ dell’Antico Forno Roscioli e le borse artgianali di Bags&Fruita

Poco più in là, una chicca da non perdere: all’estrema destra di Piazza del Biscione, vi apetta il Passetto, un minuscolo passaggio segreto pieno di affreschi.

Passetto del Biscione

Dietro l’angolo c’è una delle strade più suggestive e storicamente importanti di Roma: Via Giulia, lunga circa un chilometro e osteggiata dai palazzi nobiliari, ideata per collegare la ricca zona di Ponte Sant’Angelo con i mercati di Campo de’ Fiori.

Via Giulia

Leggermente isolata, troverete la imponente Piazza Farnese ornata dalle fontane gemelle in granito provenienti dalle Terme di Caracalla. Qui ha sede il Palazzo Farnese, uno dei più bei palazzi del Cinquecento romano al quale lavorarono artisti illustri: Antonio da Sangallo  Michelangelo, Vignola, Giacomo Della Porta , oggi è sede dell’Ambasciata Francese. Visitarlo non è così semplice: dovete rivolgervi a Inventerrome perchè giorni, orari, numero dei partecipanti sono soggetti a regole piuttosto esigenti (‘sti francesi…) e comunque, causa Covid, le visite sono attualmente sospese. Il tour comprende una lunga visita al cortile e una abbastanza fugace escursione negli interni.

Piazza e Palazzo Farnese

Ne vale la pena? Je ne sais pas…
Sicuramente vale la pena di entrare da ZUM, piccola bottega che sta per Zucchero, Uova, Mascarpone. Certo, siamo nel paradiso del tiramisù e questo che pare sia “er mejio de Roma”... Io ho assaggiato quello alle fragole, una delizia!

Un tiramisù da passeggio alla fragola e melone

Al timone di ZUM troviamo la Chef Barbara Agosti che gestisce anche il ristorante Eggs (impossibile dargli un altro nome) con menu ‘tutto uova’ compresa l’icononica carbonara servita in 11 versioni, dalla classica a quella con baccalà e asparagi a quella con gambero rosso e pistacchi, da quella con aglio nero e polpo scottato, alla versione con tartufo nero.

Barbara tra le sue passioni: uova e tiramisù

ZUM è attento alla sostenibilità ambientale (coppette, bicchieri e cucchiaini sono in materiale eco-sostenibile) offre versioni senza lattosio o glutine e tiramisù in tante versioni: pistacchio, nocciola, rum, frutta, cioccolato.
Il top?  Senza dubbio il “Tiramisù ZUM” con la crema Novi e i tradizionali biscotti Gentilini, dello storico biscottificio romano.
Ecco la ricetta, gentilmente fornita da Barbara in persona.
TIRAMISU’ ZUM

Eccolo, il tiramisù ZUM…er mejo de Roma’..

ingredienti:
500gr mascarpone
8 uova
250gr zucchero
qb biscotti Gentilini o savoiardi
qb caffe’

procedimento:

  • separare i tuorli dagli albumi;
  • dividere lo zucchero in due parti uguali;
  • montare i tuorli con 125gr di zucchero fino ad ottenere una crema spumosa ed omogenea;
  • incorporare il mascarpone ai tuorli ed amalgamare per bene;
  • montare a neve ferma gli albumi con i restanti 125 gr di zucchero ed unire al composto;
  • in un recipiente intigere i savoiardi nel caffe’ poco zuccherato e procedere a strati;
  • spolverare con cacao amaro.

INFO
ZUM 
Eggs

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto nel suo blog, in stile ‘Turista non Turista’

 




Giacomo ci racconta il suo sogno: visitare Roma e Pompei

Questa settimana per il nostro concorso Weekend Dreamer – Raccontaci il tuo sogno abbiamo selezionato il racconto di Giacomo, un ragazzo di 15 anni che da sempre ha la passione della storia e degli antichi Romani. Il suo sogno è quello di visitare Roma e Pompei.

Visitare Roma e Pompei è il sogno che ci racconta Giacomo, 15 anni

Cara Redazione di Weekend Dreamers, mi chiamo Giacomo e ho 15 anni. Abito in un paesino in provincia di Brescia con i miei genitori, un cane e un gatto bianco e nero.  Voglio subito dirvi che per me scrive la mia mamma, perché quando sono nato sono rimasto per un po’ senza ossigeno e questo mi ha creato un handicap fisico e anche un lieve ritardo cognitivo. Questo però non mi ha mai impedito di essere un ragazzo curioso, vivace, allegro.

Veduta di Roma al tramonto

Fin da quando ero piccolo ho sempre avuto una grande passione: l’antica Roma. Ho tanti libri e mi piace guardare i film sui romani. Il mio preferito Il Gladiatore.  Il mio sogno sarebbe viaggiare nel tempo e vedere dal vivo i gladiatori, le corse dei cavalli, gli imperatori romani, andare alle terme e passeggiare per le strade di Roma quando era un grande impero.

“Il gladiatore” è il film preferito di Giacomo

Purtroppo, viaggiare nel tempo non è possibile, però non sono mai stato a Roma e il mio sogno sarebbe proprio quello di visitare la nostra capitale d’Italia. Andrei subito al Colosseo per immaginare i gladiatori che combattono contro gli animali feroci, e poi in qualche museo per vedere i resti archeologici e al Foro romano.

Il Colosseo, la prima tappa del viaggio da sogno di Giacomo

Già che sono là, andrei anche a vedere la Basilica di San Pietro in Vaticano, i Musei Vaticani e la Cappella Sistina con i capolavori di Michelangelo per fare contenta mia mamma.

Mi hanno detto che Roma ha anche delle belle piazze, come Piazza di Spagna, che ho visto una volta in TV. Vorrei vedere anche la Fontana di Trevi per buttarci dentro una monetina ed esprimere un altro desiderio.

Giacomo vorrebbe gettare una moneta nella Fontana di Trevi ed esprimere un desiderio

Il mio sogno è anche quello di andare a Pompei, che non è tanto lontano da Roma e che non ho mai visto. La lava del vulcano ha coperto tutto, anche le persone e i cavalli, che sono rimaste esattamente come erano. Ecco, quello sarebbe come fare un viaggio nel tempo. Vi scrivo questo racconto perché spero che il mio sogno si realizzi!

Ciao a tutti da Giacomo




Dove andare e che cosa fare in Italia il weekend del 3-4 ottobre

Il primo weekend di ottobre, quello di sabato 3 e domenica 4, in tutta Italia è un’esplosione di gusto. Sono tanti gli eventi dedicati ai sapori. Nella nostra rubrica settimanale, abbiamo selezionato quelli da non perdere. Scegliete il vostro!

A Bardolino un weekend con Gusto!

Dal 1° al 4 ottobre a Bardolino (VR), si tiene la prima edizione di “Bardolino con Gusto”, una grande kermesse dedicata all’enogastronomia locale in uno scenario unico e indimenticabile. Nelle location di Parco Carrara Bottagisio e Lungolago Cornicello saranno allestiti 16 point dedicati alla gastronomia con altrettanti menù e più di 60 etichette vinicole.

Non mancheranno nemmeno gli spettacoli e i concerti live. Tra le specialità che si potranno gustare ci saranno i piatti a base di pesce di lago, tipici della tradizione veronese e il “rosso” Bardolino doc, insieme al Chiaretto di Bardolino.

La manifestazione si svolge in sicurezza e nel rispetto dello norme anti Covid. È prevista una capienza massima di 1000 persone per ognuna delle due fasce orarie (11-16 e 18-23) con accesso alle zone riservate, previo acquisto del ticket dal costo di 7 euro sui canali on line www.eventitribe.it o www.bardolinodop.it .

Incluso nel biglietto: accesso alla manifestazione, bicchiere da degustazione in vetro e tasca porta bicchiere, eventi di musica live con posti a sedere e tavoli garantiti e distanziati per tutti i partecipanti. A ogni cambio turno è prevista la sanificazione di tavoli e panche.

INFO: www.bardolinodop.it

Ad Apecchio (PU) un weekend con il Tartufo&Birra Festival

Un connubio insolito, ma solo in apparenza quello di Tartufo&Birra, il Festival di Apecchio (PU) che si terrà nel weekend del 3 e 4 ottobre per la sua 38° edizione. Ma che cosa hanno in comune il pregiato e “aristocratico” tubero con la frizzante e “popolare” birra? Provare per credere! Prima di tutto, in questa zona delle Marche sono disponibili entrambi per tutto l’anno, grazie all’ecosistema invidiabile che ne fa l’ambiente ideale sia per la qualità dei tartufi che per la produzione di birra.

L’evento si inserisce come tappa del Grand Tour delle Marche e prevede, tra le altre cose, itinerari di trekking con degustazione finale, una pedalata insieme al mito delle everesting Zico Piero, show cooking, performance teatrali, camminate urbane con soste golose per degustare birre e specialità al tartufo, reading e il gran finale, come ormai da tradizione, con la premiazione di Sua Maestà il “Re Tartufo”.

INFO: www.tipicitaexperience.it

A Roma è il weekend di Street Food Monteverde

Dal 1° al 4 ottobre nello storico quartiere romano di Monteverde, sul lato destro del Tevere, in Largo Alessandrina Ravizza, arriva Street Food Monteverde, un grande festival dedicato al cibo di strada, ma con ingredienti di qualità. Piatti gourmet espressi, carne alla brace, panini imbottiti, dolci e verdure saranno preparati nei Truck Vintage, nelle Cucine on the road e nelle Ape Car e potranno essere degustati in tutta sicurezza, grazie a tavoli distanziati, gel igienizzanti e percorsi appositamente studiati nel rispetto delle norme anti Covid.

Tra le squisitezze che potrete gustare: primi piatti della tradizione caciocavalllo impiccato, arrosticini di pecora alla brace, carciofi alla giudia, olive e cremini ascolani, e poi specialità regionali come arancine siciliane, porchetta di Ariccia, burritos e nachos messicani, panini con scottona sfilacciata, carne irlandese alla griglia, bombette e focacce pugliesi, paella valenciana, hamburger di chianina con salse home made, cuoppo di pesce fritto, ravioli e involtini vietnamiti, pizza fritta e supplì e barbecue all’americana.

Il tutto annaffiato dalla birra Landshuter Brauhaus, prodotta dal più antico birrificio artigianale bavarese, rigorosamente cruda e non filtrata. Se amate i dolci, invece, non saprete resistere a ciambelle calde, tiramisù, cannoli e granite siciliane, sfogliatelle e maritozzi con panna appena sfornati.

INFO: www.ttsfood.it

A Lapio (AV) una domenica di “Trekking in Vigna”

Domenica 4 ottobre nel borgo di Lapio (AV) si svolge la manifestazione Trekking in Vigna, dedicata ai buoni sapori e alle eccellenze del territorio. Qui, infatti, nasce il gustoso Fiano di Avellino Docg. Per l’occasione, poi, chi viene da Avellino potrà raggiungere Lapio a bordo dell’Irpinia Express, il treno storico della tratta Avellino-Rocchetta. La partenza da Avellino è prevista alle 8.50. Si raggiungerà poi Lapio in modalità “lenta”, ammirando i suggestivi paesaggi irpini nella loro veste autunnale.

La manifestazione, invece, aprirà i battenti alle 8.30 nel cortile di Palazzo Filangeri, da dove partirà il trekking in vigna a cura di Land of Irpinia. Si consiglia di indossare scarpe da trekking e cappellino e di munirsi di borraccia, mascherina e gel igienizzante. Alle 10.30, poi, è previsto l’incontro con i passeggeri dell’Irpinia Express per proseguire insieme il trekking.

Alle 11.30, invece, si arriverà alla Cantina Rocca del Principe per una degustazione di vini (con prenotazione obbligatoria). Alle 13.30 si potrà pranzare presso uno dei ristoranti convenzionati del borgo: Officina del Gusto (tel 338/6908358), Templa Mentis (tel 340/4942857), Fattoria Maria Petrillo (tel 339/4753881), Agriturismo Anila (tel 393/6370190) e Aperifiano (tel 320/6921024).

Alle 16 si parte invece per la visita guidata del borgo, durante la quale sarà possibile fare una sosta al Mercato della Terra per acquistare prodotti tipici irpini e lapiani, come il Fiano Avellino Docg, il Taurasi Docg, l’Olio di Ravece e il miele di Lapio.

INFO: Land of Irpinia e Lapio Experience 




Video dal web: l’Italia, la terra che il mondo ci invidia: Roma, la città eterna

Non poteva certo mancare nelle nostre passeggiate virtuali la capitale d’Italia: Roma. Un video girato, con un drone, da Luigi Palumbo di Invidio ci mostra una città silenziosa, vuota senza traffico, senza turisti, una Roma inedita come non l’abbiamo mai vista. Ma il Coronavirus non è riuscito a togliere  bellezza a questa città che orgogliosa e affascinante si mostra in una veste nuova, insolita e ci regala le sue bellezze: Via della Conciliazione, Piazza Navona, Piazza Venezia, Fontana di Trevi, il lungotevere, l’Eur.

Iniziate la vostra passeggiata virtuale cliccando il seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=pTHIXUzVGu8

Roma




SCOPRIAMO LA CUCINA ‘GREEN’, MA CHI SARA’ IL ‘TOP GREEN CHEF’ 2020?

DI CESARE ZUCCA

Cucina green: top chefs di tutto il mondo hanno aderito a questa corrente che sta questo  avendo moltissimi seguaci, compresi noi di Weekend Premium , che siamo strati fra i primi già dal 2014. Lo dimostra il nostro ‘TOP GREEN CHEF’ Weekend Premium Award che ogni anno celebra gli Chef che si sono distinti in questo settore.  L’anno scorso il Premio è andato a Franco Aliberti del Ristorante Tre Cristi di Milano.


La redazione ed i nostri preziosi collaboratori  hanno già indicano dei nomi che abbiamo messo mettiamo in nomination, ma i giochi sono ancora aperti: Saranno infatti i nostri followers e i nostri lettori a votano o anche indicarci degli ulteriori nomi. E potranno farlo fino al primo settembre. L’esito si saprà in seguito, quando Raffele D’Argenzio, Direttore di Weekend Premium consegnerà l’ambito trofeo nel corso del rituale evento a Milano, alla presenza della stampa e di varie personalità.
Chi sarà il Top Green Chef 2020?
L’elenco dei nominati è prestigioso e la lista è ancora aperta.
Potete votare per uno dei nominati o segnalare un vostro preferito.
La premiazione avverrà a Settembre, quindi.. votate, votate!
Ecco i nominati:
Pino Cuttaia, Licata, AG
Philipp Hillebrand, Merano,
Alessandro Martellini, Valgardena,
Fabio Pisani e Andrea Negrini, Ristorante Aimo & Nadia, Milano
Simone Zanon, Ristorante Al Ronchettino, Milano
Maicol Izzo, Ristorante Piazzetta Milù, Castellammare, Napoli
Simone Basello Ristorante El Fogolar, Udine
 
Cosa significa essere un ‘green chef’?
Essere un cuoco green significa considerare la terra e fare scelte rispettose nel modo in cui prepariamo il cibo, una ricetta che possiamo seguire tutti noi per colazione, pranzo e cena.
In qualità di consumatori attenti all’ambiente, possiamo optare su utensili e elettrodomestici green o trasformare in green l’arredamento dell’ambiente dove cuciniamo giornalmente, ma sono soprattutto le cose che facciamo ogni giorno, come mangiare, che hanno il maggiore impatto sull’ambiente.


Tutto inizia in cucina…
Ecco le innovazioni e le idee design ideali per una cucina green.
Molte finestre azionabili per luce naturale e ventilazione libera.
I pavimenti preferibili sono in legno, facilmente lavabili con acqua e sapone.


Un raccoglitore per materiali compostabili vicino all’area di lavoro.
Uno spazio adeguato per tutti i materiali riciclabili.
Un valido frigorifero/congelatore ad alta efficienza energetica.
Uno spazio dove coltivare le votre erbe preferite.


Una dispensa facile da gestire che non incoraggi l’accumulo.
Un contenitore, che mantenga fresca frutta e verdura, senza richiedere refrigerazione.


Iniziamo con uno spazio di lavoro pulito. Se cucinare verde è l’ obiettivo, che si inizi con la pulizia green. Le stufe e i forni a induzione si scaldano più rapidamente e sono più del doppio efficienti nel trasferimento del calore rispetto ai bruciatori a gas e circa il 20% migliori rispetto alle primitive opzioni elettriche. Ecco perché cucinare green è una decisione importante e un modo davvero efficiente per iniziare a risparmiare energia in cucina e non solo, la cucina green infatti è sinonimo di salute.

7 consigli per cucinare green
1) Durante la cottura, coprire il cibo che state cucinando con un coperchio bollente che aiuterà la circolazione dell’aria e quello che state cucinando bollirà in minor tempo
2) Utilizzare pentole a fondo piatto  non troppo sottile (onde evitare che che il fondo venga piegato o addirittura fuso) per aderire meglio al piano cottura e rendere uniforme la diffusione del calore. Il calore, omogeneo e costante, evita che i cibi si attacchino al fondo e riduce l’utilizzo di condimento e grassi.
3) Non usare pentole grandi per dosi piccole.
4) Spegnere il fuoco qualche attimo prima della cottura desiderata. Il calore terminerà la cottura.


5) Gli avanzi richiedono meno energia per riscaldarsi. Quindi preparare abbastanza per un prossimo pasto.
6) Certi cibi che vengono preparat in pentola, come stufati, cassaroles o ratatouilles, sono compatti e meno soggetti a spazi d’aria, quindi  necessitano di meno energia per essere cucinati.
7) Nel menu aumentare l’uso di verdure, insalate e frutta. Perchè? Semplice: non richiedono alcuna cottura!

E ricordatevi che ….
Il foglio di alluminio è utile in molti modi in cucina e usarlo saggiamente può aiutarti a fare meglio per il pianeta. Alcuni tipi di fogli di alluminio sul mercato sono realizzati con materiali riciclabili, il che li rende ancora più ecologi.

E’ utilizzabile sia su cibi freddi che caldi, sostituisce pentole da forno che richiedon spesso tempo e  acqua caldo per essere pulite e dopo l’uso può essere nuovamente appiattito e riutilizzato in maniera intelligente e creativa: da salvamanglia anti pittura, quando si tinteggiano le porte, a fonte di calore salva tessuto nella stiratura di capi delicati, posizionato sotto il tessuto e passando il ferro sospeso  a qualche centimetro dal capo, per non parlare di utilizzi decorativi, dagli addobbi natalizi alla copertura di oggetti a cui vorrete dare un effetto specchio.

Cucinare in modo ecologicamente responsabile dipende anche dal modo in cui si utilizza il frigorifero. Se hai intenzione di conservare qualsiasi alimento cotto nel tuo frigorifero, dovresti lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente per un po ‘in modo che la temperatura all’interno del tuo frigorifero non debba aumentare e consumare più energia  
È anche importante controllare la guarnizione di gomma del tuo frigorifero per accertarti che stia fornendo un isolamento adeguato.

No plastica!
Tra le celebrità italiane, Massimo Spigaroli, famoso ristoratore di Polesine di Zibello, è promotore di una curiosa iniziativa  per ripulire il Po, il bistellato Pino Cuttaia del ristorante stelato La Madia a Licata, Agrigento, è il creatore di “Nnumari”, un progetto dedicato alla sostenibilità della filiera agroalimentare nel Mediterraneo, da sempre luogo di incontro, contaminazione e integrazione, mentre Mauro Colagreco, recentemente eletto Miglior Chef del Mondo, è stato il primo a ottenere la Plastic Free Certification per aver eliminato la plastica dal suo ristorante tristellato Mirazur a Mentone. Colagreco vuole dare l’esempio e ha invitato alcuni celebri colleghi a raccogliere la sfida: Dominique Crenn, Royer, Narisawa, Atala, Roellinger.

Molti chef stellati, paladini del Km.0 coltivano frutta e verdura nei pressi del proprio ristorante. Bruno Barbieri al Fourghetti di Bologna,  Terry Giacomello a Inkiostro, Parma e Aurora Mazzucchelli (nella foto) al Marconi di Sasso Marconi, giusto per citarne alcuni dell’ Emilia e Romagna e tanti, tanti altri su e giù per l’Italia.

Quando le  stelle diventano green
Mossi dall’emergenza climatica, numerosi top chef stellati diventati paladini dell’ambiente.
Vorrei citare due piatti ‘signature’ creati da due indiscusse eccellenze della gastronomia italiana: ‘Lattuga’ di Heinz Beck e ’21-31-41′ di Enrico Crippa.
Heinz Beck è da anni pioniere della ricerca nel campo delle diete salutari, sostenitore di una cucina salubre e studioso del rapporto cibo-medicina. A Roma è al timone del ristorante “La Pergola”, certificato Green Key e da ben 10 anni premiato con 3 stelle Michelin, nella sua cucina ha adottato soluzioni green e all’avanguardia per ottimizzare al meglio i consumi energetici delle varie attrezzature.

” La protezione dell’ambiente in cui viviamo è una priorità”, ha dichiarato in un’ intervista all’ANSA. “Ritengo giusto sensibilizzare le persone, a livello globale, a fare del proprio meglio per limitare i danni e modificare gli atteggiamenti sbagliati che abbiamo o abbiamo avuto in passato e che hanno contribuito al peggioramento della situazione. Studio costantemente, insieme allo staff, per cercare di rendere ogni piatto il più sostenibile possibile, limitando gli sprechi e cercando di sfruttare anche gli scarti delle materie prime. Ad esempio nel mio “Fontana o Pomodoro” del pomodoro… non si butta via nulla.”


Uno dei suoi piatti signature si  chiama semplicemente ‘Lattuga’, ed è un omaggio alla serenella, una lattuga digestiva, ricca di potassio e magnesio, fornita da due agricoltori di Rieti. Viene cotta a 46 gradi e servita tiepida in un brodo di pollo cresciuto con fichi secchi e poi arricchita con polvere di porcino, maionnese di soya grigliata, cipolla, ravanello in carpione. Bontà inenarrabile!

Alba, Piemonte. Nell’incanto delle Langhe Enrico Crippa, executve Chef del tristellato Ristorante Piazza Duomo. ha fatto dei vegetali la punta di diamante della sua cucina. Con il prezioso aiuto dai giardinieri-ortolani Fabio Miglio, Nicola Borio e Enrico Costanza, ha realizzato uno spettacolare sistema di serre e orti dove coltiva molteplici varietà  di insalate e ortaggi, germogli di cavolo e daikon, piante marine come la martensia e la salicornia e tanta frutta. E non mancano le riscoperte, come sisaro, un antica varietà di carota tipica del Roero.

Tutte le coltivazioni vengono gestite nella totale assenza di prodotti chimici e fertilizzanti di sintesi, ma solo con preparati ammessi in coltivazione biologica e con metodo biodinamico, secondo una filosofia già applicata da anni ai vitigni Ceretto.

Il piatto green più famoso dello Chef si intitola ’21-31-41′ ed è una straordinaria (ripeto straordinaria) insalata il cui nome sta a indicare il numero di germogli, fiori e foglie che la compongono, nei diverse stagioni, Un numero sempre in variazione che in maggio tocca il top: più di 100 varietà. Crippa, persona tranquilla e affabile, sdrammatizza cosiì questa ‘opera d’arte’: ” E’ una semplice insalata, niente di cucinato, cosa strana per un cuoco, ma sempre una grande emozione”.

INFO
La Pergola, Roma 
Piazza Duomo, Alba

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

 

 




Ferrari Roma : eco della dolce vita

Ferrari Roma – Basata sulla Portofino, questa nuova Ferrari Roma vuole portare una nuova GT V8 sul mercato. La tradizione delle belle con motore anteriore riporta al passato, oltre che alla storia totale del marchio. Riporta alle fontane di Roma, capitale dalla quale prende il nome, il bianco e nero, le luci, le star dei film. Insomma eleganza, raffinatezza, fascino, prima delle prestazioni.

Ferrari arriva dalla presentazione della SF90 Stradale e F8 Tributo, modelli estremi in tutto, sia esteriormente che come potenza. La Ferrari Roma vuole la sinuosità e non è una serie limitata. A parità di prezzo troviamo infatti modelli come l’Aston Vantage e l’AMG GT.

Le forme sono disegnate per durare. Le linee vogliono essere senza tempo. La vista si rilassa perché pochi sono i dettagli intricati che una macchina di oggi prevede. Le superfici sono lisce, le nervature sono ridotte al minimo…less is more. La Ferrari Roma è filante, sportiva, ma elegante e pacata alla stesso tempo. La griglia riprende il colore della carrozzeria e sembra ricamata, con fessure che vanno quasi a sparire. Il frontale di per sé rimane aggressivo, ma le linee morbide del cofano smorzano le fessure nelle quali sono “disegnati” i fari anteriori.

Il posteriore è il nostro punto di vista preferito ;), con forme che reputiamo quasi perfette. Le linee che definiscono i fari si integrano alla perfezione, il resto è pura firma Ferrari. Sono infatti una rivoluzione nella casa di Maranello, che ha come tradizione i fari rotondi al poteriore. La pulizia delle fiancate ricorda i celeberrimi mostri sacri degli anni sessanta quali 250 GT Berlinetta e Lusso. Sono bombati e avvolgono gli pneumatici, i cerchi e la meccanica.

I posti sono chiaramente  e rigorosamente 2, con una non proprio modesta lunghezza di 456 cm. Così come il passo che è di 267 cm, non pochissimo per una Ferrari 2 posti. Questo sicuramente garantisce maggiore spazio all’interno e una maggiore praticità nella fruizione quotidiana. I sedili sono un classico capolavoro Sabelt e la plancia avvolge il guidatore e il passeggero (che usufruisce di un proprio schermo touch-screen.

Parlando di cose importanti, il motore è un V-8 bi-turbo da 620 CV. Come aspettarsi altro. Il cambio è un robotizzato a 8 marce che porta la Ferrari Roma da 0-100 in 3,4 secondi. E’ chiaramente una vettura da più di 300 km/h e con un peso a secco di 1.472 Kg, valori molto buoni per una GT.
Il prezzo parte da 200.000 € ed è già ordinabile.

 




LORENZO DI GRAVIO: DALLE STELLE DEL CIELO ALLE STELLE DELL’ASSAYE

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA

Roma: il Ristorante Assaje, Stella Michelin dal 2016, si affaccia sul giardino e sulla piscina dello storico Hotel Aldrovandi Villa Borghese. Al timone, lo Chef Lorenzo dI Gravio, sensibile al richiamo della cucina mediterranea in un menu che unisce tradizione a innovazione.

L’ho incontrato in occasione della presentazione del nuovo menu che non mancava di classicismo e novità, sottolineato dall’armonia della tavola e dalla delicatezza del tovagliolo, leggermente profumato di agrumi.


Come e dove passi un weekend italiano?
Mi piace Arcidosso, in Toscana e  L’Isola d’ Elba, dove sono nato e dove ho trascorso tante estati. Ho poi una grande passione: il paracadutismo.  Mi piace saltare e vado spesso nei dintorni di a Terni, poco lontano da Roma.
L’adrenalina del volo porta qualcosa nel tuo menu?
Ci sono similitudini, come quando esperimento un piatto nuovo, come se mi cimentassi a provare qualcosa che sembra un po’ rischioso, ma è sicuro e che mi da fiducia di ottenere un buon risultato, quasi come la certezza di un atterraggio  ben riuscito.
Viaggi culinari all’estero?
Istambul, Marocco, per incontrare tradizioni diverse e per il piacere di interfacciarmi con qualcosa che esce completamente dall’ordinario


Dai viaggi ‘importi’ qualcosa nella tua cucina?
Solitamente no, anche se ho un grande interesse per la cucina indiana e sto meditando di fare un viaggio in India. Il fatto è che sono legato alla tradizione mediterranea, anche se questo non mi impedisce di assaggiare e sperimentare piatti esotici, ma solo quando sono sul posto.
Guardo i tuoi piatti e avverto dei tocchi pittorici…
C’è una vena tecno-artistica che scorre nella mia famiglia: mia sorella illustra libri per bambini , un’ altra è architetto, un’ altra ingegnere.


Cosa cerca la tua cucina?
Cerca di valorizzare l’Italia intera nella scelta delle materie prime e dei piatti proposti, con un occhio di riguardo al Lazio, in merito alla dislocazione territoriale del ristorante e al mio luogo d’origine.
Un piatto piatto iconico nel tuo menu?
E’ legato al ricordo e ai profumi della domenica di Pasqua: la nonna siciliana si scatenava con i dolci e in famiglia si cucinava l’agnello. Un piatto ‘signature’ del mio menu, entrato forse proprio grazie a quel ricordo. Lombo d’agnello in crosta di erbe con crema di ceci, cipolla rossa e pomodorini,  anche qui un tocco pittorico: l’immagine di un atomo che ha come nucleo la carne.

La tua ricetta?
Ho scelto una pasta, elemento importante nel mio menu. Uso pasta del pastificio Gentile e la candela di Gragnano.
Se tu non fossi diventato Chef?
Papà era maresciallodell’esercito, io paracadutista, probablmente avrei seguito la carriera militare.
Dai ordini in cucIna?
Per forza, la cucina è come una grande brigata, siamo più di 20 persone. Tutto deve marciare dritto, gli ordini non mancano, però ben coordinati…

La ricetta di Lorenzo di Gravio
Candela spezzata con coda alla vaccinara, cioccolato e provolone del monaco

Ingredienti per 4 persone:

– 360 gr. di candele spezzate
– 350 gr. di ragù di coda
– 8 gr. di praline di cioccolato 70%
– Arancia q.b.
– Provolone del Monaco q.b.
– Origano fresco q.b.
– Provolone del Monaco q.b.
– Origano fresco q.b.

Per la cottura della coda di bue:
– 500 gr. di coda di bue
– 10 gr. di concentrato di pomodoro
– 45 gr. di cipolle bianche tagliate a mirepoix
– 100 gr. di sedano bianco tagliato a mirepoix
– 100 gr. di pomodori datterini
– 1 mazzetto di prezzemolo (solo il gambo)
– 1 rametto di salvia
– 1 rametto di rosmarino
– 1 foglia di alloro
– 3 gr. di pepe bianco in grani
– 100 gr. di burro
– 35 ml di vino bianco
– 50 ml di liquore Madeira
– Brodo vegetale q.b.
– Zest di un’arancia intera
– Olio d’oliva q.b.

Cottura della coda:
Salare, pepare, infarinare la coda di bue – precedentemente porzionata – e arrostirla in una pentola con poco olio.
Mettere da parte la coda di bue e deglassare con vino bianco
Far sciogliere il burro, aggiungere le verdure con le spezie e stufarle leggermente.
Unire il concentrato di pomodoro alle verdure stufate.
Aggiungere la coda, sfumando con liquore Madeira, e i datterini precedentemente spadellati. Terminare la cottura in forno a 150°C per circa 90 minuti.
Ultimata la cottura, mettere da parte la coda di bue, filtrare la salsa e farla ridurre.
Spolpare la coda di bue, scartando la cartilagine, e unirla al ragù.

Per completare il piatto:
Cuocere le candele approssimativamente per 9 minuti, dopodiché scolarle e tagliarle in pezzi di circa 8 centimetri ciascuno.
A questo punto, unirle al ragù caldo ed ultimare la cottura per circa 2 minuti, lasciandole al dente.
Mantecare con le praline di cioccolato fondente al 70%, provolone del monaco e origano fresco

INFO
ALDROVANDI VILLA BORGHESE
RISTORANTE ASSAYE

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

 

 

 

 

 

 

 




ROMA SEGRETA (parte 2): CUPOLE MAGICHE, MURALES IPNOTICI, UN QUARTIERE ‘HORROR’, LE 11 CARBONARE DI BARBARA E I DIAMANTI DI LIZ

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

Continua il nostro viaggio alla scoperta di una Roma segreta, imprevedibile, piena di gemme nascoste e misteri.
Seguitemi!Cupole magiche.
I visitatori che desiderano sperimentare le curiositè  di Roma, si rechino in Via Piccolomini, una strada che offre una prospettiva bizzarra del ‘cupolone’ di San Pietro, infatti quando ti avvicini sembra retrocedere e diventare più piccolo, mentre più ti allontani, più sembra ingigantirsi.

In pieno centro storico, a due passi da Via del Corso, c’è la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Da un punto indicato sul pavimento, non lontano dall’altare, si potranno alzare gli occhi verso il soffitto per godersi un sensazionale tromp-oeil: una cupola… che in realtà non esiste. Un’illusione ottica unica al mondo.


Circo Maximo Experience
Attraverso un percorso di visita immersiva, indossando degli appositi visori, si potrà ammirare per la prima volta il Circo Massimo in tutte le sue fasi storiche: dalle semplici costruzione in legno, ai fasti dell’età imperiale, dal medioevo fino ai primi decenni del ’900. Devo dire che, nonostante l’animazione piuttosto elementare,  i video sono accattivanti e l’idea è simpatica. Andateci al mattino o tardo pomeriggio di una giornata non calda e afosa com’era la mia, quindi priImavera o autunno.


Centrale Montemartini
Archeologia classica e industriale si incontrano nella magica ex centrale termoelettrica Giovanni Montemartini. La struttura fu inaugurata nel 1912 e ospita superbe statue in marmo della Collezione Capitolina in un audace accostamento a turbine, motori diesel e caldaie a vapore, capace di creare uno spazio museale stimolante e insolito.

È davvero spettacolare vedere le enormi macchine (ora messe a tacere per decenni) adornate da tortuosi tubi e manometri, fare da cornice ai marmi di eroi e divinità, quasi una conferma della forza manuale e della fantasia della mente, in una meditazione sul passare del tempo.


Graffiti
Prendete la metro A, scendete a Quadraro e scoprirete il “MURo“, un quartiere street art con murales davvero ipnotici firmati da artisti del calibro di Diavù, Alice Pasquini, Beau Stanton, Dilkabear, Zelda Bomba, Gio Pistone e tanti altri, tutti con l’obbiettivo di mettere in relazione gli artisti con la comunità di Quadraro, interpretando aspetti del luogo e dei suoi residenti.


Siamo a Roma o a Londra?
Tra la via Flaminia e viale del Vignola, c’è un piccolo agglomerato di case “london style”.
La chiamano ‘Piccola Londra’ ed è un vero gioiello fuori dagli itinerari turistici, nonchè uno dei segreti meglio custoditi della città. Scoprirete un quartiere vagamente stile Liberty: case a schiera, facciate colorate, giardinetti privati, porte multicolori che ricordano Downing Street, ma a due passi dal Tevere…


Vi incuriosiscono i luoghi misteriosi?
Non perdevi uno dei posti più insoliti dI Roma,: il quartiere Coppedè, un insieme di bizzarri palazzi e villini in stile Gotico-Liberty misti a elementi di arte greca, barocca e medievale, adornati da figure grottesche, mostri e animali. Trionfano la stravagante Fontana delle Rane, il Villino delle Fate dalle bellissime decorazioni e il Palazzo del Ragno, così chiamato per il ragno che decora il portone.

La vita del quartiere è un mistero: i muretti nascondono le abitazioni, nessun nome sui campanelli. Location decisamente ‘horror’ non a caso scelta da Dario Argento non solo come set per i suoi film Inferno e L’uccello dalle piume di cristallo, ma anche per la propria abitazione.


E continuiamo con la paura…
Ci aspetta Palazzetto Zuccari, situato in Piazza Trinità dei Monti e conosciuto come “Casa dei Mostri”, per l’inquietante portone: una gigantesca bocca spalancata…
Mostri o non mostri all’interno, vi assicuro che varcare il portone non è per niente invitante.


Mal di testa. Cerchi un’aspirina ?
Dirigiti verso la Farmacia Santa Maria della Scala, uno dei luoghi più unici di Roma. una vera gemma nascoste. Operativi dal XVI secolo al 1954, qui i frati carmelitani scalzi erano soliti preparare pozioni, balsami, oli, argilla e rimedi erboristici. Oggi fornisce medicine moderne ma il suo piano superiore vi riporterà indietro nel tempo, quando era frequentata dalla Corte Papale.

Guardare e non toccare!
Fino a Novembre Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo ospitano La mostra Bulgari, the story, the dream che illustra la storia del marchio e espone alcuni gioielli indossati da attrici leggendarie tra cui Sophia Loren, Gina Lollobrigida e Audrey Hepburn oltre che la famosa collana di diamanti di Elizabeth Taylor. Della serie ‘window shopping only’ praticamente, guardare e non toccare e nemmeno lontamente pensare a un acquisto….

Mancava una sola cosa al mio city break romano…la carbonara!
Ho scoperto un posto dove l’iconica pasta romana è servita in 11 versioni, dalla classica a quella con baccalà e asparagi a quella con gambero rosso e pistacchi, da quella con aglio nero e polpo scottato, alla versione con tartufo nero. Il ristoranre si chiama…Eggs (impossibile dargli un altro nome)  e nel suo menu l’uovo è assoluto protagonista, dall’antipasto  fino al dolce.

Che siano di gallina, di quaglia, di storione, qui le uova giocano in casa, anzi sono le protagoniste, come nel Gioco dell’ Ova, dove, nel classico contenitore di 6 uova, troviamo altrettante golosità, dall’ovetto di quaglia su gelatina di Martini Bianco,  al tradizionale polpettone di rosso d’uovo e tonno, alle uova di salmone con burrata. Il gioco continua… la carbonara diventa ‘fai da te’, infatti potrete creare la ‘vostra’ carbonara mixando (e dosando a vostro piacere) i prodotti contenuti in vari barattoli, dallo zabaione salato, al guanciale, al pecorino.


Creatrice e Chef di questo ‘inno all’uovo’  (rigorosamente bio e proveniente da  Bio Farm Orto di Arianna Vulpiani) è la simpaticissima Barbara Agosti, ospite dello show TV Master Chef, dove, oltre a altre gustose ricette,  si è fatta notare per la sua creazione ‘Strapazzo’ , una rivoluzionaria carbonara…da passeggio.

 

“La carbonara è un piatto relativamente recente, mi racconta Barbara,  non ha radici storiche, non nasce con connotazioni particolari, è stata perfino ignorata dai ricettari della famosa gastronoma Ada Boni, quindi offre la possibilità di sgattaiolare dalla ricetta classica per essere proposta in mille versioni diverse e adatte alle stagioni, come questa estiva con asparagi, peperone crusco e baccalà, molto delicata”

“Un piatto semplice ma  gettonatissimo, continua Barbara,  è “L’Uovo Carbonaro”, una carbonara ‘scomposta ‘su fonduta di pecorino e panna. Il protagonista è un uovo in camicia pochè a 64°, guarnito con guanciale croccante, crostini di pane, sale, pepe …senza pasta.! Gustoso, evocativo, facile da realzzare, Vuoi la ricetta? “
Insomma, perdonatemi la battuta un po’ facile,  ma  “l’uovo è sempre nuovo”, grazie a Barbara, a Eggs e a sua Maestà la Gallina… Anche perchè senza di lei….

LA RICETTA DELL’UOVO CARBONARO DI BARBARA AGOSTI
4 porzioni
Ingredienti
200 grammi pecorino
200 gr panna fresca
4 fette piuttosto spesse di guanciale
4 grosse fette di pane
4 uova
pepe
Far sciogliere a fuoco lento il pecorino nella panna e creare una fonduta
Tagliare a julienne il guanciale e farlo tostare scolatelo adagiatelo su una carta assorbente e lasciatelo riposare
Nella stessa padella saltate i cubetti ricavati dalle fette di pane e fateli dorare
Ora tutti gli ingredienti sono pronti andiamo a preparare le uova abbiamo due metodi
In camicia tradizionale facendole cuocere in acqua acidulata con aceto creando con un cucchiaio il vortice nella acqua che bolle tuffando una alla volta le uova e con l aiuto di una schiumarola le scoliamo adagiandole su una teglia ad asciugare
Oppure chi è dotato di un termometro o di un bimby che controlla la temperatura immergendo le uova direttamente in acqua portata ad una temperatura costante di 65 gradi per 20 minuti
Procediamo ora ad assemblare il piatto
Sul fondo di una fondina mettere un mestolo di fonduta
Al centro adagiare i crostini di pane sui quali metteremo il nostro uovo in camicia o 65 gradi
E andiamo a guarnire con il guanciale croccante una spolverata di pecorino e pepe macinato

INFO
Eggs
Via Natale del Grande, 52. Roma. Tel. +39 06 581 7281

 

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

English Version

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TEXT AND PHOTO BY CESARE ZUCCA
– Continue our journey to discover a secret, unpredictable Rome, full of hidden gems and mysteries. Follow me! Magic domes. Visitors who wish to experience the curiosities of Rome, go to Via Piccolomini, a street that offers a bizarre perspective of the ‘dome’ of San Pietro, in fact when you get closer it seems to recede and become smaller, while the further you go, the more it seems to grow larger. . In the historic center, a stone’s throw from Via del Corso, is the church of Sant’Ignazio di Loyola. From a point indicated on the floor, not far from the altar, you can raise your eyes towards the ceiling to enjoy a sensational tromp-oeil: a dome … which does not actually exist. An optical illusion unique in the world. Circus Maximo Experience Through an immersive visit path, wearing special viewers, you will be able to admire for the first time the Circus Maximus in all its historical phases: from the simple wooden construction, to the splendor of the imperial age, from the Middle Ages to the early decades of ‘ 900. I must say that, despite the rather basic animation, the videos are captivating and the idea is nice. Go there in the morning or late afternoon of a day not as hot and muggy as mine was, so spring or fall. Montemartini power plant Classical and industrial archeology meet in the magical former Giovanni Montemartini thermoelectric plant. The structure was inaugurated in 1912 and houses superb marble statues from the Capitoline Collection in a bold combination of turbines, diesel engines and steam boilers, capable of creating a stimulating and unusual museum space. It is truly spectacular to see the huge machines (now silenced for decades) adorned with tortuous tubes and gauges, framing the marbles of heroes and divinities, almost a confirmation of the manual force and imagination of the mind, in a meditation on the passing of the time. Graffiti Take metro A, get off at Quadraro and you will discover the “MURo”, a street art district with truly hypnotic murals signed by the likes of Diavù, Alice Pasquini, Beau Stanton, Dilkabear, Zelda Bomba, Gio Pistone and many others, all with the aim of relating the artists to the Quadraro community, interpreting aspects of the place and its residents. Are we in Rome or London? Between Via Flaminia and Viale del Vignola, there is a small cluster of “London style” houses. They call it ‘Little London’ and it is a real gem off the beaten track, as well as one of the best kept secrets of the city. You will discover a vaguely Art Nouveau neighborhood: terraced houses, colorful facades, private gardens, multicolored doors reminiscent of Downing Street, but a stone’s throw from the Tiber … Are you curious about mysterious places? Don’t miss one of the most unusual places in Rome: the Coppedè district, a set of bizarre buildings and villas in the Gothic-Liberty style mixed with elements of Greek, Baroque and medieval art, adorned with grotesque figures, monsters and animals. The extravagant Fountain of the Frogs, the Villino delle Fate with beautiful decorations and the Palazzo del Ragno, so called for the spider that decorates the door, triumph. The life of the neighborhood is a mystery: the walls hide the houses, no names on the bells. Definitely ‘horror’ location not by chance chosen by Dario Argento not only as a set for his films Inferno and The Bird with the Crystal Feathers, but also for his home. And we continue with the fear … Palazzetto Zuccari awaits us, located in Piazza Trinità dei Monti and known as the “House of Monsters”, due to the disturbing door: a giant wide open mouth … Monsters or not monsters inside, I assure you that going through the door is not at all inviting. Headache. Are you looking for an aspirin? Head to the Santa Maria della Scala Pharmacy, one of the most unique places in Rome. a real hidden gem. Operating from the 16th century to 1954, here the Discalced Carmelite friars used to prepare potions, balms, oils, clay and herbal remedies. Today it provides modern medicines but its upper floor will take you back in time when it was frequented by the Papal Court. Look and don’t touch! Until November Palazzo Venezia and Castel Sant’Angelo host the exhibition “Bulgari, the story, the dream” which illustrates the history of the brand and exhibits some jewels worn by legendary actresses including Sophia Loren, Gina Lollobrigida and Audrey Hepburn as well as the famous Elizabeth Taylor diamond necklace. Practically speaking of the ‘window shopping only’ series, to look and not touch and not even remotely think about a purchase …. There was only one thing missing from my Roman city break … carbonara! I discovered a place where the iconic Roman pasta is served in 11 versions, from the classic to the one with cod and asparagus to the one with red shrimp and pistachios, from the one with black garlic and seared octopus, to the version with black truffle




ROMA SEGRETA (parte 1) PORTE MISTERIOSE, LA CHIESA ‘HORROR’, LA SERRATURA MAGICA, IL GIARDINO INCANTATO, LA PIETRA DIABOLICA E… LO SPAGHETTO STELLATO DEL CONVIVIO TROIANI

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

Quanti sono i segreti che nemmeno i romani conoscono?
Oltre la Roma “famosa” c’è una Roma che nasconde segreti e misteri.
Seguitemi…

Quanti sono i sanpietrini di San Pietro?
Eccoli, il simbolo ‘stradale’ che tappezza le vie e i vicoli di Roma, percorsi familiari diurni e magiche pietre lunari di notte. Tra i 2 milioni di sanpietrini che compongono l’enorme piazza di San Pietro, il più famooso è “Il cuore di Nerone” e si trova nel Libeccio della Rosa dei Venti piantato nella piazza. Passato sotto milioni di occhi, è stato identificato poche volte.

Si tratta di un piccolissimo bassorilievo a forma di cuore trovato da alcuni bambini e soprannominato in questo modo senza nessun motivo particolare. C’è chi lo chiama “Cuore del Bernini“ e sarebbe un’opera dell’Autore quale segno di un amore mai trovato, altri lo hanno battezzato “Cuore di Michelangelo” e sostengono che sarebbe stato scolpito dal Maestro quale simbolo di un amore infranto, un’altra leggenda dice che fu una donna a crearlo per ricordare il marito condannato a morte ingiustamente.
Voi per quale versione votate?


Alla caccia del cuore
Ecco alcune indicazioni per trovarlo: a circa 10 metri dall’obelisco centrale, corre tutto intorno a disegnare un cerchio di marmo per terra la “Rosa dei Venti”, cioè delle aree della piazza in cui è presente un disco più chiaro, con l’indicazione della direzione geografica e del nome del vento corrispondente. Il Cuore di Nerone si trova nel riquadro del sud-ovest, cioè quello del “libeccio”, cioè sul lato sinistro della piazza se guardate la facciata della basilica.


Porta Alchemica
Uno dei luoghi più segreti di Roma. Situata nei Giardini di Piazza Vittorio sul colle Esquilino, questa strana struttura fu costruita tra il 1655 e il 1680 dal marchese Palombara all’interno della sua residenza dove oggi si trovano i giardini. Complice nientemeno che la Regina Cristina di Svezia, il nobile si avvicinò al mondo dell’alchimia creando un laboratorio gestito dal famoso alchimista Bandiera che allestì una vera aula di studi.

Si dice che un allievo, dopo un’intera notte alla ricerca di un’erba magica abile di produrre oro, abbia trovato la formula, si sia riempito le tasche di oro e sia fuggito, dimenticando un foglio pieno di simboli che rivelavano il segreto della pietra filosofale. Quei simboli sono ora la decorazione della Porta Magica.


Da vedere a stomaco vuoto
Nel bel mezzo di Via Veneto, c’è la chiesa di Santa Maria Immacolata con una cappella interamente decorata da ossa raccolte tra il 1528 e il 1870 dal cimitero di Santa Croce.
Teschi, tibie, femori, scheletri, tutti accuratamente installati nelle rispettive cripte. Brrrrrr…


La pietra del Diavolo
Nella Chiesa di Santa Sabina noterete una grossa pietra nera riposta su una piccola colonna,. La leggenda dice che il Diavolo tentò di distrarre San Domenico intento a pregare ma, non riuscendoci, afferrò con forza la grossa pietra e la scagliò contro il Santo. Lo mancò e colpì invece la lastra tombale, rompendola. Vero o falso? In realtà la pietra è il peso di una bilancia romana trovato nei sotterranei e la lastra fu rotta nel 1527 dall’architetto Domenico Fontana durante un restauro, ma è bello credere alle leggende e Roma ne sforna una ogni minuto…


Ora la pietra troneggia sopra una colonnona a spirale e sulla superficie sono incisi dei segni che sarebbero gli artigli diabolici. Qualcuno sostiene sostiene che di notte il Diavolo si aggiri incapucciato nell’oscurità, ma io non ci credo.


Pasta storica
Situato a San Lorenzo, il Pastificio Cerere è un’antica fabbrica che produceva pasta a Roma da oltre 50 anni. E’ diventato una Fondazione e ospita studi di artisti e design, atelier di artisti, gallerie e una scuola di fotografia e un rinomato ristorante.


Serratura con vista
Stai cercando una vista alternativa della cupola più famosa di Roma?
La troverai attraverso il buco della serratura di una grande porta in Piazza Cavalieri di Malta sull’Aventino attraverso il quale si gode di un’ inaspettata vista della famosa cupola.
Vi consiglio di andarci di notte, molto suggestivo. Instagram story immediata…

Weekend fuori città per un viaggio incantato.
A Latina, poco distante da Roma, vi aspetta un segreto di rara bellezza: i Giardini di Ninfa che nascono sulle ceneri di Ninfa antica, fiorente cittadina medievale sull’unica via di comunicazione che da Roma portava al sud, al sicuro dai briganti e dalla palude insalubre che infestava queste zone durante il Medioevo. Sono stato particolarmente fortunato perchè la mia visita ha coinciso con una delle ricorrenti passeggiate organizzate dai Parchi Letterari accompagnate da attori che raccontano la storia del Giardino

attraverso gli scritti di poeti e scrittori che in passato ne rimasero ammaliati e trasferirono in parole la sua magia, da Boris Pasternak a Virginia Woolf, che scriveva immersa nelle gelide acque, da Thomas Eliot a Tennessee Williams fino a Karen Blixen e Truman Capote senza dimenticare Gabriele d’Annunzio, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Bassani, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, solo per citarne alcuni. Nel 2018 i Giardini di Ninfa sono entrati a far parte della rete dei Parchi Letterari  in memoria di Marguerite Chapin. Le prossime visite ‘letterarie’, sono 24 Agosto, 21 Settembre, 4 Ottobre, mentre il Giardino sarà visitabile fino a Novembre nei primi weekend del mese. Controllate giorni e orari.


Un’altra sorpresa (deludente…)
Era la quarta volta che cercavo di procurarmi i biglietti per il tour del tanto elogiato Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia e considerato una delle più importanti ville del Rinascimento. Ho provato sul posto, ho provato online…niente sempre ‘sold out’.


Finalmente sono riuscito a prenotare l’ultimo posto libero. Dopo una severa perquiszione stile aereoporto, parte un tour guidato in italiano (o quasi visto il forte accento francese della guida, peraltro alquanto verbosa e noiosa). SI accede al giardino, grazioso, ma nulla di spettacolare e poi nel patio, inchiodati a un’interminabile spiegazione delle colonne e dei diversi stili.


La guida si eccitava parecchio del fatto che sul cornicione un paio di sculturine fossero attribuite a Leonardo… Anche all’interno le delusioni non sono mancate: sale disadorne di arredi, vari zig zag per evitare le zone di lavoro dell’Ambasciatore e del personale, alle pareti qualche dipinto originale, ma parecchie copie. Nessun opera di rilievo, nonostante la Guida si sgolasse a gemellare i quadri appesi al lavoro di Tiziano e di Caravaggio o, peggio ancora, paragonare il soffitto a quello della Cappella Sistina…


La visita è durata un’ora, ma sinceramente 15 minuti bastavano.

( ENGLISH TRANSLATION)

TEXT AND PHOTO BY CESARE ZUCCA – How many secrets are there that not even the Romans know? Beyond the “famous” Rome there is a Rome that hides secrets and mysteries. Follow me… How many San Pietro cobblestones are there? Here they are, the ‘road’ symbol that covers the streets and alleys of Rome, family paths during the day and magical moonstones at night. Among the 2 million cobblestones that make up the huge Piazza di San Pietro, the most famous is “The heart of Nero” and is located in the Libeccio della Rosa dei Venti planted in the square. Passed under millions of eyes, he has only been identified a few times. It is a very small heart-shaped bas-relief found by some children and nicknamed in this way for no particular reason. There are those who call it “Heart of Bernini” and it would be a work of the Author as a sign of a love never found, others have baptized it “Heart of Michelangelo” and claim that it would have been sculpted by the Master as a symbol of a broken love , another legend says that it was a woman who created it to remember her husband unjustly sentenced to death. Which version do you vote for? In pursuit of the heart Here are some indications to find it: about 10 meters from the central obelisk, the “Rosa dei Venti” runs all around to draw a circle of marble on the ground, that is the areas of the square where there is a lighter disc, with the indication of the geographical direction and the name of the corresponding wind. The Heart of Nero is located in the south-west square, that is, that of the “libeccio”, that is, on the left side of the square if you look at the facade of the basilica. Alchemical Door One of the most secret places in Rome. Located in the Gardens of Piazza Vittorio on the Esquiline Hill, this strange structure was built between 1655 and 1680 by the Marquis Palombara inside his residence where the gardens are today. Accomplice none other than Queen Christina of Sweden, the noble approached the world of alchemy by creating a laboratory run by the famous alchemist Bandiera who set up a real study room. It is said that a pupil, after a whole night in search of a magical herb capable of producing gold, found the formula, filled his pockets with gold and fled, forgetting a sheet full of symbols that revealed the secret of the philosopher’s Stone. Those symbols are now the decoration of the Magic Door. To be seen on an empty stomach In the middle of Via Veneto, there is the church of Santa Maria Immacolata with a chapel entirely decorated with bones collected between 1528 and 1870 from the cemetery of Santa Croce. Skulls, tibias, femurs, skeletons, all carefully installed in their respective crypts. Brrrrrr … The Devil’s stone In the Church of Santa Sabina you will notice a large black stone placed on a small column. The legend says that the Devil tried to distract Saint Dominic intent on praying but, failing to do so, he grabbed the big stone with force and threw it at the Saint. He missed it and hit the tombstone instead, breaking it. True or false? In reality, the stone is the weight of a Roman scale found in the basement and the slab was broken in 1527 by the architect Domenico Fontana during a restoration, but it is nice to believe the legends and Rome churns out one every minute … Now the stone towers over a spiral column and on the surface there are signs that would be the evil claws. Some say that at night the Devil wanders hooded in the dark, but I don’t believe it. Historic pasta Located in San Lorenzo, the Pastificio Cerere is an ancient factory that has been producing pasta in Rome for over 50 years. It has become a Foundation and houses artists and design studios, artists’ studios, galleries and a photography school and a renowned restaurant. Lock with a view Are you looking for an alternative view of the most famous dome in Rome? You will find it through the keyhole of a large door in Piazza Cavalieri di Malta on the Aventine where you can enjoy an unexpected view of the famous dome. I recommend you to go there at night, very impressive. Immediate Instagram story … Weekend out of town for an enchanted journey. In Latina, not far from Rome, a secret of rare beauty awaits you: the Gardens of Ninfa which are born on the ashes of ancient Ninfa, a flourishing medieval town on the only communication route that led from Rome to the south, safe from brigands and unhealthy swamp that infested these areas during the Middle Ages. I was particularly lucky because my visit coincided with one of the recurring walks organized by the Literary Parks accompanied by actors who tell the story of the Garden through the writings of poets and writers who in the past were bewitched by her and transferred her magic into words, from Boris Pasternak to Virginia Woolf, who wrote immersed in icy waters, from Thomas Eliot to Tennessee Williams to Karen Blixen and Truman Capote

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Dopo tanto tempo dedicato all Francia, ci voleva qualcosa davvero Made in Italy, anzi Made in Rome e, visto che avevo un certo languorino, il mio pensiero è corso a uno dei piatti più famosi della cucina romana, l’ineguagliabile amatriciana !
Dove trovarne una superlativa?


A Il Convivio Troiani ristorante stellato dei Fratelli Troiani, che da 25 anni serve un’amatriciana considerata la mIgliore di Roma. E’ un ristorante con quattro stanze dai diversi approcci, tra cui una molto ’artistica’ con i tavoli decorati da tavolozze e tubetti di colore, che in realtà sono gustosissime salse da contorno.

“L’amatriciana è da più di 25 anni il nostro piatto signature, mi racconta l’ Executive Chef Angelo Troiani, dove gli ingredienti tradizionali: lo spaghettone, i pomodori e  il pecorino romano che giocano, secondo la nostra prerogativa, sulla distinzione degli elementi e dei gusti con tecniche innovative, come l’aggiunta finale del guanciale croccante che sostituisce quello di cottura, rendendo il piatto meno sapido e più gradevole al palato.
E poi qualche altro segreto che… rimane segreto.

Al Convivio, i tradizionali primi piatti di pasta hanno subito un twist, come la Carbomare, con spaghetti, uova, pesce fresco, lamelle di palamita rese croccanti in forno, infine parmigiano e pepe, giusto per citare la carbonara classica. Altra specialità: lo spaghetto che si accoppia a cozze fresche e differenti tipi di alghe con un sughetto chiamato ‘quasi pomodoro’ fatto con bacche di goji.Le alghe sono una passione dello Chef che le usa anche nella cottura del suo ‘Bosco e Riviera’  dedicato al giovane Chef Alessandro Narducci, morto in un incidente stradale sul lungotevere della Vittoria, amico di Angelo Troiani, suo maestro e socio. Consiste in un delicato lombo di cinghiale, servito con alghe cristallizzate, salicornia, mayonese, granita e patè di riccio.

Veniamo all’iconico “ajo, ojo e peperoncino”. Come lo avrà ‘stravolto’ ?
“E’ un piatto che mi piace fare molto perché estemporaneo, mi dice Angelo, per cui gli ingredienti, i profumi e i sapori sono netti e molto distinguibili. Mi fa venire in mente il gioco dei ‘calci in culo’, perché ogni ingrediente dà la spinta all’altro, e tutti i singoli sapori vengono esaltati. Io ho aggiunto delle mazzancolle e l’ho profumato al limone con menta e mardorle. Tradizionale o quasi…vuoi la ricetta?”

SPAGHETTI AJO E OJO, PEPERONCINO, PECORINO ROMANO, MAZZANCOLLE, LIMONE, MENTA E SCAGLIE DI MANDORLE

INGREDIENTI:
360gr di spaghetti
1/2 kilo di mazzancolle grandezza media
60 gr pecorino romano grattugiato
buccia grattugiata di 1/4 di limone
cuc tav di succo di limone
20 foglie di menta
40 gr scaglie di mandorle
2 spicchi d’aglio
PREPARAZIONE
Tagliare l’aglio a metà e separarlo dall’anima. Rosolarlo in poco olio girandolo di tutte due le parti. Togliere l’aglio. Pulire i gamberi, togliere l’intestino, tagliarli per lungo.
Fare un brodo con le teste e 600gr di acqua. Appena arriva a bollore filtrare il brodo. Rosolarli nello stesso olio, poi toglierli. Mettere il succo di limone, il brodo e il peperoncino.
Cuocere la pasta, toglierla al dente, saltarla e aggiungere le mazzancolle.
Completare con il pecorino, il limone grattugiato e la menta.
Impiattare e decorare con un po’ del pecorino romano e mandorle.

INFO
Il Convivio Troiani
Giardino di Ninfa.

 

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

 

 

 

 

 

 

 




Il nuovo SUV Lexus UX Hybrid presentato in anteprima a Roma

Un fine settimana all’insegna della cucina con un assaggio di motori nel cuore della capitale, il connubio perfetto per chiudere l’ultimo weekend d’estate di questo 2018. “Taste of Roma” è l’evento che celebra il gusto attraverso la cucina dei grandi chef e cerca di avvicinare gli esperti del settore ai semplici amanti del cibo. Quest’anno ha partecipato anche Lexus con il suo Takumi Lab, portando in tavola ricette legate alla tradizione e all’innovazione, in pieno stile giapponese.

È proprio in occasione di questa manifestazione che la lussuosa casa automobilistica ha deciso di presentare in anteprima il suo ultimo SUV ibrido, il cui lancio ufficiale è previsto nel mese di Aprile 2019. Si chiama Lexus UX Ibryd Electric e viste le sue dimensioni, andrá a colmare il gap tra i due modelli CT Hybrid e NX Hybrid. UX rientra nel segmento dei crossover compatti e riprende lo stile dei precedenti modelli NX e RX, anche se presenta forme leggermente più arrotondate. Nel complesso si fa notare sin da subito per il suo “urban design” marcato e distintivo.

La classica mascherina a clessidra rinnovata nello stile

ESTERNI: UN MIX DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Esternamente spicca la classica griglia a clessidra tipica della casa giapponese che questa volta si rinnova con particolari che si modificano nella forma man mano che ci si allontana del logo centrale. Si notano subito anche le prese d’ aria verticali e il classico disegno a freccia delle luci full led. Il posteriore, invece, è riconoscibile da una sottile fila di 120 led che unisce i due gruppi delle luci posteriori.

posteriore caratterizzato dalla fila di led che enfatizza la larghezza del SUV

INTERNI LUSSUOSI E ALL’AVANGUARDIA

L’abitacolo è molto curato ed è caratterizzato dal fatto che tutta la strumentazione sia rivolta verso il guidatore, così come anche il sistema di infotainment che si gestisce tramite un trackpad, che non convince del tutto a causa della sua scarsa precisione. I sedili sono in pelle con motivi artistici perforati e risultano più avvolgenti e resistenti. Tra le numerose tecnologie all’avanguardia è presente un view monitor che permette, grazie all’utilizzo di 4 telecamere, un controllo completo della vettura con una visuale a 360 gradi.

Il trackpad per la gestione dell’infotainment

PRIMA LEXUS NATA SU GA-C

UX nasce sulla piattaforma GA-C, derivata da Toyota Prius e in Italia sarà disponibile con un motore ibrido elettrico e a benzina da 180 CV con 4X4 disponibile grazie a un secondo motore elettrico, presente nella parte posteriore, che rimane attivo solo fino ai 70 km/h. Per quanto riguarda le prestazioni, la tecnologia Self Charging Hybrid di quarta generazione garantisce reattività ed emissioni ai vertici della categoria.

Le forme di UX sono piú arrotondate rispetto a NX e RX ma non per questo meno marcate

Leggi anche gli altri articoli relativi alle WeekendCar https://www.weekendpremium.it/wp/category/weekend-in-auto/

Per maggiori info su LEXUS UX Hybrid https://www.lexus.it/car-models/ux/#hero

Per saperne di piú su Taste Of Roma consulta il sito https://www.tasteofroma.it




Roma archeologica: camminare sulle mura e sotto il suolo

L’Urbe non annoia mai, ma se si mira a un giro alternativo da non perdere è la “passeggiata sulle mura”, il camminamento di 400 metri tra Porta S.Sebastiano e via Cristoforo Colombo, parte delle Mura Aureliane, volute dall’imperatore Aureliano per difendere Roma dai barbari. Riaperta al pubblico la prima prigione di stato dell’antica Roma, il Carcer Mamertinum, un complesso di ambienti alle pendici del Campidoglio, databili dall’età regia e per tutta l’età repubblicana.

Mura Aureliane

La tradizione medievale vuole che il luogo sia stato prigione degli apostoli Pietro e Paolo, che convertirono e battezzarono i loro carcerieri. Ancora da visitare il Mitreo sotterraneo a nord est del Circo Massimo, risalente al III secolo; interessanti i sotterranei di S.Lorenzo in Lucina, che permettono di osservare un’insula, uno dei grandi condomini che sorgevano nelle zone più affollate della Roma imperiale.

Info: www.comune.roma.it