Umbria: Wine Weekend con Poesia a Orvieto e dintorni

di Raffaele d’Argenzio

Umbria, Wine Weekend con Poesia a Orvieto e dintorni. A volte capita un colpo di fortuna e a me è capitato d’affacciarmi un mattino da un’antica finestra e vedere quel miracolo della natura che è l’Umbria.

Qui è più facile che appaiano magie. Una terra senza tempo che muore e rinasce per restare sempre la stessa. È stato un lungo weekend, forse davvero po’ magico, alla scoperta di cantine, indicatemi dall’efficiente e ospitale Movimento Turismo del Vino dell’Umbria. Ma oltre le cantine, ho scoperto, a volte riscoperto, borghi, chiese, castelli e inaspettati musei come quello del Vetro a Piegaro e quello di Narni sotterranea.

Senza accennare alle tracce dei Cavalieri Templari e a quelli di Malta, che qui ancora risiedono nel Castello di Magione. Cavaliere anch’io, cavalcando una penna ed un taccuino, prima di raccontavi le tappe di questo lungo weekend, ringrazio l’Umbria con queste mie parole che, se volete, potreste chiamarle poesia.

UMBRIA D’AUTUNNO

Chiese e Castelli si tingono d’antico
mentre il cuore verde ruba l’oro ai suoi tramonti.
Le vigne ora sono strade ricamate 
e nelle etrusche cantine il  vino riporta
un caldo ricordo nelle vene.
E le foglie diventano farfalle.
Raffaele d’Argenzio, novembre 2022

A Orvieto, alla scoperta del vino degli Etruschi ai giorni nostri

La storia di Orvieto è, senza dubbio, segnata dal vino fin dall’epoca degli Etruschi, che per primi vi coltivarono la vite, intuendo peraltro le potenzialità del terreno tufaceo della zona per la vinificazione. Anche successivamente il vino ebbe una valenza notevole sul territorio se, come testimonia un importante documento conservato nell’archivio del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto proprio il vino veniva usato come moneta per il pagamento delle maestranze. Non di meno, oggi, il vino è prodotto simbolo del territorio, che gode, dal 1971, anche della Denominazione di Origine Controllata.

Il Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto

La visita a Orvieto non può prescindere dal maestoso Duomo, una delle più importanti testimonianze architettoniche e artistiche del tardo Medioevo, in cui spiccano la facciata riccamente decorata e gli splendidi affreschi di Luca Signorelli, che adornano la Cappella Nova.

La Cappella Nova con gli affreschi di Luca Signorelli

Una passeggiata per il centro storico ci permetterà di scoprire la grande importanza rivestita da Orvieto in ogni epoca, di cui sono testimoni silenziosi i suoi numerosi monumenti, palazzi e musei. La visita a Orvieto, tuttavia, non può prescindere dalla conoscenza delle sue cantine e delle produzioni enologiche.

Il Duomo di Orvieto in tutta la sua bellezza

L’offerta enoturistica del territorio orvietano è particolarmente ricca. Noi di Weekend Premium, in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, abbiamo visitato alcune cantine di Orvieto e della vicina Ficulle.

Umbria: Wine Weekend con Poesia a Orvieto e dintorni. Palazzone, cantina e boutique hotel con vista sulla città

Realizzata in un antico ospitale per pellegrini risalente al Trecento, Palazzone è cantina e boutique hotel, gestito dalla famiglia Dubini. La struttura, storica e dotata di tutti i comfort, è circondata dai vigneti, con una meravigliosa vista su Orvieto e su Rocca Ripesena, permettendo un soggiorno rilassante e di qualità. È possibile anche effettuare diverse esperienze degustative degli ottimi vini della cantina, che esprimono bene il carattere del territorio.

La cantina Palazzone si trova in un edificio del Trecento

Per informazioni e prenotare il soggiorno o una delle degustazioni proposte: www.palazzone.com

Alle Cantine Neri il vero “vino degli Etruschi”

Immersa nel verde delle colline orvietane, in un alternarsi di vigneti e oliveti, Cantine Neri firma una produzione boutique di vini bianchi e rossi, oltre a una apprezzata Muffa nobile, per cui l’azienda è nota anche all’estero. Il turista ha l’opportunità di fare interessanti visite guidate ai luoghi di produzione, tra cui un’antica tomba etrusca, usata per l’invecchiamento e degustazioni di vino e prodotti del territorio.

La sede delle Cantine Neri

È possibile prenotarle direttamente online sul sito www.cantineneri.it

Castel Noha, fra tradizione e innovazione

A pochi chilometri da Orvieto, nel territorio di Ficulle, la Cantina Castel Noha è il frutto del progetto enologico di Valentino Cirulli, che parte dalla tradizione vitivinicola umbra per combinarsi con una visione decisamente moderna della produzione e del ruolo della cantina. A caratterizzarla, l’uso di tecnologie all’avanguardia e la presenza di spazi per ristorazione, eventi e degustazioni. Castel Noha si presenta, dunque, come sintesi perfetta fra tradizione e innovazione.

Veduta di Castel Noha

Info e prenotazioniwww.castelnoha.com

Nella Tenuta Vitalonga nascono i vini bio

Alla Tenuta Vitalonga la tradizione etrusca del vino è ancora fortemente presente nelle antiche grotte e nella tecnica delle “viti maritate”, molto usata nella zona.  Passeggiando tra le vigne non è difficile imbattersi in conchiglie preistoriche che raccontano come un tempo queste terre fossero sommerse dal mare. Paesaggi unici, Vini rigorosamente bio che nascono in stretto contatto con il territorio e che lo rappresentano in ogni bottiglia.

I vigneti della Tenuta Vitalonga a Ficulle

Info e prenotazioni: www.vitalonga.it

Il nostro wine weekend in Umbria continua. Nella seconda e ultima puntata andremo alla scoperta della tradizione vitivinicola del Lago Trasimeno, dei sui prodotti tipici e del Museo del Vetro, ci sposteremo poi al Castello di Magione, passeremo per Madrevite, per poi concludere la nostra avventura nelle splendide Narni e Amelia.




Fotografare Orvieto

Nuovo appuntamento con il fotoreporter Guido Alberto Rossi, che questa settimana dà ai nostri lettori i suoi preziosi consigli su come realizzare splendide foto alle città per portare a casa ricordi preziosi dei vostri viaggi. vediamo insieme a lui come fotografare Orvieto

Di Guido Alberto Rossi

Se avete letto i miei articoli precedenti su Napoli e sull’ Isola del Giglio e vi sono piaciuti, ve ne propongo un altro, su un’altra città italiana che merita una visita. Infatti da noi ogni 50 chilometri c’è qualcosa di meraviglioso da visitare ed in questo particolare momento con il virus che circola per il modo forse, anche se non lo dicono i virologi, penso sia meglio girare in Italia.

Panorama di Orvieto

Adesso parliamo di Orvieto che è un piccolo comune umbro, di circa 20.000 abitanti e geograficamente si trova a 42° 43′ 0″ N, 12° 6′ 0″ E, ma questo a noi che giriamo a piedi per la città vecchia a caccia di foto, interessa poco. Per visitarla e riprenderla anche nei minimi particolari basta una giornata da dieci chilometri a piedi, compresa la visita nella città sotterranea, che secondo me è da non perdere, e merita anche qualche foto, è ben illuminata da faretti ben posizionati e impostando un alto numero di ISO si possono fare foto suggestive.

L’interno del Duomo di Orvieto

A Orvieto è bene di passare almeno una notte, un po’ per far riposare i piedi e poi per non perdere una gran cena innaffiata da ottimi vini locali, in una delle tante trattorie tipiche. La città è stata costruita sopra una rupe di tufo, i primi abitanti risalgono alla preistoria, poi sono passati etruschi, romani che l’avevano chiamata Urbs Vetus (città vecchia), i bizantini e poi via via nei secoli siamo arrivati noi turisti da tutto il mondo.

I gradini davanti al Duomo

Per fotografare i suoi monumenti principali non serve alzarsi presto, in una giornata soleggiata, ovviamente a secondo del mese, le vie ed i vicoli incominciano ad avere una luce decente verso metà mattinata, perfetta per fotografare i dettagli architettonici dei palazzi e gli esterni dei negozi caratteristici.

La città sotterranea

Però vi consiglio di incominciare il giro iniziando dalla città sotterranea (obbligo prenotare, meglio con buon anticipo) perché qui sottoterra il sole è ovviamente ininfluente; l’entrata e l’uscita sono in Piazza del Duomo e una volta tornati in superficie potete attraversare la piazza ed approfittare per riprendere gli interni del Duomo o cattedrale di Santa Maria Assunta.

Il duomo di Orvieto

La sua costruzione è iniziata nel 1290 e terminata completamente nel 1591, la sua facciata è esposta a Sud Ovest e quindi è meglio fotografarla con la luce pomeridiana in modo da far risaltare meglio i colori, mentre nelle altre ore sono ben illuminati i lati della imponente costruzione ed i bassorilievi della facciata che con la luce di taglio si ottiene il contrasto ideale.

La Fortezza di Albornoz

Il resto della piazza offre altri spunti interessanti, da qui prendete uno dei vicoli che portano in Corso Cavour, qui girate a desta e camminando verso est arriverete alla Fortezza Albornoz, qualche centinaio di metri a sinistra troverete il Pozzo di San Patrizio che, oltre ad essere visitato, va fotografato quando i sole è abbastanza alto in modo che la sua luce entri ed illumini questo capolavoro di ingegneria del Cinquecento.

Il Pozzo San Patrizio

A questo punto avete due scelte: o tornare a piedi lungo Corso Cavour fino alla Torre del Moro, qui girate a destra e sarete in Piazza Mercato dove troverete il Palazzo del Capitano del Popolo che con la luce pomeridiana è pronto per essere fotografato. O prendere il bus che va in Piazza Sant’Andrea, facendo riposare le gambe ed ammirando con quanta bravura l’autista sfiora i muri delle case, una volta arrivati in piazza potete tornare in Corso Cavour a arrivare alla Torre del Moro, che dista un paio di isolati o circa 200 metri scarsi. Se avete fatto tutto questo, è arrivata l’ora dell’aperitivo e di prenotare il ristorante.

Due scatto della Torre del Moro

Chi è Guido Alberto Rossi

Nato a nato a Milano nel 1949, si è avvicinato alla fotografia grazie ad una macchina fotografica Kodak a soffietto trovata in casa dei nonni. Ha pubblicato il suo primo servizio pagato sullo Sport Illustrato nel Settembre del 1966. Nei primi anni alterna la fotografia di sport, automobilismo e motociclismo, al reportage di guerra. Nel giugno del 1967 va in Israele per la Guerra dei Sei Giorni ma il conflitto finisce subito e si deve accontentare di fotografare i primi giorni dopo la vittoria israeliana. Nel febbraio del 1968, va nella Guinea Bissau dove le truppe portoghesi combattevano la loro ultima guerra coloniale. Nel novembre del 1968 va in Vietnam, vi rimane 3 mesi ed in seguito ci ritorna nel 1971 e nel 1973, insieme al collega Ennio Iacobucci, percorre in macchina da Saigon a Quang Tri, facendo un reportage sulla situazione del Paese ormai al collasso.

Nel 1969 si reca a Belfast per un reportage sulle truppe inglesi. Nel 1973 parte per la Cambogia e questo sarà il suo ultimo reportage bellico. Successivamente si dedica alla fotografia geografica e nel 1979 fonda l’agenzia fotografica Action Press. Tra un viaggio e l’altro, tra il 1975 ed il 1995, si dedica agli sport nautici, fotografando le regate veliche e le gare di motonautica, utilizzando per primo l’elicottero per seguire le gare della classe offshore. Appassionato di volo, nel 1985 compra un Cessna 210T e insieme al suo amico e pilota Enzo Bianchini fotografa a tappeto tutta l’Italia, e buona parte d’Europa e del Nord Africa.  La fotografia aerea diventa una delle sue specialità e fotografa 65 paesi utilizzando sia aerei leggeri che elicotteri e ultraleggeri.

Negozio di Ceramiche a Orvieto05

Negli anni le sue immagini sono state pubblicate praticamente su tutte le testate del mondo. Ha pubblicato 36 libri fotografici con vari editori internazionali. L’ultimo per la Mondadori Electa, “Basilicata vista dal cielo”. Da Gennaio 2015 è Capo Progetto del Rotary Club Milano Nord ed in collaborazione con la CRI ha realizzato dei corsi multimediali per l’integrazione dei migranti.

www.guidoalbertorossi.com




Da Nord a Sud, buone feste…con dolcezza

In occasione delle festività natalizie, questa settimana la nostra consueta rubrica dedicata agli eventi si arricchisce con alcune ricette della tradizione natalizia della nostra penisola. Abbiamo selezionato tre appuntamenti a tema nelle più belle località italiane, e a ognuna di esse abbiamo abbinato una ricetta di un dolce tipico della tradizione. Potete gustarlo in loco, oppure, se la cucina è la vostra passione, potete preparato per i vostri cari. Buone feste…e buon appetito!

In Val Gardena (BZ) tra sculture di neve e atmosfere natalizie

Chi per queste festività ha scelto la Val Gardena, in Alto Adige, non ha che l’imbarazzo della scelta per immergersi nella magica atmosfera del Natale.

Per esempio, a Selva di Val Gardena, in località Pra de Nives, dal 27 al 30 dicembre si tiene la 23°edizione del Concorso di Sculture nella neve, il cui tema è dedicato al “Nadel – Natale”. Per tre giorni, scultori e artisti che di solito scolpiscono il legno, realizzano le loro opere partendo da enormi cubi di neve ghiacciata. Uno spettacolo di estro e creatività a cui tutti possono assistere. Una giuria di qualità esaminerà i lavori dei sei finalisti e decreterà il vincitore. Ma è previsto anche un premio da parte del pubblico. La premiazione avrà luogo il 30 dicembre, alle 16, sul prato di Nives.

Ma non è tutto, perché Selva di Val Gardena, fino al 6 gennaio, si trasforma in una vera e propria città del Natale, con una striscia di luci lunga ben 350 metri, alla quale saranno appese piccole cabine della funivia realizzate in legno. Si ha così l’impressione di vedere le piste da sci anche nel centro del paese. Non mancheranno nemmeno gli stand dove gustare un ottimo vin brulè e gustare i tipici dolci natalizi con la “colonna sonora” dei canti tradizionali.

Spostandosi a Santa Cristina, fino al 30 dicembre, invece, si potranno trovare diverse casette con prodotti locali di vario genere, giochi per bambini e iniziative per fare divertire tutta la famiglia.

Nell’ambito del mercatino natalizio “Magic Town”, poi, si potrà visitare “lo zoo delle carezze” con i teneri alpaca. Non mancheranno le specialità culinarie, tra cui vin brulé rosso e bianco con schiuma di cannella, caffè aromatizzati e di qualità, cioccolata calda, zuppe e krapfen.

INFO: www.valgardena.it

LA RICETTA: Spitzbuben (Occhi di bue)

Sono una ricetta tipica del periodo natalizio. I biscotti hanno forma circolare, composta da due dischetti di pasta frolla e farciti con confettura di albicocca o di fragola, anche se ne esistono diverse varianti, con gusti diversi di confettura oppure con crema gianduia o cioccolato.

Ingredienti

  • 300 gr di farina
  • 2 uova
  • 150 gr di burro
  • 125 gr di zucchero
  • ½ bustina di lievito per dolci
  • ½ bustina di zucchero vanigliato
  • ½ punta di scorza di limone grattuggiato
  • 1 pizzico di sale
  • Confettura di albicocche q.b.
  • Zucchero a velo

Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, poi mescolatelo energicamente con lo zucchero a velo. Unite anche lo zucchero vanigliato, la scorza di limone e il sale. Unite anche le uova, la farina e il lievito per dolci e impastate. Ricavate una palla e lasciate riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendete poi la pasta con uno spessore di mezzo cm.

Dividetela a metà e da una di esse ricavate dei cerchietti per le basi. Dall’altra metà dei cerchietti forati della stessa circonferenza. Metteteli in una teglia ricoperta di carta da forno e metteteli a cuocere nel forno preriscaldato a 180° per circa 10 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare, poi spalmate la confettura di albicocche sulle basi. Cospargete i cerchietti di pasta forata con lo zucchero a velo e sovrapponeteli alle basi premendo delicatamente.

A Natale regalati…Orvieto (TR)

Per chi ama l’Umbria e le sue suggestioni, fino al 6 gennaio c’è la 3° edizione di “A Natale regalati Orvieto”, un ricco contenitore di eventi a tema natalizio per scoprire la storia, la cultura, la tradizione e l’enogastronomia della Città della Rupe, resa ancora più suggestiva dalle luci natalizie che decorano e illuminano le stradine, le piazzette, i vicoli e i monumenti, tra cui la Fortezza Albornoz, il Palazzo del Capitano del Popolo e la Torre del Moro. Il tutto sotto la “supervisione” del grande albero allestito in piazza della Repubblica.

Da non perdere una visita allo splendido Duomo. L’occasione è davvero unica. Dopo 122 anni, infatti, tornano nella cattedrale di Orvieto l’Annunciazione di Francesco Mochi, primo capolavoro della scultura barocca, e le imponenti statue dei dodici Apostoli e Santi protettori della città, realizzate tra il 1500 e il 1700. Il duomo si può visitare tutti i giorni dalle 9.30 alle 17, la domenica dalle 13 alle 16.30. (www.opsm.it)

Da non perdere una visita all’Albero di Luce nel Pozzo di San Patrizio, che illumina il cuore della rupe di tufo, creando bagliori e suggestioni uniche. Per raggiungerlo bisogna scendere i 248 gradini che conducono nel cuore di questa splendida opera di ingegneria scavata nella terra. Dalle 10 alle 17. Dal 28 al 30 dicembre e il 4 e 5 gennaio apertura prolungata fino alle 19.

Da visitare anche il Presepe nel Pozzo, allestito nei sotterranei del Pozzo della Cava fino al 12 gennaio (dalle 9 alle 20) con personaggi meccanici a grandezza naturale, con un narratore d’eccezione: Giuda Iscariota. La 31° edizione è arricchita con una mostra sulle monete al tempo di Gesù.

Sempre in tema di presepi, il 26 dicembre e il 6 gennaio, nei Giardini di San Giovenale, alle 17.30, si tiene la rappresentazione del Presepe Vivente rivivendo le atmosfere di una notte a Betlemme, tra i giardini, le piazzette e le grotte ai piedi della chiesa di San Giovenale. Infine, fino al 5 gennaio, si può percorrere il Circuito Cittadino dei Presepi dei Quartieri.

Non possono mancare nemmeno i tradizionali Mercatini Natalizi. Fino al 6 gennaio, le piazze del centro storico, Piazza della Repubblica, Piazza Fracassini e Piazza Gualterio, si trasformano in un villaggio di Natale con stand di artigianato artistico e prodotti tipici, a cui si affiancano oltre 200 esercizi commerciali dove effettuare gli acquisti delle feste.

Tra gli eventi da non perdere, infine, c’è Umbria Jazz Winter (www.umbriajazz.it) , che dal 28 dicembre al 1° gennaio animerà Orvieto con più di novanta eventi, trenta band e più di 150 musicisti che si esibiranno in sette diverse location della città. Il 1° gennaio, poi, in Duomo, si dà il benvenuto al nuovo anno con una messa e la magia del gospel.

INFO: www.comune.orvieto.tr.it e www.liveorvieto.com

LA RICETTA: “Maccheroni” dolci

Un piatto dalle origini antiche e contadine, che si prepara in occasione di Ognissanti e delle festività natalizie. Al posto dei classici sughi, questa versione abbina la pasta alle spezie, al cioccolato e alla cannella.

Ingredienti

  • 100 gr di farina
  • 50 cc di acqua
  • 70 gr di zucchero
  • 40 gr di pangrattato
  • 50 gr di noci
  • 1 cucchiaino di cacao amaro
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere
  • Buccia di 1 limone grattugiata
  • 1 pizzico di noce moscata
  • 40 gr di cioccolato fondente

Unite la farina all’acqua e impastate fino a ottenere un composto uniforme. Fate riposare per circa 30 minuti, poi stendete una sfoglia alta circa 1 mm. Arrotolate la sfoglia tagliate i “maccheroni” appena più larghi delle normali tagliatelle. Cuoceteli in abbondante acqua salata. Preparate un trito di noci, pan grattato, buccia di limone grattugiata, cacao magro, cioccolato fondente, cannella. Scolate la pasta e conditela con il preparato. Rigiratela e servite tiepida.

Al Giardino della Kolymbethra (AG) rivive il Presepe Contadino

Chi per queste festività sceglie la Sicilia e l’agrigentino in particolare, può fare una tappa allo splendido Giardino della Kolymbethra, fiore all’occhiello del Parco della Valle dei Templi. Grazie alla collaborazione tra il parco archeologico e il FAI – Fondo Ambiente Italiano, anche quest’anno rivive la tradizione natalizia del presepe contadino, realizzato secondo le consuetudini della Sicilia rurale, tra prodotti natalizi delle campagne e antiche novene.

Protagonisti saranno gli agrumi. Nell’antica tradizione, infatti, mandarini, aranci e limoni venivano utilizzati per decorare gli altarini delle Natività allestiti a ogni angolo della vecchia Girgenti. Tutto il vicinato, poi, si radunava attorno a essi in preghiera, accompagnato da canti natalizi. I festeggiamenti si concludevano il 5 gennaio, con l’arrivo dei Re Magi, che erano impersonati da vecchi pastori.

A Kolymbethra, questa tradizione antica rivive nella grotta che in epoca paleocristiana era stato un santuario rupestre. Qui viene ricostruita la grotta dove nacque Gesù con il fogliame spinoso della pianta di asparago e decorata con arance, mandarini, limoni, fiocchi di cotone e tanti altri frutti delle campagne agrigentine. Di fronte al presepe, un gruppo di musici ripropone le antiche novene del Natale, regalando ai visitatori del parco un’esperienza toccante e indimenticabile.

Il programma prevede, fino al 6 gennaio, dalle 10, visite guidate al Giardino della Kolymbethra. Dalle 11.30 alle 13.30, ogni 30 minuti, Novena dei contadini, con musiche e canti tradizionali siciliani. Dalle 10 alle 14 Mercatino dei Dolci natalizi con degustazioni offerte dai produttori locali. Dalle 10.30 alle 15.30, Sicily Street Food con il meglio della tradizione del cibo siciliano di strada. L’ingresso costa € 3 per gli iscritti al FAI, intero € 6, ridotto ragazzi 4-18 anni e residenti ad Agrigento € 4.

INFO: www.fondoambiente.it o biglietteria Giardino della Kolymbetra (dalle 10 alle 14), tel 335/1229042

LA RICETTA: Cous Cous dolce

Si tratta di una tipica ricetta agrigentina natalizia che ha origine nella Badia Grande del Monastero dello Spirito Santo delle suore di Agrigento, che ancora oggi lo preparano secondo l’antica ricetta, che trovate di seguito

Ingredienti

  • 500 gr di semola di grano duro
  • 100 gr di cioccolato
  • 100 gr di pistacchi
  • 100 gr di mandorle abbrustolite e tritate
  • 50 gr di zuccata
  • 10 gr di cannella in polvere
  • 30 gr di zucchero a velo

In un recipiente versate la farina di semola e manipolatela in senso orario con le dita fino a ricavarne delle minuscole paline. Lasciatele asciugare per circa tre ore su una tovaglia, fino a ottenere il cous cous. Cuocetelo a vapore in una “couscousseria” mettendo la semola al centro del tegame quando l’acqua comincerà a bollire. Coprite con una tela bagnata e cuocete per circa 40 minuti. Scolate la semola, rimettetela nella couscoousseria, spruzzatela con acqua fredda e lasciate riposare per 15 minuti. Rimettete di nuovo il cous cous nel tegame e cuocetelo per altri 20 minuti. Toglietelo dal fuoco, lasciatelo raffreddare, po aggiungete 2 o 3 cucchiai di zucchero a velo, le mandorle, il cioccolato a scagli, i pistacchi sgusciati e tritati, la zuccata a pezzettini. Mescolate, con una spatola date una forma regolare, servite freddo e con una spolverata di cannella.

 

 

 

 




Un magico weekend tra feste dei sapori, musei e castelli

Domenica 12 maggio sarà la Festa della Mamma. Quale occasione migliore, allora, per ritagliarsi una gita fuori porta o un weekend insieme a lei? Se siete a vostra volta mamme, potete regalarvi una magica avventura con i vostri bambini nella splendida cornice della Rocca Viscontea di Castell’Arquato insieme alla magia di Harry Potter. Se preferite un weekend al mare, a Camogli c’è la celebre Sagra del Pesce con la sua padella da Record. Se vi trovate in Sardegna, potete regalarvi un weekend di coccole al cioccolato al Geovillage di Olbia, mentre se avete una passione per il vino e prodotti della terra, a Orvieto vi aspetta il Terrawine Festival. Infine, se siete amanti dell’arte, questa domenica a Napoli si può visitare gratis la splendida mostra su Antonio Canova presso il Museo Archeologico Nazionale. Ecco, allora, in dettaglio, le nostre proposte.

A Castell’Arquato (PC) rivive la magia di Harry Potter

Domenica 12 maggio, la meravigliosa Rocca Viscontea di Castell’Arquato (PC) si trasforma nella “Scuola di Magia” ispirata ai personaggi della saga di Harry Potter. Un’ occasione davvero unica per fare vivere ai bambini l’emozione di diventare “piccoli maghi”. Tuttavia, considerando che il celebre “maghetto” ha compiuto vent’anni, saranno molti anche i genitori che, all’epoca della sua uscita, erano adolescenti. Quale migliore occasione, allora, per vivere questa avventura in famiglia?

Il percorso gioco dura circa un’ora, durante la quale gli apprendisti maghi si cimenteranno in prove di Incantesimi, Pozioni, Divinazione rivelando il loro talento nell’arte magica. L’ingresso è gratuito per i bambini fino a 6 anni.  Dai 6 ai 12 anni l’ingresso costa € 8, mentre per gli adulti è di € 10. I biglietti si possono acquistare direttamente all’ingresso della Rocca, in Piazza Municipio, non occorre prenotazione.

E, dopo il gioco, si può andare tutti insieme alla scoperta di Castell’Arquato, che vanta il titolo di “città d’arte” insignita della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano e fa parte de I borghi più belli d’Italia.

INFO: www.castellarquatoturismo.it

A Camogli (GE) torna la Sagra del Pesce da record

È una delle feste gastronomiche più attese della Liguria, ma anche da Lombardia e Piemonte, da cui ogni anno arrivano migliaia di turisti, con un record di 100 mila visitatori nella scorsa edizione. La Sagra del Pesce di Camogli festeggia quest’anno i suoi 68 anni. È nata infatti nel 1952 da un’idea di alcuni pescatori locali e, da allora, ha raggiunto numeri da record grazie alla bontà della frittura di pesce e del suo “padellone”, un gigantesco recipiente di acciaio inossidabile, in uso dal 1954, dal diametro di 3,8 metri, un manico di 6 metri, un peso di 2,8 tonnellate e una capacità di 3000 litri di olio.

Quest’anno, la sagra si svolge domenica 12 maggio, all’insegna dell’ecosostenibilità. Saranno utilizzati, infatti, solo materiali totalmente compostabili, mentre il sostegno andrà all’Associazione no-profit per la lotta ai disturbi alimentari “Mi nutro di vita”. Nel “padellone da record” saranno fritti più di 30 quintali di pesce azzurro. Con un ticket di soli 6 euro, si possono avere la vaschetta colma di pesce fritto e il piattino ricordo in ceramica con il manifesto dell’edizione 2019.

La sagra si svolge domenica, ma già dalla serata di venerdì 10 si può avere un assaggio  di prelibatezze locali nell’ambito de “La Sagra in tavola” a cura della Pro Loco. Sabato 11, invece, si celebra il Patrono San Fortunato con una suggestiva celebrazione religiosa che comincia con la processione dell’Arca di San Fortunato e culmina con lo spettacolo dell’incendio dei falò presso la spiaggia di Camogli.

INFO: www.camogliturismo.it

A Orvieto (TR) c’è il Terrawine Festival

Nella splendida cornice del Castello di Titignano, il weekend dell’11 e 12 maggio è dedicato alla tradizione del vino e dei buoni sapori umbri. Si tiene infatti Terrawine Festival, che si propone di celebrare l’arte, i sapori e i prodotti della terra. Tantissimi gli eventi in programma. Ve ne segnaliamo alcuni.

Sabato 11, inaugurazione dell’evento alle 10 e, a seguire, apertura delle mostre Enoarte della pittrice Elisabetta Rogai, Progettare ciò che esiste dell’architetto Ruggero Giuliani e presentazione del libro Orvieto tra cielo e terra. Alle 11 apre il Villaggio dell’Aia, nella splendida cornice del Castello, con vista sul Lago di Corbara. Qui i visitatori potranno incontrare le aziende produttrici di Olio Extravergine di Oliva con assaggi e degustazioni per avvicinare il pubblico al mondo dell’olio di qualità.

Alle 11. 30, presso la Sala della Barricata si celebrano le Donne del Vino provenienti da tutta Italia per premiare e fare conoscere le imprenditrici che hanno avuto il coraggio di manifestare la loro passione e di trasformarla in vini di qualità. Sarà anche un’occasione per avvicinarsi al banco di assaggio e approfondire la conoscenza di vigne e territori. Alle 20, è prevista la Cerimonia per il Premio Eccellenza 2019 attribuito a una donna imprenditrice. La giornata si conclude con una cena di gala presso il ristorante del Castello di Titignano.

Per chi lo desidera, c’è la possibilità di avventurarsi in un trekking di circa 4 ore con partenza dal borgo di Tritignano e lungo un percorso tra pascoli, vigneti e boschi si raggiungono i ruderi della Roccaccia, a strapiombo sulle gole del Forello,

Domenica 12 maggio, riaprono le mostre e il Villaggio dell’aia con degustazione di olio ed eccellenze agroalimentari, incontri con in produttori e possibilità di acquisti diretti. Alle 14.30, presso la Sala degli Archi si parla di olio nel corso del seminario “Olio da olive” con Angela Canale, agronomo, e Cesare Batalocco assaggiatore EVO. Al  termine della giornata saranno assegnati i premi TERRAWINE 2019 per un produttore di vino, TERRAOLIO 2019 per un produttore di olio, TERRE AMERINA 2019 per un produttore agricolo. L’ingresso giornaliero alla manifestazione costa € 18.

INFO: https://terrawinefestival.wordpress.com

A Napoli il Canova è gratis!

Domenica 12 maggio sarà la prima delle tre domenica (le altre sono il 19 e il 26 maggio) in cui si potrà visitare gratuitamente il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la straordinaria mostra “Canova e l’Antico”, ospitata tra le sale del museo fino al prossimo 30 giugno.

Grazie al programma ministeriale #IoVadoAlMuseo, infatti, ogni museo statale potrà prevedere venti aperture gratuite all’anno, una settimana di ingressi gratuiti e otto giornate nell’arco dell’anno. Chi si trova a Napoli per il weekend, quindi, non può perdere l’occasione per visitare questa mostra, che presenta al visitatore un’ampia panoramica sulla produzione artistica di Antonio Canova tra disegni, bozzetti, dipinti, gessi e marmi.

Tra i capolavori di inestimabile valore, c’è il celeberrimo Gruppo delle Grazie, arrivato a Napoli dall’Ermitage di San Pietroburgo, insieme ad altri sei marmi, tra cui l’Amorino Alato, L’Ebe, la Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche e la testa del Genio della Morte. Da Kiev arriva invece la gigantesca scultura che raffigura la Pace, alta tre metri, mentre dal Getty Museum di Los Angeles è arrivato in terra partenopea l’Apollo che s’incorona.

Dai rinomati musei italiani provengono invece capolavori come la Maddalena Penitente, da Genova, il Paride, dal Museo Civico di Asolo, e la Stele Mellerio.

INFO: www.museoarcheologiconapoli.it

A Olbia (OT) la mamma si festeggia…con il cioccolato

Al Geovillage di Olbia (OT), la festa della mamma si celebra nel modo più dolce…con il cioccolato! Dal 9 al 12 maggio si tiene infatti la kermesse Cioccolato, il superfood in tutte le sue forme, un vero e proprio percorso emozionale e sensoriale che ha come protagonista assoluto quello che è stato definito “il cibo degli Dei”, in tutte le sue forme. Il ricco programma, oltre agli stand espositivi dedicati al cioccolato, propone degustazioni, trattamenti estetici, incontri ed eventi a tema.

Si comincia giovedì 9 maggio, alle 15, con l’inaugurazione dell’evento presso la Beauty & Spa. Segue una degustazione guidata emozionale e sensoriale a base di fave e granella di cacao, tè aromatizzato al cioccolato presso la Tisaeria. Si torna poi presso lo spazio Beauty & Spa per scoprire e provare i trattamenti estetici a base di cioccolato.

Venerdì 10 maggio, alle 18, presso il Soffi Bar inaugura la mostra fotografica con percorso visivo dedicata al cioccolato con una degustazione di cacao e cioccolato abbinata a cocktail a base di rum o miscele di caffè. Per tutta la giornata, si potranno ancora provare i trattamenti estetici al cioccolato presso lo spazio Beauty & Spa.

Nel weekend si entra nel vivo. Sabato 11, oltre ai percorsi degustazione e benessere, alle 16 è in programma il seminario “La storia del cioccolato e le sue proprietà nutrizionali” con esperti della nutrizione. Alle 18, i più piccoli potranno divertirsi a creare con il cioccolato presso il laboratorio didattico Choco Creazioni, nello spazio Geolandia.

Domenica 12 maggio, continuano le attività per bambini, i trattamenti estetici al cioccolato e le degustazioni guidate. Alle 13, presso il ristorante Sa Mesa, ci si siede tutti a tavola con il pranzo a tema Un amore di cioccolato, dedicato a tutte le mamme, durante il quale saranno servite le praline preparate durante il precedente laboratorio creativo.

INFO: www.geovillage.it




Capodanno, sei idee per tutti i gusti

Ormai manca poco! Il 2017 è agli sgoccioli e tutta l’Italia si prepara per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. E se sui social, sui telefonini (e non solo!) impazza la fatidica frase “Che cosa fai a Capodanno?” è vero anche che sono ancora molti gli indecisi. Di seguito, allora, vi proponiamo alcune idee per trascorrere la notte di San Silvestro “con stile”.

Capodanno con gli amici? Il più divertente è a Napoli

La città più vivace, chiassosa, contagiosa, elettrizzante dove trascorrere il Capodanno non può essere che il capoluogo partenopeo, che nella notte di San Silvestro si illumina quasi a giorno grazie allo spettacolo meraviglioso dei fuochi d’artificio. Ricchissimo il cartellone di eventi culturali, che immergono la città in un’atmosfera di festa fino al 7 gennaio. A partire dal tradizionale “concertone” in Piazza del Plebiscito.

A salire sul palco, quest’anno, sarà il collettivo “Terroni Uniti”, reduce dal successo del brano contro ogni forma di razzismo “Gente do Sud”. Immancabile lo spettacolo di fuochi d’artificio per salutare il nuovo anno e la discoteca all’aperto sul Lungomare Carracciolo. Per i più piccoli, gli spazi del Convento di San Domenico Maggiore si trasformano nel Piccolo Regno Incantato. Camminando tra corridoi e celle dei monaci si potranno incontrare i personaggi delle favole che racconteranno storie di mondi fantastici.

Senza dimenticare, poi il piacere dell’opulenta tavola partenopea, che durante le feste dà il meglio di sé tra struffoli, pastiere, mostaccioli, babà e altre squisitezze.

Capodanno in relax alle Terme di Bormio

Chi invece a Capodanno non desidera immergersi nella confusione dei festeggiamenti, ma vuole solo rilassarsi, magari in compagnia della sua dolce metà, può scegliere Bormio, una delle località più amata e rinomata della Valtellina. Non solo per dare il benvenuto al nuovo anno con una bella ciaspolata nella natura innevata del Parco Nazionale, ma rilassandosi nell’atmosfera rilassante delle Terme di Bormio, magari trascorrendo il pomeriggio in una piscina di acqua termale e una cena a base di eccellenze valligiane a km zero.

Le acque termali di Bormio, già conosciute dagli antichi Romani, dai signori medievali e da Leonardo da Vinci per le loro proprietà benefiche, sono classificate come acque termali solfato-alcaline-terrose minerali”, e scaturiscono dal massiccio delle Alpi Retiche a pochi chilometri dal paese. Con temperature alla fonte tra i 37 e i 43 gradi, sono ottime per la pelle e l’apparato respiratorio.

Oggi, Bormio Terme (www.bormioterme.it ), convenzionato con il SSN, e QC Terme Bagni Nuovi e Bagni Vecchi (www.qcterme.com) offrono oltre settanta differenti tipi di pratiche termali, comprese vasche e piscine interne ed esterne aperte dodici mesi l’anno, e ancora massaggi, fanghi e trattamenti estetici. Per gruppi o per singoli, per famiglie o per coppie.

Anche a Capodanno, è possibile usufruire del pacchetto di QC Terme, Fuga romantica, a partire da € 496 a persona. Include: 2 notti con sistemazione in camera doppia, ricca, colazione, bottiglia di Franciacorta in camera, accesso illimitato alle terme Bagni Vecchi e Bagni Nuovi, un massaggio da 50 minuti a persona (solo per chi alloggia presso l’Hotel Bagni Vecchi, con quota a partire da € 556 a persona).

Capodanno a Milano con cenone gourmet

Nel capoluogo lombardo, il Capodanno si festeggia, come tradizione, in Piazza Duomo, con il “concertone” degli auguri, che quest’anno vede protagonisti Fabri Fibra e Luca Carboni. Chi desidera, tuttavia trascorrere un ultimo dell’anno, tranquillo e raffinato, può scegliere di cenare in un piccolo ristorante gourmet, in coppia, con gli amici o in famiglia.

Il Ristorante Melara, ( www.ristorantemelara.com) di via Ripamonti 294, è una nuova piccola realtà che si distingue per una cucina italiana creativa e raffinata, con una ricerca di materie prime di primo livello, tra salumi, formaggi e alcune “chicche” da veri gourmand, carni tenere e freschissime e lievitati d’autore. L’ambiente, intimo e curato, è perfetto per una serata speciale come la notte di San Silvestro. Il locale, infatti, è ricavato in un antico casale di pianura arredato mescolando tradizioni e modernitàIl cenone di San Silvestro viene proposto a € 65 a persona.

Il menù include un tris di antipasti (carpaccio di salmone marinato in lemon grass, insalata di mare tiepida e Sfoglie di polpo con puntarelle alla romana), bis di primi, tre secondi e dessert della casa, 1 bottiglia di vino ogni quattro persone e acqua

Per prenotazioni e disponibilità: Tel. 393 810 2464, info@ristorantemelara.com 

Capodanno romantico a Venezia

La città più romantica del mondo propone scorci indimenticabili per un Capodanno a due. La notte del 31 dicembre si può raggiungere Piazza San Marco per la tradizionale serata di musica e concerti dal vivo, che termina con il tradizionale bacio collettivo di mezzanotte, preludio del meraviglioso spettacolo pirotecnico. Per festeggiare in maniera più intima, invece, si può raggiungere la Giudecca da cui godere del migliore panorama della città illuminata dai fuochi d’artificio.

Perché non completare questa occasione speciale con un soggiorno a due in un piccolo ed elegante hotel di charme? L’Hotel Amman Canal Grande Venice (www.aman.com/resorts/aman-venice) , ospitato tra le mura di Palazzo Padapopoli, costruito nel XVI secolo dall’architetto Giacomo De Grigi, è una struttura curatissima, a cui si accede in barca dal Canal Grande, oppure percorrendo una scalinata che porta al piano nobile, dove si trova la reception, la dining room con sale relax e un raffinatissimo bar.

Le sale del palazzo ora Aman Canal Grande Venice lasciano a bocca aperta dalla bellezza: grandi vetrate, affreschi e stucchi, spazi immensi. Il palazzo, infatti, commissionato dalla famiglia Coccina di Bergamo e poi acquistato dai fratelli Nicolò e Angelo Papadopoli Aldobrandini, venne decorato per volontà di questi ultimi nella zona giorno da Michelangelo Guggenheim, al quale dobbiamo il particolarissimo stile Neo-Rinascimentale e Rococò degli interni.

A Orvieto, Capodanno in…jazz

Se avete voglia di trascorrere un Capodanno in musica, ma fuori dagli schemi, potete raggiungere la bellissima Orvieto, dove, dal 28 dicembre al primo gennaio 2018 si terrà Umbria Jazz Winter.( www.umbriajazz.com), cinque giorni di musica, dalla tarda mattinata a notte fonda, in piazza, tra i vicoli e nei teatri del centro storico.

Le location sono le stesse che raccontano la storia e il patrimonio artistico della città: teatro Mancinelli al Duomo, Palazzo del Capitano del Popolo a Palazzo dei Sette, Museo Emilio Greco, l’ex convento di San Francesco. Ma tutto il centro della città sarà coinvolto dalla musica itinerante e festosa della marching band, mentre i canti gospel inonderanno di emozione il Duomo, per la Messa di Pace, e il nuovo anno si festeggerà fino alle prime luci dell’alba tra veglioni e jam session improvvisate, con artisti provenienti da mezzo mondo.

 




Orvieto: capodanno a suon di Jazz

Il capodanno e i giorni che lo precedono assumono un carattere decisamente particolare sotto le splendide guglie del Duomo di Orvieto, con l’appuntamento tradizionale della città con il jazz di alto livello. L’Umbria Jazz porta una serie di concerti fra i palazzi storici della città ed esibizioni gospel all’interno del Duomo. Le botteghe e i negozi artigiani si riempiono dei colori natalizi e rendono incantevole passeggiare fra le strette vie cittadine, da cui si può raggiungere il Pozzo della Cava, dove viene allestito uno scenografico presepe.

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DOVE DORMIRE:
Hotel Duomo si trova a due passi dalla bellissima chiesa di Orvieto, ed unisce l’ottima location ad un servizio d’eccellenza, a prezzi contenuti.  Le camere sono spaziose e pulite, il personale cordiale e disponibile.
Tel. 0763 341887
www.orvietohotelduomo.it.

DOVE MANGIARE:
Un prelibato ristorante da provare ad Orvieto è il ristorante al Pozzo Etrusco da Giovanni, dove si gustano ottimi taglieri di salumi e formaggi, portate calde preparate con maestria e prodotti saporiti e sempre freschi.
Piazza Ranieri 1 A / 2.
Tel. 0763 341050
www.alpozzoetruscodagiovanni.it

COME ARRIVARE: Dall’autostrada A1 Roma – Firenze uscita Orvieto o dalla superstrada Perugia – Todi, seguendo le indicazioni per Orvieto.

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