Weekend autentici da scoprire nel 2024: Sila, la Scozia Mediterranea della Calabria

La Calabria, spesso associata alle sue coste soleggiate e acque cristalline, nasconde un cuore verde e selvaggio: l’altopiano della Sila. Conosciuto dagli antichi romani come la “Magna Silva” o “bosco grande”, questo parco nazionale è un angolo di Scandinavia nel sud Italia, un paradosso paesaggistico come lo definiva Guido Piovene. Scoprire la Sila significa immergersi in un ambiente naturale unico, tra foreste secolari, pascoli rigogliosi e bacini d’acqua incantati. Un weekend qui promette autenticità e meraviglia.

Alla scoperta della Sila

I Giganti di Fallistro sono il simbolo della maestosità della Sila. Questi pini neri ultrasecolari, che raggiungono altezze fino a 45 metri, rappresentano uno spettacolo naturale imperdibile. Camminare tra questi giganti è come fare un tuffo nel passato, in un tempo in cui la natura regnava incontrastata. L’altopiano della Sila offre circa ottanta sentieri escursionistici che attraversano foreste, pascoli e bacini naturali e artificiali. Questi percorsi permettono di scoprire la varietà del paesaggio silano, dai boschi fitti alle praterie aperte, fino ai laghi come il Lago Arvo, un luogo perfetto per rilassarsi e godersi la tranquillità. A Camigliatello Silano, La Nave della Sila è un museo narrante che racconta le storie dell’emigrazione calabrese. Questa visita offre un’importante riflessione sulle radici e le esperienze dei calabresi che hanno cercato fortuna all’estero, mantenendo viva la memoria storica della regione. Non lontano, a San Giovanni in Fiore, si trova l’imponente Abbazia Florense, un gioiello architettonico del XII secolo. Fondata da Gioacchino da Fiore, questa abbazia fu un centro di intensa attività spirituale e intellettuale, e continua a essere un luogo di grande fascino e interesse storico.

The “Sila Piccola” southern escarpment. June, Parco Nazionale della Sila, Calabria, Italy

Sapori autentici della Sila

La Sila non è solo un paradiso naturale, ma anche un giacimento gastronomico di prim’ordine. Il caciocavallo silano, formaggio di latte vaccino dalla caratteristica forma a pera, è un fiore all’occhiello della produzione casearia locale. Con il suo sapore deciso e la consistenza morbida, è un must per chi visita la regione. Le patate silane, coltivate a circa 1200 metri di altitudine, sono celebri per la loro qualità. Una specialità da non perdere sono le patate ‘mpacchiuse, tagliate a rondelle, cotte in poco olio e saltate con cipolla. Questo piatto semplice e delizioso è un esempio perfetto della cucina rustica e genuina della Sila. La carne di vacca podolica e le salsicce di suino nero di Calabria sono altre delizie locali, insieme ai salumi come capocollo, pancetta e soppressata, che rappresentano veri e propri tesori gastronomici. Per gli amanti del pesce, la trota salmonata del Lago Arvo è una prelibatezza che unisce il sapore delicato del pesce di montagna con la freschezza delle acque silane.

Informazioni Utili

Come arrivare: La Sila è facilmente raggiungibile in auto dalle principali città calabresi come Cosenza e Catanzaro. La rete stradale è ben collegata e permette di esplorare comodamente l’altopiano.

Dove alloggiare: La Sila offre diverse opzioni di alloggio, dagli agriturismi immersi nel verde ai B&B accoglienti nei borghi. Per un’esperienza unica, scegliete un rifugio di montagna o una locanda storica.

Attività da non perdere: Oltre alle escursioni e alle visite culturali, non perdetevi una giornata di relax sulle rive del Lago Arvo, una passeggiata tra i Giganti di Fallistro e una visita al mercato locale per acquistare prodotti tipici.

Un weekend nell’altopiano della Sila è l’occasione perfetta per scoprire una Calabria diversa, lontana dalle spiagge affollate e dai circuiti turistici tradizionali. Qui, tra boschi secolari e antiche abbazie, si può respirare l’aria pura delle montagne e gustare i sapori autentici di una cucina che rispetta le tradizioni. Preparate le valigie e lasciatevi incantare dalla Sila, la Scozia mediterranea della Calabria, dove la natura e la storia si fondono in un’armonia perfetta!

Ecco uno dei nostri Weekend autentici consigliati da Beba Marsano. Per altre consigli da noi segui la rubrica TOP10WeekendPremium e seguici anche su Facebook!




Autenticità, per conoscere ed amare di più la nostra Terra

Di Raffaele d’Argenzio

Abbiamo ricevuto applausi per la nostra scelta di riscoprire e difendere le autenticità dei nostri territori, ma non siamo ancora soddisfatti. Vogliamo aggiungere che non basta parlarne, altrimenti basterebbe guardare un documentario e comprare nei supermercati i piatti tipici, come la zuppa Toscana, le orecchiette pugliesi o gli spaghetti alle vongole alla napoletana…zuppe o piatti che semmai sono stati fatti a Busto Arsizio. L’importante è andarci, sentire l’emozione che riesce a darci arrivandoci, camminando sulle sue strade, sulle sue pietre, sentirne gli odori, i profumi, i sapori che soltanto quel luogo può dare.

POESIA DI VIAGGIO 2024, I VINCITORI POESIA DI VIAGGIO

Anche questa edizione del concorso è terminata, con quattro vincitori, cioè con due terzi premi ex aequo. Tutto bene, tranne il rimbrotto ricevuto da una delle partecipanti, che ha accusato la giuria di non aver scelto la sua poesia, ma di avere premiato invece componimenti fatti da poeti non professionisti. CHE MAGNIFICO COMPLIMENTO! Infatti, è proprio quello che vogliamo: non professionisti, ma soltanto persone che sanno cercare e trovare la poesia nei loro viaggi.

LE MONGOLFIERE  TORNANO A VOLARE IN ALTO CON SOGNI E SPERANZE

E sono i sogni e le speranze di quei ragazzi disabili o con patologie che ci inviano racconti a cui affidano i loro sogni. Sono racconti semplici, ma pieni di amore e di speranze. Quest’anno, la Giuria ha scelto i racconti di Francesca Colombo, Sara Pisani e Pasqualina “Lina” Vetere. Ma non ci sono graduatorie, in questo concorso ci sono solo PRIMI PREMI. E quest’anno li hanno conquistati tre ragazze. Noi cerchiamo di realizzare i loro sogni, di avvicinarci ai loro desideri. Ci proveremo anche stavolta, ma se non dovessimo riuscirci pienamente, già me ne scuso con Francesca, con Sara e con Lina.

LA CALABRIA, AUTENTICITA’ E BELLEZZA DA SCOPRIRE

Nel nostro illusorio e donchisciottesco cammino, vorremmo fare scoprire le preziose autenticità di ogni Calabria regione per conoscerle di più e amarle di più. Abbiamo cominciato dalla, anche se per ben due volte la nostra rivista è stata tradita, investendo per una sua promozione senza essere poi ripagata del dovuto. Abbiamo cominciato dalla Calabria soprattutto perché lo dovevo a vari giovani calabresi che ho conosciuto, persone eccezionali, dalla tempra forte e trasparente, dalla volontà indomita, tanto diversi da alcuni che occupano posti di comando ed esercitano il potere senza esserne degni. Speriamo che questi giovani (Francesco, Debora, Marco, Laura…) possano tornare nella loro Calabria aiutandola a riprendersi pienamente l’autorità morale che merita, oltre quella della naturale bellezza. Esempi da seguire: Giovani Imprenditori Calabresi, raccolti nel libro “Storie luminose” di Debora Calomino.




Milano Art&Fun

Milano Art&Fun. Milano entra nel vivo del mese più festoso dell’anno: villaggi natalizi, alberi giganteschi, patinoire, déhors innevati

 

 

ADI Design Museum.  Antonio Bassanini, Costruttore del Novecento

All’ADI Design Museum una mostra per raccontare la vita e le opere di un imprenditore protagonista di un capitolo importante della storia italiana e il rapporto tra architettura, ingegneria, design e imprenditoria edile.

Milano-ArtFun-Installation-view-Antonio-Bassanini-foto-Giovanni-Rho
Milano-ArtFun-Installation-view-Antonio-Bassanini-foto-Giovanni-Rho

 

Fino al 15 gennaio 2023 la mostra su Antonio Bassanini (Rosate, 22 dicembre 1899 – Varese, 16 dicembre 1997) racconta un percorso professionale e personale che ha attraversato tutto il Novecento, coinvolgendo e trasformando l’intero Paese.

Imprenditore e costruttore, Antonio Bassanini con il suo lavoro ha sottolineato l’indissolubile legame tra architettura, ingegneria, design e imprenditoria edile: la mostra evidenzia la funzione fondamentale del costruttore e il suo contributo spesso meno conosciuto e compreso rispetto al lavoro di architetti e designer ma che, come nel caso di Bassanini, ha avuto un ruolo centrale nella costruzione di Milano e di vari luoghi in Italia tra le due guerre e nella ricostruzione postbellica fino agli anni Settanta.

 

5.-Installation-view-della-mostra-Antonio-Bassanini-costruttore-del-Novecento-foto-Giovanni-Rho
5.-Installation-view-della-mostra-Antonio-Bassanini-costruttore-del-Novecento-foto-Giovanni-Rho

 

Grazie alle sue collaborazioni con numerosissimi architetti e designer (tra cui Portaluppi, Libera, Gio Ponti, Muzio e successivamente Mattioni, Caccia Dominioni, Magistretti, Figini e Pollini, Asnago e Vender), tutto il lavoro di Bassanini è stato un fondamentale trait d’union tra progettazione architettonica e costruzione edile, operando con un’impresa che al suo apice è arrivata a gestire fino a venti grandi cantieri contemporaneamente e 3.000 operai.

 

ADI-bassanini-2
ADI-bassanini-2

Un percorso affascinante che coglie l’utilizzo di materiali innovativi, macchinari d’avanguardia, lo studio di nuove tecniche costruttive e un’ottima organizzazione imprenditoriale, con cui Antonio Bassanini ha realizzato abitazioni, industrie, uffici, chiese, ospedali e infrastrutture che hanno cambiato il volto di Milano e della penisola.

ADI Design Museum, Piazza Compasso d’Oro 1, 20154 Milano

 

Milano Art&Fun

Calabria a Milano: Senstation on ice in Stazione Centrale

Il più grande percorso ghiacciato allestito a Milano

Un progetto voluto e realizzato grazie alla collaborazione di Regione Calabria, main partner, e Grandi Stazioni Retail

 

Senstation-on-ice
Senstation-on-ice

Il più grande Ice Rink mai allestito a Milano con 1.300 mq di percorso ghiacciato, 1.500 mq di scenografia e un gigantesco albero delle meraviglie di 18 metri con 15.000 luci led sono le novità del Natale 2022 con Senstation on Ice.

Nell’anno della vera ripartenza, Piazza Duca d’Aosta cambia pelle per diventare uno dei luoghi di riferimento del Natale per tutti, grazie a un villaggio che rievoca le ambientazioni tipiche dei paesaggi nordici invernali e offre sport e divertimento a costo zero.

Questo è Senstation On Ice 2022, una grande opportunità per la città: un villaggio invernale allestito in Piazza Duca d’Aosta con l’obiettivo di sostenere la riqualificazione e valorizzazione di uno dei luoghi più cruciali e importanti di Milano.

 

SENSTATION-ON-ICE-3_flip
SENSTATION-ON-ICE-3_flip

Tra la  suggestiva scenografia di luci che accoglie un circuito di pattinaggio mai visto in città per forma e dimensioni, l’illuminazione creativa della facciata della Stazione Centrale, l’Albero di Natale altissimo, c’è una struttura geodetica (“dome”) di 9 mt di diametro all’interno della quale il pubblico potrà vivere in prima persona un viaggio virtuale in Calabria, grazie a una serie di proposte multimediali progettate per comunicare le peculiarità del territorio calabrese.

All’interno di questo dome, denominato Calabria Straordinaria, verranno organizzati seminari e contenuti a tema turismo sostenibile, sport e cultura.

Un secondo dome più piccolo ospiterà invece la casa di Babbo Natale, dedicata i più piccoli, per raccogliere le letterine e scattare una foto ricordo. L’interno del dome sarà caratterizzato da una scenografia ispirata alla Calabria.

 

La Magia Disney in piazza Tre Torri a Milano con tante attività per tutta la famiglia

Si aprono oggi le prenotazioni per il Christmas Village, lo speciale villaggio che porterà la Magia Disney, Pixar, Marvel e Star Wars a Milano fino all’8 gennaio.

 

 

Milano-ArtFun-disney-XmasVillage
Milano-ArtFun-disney-XmasVillage

Il Christmas Village sarà accessibile gratuitamente e con prenotazione dal 7 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023 presso CityLife Shopping District, in piazza Tre Torri a Milano.

Il Christmas Village sarà composto da 5 aree tematiche completamente coperte, di cui quattro ispirate a una diversa Franchise Disney e la quinta, cuore del villaggio, rappresentata da un’area dedicata al partner di beneficenza Make-A-Wish®. Il percorso del villaggio includerà una serie di attività ludiche ed educative dedicate alle famiglie tra cui anche l’Albero dei Desideri, alto circa 10 metri e realizzato in materiale sintetico per ridurne l’impatto ambientale.

 

Locandina_XmasVillage.
Locandina_XmasVillage.

 

Oltre alle cinque aree tematiche esterne, l’atmosfera del Christmas Village si diffonderà anche all’interno degli spazi del CityLife Shopping Discrict con ulteriori installazioni personalizzate per scattare foto ricordo insieme ai personaggi più amati.

Il Christmas Village sarà accessibile gratuitamente e con prenotazione al seguente link:

https://www.ticketmaster.it/artist/christmas-village-biglietti/1017687

Per maggiori informazioni è attivo il servizio call center: 02.3057.3662, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13 e dalle 14:00 alle 18:00.

La prenotazione è obbligatoria per assicurare il corretto svolgimento delle attività.

 

Milano Art&Fun

La magia dell’inverno di Courmayeur comincia con un après-ski al  Four Seasons

Il Four Seasons Milano si è trasformato in un locale sulle piste, tra sci, plaid, una cabinovia storica originale e cocktail esclusivi: la località di Courmayeur, Courmayeur Mont Blanc Funivie e Skyway Monte Bianco  raccontano la stagione alle porte facendo tappa nell’iconico hotel di Milano.

 

milano-artfun-FOUR-sEASON-CourmayeurMontBlanc
milano-artfun-FOUR-sEASON-CourmayeurMontBlanc

 

L’occasione per scoprire cosa ci attende nei prossimi mesi tra esperienze top di gamma, immersioni nella natura, proposte food e wellness.

È  l’occasione per celebrare il primo inverno di Courmayeur come Territorio di Eccellenza della Fondazione Altagamma, rete di partner che promuovono la qualità, il Made in Italy e la cultura dell’accoglienza.

 

Four-Seasons-hotel-Milano_Apres-Ski2022_
Four-Seasons-hotel-Milano_Apres-Ski2022_

 

Il racconto dell’inverno di Courmayeur è stato accompagnato da un’esperienza immersiva: i partecipanti sono stati accolti con un menù di cocktail – preparato dai barmen di Skyway, il bartender Luca Angeli e l’executive chef Fabrizio Borraccino – e si sono accomodati tra sci vintage, plaid, tè caldi e perfino un’autentica cabinovia del 1947 – portata a Milano direttamente dall’impianto sul Monte Bianco.

Fino al 20 gennaio il Four Seasons proporrà l’esperienza esclusiva dell’Après-ski a tutti i suoi ospiti, grazie all’allestimento realizzato nel suo giardino in collaborazione con Courmayeur e Skyway Monte Bianco.

 

Inverno ai Bagni Misteriosi: con pista di pattinaggio, mercatini, spettacoli e dehors riscaldato

I Bagni Misteriosi si vestono d’inverno e si trasformano in un elegante chalet di montagna dedicato in particolare ai bambini e alle loro famiglie.

 

 bagni-misteriosi-Panoramica

bagni-misteriosi-Panoramica

Un luogo unico dall’atmosfera incantata, resa ancora più magica da un grande albero di Natale e dalla patinoire galleggiante sulla piscina.

In esterno sarà allestito un dehors riscaldato con vista piscina, dove Gud Milano servirà il suo speciale menu invernale.

milano art&fun bagni misteriosi

 

Tra le attività dedicate alle famiglie e ai bambini laboratori creativi, spettacoli, animazioni e il Bim Bum Brunch alla domenica.

E anche quest’anno in programma due weekend di mercatini di Natale: Flug Market i Distratti, 10-11 Dicembre, e Wunder Mrkt, 17-18 Dicembre.

Via Carlo Botta, 18 (Fronte civico 19), Via Pier Lombardo, 14

www.teatrofrancoparenti.it

 

 

Milano Art&Fun

Boba Club: apre a Milano il Club per i Bubble Tea lovers

Milano, città cosmopolita e trendsetter, è pronta ad accogliere un nuovo indirizzo che metterà d’accordo l’alfabeto delle generazioni proponendo gustosissimi Bubble Tea. La famosa bevanda che arriva dall’Oriente e ha conquistato GenZ, Millenials e Boomer più curiosi è infatti, ad oggi, un vero e proprio fenomeno.

 

Boba-Club-Milano-Corso-Buenos-Aires-61
Boba-Club-Milano-Corso-Buenos-Aires-61

In questo contesto nasce Boba Club, il Club per gli appassionati di Boba Tea. Il primo punto vendita si inaugura a Milano in Corso Buenos Aires, 61 con l’obiettivo di fare community e diventare un punto di incontro per i cultori di questo drink e tutti coloro che vorranno provare un’esperienza dal “gusto” esplosivo, funny, energetico e soprattutto, easy-to-go.

Milano-ArtFun-Boba-Orange-Xmas_
Milano-ArtFun-Boba-Orange-Xmas_

 

Tutto il merchandising è in linea con la mission di rendere Boba Club sempre più zero-waste ed evitare gli inutili sprechi di plastica, assicurando la valorizzazione e conservazione delle materie prime, tutte freschissime.

Alla proposta beverage si aggiunge anche una piccola selezione food che vede tra i protagonisti Waffle salati e dolci, e le famose Takoyaki, polpette di polipo tipiche dello street food giapponese.

 

 

 

 

 

 




I parchi del gusto. La ciclovia dei sapori calabri, forti e autentici

Di Palmarosa Fuccella, foto Daniele Carletti

Viaggiare d’autunno attraverso i boschi dell’Appennino calabrese in sella alla propria bici è davvero una buona idea. A questa latitudine, fra ottobre e novembre, il clima è ancora prevalentemente mite e consente di godere appieno dei profumi, dei colori e dei frutti di boschi e foreste secolari.

E la Ciclovia dei Parchi della Calabria è il tracciato ideale per vivere un’esperienza di completa immersione nel paesaggio più meridionale della nostra penisola, in una regione che proprio nelle aree montane interne presenta un patrimonio di biodiversità e culture sorprendenti in oltre 300.000 ettari di superficie protetta. Una infrastruttura su cui la Regione Calabria e i Parchi puntano tantissimo per rivitalizzare le aree interne nella prospettiva di un turismo sostenibile che possa innescare processi sociali e di sviluppo nuovi nelle comunità locali.

E i numeri di questi due primi anni di vita della Ciclovia sono assolutamente confortanti: i flussi di cicloturisti provenienti dall’Italia e dall’estero sono costanti e sul territorio nascono nuove imprese e attività collegate, ospitalità dedicata, servizi di assistenza, noleggio, anche grazie al sostegno che la Regione ha assicurato ai migliori progetti proposti. Un attivismo che nel 2021 ha portato all’assegnazione dell’Oscar del Cicloturismo “Italian Green Road Award”, primo posto ex aequo con la Provincia Autonoma di Trento.

Podoliche nei boschi della Sila

Nuova avventura in autunno

Abbiamo già percorso la Ciclovia a fine giugno, in giorni altrove di caldo insopportabile, viaggiando in un mare di felci giganti in compagnia del suono dei campanacci delle mandrie di mucche podoliche al pascolo, e la convinzione che ne abbiamo tratto è che ogni stagione qui ha la sua bellezza e che fosse impensabile non immaginare di tornarci ora, in autunno. Difatti, siamo nel pieno dei preparativi per il nostro nuovo viaggio che faremo nella seconda metà di ottobre in vista della redazione della guida della Ciclovia dei Parchi della Calabria, che sarà disponibile dalla prossima primavera, con approfondimenti su tutte le tappe, mappe, cose da non perdere, tipicità.

Ma cosa ci aspettiamo da questa nostra nuova avventura in bicicletta nel cuore della Calabria in autunno? Tante cose. In primis colori, profumi e sapori nuovi, quelli dei boschi e delle faggete secolari dei quattro grandi Parchi che la Ciclovia attraversa, Pollino, Sila, Serre e Aspromonte, circa seicento chilometri per la maggior parte immersi in una fitta vegetazione che se in primavera offriva fragoline in ogni dove ora promette funghi porcini, castagne, bacche e molto altro ancora. E poi un cambio sostanziale nei colori che imprimono il paesaggio naturale, il verde intenso della primavera a tratti sostituito dal giallo e dal rosso, dai marroni intensi delle colline che si preparano alle nuove coltivazioni.

Dal profumo di mosto al caprino dell’Aspromonte

Ma anche il profumo di mosto delle vendemmie che qui promana non solo dalle cantine delle aziende che realizzano grandi vini come il Cirò o il Greco di bianco, per citare solo alcune delle tante DOC calabresi, ma anche da quelle dei piccoli produttori che in ogni paese dell’area interna fanno da sé il vino per la propria famiglia. E poi non vediamo l’ora di assaggiare le patate nuove della Sila, che cotte in padella, spesso unite alla celebre cipolla rossa di Tropea, qui chiamano ’mpacchiuse perché in cottura si “appicicano” l’una all’altra, e sono buonissime.

Zuppa di fagioli e funghi porcini

Che dire poi dei tanti piatti a base di castagne, dolci e salati, e le mille varietà di pasta fatta in casa con farina di grano duro condita con i funghi o con i fagioli “russujanchi” delle Serre, lagane, fileja, “maccaruni”,  cavatelli… L’autunno, lo avevamo annotato nei nostri taccuini di viaggio, è la stagione migliore per gustare il Caprino dell’Aspromonte, Prodotto Agroalimentare Tradizionale, vera e rara prelibatezza, uno tra i tanti formaggi di alta qualità che si possono incontrare sulle tavole dei paesi che la Ciclovia attraversa, dal Caciocavallo Silano, alla ricotta salata, al Caciocavallo di Ciminà.

Salsicce calabresi

Per alcuni di noi, molte delle attese in termini culinari sono rivolte ai prodotti ricavati dalle carni lavorate, non solo la rinomatissima ’nduja, che però è più diffusa sul versante tirrenico, tra Spilinga e l’altopiano del Poro, ma anche salsicce, soppressate e pancetta riconosciute dal marchio DOP, quasi sempre conservate con il peperoncino, ortaggio/spezia che in Calabria regna sovrano.

Dal vino degli Enotri ai dolci degli Arabi

E poi, ancora, il pane fatto con lievito madre e cotto in forno a legna, famoso quello di Cerchiara, e le friselle condite con l’origano di montagna e l’ottimo olio extravergine di oliva dal sapore fruttato e leggero, che qui si produce dai tempi degli Enotri, le focacce e la “pitta cu u majo” con i fiori di sambuco, senza dimenticare i taralli, i biscotti, i bocconotti di Mormanno e la Pitta ‘mpigliata, dolce tipico della tradizione calabrese con miele, uva passa e frutta secca e, per finire, i torroni, i fichi secchi con la mandorla, i rosoli e i liquori aromatizzati con tutti i frutti che questa terra generosa produce, dal bergamotto al cedro, dalle clementine alla liquirizia. Un misto agrodolce che risente di tutte le culture che da sempre hanno attraversato questo estremo lembo della penisola, congiunzione naturale nel cuore del Mediterraneo, dai greci, agli arabi, dai normanni agli aragonesi, e così via.

Bocconotti di Mormanno

Come si può comprendere le aspettative che vincono per la Calabria sono sempre quelle legate ai sapori e al buon cibo, del resto non è un caso che sia la dieta mediterranea, Patrimonio Immateriale UNESCO, sia gli studi sulla dieta della longevità condotti dallo scienziato Valter Longo, originario di Molochio, riguardino la tradizione agroalimentare di questa regione.

La ciclovia regala silenzi, ma anche incontri generosi

Ma nondimeno ci attendiamo di ritrovare nel silenzio dei boschi dove si pedala avvolti nella polifonia della natura e null’altro, costeggiando laghi e oasi faunistiche, nei luoghi della spiritualità, nei musei diffusi, nei paesi che attraverseremo, nella voce e nei racconti dei calabresi che incontreremo lungo il percorso, sempre ospitali e generosi – primo fra tutti Frate Damiano che al Villaggio Limina accoglie e assiste pellegrini e cicloturisti – il senso di un viaggio che è meta e cura per chi vuole ritrovarsi lontano dal “frastuono” delle città e dall’indifferenza.

È di certo un’esperienza attiva, per chi ha buone gambe per percorrere una Ciclovia che propone circa undicimila metri di dislivello su strade a bassa percorrenza di auto e alcuni tratti ad uso esclusivo, che a breve rappresenteranno circa un quarto dell’intero tracciato. Si sale e si discende continuamente e sebbene ci si trovi nel cuore della regione il più delle volte, e questa è un’emozione che solo la Calabria può regalare, il Mediterraneo si può vedere, fino alle pendici dell’Etna, e persino “sentire”.

La Sicilia vista dalla Calabria

INFO

Documenteremo il nostro tour giorno per giorno sui canali social della Ciclovia, facebook e instagram (@cicloviaparchicalabria).

Per tutte le altre informazioni e per l’organizzazione del viaggio consigliamo di consultare il sito www.cicloviaparchicalabria.it che offre anche le mappe scaricabili in gpx.




Weekend al peperoncino…scopriamo la Calabria “gourmet”

Oggi puntiamo verso la “punta” dello stivale: la Calabria.

E’ una terra generosa di profumi e di colori, accarezzata dai limpidi Mar Ionio e Tirreno e custode di segreti ancestrali tra arte, storia e natura selvaggia e misteriosa. Clima accogliente, aspre montagne, paesini antichi e una spettacolare costa con molti litorali di sabbia fine e un’entroterra incontaminato, dove il verde delle maestose foreste e delle montagne si fonde con il blu di cascate e laghi.
Per non parlare dei vini e del magnifico cibo locale….
Pronti? Si parte!

Da vedere in Calabria

Stilo e la Cattolica
Capo Vaticano, Ricardi
Amante
Parco Archeologico di Scolacium, Roccelletta di Borgia e Soverato
Parco naturale della Sila

Parco Naturale della Sila

Gerace
Isola di Dino e Spiaggia dell’Arcomagno
Parco Nazionale del Pollino
Crotone
Reggio Calabria

Il Castello di Reggio Calabria

Le Castella e le Spiagge Rosse, Isola di Capo Rizzuto
Pentedattilo
Scilla e Chianalea
Tropea e Pizzo Calabro

Tropea

Piste da sci a Gambarie
A Gambarie a 1.400 metri di altezza,  nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, scoprirete un vero paradiso sciistico ideale per chi in inverno ama lo sci o lo snowboard. Preparatevi a bianchi scenari e una vista davvero mozzafiato sullo Stretto di Messina, sull’Etna e sulle Isole Eolie.

Piste da sci a Gambarie

Vi è venuta voglia di sport?

Tra il Tirreno e lo Jonio, vi aspetta la meravigliosa Ciclovia dei Parchi della Calabria, 545 chilometri da percorrere in bicicletta per scoprire tutta la bellezza selvaggia di un territorio tutto da scoprire.e giustamente premiata con l’ Italian Green Road Award.

la meravigliosa Ciclovia Parchi della Calabria

La cucina tipica regionale è una cucina povera e rituale: agnello a Pasqua, maccheroni e maiale a Carnevale, stoccafisso e alici “Crispeddi chi lici” a Natale, mentre nell’ Epifania era usanza mettere in tavola tredici portate. Piatti ricchi, insaporiti dal peperoncino, che troviamo anche nei famosi salumi e nella piccantissima ‘nduja, ottima sui crostini.

Tra i piatti tipici:

Fileja, striscioline di pasta fresca arrotolate intorno a un bastoncino di legno
Legane pasta sfoglia condita con ceci e olio
Alici scattiate, saltate in padella e aromatizzate da origano e peperoncino
Tropea è famosa per la sua cipolla rossa dal sapore unico e coltivata in tutto il territorio

Cosa mangiare a Tropea
Stocco alla Trappitara saporito stoccafisso cotto in umido con pomodoro
Surici fritti, pesciolini molto piccoli, impanati e fritti.
Bucconotto dolce napoletano riivisitato con mostarda, confettura d’uva e mandorle.

Sulla tavola calabra i piatti e i prodotti dela tradizione

U morzeddu, la cui preparazione inizia all’alba, con un pentolone di sugo piccante, origano, alloro, frattaglie di vitello, polmone, milza, fegato e l’immancabile peperoncino. Dopo ore e ore di cottura, viene servito nella pitta, un pane tipico calabrese.

Rosso, piccante, malizioso…
il peperoncino calabro conquista il mondo !

Tanti  piatti sono insaporiti dal peperoncino, Sughi, paste, carne di maiale e di cinghiale, il pesce strizzano l’occhio al peperoncino calabrese… “the one and only” come dicono in America, dove è popolare nei supermercati e nei negozi di cibo e nei ristoranti italiani.

nei mercati calabresi o negli scaffali dei supermaket americani… il peperoncino conquista il mondo!

I ristoranti stellati calabresi

Isola di Capo Rizzuto – Pietramare Natural Food
Marina di Gioiosa Ionica – Gambero Rosso
Santa Cristina d’Aspromonte – Qafiz
Strongoli – Dattilo
Catanzaro – Abbruzzino

…e le osterie? alla ricerca delle putiche…

La pudica è la classica osteria catanzarese dove in passato si poteva consumare qualche piatto del giorno e bere vino della casa. Oggi è difficile trovare delle vere putiche, ma però è possibile gustare un tipico piatto locale nelle osterie, a partire dalla mattina.

Ecco le nostre scelte :

Pecora nera, Albi
Il tipico calabrese, Cardeto
La taverna dei briganti, Cotrone
Il ritrovo dei Picari, Grotteria.
La collinetta, Martone.
La tana del ghiro, San SostI
Il vecchio castagno, Serrastretta.

Tutela, valorizzazione e internazionalizzazione dei vini d’eccellenza: sono questi i fondamentali obiettivi per il Consorzio Tutela Terre di Reggio Calabria.che riunisce le più rappresentative aziende vinicole dell’area metropolitana e nasce con l’intento di promuovere e valorizzare le denominazioni tutelate della produzione vinicola reggina, salvaguardarne la qualità e impegnarsi per un costante miglioramento del prodotto.

Le strade del vino e dei sapori offrono la possibilità di un viaggio alternativo alla scoperta della Calabria.
Strade e i Percorsi che vi segnaliamo
Parco Nazionale del Pollino, natura, arte, storia e il Pollino,un rosso dal profumo intenso Sibaritide, gli antichi vini l’Esaro e il Valle del Crati.
Medio Tirreno , il Cosentino Verbicaro, un bianco apprezzato già dagli antichi romani.


Brutium dove oltre ai vini , troverete fantastici salumi , come il Capocollo, Pancetta e Soppressata Crotonese,. vini Cirò e il Melissa e meravigliosi castelli
Strada del Bosco e del Vino che pone sotto tutela il Savuto doc.
Lamezia, località nota le crocette di fichi., mentre Poro offre ‘nduja e la cipolla rossa di Tropea.
Strada Mediterranea
con il suo Greco di Bianco doc che, dalla Locride, attraverso l’Aspromonte, conduce direttamente a Reggio Calabria, proprio in riva allo Stretto.

I vigneti del vino Cirò, uno dei più significativi del territorio calabro

 

Un antico detto calabrese dice: “del maiale non si butta via niente”.

Lo chef Antonio Abbruzzino, al timone del suo omonimo ristorante stellato a Catanzaro, rispetta la tradizione e ci regala una ricetta a base di  gelatina di maiale, un piatto tipico “di recupero” dove,  grazie a tutte le parti povere del maiale(pelli, naso, orecchie, coda, gambe, collagene e ossa varie) si ottiene una gelatina naturale. che Antonio ha abbinato alla parte iodata dell’ostrica e quella acida ed erbacea della mela verde.
Curiosi di scoprire la ricetta di questo delizioso antipasto?

La ricetta nella prossima pagina . Click Next>

la Ricetta di Abbruzzino

Antonio Abbruzino




QUATTRO PARCHI SU UNA BICICLETTA: MIRACOLO IN CALABRIA

Di Raffaele d’Argenzio

Da qualche anno per i nostri Weekend Green ci occupiamo dei Parchi naturali, isole verdi da cui ripartire per un futuro sostenibile. A unire quattro Parchi, dall’Aspromonte al Pollino con un percorso di 545 km, “mettendoli” su una bicicletta, c’è riuscita la Calabria.

Da sempre in Italia è difficile mettere insieme diverse unità anche se l’obiettivo è comune: nel nostro DNA l’IO difficilmente riesce a diventare NOI.  Eppure pare sia successo. Nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, fra le varie iniziative in programma, c’è stata la presentazione della Ciclovia dei Parchi della Calabria, che attraversa e unisce quattro importanti Parchi: i tre nazionali, il Pollino, la Sila e l’Aspromonte, e quello regionale de Le Serre, per un percorso totale di ben 545 km.

La ciclovia, inoltre, attraversa e unisce 60 centri abitati, tra piccole frazioni, borghi e paesi, “espressione di straordinaria bellezza diffusa che svela l’anima della Calabria, una meravigliosa terra sospesa tra mare e cielo”, come recita il comunicato e non è difficile crederci. La sorpresa arriva quando scopriamo che la Ciclovia dei Parchi della Calabria, un progetto della Regione che ha coinvolto tutte le aree protette, coordinate con il dipartimento Tutela dell’Ambiente e con il settore regionale Parchi e Aree naturali protette.

Tutto questo è stato unito e coordinato? E chi è il mago? Chi ha avuto la bacchetta magica (verde di certo)? Eccolo: Giovanni Aramini, dirigente del settore Parchi ed aree naturali della Regione Calabria e oggi responsabile per la Regione Calabria del progetto Ciclovia Parchi della Calabria. Un signore cordiale e dallo sguardo intelligente, dai modi pacati, ma che quando parla della Ciclovia e della sua Calabria sembra salire su un cavallo bianco e urlare “SI PUO’ FARE!!!”.

E Giovanni Aramini lo ha fatto. É lui il mago che è riuscito a fare quello che sembrava impossibile, un esempio da seguire per unirsi e diventare più forti, per dimenticare l’IO e diventare NOI. E anche per dimostrare che un ALTRO SUD si può fare.

Alla Ciclovia dei Parchi della Calabria è stato assegnato l’Oscar italiano del Cicloturismo 2021.

INFO

www.cicloviaparchicalabria.it

*Credits foto: Paolo Ciaberta

 




Bandiere Blu. Sventolano a Sestri Levante (GE), Siderno (RC) e Alì Terme (ME)

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle spiagge e degli approdi su cui sventolano le Bandiere Blu, a partire proprio dalle nuove entrate 2020. Mare pulito, servizi, iniziative ambientali e rispetto per il territorio e la sua biodiversità sono solo alcuni dei criteri in base ai quali viene assegnato il prestigioso riconoscimento. Un altro buon motivo per scegliere queste spiagge “decorate” per le nostre vacanze o weekend.

A Sestri Levante (GE) due Bandiere Blu

Due Bandiere Blu per le spiagge di Sestri Levante, la Baia delle Favole e la Baia del Silenzio. Sestri viene chiamata anche “la città dei due mari”, perché il centro storico si è sviluppato proprio sul promontorio che divide le due spiagge, tra le più belle della Liguria e d’Italia.

Il loro fascino ha colpito, nel tempo, personalità come il compositore tedesco Richard Wagner, lo scienziato Guglielmo Marconi, lo scrittore olandese Arthur Van Schendel e, soprattutto, Hans Christian Andersen. Proprio al grande scrittore, amante di questi luoghi, è stata dedicata la Baia delle Favole e il premio letterario cittadino.

La spiaggia è compresa tra il delizioso porticciolo turistico e la galleria di Sant’Anna, si estende per circa 1700 metri ed è tra le più grandi del Golfo del Tigullio. La sabbia è morbida e chiara, costeggiata da un lungomare rigoglioso, tra oleandri, pini e ulivi. Alcuni tratti sono attrezzati, altri sono spiaggia libera.

Le fa da contraltare, dalla parte opposta del promontorio, la Baia del Silenzio, votata tra le dieci più belle d’Italia. Qui le acque limpide si infrangono sulla sabbia ghiaiosa, mentre alle sue spalle si affacciano le tradizionali case liguri dai colori vivaci.

Dalla Baia del Silenzio partono alcune belle escursioni. Tra le più belle c’è la salita al promontorio di Punta Manara attraverso un sentiero facile e adatto a tutti. In circa un’ora si arriva in cima, per ammirare un panorama unico sulla baia. Non è difficile avvistare, durante il tragitto, farfalle colorate, bianconi e l’elusivo falco pellegrino.

Passeggiate poi nel centro storico di Sestri Levante, tra stradine pittoreschi e slarghi su cui si affacciano case e botteghe colorate. Valgono una sosta il Convento dei Cappuccini, la chiesa di San Nicolò, di origine medievale, è l’Oratorio di Santa Caterina, barocco.

Spiccano anche gli edifici storici di Palazzo Negrotto Cambiaso e Villa Gualino, oggi convertita in hotel, e Torre Marconi. Se avete tempo, fate un salto alla Pinacoteca Rizzi, per ammirare le opere di pittori fiamminghi, ma anche ceramiche e arredi antichi.

Per una sosta golosa, invece, non perdetevi la focaccia con cipolle e formaggio, oppure la pasta con il pesto alla ligure o il bagnum, una zuppa con acciughe, pomodori, olio di oliva e pane.

INFO: www.comune.sestri-levante.ge.it/

…scopri nella 2° pagina le altre Bandiere Blu…

Siderno, (RC), la Bandiera Blu svetta sulla Costa dei Gelsomini

La seconda “new entry” tra le Bandiere Blu di questa settimana è la spiaggia di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, sulla Costa dei Gelsomini. Caratterizzata da una sabbia chiara e morbida, lambita da un mare limpido e azzurro, dove hanno dimora diverse specie di pesci, è molto estesa e fa parte di quello splendido tratto di costa che si estende per centinaia di chilometri dalla punta dello Stivale fino a Isola di Capo Rizzuto.

Siderno Marina, poi, è uno splendido borgo marinaro con pregevoli testimonianze storiche, artistiche e architettoniche. Come Piazza del Risorgimento con la sua bella fontana e i due leoni, oppure la Villa Comunale, circondata da altre due piazze.

Vale una sosta anche la Chiesa di Santa Maria di Portosalvo e Villa Albanese, appartenuta al senatore del Regno d’Italia Giuseppe Albanese. Da non perdere una passeggiata sul lungomare, tra bar, gelaterie, pizzerie, ristorantini con i tavoli all’aperto.

Visitate anche Siderno Superiore, la parte più antica, che si sviluppa sulle pendici di un colle. Passeggiate tra le stradine di ciottoli e tra le case dall’atmosfera antica, alternate a palazzi nobiliari del Seicento e Settecento. Come Palazzo Faletti con il suo splendido portale dichiarato “monumento nazionale”, Palazzo De Mojà e Palazzo Englen, che ospitò tra le sue mura re Ferdinando di Borbone.

Entrate per una visita anche nella Chiesa di San Nicola e ammirate il suo altare barocco e i dipinti seicenteschi. Fate un salto anche nella Chiesa di San Carlo Borromeo.

INFO: www.comune.siderno.rc.it/

Il lungomare di Alì Terme (ME) è Bandiera Blu

Alì Terme, piccolo Comune a 20 km da Messina, porta in Sicilia l’ottava Bandiera Blu per il suo splendido lungomare che costeggia la riviera jonica, alle pendici dei Monti Peloritani. La spiaggia si estende per circa 3 km ed è composta da ciottoli, lambiti da un mare limpido e pulito.

Tuttavia, il mare non è la sola attrazione di Alì Terme. Come suggerisce il nome, infatti, nella cittadina balneare si trovano diversi stabilimenti termali. Come le Terme di Granata Cassibile, note già ai tempi dei Romani e apprezzate dal grande matematico Cartesio che si recava qui in villeggiatura per curare le artriti.Più recenti, invece, le Terme Marino, che utilizzano anch’esse acque sulfuree e salsobromoiodiche che sgorgano a una temperatura di 39°C.

Senza dimenticare le bellezze del centro storico, tra cui la Torre Saracena, a base circolare, che si erge sul lato nord e sembra vegliare sul tratto di costa, proprio come faceva un tempo, quando la sua visione privilegiata consentiva di allertare la popolazione in caso di attacchi di pirati.

Lungo via Nazionale si trova invece la bella Chiesa di San Rocco, diventata, negli anni, la principale della cittadina.

INFO: www.comune.aliterme.me.it




Abruzzo, Veneto e Calabria svelano una BIT tutta verde

Di Vittoria Fellin

Le novità in tema di turismo? Hanno un “colore” comune, il verde. Sono infatti le vacanze e le proposte di soggiorno “green” che hanno fatto la parte del leone all’edizione 2020 della BIT, la Borsa Italiana del Turismo che si è appena conclusa a Milano. Vediamo le più interessanti.

Abruzzo: esperienze per i weekend pasquali

Punta a un turismo esperienziale e green la Regione Abruzzo con Abruzzo Bike Friendly, una rete regionale che intende innalzare il livello qualitativo dell’offerta rivolta sia allo sportivo appassionato di bicicletta che all’escursionista che predilige una mobilità più dolce per visitare e scoprire il territorio.

Alla rete aderiscono strutture ricettive, stabilimenti balneari, ristoratori e fornitori di servizi complementari (negozi specializzati di biciclette, noleggi e bike center, scuole bike, servizi di trasporto, bici taxi, agenzie viaggi e tour operator) che potranno fregiarsi del marchio “Active and Sustainable Tourism”.

La Regione ha fortemente investito sul sistema delle piste ciclabili (84 milioni di euro negli ultimi 6 anni), a partire dalla Bike to Coast, la pista che percorre i 130 km della costa abruzzese e che ha un suo punto di eccellenza nel tratto della Costa dei Trabocchi, creata lungo l’ex tracciato ferroviario e interamente affacciata sul mare. In questo tratto di Bike Coast tra l’altro le vecchie stazioni ferroviarie, da Francavilla al Mare a Vasto-San Salvo, sono diventate hub intermodali (treno-bus-bici e parcheggi di scambio).

Interessante anche l’offerta turistica pensata in occasione della Settimana Santa. Per la prima volta la Regione si presenta con una proposta integrata di turismo esperienziale e di scoperta, fortemente connotata sui temi dell’autenticità, delle tradizioni e degli elementi culturali che identificano in maniera unica il territorio abruzzese.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale ed internazionale – la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, o “La Madonna che scappa” che si tiene la Domenica di Pasqua a Sulmona solo per citare i più conosciuti – sarà possibile conoscere lo straordinario patrimonio culturale e religioso della regione.

Veneto: tra innovazione e progetti di rete

Il Veneto si è presentato in grande forma per la 40esima edizione di BIT a Milano dove, tra le tante novità, è stata presentata la nuova app in modalità “Open Data”. Al suo interno tutti i sentieri della regione, dai percorsi a piedi a quelli a cavallo, dalla bicicletta a quelli sulla neve con le ciaspole.

Il suo nome è “Veneto Outdoor”, ed è già disponibile per essere scaricata dai dispositivi IOS e Android. La app è l’ultima novità in materia di promozione turistica del Veneto, una regione che mira sempre più a un posizionamento nelle fasce alte delle classifiche “green”. L’ obiettivo è di mettere a sistema la miriade di itinerari già esistenti su tutto il territorio regionale (in tutto circa 400), ma che spesso non sono conosciuti, se non a livello locale.

Grazie alla tecnologia Open Data tutti i soggetti istituzionali (Comuni, enti di promozione turistica territoriale) potranno alimentare il database iniziale, inserendo gli itinerari presenti nei propri territori, non prima però che un apposito comitato abbia espresso il proprio parere favorevole in merito alla sicurezza e all’adeguatezza dei sentieri proposti.

Allo stand della Regione Veneto presentato anche Venice Sands, il progetto che riunisce tutte le spiagge della costa veneta in un’iniziativa di promozione condivisa, realtà turistico balneari capaci di far registrare 25 milioni di presenze turistiche all’anno.

Il progetto, unico in Italia, è nato nel 2017 dalla collaborazione tra i tre Consorzi di imprese turistiche riconosciuti dalla Regione Veneto. Oggi il network vanta ben 8 Comuni, 10 spiagge, 150 chilometri di costa, una realtà che da sola rappresenta quasi il 50% delle presenze turistiche dell’intera regione.

Tra gli aderenti anche Caorle, splendido borgo dalla forte identità marinara e meta gourmet (il progetto Gusta Caorle riassume al meglio itinerari enogastronomici, ristoranti e manifestazioni a tema) da tenere d’occhio come destinazione 2020.

Calabria: cultura e natura per conquistare il turismo

È una Calabria in crescita, dalle importanti potenzialità turistiche quella che emerge nei giorni della manifestazione fieristica milanese. La destinazione territoriale punta alla diversificazione dell’offerta turistica, quale strategia di penetrazione sui mercati, soprattutto esteri. La Calabria possiede ottime possibilità per destagionalizzare, grazie a territori selvaggi e incontaminati, città “minori” ricche di storia e cultura e borghi antichi e tradizionali.

Un caso di successo per la pianificazione strategica del settore turistico è stata la città di Cosenza, che negli ultimi anni è riuscita ad affermarsi come destinazione turistica puntando sull’offerta artistico-culturale ed enogastronomica. La città, dall’anima prevalentemente commerciale, ha saputo ritagliarsi un mercato turistico legato all’arte grazie a risorse quali il MAB – Museo all’aperto Bilotti, la Cattedrale, patrimonio Unesco e i numerosi musei cittadini.

Annunciata, proprio in occasione di Bit 2020, l’arrivo in tutte le librerie d’Italia della guida del National Geographic sulla città di Cosenza. “Nella pubblicazione”, ha evidenziato Rosaria Succurro, Assessore al turismo e marketing territoriale del Comune di Cosenza, “sono descritte le eccellenze della città, da quelle storiche, artistiche e culturali a quelle enogastronomiche.

È tempo di turismo anche per i borghi calabresi, cuore del territorio e delle tradizioni di questa terra dal grande potenziale attrattivo per il turismo esperienziale. La gastronomia calabrese, altro fiore all’occhiello del turismo, è stata ben rappresentata dallagiovane chef stellata Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo di Strongoli, che nel corso di Bit ha curato una serie di speciali showcooking.




In Calabria a Spilinga, dove è nata la ‘nduja, una ricetta piccante per scaldare gli animi

Ogni anno a Spilinga si tiene la Sagra della ‘Nduja, un evento che attrae migliaia di turisti provenienti da tutta Italia. La città, il cui nome deriverebbe dal greco “spelugx”, cioè “grotta” si erge alle pendici del Monte Poro, a  circa 450 m di altitudine. Il suo territorio è disseminato di grotte naturali come la Grotta della Madonna delle Fonti. Nel centro città si possono invece ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista e Palazzo Miceli, del XIX secolo, con il portale di pietra con colonne dal capitello finemente lavorato. Merita una visita anche acquedotto rurale, realizzato in pietra da taglio alla fine dell’800, ma che rievoca gli antichi acquedotti romani. I fileja con la ‘nduja sono un classico della cucina calabrese. I primi sono una pasta lunga e attorcigliata, che si produce ancora a mano con l’ausilio di un bastoncino di legno essiccato. La seconda è un salame di suino piccante dalla consistenza cremosa e dal colore rosso vivo, dovuto all’abbondanza di peperoncino. Il composto viene poi insaccato in un budello naturale, sottoposto ad affumicatura e lasciato stagionare. La ‘nduja è nata a Spilinga, comune in provincia di Vibo Valentia, alle pendici del Monte Poro. Si pensa che a “ispirare”  il suo nome sia stata l’Andouille, un salsicciotto francese introdotto in Calabria nel periodo napoleonico.

Fileja con ‘nduja e pomodorini

Ingredienti

500 gr di pasta Fileja calabrese
250 gr di ‘nduja (salame piccante morbido calabrese)
1 cipolla rossa di Tropea
1 bicchiere di vino bianco secco
1 scatola di pelati o 300 gr di pomodori freschi
Pecorino grattugiato
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale e pepe nero q.b.

Preparazione

In una padella abbastanza capiente fate riscaldare l’olio e rosolate la cipolla tritata. Aggiungete la ‘nduja, amalgamate il tutto e unite il vino bianco, lasciando sfumare a fuoco vivo. Tagliate i pelati o i pomodori freschi a pezzetti e fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Nel frattempo, cuocete la fileja in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Versate la pasta nel sugo e saltate il tutto in padella. Unite il pecorino grattugiato e una spolverata di pepe nero. Servite subito. Il piatto può essere accompagnato da un Cirò bianco o rosato

Dove mangiare la ‘nduja
Agriturismo San Francesco, loc. San Francesco, Spilinga, tel 327/2315643
Ristorante La Cavallerizza, Contrada Corinti, loc. Monte Poro, Spilinga, (tel 388/7767731)

Dove dormire
Agriturismo Curatola, Contrada Curatola, Monte Poro, Spilinga, tel 0963/883094
Hotel Residence Rosy***, loc Grattalori, Ricadi (VV), tel 0963/663019, www.hotelresidencerosy.com




Lungomare Falcomatà: “Il più bel chilometro d’Italia”

Il lungomare del centro di Reggio Calabria, dedicato al sindaco Italo Falcomatà, protagonista e ispiratore della Primavera di Reggio, pur se più lungo di un chilometro (circa 1,7km), fu definito da Gabriele d’Annunzioil più bel chilometro d’Italia”. Alcuni discutono questa attribuzione, ma il luogo ha del magico anche per via del miraggio della Fata Morgana, fenomeno ottico visibile dalla costa calabra per cui il profilo della Sicilia sembra sospeso tra cielo e mare.

Palmizi e specie vegetali variegate costeggiano il viale, adornato da lampioni e palazzi in stile liberty, monumenti commemorativi, una fontana monumentale e alcuni resti antichi: tratti delle mura della città greca e un impianto termale di epoca romana. Notevole l’arena dello Stretto, teatro in stile greco per eventi culturali e sul molo antistante il monumento a Vittorio Emanuele III, che sbarcò qui toccando il suolo italiano per la prima volta da re il 31 luglio 1900.

Info: www.reggiocal.it/on-line/Home.html




IN CALABRIA LE TERME CON IL PRIMATO EUROPEO

Io ci sono  arrivato con l’aereo, atterrando  a Lamezia Terme, dove un transfert inviato dal Grand hotel Terme Luigiane mi aspettava, ma ci si può arrivare anche con l’autostrada  Sa-RC, uscendo a Tarsia Nord e poi proseguendo
con la superstrada delle Terme, verso Guardia Piemontese.
E’ stata una sorpresa quando ho  visto  questo hotel che sbocciava fra tanto verde. Un bosco che saliva dal basso e sembrava non finire mai. E pensare che mi aspettavo una Calabria sassosa, aspra e brulla.

Il Grand Hotel a prima vista delude un po’, non c’è niente di sfarzoso che ricordi le terme dell’inizio del secolo scorso, qui tutto è abbastanza essenziale, ma poi ecco che arriva un’altra sorpresa: il personale è di alta qualità e gentilissimo.
A guidarlo è la  giovane direttrice Valentina Pulzella, giovane ma con esperienza internazionale. E poi scopro  la comodità di passare dall’hotel alle Terme soltanto seguendo un corridoio.
E sono terme curative, cui si può venire anche con l’Asl. Infatti ci trovi persone di ogni genere: chi si cura la gola, chi la cellulite, chi i reumatismi, chi la pelle, ma sono tutti sorridenti: fa che il fango di queste terme curi anche l’umore?
Dimenticavo, forse perchè non sono direttamente interessato, di dire che queste acque sono famose per curare la sterilità femminile, con inalazioni vaginali , e fango pelvico.

 GRAND HOTEL DELLE TERME , te.0982-94052/94053

  Via  Fausto Gullo 6, Terme Luigiane Acquappesa (CS)

   www.grandhoteltermeluigiane.it


D’altronde risulta  che già Plinio il Vecchio parlasse di queste fonti, e poi altri luminari, ma nel 1850  fu il medico napoletano Giovanni Pagano a descriverne le proprietà in un trattato e a dedicarle al principe Luigi Carlo di Borbone che aveva patrocinato la sua ricerca.
Le fonti sono quattro, tre calde (fino a 47°) ed una fredda (22°) , la quarta serve a mitigare la temperatura  delle altre tre. Sgorgano alla base della roccia che svetta dai boschi ricordando un dito, infatti è chiamata il Dito del Diavolo (a destra nella foto sotto).


Forse questo posto dove sgorgano  dovrebbe essere tenuto con più cura dalle istituzioni perchè potrebbe essere esso stesso un sito d’attrazione. Fonti calde in mezzo a boschi incontaminati, è tutto molto green.
Ma fra poco scoprirete perchè queste terme sono più green delle altre.
Per ora vado anche io a farmi un fango alle articolazioni. Il fango caldo arriva da un tubo, che viene diretto sul punto cui serve, e lo si lascia finchè l’inserviente non arriva a dirti che il tempo è scaduto. Eppure si stava bene.
Ho voluto anche toccarlo questo fango benefico, fatto con argilla e acqua sulfurea termale, è setoso, liscio…quasi sexy.

Ma dopo il fango curativo, mi dicono che ci sono le piscine calde, a dieci metri, nel Parco Termale  Acquaviva. 
Ed ora guardate: ecco perchè sono le terme più green che ci siano!!!!!

Terme Luigiane Acquappesa (CS) Italia

L’acqua è calda, carezzevole e deve il verde allo zolfo che contiene. E’ una goduria fermarsi a parlottare in questa strana acqua che ti cura.
Questa sì  che è una SPA, Salus Per Aquam, come dicevano i Romani, che di terme se ne intendevano.


E dopo il bagno nelle verdi piscine, qui ci si copre ancora di un sottile strato di fango che cura la pelle, e quando è asciutto  ci si sciacqua sempre con acqua termale.

Ed ora si è pronti per i percorsi  spa, in piscine fredde e calde, e per  i trattamenti nel Centro Benessere.
E questa è un’altra sorpresa: prezzi democratici, nel senso accessibili a tutti in  un ambiente bello, attuale,
curato, all’altezza.
Ma senza essere snob. Ci si sta bene e basta.
CENTRO BENESSERE ACQUAVIVA

www.termeluigiane.it – Tel.0982.94228

LA CUCINA CON RICETTA
Per noi di Weekend Premium, le ricette tradizionali sono importanti, sono parte della loro storia, e quindi ho estorto al cuoco dell’Hotel  delle Terme una delle ricette tipiche del territorio.
Ecco una  ricetta che per i suoi ingredienti naturali puo’ essere della salute:
         PACCHERI CON FAGIOLINI  (PIATTONI) FRESCHI
         ribattezzata come  PACCHERI ALLA LUIGIANA
Ricetta per 5 persone
INGREDIENTI
500g paccheri,
500g pomodori di Belmonte maturi,
200g fagiolini freschi (piattoni),
 1 spicchio d’aglio,
olio d’oliva extravergine,
 5-6 foglie di basilico fresco,
sale qb (usarne poco)
PROCEDIMENTO
 Mettere a bollire i fagiolini con poca acqua. Appena cotti, spegnere e lasciarli con l’acqua di cottura; in una padella scaldare l’olio, fare rosolare  leggermente l’aglio e toglierlo ; aggiungere i pomodori di Belmonte e far cuocere circa 3- 4 minuti; versarvi dentro i fagiolini con l’acqua di cottura. Cuocere i
paccheri, a metà cottura buttarli dentro il sugo e portarli a cottura finita, aggiungere il basilico e un po d’olio di oliva extravergine. E servire.
Il primo giorno del mio weekend è trascorso, per il secondo mi preparo  a scoprire le bellezze dei dintorni. Dal balcone della camera, un borgo che emerge dall’onda verde della collina di fronte sembra salutarmi, sembra invitarmi. E’ Guardia Piemontese, la cui storia
è scritta con la speranza e con il sangue,  con la ferocia  degli uomini e  con il perdono di Dio. Una storia iniziata nel XIII secolo in Piemonte….per non annoiarvi troppo, ve lo racconterò domani.

dav




In Calabria a Spilinga, dove è nata la ‘nduja, una ricetta piccante per scaldare gli animi

Appassionati di piccante? La famosissima ‘Nduja calabrese è l’ingrediente principale della ricetta di oggi. A Spilinga, dove questo tipico prodotto ha origine, potrete assaporare la migliore ‘Nduja della Calabria.

Ogni anno a Spilinga si tiene la Sagra della ‘Nduja, un evento che attrae migliaia di turisti provenienti da tutta Italia. La città, il cui nome deriverebbe dal greco “spelugx”, cioè “grotta” si erge alle pendici del Monte Poro, a  circa 450 m di altitudine. Il suo territorio è disseminato di grotte naturali come la Grotta della Madonna delle Fonti. Nel centro città si possono invece ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista e Palazzo Miceli, del XIX secolo, con il portale di pietra con colonne dal capitello finemente lavorato. Merita una visita anche acquedotto rurale, realizzato in pietra da taglio alla fine dell’800, ma che rievoca gli antichi acquedotti romani. I fileja con la ‘nduja sono un classico della cucina calabrese. I primi sono una pasta lunga e attorcigliata, che si produce ancora a mano con l’ausilio di un bastoncino di legno essiccato. La seconda è un salame di suino piccante dalla consistenza cremosa e dal colore rosso vivo, dovuto all’abbondanza di peperoncino. Il composto viene poi insaccato in un budello naturale, sottoposto ad affumicatura e lasciato stagionare. La ‘nduja è nata a Spilinga, comune in provincia di Vibo Valentia, alle pendici del Monte Poro. Si pensa che a “ispirare”  il suo nome sia stata l’Andouille, un salsicciotto francese introdotto in Calabria nel periodo napoleonico.

Fileja con ‘nduja e pomodorini

Ingredienti

500 gr di pasta Fileja calabrese
250 gr di ‘nduja (salame piccante morbido calabrese)
1 cipolla rossa di Tropea
1 bicchiere di vino bianco secco
1 scatola di pelati o 300 gr di pomodori freschi
Pecorino grattugiato
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale e pepe nero q.b.

Preparazione

In una padella abbastanza capiente fate riscaldare l’olio e rosolate la cipolla tritata. Aggiungete la ‘nduja, amalgamate il tutto e unite il vino bianco, lasciando sfumare a fuoco vivo. Tagliate i pelati o i pomodori freschi a pezzetti e fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Nel frattempo, cuocete la fileja in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Versate la pasta nel sugo e saltate il tutto in padella. Unite il pecorino grattugiato e una spolverata di pepe nero. Servite subito. Il piatto può essere accompagnato da un Cirò bianco o rosato

Dove mangiare la ‘nduja
Agriturismo San Francesco, loc. San Francesco, Spilinga, tel 327/2315643
Ristorante La Cavallerizza, Contrada Corinti, loc. Monte Poro, Spilinga, (tel 388/7767731)

Dove dormire
Agriturismo Curatola, Contrada Curatola, Monte Poro, Spilinga, tel 0963/883094
Hotel Residence Rosy***, loc Grattalori, Ricadi (VV), tel 0963/663019, www.hotelresidencerosy.com

fileja-con-la-nduja




Inseguendo l’estate a Tropea: la frittura di Surici

L’estate è ormai alle spalle e diamo il benvenuto all’autunno con i suoi colori caldi. Non per questo bisogna farsi scoraggiare, anzi si può organizzare un bel weekend all’insegna del bel mare e delle ricette tipiche di Tropea: i surici.

Una delle ragioni per sceglierla come meta per le vacanze sono le sue spiagge, come il tranquillo Litorale del Cannone e il suggestivo Arenile della Rotonda. Nei pressi dell’Isola Bella si trova invece la Spiaggia Marina dell’Isola dalla sabbia cristallina mentre a 1 km dalla città la Spiaggia Passo Cavalieri è la preferita dagli appassionati di immersioni per i suoi splendidi fondali. Atmosfere romantiche si respirano invece  tra le calette della Spiaggia l’Occhiale, con la splendida Grotta Azzurra. Splendide anche la Spiaggia ‘a Linguata e la Spiaggia del Convento, che prende il nome dalla costruzione che la sormonta.  Vale una visita anche il centro storico con le sue atmosfere romantiche e i palazzi del 700 e dell’800 arroccati sulla rupe. Il cuore della città è Piazza Ercole, da cui si parte per visitare il Duomo normanno del IV secolo, la chiesa cinquecentesca di Santa Maria della Neve e Santa Maria dell’Isola, un santuario benedettino situato su un grande sperone di roccia e diventato il simbolo di Tropea nel mondo. Il buon cibo è una delle ragioni per soggiornare a Tropea.
Per la nostra ricetta ci serviamo dei surici: essi si trovano nelle acque che circondano la Calabria e in poche altre zone del Sud Italia, dove sono conosciuti come pesci pettine. In Calabria, invece, si chiamano surici. Il corpo piatto e allungato, la carne bianca e la quasi assenza di spine li rende particolarmente adatti alla frittura.

Dove mangiare
– Osteria del Pescatore – via del Monte 7, Tropea.
Tel: 0963/603018

– Porta Vaticana – via Regina Margherita 4, Tropea.
Tel: 0963/ 603387 – www.ristoranteportavaticana.it

Dove dormire
– Hotel Villa Antica**** –
Via Pietro Ruffo di Calabria, 37 – Tropea.
Tel: 0963/603245 – www.villaanticatropea.it

– Hotel Tropis**** – Contrada Fontana Nuova, Tropea. Tel: 0963/607162 – www.tropis.it

centro4

La frittura di surici

Ingredienti
– 20 surici
– 300 gr di farina
– Sale q.b.
– ½ litro di olio di semi per la frittura

Preparazione
Pulite bene i pesci e lasciateli asciugare per qualche minuto. Disponete la farina in una teglia e rigirate bene i pesci. Lasciate riposare per 5 minuti. Nel frattempo, portate a ebollizione l’olio in una padella antiaderente. Quando sarà ben calda mettete a friggere i pesci per circa 3 minuti per lato. Preparate un vassoio con abbondante carta assorbente e mettete i pesci a scolare quando saranno ben dorati.
Salate e lasciate intiepidire.
Il tutto può essere accompagnato da un Greco Bianco Igp come il Refulù
della Cantina Comerci.

surici-fritti-foto-tropea-per-amore