Weekend a Milano per un viaggio nell’atmosfera rivoluzionaria di fine anni 60

Nel capoluogo lombardo, durante il mese di dicembre turisti e milanesi sono tendenzialmente impegnati nello shopping natalizio. Consigliamo una pausa dalla vetrine da trascorrere alla Fabbrica del Vapore, che ospiterà una mostra dedicata ad un intenso momento storico. Si tratta di Revolution. Musica e ribelli 1966-1970 Dalla Londra dei Beatles a Woodstock, un’esposizione sulle storie, i protagonisti e gli oggetti di quel breve ma denso periodo tra il 1966 e il 1970 che ha cambiato per sempre le vite di quella generazione e delle successive. All’interno della mostra si respirerà l’aria di quegli anni, un clima sociale e culturale irripetibile rappresentato da oltre 300 oggetti di moda e design, da film e canzoni, in un percorso esperienziale dove il visitatore viene travolto dall’atmosfera e dalla musica del momento anche grazie a un innovativo e sofisticato sistema audioguide. Un ritorno al passato dunque, per ricordare i valori di pace, libertà e parità di diritti.

La lunga onda della cosiddetta “Revolution” arrivò dall’Inghilterra e portò con sé musica, moda, neologismi, visioni alternative del senso della vita. Improvvisamente Carnaby Street a Londra diventò l’ombelico del mondo, la way of life della nuova generazione, un contenitore di idee. La Gran Bretagna, oltre ad avere la Regina, in quei cinque anni rivoluzionari, produce anche i Beatles e i Rolling Stones (più una lunga serie di gruppi come gli Animals, i Kinks, gli Who, gli Hollies, i Searchers, gli Zombies, i Moody Blues), ha Twiggy e Jean Shrimpton, le due modelle più famose del mondo, ha Mary Quant che si inventa la minigonna, ha Cathy McGowan che lancia “Ready Steady Go!”, il programma TV più amato dai teenager, ha John Cowan, il fotografo che presta il suo studio ad Antonioni per girare “Blow Up”, ha Anello&David, il negozio che vende gli stivaletti a punta, ha un’infinità di capelloni che girano per le strade e fanno tendenza. Ha tutto quello che le serve per essere il centro del mondo e della rivoluzione.

Alla fine delle sezioni della mostra (La Swinging London; Musica e contro-cultura; Power to all people – Voci del dissenso; Costumi e consumi; The summer of love; Woodstook e la cultura dei festival) con gli oggetti più rappresentativi dell’epoca, una sala immersiva con cuscini e maxi schermo per rivivere il mitico Festival di Woodstock del 1969.

Foto copertina: Linda McCartney, Beatles at Brian Epstein’s house, 1967. Photograph © MPL Communication. Reproduced with permission from Paul McCartney
Foto testo 1: Poster for The Crazy World of Arthur Brown at UFO, 16 and 23 June, by Hapshash and the Coloured Coat (Michael English & Nigel Waymouth), 1967. Photograph © Victoria and Albert Museum, London
Foto testo 2: John Lennon’s Sgt. Pepper Suit, 1967 Image © Victoria and Albert Museum, reproduced with permission from Yoko Ono Lennon




Liverpool, la vivacità e lo spirito della patria dei Beatles

Di Lucia Pezzolesi

Cari Lettori di WeekendIn, ben ritrovati per un nuovo appuntamento con i viaggi dell’autrice Lucia. Questa volta è il turno di Liverpool.

Quando si pensa all’Inghilterra viene sempre in mente Londra, ma vivendovi per più di un anno ho capito che la vera Inghilterra non si trova nella capitale: Londra è una città vivace, fulcro dell’economia inglese, che permette di crescere a livello lavorativo; è piena di possibilità per chi arriva da ogni parte del mondo con la speranza di realizzare i propri sogni. Purtroppo, se da una parte molto spesso questi sogni vengono realizzati, accade anche di dovervi rinunciare a malincuore.

Quello che ho compreso viaggiando in Inghilterra è che esistono tante altre città oltre a Londra che offrono molte più possibilità rispetto alla capitale, e che sono meno caotiche e competitive: una di queste è proprio Liverpool, una città fantastica, famosa per i suoi abitanti socievoli e sempre pronti a fare festa. Situata nella parte nord-occidentale del Regno Unito, si raggiunge con due ore e mezza di treno da Londra. La città è conosciuta in quanto sede delle principali squadre di calcio della Premier League (Liverpool FC ed Everton FC) e perché città natale del celeberrimo gruppo musicale rock degli anni ’70, i Beatles, che hanno scritto a loro modo la storia nel mondo.

È possibile visitare Liverpool a piedi, da un capo all’altro della città: l’unico inconveniente che potete incontrare è sicuramente il vento gelido che soffia impetuoso e pungente.

Sia come meta turistica che come luogo in cui vivere, se desiderate trasferirvi nel Regno Inglese Liverpool è una città vivibile, interessante da visitare e alla portata di tutti.

Visitate con noi l’Albert Dock di Liverpool, che in passato era il posto più malfamato della città, luogo di spaccio e di prostituzione, ma che oggi è diventato uno dei quartieri più belli di Liverpool, nonché sede del Tate Museum e del Museo Marittimo. Proprio nel Museo Marittimo è curioso scoprire la parte dedicata al Titanic, che racconta la storia dei sopravvissuti al naufragio: molti tra i passeggeri che partirono con la nave per andare in America erano proprio originari di Liverpool. In questa parte del Museo potrete vedere i resti di oggetti ritrovati dopo la disgrazia, un modello riprodotto in miniatura della nave e ascoltare le testimonianze di alcuni sopravvissuti. Sia il Tate Museum che il Museo Marittimo, come gran parte dei musei in Inghilterra, è possibile visitarli gratuitamente.

Un Museo non gratuito, ma che senza dubbio vale la pena visitare se appassionati della storia della musica, è il Museo dedicato ai Beatles: un viaggio nella storia della celebre band raccontata con foto, cimeli, vestiti e strumenti musicali.

La nostra visita inizia partendo da una storica cattedrale bombardata nella Seconda Guerra Mondiale di cui rimane solo lo scheletro esterno, per arrivare alla famosa Hope Street, alle due estremità della via, dove risiedono le due più belle cattedrali della città. Una di stile più antico, anche se edificata poco più di 100 anni fa, dedicata al culto Anglicano e l’altra di stile più moderno dedicata a Cristo Re del culto Cattolico protestante. Bellissime, maestose e indubbiamente originali rispetto a molte chiese antiche del mondo.

Le “tre grazie della città”, così sono chiamate dagli abitanti di Liverpool, sono i palazzi del Royal Liver Building, del Cunard Building e del Port of Liverpool Building, vicino al museo dei Beatles: li noterete e sono facilmente raggiungibili a piedi. Una curiosità in merito al Royal Building è la seguente: “si dice che le statue costruite in questo palazzo, se mai un giorno dovessero cadere, anche la città di Liverpool cadrà e si distruggerà”. Questa previsione leggendaria dona una certa aurea magica a questa costruzione ma speriamo rimanga solo un affascinante racconto!

Liverpool è una città piena di vita: la musica dei Beatles si ascolta in ogni angolo delle strade e nei locali più cult di un “paesino” frizzante, animato dallo spirito aperto e socievole dei sui abitanti e totalmente estraneo alla cosmopolita Londra. Accogliente e facile da girare, vi stupirà e per un attimo abbandonerete la routine frenetica per immergervi nell’originalità di questa splendida cittadina.

Meta ideale per trascorrere anche solo un weekend, Liverpool vi trasporterà in quella parte dell’Inghilterra che non avreste mai immaginato. Vi aspettiamo al prossimo appuntamento con il quartiere inglese di Camden Town, il lato eccentrico della capitale!