Weekend in Arte

Sulle tracce di Monet. Una mostra celebra il soggiorno del pittore in Riviera

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Tra il mese di gennaio e marzo del 1884, il pittore Claude Monet soggiornò sulla riviera ligure, tra Bordighera e Dolceacqua, in provincia di Imperia, cercando nei colori, nella luce e negli scorci unici di quel tratto di Liguria di “cogliere l’impressione” e di fissarla sulla tela dei suoi celebri dipinti. In quel periodo ne realizzò, in effetti, una quarantina, al punto che i critici hanno parlato di una “fase Bordighera” del percorso artistico del maestro dell’Impressionismo.

Oggi, dopo 135 anni dal quel soggiorno in Liguria, la mostra “Monet, ritorno in Riviera” propone un percorso culturale e artistico riportando tre dipinti nel luogo dove furono realizzati. Due di essi, Le Château de Dolceacqua” e “Vallée de Sasso, effet de soleil”. provengono dal Musée Marmottan Monet di Parigi, mentre il terzo, Monte Carlo vu de Roquebrune fa parte della collezione privata del Principe Alberto II di Monaco. La mostra si potrà visitare fino al prossimo 31 luglio e sarà accompagnata da un fitto programma di eventi e iniziative. Se amate l’arte, ma soprattutto i colori mediterranei della Riviera ligure, potete regalarvi un Weekend in Arte sulle tracce di Monet.

A Villa Margherita, alla ricerca dell’Impressione

La mostra è dislocata in due diverse sedi, Villa Regina Margherita a Bordighera, dove si potranno ammirare Vallée de Sasso, effet de soleil, e il Castello Doria di Dolceacqua, che ospita “Le Château de Dolceacqua” e “Monte Carlo vu de Roquebrune”

Partiamo da Villa Regina Margherita che riapre al pubblico proprio in occasione della mostra e si presenta con un nuovo e suggestivo allestimento. La villa, residenza privata della regina Margherita di Savoia è stata costruita nel 1914 all’interno del vasto parco della proprietà legata a Villa Etelinda in stile neoclassico. Inaugurata due anni dopo, è diventata la residenza ufficiale della Regina a Bordighera durante la stagione fredda. Nel periodo del soggiorno di Monet in Riviera, la città aveva raggiunto il suo massimo splendore, al punto da essere definita “giardino d’Europa” e meta del turismo “colto”, tra artisti, letterati e nobiltà.

Accanto al dipinto Vallée de Sasso, effet de soleil, in cui emerge la ricerca della luce, dei riflessi mediterranei, del paesaggio rivierasco, il percorso di visita propone i dipinti della Collezione Civica di Bordighera, realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, opere di vedutisti che ci consentono di ammirare gli stessi luoghi di oggi, ma visti attraverso gli occhi degli artisti, tra cui spiccano Pompeo Mariani, Ferdinando Piana, Hermann Nestel, Friedrich von Klugden, Karl Lorenz Rettich. Il valore aggiunto? Si tratta di opere abitualmente conservate in luoghi poco accessibili al pubblico e appartenenti a collezioni private, che per la prima volta vengono riunite e rese fruibili ai visitatori.

Al Castello Doria di Dolceacqua, dai dipinti alla camera oscura

Da Bordighera, ci si sposta poi nello splendido borgo medievale di Dolceacqua, che dista circa 13 km, percorrendo la SP64. Il borgo è dominato dal fiabesco Castello Doria, del XV secolo, che regala una vista mozzafiato sulla vallata e sul centro abitato di Ponte Vecchio.

Proprio questi panorami, uniti all’imponenza della fortificazione, sono stati di ispirazione, nel corso dei secoli, di pittori, acquarellisti e fotografi. E questa bellezza non è sfuggita a Monet, che durante il suo soggiorno in Liguria ha dipinto, Le Château de Dolceacqua e Monte Carlo vu de Roquebrune.

Accanto sia in questa location che a Villa Margherita, sono state allestite due sezioni dedicate alla fotografia storica, immagini risalenti proprio al 1884, per offrire al visitatore una visione del territorio del Ponente Ligure come si presentava agli occhi dell’artista durante il suo soggiorno a Bordighera.

In entrambe le sedi, poi, sono allestite due camere oscure, all’interno delle quali saranno proiettate fotografie realizzate dai grandi fotografi del tempo, tra cui quali Alred Noack, Jean Giletta, Eugène Degand, Giacomo Brogi, ma anche di altri professionisti locali, meno conosciuti, ma altrettanto valenti come Jean-Baptiste Anfossi di Mentone, i sanremesi Giovanni Scotto e Pietro Guidi ed Ezio Benigni.

Un viaggio tra moda e…lettere

Come abbiamo accennato sopra, la Riviera ligure al tempo del soggiorno di Monet era una meta turistica tra le preferite dell’aristocrazia europea, ma anche di artisti e letterati. Una componente fondamentale della società di allora era la moda.  Attraverso lo sfoggio di abiti “di grido” durante passeggiate nei giardini, nelle ville e nei grandi alberghi, ma anche durante le numerose feste e occasioni di socialità le nobildonne europee facevano a gara di eleganza. Gli stessi, lussuosi abiti, diventavano il simbolo di appartenenza a una classe sociale elevata.

Ma oltre all’”occhio” delle rivali, anche i pittori, come Monet, Manet o Renoir facevano particolare caso alla mise delle signore per immortalarle dei loro dipinti. E, proprio per consentire al visitatore di immergersi nelle atmosfere dell’epoca, la mostra propone alcuni abiti d’epoca provenienti dalla collezione del Museo Privato DAPHNÈ della Moda e del Profumo di Sanremo.

Infine, tra gli eventi collaterali, viene proposto un percorso espositivo multimediale che illustrerà l’esperienza dell’artista nel suo viaggio e nel suo soggiorno in Riviera. In particolare, la genesi delle opere in mostra viene approfondito attraverso il patrimonio epistolare, in primis le lettere scritte da Monet ai familiari, e in particolare alla compagna Alice, e ai suoi corrispondenti abituali, tra cui il mercante d’arte Paul Durand-Ruel.

In particolare, in una lettera del 25 marzo 1884, al termine del suo soggiorno in Riviera, Monet scrive:

“(…) Non so se ciò che ho fatto è buono, non so più nulla, ho lavorato tanto, fatto tanti sforzi, che ne sono abbrutito. Se ne avessi la possibilità, vorrei cancellare tutto e ricominciare, perché bisogna vivere per un certo tempo in un paese per dipingerlo, bisogna averci lavorato con pena per arrivare a renderlo in modo sicuro; ma potremo mai essere soddisfatti di fronte alla Natura e soprattutto qui… Circondato da questa luce abbagliante, trovo la mia tavolozza ben modesta; l’Arte vorrebbe tonnellate d’oro e di diamanti. Infine, ho fatto ciò che ho potuto. Forse, una volta rientrato a casa, mi ricorderà un po’ ciò che ho visto”.

INFO

Monet in Riviera, fino al 31 luglio 2019

Orario: fino al 14/6 lun-dom 10.30-18; dal 15/6 al 31/7 lun-dom 10.30-19.30

Biglietti: intero € 9, ridotto € 7 (include la visita a entrambe le sedi); minori di 14 anni gratis. Monet Card per residenti nei Comuni di Bordighera e Dolceacqua valida per tutto il periodo della mostra € 9.

www.monetinriviera.it